FSBiH/NSBiH bosniaco: Nogometni Savez Bosne i Hercegovine croato: Nogometni Savez Bosne i Hercegovine serbo: Фудбалски Савез Босне и Херцеговине (Fudbalski Savez Bosne i Hercegovine)
Nelranking FIFA, istituito nell'agosto 1993, vanta quale miglior piazzamento il 13º posto dell'agosto 2013, mentre il peggior piazzamento della Bosnia è il 173º posto del settembre 1996. Occupa attualmente la 75ª posizione della graduatoria.[1]
Negli ultimi decenni, la Nazionale bosniaca vanta diversi giocatori di livelli molto alti. Tra questi abbiamo l’ex attaccante dell'Inter, nonché capitano della Nazionale,Edin Džeko, il centrocampistaMiralem Pjanić e l'ex centrocampista dellaLazioSenad Lulić, ritiratosi dalla Nazionale nel 2017.
È l'unica nazionale del mondo ad essersi qualificata ad unmondiale ma mai al proprio torneo continentale.
Dal 1920 al 1992 la nazionale bosniaca non esisteva in quanto era attiva lanazionale jugoslava.
Dopo la proclamazione d'indipendenza dello stato bosniaco, nel marzo 1993 la prima selezione bosniaca, capitanata daBlaž Slišković, giocò delle partite organizzate a scopi benefici in trasferta controGenk eKaiserslautern. Il 6 giugno 1993 la prima nazionale bosniaca, guidata daFuad Muzurović e composta essenzialmente da calciatori delSarajevo, disputò allostadio Azadi diTeheran contro l'Iran il suo primo incontro con un'altranazionale, imponendosi per 3-1[2].
Il 22 luglio 1995 i bosniaci giocarono in casa delFortuna Düsseldorf un altro incontro a scopo benefico, organizzato su iniziativa di due bosniaci del Fortuna, l'allenatoreAleksandar Ristić e l'allenatore dei portieriEnver Marić.Haris Škoro segnò due gol nella gara pareggiata per 2-2. L'esordio ufficiale della Bosnia ed Erzegovina, riconosciuto dallaFIFA, avvenne aTirana solo il 30 novembre 1995, inamichevole contro l'Albania, vittoriosa per 2-0. Questi gli undici schierati da Fuad Muzurović per l'incontro con gli albanesi: Ismir Pintol,Vedin Musić,Ibrahim Duro,Muhamed Konjić, Senad Begić, Nedžad Fazlagić, Esmir Džafić,Enes Demirović,Husref Musemić, Asim Hrnjić,Almir Turković.
La squadra non poté prendere parte alle eliminatorie delcampionato del mondo 1994 dato che lafedercalcio locale divenne membro della FIFA non prima del luglio 1996. L'affiliazione allaUEFA avvenne nel 1998 aDublino, per cui la squadra bosniaca non poté partecipare neanche alle eliminatorie delcampionato d'Europa 1996. Il 6 novembre 1996 la Bosnia ed Erzegovina colse la sua prima vittoria dopo l'affiliazione alla FIFA, imponendosi per 2-1 in un'amichevole di prestigio allostadio Koševo diSarajevo contro l'Italia diArrigo Sacchi, che all'epoca era vice-campione del mondo[3] (gol diHasan Salihamidžić edElvir Bolić). Si trattò del primo successo nella storia della nazionale, giunta a disputare in quell'occasione la quinta partita[4]. L'Italia, che dopo quella sconfitta esonerò il commissario tecnico Sacchi, era all'epoca quinta nellaclassifica mondiale della FIFA, mentre la Bosnia ed Erzegovina era centosettantesima[5].
Ingresso nella UEFA e miraggio mondiale ed europeo
Ammessa a partecipare alle eliminatorie dei campionati europei e mondiali daFrancia '98 in avanti, la Bosnia mancò le successive qualificazioni a mondiali ed europei, non cogliendo risultati di rilievo per oltre un decennio[6].
Nelle eliminatorie delcampionato mondiale del 1998 fu inserita in un girone conGrecia,Danimarca,Croazia eSlovenia. Il 1º settembre 1996 la Bosnia allenata daFuad Muzurović e capitanata daMehmed Baždarević esordì in partite ufficialiUEFA perdendo per 3-0 inGrecia. Concluse poi il cammino al quarto posto nel girone, con 3 vittorie (due con la Slovenia e una per 3-0 in casa contro la Danimarca). La Croazia avrebbe poi conseguito il terzo posto al mondiale di Francia, mentre la Danimarca sarebbe stata eliminata ai quarti di finale del torneo.
Sotto la guida diMišo Smajlović la Bosnia mancò poi la qualificazione alcampionato d'Europa 2000. Nelle eliminatorie ottenne solo tre vittorie in dieci partite giocate. I tre successi arrivarono controFær Øer eLituania in casa e contro l'Estonia in trasferta, mentre nelle altre partite arrivarono cinque sconfitte (due contro laRep. Ceca, due contro laScozia, una in trasferta contro la Lituania) e due pareggi (uno in casa contro l'Estonia e uno in casa delle Isole Fær Øer). La squadra chiuse al terzo posto, a sette punti dalla Scozia seconda e a pari punti con Lituania ed Estonia, ma in vantaggio negli scontri diretti contro le nazionalibaltiche.
Il 25 aprile 2000 la Bosnia ed Erzegovina giocò contro una rappresentativa denominata FIFA World Stars una partita benefica di fronte a 25.000 spettatori allostadio Koševo diSarajevo, per raccogliere fondi per gli orfani di guerra bosniaci. L'incontro si concluse con la vittoria delle World Stars con gol diRoberto Baggio sucalcio di rigore. Nella squadra della FIFA figuravano ancheDunga eAli Daei.
La campagna di qualificazione alcampionato d'Europa 2004 vide la Bosnia compiere dei progressi notevoli. Malgrado un inizio negativo, infatti, la squadra ebbe financo l'occasione di chiudere il girone al primo posto nel caso di vittoria all'ultima giornata. Dopo aver cominciato il percorso con due sconfitte (in casa contro laRomania e aOslo contro laNorvegia), gli uomini di Blaž Slišković inaugurarono il 2003 con una vittoria casalinga sulLussemburgo e batterono la Danimarca per 0-2 aCopenaghen. La Romania, tuttavia, si rivelò un ostacolo insormontabile e i bosniaci capitolarono per 2-0 aCraiova. Nel settembre 2003, grazie ad un gol diZlatan Bajramović all'87º minuto di gioco, la Bosnia sconfisse la Norvegia aZenica, per poi battere il Lussemburgo nella gara successiva, salendo così al terzo posto in classifica con 12 punti. A Sarajevo, contro la Danimarca, ebbe la possibilità di concludere il girone in vetta con una vittoria, ma la partita terminò 1-1 e i bosniaci chiusero quarti.
Nelle eliminatorie delcampionato del mondo 2006 la qualificazione ai play-off fu mancata per quattro punti. Sorteggiati nel girone conSpagna,Belgio,Serbia e Montenegro,Lituania eSan Marino, i bosniaci ottennero due pareggi contro gli spagnoli (contro i quali allostadio di Mestalla diValencia si portarono in vantaggio al 39º minuto grazie aZvjezdan Misimović, ma subirono il pari al 96º minuto, quando erano ridotti in nove per via di due espulsioni), una vittoria e una sconfitta contro i belgi, un pareggio e una sconfitta esterna contro i serbi, due vittorie contro i sammarinesi e una vittoria e un pareggio contro i lituani. Pur avendo chiuso il girone con l'imbattibilità casalinga, i bosniaci rimasero fuori dal mondiale a causa del terzo posto nel girone, a quattro punti dalla Spagna, a cinque dalla Serbia e quattro punti sopra il Belgio.
Nel girone di qualificazione alcampionato d'Europa 2008 la Bosnia iniziò battendo per 5-2 in casaMalta, ma le sconfitte interne controUngheria eGrecia, unite al pari contro laMoldavia aChișinău, provocarono la sostituzione di Blaž Slišković conFuad Muzurović, ingaggiatoad interim. Inoltre tredici calciatori si rifiutarono di giocare per la nazionale, causando le dimissioni di quattro dirigenti dellaFederazione calcistica della Bosnia: Milan Jelić, Iljo Dominković, Sulejman Čolaković e Ahmet Pašalić.
In questo periodoEdin Džeko,Vedad Ibišević,Sejad Salihović,Senijad Ibričić eBoris Pandža, che con laBosnia Under-21 avevano giocato i play-off delcampionato europeo di categoria del 2007, iniziarono a giocare per la nazionale maggiore, che andò incontro ad un profondo rinnovamento e svecchiamento della rosa. Poco dopo la Bosnia sconfisse laNorvegia per 1-2 adOslo. Nell'agosto 2007 la nazionale giocò a Sarajevo un'amichevole contro laCroazia, persa per 3-5 (tripletta diZlatan Muslimović). Dopo la partita con la Norvegia arrivarono due vittorie interne, una per 3-2 contro laTurchia e una di misura contro Malta.Edin Džeko edElvir Rahimić esordirono con la nazionale contro i turchi a Sarajevo. Nelle due successive partite giunsero due sconfitte contro Ungheria e Moldavia, seguite da altre disfatte contro Grecia, Norvegia e Turchia. La nazionale chiuse al quarto posto il girone.
Nel 2008Meho Kodro assunse la conduzione tecnica subentrando a Fuad Muzurović[7], però venne sollevato dall'incarico in breve tempo per il suo rifiuto ad affrontare in amichevoleIran eAzerbaigian[7][8]: tale licenziamento suscitò un generico disappunto nella tifoseria[7], tanto che alla gara contro gli azeri si presentarono appena un centinaio di sostenitori.[7]
Miroslav Blažević condusse la Bosnia per la prima volta ai play-off per l'accesso ad un grande torneo continentale.
In panchina giunse quindiMiroslav Blažević[9], già selezionatore croato nella seconda metà degli anni 1990[10]: i frutti del nuovo corso tecnico maturarono nell'immediato[11], con il secondo posto dietro laSpagna campione d'Europa nellequalificazioni aicampionato mondiale del 2010 valso l'approdo ai play-off.[12] Sconfitto col minimo scarto dalPortogallo in entrambi gli incontri[13][14], Blazević lasciò posto all'ex calciatoreSafet Sušić nel dicembre 2009.[15]
Ancora i lusitani risultarono fatali alle ambizioni slave nello spareggio per la partecipazione alcampionato europeo del 2012[16], con una vittoria per 6-2 in quel di Lisbona facente seguito allo 0-0 di Zenica.[17][18]
Ormai assurta a rivelazione calcistica del periodo — tanto da raggiungere l'ottavo posto nel ranking FIFA dell'agosto 2013 —[19] la Bosnia vide i suoi progressi premiati dalla qualificazione diretta aicampionato mondiale del 2014[20], beneficiando di una miglior differenza reti a parità di punti con laGrecia[21]: lostatus di assoluta matricola in una rassegna iridata concorse all'inserimento in un "girone di ferro", per la contestuale presenza diArgentina eNigeria[22], avversarie che decretarono l'eliminazione dei balcanici già dopo le prime due gare, che i bosniaci persero di misura[23][24]. La vittoria bosniaca per 3-1 contro l'Iran nella giornata conclusiva contribuì poi al passaggio del turno degli africani, spegnendo nel contempo le residue speranze mediorientali.[25]
La formazione bosniaca che sfidò l'Austria in amichevole il 31 marzo 2015.
Nel luglio 2014 Sušić, dopo essersi dimesso, tornò sui propri passi e rinnovò il contratto per altri due anni. Gli scarsi risultati ottenuti nelle prime quattro partite di qualificazione alcampionato d'Europa 2016 causarono l'esonero dell'allenatore, all'indomani della sconfitta controIsraele. Il percorso verso ilcampionato europeo del 2016 vide i bosniaci sconfitti ancora una volta ai play-off[26], stavolta dall'Irlanda[27].
L'accesso alcampionato del mondo 2018 fu mancato per soli due punti: il secondo posto nel girone andò alla Grecia, dato che alla formazione slava costò cara la sconfitta contro ilBelgio (vincitore del gruppo), subita aSarajevo nell'ottobre 2017[28].
Nel gennaio 2018 la panchina bosniaca fu affidata all'exnazionale croatoRobert Prosinečki. Inserita nel gruppo 3 della Lega B dellaUEFA Nations League 2018-2019, la Bosnia ottenne tre vittorie di fila contro laIrlanda del Nord aBelfast, contro l'Austria aZenica e contro l'Irlanda del Nord a Sarajevo. Grazie al pareggio nella quarta partita in casa dell'Austria, nel novembre 2018 la squadra bosniaca conseguì la promozione nella Lega A del torneo[29]. Malgrado l'ottima UEFA Nations League disputata (uno solo il gol concesso), le qualificazioni alcampionato d'Europa 2020, al termine delle quali si chiuse la gestione Prosinečki, videro i bosniaci chiudere solo al quarto posto il girone eliminatorio dominato dall'Italia, ma accedere ai play-off in virtù della vittoria del girone di UEFA Nations League.
Nel dicembre 2019 il ruolo di c.t. passò aDušan Bajević, che nellaUEFA Nations League 2020-2021 affrontò Italia,Paesi Bassi ePolonia. Il nuovo allenatore esordì in UEFA Nations League il 4 settembre 2020 con un pari aFirenze contro gli azzurri, per poi essere sconfitto in casa dai polacchi. Dopo aver fallito la qualificazione al campionato d'Europa, a causa della sconfitta patita a Sarajevo per 4-3 contro l'Irlanda del Nord aitiri di rigore (1-1 dopo itempi supplementari) nel play-off dell'8 ottobre, la squadra bosniaca pareggiò a reti bianche in casa contro gli olandesi, ma tra ottobre e novembre conobbe quattro sconfitte di fila (compresa un'amichevole), chiudendo all'ultimo posto il girone di UEFA Nations League e retrocedendo così nella Lega B del torneo.[30]
Nel gennaio 2021 la guida della nazionale passò al bulgaroIvajlo Petev, primo c.t. della Bosnia-Erzegovina non originario dei paesi dell'ex Jugoslavia. La campagna di qualificazione alcampionato del mondo 2022 si risolse in un fallimento, con i bosniaci relegati al quarto e penultimo posto del girone vinto dallaFrancia, avendo ottenuto una sola vittoria in otto gare (peggiore rendimento di sempre nelle eliminatorie per la nazionale gialloblù).
Occasione di riscatto fu rappresentata dallaUEFA Nations League 2022-2023, dove la Bosnia-Erzegovina, inserita in un girone di Lega B, riuscì a ottenere tre vittorie e due pareggi. Vincendo in casa contro ilMontenegro alla penultima giornata di UEFA Nations League, i bosniaci si garantirono il primo posto nel raggruppamento e la conseguente promozione in Lega A, oltre a un posto negli spareggi di qualificazione acampionato d'Europa 2024. Nell'ultima gara della competizione, con una formazione sperimentale piena di giovani, subirono un'indolore sconfitta contro laRomania, ultima classificata nel raggruppamento. Pur avendo raccolto risultati positivi, Petev non si vide rinnovato il contratto alla scadenza, così lasciò la nazionale nel dicembre 2022.
Nel gennaio 2023 il suo testimone fu raccolto daFaruk Hadžibegić, rimasto in carica per cinque mesi con risultati deludenti nelle qualificazioni all'europeo. Seguì la brevissima gestione diMeho Kodro, rimasto in carica per due partite prima dell'esonero. Gli successe il serboSavo Milošević, che non riuscì a invertire la rotta: con un bilancio di tre vittorie in dieci partite totali i bosniaci si piazzarono quinti e penultimi nel girone vinto dalPortogallo. La vittoria del girone di UEFA Nations League consentì comunque alla squadra di competere per un posto a Germania 2024 negli spareggi, dove l'eliminazione giunse tuttavia già in semifinale per mano dell'Ucraina, vittoriosa per 2-1 in rimonta nelle semifinali.
^Come da regolamentoFIFA vengono considerate le sole edizioni comprese tra il 1908 ed il 1948 in quanto sono le uniche ad essere state disputate dalle Nazionali maggiori. Per maggiori informazioni si invita a visionarequesta pagina.