Attiva ufficialmente dal 1970, la nazionale qatariota ha partecipato per la prima volta alla fase finale di uncampionato del mondo in occasione dell'edizione del 2022, di cui è stata nazione ospitante, mentre la sua selezione Under-20 ha ottenuto il secondo posto alcampionato mondiale di categoria del1981, dove fu battuta in finale dallaGermania Ovest.
Nellaclassifica mondiale della FIFA, istituita nell'agosto 1993, il miglior piazzamento è la 42ª posizione raggiunta nell'agosto 2021,[2] il peggiore è il 113º posto del novembre 2010. Attualmente occupa la 34ª posizione della graduatoria.[1]
Il calcio in Qatar si diffuse in seguito all'insediamento europeo nella zona diDukhan, dove nel 1939 fu scoperto ungiacimento di petrolio che iniziò ad essere sfruttato nel 1950.
Fu proprio dagli anni '40 che il calcio iniziò ad essere praticato con sempre maggiore diffusione.[3] Nel 1948 si tenne nel paese la prima partita di calcio tra lavoratori europei insediatisi in Qatar.
Nel 1960, con la fondazione dellafedercalcio locale, fu dato impulso alla pratica calcistica in tutto il paese e nel 1970 la federazione si affiliò allaAFC.[4]
Il 27 marzo 1970 il Qatar esordì ufficialmente, giocando la sua prima partita contro ilBahrein padrone di casa della prima edizione della Coppa del Golfo. Il gol qatariota di Mubarak Faraj non bastò ad evitare la sconfitta (2-1)[6]. La squadra ottenne solo un pari (1-1) nell'ultimo match contro l'Arabia Saudita, uscendo dal torneo al primo turno.[7]
La prima partecipazione del Qatar alle qualificazioni allaCoppa d'Asia risale al 1975, in vista dell'edizione del1976. Nel girone del Qatar furono Iraq e Arabia Saudita ad aggiudicarsi i due posti disponibili, ma la nazionale qatariota riuscì poi a classificarsi terza allaCoppa del Golfo 1976, disputata come nazionale del paese ospitante.[10]
L'esordio del Qatar nelle qualificazioni alcampionato del mondo risale, invece, al 1977. L'11 marzo di quell'anno avrebbe dovuto giocare contro gli Emirati Arabi Uniti, che tuttavia si ritirarono all'ultimo momento dalle eliminatorie, posticipando di fatto il debutto del Qatar a due giorni più tardi, quando l'incontro con il Bahrein si concluse con una sconfitta per 2-0 aDoha.[11]
Qualificatasi allaCoppa d'Asia 1980 sotto la guida del CTEvaristo de Macedo dopo aver vinto il girone conBangladesh eAfghanistan, la nazionale qatariota uscì subito dalla fase finale, con due sconfitte, un pareggio e una vittoria nel girone.[12]
Il Qatar perse contro l'Iraq nella fase finale dellaCoppa del Golfo 1984, ma si piazzò secondo nel torneo, miglior risultato della nazionale fino al 1992.[13]
Fallito l'accesso all'ultima fase delle qualificazioni AFC alcampionato del mondo 1982 e alcampionato del mondo 1986, il Qatar si qualificò sia allaCoppa d'Asia 1984 che allaCoppa d'Asia 1988. Nel 1984 sfiorò l'accesso alla semifinale, sfumato a causa di un gol segnato all'88º minuto dal sauditaMohaisen Al-Jam'an contro il Kuwait. Anche nel 1988 fu sfiorato l'accesso alla semifinale, in un'edizione della Coppa d'Asia in cui il Qatar fu comunque in grado di sconfiggere per 3-0 ilGiappone.
Il Qatar visse una proficua fase negli anni '90. Al momento dell'istituzione dellaclassifica mondiale della FIFA, nell'agosto 1993, la squadra ottenne il proprio piazzamento più alto di sempre nella graduatoria (51º posto).[14] Il Qatar disputò un'ottima prima parte di qualificazioni alcampionato del mondo 1990, vincendo il proprio girone, ma non riuscì a qualificarsi al campionato mondiale, piazzandosi dietro a Emirati Arabi Uniti eCorea del Sud nel turno finale delle qualificazioni.
NellaCoppa del Golfo 1990 la nazionale qatariota raggiunse il secondo posto, avendo il Kuwait vinto le due partite conclusive del torneo.[15] Due anni dopo vinse la competizione in casa per la prima volta, sotto la guida del CTSebastião Lapola, malgrado una sconfitta per 1-0 contro l'Arabia Saudita subita nell'ultima partita.[16] A questa vittoria si aggiunse il secondo posto ottenuto nellaCoppa del Golfo 1996.
Nelle eliminatorie delcampionato del mondo 1998 il Qatar riuscì a raggiungere il turno finale e andò vicino all'accesso alla rassegna in programma inFrancia. Dopo aver vinto controCina eIran, disputò l'ultimo match contro l'Arabia Saudita. Malgrado alla nazionale qatariota bastasse un punto per qualificarsi, furono i sauditi a qualificarsi al mondiale grazie alla vittoria per 1-0.
AllaCoppa araba 1998, organizzata in casa, il Qatar si piazzò secondo dietro l'Arabia Saudita, vittoriosa per 3-1 in finale.[17]
Il Qatar si qualificò poi allaCoppa d'Asia 2000, che si disputò inLibano. Qui superò la fase a gironi grazie al terzo posto nel proprio raggruppamento, poi uscì ai quarti di finale contro laCina.
Toccò aJorge Fossati tentare di qualificare il Qatar perSudafrica 2010. La squadra superò il primo e il secondo turno e vinse i primi due match del terzo turno, ma l'uruguaiano dovette rinunciare all'attività per un intervento chirurgico allo stomaco. Nel settembre 2008 la federcalcio decise quindi di interrompere la collaborazione con il tecnico, asserendo che i tempi di recupero dall'operazione fossero troppo lunghi.[18] Al suo posto subentròBruno Metsu, sotto la cui guida il Qatar non andò oltre il quarto posto nel girone, fallendo la qualificazione al mondiale.
2010-2019: i progressi e la prima vittoria in Coppa d'Asia
AllaCoppa d'Asia 2011 il Qatar si presentò come squadra del paese ospitante. La formazione di casa iniziò male il torneo, facendo il suo esordio con una sconfitta contro l'Uzbekistan (2-0). Successivamente due vittorie significarono comunque qualificazione ai quarti di finale, dove i qatarioti furono eliminati dalla competizione perdendo per 3-2 contro ilGiappone diZaccheroni, poi vincitore del torneo. Fu solo un gol diMasahiko Inoha all'89º minuto di gioco a condannare i qatarioti.
Nel 2014 la nazionale del Qatar si aggiudicò, da compagine del paese ospitante, ilcampionato dell'Asia Occidentale battendo in finale laGiordania per 2-0. La competizione fu giocata per lo più da giovani e riserve. Il Qatar era allenato da Djamel Belmadi, allenatore della nazionale B, che in virtù dell'ottimo risultato conseguito sostituì dopo il torneoFahad Thani sulla panchina della nazionale A.
Dieci mesi più tardi, nellaCoppa del Golfo 2014, Belmadi condusse i suoi alla vittoria finale. Dopo tre pareggi nella fase a gironi, il Qatar ebbe accesso alla fase di eliminazione diretta, dove batté per 3-1 l'Oman in semifinale e per 2-1 contro l'Arabia Saudita, che giocava in casa.
Il Qatar ha cercato di aumentare il valore della propria rosa sfruttando le regole dellaFIFA, che consentono di naturalizzare e rendere eleggibili per la nazionale calciatori che per cinque anni consecutivi hanno giocato nel paese interessato dopo il compimento dei 18 anni (prima del 2008 erano addirittura solamente due anni), e che non hanno mai preso parte a partite ufficiali con la precedente nazionale maggiore.[19]
Nel 2015, dopo il fallimento in Coppa d'Asia e delle politiche di naturalizzazione, la federcalcio virò sulla formazione di una nazionale più autoctona, composta cioè da calciatori che, anche se naturalizzati, si erano trasferiti in Qatar da giovanissimi grazie alle opportunità offerte dalla futuristica accademia calcisticaAspire Academy, fondata nel 2004 aDoha, come ad esempio il programma di scouting in Africa, Asia e America Latina denominatoFootball Dreams.[19] A tale opera di reclutamento era affiancato l'inserimento dei migliori giocatori naturalizzati, che inizialmente continuavano a formare la parte più importante dell'intelaiatura della squadra.[19]
Il tecnico uruguaianoJosé Daniel Carreño, subentrato nel giugno 2015, per le qualificazioni al mondiale diRussia 2018 richiamò nel ruolo di prima punta il connazionaleSebastián Soria, oltre ai brasilianiRodrigo Tabata eLuiz Júnior, il portiere franceseClaude Lecomte e il difensore portogheseRó-Ró. Tutti loro, assieme ai reduci della Coppa d'Asia del 2015, Boudiaf e Muntari, andavano a formare un undici quasi totalmente "straniero", per certi versi più vicino ad una squadra di club che a una nazionale tradizionale.[19] Nel novembre 2015 la squadra si qualificò allaCoppa d'Asia 2019 vincendo ilgirone C delle eliminatorie.
L'inizio della campagna di qualificazione al campionato del mondo diRussia 2018 fece ben sperare, con il raggiungimento, nel novembre 2015, del primo posto nelgirone C di terzo turno davanti alla più quotataCina, con sette vittorie e una sola sconfitta (giunta all'ultima giornata proprio inCina, ma a qualificazione già avvenuta). La vittoria del girone valse la qualificazione alla fase finale dellaCoppa d'Asia 2019 e al quarto round delle qualificazioni al mondiale diRussia 2018. Nel girone di quarto turno, però, il rendimento del Qatar non fu positivo: il Qatar perse all'esordio contro l'Iran per 2-0 (entrambe le reti furono segnate nel recupero del secondo tempo) e successivamente contro l'Uzbekistan per 1-0 con gol subito solo all'86º minuto.[19]
I passi falsi indussero la federazione ad esonerare Carreño nel settembre 2016 e richiamare dopo otto anni il connazionaleJorge Fossati, che era tornato in Qatar nel 2015, come allenatore dell'Al-Rayyan. Sotto la gestione di Fossati i risultati migliorarono, ma le speranze di qualificarsi alla Coppa del mondo rimanevano comunque minime. Nel giugno 2017 l'uruguaiano, di comune accordo con la federazione, a due giornate dalla fine delle qualificazioni, dopo la vittoria contro laCorea del Sud, decise sorprendentemente di lasciare la guida della squadra,[20] che fu affidata allo spagnoloFélix Sánchez Bas, precedentemente alla guida della nazionali Under-19 e Under-23 del Qatar.
La sostituzione di Fossati non era motivata unicamente dai risultati deludenti, ma era parte di un progetto più ampio della federazione, desiderosa di dare maggior spazio in nazionale ai talenti cresciuti in Qatar, escludendo quasi del tutto i naturalizzati.[19] Sánchez Bas iniziò a formare una squadra completamente cresciuta in casa e più giovane (con il solo portoghese Ró-Ró come giocatore naturalizzato). Tra la fine di agosto e i primi di settembre del 2017 arrivarono due sconfitte nelle ultime due partite di qualificazione, controSiria (3-1) e Cina (2-1), e la squadra si piazzò ultima nel proprio raggruppamento, con un bilancio di 2 vittorie, un pareggio e 7 sconfitte, ma la decisione aveva segnato comunque l'inversione di rotta decisiva per il futuro calcistico del Qatar.[19]
AllaCoppa del Golfo 2017-2018, tenutasi inKuwait dal dicembre 2017 al gennaio 2018, il Qatar vinse all'esordio contro loYemen per 4-0, ma perse per 1-2 contro l'Iraq e poi pareggiò per 1-1 contro ilBahrein. Il terzo posto nel girone B con quattro punti non consentì alla squadra di avanzare al turno successivo.
Il primo posto nel girone di terzo turno delle eliminatorie AFC del campionato mondiale russo aveva consentito al Qatar di qualificarsi automaticamente alla fase finale dellaCoppa d'Asia 2019. Qui il Qatar di Sánchez Bas ottenne il miglior risultato della propria storia, cogliendo uno storico successo. Superato il girone da prima classificata grazie a tre vittorie (2-0 alLibano, 6-0 alCorea del Nord e 2-0 all'Arabia Saudita), agli ottavi di finale la nazionale qatariota eliminò l'Iraq (1-0) e ai quarti di finale laCorea del Sud (1-0), approdando ad una storica semifinale, dove batté nettamente gliEmirati Arabi Uniti padroni di casa (4-0). Il Qatar si presentò dunque alla finale contro ilGiappone dopo essere riuscita a mantenere la porta inviolata per tutto il torneo. Nell'atto conclusivo, adAbu Dhabi, prevalse con il punteggio di 3-1 sui nipponici. Nella circostanza l'autore del primo gol della partita,Almoez Ali, divenne il primatista di gol in una singola fase finale dellaCoppa d'Asia con 9 reti, staccando l'iranianoAli Daei, autore di 8 gol nell'edizione del1996.
AllaCoppa del Golfo 2019, giocata in casa, la squadra fu sconfitta all'esordio (1-2) dall'Iraq, ma superò la fase a gironi con due vittorie controYemen (6-0) edEmirati Arabi Uniti (4-2). In semifinale fu sconfitta per 1-0 dall'Arabia Saudita ed eliminata.
2020-oggi: il mondiale casalingo e il bis in Coppa d'Asia
Invitato a partecipare all'edizione 2021 dellaCONCACAF Gold Cup in qualità di ospite della competizione, debuttò nel torneo (insieme alSuriname) concludendo al primo posto il proprio girone, grazie al pareggio per 3-3 controPanama e alle vittorie per 4-0 controGrenada e poi per 2-0 contro l'Honduras. Sconfisse quindi per 3-2El Salvador ai quarti di finale, ma la sua corsa si arrestò in semifinale contro gliStati Uniti, vittoriosi per 1-0; il Qatar fu la quinta squadra ospite della competizione a raggiungere le semifinali, dopo ilBrasile nel 1998, ilPerù nel 2000, laCorea del Sud nel 2002 e laColombia nel 2005.
Qualificata d'ufficio alcampionato del mondo 2022 in quanto nazionale del paese ospitante la competizione, la nazionale qatariota partecipò allaCoppa araba FIFA 2021, rassegna disputatasi proprio in Qatar, e raggiunse il terzo posto nel torneo.
Alcampionato del mondo casalingo la squadra esordì nella competizione venendo sconfitta per 2-0 dall'Ecuador e diventando così la prima nazionale ospitante a perdere la partita inaugurale nella storia del mondiale. Nella seconda partita perse per 3-1 contro ilSenegal, venendo così estromessa dalla rassegna al primo turno,[21] per poi venire sconfitta per 2-0 anche nella terza gara, quella contro iPaesi Bassi.
A seguito del flop al mondiale, nel febbraio 2023 la federazione decide di affidare l'incarico di CT al portogheseCarlos Queiroz,[22] la cui gestione si chiude dopo dieci mesi con un bilancio di 5 vittorie, 2 pareggi e 5 sconfitte in 12 partite.[23] L'incarico di CT viene conferito allo spagnoloTintín Márquez,[24] che nel 2024 guida la squadra inCoppa d'Asia, dove il Qatar, padrone di casa e campione in carica, supera brillantemente il proprio girone con tre vittorie (3-0 contro ilLibano e 1-0 contro laCina e ilTagikistan), poi elimina laPalestina (2-1) agli ottavi di finale, l'Uzbekistan ai quarti (1-1 dopo i tempi supplementari, 3-2 dopo itiri di rigore) e l'Iran in semifinale (3-2), approdando così alla finale contro laGiordania. Grazie a una tripletta diAkram Afif il Qatar si impone per 3-1 contro i giordani, laureandosi campione d'Asia per la seconda volta consecutiva.