MyosotisL., 1753 è ungenere dipiante dellafamiglia delleBorraginacee[1], comprendente circa 150 specieerbacee annuali o perenni, fra le quali il comunenontiscordardimé (onon ti scordar di me).
Ifiori disposti incime (sulle sfumature tendenti al blu e all'azzurro) di solito appaiate sono generalmente senzabrattee o qualche volta portano brattee nella parte inferiore. Ilcalice è regolarmente diviso fino a metà o oltre, più o meno accrescente nelfrutto; è ispido per la presenza di peli setolosi tutti uguali e uniformi, diritti, appressati e rivolti verso l'alto; oppure per la presenza di peli ad uncino o di due tipi, alcuni setolosi, di solito uncinati e più o meno patenti, altri più corti, esili, diritti o anche arcuati. Rispetto alpeduncolo, ilcalice può essere articolato e caduco o non articolato e persistente. Lacorolla rotata o rotata-imbutiforme, ha iltubo generalmente corto, la fauce munita di cinque gibbosità glandulose, bianche o gialle e generalmente incluse; il lembo regolarmente diviso in cinque lobi, piano o leggermente concavo, di solito blu (a volte può esserebianco, giallo, rosa e blu). Glistami sono generalmente inclusi, recanti ognuno una appendice lingulata terminale; ifilamenti sono inseriti a metà del tubo. Lo stilo è incluso e porta unostimma capitato. Le nucule sono quattro, ovoidi, erette più o meno compresse, lisce e lucide, di colore che va dal bruno al nero, spesso con un evidente margine (orlo); l'area di attacco di solito piccola può presentare a volte un'appendice spugnosa o ligulata.[senza fonte]
Le specie di questo genere, pur essendo ben distinte dal punto di vista palinologico e cariologico, sono morfologicamente molto simili tra loro e ciò rende particolarmente complicata la loro determinazione.
Secondo la tradizione la denominazione di "non ti scordar di me" sarebbe legata a una leggendagermanica secondo la qualeDio stava dando il nome alle piante quando una piantina, ancora senza nome, gridò: "Non ti scordar di me, Dio!" e Dio replicò: "Quello sarà il tuo nome!"[5].
Secondo una più recente leggenda sarebbe invece legata ad un avvenimento occorso lungo ilDanubio, inAustria: si narra che un giorno due innamorati stessero passeggiando lungo il Danubio, scambiandosi tenerezze e promesse d'amore. Rimasero affascinati dai piccoli fiori azzurri trasportati dalla corrente delfiume: il ragazzo si chinò per raccoglierne uno e donarlo alla sua amata ma scivolò e cadde in acqua, gridandole “Non ti scordar di me!” come saluto estremo prima di essere inghiottito[6]. L'evento è narrato in unacantata diAnton Bruckner.
Dagli antichi era chiamatoerba sacra ed era usata nella preparazione di medicamenti per gli occhi.Plinio il Vecchio dice che il fiore era considerato un simbolo di salvezza dal dolore e da ciò che potesse incupire la vita.[senza fonte]
Nella Germania del XV secolo, chi indossava il fiore non sarebbe stato dimenticato dalla propria amata; mentre le donne lo indossavano come segno di fedeltà. Infatti questo fiore è spesso ritenuto il simbolo per eccellenza della fedeltà e dell'amore eterno.[senza fonte]
Il "non ti scordar di me" è stato adottato a livello internazionale come fiore ufficiale dellaFesta dei nonni.[senza fonte]
LaMassoneria usa il "non ti scordar di me" per ricordare i massoni vittime del regimenazista. I massoni tedeschi, infatti, si riconoscevano tramite questo simbolo, al tempo segreto, dato che ilTerzo Reich aveva messo al bando le associazioni massoniche e deportava i massoni quali "dissidenti politici".[7][8]
Il non ti scordar di me è individuabile nelfiore azzurro, simbolo d'ispirazione centrale e durevole del movimento letterario delRomanticismo, ideato dal poeta e filosofo romantico tedescoNovalis nel suo incompletoromanzo di formazioneHeinrich von Ofterdingen. Rappresenta ildesiderio, l'amore e lo sforzometafisico di accostarsi all'infinito e all'irraggiungibile, tratti tipici della corrente romantica.[senza fonte]