Sulla base di elementi come allusioni al reassiroAssurbanipal nei testi di propaganda o di particolari interesse reali adHarran, l'ultimo centro della resistenza dopo la caduta dell'assiraNinive nel612 a.C., è stato anche suggerito che fosse di origineassira.[4]
Nabonide non apparteneva alla stessa dinastia del suo predecessore, il giovaneLabashi-Marduk, che fu assassinato dopo nove mesi di regno. La presa del potere di Nabonide nell'anno 556 a.C. fu legittimata dal suo matrimonio con Nitocris, una figlia diNabucodonosor II e vedova diNeriglissar.
Dal555 a.C. al553 a.C. Nabonide fu inCilicia e inSiria. Successivamente si recò inArabia, dove ricostruìTeima, città nella quale soggiornò a lungo.[5] Nabonide conquistò anche il regno diEdom, lasciando a Sela un'iscrizione commemorativa, scolpita su una parete di un picco roccioso.[6]
Durante l'assenza prolungata del re, fino al540 a.C., il governo fu tenuto dal figlio maggioreBaldassarre (Bel-Shar-Usur), che nel547 a.C. comandò l'esercito babilonese aSippar.
Tornato nel 540 a Babilonia, Nabonide fu sconfitto adÒpis dall'esercitoachemenide diCiro II, che conquistò la città obbligando il re a rifugiarsi aBorsippa. Nabonide l'anno seguente tornò a Babilonia e si consegnò al vincitore per essere poi deportato inCarmania.
Nabonide, inoltre diede incoraggiamento e supporto alla figliaEnnigaldi, che intorno al530 a.C. realizzò il cosiddettomuseo di Ennigaldi-Nanna, che è da considerarsi come il primo od uno dei primi musei mai realizzati.[7][8]
Nabonide era particolarmente interessato dal dio della lunaSin, di cui la madre Adagupi-Adad era una sacerdotessa, ed il suo tempio in Harran, che ricostruì dopo la distruzione ad opera deiMedi nel610 a.C.
L'opinione più diffusa tra gli studiosi è che questa preferenza avrebbe reso sgradito Nabonide a Babilonia, dove la posizione del dioenoteisticoMarduk si sarebbe sentita minacciata. Questo sarebbe stato uno dei motivi per il ritiro di Nabonide nell'oasi diTeima.
Tuttavia, nuove interpretazioni negli ultimi anni hanno messo in dubbio questo punto di vista. Secondo queste, anche se non può essere negata la preferenza personale di Nabonide per il dio Sin, il re seguì il pantheon tradizionale babilonese, anche se vi furono rivolte contro la sua autorità, ma non tali da impedirne il ritorno nella capitale.
Importante il suo contributo nel campo dell'archeologia tanto da essere considerato ilprimo archeologo del mondo, in quanto effettuò il primo scavo intenzionale, allo scopo di ritrovare le fondazioni di un tempio[9], anche se poi non intraprese altri scavi archeologici.
Nel libro delprofeta Daniele Nabonide viene indicato col nome più famoso del suoceroNabucodonosor, ma viene correttamente citata una sua lunga assenza da Babilonia, attribuita a pazzia causata da punizione divina. Viene inoltre citato il figlioBaldassar, come co-reggente del regno. Subito prima della conquista persiana di Babilonia Baldassar aveva profanato gli oggetti di culto del tempio di Gerusalemme, asportati decenni prima da Nabucodonosor. Un misterioso dito soprannaturale aveva allora scritto sul muro della sala del banchetto una profezia, le cui parole, interpretate da Daniele, annunciavano l'imminente caduta dell'impero Babilonese.
^"L'ultimo re di Babilonia, Nabonide, che era di origine assira" (Parpola 2004, con riferimenti a W. Mayer,Nabonids Herkunf in M. Dietrich e Loretz O. (a cura di),Studien zur Altorientalistik, Festschrift für Willem H. Ph. Vollendung seinen zur Römer 70. Lebensjahres (Münster: Ugarit-Verlag 1998), 245-261.
^Nella lacunosaCronaca di Nabonide la sua presenza a Teima è registrata nel periodo 549-544. Cfr. il testo della Cronaca in[1]Archiviato l'8 dicembre 2016 inInternet Archive.. Secondo alcuni studios, tuttavia il soggiorno fu molto più lungo.
Beaulieu, Paul-Alain,The reign of Nabonidus king of Babylon 556-539 B.C.. New Haven CT: Yale University Press, 1989.
Beaulieu, Paul-Alain,Official and Vernacular Languages: The Shifting Sands of Imperial and Cultural Identities in First-Millennium B.C. Mesopotamia, in Seth L. Sanders (ed.),Margins of Writing, Origins of Cultures, Saline, McNaughton & Gunn, 2006.ISBN 1-885923-39-2.
Garelli, P.Nabonide inDictionnaire de la Bible. Supplement, VI (1960), coll. 269-286.
Hayajneh, H.First evidence of Nabonidus in the Ancient North Arabian inscriptions from the region of Tayma in Proceedings of the Seminar for Arabian Studies. Vol. 31, 2001.
Parpola, Simo,National and Ethnic Identity in the Neo-Assyrian Empire and Assyrian Identity in Post-Empire Times in "Journal of Assyrian Academic Studies". Vol. 18. n. 2. 2004.