Lanazionale di calcio della Spagna (in spagnoloselección de fútbol de España) è la rappresentativacalcistica dellaSpagna ed è posta sotto l'egida dallaReal Federación Española de Fútbol e attualmente detiene il titolo di campione d'Europa.
I successi ottenuti dalla Spagna dal 2008 al 2012 hanno portato molti esperti ed ex giocatori a definire la compagine spagnola di quel quadriennio una delle migliori nazionali nella storia del calcio.[4][5][6][7][8] La nazionale spagnola ha vinto il premio diSquadra dell'anno FIFA per sei volte consecutive dal 2008 al 2013, a pari delBrasile, sei volte di fila dal 1994 al 1999.[9] Detiene la sequenza più lunga di vittorie (15) in partite ufficiali ed amichevoli.
Nellaclassifica mondiale della FIFA, in vigore da agosto 1993, la Spagna ha occupato più volte la vetta della graduatoria (luglio 2008-luglio 2009, novembre 2009-aprile 2010, luglio 2010-agosto 2011, settembre 2011-luglio 2014 e dal settembre 2025). Il peggiore posizionamento della Spagna nel ranking è, invece, il 25º posto occupato nel marzo 1998. Attualmente occupa il 1º posto della graduatoria.[1]
Lafedercalcio spagnola si affiliò allaFIFA nel 1913. La nazionale spagnola di calcio nacque nel 1920, allo scopo di partecipare all'Olimpiade del 1920 inBelgio, torneo nel corso del quale la squadra compì il proprio esordio internazionale, battendo laDanimarca aBruxelles; il torneo fu concluso dagli iberici al secondo posto.
La Spagna debuttò alcampionato mondiale di calcio in occasione dell'edizione diItalia 1934: dopo aver eliminato ilBrasile agli ottavi di finale, uscì ai quarti di finale per mano dell'Italia, squadra poi laureatasi campione del mondo, dopo aver pareggiato la prima partita e perso la ripetizione dell'incontro. A causa dellaguerra civile spagnola e dellaseconda guerra mondiale, la compagine spagnola fu inattiva dal 1934 al 1950, anno in cui si qualificò almondiale brasiliano, che concluse al quarto posto. Fino al 2010 questo rimase il migliore risultato della Spagna al mondiale.
I decenni successivi furono caratterizzati da un lungo digiuno di vittorie per leFurie rosse, incapaci di qualificarsi al mondiale per due edizioni consecutive negli anni '70 ed eliminate al secondo turno delcampionato del mondo 1982 giocato in casa. Pur battuta solo in finale alcampionato d'Europa 1984, vinto dallaFrancia padrona di casa, negli anni seguenti la Spagna non andò oltre i quarti di finale del mondiale, raggiunti nel1986, nel1994 (eliminazione contro l'Italia poi finalista del torneo) e nel2002, e i quarti di finale dell'europeo, raggiunti nel1996 e nel2000.
Un ciclo di vittorie iniziò per la Spagna verso la fine del primo decennio delXXI secolo. Sotto la guida delcommissario tecnicoLuis Aragonés leFurie rosse si aggiudicarono ilcampionato d'Europa 2008 inAustria eSvizzera battendo per 1-0 in finale laGermania e mettendo in bacheca un grande trofeo dopo 44 anni di attesa. Grazie a questa vittoria la Spagna si issò per la prima volta al primo posto dellaclassifica mondiale della FIFA. Nel 2010 i successi proseguirono sotto la guida del commissario tecnicoVicente del Bosque, che condusse gli iberici a vincere per la prima volta il mondiale, trionfando nell'edizione sudafricana grazie al successo per 1-0 in finale aitempi supplementari contro iPaesi Bassi. Il dominio spagnolo continuò alcampionato d'Europa 2012, che la Spagna vinse battendo per 4-0 l'Italia nella finale diKiev: per la prima volta una nazionale riuscì ad aggiudicarsi per due volte consecutive il titolo di campione d'Europa.
La classica prima divisa della Spagna: maglia rossa con dettagli gialli, pantaloncini blu e calzettoni rossi.
I colori e lo stemma vennero decisi nel 1920 dall'allora presidente delComitato olimpico spagnolo Gonzalo Figueroa y Torres, marchese di Villamejor, per i futuriGiochi olimpici invernali che si sarebbero disputati adAnversa; come stemma fu scelto unleone rampante giallo e come colore della maglia quello predominante sulla bandiera spagnola, il rosso. Il leone venne scelto in luogo dello stemma nazionale (tale a quello presente sulla bandiera) perché i giochi si sarebbero disputati appunto ad Anversa, nell'anticoducato di Brabante, che in passato era stato un possedimento della Spagna, dal cui vessillo si riprese questo emblema. Tale araldica, presente anche nello stemma personale del reAlfonso XIII, avrebbe accompagnato gli sportivi spagnoli in quell'Olimpiade. Avrebbero completato la divisa calzoncini bianchi e calzettoni neri.
La divisa subì cambiamenti significativi dovuti allaguerra civile spagnola. La situazione del paese, diviso tra sostenitori dell'Ejército Popular de la República e delBando nacional, fece in modo che si abbandonasse il colore rosso per motivi politici. La Spagna vestì il colore bianco nella zona nazionale, unica area in cui erano permessi incontri calcistici. Con questi colori giocò contro la nazionale portoghese in vari incontri e con lo stemma del giogo e delle frecce delBando Nacional. Alla fine della guerra civile, nella quale risultarono vittoriosi i nazionalisti, la maglia diventò di colore blu, perché il rosso era il colore che identificava lo sconfitto campo repubblicano.
Nel 1947 il generale Moscardó, l'allora delegato nazionale allo sport, ripristinò la primigenia maglia rossa, che avrebbe relegato il blu alla maglia da trasferta. Entrambi i colori si sarebbero mantenuti nei decenni a venire, salvo piccole variazioni (come la maglia del 1994 ornata da losanghe gialloblù o quella del 1998 con lo scollo e la parte inferiore delle maniche blu notte). I numeri sulle maglie erano tradizionalmente bianchi; dalcampionato d'Europa 2000 divennero gialli (colore presente sulla bandiera nazionale insieme al rosso della maglia).
La maglia della nazionale spagnola conobbe una svolta nel novembre 2013: la nuova divisa della squadra per ilcampionato del mondo 2014 fu interamente rossa, compresi i pantaloncini, con righe dorate. Frontalmente il rosso della maglia veniva segnato da linee verticali declinate tono su tono, che si rimpicciolivano dall'esterno verso l'interno. Sul petto campeggiavano ricamati in oro, oltre allo sponsor tecnico al centro, la patch FIFA che identificava gli spagnoli come campioni uscenti sulla destra e lo stemma nazionale sulla sinistra, sovrastato dalla stella del titolo mondiale. Per quanto riguarda quest'ultimo dettaglio, il lancio della nuova maglia fu l'occasione per correggere l'errore delle maglie precedenti che aveva destato tanto scalpore. Il dettaglio in sé era minuscolo, ma allo stesso tempo significativo, perché rappresentava la discendenza della Spagna dal ramo esatto della famiglia Borbone e non rispecchiava lo scudo presente sulla bandiera nazionale.
L'emblema subì evoluzioni per lo stesso motivo, fino a che, a partire dal 1981, fu usato lo stemma d'armi della corona borbonica come araldica.
Il fornitore ufficiale è dal 1990Adidas, in sostituzione diLe Coq sportif, che a sua volta aveva preso il posto della casa tedesca nella seconda metà degli anni '80.
Nota1: Durante laguerra civile, la nazionale spagnola giocò solo alcune amichevoli. Dopo la divisione del territorio in zona repubblicana e zona nazionale, era solo in quest'ultima che veniva permessa la disputa di partite. Questi incontri amichevoli furono giocati in maglia bianca, rigettando il colore rosso per rifarsi al bando repubblicano. Nota2: Dopo la vittoria delBando nazionalista guidato daFrancisco Franco, questi decretò che la nazionale giocasse in maglia blu, per le stesse precedenti ragioni.
LaSelección porta sul petto soltanto lostemma nazionale spagnolo e non quello dellapropria federazione calcistica (RFEF). Questo perché la nazionale, sin dalla sua costituzione, non è stata mai vista come una selezione della federazione, ma come squadra che rappresentasse l'intera nazione a tutti gli effetti, come fosse una cosa pubblica. Il richiamo all'ente governativo del calcio spagnolo è successivamente stato aggiunto racchiudendo lo stemma in un ulteriore scudo, entro il quale trovano posto un pallone da calcio, un cartiglio nei colori nazionali giallo-rosso recante l'acronimo RFEF e l'anno di fondazione della federazione. Dal 2021 siffatto disegno è declinato nella sola bicromia giallorossa e in punta, in luogo del cartiglio, appare il logo federale adottato contestualmente.
La divise recano inoltre quasi sempre la bandiera civile nazionale: richiami ad essa hanno spesso decorato la divisa sulle maniche, sulloscollo o sui calzettoni.
Nel 2012 un professore spagnolo di araldica fece notare pubblicamente che lo stemma ricamato sulle maglie dellaRoja presentava un errore: loscudo spagnolo blu con tre gigli gialli posto al centro dell'emblema rappresenta, infatti, il simbolo del ramo francese della famigliaBorbone, mentre il ramo spagnolo adotta la medesima blasonatura, contenuta però in unancile bordato di rosso. Dai quarti di finale delcampionato d'Europa 2012 lo stemma impresso sulle maglie fu rettificato. L'Adidas, sponsor tecnico della selezione, rese noto che tale errore risalirebbe alcampionato d'Europa 1996 (anche se già lcampionato del mondo 1994 era presente lo stemma errato).[10][11]
Lo stile adottato verso la fine del primo decennio delXXI secolo dalla nazionale iberica (e anche dalBarcellona dell'allenatoreJosep Guardiola) è iltiki-taka (in spagnolotiqui-taca). Questo stile di gioco è caratterizzato da ragnatele di passaggi rasoterra svolti con estrema calma, in modo da imporre il proprio possesso di palla per la maggior parte della durata della partita. Il tiki-taka è stato la base per i successi della Spagna campione del mondo nel 2010 e due volte campione d'Europa (2008 e 2012), sotto la guida degli allenatoriLuis Aragonés eVicente del Bosque.
Lo scopo è diminuire le possibilità e il tempo a disposizione dell'avversario per compiere azioni, mentre si costringe quest'ultimo a inseguire la sfera e a stancarsi.[12] Per questo motivo in tale schema di gioco sono particolarmente importanti i calciatori fisicamente non imponenti, ma dalle grandi capacità tecniche. Il possesso della palla è mantenuto con molta pazienza, principalmente per vie orizzontali, mentre le verticalizzazioni sono limitate soltanto ai momenti in cui capita di riuscire a trovare nitidi spazi tra le linee; questi ultimi sono facilitati poiché l'avversario che subisce iltiki-taka è obbligato a rimanere in fase difensiva e di attesa per un lasso di tempo molto più lungo del solito, quindi ha statisticamente più possibilità di commettere un errore o semplicemente di distrarsi.
Il telecronista spagnoloAndrés Montes è famoso per aver coniato l'espressionetiki-taka durante il commento di una partita della Spagna di Aragonés sulla televisioneLa Sexta in occasione delcampionato del mondo 2006[13], dicendo "Estamos tocando tiqui-taca-tiqui-taca", anche se il termine era già utilizzato in maniera colloquiale nel calcio spagnolo per indicare il gioco del Barcellona.[14] SecondoRaphael Honigstein, iltiki-taka è "un'importante evoluzione delcalcio totale, ma se ne differenzia principalmente perché si concentra sui continui movimenti rasoterra del pallone piuttosto che dei giocatori. Controllare la palla con calma per lungo tempo significa, infatti, controllare anche l'avversario, poiché quest'ultimo è impossibilitato a giocare."[15]
Sergio Ramos è il primatista di presenze con la maglia dellaRoja con 180 apparizioni e 23 gol. Ha esordito il 26 marzo 2005.[25]L'attaccanteDavid Villa è il primatista di reti con la Spagna con 59 gol in 98 gare. Ha esordito il 9 febbraio 2005.[26]
^La partita tra Guinea Equatoriale e Spagna del 2013[31] non viene riconosciuta dallaFIFA a causa di un errore procedurale nella conferma del ricorso a un arbitro locale.[32] LaRFEF riconosce, invece, la partita, che viene inclusa nelle statistiche da varie fonti.[33]
^La partita tra Giordania e Spagna del 17 novembre 2022 non viene riconosciuta dalla FIFA dato l'elevato numero di sostituzioni eccezionalmente concordato tra le due federazioni calcistiche nazionali e la FIFA.[34]
^Come da regolamentoFIFA vengono considerate le sole edizioni comprese tra il 1908 ed il 1948 in quanto sono le uniche ad essere state disputate dalle Nazionali maggiori. Per maggiori informazioni si invita a visionarequesta pagina.