Lanazionale maschile di calcio della Germania (in tedescodeutsche Fußballnationalmannschaft) è la rappresentativacalcistica dellaGermania ed è posta sotto l'egida dellaDeutscher Fussball-Bund.
È una dellenazionali di calcio più blasonate al mondo, nonché lapiù titolata d'Europa, essendosi aggiudicata per quattro volte ilcampionato mondiale, per tre volte ilcampionato europeo e per una volta laConfederations Cup. Nelle due principali competizioni cui partecipa (campionato mondiale e campionato europeo) è giunta a disputare la finale rispettivamente otto e sei volte: in entrambi i casi si tratta di un record. A livello europeo, condivide con l'Italia il primato di vittorie nel mondiale (4), una in meno del primato mondiale delBrasile.
La Germania fu inserita al primo posto al momento dell'istituzione dellaclassifica mondiale della FIFA, stilata per la prima volta nell'agosto 1993, e ritrovò altre volte la vetta: nel 1993, nel 1994, dal luglio 2014 al giugno 2015, nel luglio 2017, dal settembre 2017 al luglio 2018. Il piazzamento più basso è stato il 22º posto, occupato nel marzo 2006. A novembre 2025 occupa la 9ª posizione.[1]
La nazionale teutonica al torneo olimpico diStoccolma 1912
Al termine dellaseconda guerra mondiale, con la Germania ormai divisa in due entità politiche differenti – laRepubblica Democratica e quellaFederale – e devastata dalla guerra, la situazione calcistica era alquanto problematica. Si formò un'altra federazione che si staccò dalla DFB per amministrare indipendentemente il calcio nella Germania dell'Est, laDFV (Deutscher Fußballverein), formando unapropria nazionale. Oltre a questo, la formazione tedesco-occidentale, ormai Germania Ovest, non era vista di buon occhio: per i primi anni solo le vicineSvizzera eAustria, oltre che laTurchia, giocarono sfide con l'Ovest. Fu laRepubblica d'Irlanda a rompere questo tabù ed accordarsi con la federcalcio occidentale per una partita.
Dopo essere stati esclusi dalcampionato mondiale del 1950 inBrasile, i tedeschi occidentali sorprendentemente vinsero il successivo, nel1954 inSvizzera, guidati daFritz Walter e ancora allenati daSepp Herberger, battendo in finale la favoritissimaUngheria. L'evento, passato alla storia come "miracolo di Berna", entusiasmò la Germania del dopoguerra ed è stato considerato un fattore importante della ripresa economico-morale del paese.
Un frangente della sfida tra Germania Ovest e Argentina alcampionato del mondo 1966, edizione che vide i tedeschi finalisti.
Nel 1971Franz Beckenbauer divenne capitano della Germania Ovest e la guidò alla conquista prima dell'europeo successivo e poi del mondiale disputato in casa. La prima vittoria del torneo continentale, nel1972, si concretizzò con una netta affermazione per 3-0 sull'Unione Sovietica nella finale diBruxelles,[3] mentre due anni dopo, alcampionato mondiale del 1974, fu il turno deiPaesi Bassi diJohan Cruyff, che persero per 1-2 la finale disputata allostadio Olimpico di Monaco di Baviera. Una storica partita tra le due nazionali tedesche si giocò adAmburgo il 22 giugno 1974 nella fase finale delmondiale di quell'anno: vinse laGermania Est per 1-0 grazie ad un gol diJürgen Sparwasser, ma secondo molti la partita in oggetto fu combinata per consentire alle due nazionali il passaggio di turno, con reciproco vantaggio (la Ovest, perdendo, evitò il girone di ferro con Olanda, Brasile e Argentina).
L'undici della Germania Ovest sceso in campo nella vittoriosa finale delcampionato del mondo 1990, che ha dato ai tedesco-occidentali il terzo titolo mondiale.
Dopo l'eliminazione al primo turno alcampionato europeo del 1984,Franz Beckenbauer tornò in nazionale come allenatore. Egli condusse i suoi alla finale delcampionato del mondo 1986, persa per 3-2 contro l'Argentina diDiego Armando Maradona. Semifinalista alcampionato europeo del 1988 giocato in casa, la Germania Ovest, capitanata daLothar Matthäus, vinse il proprio terzo titolo mondiale aItalia 1990 (1-0 in finale contro la stessa Argentina), cogliendo l'ultimo successo prima dellariunificazione con laGermania Est, nella terza finale disputata consecutivamente al campionato del mondo (risultato conseguito solo dalla Germania Ovest e dalBrasile nelle tre edizioni successive a quella del 1990). Beckenbauer si ritrovò quindi ad aver vinto il mondiale da giocatore, capitano (nel 1974) ed allenatore; tale record era stato ottenuto, in precedenza, solo daMário Zagallo, e verrà ottenuto anche, nel 2018, daDidier Deschamps.
Dopo la vittoria del mondiale italiano, Beckenbauer lasciò la panchina all'assistenteBerti Vogts, mentre la caduta delMuro di Berlino e lariunificazione tedesca del 3 ottobre 1990 portarono alla fusione delle due nazionali in una nuova definitiva nazionale tedesca, che esordì il 19 dicembre successivo, battendo per 4-0 inamichevole laSvizzera.[5] Una nuova finale fu raggiunta dalla Germania alcampionato d'Europa 1992, dove i tedeschi furono sconfitti per 2-0 nell'atto conclusivo dalla sorprendenteDanimarca, al primo successo in una manifestazione internazionale di rilievo e chiamata all'ultimo momento a partecipare all'europeo in sostituzione della squalificataJugoslavia.
Ammessa di diritto alla fase finale delcampionato del mondo 1994 negliStati Uniti in quanto campione del mondo in carica, la Germania deluse, uscendo ai quarti di finale contro laBulgaria, ma alcampionato d'Europa 1996, dopo aver superato un duro girone comprendenteItalia,Rep. Ceca eRussia, laMannschaft di Vogts, capitanata daJürgen Klinsmann, trionfò nuovamente nella rassegna continentale, sconfiggendo in finale per 2-1 a Wembley proprio i cechi, grazie alla doppietta diOliver Bierhoff; la sfida fu decisa dal primogolden goal nella storia dell'europeo, quello dello stesso Bierhoff, il quale, andando in gol nel primo tempo supplementare, mise fine all'incontro. La partita si chiuse dunque immediatamente dopo la rete delcentravanti dell'Udinese: per i tedeschi fu il terzo titolo europeo; il difensoreMatthias Sammer fu eletto miglior calciatore della competizione e avrebbe vinto qualche mese dopo l'ambitoPallone d'oro.
La crisi d'inizio millennio, i nuovi successi e le delusioni mondiali
Bandiere tedesche aBochum per assistere a Germania-Ecuador (20 giugno 2006).
Dopo la vittoria al campionato europeo del 1996, per la Germania iniziò un periodo di declino. La qualificazione alcampionato del mondo 1998 inFrancia fu ottenuta con patemi e si risolse in una brutta eliminazione ai quarti di finale. La gestione di Vogts si chiuse di lì a poco, lasciando una difficile eredità e una squadra da rifondare perché giunta alla fine di un ciclo. La Germania disputò, in qualità di campione d'Europa in carica, laConfederations Cup del1999, dove, con una rosa piena di seconde linee, fu eliminata già dopo la fase a gironi. Qualificatasi alcampionato d'Europa 2000, fu anche qui eliminata nella fase a gironi, senza vincere alcuna partita;[6] al termine di questa competizione si chiuse anche la carriera ultraventennale di Lothar Matthäus in nazionale.
Sotto la guida del commissario tecnicoRudi Völler, i tedeschi si risollevarono alcampionato mondiale del 2002, a cui si qualificarono tramite i play-off per la prima volta nella storia dellaMannschaft. Sovvertendo i pronostici della vigilia, raggiunsero poi la finale diYokohama, persa per 2-0 contro ilBrasile diRonaldo; il portiere tedescoOliver Kahn vinse il premio come miglior giocatore del torneo, prima volta per un estremo difensore. Völler si dimise due anni dopo, al termine della fallimentare campagna alcampionato d'Europa 2004, chiusa con l'eliminazione nella fase a gironi. La federcalcio tedesca dovette cercare il terzo commissario tecnico in nemmeno sei anni, contro i sei avuti nei settantacinque anni precedenti.
La Germania festeggia il mondiale 2014
A Völler subentrò l'ex centravantiJürgen Klinsmann,[7] all'esordio come allenatore.[8] Il nuovo selezionatore diede fiducia a promesse e calciatori di prospettiva, con l'intenzione di costruire una squadra giovane, in grado di produrre un calcio offensivo e divertente per il pubblico, in vista del successivo campionato del mondo, da disputare in casa. NellaConfederations Cup 2005, ospitata proprio dai tedeschi, gli uomini di Klinsmann ottennero il terzo posto,[9] risultato che fece ben sperare in vista del mondiale casalingo dell'anno successivo. Alcampionato del mondo 2006 la squadra ottenne, difatti, un altro terzo posto, eliminata ancora una volta dall'Italia poi campione del mondo, stavolta in semifinale dopo itempi supplementari.[10]
Dopo le dimissioni di Klinsmann, gli subentrò il suo viceJoachim Löw. Egli confermò la squadra ai vertici mondiali, conseguendo il secondo posto alcampionato d'Europa 2008, avendo perso per 1-0 la finale contro laSpagna, e il terzo posto alcampionato del mondo 2010, dove fu ancora fatale una sconfitta contro la Spagna (questa volta in semifinale). Qualificatasi per ilcampionato europeo del 2012 con 10 vittorie in altrettanti incontri del girone eliminatorio, inPolonia eUcraina la squadra di Löw, capitanata daPhilipp Lahm e compagine dall'età media più bassa del torneo, si arrestò in semifinale, eliminata ancora dall'Italia. Seguì il trionfo alcampionato del mondo 2014, ottenuto grazie allostorico successo per 7-1 contro il Brasile padrone di casa in semifinale e alla vittoria per 1-0 in finale contro l'Argentina dopo i tempi supplementari (gol diMario Götze): per i tedeschi fu il quarto titolo mondiale della storia, risultato che consentì loro di agganciare gli italiani e di porsi alle spalle del solo Brasile per numero di vittorie nella massima rassegna calcistica planetaria.
Malgrado la convincente qualificazione al mondiale russo, raggiunta con 10 vittorie in altrettanti incontri del girone eliminatorio, la Germania fu eliminata nella fase a gironi della Coppa del mondo, evento senza precedenti in un mondiale.[11] Nonostante le aspre critiche ricevute, Löw si vide confermato l'incarico alla guida della nazionale tedesca almeno per il successivo biennio,[12] segnato dal deludente risultato nellaUEFA Nations League 2018-2019, dove la Germania giunse ultima nel proprio minigirone, evitando la retrocessione in Lega B solo per una modifica regolamentare.[13] Malgrado la decisione di rinunciare a pedine fondamentali qualiMüller (richiamato due anni dopo),Hummels eBoateng[14] per rifondare l'organico, Löw mancò la qualificazione allafinal four dellaUEFA Nations League 2020-2021 perdendo rovinosamente per 6-0 in casa della Spagna (peggiore rovescio della storia dellaMannschaft in gare ufficiali), in una partita in cui un pareggio sarebbe bastato per qualificarsi alla fase finale del torneo, e deluse anche alcampionato d'Europa 2020, dove la Germania uscì agli ottavi di finale. L'eliminazione segnò l'epilogo della gestione di Löw, rimasto in carica per poco meno di quindici anni (secondo commissario tecnico dellaMannschaft più longevo dopo Herberger).
La nazionale tedesca fu poi affidata adHans-Dieter Flick, che con sette vittorie nelle sue prime sette gare, evento senza precedenti per un selezionatore della nazionale tedesca, qualificò la squadra alcampionato del mondo 2022. Nei mesi seguenti, tuttavia, i tedeschi delusero dapprima nellaUEFA Nations League 2022-2023, rimanendo fuori dallafinal four, e poi nella fase finale del mondiale 2022 inQatar, dove, come già accaduto quattro anni prima, vennero nuovamente estromessi al primo turno. A seguito dei deludenti risultati Flick, pur inizialmente confermato, fu esonerato e sostituito daJulian Nagelsmann, sotto la cui guida la squadra fu eliminata ai quarti di finale delcampionato d'Europa 2024, giocato in casa. Seguì il quarto posto nellaUEFA Nations League 2024-2025, la cui fase finale si disputò in terra tedesca.
La nazionale tedesca di calcio non dispone di uno stadio che ne ospita le partite casalinghe in modo fisso. Nel corso della sua storia laMannschaft ha giocato in 43 città diverse, compresaVienna, che dal 1938 al 1942, all'epoca dell'Anschluss, ospitò tre partite della nazionale tedesca.
Philipp Lahm con la classica divisa casalinga tedesca: maglia bianca abbinata a calzoncini neri e calzettoni bianchi.
Dagli esordi la nazionale tedesca ha sempre indossato come prima tenuta un completobianco (a volte con bordinineri), con calzoncini neri e calzettoni bianchi; si trattava dei colori dellabandiera della Prussia. Dopo la scissione delle due Germanie, la Germania Ovest ha continuato a usare questo abbigliamento casalingo, mentre laGermania Est ha giocato inblu, colore che non verrà mai ripreso dopo la riunificazione.
Nel 1988 appare un vistosotricolore tedesco che parte dalla spalla destra e copre quasi tutto il petto. La scelta del fornitore tecnico è felice, perché ricollega la caduta del muro di Berlino, la successiva fusione delle due nazionali e la vittoria al mondiale italiano del 1990, pertanto i colori nazionali diventano un motivo frequente per almeno sei anni: ridotti alle spalle nel 1992, tornano in maniera molto invasiva nel petto nel 1994 ma come rombi a sfumature tricolori, simili al piumaggio presente nel petto di un'aquila. Nel 1996 c'è un ritorno alla semplicità, con una tenuta completamente bianca e nera con un tricolore nel colletto e nei bordi delle maniche. Un piccolo tricolore, formato da tre righine orizzontali sul petto, torna nel 1998, per poi figurare negli anni successivi in piccoli ornamenti più o meno vistosi. In occasione delcampionato mondiale del 2014 viene realizzata una divisa decisamente di rottura rispetto al passato: la maglia, bianca, reca in petto una vistosa "V" congradiente di varie tonalità di rosso, mentre i pantaloncini non sono più neri ma diventano anch'essi bianchi.[15] Nelcampionato mondiale del 2018 viene ripresa la famosa grafica del 1990, questa volta con le tre strisce di diverse tonalità di grigio. Per ilcampionato d'Europa 2020 (disputatosi nel 2021 a causa dellapandemia di COVID-19) adidas disegna una maglia innovativa, caratterizzata dalle sottili strisce orizzontali di colore nero.
Se la tenuta casalinga, ornamenti a parte, è rimasta quasi sempre invariata anche e nonostante le vicissitudini politiche, molto più tribolata è la storia della divisa da trasferta. La seconda casacca tedesca è tradizionalmente di colorverde. Per lungo tempo è sopravvissuta la credenza secondo cui questo colore fosse stato scelto in onore e rispetto dell'Irlanda, prima compagine non confinante che accettò un confronto calcistico con la Germania Ovest nell'immediatosecondo dopoguerra;[17] in realtà, il verde è semplicemente derivato dal colore preminente nello stemma delDeutscher Fußball-Bund, la federcalcio tedesca.[18][19] La maglia verde, indossata per la prima volta alcampionato del mondo 1954,[18] ha caratterizzato la vittoria del primo Campionato europeo del1972,[20] e ha accompagnato la Germania anche dopo la riunificazione con l'Est, fino al 1º settembre2001, data in cui la Germania ha giocato in maglia verde quella che è stata la sua peggior sconfitta casalinga in epoca moderna, un 1-5 contro l'Inghilterra all'Olympiastadion diMonaco di Baviera.
Dopo questadébâcle la maglia verde è stata accantonata,[21] e nel decennio successivo è iniziata una lenta evoluzione della seconda divisa. Il 2002 ha visto l'introduzione di una divisa con due tonalità digrigio, mentre nel 2004 ha debuttato una maglia completamentenera con dettagligialli erossi.[21] LaConfederations Cup 2005 ha visto l'esordio di una maglia rossa, fortemente voluta dal commissario tecnicoJürgen Klinsmann (convinto che il colore rosso potesse dare un vantaggiopsicologico alla squadra in termini diaggressività[22]); questa divisa è stata la più utilizzata come seconda maglia durante glianni duemila, e in particolare Klinsmann premette per utilizzare proprio questa come prima divisa almondiale casalingo del 2006,[22] salvo poi desistere. Il 2010 ha visto nuovamente una maglia nera, stavolta con insertioro.[21] Con ilcampionato d'Europa d 2012, in occasione del quarantennale della conquista del primo alloro continentale, c'è il ritorno della classica seconda divisa verde.[20][23][24] Per ilcampionato mondiale del 2014 vinto dalla compagine tedesca viene realizzata una rivoluzionaria maglia a larghe strisce orizzontali rosse e nere.
Il simbolo della nazionale tedesca non è quello del DFB, ma una tradizionaleaquila nera stilizzata, che richiama lostemma nazionale. Il fornitore tecnico è, oramai dal 1980, il gruppo tedescoadidas, rimpiazzando laErima, un'azienda teutonica di proprietà della stessa adidas.
La prima partita in campo internazionale della nazionale tedesca fu giocata il 5 aprile 1908 aBasilea, inSvizzera, contro lanazionale elvetica, che batté i tedeschi per 5-3. La vittoria con più gol della nazionale tedesca (16-0) si verificò contro laRussia il 1º luglio 1912 aStoccolma, inSvezia. La partita in cui la Germania subì più gol risale al 13 marzo 1909 adOxford inInghilterra: i tedeschi persero per 0-9 contro lanazionale inglese dilettanti.
La nazionale tedesca ha giocato 20 volte la fase finale dellaCoppa del mondo, la prima nel1934; ha trionfato quattro volte, nel1954,1974,1990 e2014, e ha ottenuto il secondo posto quattro volte, oltre a detenere il record di semifinali disputate (13, due in più del Brasile, fermo a quota 11 malgrado abbia disputato due fasi finali del mondiale in più rispetto ai tedeschi).
L'esordio della Germania alcampionato europeo risale al1972; la Germania ha giocato in tutto 14 fasi finali del torneo (record), vincendo 3 volte: nel1972,1980 e1996. Nella competizione vanta altresì tre secondi posti. Complessivamente la Germania è la nazionale europea con il maggior numero di presenze e di partite disputate nelle due massime competizioni, europeo e mondiale.
La nazionale tedesca ha partecipato a 3 edizioni dellaConfederations Cup, di cui ha vinto l'edizione del2017.
La nazionale tedesca è, insieme a quella brasiliana, l'unica ad avere sempre ottenuto sul campo (con l'esclusione delle edizioni del1974 e del2006 giocate in casa, per le quali la qualificazione era diretta, così come lo era per le nazionali campioni in carica fino al2002) la qualificazione alle fasi finali della Coppa del mondo (le due edizioni a cui non ha partecipato furono dovute a rinuncia, nel1930, ed esclusione per motivi politici post-bellici, nel1950).
La Germania è, insieme al Brasile, una delle due nazionali che hanno disputato più di 100 partite nelle fasi finali della medesima competizione (dopo ilcampionato del mondo 2022 i tedeschi sono a quota 112 partite, secondi dietro ai brasiliani, che hanno disputato 114 partite). Le due squadre si sono affrontate nelle fasi finali del mondiale due volte, nella finale delcampionato del mondo 2002 (vinta per 2-0 dai brasiliani) e nella semifinale delcampionato del mondo 2014 (vinta per 7-1 dai tedeschi).
Nella partita d'esordio alcampionato del mondo 2014 contro ilPortogallo la Germania è diventata la prima squadra a giocare 100 partite nelle fasi finali del torneo[29] (seguita, nel corso dello stesso torneo, dalBrasile, che ha raggiunto e superato anch'essa il totale delle 100 partite; attualmente, dopo l'edizione 2022, la nazionale tedesca ha disputato 112 partite nella fase finale del mondiale, mentre la nazionale brasiliana ne ha disputate 114, con due partecipazioni in più rispetto a quella tedesca).
La Germania è, insieme al Brasile, una delle due sole nazionali che hanno disputato tre finali del mondiale consecutive (1982,1986 e1990) e la sola nazionale ad aver disputato tre finali dell'europeo consecutive (1972,1976,1980).
La Germania è la nazionale che ha ottenuto lapiù ampia vittoria in una semifinale del mondiale, avendo battuto, alcampionato del mondo 2014, i padroni di casa del Brasile per 7-1. Con la successiva vittoria finale dell'edizione la Germania è diventata, infine, la prima nazionale europea a vincere il titolo mondiale nelcontinente americano.[30]
DallaConfederations Cup 2005 allaConfederations Cup 2017 la nazionale tedesca ha fatto registrare una striscia di 8 competizioni consecutive tra europei, mondiali e Confederations Cup in cui ha raggiunto almeno la semifinale.
Nei primi anni di esistenza della nazionale tedesca, priva di un selezionatore propriamente detto, ilcapitano aveva il compito di impostare le tattiche della squadra, che veniva scelta dalla commissione tecnica. Il primo capitano della Germania fuArthur Hiller, che giocò 4 partite internazionali, di cui 2 da capitano. Il primo giocatore che riuscì a mettere a referto 10 presenze come capitano della Germania fu, nel 1924,Adolf Jäger, che dopo quelle presenze terminò la propria carriera in nazionale. Quando fu assunto come commissario tecnicoOtto Nerz, un addestratore delTerzo Reich, divenne capitano della nazionale il braccio esteso dell'addestratore. Sotto la gestione Nerz,Ludwig Leinberger batté il record di Jäger nella sua ultima partita in nazionale, nel 1933. Due anni dopoFritz Szepan lo superò, portando il record a 30 partite da capitano nel 1939. Nell'ultima partita della nazionale del Reich,Paul Janes migliorò il record di partite da capitano con laNationalmanschaft, innalzandolo a 31 partite.
Il primato di Szepan resistette per 28 anni, per poi essere battuto daUwe Seeler il 9 maggio 1970. Nello stesso anno, Seeler portò il record a 40 partite prima della sua partita d'addio. Dal 19 novembre 1975 a detenere il record fuFranz Beckenbauer, che nella sua ultima partita giocata con la nazionale tedesca fissò il nuovo primato a 50 partite da capitano, di cui 47 consecutive. Egli è anche l'unico capitano ad aver vinto due titoli con la squadra (il campionato europeo diBelgio 1972 e il campionato mondiale diGermania Ovest 1974) e l'unico ad essere stato capitano in tre finali (due del campionato europeo - oltre alle due già citate, anche quella diJugoslavia 1976 - e una del campionato mondiale).Bernard Dietz succedette come capitano a Beckenbauer e si aggiudicò in queste vesti ilcampionato d'Europa 1980, mentreKarl-Heinz Rummenigge, disputando la finale delcampionato del mondo 1986, sua ultima partita in nazionale, divenne il nuovo primatista di presenze da capitano con la rappresentativa tedesca.
A privare Rumenigge del record fu, nel 1993,Lothar Matthäus, che, il 14 novembre 1999, portò il primato a 75 partite da capitano (72 dal primo minuto di gioco). Dal 1995 Matthäus indossò la fascia di capitano dellaMannschaft solo quando il capitanoJürgen Klinsmann o, dal 1998, il suo successoreOliver Bierhoff non erano impiegati o venivano sostituiti durante la partita. Il successore di Bierhoff fuOliver Kahn, che guidò la squadra da capitano nella finale delcampionato del mondo 2002 e alcampionato d'Europa 2004. Il commissario tecnico Klinsmann, subentrato nel 2004, nominò capitanoMichael Ballack; durante le qualificazioni alcampionato d'Europa 2008, questi fu costretto all'inattività da un infortunio prolungato, ragion per cui la fascia passò aBernd Schneider. Ciononostante, Ballack figura al secondo posto nella classifica di presenze da capitano della Germania di tutti i tempi, con 55 partite. Alcampionato del mondo 2010, stante un infortunio di Ballack, la fascia di capitano fu sul braccio diPhilipp Lahm. Dopo ilforfait mondiale e a seguito di alcune polemiche con Philipp Lahm e con il selezionatoreJoachim Löw in merito alla fascia di capitano, Ballack non venne più convocato in nazionale. Il 16 giugno 2011 l'allenatore Löw annunciò la decisione di programmare il futuro della squadra senza Ballack.
Lahm vinse con i compagni ilcampionato del mondo 2014 dopo aver collezionato 53 partite da capitano (figura ancora oggi al terzo posto nella classifica di presenze con la fascia di capitano della Germania).Bastian Schweinsteiger, il suo successore come capitano, ritiratosi dalla nazionale nel 2016, collezionò 18 partite in questa veste, la maggior parte delle quali prima della sua nomina a capitano stabile. Il successivo capitano fuManuel Neuer, che spesso aveva sostituito in questo ruolo Schweinsteiger e ha superato quota 50 presenze da capitano.Julian Draxler fu il capitano dellaMannschaft durante laConfederations Cup 2017, avendo l'allenatore Löw deciso di fare a meno, per la competizione, della maggior parte dei calciatori stabilmente impiegati in nazionale. Draxler ebbe i gradi di capitano della nazionale tedesca per la prima volta contro laPolonia il 13 maggio 2014, divenendo, all'età di 20 anni e 235 giorni, il più giovane capitano nella storia dellaNationalmannschaft, battendo cosìChristian Schmidt.
Dal 1908 al 1926 non vi era un vero e propriocommissario tecnico (Bundestrainer), dato che i calciatori della nazionale venivano selezionati da un comitato dellaDFB, la federcalcio nazionale.[36] Nel 1926 fu nominato il primo commissario tecnico,Otto Nerz, che condusse la squadra al terzo posto alcampionato del mondo 1934 e ai quarti di finale deltorneo calcistico dei Giochi olimpici del 1936, tenutisi aBerlino. Nerz fu poi sostituito dal proprio vice,Sepp Herberger,[37] timoniere della spedizione tedesca vittoriosa alcampionato del mondo 1954 e poi fermatasi alle semifinali alcampionato del mondo 1958 e ai quarti di finale alcampionato del mondo 1962. Berger, alla guida dellaMannschaft per quasi vent'anni ad eccezione del periodo 1942-1950, in cui l'attività calcistica fu limitata dallaseconda guerra mondiale, è il selezionatore rimasto in carica più a lungo nella storia della nazionale tedesca. Nel 1964, dopo un'amichevole contro laFinlandia, si dimise per lasciare il posto al suo vice,Helmut Schön,[38] già selezionatore dellanazionale della Saar dal 1952 al 1957. Schön ottenne il secondo posto alcampionato del mondo 1966 e trionfò alcampionato d'Europa 1972 e alcampionato del mondo 1974 disputato in casa, oltre a ottenere il secondo posto alcampionato d'Europa 1976 e il terzo posto alcampionato del mondo 1970, grazie anche a una squadra molto forte, che aveva inUli Hoeneß,Franz Beckenbauer eGerd Müller i propri punti di forza. Eliminato al secondo turno alcampionato del mondo 1978, Schön si dimise con un bilancio lusinghiero: record di partite (25) e di vittorie (16) da commissario tecnico dellaMannschaft in Coppa del mondo. Nel primo periodo alla guida della compagine tedesca, Derwall registrò, inoltre, un primo record, quello del maggior numero di partite giocate senza una sconfitta (23), oltre al record del maggior numero di vittorie consecutive (12).
Sepp Herberger,Bundestrainer della nazionale del Reich dal 1936 al 1942 e poi della Germania federale dal 1950 al 1964, è il tecnico più longevo sulla panchina tedesca.
NB: come da regolamento FIFA, le gare terminate ai rigori si considerano pareggiate.
NB: PerUnione Sovietica s'intende la nazionale che giocò dal1924 al1991, perCecoslovacchia s'intende la nazionale che giocò dal1920 al1993, in cui militavano sia i cechi che gli slovacchi, e perJugoslavia s'intende la nazionale che giocò dal1920 al1992, in cui militavano croati, bosniaci, macedoni, serbi, sloveni e montenegrini.
NB: come da regolamento FIFA le gare terminate ai rigori contro Cecoslovacchia (20 giugno1976, persa), Francia (8 luglio1982, vinta), Messico (21 giugno1986, vinta), Svezia (31 marzo1988, persa), Inghilterra (4 luglio1990 e 26 giugno1996, vinte), Argentina (30 giugno2006, vinta) e Italia (2 luglio2016, vinta) sono considerate partite pareggiate.
^La precedente estromissione al primo turno del campionato del mondo risaliva al 1938, quando la competizione si svolgeva interamente con turni ad eliminazione diretta, cfr.Mondiali, Corea del Sud-Germania 2-0, tedeschi fuori, Premium Sport HD, 27 giugno 2018.URL consultato il 3 dicembre 2024(archiviato dall'url originale il 29 ottobre 2021).
^(DE) Philipp Selldorf,Der DFB dreht sich im Kreis, susueddeutsche.de, Süddeutsche Zeitung, 30 giugno 2018.URL consultato il 30 giugno 2018.
^Come da regolamentoFIFA vengono considerate le sole edizioni comprese tra il 1908 ed il 1948 in quanto sono le uniche ad essere state disputate dalle Nazionali maggiori. Per maggiori informazioni si invita a visionarequesta pagina.
^LaFrancia era qualificata di diritto allaFIFA Confederations Cup 2003 in quanto nazione ospitante oltreché detentrice delcampionato d'Europa 2000. Il posto del vincitore dell'europeo doveva quindi essere preso dall'Italia in quanto finalista del medesimo torneo; al rifiuto dell'Italia, laFIFA inizialmente invitò alla competizione la Germania in quanto finalista delcampionato del mondo 2002 ma anch'essa rifiutò, così venne deciso di invitare laTurchia, che nel suddetto mondiale si era classificata al terzo posto.
^LaGermania Ovest e ilGiappone furono squalificate per essere state le principali nazioni che causarono laSeconda Guerra Mondiale; l'Italia, nonostante fosse stata anch'essa un paese aggressore, alleato della Germania e del Giappone durante la guerra, fu invece invitata. LaGermania Est ancora doveva affiliarsi alla FIFA.