Lanazionale di calcio della Grecia (greco: εθνική ομάδα ποδοσφαίρου της Ελλάδας,ethnikì omada podosferou tis Elladas) è la rappresentativacalcistica maschile dellaGrecia ed è posta sotto l'egida dellafederazione ellenica.
La Grecia esordì nella fase finale di un grande torneo internazionale in occasione delcampionato d'Europa 1980. Laureatasicampione d'Europa nel2004, conta una partecipazione allaConfederations Cup (nel2005) e tre presenze alla fase finale delcampionato mondiale[2] (1994,2010 e2014), in cui il miglior risultato sono gli ottavi di finale, raggiunti nel2014. Anche se fino al 2004 gli ellenici contavano una sola partecipazione al mondiale ed una sola all'europeo, dal 2004 al 2014 si sono qualificati alla fase finale di tutte le competizioni mondiali o continentali, tranne che per ilcampionato del mondo 2006.
Il miglior piazzamento della Grecia nellaclassifica mondiale della FIFA è l'8º posto, raggiunto nella primavera del 2008 e nell'autunno del 2011; il peggiore è, invece, il 66º posto, toccato nel settembre del 1998. Attualmente occupa la 48ª posizione della graduatoria.[1]
Lafederazione calcistica della Grecia si affiliò allaFIFA soltanto nel 1926.[3] Nei decenni seguenti la nazionale greca non conseguì alcun risultato di rilievo, anche a causa dei problemi socio-economici del paese prima e dopo laseconda guerra mondiale. Fino aglianni '60 gli ellenici rimasero, infatti, ai margini della scena calcistica, al pari delle vicine squadrecipriota emaltese (con le quali sussiste un'accesa rivalità).[3]
Soltanto l'apertura agli allenatori stranieri diede un impulso al calcio greco, nonostante i risultati rimanessero mediocri.[3] La Grecia andò vicina alla qualificazione alcampionato del mondo 1970. La compagine, che annoverava alcuni tra i migliori calciatori greci di ogni epoca qualiDīmītrīs Domazos,Giōrgos Siderīs,Giōrgos Koudas eMimis Papaioannou, si piazzò seconda nel suo girone di qualificazione, a un solo punto dallaRomania.
La Grecia all'esordio nella fase finale di un europeo, aItalia 1980
Il primo traguardo di rilievo fu la qualificazione alcampionato d'Europa 1980, ottenuta davanti all'Unione Sovietica e all'Ungheria[3]. Allenata daPanagoulias, la Grecia si presentò al torneo - ospitato dall'Italia - come la possibile rivelazione, dopo aver vinto il proprio il girone di qualificazione contro avversarie molto quotate,Unione Sovietica eUngheria.[3] Nella fase finale uscì, però, al primo turno, collezionando due sconfitte (1-0 conPaesi Bassi e 3-1 con laCecoslovacchia) e un pareggio a reti inviolate contro laGermania Ovest, poi vincitrice del titolo.[3]
Dopo la partecipazione al campionato d'Europa del 1980, si verificò una lunga assenza della Grecia dal palcoscenico internazionale di rilievo, interrotta con la qualificazione alcampionato del mondo 1994 negliStati Uniti d'America: gli ellenici ci arrivarono da primi classificati nel proprio girone eliminatorio, battendo e superando all'ultima giornata, il 17 novembre 1993 adAtene, laRussia (anch'essa qualificata[4]) con gol del ventenneNikos Machlas e non patendo alcuna sconfitta[5]. Dal 1992 l'allenatore era di nuovo il sopraccitato Alketas Panagoulias[3], già CT della nazionale nei periodi 1973-1976 e 1977-1981.
Come nel 1980, anche nel 1994 il cammino dei greci nella fase finale non andò oltre i gironi.[3] La Grecia perse tutti gli incontri: per 4-0 contro l'Argentina e laBulgaria (conBatistuta eStoichkov autori di triplette[6][7]) e 2-0 contro laNigeria.[3] Curiosamente, nel corso del torneo, la compagine ellenica impiegò tutti e tre iportieri disponibili, eventualità piuttosto rara.[2]
Seguì poi un periodo di anonimato per la Grecia, che per dieci anni non poté prendere parte a nessun torneo internazionale.[2][3] Fallite le qualificazioni per ilcampionato d'Europa 1996 (terza nel girone di qualificazione dietroRussia eScozia) e per ilcampionato del mondo 1998 (terza dopo aver pareggiato 0-0 contro laCroazia seconda all'ultimo turno, rimanendo un punto dietro i balcanici), la Grecia fallì anche la qualificazione alcampionato d'Europa 2000 (altro terzo posto) e alcampionato del mondo 2002 (quarto posto nel girone di qualificazione).
Nel 2001, con le qualificazioni per ilmondiale nippocoreano ancora in corso, venne scelto come nuovo commissario tecnico l'esperto tedescoOtto Rehhagel, che sostituìVassilis Daniil, in carica dal 1999.[3] Tra i candidati alla panchina della nazionale valutati dalla Federcalcio greca vi era stato anche l'italianoNevio Scala, che tuttavia chiese un ingaggio da 900.000 euro all'anno, contro i 400.000 chiesti da Rehhagel.[8]
L'impatto dell'allenatore tedesco, che si mise al lavoro prima ancora di aver effettivamente siglato il contratto, non fu immediato: nella partita d'esordio la Grecia fu infatti sconfitta per 5-1 dallaFinlandia. Rehhagel intervenne su due fronti: sul piano del gioco lavorò incisivamente sul rafforzamento della fase difensiva, sui contropiedi, sui cross e sulla gestione dei calci piazzati, puntando in modo deciso sulla fisicità dei giocatori. Al contempo, per inculcare alla squadra disciplina e spirito di gruppo, estromise dalle convocazioni i giocatori che riteneva non si impegnassero abbastanza in favore della Nazionale: suscitarono scalpore le esclusioni di giocatori molto amati, quali il difensoreGrīgorīs Geōrgatos e il portiereDīmītrios Eleutheropoulos, al quale fu preferitoAntōnīs Nikopolidīs. Fu "tagliato" anche il centrocampistaAkīs Zīkos, "reo" di aver contestato il tecnico quando gli era stato chiesto di subentrare al capitanoTheodoros Zagorakis durante un'amichevole controCipro. Il problema linguistico della comunicazione tra tecnico e squadra fu superato grazie all'apporto del viceallenatore Ioannis Topalidis, ingaggiato dall'Hertha Berlino, e del centravantiAggelos Charisteas, che al tempo militava nelWerder Brema (squadra che Rehhagel aveva allenato dal1975 al1976 e dal1980 al1995).[8]
La crescita della selezione ellenica "plasmata" da Rehhagel iniziò ad essere evidente il 6 ottobre 2001, quando, sempre nelle qualificazioni mondiali, i biancazzurri sfiorarono una clamorosa vittoria contro l'Inghilterra e soltanto una punizione diDavid Beckham ad un minuto dalla fine salvò gli inglesi dalla sconfitta; il pareggio per 2-2 bastò loro per centrare l'accesso alla fase finale diCorea del Sud-Giappone 2002.[9] Un mese dopo il tecnico tedesco, avendo constatato che nelle partite interne giocate adAtene il pubblico tendeva a dividersi sulla base dei club tifati ed a contestare i giocatori che militavano in squadre avversarie, introdusse un ulteriore elemento "tattico" chiedendo e ottenendo dalla Federazione di poter giocare le gare casalinghe anche e soprattutto negli stadi minori e fuori dalla capitale.[8]
Nel girone di qualificazione alcampionato d'Europa 2004, sovvertendo tutti i pronostici, che inizialmente apparivano ancora più scontati dopo le due sconfitte iniziali (entrambe per 2-0) conSpagna eUcraina, la Grecia di Rehhagel ottenne un filotto di vittorie, ben sei nelle successive sei partite, segnando un totale di 8 reti e non concedendone più alcuna agli avversari. Grazie a queste prestazioni si qualificò alla fase finale del torneo dopo ventiquattro anni di assenza.[2]
Il sorteggio dei gironi della fase finale mise nuovamente di fronte greci e spagnoli nel gruppo A, conPortogallo eRussia a completare il quadro.[10] Le quote degli scommettitori ponevano la Grecia nelle vesti di penultima candidata alla vittoria finale, davanti alla solaLettonia.[10] Se la qualificazione da primi del gruppo era risultata inattesa, ancor più sorprendente fu l'esordio: gli ellenici batterono, infatti, per 2-1 i padroni di casa lusitani, portandosi sul 2-0 dopo 51 minuti di gioco e subendo soltanto nei minuti di recupero della ripresa il gol della bandiera, messo a segno dal diciannovenneCristiano Ronaldo, alla sua prima marcatura in una nazionale di cui sarebbe diventato un elemento simbolo; questa fu peraltro la prima vittoria greca nella fase finale di un torneo internazionale.[11] Pareggiata in rimonta (1-1) la partita con la Spagna, nella terza e decisiva gara la Grecia affrontò laRussia già eliminata, che vinse per 1-2; il gol messo a segno daVryzas fu però decisivo per qualificare i greci per i quarti di finale a spese degli spagnoli, che avevano la stessadifferenza reti della squadra di Rehhagel (pari a 0), ma avevano sole 2 marcature contro le 4 elleniche.
Ai quarti di finale, nella prima sfida a eliminazione diretta, la Grecia continuò a stupire tutti con un'altra impresa, sconfiggendo i campioni d'Europa uscenti dellaFrancia con un gol dell'attaccanteCharisteas[12]. Nella semifinale i greci affrontarono laRep. Ceca, nazionale sulla carta ben più quotata, che mise in atto un "assedio" nella metà campo ellenica per tutta la durata dei tempi regolamentari, senza tuttavia trovare la via della rete avversaria, che rimase inviolata. Ai supplementari i cechi subirono un calo fisico e fu il difensoreDellas a marcare, di testa, ilsilver goal che ancora una volta ribaltò le previsioni della vigilia, eliminando i favoriti cechi e proiettando gli ellenici verso un'insperata finale. L'atto conclusivo del torneo, disputatosi aLisbona, ripropose la sfida iniziale della rassegna, ovvero Grecia-Portogallo: a prevalere furono ancora una volta i greci, grazie a un'altra marcatura, al dodicesimo minuto di gioco della ripresa, di Charisteas. L'attaccante chiuse il torneo con tre gol all'attivo e consentì alla Grecia di laurearsi campione d'Europa per la prima volta e al CT Rehhagel di diventare il primo, e finora unico, tecnico ad aggiudicarsi il titolo europeo con una nazionale diversa da quella del suo paese.
Angelos Charisteas mette a segno il gol che decide in favore della Grecia la finale di Euro 2004 contro ilPortogallo padrone di casa
Oltre all'eccezionale traguardo sportivo, per la Grecia ci furono importanti successi anche in ambito statistico, con il balzo dal 35º posto (giugno 2004) al 14º posto (luglio 2004) nellaclassifica mondiale della FIFA: nessun'altra squadra, nel giro di un mese, ha mai compiuto un tale salto in graduatoria. Alla vigilia del torneo gli allibratori quotavano la vittoria greca da 80 a 150.[13] Al rientro in patria i calciatori ricevettero medaglie dall'allora presidente della Repubblica grecoKostis Stefanopoulos e festeggiarono con i tifosi, che accolsero la squadra all'aeroporto di Atene e la portarono in trionfo allostadio Panathinaiko, dove le celebrazioni proseguirono alla presenza di autorità politiche e religiose. I giocatori comparvero inoltre sui francobolli[14] e furono selezionati per il titolo diSquadra mondiale dell'anno aiLaureus World Sports Awards del 2005.
Sconfitta dalla vicinaAlbania, con cui sussiste una accesa rivalità, all'esordio nellequalificazioni alcampionato mondiale del 2006[15], la Grecia di Rehhagel, campione d'Europa in carica, disputò una fase eliminatoria al di sotto delle aspettative.[16] La vittoria del titolo continentale permise comunque la partecipazione allaConfederations Cup 2005, dove gli ellenici vennero estromessi già al primo turno a seguito delle sconfitte rimediate daBrasile eGiappone[17]: l'unico punto venne conquistato pareggiando a reti bianche colMessico nella giornata finale.[18]
Fallito l'accesso alla rassegna iridata terminando il proprio raggruppamento in quarta posizione[19], nell'estate 2006 la Grecia — frattanto sorteggiata in un abbordabile girone verso l'Europeo 2008 —[20] scongiurò una squalifica paventata dalla FIFA per l'insufficiente autonomia della Federazione in ambito decisionale.[21][22] Con 31 punti ottenuti sui 36 disponibili[23], la squadra si qualificò davanti alla Turchia, garantendosi l'opportunità della difesa del titolo conquistato nel 2004.[24]
Un'immagine di Grecia-Malta (5-0) del 17 novembre 2007.[24]
Pur a fronte dell'ottavo posto raggiunto nel ranking mondiale nell'aprile 2008 (miglior piazzamento di sempre e successivamente eguagliato nell'ottobre 2011[25]), la formazione di Rehaggel abbandonò il torneo dopo le sconfitte con Svezia e Russia[26][27]: l'unico gol dei campioni uscenti fu realizzato nella sconfitta per 2-1 contro la Spagna, quest'ultima futura vincitrice del torneo.[28]
Otto Rehhagel, il CT più vittorioso nella storia della nazionale greca, che ha guidato dal 2001 al 2010.
Scoperto un prolifico finalizzatore inGekas — risultato, tra l'altro, il miglior marcatore della zona europea nelleeliminatorie del mondiale diSudafrica 2010 —[29] gli ellenici tornarono a qualificarsi alla manifestazione dopo 16 anni[30][31], eliminando l'Ucraina allo spareggio.[32] Il debutto greco avvenne perdendo contro laCorea del Sud[33], risultato cui fece seguito un'affermazione di misura a scapito della Nigeria[34]: un'ulteriore sconfitta per mano dell'Argentina comportò tuttavia l'eliminazione, con il passaggio al secondo turno guadagnato dagli asiatici.[35]
Dopo il mondiale in Sudafrica, il 23 giugno 2010, Rehhagel, che ad oggi è il secondo tecnico rimasto in carica più a lungo nella storia della nazionale ellenica nonché il più vincente in assoluto, lasciò dopo 9 anni la panchina[36] al portogheseFernando Santos[37], che in terra ellenica aveva già allenato ilPanathinaikos, l'AEK Atene e ilPAOK. Nella prima conferenza stampa il nuovo allenatore dichiarò che la sua compagine avrebbe giocato in modo diverso, con uno stile più offensivo rispetto a quello proposto dal suo predecessore.
Santos iniziò bene, senza subire sconfitte in diciassette gare. Battendo laGeorgia nell'ottobre 2011, la Grecia vinse il proprio girone di qualificazione alla fase finale delcampionato d'Europa 2012 con ventiquattro punti, frutto di sette vittorie e tre pareggi in dieci gare disputate[38]. Per la seconda volta la nazionale ellenica terminò le qualificazioni a un grande torneo internazionale senza subire sconfitte. Vinse inoltre per la quinta volta un girone di qualificazione. Nel marzo del 2011 accadde un fatto senza precedenti: la FIFA stilò come sua consuetudine il ranking mondiale e la nazionale greca fu proiettata al 10º posto, davanti all'Italia, ferma all'11º posto, e allaFrancia, rimasta al 18º posto. L'attaccanteTheofanis Gekas, ritiratosi dalla nazionale nel 2010 dopo tre partite della gestione di Fernando Santos, tornò sui propri passi in vista delle ultime sfide di qualificazione, in tempo per segnare un gol nella penultima sfida del girone, vinta per 2-0 contro laCroazia, e far parte della spedizione greca al campionato d'Europa diPolonia eUcraina, vincendo la concorrenza diAngelos Charisteas, protagonista al campionato europeo del 2004, non convocato dall'allenatore lusitano.
Nel 2012 la nazionale greca partecipò dunque alla fase finale di un europeo per la terza volta consecutiva. Come nel 2004, toccò ai greci sfidare i padroni di casa (laPolonia) nella gara inaugurale, che finì 1-1 con rete greca di Salpingidis.[39]. Non andò meglio nella seconda gara contro laRep. Ceca, che vinse per 2-1: gli ellenici, pur accorciando le distanze con Gekas, non rimontarono i due gol subiti nelle fasi iniziali di gioco. Il 16 giugno 2012 il capitanoGiōrgos Karagkounīs si fece perdonare l'errore commesso sucalcio di rigore contro la Polonia segnando il gol che consentì alla Grecia (1-0) di battere la favorita Russia e qualificarsi ai quarti di finale[40]. Nella dura sfida contro laGermania ai quarti di finale i greci persero per 2-4 e furono eliminati[41].
Il dignitoso cammino degli ellenici nel torneo ebbe conseguenze anche in termini di ranking, poiché nel settembre 2012 i greci figuravano all'undicesimo posto precedendo il Brasile, dodicesimo, e la Francia, quindicesima[2].
Nel girone di qualificazione per ilcampionato del mondo 2014 la Grecia fu inserita nel gruppo G, dove incontròBosnia ed Erzegovina,Slovacchia,Lituania,Lettonia eLiechtenstein. Nel girone giunse seconda, con gli stessi punti della Bosnia, ed ebbe accesso al play-off contro laRomania. All'andata, giocata il 15 novembre 2013, la Grecia sconfisse la Romania per 3-1 alloStadio Karaiskákis di Atene, con reti diKonstantinos Mitroglou al 14',Dimitris Salpingidis al 21',Bogdan Stancu al 23' e ancora di Mitroglou al 67'. Nel ritorno, giocato il 19 novembre, pareggiò per 1-1. Il risultato complessivo (4-2) premiò i greci, che si qualificarono così alla fase finale del mondiale brasiliano[42][43]. Al termine delle qualificazioni, e prima del sorteggio dei gruppi per la rassegna iridata, la FIFA stilò il consueto ranking internazionale mensile, in cui la nazionale greca raggiunse il dodicesimo posto.
Nella fase finale del mondiale del 2014 la Grecia fu inserita dal sorteggio nel gruppo C e affrontòColombia,Costa d'Avorio eGiappone. Al termine della fase a gironi la nazionale ellenica, sconfitta all'esordio per 3-0 dalla Colombia, giunse seconda in classifica con quattro punti, grazie al pareggio a reti inviolate con i nipponici e alla vittoria contro gli ivoriani per 2-1 con i gol diAndreas Samarīs e, su calcio di rigore, diGiōrgos Samaras a pochi secondi dalla fine del tempo di recupero[44]. Grazie a questa vittoria i greci superarono per la prima volta la fase a gironi di un campionato del mondo, qualificandosi quindi agli ottavi di finale, dove affrontarono laCosta Rica, che vinse per 5-3 aitiri di rigore (1-1 dopo itempi supplementari)[45].
Dopo ilcampionato del mondo 2014 la Grecia ingaggiò come commissario tecnicoClaudio Ranieri, che diventò così il secondo italiano della storia a sedersi sulla panchina della nazionale ellenica, dopoRino Martini nel 1959[46]. Il tecnico romano assunse come suo assistenteGiorgios Karagounis, bandiera della nazionale e vecchia conoscenza del calcio italiano[47]. L'esperienza di Ranieri sulla panchina della Grecia cominciò nel peggiore dei modi: nelle prime tre partite delgirone di qualificazione alcampionato d'Europa 2016 la squadra ottenne soltanto un punto, frutto di un pareggio sul campo dellaFinlandia (1-1) e due sconfitte controRomania (0-1) eIrlanda del Nord (0-2). Il 15 novembre 2014, in seguito alla clamorosa sconfitta casalinga per 0-1 contro leFær Øer, Ranieri fu sollevato dal suo incarico[48][49].
Neanche l'avvicendamento tecnico, con l'uruguaianoSergio Markarián nominato C.T. il 12 febbraio 2015 al posto di Ranieri[50][51], mutò lo scenario: i greci rimasero fuori dall'europeo, totalizzando appena sei punti in classifica e finendo ultimi nel proprio girone[52].
Il 29 ottobre 2015 la federcalcio greca affidò la nazionale al tedescoMichael Skibbe[53], che esordì con un'eclatante sconfitta aDifferdange contro il modestoLussemburgo. Malgrado il brutto inizio, i risultati nei mesi seguenti furono positivi e nell'ottobre 2017 Skibbe riuscì a condurre i suoi al secondo posto, alle spalle delBelgio, nel girone di qualificazione alcampionato del mondo 2018, con conseguente accesso ai play-off, dove la Grecia fu però eliminata in malo modo dallaCroazia (4-1 in trasferta e 0-0 in casa)[54][55]. Nelle prime partite del girone di Lega C diUEFA Nations League 2018-2019, la Grecia ottenne due vittorie e subì due sconfitte. Nell'ottobre 2018, con la squadra a sei punti dal primo posto del girone a tre squadre, occupato dallaFinlandia, Skibbe fu esonerato e sostituito conAngelos Anastasiadis, primo CT greco della Grecia (esclusi gli incarichiad interim) dopo diciassette anni[56]. Gli ellenici chiusero il girone di quattro squadre al penultimo posto, con un bilancio finale di tre vittorie e tre sconfitte in sei partite.
Una serie di risultati negativi nelle qualificazioni alcampionato d'Europa 2020, culminati nella sconfitta interna per 2-3 contro l'Armenia, indusse la federazione a esonerare Anastasiadis[57], sostituito nel luglio 2019 dall'olandeseJohn van't Schip. Nonostante il cambio di allenatore e la striscia di tre vittorie consecutive ottenuta nelle ultime tre partite del girone, la Grecia, dopo aver fallito la qualificazione alcampionato d'Europa 2016 e alcampionato del mondo 2018, mancò anche la qualificazione alcampionato d'Europa 2020: gli ellenici dovettero accontentarsi della terza posizione, a quattro punti dalla Finlandia seconda.
Nella successivaUEFA Nations League 2020-2021 la squadra si piazzò seconda nel proprio girone di Lega C alle spalle dellaSlovenia, con tre vittorie e tre pareggi in sei partite, mancando la promozione in Lega B. Fallimentare fu anche la campagna di qualificazione alcampionato del mondo 2022, chiusa al terzo posto del raggruppamento vinto dallaSpagna, con due sole vittorie in otto partite giocate; nel novembre 2021 il CT van't Schip rassegnò le dimissioni.[58]
Nel girone di Lega C dellaUEFA Nations League 2022-2023 la squadra, guidata dall'uruguaianoGustavo Poyet, ottenne, con due giornate di anticipo, il primo posto e la qualificazione alla Lega B (cinque vittorie in sei gare), oltre al diritto ad avere una seconda chance di qualificazione alcampionato d'Europa 2024 in caso di mancata qualificazione diretta tramite le eliminatorie dell'europeo. Le successive qualificazioni alcampionato d'Europa 2024 videro, in effetti, i greci chiudere al terzo posto il girone vinto dallaFrancia, alle spalle deiPaesi Bassi secondi, ma accedere ai play-off in quanto vincitori del girone di UEFA Nations League. Aglispareggi per l'accesso al campionato d'Europa la nazionale ellenica eliminò agevolmente ilKazakistan (5-0 adAtene), ma fu sconfitta aitiri di rigore dallaGeorgia (4-2 dopo lo 0-0 deitempi supplementari) nella finale giocata aTbilisi. Al posto diGustavo Poyet fu chiamato il CT ad interimNikos Papadopoulos, in carica per un paio di partite prima dell'arrivo del serboIvan Jovanović.
Nel girone di Lega B dellaUEFA Nations League 2024-2025 la compagine ellenica chiuse al secondo posto il girone (5 vittorie e una sconfitta), a pari punti con l'Inghilterra, riuscendo a battere gli inglesi in trasferta. Ebbe così accesso agli spareggi per la promozione in Lega A.
Storicamente la nazionale greca si riconosce nei colori dellabandiera nazionale, bianco e blu; la divisa interna è stata per anni blu con rifiniture bianche, mentre quella esterna inverte le tinte. Dal 2004, probabilmente per onorare l'inattesa vittoria alcampionato d'Europa (la cui finale fu giocata in maglia bianca), tale gerarchia è stata sovvertita, promuovendo la maglia bianca a "casalinga" e dedicando il blu alle trasferte.
Sul petto i calciatori non portano lo stemma dellafederazione calcistica greca, ma un disegno stilizzato dellabandiera greca, con lacroce non nelcantone, ma a prendere tutto il "capo", e le strisce tramutate in alcuni "pali"; il tutto è racchiuso in un riquadro (oppure uno scudetto) azzurro che reca in alto l'epigrafeΕΛΛΑΣ (Hellas, ovvero "Grecia").
L'Olimpico di Atene ha già ospitato varie partite della nazionale nell'arco della storia passata della squadra ed ospita anche le partite dell'AEK Atene. L'impianto, da sempre polifunzionale in quanto utilizzato anche per eventi olimpici e riguardanti altri sport, è stato costruito nel 1980 e ristrutturato nel 2004 per laXXVIII Olimpiade, organizzata dalla capitale greca. Lo stadio ha ricevuto il riconoscimento delle 5 stelleUEFA, che viene assegnato agli stadi con elevati livelli di strutture, spaziando dal numero di spettatori alle possibilità che offrono. Si tratta, infatti, degli unici stadi che possono ospitare le finali diUEFA Champions League: l'impianto ne ha ospitate già ben tre. Lo stadio ha 71.000 posti circa.
La nazionale greca gioca le sue partite più accese contro i vicinianatolici. Grecia eTurchia, già rivali nella corsa alcampionato del mondo 2006, furono inserite nello stesso girone di qualificazione adEuro 2008. Nonostante la Grecia abbia sofferto un pesante 4-1 casalingo, terminò il cammino di qualificazione in testa al girone, seguita proprio dai rivali, che riuscì a battere per 1-0 adIstanbul (alla fine entrambe le squadre si qualificarono per l’europeo).
Molto sentite sono anche le partite con i limitrofialbanesi emacedoni.
L'allenatore tedescoOtto Rehhagel, in carica dal settembre 2001 al giugno 2010, è il CT che ha raccolto il maggiore successo alla guida della Grecia. Dopo una prestigiosa carriera inGermania, durante la quale aveva vinto trecampionati nazionali (1987-1988, 1992-1993 e 1997-1998), unaCoppa delle Coppe (1991-1992) e unaCoppa UEFA (1995-1996), fu nominato CT della Grecia per risollevare le sorti di una nazionale rimasta fuori dalla fase finale delcampionato del mondo 2002 e raccolse risultati eccezionali, dalla qualificazione alla fase finale delcampionato d'Europa 2004 alla clamorosa vittoria finale nel torneo. La Grecia non aveva mai vinto neanche una partita di una fase finale di un grande torneo internazionale. Mancata la qualificazione alla fase finale delcampionato del mondo 2006, guidò i greci anche nelle fasi finali delcampionato d'Europa 2008 e delcampionato del mondo 2010, prima delle dimissioni. In 106 match ottenne 53 vittorie, pari al 50% delle partite.
Dopo Rehhagel l'allenatore più vincente della nazionale greca èAlketas Panagoulias, che qualificò la squadra per la fase finale delcampionato d'Europa 1980 (esordio della Grecia in una fase finale) e per la fase finale delcampionato del mondo 1994. Allenò la Grecia in tre periodi distinti: dal 1973 al 1976, dal 1977 al 1981 e dal 1992 al 1994. Come allenatore dell'Olympiacos vinse trecampionati greci, nel 1981-1982, nel 1982-1983 e nel 1986-1987. Il suo bilancio come CT è di 74 partite, con 23 vittorie.
Theodoros Zagorakis, capitano della squadra laureatasicampione d'Europa 2004, fu eletto miglior calciatore in quel torneo europeo. Dal 1994 al 2007 collezionò 120 presenze in nazionale, di cui risulta il secondo primatista di partite giocate dopoGiōrgos Karagkounīs, che ottenne 139 presenze dal 1999 al 2014. Zagorakis è il solo calciatore greco ad essersi classificato tra i primi cinque delPallone d'oro, nel2004[63].
Antōnīs Nikopolidīs, portiere della squadra vincitrice di Euro 2004 e giocatore tra i più rappresentativi del campionato greco, conta 90 presenze in nazionale dal 1999 al 2008.Angelos Basinas, altro campione d'Europa 2004, vanta 100 presenze in nazionale dal 1999 al 2009.
Il primatista di gol in nazionale èNikos Anastopoulos, che realizzò 29 gol in 75 presenze dal 1977 al 1988. Fu autore del primo gol della Grecia nella fase finale di un grande torneo internazionale, all'europeo diItalia 1980.
Nikolaos Machlas segnò, nel novembre 1993, la rete decisiva per la prima qualificazione della Grecia alla fase finale dellaCoppa del mondo. Alla terza presenza in nazionale e all'età di 21 anni, siglò il gol della vittoria contro laRussia nell'ultima giornata delle qualificazioni europee aStati Uniti 1994. Cresciuto nell'OFI Creta, fuScarpa d'oro 1997 come miglior goleador dei campionati europei con la maglia delVitesse e conta 61 presenze e 18 gol in nazionale dal 1993 al 2002.
Nikos Anastopoulos, primatista di reti segnate con la nazionale greca (29).Aggelos Charisteas, autore del gol decisivo nella finale delcampionato d'Europa 2004 vinto dalla Grecia, è il secondo miglior marcatore di tutti i tempi della nazionale ellenica con 25 reti segnate.
^Dopo questo annuncio il presidente della federazione ellenica dichiarò: "La nazionale greca e tutto lo sport greco saranno sempre grati e riconoscenti verso Otto Rehhagel, che ha cambiato la mentalità del calcio greco, permettendogli di entrare nella storia".
^Come da regolamentoFIFA vengono considerate le sole edizioni comprese tra il 1908 ed il 1948 in quanto sono le uniche ad essere state disputate dalle Nazionali maggiori. Per maggiori informazioni si invita a visionarequesta pagina.