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Mut

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Mut

Mut (ancheMaut,Mout) è unadivinità egizia appartenente allareligione dell'antico Egitto. Era unadea-madre (nellalingua egizia, il suo nome significamadre[1]) dai molteplici aspetti che mutarono nei migliaia anni di storia del pantheon egizio. Era una dea di primaria importanza, associata alle acque da cui tutto avrebbe avuto origine tramitepartenogenesi. Era inizialmente raffigurata come avvoltoio[2], poi come una donna recante in capo lecorone dell'Alto e Basso Egitto[3] e un copricapo aureo con le sembianze diavvoltoio[4][5]. Il notevole impulso che i sovrani d'Egitto diedero al suo culto fu un modo di sottolineare la loro autorità mediante la loro associazione con Mut, venerata come regina di tutti gli dei[3].

Alcuni fra gli epiteti di Mut erano:Madre del mondo,Occhio di Ra[3], Regina delle dee[3], Signora del cielo[3], Madre degli dei eColei Che partorisce ma Che non è mai stata partorita.

G14tB1

mwt (Mut)

Evoluzione della figura di Mut

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Mut che allatta il faraoneSeti I (1290 a.C. -1279 a.C.[1]), in un rilievo situato nella seconda sala ipostila del tempio mortuario di Seti I adAbido.

Mut era un titolo delle acque primordiali del cosmo,Nun, secondo il mito della creazione relativo allaOgdoade e risalente all'Antico Regno (ca.2680 a.C. -2180 a.C.[6]). Tuttavia, in epoca successiva, la distinzione tra maternità e acque cosmiche portò a un mutamento sensibile della concezione di queste due divinità, che furono separate: Mut assunse l'aspetto di dea creatrice, divenendo la madre stessa dalla quale il mondo avrebbe avuto origine.

Rapporto con Montu e Khonsu

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Ilgeroglifico corrispondente al nome di Mut, nonché quello permadre, era l'avvoltoio, che gli egizi ritenevano un animale dal grande senso materno. Siccome non esistono differenze significative fra esemplari maschili e femminili degli avvoltoi noti agli egizi (specie sprovvista didimorfismo sessuale), questi credevano che fossero tutti femmine che concepivano la prole grazie al vento stesso. Il concetto dipartenogenesi è intrinseco alla teologia di Mut, la quale incarnava l'idea stessa di maternità[7]: più tardi, gli egizi crederanno che Mut non avesse genitori, bensì che si fosse originata dal nulla. Non potendo perciò avere figli, ne avrebbe adottato uno. Al momento di concepire unatriade divina propria di Tebe,Montu, dio della guerra, cominciò a essere inizialmente ritenuto figlio di Mut[8]. La triade così definita avrebbe dovuto godere di una certa popolarità ma, poiché l'isheru, il lago sacro all'esterno deltempio di Mut aKarnak, era a forma diluna crescente,Khonsu, il dio dellaluna[9], rimpiazzò Montu nel ruolo di figlio adottivo di Mut[10].

Dettaglio di Mut proveniente da una statua doppia risalente al regno diRamesse II (1279 a.C. -1213 a.C.[1]). Museo diLuxor.

Fusione con Sekhmet, Bast, Nekhbet e Uadjet

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L'Alto e il Basso Egitto avevano già le loro dee tutelari - rispettivamenteNekhbet eUadjet - così come ciascuna delle Due Terre aveva una propria dea leonessa della guerra come protettrice - rispettivamenteSekhmet eBast[11]. QuandoTebe divenne la capitale dell'Egitto, e di conseguenza Mut una divinità nazionale, la dea assorbì alcuni aspetti di queste dee guerriere. Inizialmente divenneMut-Uadjet-Bast, poiMut-Sekhmet-Bast (essendo state assimilate Uadjet e Bast)[11]. In seguito Mut assunse anche le caratteristiche diMenhit, una terza dea leonessa e guerriera[12], divenendoMut-Sekhmet-Bast-Menhit e, infine,Mut-Nekhbet (anche Nekhbet era una dea-avvoltoio[3]).

Rapporto con Amon

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Statuetta di Mut e Amon, risalente alPeriodo tardo dell'Egitto.Walters Art Museum,Baltimora.

Quando nel tardoMedio Regno, Tebe cominciò ad acquisire importanza, il suo patronoAmon divenne un dio estremamente significativo; cosìAmonet, che fino ad allora ne era stata la controparte femminile, fu sostituita con Mut, già dea di notevole importanza, che ne divenne la sposa[2]. Lo sposalizio di Amon e Mut era una delle grandi celebrazioni annuali delNuovo Regno: la veneratissima effigie di Amon veniva rimossa dal suo tempio a Karnak e trasportata, con una solenne processione, fino al tempio di Mut aLuxor[10][13]. È questa l'epoca in cui il dio lunareKhonsu cominciò a essere venerato come figlio di Amon e Mut[10].

Fusione con Hathor e Iside

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Verso la conclusione del Nuovo Regno l'autorità e la preminenza di Tebe cominciarono a scemare[14]. Amon era associato aldio-soleRa, originandoAmon-Ra[15]. Similmente, Mut cominciò a essere associata adHathor, la dea-vacca dell'amore e dellamusica[16], che era ritenuta la sposa diRa (in altre versioni del mito ne era la figlia[17], oltreché madre diHorus). Quando Ra veniva associato al dioAtum, dio del sole che tramonta[18], Mut venne definitivamente in contatto con l'Enneade: così, Mut-Hathor venne identificata con Iside, sia nelle vesti diIside-Hathor che diMut-Iside-Nekhbet. Iside era infatti la figura femminile più importante dell'Enneade e la patrona delle regine. Fra tutti i mutamenti dell'identità di Mut nel corso dei millenni, il suo legame con l'Enneade si dimostrò quello più popolare. La triade di Mut, Hathor e Iside divenne nota semplicemente come Iside, e il suo culto perdurò fino alVII secolo d.C., diffondendosi nelleciviltà greca elatina[19][20].

Mut era venerata ad Acheru, località posta a sud diKarnak, ove si trovava un suo imponente santuario[2] che ancheAugusto eTiberio vollero arricchire[21]

Iconografia

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Mut poteva essere rappresentata come una donna con piume di avvoltoio, mentre impugna l'ankh e reca in capo lecorone unite dell'Alto e Basso Egitto e un abito generalmente rosso o blu, e con la piuma della deaMaat ai suoi piedi. Come risultato di varie assimilazioni, Mut potevano essere rappresentata anche da uncobra, ungatto[22], unavacca, una leonessa e, comunemente, da unavvoltoio.

Galleria d'immagini

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Note

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  1. ^abcTe Velde, Herman (2002). Mut. In D. B. Redford (ed.), The ancient gods speak: A guide to Egyptian religion, Oxford University Press, New York. p.238.
  2. ^abcGuy Rachet, Dizionario della Civiltà egizia, Gremese Editore, Roma (1994).ISBN 88-7605-818-4. p.211.
  3. ^abcdefVeronica Ions, Egyptian Mythology, Paul Hamlyn ed. (1973). pp.90, 99-103.
  4. ^Mut, sutreccani.it.
  5. ^Mut (Enciclopedia dell'Arte antica), sutreccani.it.
  6. ^Malek, Jaromir. 2003. "The Old Kingdom (c. 2686–2160 BCE)". InThe Oxford History of Ancient Egypt, ed. Ian Shaw. Oxford-New York: Oxford University Press.ISBN 978-0192804587, p.83
  7. ^The British Museum Book of Ancient Egypt, The British Museum Press, London (2007).ISBN 978-0-7141-1975-5. p.76.
  8. ^Wilkinson, Richard H. (2003).The Complete Gods and Goddesses of Ancient Egypt. Thames & Hudson. pp. 150, 203.
  9. ^The Oxford Guide: Essential Guide to Egyptian Mythology, cur.Donald Redford, Berkley, 2003,ISBN 0-425-19096-X. pp.186-7-
  10. ^abcIons (1973), p.103.
  11. ^abBastet, suancient.eu.
  12. ^Wilkinson, Richard H. (2003).The Complete Gods and Goddesses of Ancient Egypt. Thames & Hudson. p. 179.
  13. ^Pierre Montet, Eternal Egypt, Phoenix Press, London 2005.ISBN 1-89880-046-4. p.149.
  14. ^Ian Shaw (2000)The Oxford History of Ancient Egypt
  15. ^Hart, George (1986).A Dictionary of Egyptian Gods and Goddesses. London, England: Routledge & Kegan Paul Inc.ISBN 0-415-05909-7. p.6.
  16. ^Rachet (1994), p.158.
  17. ^Hart (1986), pp.76-82.
  18. ^Wilkinson (2003), p.205.
  19. ^R.E Witt,Isis in the Ancient World, 1997,ISBN 0-8018-5642-6
  20. ^Stephen Benko,The Virgin Goddess: Studies in the Pagan and Christian roots of Mariology (Brill, 2004), pp. 112–4.
  21. ^The British Museum Book of Ancient Egypt, The British Museum Press, London (2007).ISBN 978-0-7141-1975-5. p.64.
  22. ^Montet (2005), p.138.

Bibliografia

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  • Mario Tosi,Dizionario enciclopedico delle divinità dell'antico Egitto, Ananke, Torino 2004,ISBN 88-7325-064-5
  • M. Benson-J. Gourlay,The Temple of Mut in Asher, Londra 1899.

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