Lanazionale di calcio dell'Ungheria (in ungheresemagyar labdarúgó-válogatott) è la squadra dicalcio che rappresenta l'Ungheria nelle varie competizioni ufficiali oamichevoli riservate a squadre nazionali ed è posta sotto l'egida dellaFederazione calcistica ungherese.
Tra i calciatori più famosi che vi hanno giocato ci sonoFerenc Puskás eFlórián Albert (Pallone d'oro 1967). ProprioFerenc Puskás, nel 2004, è stato il giocatore scelto dalla Federazione nazionale comeGolden Player, ovvero il miglior calciatore del primo mezzo secolo di vita dell'UEFA, oltre che l'unico ungherese inserito dal grandePelé neiFIFA 100, lista dei migliori cento calciatori della storia stilata per commissione dellaFIFA stessa per celebrarne il centenario (2004).[9]
Il posizionamento più alto raggiunto dalla nazionale nellaclassifica mondiale della FIFA è il 18º posto, occupato ad aprile e maggio 2016, mentre il peggiore è l'87º posto del luglio 1996. L'Ungheria occupa attualmente il 37º posto della graduatoria.[1]
Il primo incontro tra la nazionale ungherese e quella austriaca doveva in origine essere una sfida riservata a rappresentative solo diVienna e diBudapest, le due più importanti città dell'Impero, ma poiché furono impiegati i migliori calciatori tesserati dalle due Federazioni, la MLSZ e laÖFB più tardi dichiararono la partita ufficiale[10].
Il gioco delcalcio approda inUngheria a partire già dagli anni settanta del XIX secolo, importato dagli inglesi. Le prime fonti attestate sul nuovofootball risalgono al 1879, quando Lajos Molnár pubblica un libro in cui sono esposte delle metodologie di lavoro atletiche ad esso attinenti. Più tardi, nel 1890, il giornaleSport-Világ cura un opuscolo in cui illustra il regolamento di questo sport grazie a Mihály Bély e Manó Szaffka.
In virtù dell'Ausgleich l'Ungheria ha diritto ad avere una federazione calcistica separata da quella austriaca, così, il 19 gennaio 1901, nasce laMagyar Labdarúgó Szövetség (MLSZ) con presidente Géza Jász.Nello stesso anno prende il via ilprimo campionato ungherese di calcio, che viene vinto dalBudapesti Torna Club, mentre i migliori calciatori sono selezionati per tre incontri amichevoli contro gli inglesi delRichmond AFC (sconfitta 0-4) eSurrey Wanderers (sconfitte 1-5 e 1-6). Il 12 ottobre 1902 viene invece giocata la prima partita della nazionale ungherese, che, guidata dal giornalista Ferenc Gillemot in qualità di primoCommissario tecnico e dal poliedrico atletaAlfréd Hajós in campo, viene sconfitta dall'Austria con risultato finale di 0-5.
Come dimostrano i continui cambi di allenatore (quattro in sei anni), la rappresentativa magiara faticò all'inizio ad emergere e formare un gruppo consolidato.Frigyes Minder fu il primo selezionatore che riuscì a sollevare la squadra.
Il 26 maggio 1910 a Budapest venne programmata la seconda partita della nazionale con avversario l'Italia, guidata daUmberto Meazza. Al termine dell'incontro i magiari vinsero con il risultato di 6-1, segnando con la doppietta di Imre Schlosser e i gol di Weisz, Karoly, Dobo, Korody contro il gol dell'italiano Rizzi.
Il nucleo principale della compagine era costituito da giovani, anche minorenni, come Schlosser-Lakatos, autore di una doppietta contro gli azzurri, più voltególkirály e più longevo calciatore in nazionale maggiore (dal 1906 al 1927), appartenente alFTC, società che tra il 1908 e il 1913 conquistò cinque campionati di fila.
Successivamente la selezione ungherese cominciò ad imporsi contro nazionali già affermate. Furono quelli, infatti, gli anni della nascita della cosiddettascuola danubiana, che faceva capo ad Austria (nota anteguerra comeWunderteam, "squadra delle meraviglie"),Boemia e alla stessa Ungheria, i tre principali Paesi dell'Impero austro-ungarico attraversati proprio dal fiumeDanubio.Nel 1912 la nazionale ungherese partecipò aiGiochi olimpici, ma fu battuta nettamente per 7 a 0 dalla squadra del Regno Unito, uscendo dal torneo.
Nel 1919 Budapest è in concorso per ospitare iGiochi olimpici del 1920 ma ilCIO assegna l'organizzazione dell'evento ad Anversa e decide di escluderne iPaesi che avevano scatenato la guerra, compresa l'Ungheria. Senza la possibilità di giocare sfide importanti, si succedono nel1920József Harsády eLajos Tibor in qualità di commissari tecnici, ma con risultati molto scarsi (nessuna vittoria nell'anno solare). Il 7 ottobre 1920, contro l'Austria, Tibor schiera per la prima volta i fratelliKároly eJózsef Fogl dell'Újpest, che resteranno titolari della nazionale per molte partite nell'arco del decennio, costituendo il celebreFogl-Gát (o "Diga-Fogl").
Il "Grande ammutinamento del 1924"
La squadra che partecipò alle Olimpiadi del 1924
Nel 1924 l'Ungheria prende parte al torneo calcistico deiGiochi olimpici di Parigi. Nel primo turno i magiari battono facilmente laPolonia per 5-0, mentre nella sfida successiva vengono sconfitti a sorpresa dall'Egitto per 3-0 nonostante le presenze, tra gli altri, diGyörgy Orth,Zoltán Opata,Béla Guttmann eFerenc Hirzer facessero risaltare un grosso divario tecnico. I motivi della sconfitta (accolta come una disfatta dai tifosi ungheresi) sono probabilmente da imputare a un ammutinamento degli stessi calciatori nei confronti dei dirigenti federali, noto come "Grande ammutinamento del 1924". Dalla fine degli anni venti viene convocato tra le file magiare un folto numero di calciatori rumeni (tra cui ci sonoAlbert Ströck,Elemér Berkessy,István Avar,Mihai Tänzer,Iuliu Baratky eIuliu Bodola) in virtù di origini ungheresi.
József Takács eGéza Toldi, protagonisti delle Coppe Internazionali 1927-1930, 1931-1932 e 1933-1935
Nel 1930Mihály Pataki, da poco ritiratosi, riceve l'incarico di commissario tecnico dopo il biennio diJános Földessy. L'11 maggio la squadra di Pataki si scontra a Budapest contro l'Italia diVittorio Pozzo nella sfida decisiva per l'assegnazione dellaprima Coppa Internazionale. L'Ungheria viene sconfitta per 0-5 dagli atleti italiani appositamente recatisi sui luoghi dellaGrande guerra prima dell'incontro, guidati dal loro CT che vi aveva combattuto. Dopo tale sconfitta Pataki non viene confermato e al suo posto torna, per la quarta volta,Frigyes Minder. Nel frattempo la MLSZ, al pari di molte altre federazioni calcistiche europee, non iscrive la nazionale alprimo campionato mondiale da giocarsi inUruguay, Nell'autunno del 1930Lajos Máriássy viene scelto come nuovo allenatore dei magiari. Durante il suo secondo incarico viene giocata laseconda Coppa Internazionale, che si conclude nel 1932 con la vittoria dell'Austria (che proprio in questi anni si guadagna il soprannome diWunderteam, cioè "squadra delle meraviglie", a seguito di 14 risultati utili consecutivi) e il terzo posto dell'Ungheria. Poco dopo il termine del torneoÖdön Nádas succede a Máriássy.
Durante la gestione di Nádas l'Ungheria riesce per la prima volta a partecipare a uncampionato mondiale di calcio, quello del1934, passando per le neo introdottequalificazioni. I magiari riescono, infatti, a vincere il girone eliminatorio insieme all'Austria. L'Ungheria esordisce quindi in un campionato del mondo contro l'Egitto, vincendo per 4-2 agli ottavi di finale, ma viene poi estromessa dopo la sconfitta con la tradizionale rivale austriaca nel turno successivo.
Nel 1934 l'allenatore Nádas viene sostituito dal poliziottoKároly Dietz. Questi costruisce una squadra di abili ed estrosi palleggiatori intorno aGyörgy Sárosi, centravanti e all'occorrenza mezzala e centromediano sistemista, che in questo periodo si impone come miglior calciatore del mondo al pari dell'italianoMeazza e dell'austriacoSindelar. Dietz esordisce come commissario tecnico il 14 ottobre battendo 3-1 ilWunderteam inCoppa Internazionale, torneo in cui alla fine del 1935 i magiari arrivano secondi a pari punti proprio con l'Austria.[11]
Finale Mondiale del 1938
Fase di Ungheria-Svizzera ai Campionati del mondo in Francia (12/06/1938)
Polonia-Ungheria 4-2 (27/08/1939), ultima partita prima dellaCampagna di Polonia
Nell'aprile del 1936 prende il via la sfortunata quarta edizione dellaCoppa internazionale, che si conclude anzitempo (nel 1938) a causa dell'Anschluss e del conseguente scioglimento della squadra austriaca mentre l'Ungheria è al primo posto. Nel frattempo, nell'estate dello stesso anno, la squadra dei dilettanti allenata daZoltán Opata viene estromessa già al primo turno deltorneo olimpico riportando una sconfitta per 3-0 con la Polonia.
Nel 1937 l'Ungheria ben figura in alcune partite, tra cui una vittoria per 8-3 contro laCecoslovacchia con 7 gol di Sárosi (record nazionale) al celebre portiereFrantišek Plánička, che riconsegna ai magiari prestigio europeo, tanto da essere considerati testa di serie allequalificazioni al campionato mondiale del 1938. L'Ungheria si qualifica alla competizione vincendo per 11-1 contro laGrecia nella gara unica dei play-off. I magiari esordiscono battendo leIndie Orientali Olandesi, poi superano la Svizzera nei quarti di finale e la Svezia in semifinale. In finale trovano l'Italia campione del mondo in carica guidata daGiuseppe Meazza, considerato insieme a Sárosi (e all'austriacoMatthias Sindelar) il più grande calciatore dell'epoca. Nell'incontro, giocato aColombes, gli uomini decisivi sono peròGino Colaussi eSilvio Piola, che segnano una doppietta a testa. La partita finisce 4-2 per gli italiani (segnano per gli ungheresi Sárosi ePál Titkos).
Dopo la finale mondiale l'Ungheria non riesce a vincere per altre sette partite, causando il licenziamento del commissario tecnicoKároly Dietz e la sua sostituzione conDénes Ginzery nel 1939. L'esordio del nuovo allenatore coincide con l'ultima partita dellaPolonia prima dell'invasione nazista nonché con la prima vittoria polacca contro i magiari. Nel 1941József Fábián succede brevemente a Ginzery, che ritorna subito dopo. Nel 1942 torna Fábián per sole due partire (tra cui una sconfitta per 7-0 con la Germania), dopodiché la nazionale viene affidata aKálmán Vághy, che la guida fino al 1943, anno in cui cessano le attività sportive a causa dellaseconda guerra mondiale.
Liberata Budapest, nonostante l'instabilità politica del Paese nella primavera del 1945 riprende l'attività calcistica ungherese. IlCampionato è diviso in due gironi e non è presente, tra le altre squadre, ilNagyvárad campione in carica poiché rientrato nellaDivizia A rumena. L'incarico di allenatore della Nazionale viene assegnato aTibor Gallowich, già giornalista e portiere, mentreSándor Bíró viene scelto come primo capitano del Dopoguerra. La prima partita ufficiale della nuova gestione viene giocata il 19 agosto 1945 contro l'Austria (2-0 per l'Ungheria). Nella ripetizione dell'incontro del giorno successivo Gallowich fa esordire il giovane attaccanteFerenc Puskás, che segna il suo primo gol dopo dodici minuti (vittoria 5-2).
Il 4 maggio 1947, sempre contro l'Austria, si gioca un'amichevole celebrativa per i cinquant'anni del calcio ungherese. Alfréd Hajós dà il calcio d'inizio e la partita viene vinta dagli ungheresi (di nuovo 5-2), ma il crollo della tribuna B dell'Üllői úti stadion causa circa duecento feriti. L'accaduto spinge il governo a costruire un nuovo stadio moderno e sicuro per ospitare le partite della Nazionale, che viene poi chiamatoNépstadion ("Stadio del popolo"). Sempre nel 1947 l'Ungheria partecipa per la prima volta allaCoppa dei Balcani per nazioni vincendo tutti e quattro gli incontri ed aggiudicandosi il trofeo. Il centravanti magiaroFerenc Deák (giocatore con la più alta media gol in nazionale di sempre) è capocannoniere della rassegna con 5 gol.
Nel 1948 l'Ungheria prende parte sia alla Coppa dei Balcani, in cui esordiscono il centrocampistaLászló Kubala (prima di espatriare clandestinamente) e la mezzalaSándor Kocsis, sia allaCoppa internazionale, ma il primo torneo viene abbandonato proprio con i Magiari in testa alla classifica. Non partecipa invece aiGiochi Olimpici di Londra 1948.
Estromesso Ferenc Deák dal giro dei convocati, Gusztáv Sebes inizialmente inserisce Péter Palotás come suo sostituto ma nutre anche una forte ammirazione per Nándor Hidegkuti delVörös Lobogó. Riporta infatti l'allenatore nelle sue memorie: «[...] Più volte l'avevo anche provato nella nazionale, ma senza ottenere i risultati che speravo. Hidegkuti giocava magnificamente nella sua squadra di club come ala destra, era lui che dirigeva il gioco. In nazionale, invece, ogni sua prestazione era nervosa, imprecisa. Che fosse un grande giocatore non potevo avere dubbi». In un'amichevole pre-olimpica del 1951 contro laFinlandia, Sebes, non potendo essere presente in panchina, consegna al suo viceGyula Mándi una busta chiusa contenente la formazione. Hidegkuti apprende di essere schierato titolare solo all'apertura della busta e, avendo dormito sereno la notte precedente in quanto convinto di non dover giocare, scende in campo in tutta tranquillità realizzando una doppietta, diventando da quel momento un giocatore chiave per la squadra.
Schieramento tipo dell'Aranycsapat
Dal punto di vista tattico Hidegkuti, pur partendo da centravanti, tende ad arretrare a centrocampo sia per difendere che per prendere la palla, costringendo il suo marcatore a lasciare un "buco" in difesa nel quale si inseriscono le mezze ali Kocsis e Puskás. Tale scambio di posizioni, ideato daMárton Bukovi al Vörös Lobogó e riproposto da Sebes, comporta il superamento del tradizionalesistema WM con ilmodulo MM.
Nel 1949, dopo una breve parentesi democratica, l'Ungheria diventaRepubblica Popolare ed entra a far parte del bloccofilo-sovietico. La nazionale viene così affidata a scopo propagandistico all'ex meccanico, sindacalista e centromediano dell'MTK, nonché viceministro dello Sport e presidente delComitato Olimpico in carica,Gusztáv Sebes. Sebes, allenatore molto scrupoloso, viene affiancato in un primo momento da Béla Mandik e Gábor Kompóti-Kléber e poi promosso a commissario unico dopo poche partite, e prendendo come modelli l'Italia di Vittorio Pozzo e ilWunderteam austriaco di Hugo Meisl, idea una nuova tattica di gioco che egli stesso definisce "calcio socialista", in cui tutti i calciatori condividono stesse responsabilità sia in fase offensiva che in quella difensiva e sono capaci di giocare in ogni posizione, che viene considerata alla base delcalcio totale.
Sfruttando i propri incarichi istituzionali, Sebes convoglia i migliori atleti in un numero ridotto di squadre per farli abituare a giocare insieme. In nazionale pertanto al blocco di giocatori dellaHonvéd Budapest, la più effervescente realtà del campionato, si mescola quello proveniente dall'MTK Budapest e dai club minori. La disposizione su cui punta in un primo momento è ilsistema, in cui il ruolo di centravanti è ricoperto sempre dal prolificoFerenc Deák, ma dopo il suo abbandono nel 1949 per motivi politici (ostilità verso il regime), viene inizialmente sostituito daPéter Palotás. I risultati tuttavia non soddisfano il commissario tecnico, che decide così di adattare in quel ruolo l'ala destraNándor Hidegkuti, che si trasforma in "centravanti arretrato".
Nel 1950 la MLSZ è costretta a rinunciare all'iscrizione alMondiale per motivi economici, ma la squadra ottiene nelle amichevoli risultati eccellenti. Il 4 giugno 1950 i magiari battono 5-2 laPolonia, inaugurando una striscia di 32 gare senza sconfitte che si sarebbe interrotta solo nel1954, mentre nella partita successiva, il 24 settembre 1950, battono l'Albania 12-0 stabilendo la loro miglior vittoria della storia.
Nel 1952 lanazionale olimpica ungherese esordisce in occasione del torneo calcistico deiGiochi di Helsinki.Non essendo il campionato nazionale professionistico, Sebes può convocare i migliori calciatori a sua disposizione (diversamente da quanto accade nei Paesi occidentali) e, molto agevolmente, vince il titolo per la prima volta nella storia del calcio magiaro. La squadra segna 20 gol in 5 partite subendone solo 2, e si mettono in evidenza quali migliori calciatori della competizione il capitanoFerenc Puskás, detto "il Colonnello" per il suo grado nell'esercito, mezzala della Honvéd trasformata in attaccante e considerato il miglior calciatore ungherese di tutti i tempi[12][13], e il suo partner offensivoSándor Kocsis, soprannominato "Testina d'oro" per la sua abilità aerea (nonostante 1,77 metri di altezza) nonché capocannoniere della rassegna con 6 gol. Il cammino vede arrendersi ai MagiariRomania,Italia,Turchia,Svezia eJugoslavia, con quest'ultima sconfitta in finale per 2-0 con gol di Puskás e dell'alaZoltán Czibor. In occasione della premiazione vengono consegnati ai campioni le medaglie d'oro e dei fiori, portati daArmi Kuusela, primaMiss Universo.
L'anno successivo gli ungheresi prevalgono anche in campo mitteleuropeo trionfando nellaCoppa Internazionale 1948-1953 in virtù di 27 gol fatti e 17 subiti in sole 8 partite e soprattutto di due punti di vantaggio su Cecoslovacchia e Austria. Puskás è capocannoniere del torneo con 10 reti.
La straordinaria portata dell'evento olimpico vale a Sebes un invito daStanley Rous, presidente dellaFA, a giocare un'amichevole allostadio di Wembley contro i "maestri" inglesi in occasione del novantesimo anniversario della fondazione della federazione calcistica inglese. L'attesissimo match viene stabilito per il 25 novembre1953. Nonostante il pronto avvertimento del segretario generale delPartito ComunistaMátyás Rákosi («E se dovessimo perdere? Faccia bene attenzione!»), Sebes accetta l'invito di propria iniziativa e parte per Wembley, dove si dedica ad uno studio capillare del rimbalzo del pallone sul terreno di gioco. Tornando in Ungheria il Commissario Tecnico chiama tre volte alla settimana i suoi migliori calciatori ad allenarsi su un campo rimodellato e ampliato sullo stile di quello londinese con i pesanti palloni inglesi e poi con loro parte per la trasferta. L'Inghilterra, da sempre imbattuta in casa da squadre non britanniche (Home record), quel giorno fa registrare un netto crollo con risultato finale di 3-6 per gli Ungheresi. Secondo alcune fonti, per la tale intensità di gioco la palla non sarebbe uscita fuori dal campo per tutto il primo tempo, mentre Hidegkuti, il "centravanti arretrato", segna tre gol davanti a 100.000 spettatori. I Magiari vanno incontro alla partita che ne consacra il prestigio non solo continentale ma anche mondiale, e così il team di Sebes viene soprannominato "Aranycsapat", cioè "Squadra d'oro".
Gli inglesi vengono così invitati per la rivincita, da giocarsi il 23 maggio 1954 alNépstadion di Budapest, poco prima delMondiale di Svizzera. Nonostante i nove cambi fatti dalcoach britannicoWalter Winterbottom rispetto alla squadra dell'anno prima i Magiari, schierati invece con la stessa formazione (eccezion fatta perJózsef Tóth al posto diLászló Budai), confermano la loro lezione di calcio infliggendo agli avversari la peggiore sconfitta della loro storia (7-1). SegnanoMihály Lantos, poi Puskás, Kocsis (due volte), Hidegkuti, Tóth e di nuovo Puskás.
Qualche mese dopo, un apposito comitato presieduto proprio da Sebes costituisce l'UEFA, nuovo organo di controllo del calcio europeo. La confederazione nasce ufficialmente il 15 giugno del 1954 aBasilea e vi aderisce anche la MLSZ, mentre Sebes ne diviene vicepresidente, restando in carica sino al 1960.
La nazionale ungherese si qualifica direttamente alMondiale del 1954 a causa del ritiro dellaPolonia daiturni preliminari. La spedizione magiara guidata da Sebes si presenta in Svizzera con tutti i suoi campioni, e dunque con il favore del pronostico. Nel primo turno,Corea del Sud eGermania Ovest vengono effettivamente superate con facilità (9-0 e 8-3), ma nel secondo incontro un intervento del tedescoWerner Liebrich costringe Puskás ad abbandonare il campo anzitempo. L'Ungheria si trova così ad affrontare ilBrasile e l'Uruguay senza il suo capitano.
Finale Mondiale del 1954
Sia il quarto di finale con i Brasiliani, passato alla storia comeBattaglia di Berna a causa della durezza del gioco e delle risse scatenatesi in campo, sia la semifinale con l'Uruguay campione in carica vengono vinte dai Magiari per 4-2. In finale si ritrovano contro la Germania Ovest. Puskás gioca in condizioni non ottimali ma gli Ungheresi riescono a passare lo stesso in vantaggio per 2-0, salvo poi subire la rimonta tedesca che porta il risultato finale sul 2-3. Il punteggio si conserva fino alla fine dell'incontro per l'annullamento di un gol proprio di Puskás per fuorigioco e il titolo di campione del mondo passa ai tedeschi.[14]
La finale del Mondiale del 1954 diviene famosa comeMiracolo di Berna e segna la fine dell'imbattibilità ungherese dopo oltre quattro anni di risultati utili consecutivi, striscia eguagliata e superata solo daBrasile,Spagna eItalia (35 di fila le prime due, 37 gliAzzurri). Nonostante ciò alla fine del torneoGyula Grosics viene eletto miglior portiere e Sándor Kocsis è capocannoniere con 11 gol facendo registrare il record in un singoloMondiale fino a quel momento.
Monumento alla memoria dell'Aranycsapat a Seghedino
Al ritorno in patria la squadra e il Commissario tecnico sono soggetti all'umiliazione e alle ingiurie dei compatrioti. Sebes viene imputato di aver fatto giocare Puskás nonostante la precaria condizione fisica e di aver invertito le ali spostando Czibor a destra eMihály Tóth a sinistra. Nelle sue memorie il CT afferma che la scelta di schierare Puskás derivava da un colloquio con Kocsis, in aperta difficoltà per la mancanza di una spalla che lo aiutasse a smarcarsi, mentre l'inversione delle ali era stata una scelta tecnica dovuta alle caratteristiche del terzino avversarioWerner Kohlmeyer. Si diffonde inoltre la falsa notizia che Mihály Tóth fosse il marito segreto della figlia di Sebes, diceria peraltro smentita all'arrivo di quest'ultimo alla dogana nazionale dove dimostra al capo del comitato di ricevimento Zoltán Vas che la sua unica figlia ha solo undici anni. Grosics, invece, racconterà anni dopo di intimidazioni dai vertici del regime: «[...] In serata arrivarono le più alte cariche politiche. Rákosi fece un discorso, il secondo posto era un buon risultato, e poi disse: "Nessuno di voi deve preoccuparsi di essere punito per questa partita" [...]. Sapevo che intendeva esattamente l'opposto. Sapevo che qualcosa di brutto sarebbe accaduto. Mi ero scontrato più volte con l'ÁVH, la polizia di Stato. Sentivo di avere paura. Avevo ragione»[15]. Difatti poco dopo il calciatore viene arrestato con l'accusa di tradimento e spionaggio[16].
Nonostante il saccheggio da parte dei tifosi in piazza Baross a Budapest e le pressioni della moglie preoccupata, Sebes rifiuta le dimissioni e la squadra ricomincia un ciclo di risultati utili che dura altri due anni. Nelle prime sei partite del 1956, l'Ungheria vince una sola volta contro ilLibano e Sebes viene esonerato dalla Federazione. Gli succedeMárton Bukovi, altro allenatore conosciuto per il suo calcio offensivo nonché suo assistente negli ultimi mesi, che infatti non stravolge il lavoro tattico del suo predecessore. Il 23 settembre 1956 l'Ungheria di Bukovi fa cadere anche l'imbattibilità in casa dell'Unione Sovietica dopo 32 anni. Nell'ottobre dello stesso anno, invece, mentre la Honvéd si trova all'estero per una tournée mondiale, scoppia la celebrerivolta ungherese repressa proprio dai carri armati sovietici. I calciatori più importanti della Honvéd, ovvero Puskás (creduto morto durante la guerriglia urbana), Czibor e Kocsis decidono di non rientrare in Ungheria scegliendo l'esilio.
Con la rivoluzione finisce il mito dell'Aranycsapat. Alla ripresa delle attività sportive gli unici calciatori della grande squadra del passato ancora disponibili per essere convocati sono Grosics, scagionato dopo 13 mesi per mancanza di evidenza ma comunque allontanato da Budapest, Budai, Hidegkuti, che diventa il nuovo capitano, eJózsef Bozsik, centromediano della Honvéd considerato tra i migliori in attività nonché fermo sostenitore del Partito Socialista e deputato alParlamento. Márton Bukovi guida invece la nazionale per altre tre partite e nell'estate del 1957 viene sostituito da una commissione provvisoria composta daLajos Baróti,Károly Lakat eKároly Sós che riesce ad ottenere la qualificazione alMondiale del 1958. Dopo aver conquistato ilCampionato 1957 con ilVasas Baróti viene scelto come Commissario unico debuttando il 22 dicembre 1957 contro laGermania Est (sconfitta per 1-0). A Lakat viene invece affidata la Selezione olimpica.
Al Mondiale Baróti affianca ad Hidegkuti, confermato al centro dell'attacco, alcuni giovani emergenti tra cuiLajos Tichy,Dezső Bundzsák eMáté Fenyvesi. Gli altri ruoli sono invece integrati con i giocatori del Vasas (Sárosi,Berendi,Kárpáti). Il primo turno si rivela difficoltoso, e alla fine dei tre incontri Ungheria eGalles sono appaiate con tre punti al secondo posto dietro allaSvezia e davanti alMessico. Non esistendo regole per valutare laclassifica avulsa viene stabilita una data di spareggio tra le due seconde per determinare chi avrebbe passato il turno. Il 17 giugno 1958 l'Ungheria viene sconfitta 2-1 dal Galles ed eliminata dal torneo. Hidegkuti, che aveva saltato la sfida con il Messico e lo spareggio, decide di ritirarsi dal calcio giocato e la fascia di capitano passa a Grosics.
Baróti resta alla guida della nazionale anche dopo il Mondiale. Nel 1958 l'Ungheria partecipa alle qualificazioni per il primoCampionato europeo organizzato dall'UEFA, ma viene eliminata dall'Unione Sovietica. Nel frattempo si conclude anche l'edizione1955-1960 della Coppa Internazionale, che dal 1960 viene definitivamente sostituita dall'Europeo. I Magiari chiudono al secondo posto dietro alla Cecoslovacchia a causa anche del pareggio all'ultima giornata contro l'Italia, mentre Tichy vince il titolo di capocannoniere con sette gol (quarto ungherese diverso nella storia della competizione).
Proprio nel 1960 la nazionale olimpica partecipa anche aiGiochi di Roma dopo essersiqualificata vincendo il girone con Cecoslovacchia e Austria. I Magiari arrivano imbattuti in semifinale, dove vengono sconfitti dallaDanimarca. Vincono invece la finale per il terzo posto con l'Italia aggiudicandosi la medaglia di bronzo.
Flórián Albert e Kálmán Mészöly
Tra l'ottobre 1960 e l'ottobre 1961 l'Ungheria vince il girone valido per lequalificazioni al Mondiale 1962. Nell'estate dell'anno successivo prende parte alla rassegna inCile eliminando nella prima fase Inghilterra,Argentina eBulgaria, salvo poi subire una sconfitta decisiva nei quarti di finale con la Cecoslovacchia. Il giovane attaccanteFlórián Albert delFerencváros (che aveva rilevato il ruolo di Hidegkuti) vince l'onorificenza di miglior marcatore del torneo con altri cinque calciatori (Garrincha,Vavá,Leonel Sánchez,Dražan Jerković eValentin Ivanov), mentre Grosics e Bozsik lasciano la nazionale.
Il 1964 vede l'Ungheria impegnata in due competizioni, l'Europeo e l'Olimpiade. I Magiari si qualificano per la prima volta ad un Europeo eliminando il Galles, la Germania Est (allenata proprio da Károly Sós) e la Francia, che a sorpresa aveva a sua volta eliminato l'Inghilterra. Nella fase finale, giocata inSpagna, all'Ungheria si contrappone in semifinale proprio lanazionale di casa, mancante delle "stelle" delReal Madrid (Gento,Di Stefano,Santamaría e proprioPuskás) per scelta tecnica, che riesce ad imporsi (2-1) solo dopo i tempi supplementari. I Magiari devono accontentarsi così del terzo posto, che viene conquistato (3-1) contro la più modesta Danimarca[17] e anche in questo caso dopo i supplementari grazie al gol diFerenc Bene e della doppietta su calcio piazzato diDezső Novák[18].
Alle Olimpiadi invece l'Ungheria, affidata di nuovo a Károly Lakat dopo due anni conBéla Volentik, conquista la seconda medaglia d'oro della sua storia. Eliminate Svezia e Spagna nelle qualificazioni, la squadra di Lakat vince tutti e cinque gli incontri tra primo turno e finale, dove trionfa contro la Cecoslovacchia (2-1). Bene conquista la classifica dei marcatori con dodici reti segnate, di cui sei contro ilMarocco e quattro contro laRepubblica Araba Unita.
Qualificatasi alcampionato europeo 1972 in un girone comprendente Bulgaria, Francia e Norvegia[19] e dopo aver sconfitto la Romania nei quarti, la compagine ungherese cedette all'Unione Sovietica nelle semifinali[20]: l'incontro di consolazione con il Belgio si risolse a favore di quest'ultimo, relegando i danubiani al quarto posto.[20]
Alla positiva esperienza continentale fece seguito un decennio sostanzialmente incolore, con la squadra che — pur compiendo numerosi avvicendamenti alla guida tecnica — riuscì a qualificarsi solo alla fase finale delcampionato del mondo 1978.[20] Nel 1981 gli ungheresi strapparono il biglietto per ilcampionato mondiale 1982 sopravanzando nelle eliminatorie l'Inghilterra[21], pur avendo perso con i britannici entrambe le sfide.[22][23][24] Ad aprire il torneo fu la storica affermazione controEl Salvador, con il punteggio-record di 10-1[25]; nella giornata successiva l'Ungheria fu però battuta dall'Argentina per 4-1, poi il pareggio contro il Belgio impedì il passaggio al secondo turno.[26]
Fallita la partecipazione alcampionato europeo 1984[27][28], i magiari si riscattarono prendendo parte alcampionato mondiale 1986.[29] Allenato daGyörgy Mezey, l'undici ungherese — forte del talento diLajos Détári e presentatosi al torneo dopo un 3-0 rifilato alBrasile nell'amichevole del 16 marzo 1986 —[30] non superò la prima fase, iniziata perdendo nettamente contro l'Unione Sovietica (6-0)[31]; sconfitto ilCanada per 2-0[32], la formazione magiara perse con laFrancia, venendo eliminata dalla rassegna.[20]
La fugace apparizione al mondiale messicano rappresentò per lungo tempo l'ultima presenza della compagine in un torneo internazionale. Gli anni 1990 coincisero, infatti, con un netto declino sotto il profilo dei risultati.[20] L'unico exploit si registrò nelleeliminatorie per ilcampionato mondiale 1998[33][34][35], con l'accesso agli spareggi[36]: nelle gare decisive per la partecipazione al torneo i magiari furono, però, surclassati dallaJugoslavia[37][38], impostasi per 7-1 a Budapest e per 5-0 a Belgrado.[39][40] Deludenti risultarono, invece, le successive campagne di qualificazione ai campionati europei e ai campionati mondiali, con la squadra danubiana relegata a ruoli di secondo piano nel panorama calcistico internazionale.[41]
A livello di singoli incontri è da segnalare l'amichevole del 22 agosto 2007, in cui i magiari — già estromessi dalla corsa per ilcampionato europeo 2008 —[42] sconfissero per 3-1 l'Italia campione del mondo.[43][44] Durante lafase eliminatoria delcampionato mondiale 2014, l'Ungheria subì dai Paesi Bassi una tra le disfatte più pesanti della propria storia (8-1).[45][46]
Nel settembre 2014, poco dopo l'inizio dellequalificazioni alcampionato europeo 2016, il commissario tecnicoAttila Pintér fu sostituito daPál Dárdai.[47] Nell'estate 2015 questi lasciò posto aBernd Storck[48], capace di riportare i magiari a competere per il titolo europeo dopo ben 44 anni e alla fase finale di un torneo internazionale dopo 30.[49] Ammessa ai play-off in ragione del terzo posto dietroIrlanda del Nord eRomania, la compagine ungherese superò laNorvegia nella doppia sfida di spareggio.[50][51] Cominciato il torneo con una vittoria sull'Austria (2-0)[52], gli ungheresi ottennero il primato nel girone pareggiando conIslanda ePortogallo.[53] Agli ottavi di finale furono eliminati dal Belgio con un netto 4-0.[54]
La ripresa manifestata in occasione del campionato europeo costituì tuttavia un acuto isolato, dacché i magiari fallirono in seguito la qualificazione alcampionato del mondo 2018, dopo aver perso anche controAndorra durante le eliminatorie.[55]
Passata nel giugno 2018 nelle mani del CT italianoMarco Rossi, subentrato dopo la brevissima e fallimentare gestione del belgaGeorges Leekens, la selezione ungherese terminò in seconda posizione nel proprio raggruppamento di Lega C dellaUEFA Nations League 2018-2019, venendo comunque promossa in Lega B per via di modifiche nel formato della competizione. I magiari conclusero poi al penultimo posto il proprio girone eliminatorio delcampionato europeo 2020. Ammessi agli spareggi in virtù del piazzamento nella UEFA Nations League, i magiari riuscirono a qualificarsi alla fase finale del torneo dopo aver superato laBulgaria in semifinale e l'Islanda in finale. Pochi giorni dopo aver centrato la seconda qualificazione consecutiva al campionato d'Europa, l'Ungheria ottenne anche la promozione nella Lega A della UEFA Nations League, vincendo il proprio girone di Lega B dell'edizione 2020-2021 del torneo con un bilancio di 3 successi in 6 partite.
Al campionato europeo 2020, tenutosi nel 2021 stante il rinvio dovuto allapandemia di COVID-19, l'Ungheria trovò nel gironeGermania,Francia ePortogallo e raccolse due punti, dopo la sconfitta per 0-3 contro il Portogallo e i pareggi per 1-1 contro la Francia e per 2-2 contro la Germania. I magiari furono gli unici eliminati del girone. Nel proprio girone di Lega A dellaUEFA Nations League 2022-2023 la squadra registrò poi notevoli progressi, battendo per due volte l'Inghilterra, ottenendo un pari e una vittoria contro laGermania e contendendo il primo posto all'Italia, che ebbe la meglio in casa contro i magiari e, battendoli aBudapest nell'ultimo decisivo incontro, negò loro l'accesso allafinal four sopravanzandoli di un punto in classifica.
Qualificatasi alcampionato d'Europa 2024 come prima classificata del proprio girone eliminatorio, la nazionale magiara fu sorteggiata in un difficile girone, con i padroni di casa dellaGermania, laSvizzera e laScozia. Dopo aver perso le prime due gare, per 1-3 contro gli svizzeri e per 0-2 contro i tedeschi, nell'ultima partita sconfisse laScozia per 1-0 grazie a un gol messo a segno al decimo minuto di recupero del secondo tempo e chiuse il girone con 3 punti,[56] ma la speranza di accedere agli ottavi di finale come una delle quattro migliori terze classificate svanì a seguito dei risultati maturati nei giorni successivi negli altri gironi. L'Ungheria risultò, infatti, quinta nella graduatoria delle sei terze, dietro allaSlovenia per una peggioredifferenza reti, e fu pertanto eliminata dal torneo al primo turno.
L'impianto che solitamente ospita le partite della nazionale ungherese era ilFerenc Puskás Stadion, situato nellaXIV circoscrizione diBudapest. Costruito nel 1948 con l'ausilio di volontari e soldati, è stato ultimato nel 1953 ed inaugurato con il nome diNépstadion (Stadio del popolo) a scopo propagandistico dalgoverno socialista. La capienza originaria era di circa 104.000 posti, poi ridotti a 56.000. Dopo il crollo del socialismo, lo stadio ha mantenuto la propria denominazione fino al 2002, quando è stato intitolato al grandeFerenc Puskás. Il primo incontro dei Magiari tenutosi nell'impianto è stato giocato il 15 novembre 1953 (amichevole Ungheria-Svezia 2-2[57]), ha ospitato anche le gare interne delDebreceni VSC per laChampions League 2009-2010 e l'Europa League 2010-2011 ed ogni anno è sede delle finali diMagyar Kupa eMagyar Szuper Kupa. All'alloraNépstadion è stata inoltre giocata anche la storica partita vinta 7-1 dagli Ungheresi contro l'Inghilterra. Nel 2017, a seguito della totale demolizione del vecchio impianto, iniziarono i lavori di ostruzione del nuovo stadio ricostruito con il nome diPuskás Aréna, teatro di alcuni incontri degliEuropei 2020.
L'Ungheria ha giocato le prime gare interne alMillenáris Sportpálya[58] di Budapest, che è rimasto stabilmente lo stadio della nazionale dall'esordio in casa nel 1903 (Ungheria-Cecoslovacchia 2-1) fino al 1911 (Ungheria-Svizzera 9-0), prima di essere trasformato in velodromo. Alle gare ufficiali vanno poi aggiunte le tre amichevoli con squadre inglesi che hanno preceduto il debutto della nazionale A.
Dopo il 1911 l'Ungheria ha alternato i suoi incontri tra loÜllői úti Stadion (ribattezzatoAlbert Flórián Stadion dal 2007) e loHungária körúti stadion (chiamatoNándor Hidegkuti Stadion dal 2002), rispettivamente gli impianti storici delFerencváros e dell'MTK Budapest, cioè le due franchigie più titolate delcampionato tra gli anni dieci e quaranta. Tra le partite giocate alloÜllői úti si ricorda una delle tre massime vittorie dei Magiari (13-1 con laFrancia[59]). Dal 1939 l'Ungheria ha lasciato loHungária körúti[60] continuando ad esibirsi aFerencváros fino al crollo di una tribuna il 4 maggio 1947 durante un in incontro con l'Austria. Dopo la sfida il governo decise la costruzione del nuovo stadio, appunto ilNépstadion. Tra il 1948 e il 1952 (inaugurazione delNépstadion) l'Ungheria ha giocato perlopiù alMegyeri úti stadion (dal 2003Ferenc Szusza Stadion, progettato daAlfréd Hajós) e solo saltuariamente alloÜllői úti[61].
Alcune partite, infine, sono state giocate dall'Ungheria anche in altri stadi, in genere amichevoli o sfide con avversari modesti. Gli impianti minori che hanno ospitato la nazionale ungherese si trovano non solo a Budapest ma anche nel resto del Paese, e sono in particolare l'Illovszky Rudolf Stadion, situato aAngyalföld (XIII circoscrizione di Budapest), laZTE Aréna diZalaegerszeg, ilSóstói Stadion diSzékesfehérvár (utilizzato dal 1974), l'ETO Park diGyőr e l'Oláh Gábor utcai stadion diDebrecen. Nel 2015 i Magiari debuttano in nuovi impianti voluti dal Governo: laGroupama Arena, stadio di proprietà del Ferencváros costruito dopo l'abbattimento dell'Albert Flórián Stadion, e ilNagyerdei Stadion, sostituto dell'Oláh Gábor utcai stadion e di proprietà del Debrecen.
Sin dagli esordi l'Ungheria ha sempre giocato le partite in casa con una divisa che ricordava labandiera nazionale, composta cioè da maglia rossa, pantaloncini bianchi e calzettoni verdi. Da quando la tedescaAdidas è diventata fornitore ufficiale della selezione magiara (1970) sono state poi aggiunte decorazioni e stilizzazioni bianche e, occasionalmente, verdi su maglia e calzettoni e rosse sui pantaloncini.
La prima divisa è cambiata sostanzialmente poco nel corso degli anni, anzi sono mutati solo pochi particolari: nei primi anni Dieci la casacca prevedeva il collo con laccetto, poi scomparso dopo gli anni Trenta; in seguito, durante il periodo d'oro dell'Aranycsapat si preferì adottare il "collo a V", resistito sino agli Ottanta, ripreso brevemente nei Novanta e scomparso definitivamente nei Duemila, mentre il colore, inizialmente scuro, è diventato un rosso più caldo con il passare degli anni.
La seconda divisa invece è stata generalmente sempre bianca (maglia e calzettoni) e rossa (pantaloncini). Caso unico è la variante in uso tra gli anni Dieci e i Cinquanta, che prevedeva una tripla banda orizzontale sul petto rossa, bianca e verde e che, anche in questo caso rimandante alla tricolore ungherese.
Sul cuore è cucito lostemma nazionale (il "Szent Koronás címer"), a differenza di molte altre squadre che espongono il logo della federazione. Con il passare degli anni si sono inoltre succeduti anche i diversi stemmi imposti dall'occupazione comunista del Paese (il "Rákosi-címer" e il "Kádár-címer"), in origine posti sotto la punta della "V" del colletto. Pur essendo stati introdotti nel 1938, i numeri hanno fatto la comparsa sul retro delle maglie solo negli anni Cinquanta, come mostrato dai filmati d'epoca e, in particolare, il primo Mondiale in cui sono stati indossati dagli Ungheresi è stato quello del 1954. Dal 2008 i numeri sono accompagnati anche dai nomi dei calciatori.
Pur non essendo una Nazionale molto blasonata, l'Ungheria è comunque protagonista di alcune "sfide storiche" che per motivi storici, culturali ed etnici sono particolarmente sentite dal pubblico e dai calciatori.
Con l'Austria c'è un legame speciale per gli ungheresi, in quanto le due compagini danubiane si sono contrapposte oltre 130 volte e nel primoNovecento davano vita al "derby" dell'Impero austro-ungarico.
Con il passare del tempo si è assistito a sfide molto appassionanti, daglianni trenta (in cui sfidavano ilWunderteam, privo di elementi singoli di grande caratura ma caratterizzato da una fitta rete di passaggi e da improvvisi cambi di posizione che disorientavano gli avversari, e l'Ungheria diGyörgy Sárosi,Gyula Zsengellér,Pál Titkos eIstván Avar), sino ad oggi.
Durante glianni cinquanta l'Aranycsapat si imponeva senza difficoltà su tutti gli avversari e, naturalmente, anche sull'Austria (6-1; 4-3; ancora 4-3; 3-2; 1-0; 4-1; ancora 6-1; 2-0). Una curiosità: il 14 ottobre 1956 è l'ultima partita della leggendaria Aranycsapat. I due gol che liquidano l'Austria sono diFerenc Puskás eKároly Sándor.
László Kubala giocò sia con la nazionalececoslovacca (nel 1946-47) sia con quella magiara (nel 1948) prima di espatriare clandestinamente.
Neglianni settanta eottanta gli incontri fra queste due compagini ebbero una doppia valenza: infatti si fronteggiavano l'Ungheria filo-Sovietica e l'Austria neutrale tendente all'alleanza con gliStati Uniti.
I recenti risultati danno ragione ai magiari, come la vittoria per 2-1 del 16 agosto 2006 (reti di Kuljic per gli austriaci e Zoltán Gera eAndrás Horváth per gli Ungheresi) e per 2-0 del 14 giugno 2016 durante gli Europei di calcio.
Tra le due tifoserie, come già detto, non vi è assolutamente rivalità né avversione.
All'interno del calcio europeo del primoNovecento vi era l'élite danubiana.Ungheria,Austria eBoemia componevano un triangolo di nazionali all'avanguardia, ma non ancora adatte a sfidare i "maestri" inglesi. Così si organizzavano sfide tra queste tre grandi selezioni dell'Impero austro-ungarico.
Gli ungheresi e i boemi diedero vita a diverse sfide che appassionarono i tifosi del tempo. Successivamente, entrambi i Paesi divennero indipendenti dall'Austria e organizzarono più incontri, che sorrisero più ai magiari che ai neo-cecoslovacchi. Gli atleti ungheresi si imposero più volte su quelli dell'ex-Boemia, vincendo per ben tre volte nella loro storia con cinque gol di scarto (8-3 nel 1937 e 5-0 nel 1950 e nel 1952, sconfitte più pesanti per laCecoslovacchia stessa).
Dopo la scissione del 1º gennaio 1993 e la successiva divisione inRepubblica Ceca eSlovacchia, sono state raramente giocate partite tra le compagini ex cecoslovacche e quella ungherese degne di nota.
La nazionale ungherese è stata guidata da 49 commissari tecnici (tra cui Ferenc Stobbe, che è stato il primo e che è tornato in panchina altre due volte) e due commissioni.
Il seguente elenco somma le presenze da singolo CT (in uno o più periodi) o all'interno di una o più commissioni.
Esempio: il leader della classifica, Lajos Baróti, ha guidato la nazionale ungherese come commissario unico per 137 volte, più 4 in collaborazione con Károly Lakat e Károly Sós, perciò il suo totale è 141.
György Mezey, ottavo per presenze da CT, durante Olanda-Ungheria 1-2 (17 ottobre 1984).
Legenda:Grassetto: Risultato migliore,Corsivo: Mancate partecipazioni NOTA: Per le informazioni sui risultati ai Giochi Olimpici nelle edizioni successive al 1948 visionare la pagina dellaNazionale olimpica.
^Come da regolamentoFIFA vengono considerate le sole edizioni comprese tra il 1908 ed il 1948 in quanto sono le uniche ad essere state disputate dalle Nazionali maggiori. Per maggiori informazioni si invita a visionarequesta pagina.
^abIscritta al torneo olimpico ma ritiratasi per motivi finanziari.
^Retrocessa in Lega B dopo gli spareggi Lega A-Lega B
^La competizione venne interrotta a causa dell'annessione dell'Austria da parte della Germania nazista il 12 marzo 1938. Al momento dell'interruzione l'Ungheria si trovava al primo posto.