| Museo nazionale del paleolitico di Isernia | |
|---|---|
| Ubicazione | |
| Stato | |
| Località | Isernia |
| Indirizzo | Via Ramiera Vecchia S.n.c. - Area di ScavoLa Pineta |
| Coordinate | 41°35′28.54″N 14°14′24.07″E41°35′28.54″N,14°14′24.07″E |
| Caratteristiche | |
| Tipo | Reperti paleolitici |
| Istituzione | 1999 |
| Apertura | 1999 |
| Visitatori | 11 821(2015)[1] |
| Sito web | |
| Modifica dati su Wikidata ·Manuale | |
IlMuseo Paleolitico di Isernia si trova adIsernia. La sua esposizione riguarda tutti gli oggetti provenienti dallo scavo archeologico diIsernia La Pineta e comprende sia una sede museale di Santa Maria delle Monache, sia l'area di "La Pineta", dove proseguono gli scavi del paleosuolo.
Dal dicembre 2014 ilMinistero per i beni e le attività culturali lo gestisce tramite il Polo museale del Molise, nel dicembre 2019 divenutoDirezione regionale Musei.
Il museo è stato inaugurato adIsernia nel1999[2].
La struttura presso il sito di La Pineta, in corso di completamento, è concepita come un laboratorio nel quale i visitatori possono assistere ai lavori e dove i reperti provenienti dallo scavo possono essere restaurati, studiati ed esposti al pubblico direttamente sul posto. Momentaneamente i reperti provenienti dall'accampamento sono esposti nella sede di Santa Maria delle Monache.
Contiene la mostra permanente dei reperti paleolitici provenienti dagli scavi diIsernia La Pineta, abitato a partire da 700 000 anni dal presente, tra le più antiche testimonianze paleolitiche d'Italia. Il sito, oltre a resti faunistici e litici, ha restituito il fossile di un bambino vissuto 583 000 anni dal presente, che si pensa appartenesse alla specieHomo heidelbergensis[3]
Il giacimento preistorico diIsernia La Pineta fu scoperto occasionalmente nel1978 durante i lavori per la costruzione di una bretella dellaSS 85; per l'enorme quantità di reperti rinvenuti o ancora da scoprire rappresenta un'eccezionale documentazione delle fasi più antiche del popolamento del continente europeo e costituisce un punto nodale per lo studio della preistoria italiana ed europea[4].
Una comunità di uomini primitivi si stanzia a più riprese lungo le rive di un fiume; questi uomini vivono di caccia e di raccolta di frutti selvatici e con le ossa dei grandi animali bonificano il terreno su cui si insediano. Dagli scavi finora effettuati risultano diversi livelli di frequentazione; il sito cioè fu scelto, a distanza di molto tempo, varie volte, ed il giacimento, che copre migliaia di metri quadrati, è molto ricco di strumenti in pietra lavorata mentre i dati palinologici consentono di ricostruire la vegetazione del tempo che doveva essere tipica della savana.
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