| Museo dell'arte socialista | |
|---|---|
| Музей на социалистическото изкуство | |
| Ubicazione | |
| Stato | |
| Località | Sofia |
| Indirizzo | via Lacezar Stancev 7 |
| Coordinate | 42°39′57.78″N 23°21′28.2″E42°39′57.78″N,23°21′28.2″E |
| Caratteristiche | |
| Istituzione | 19 settembre 2011 |
| Sito web | |
| Modifica dati su Wikidata ·Manuale | |
Il Museo dell'arte socialista (in bulgaroМузей на социалистическото изкуство?) èun museo situato aSofia,Bulgaria, ed è una filiale dellaGalleria nazionale.
Ḕ la prima istituzione museale in Bulgaria, progettata per raccogliere, preservare e presentare gli esempi dell'arte bulgara realizzati nelperiodo 1944-1989, tematicamente legati all'era delsocialismo.[1]
Il museo è stato inaugurato il 19 settembre2011, con una cerimonia solenne alla presenza del primo ministroBojko Borisov, dei vice primi ministriCvetan Cvetanov eSimeon Djankov, del ministro dello sviluppo regionaleLiliana Pavlova, della sindaca di SofiaJordanka Fandǎkova, di parlamentari e altri funzionari.
Il complesso museale è costituito da un parco, una sala espositiva e una sala video.
Il parco, con una superficie di 7500 m2, ospita 77 opere di scultura monumentale, pincpalmentestatue ebusti di celebricomunisti bulgari esovietici, tra cuiGeorgi Dimitrov,Dimitar Blagoev,Vasil Kolarov,Vladimir Lenin,Cviatko Radojnov e altri. È presente anche un monumento dedicato aTodor Živkov. Le restanti statue rappresentano esempi tipici delrealismo socialista, raffigurantipartigiani, soldati dell'Armata Rossa e operai.
La sala espositiva, di circa 550 mq2, presenta 60dipinti e 25 opere di scultura da cavalletto.
Nella sala video vengono proiettatidocumentari dell'era del socialismo in Bulgaria. Adiacente a quest'area, è presente anche un negozio disouvenir che propone sia oggetti autentici dell'epoca che manufatti contemporanei.


A destra dell'ingresso del parco del museo si trova l'originalestella rossa a cinque punte,simbolo delsocialismo e delcomunismo nellaRepubblica popolare di Bulgaria. Dal1954 al1984 essa ha incoronato il Palazzo del Partito comunista (oggi sede dell'Assemblea nazionale) nel centro di Sofia.
Con il decreto n. 648 del 25 luglio 1984, il Segretariato del Comitato Centrale delPartito comunista bulgaro diede il consenso alla progettazione e alla ricostruzione dellastella sulla torre del Palazzo del Partito, ispirata a quella dirubino sulla torre delCremlino aMosca. L'attuazione ebbe inizio con una lettera delComitato Centrale del PCUS indirizzata al compagnia Kručin. L'acquisto, la consegna e l'installazione furono affidati alla compagnia bulgara per il commercio estero Technoimportexport.
La cosiddetta stella n. 2, realizzata in rubino sintetico, fu progettata dagli specialisti sovietici con un diametro di 3 metri, una guglia portante di 2 metri e un peso inferiore a 1200 kg. Tuttavia, per risultare più piccola di quella sovietica, fu effettivamente prodotta con un diametro di 2,5 metri. Il designer bulgaro ful'architetto prof. Ivan Ivančev. Lo spessore massimo al centro era di 700 mm.
All'interno, era prevista una fonte luminosa da 5000watt, in grado di distribuire il flusso luminoso in maniera uniforme attraverso tutte le sfaccettature del rubino, grazie a un rifrattore volumetrico di specchi. I singoli vetri misuravano 800 x 300 mm. Il funzionamento doveva essere garantito atemperature ambientali comprese tra -27,5 C e +37,4 C.
Il rivestimento inoro della stella fu realizzato presso la fabbrica Komuna aSopot, in Bulgaria, con attrezzature importate dall'Unione Sovietica. Ilknow-how, la produzione, l'imballaggio e le strutture per la stella ordinata nell'Unione Sovietica furono stimati in 573.246rubli traslativi, con ulteriori14.643 rubli destinati a spese di trasporto e installazione[2]
La rimozione della stella n. 2 dal Palazzo del Partito a Sofia fu delierata durante il 39º Congresso del Partito Socialista Bulgaro.
L'edificio del museo ospita diverse strutture del Ministero della Cultura, tra cui:
Molti dellestatue, deibusti e deibassorilievi esposti sono stati realizzati inrame,bronzo e altreleghe dimetalli preziosi. Nonostante ciò, non sono stati fusi o distrutti, ma conservati con cura per più di 20 anni, dalla Assemblea del 19 novembre 1989 fino al 2011, anno in cui sono stati raccolti e inclusi nel museo.
Oltre a queste opere, la Bulgaria conserva più di 400 monumenti russi, tra cui alcuni di epocasovietica, come Alëša, il Monumento all'Esercito sovietico e altri.
La creazione del museo ha suscitato forti reazioni da parte dei partiti politici di destra in Bulgaria.
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| Controllo di autorità | VIAF(EN) 5319150869805822190007 |
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