Palazzo Collicola arti visive - Museo Carandente | |
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Ubicazione | |
Stato | ![]() |
Località | Spoleto |
Indirizzo | Piazza Collicola, 1 |
Coordinate | 42°44′05.91″N 12°44′03.62″E42°44′05.91″N,12°44′03.62″E |
Caratteristiche | |
Tipo | Arte moderna,Palazzo |
Istituzione | 2000 |
Fondatori | Comune di Spoleto |
Apertura | 2000 |
Direttore | Marco Tonelli |
Visitatori | 11 097(2022) |
Sito web | |
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IlPalazzo Collicola (Galleria d'Arte Moderna "G. Carandente) è un museo intitolato alla memoria diGiovanni Carandente situato all'interno diPalazzo Collicola, settecentesco edificio che occupa l'intero lato occidentale dell'omonima piazza nel centro storico diSpoleto. Inaugurato nel2000 è stato poi riallestito nel2019. Insieme allaCollezione Burri diCittà di Castello è il più importante museo d'arte contemporanea dell'Umbria[1]. Prima del2009 (anno della morte di Carandente) era denominatoGalleria Civica d'Arte Moderna. Dopo Gianluca Marziani (2010-2018), la direzione è passata nelle mani delcritico estorico dell'arte Marco Tonelli (2019-2023), che di Carandente fu collaboratore. A maggio 2023, dopo apposita selezione, l'incarico è stato conferito al nuovo direttore Saverio Verini, curatore e storico dell'arte umbro.
Il Museo si articola su tre piani:
IlPalazzo Collicola[2] fu uno degli edifici gentilizi più importanti della città costruito tra il1717 e il1730 dall'architetto seneseSebastiano Cipriani, noto per una lunga attività a Roma e nell'Italia centrale. Residenza della nobile famiglia Collicola, il palazzo ebbe nel tempo ospiti illustri, qualiCarlo di Borbone (1734),papa Pio VI (1782)[3] eCarlo Emanuele IV re di Sardegna (1801).
I preziosi arredi interni, i dipinti e gliarazzi di proprietà dei Collicola furono messi all'asta quando la famiglia si estinse. Il palazzo fu quindi acquistato dal Comune nel1939; è stato a lungo sede dell'Istituto Statale d'arte "Leoncillo Leonardi".
Conserva la struttura architettonica originaria, caratterizzata da un corpo centrale e da due laterali di dimensioni minori che incorniciano il cortile interno, sovrastato da un prospetto a tre ordini di arcate. Il prospetto posteriore ha subito gravi alterazioni, dell'originariogiardino all'italiana sopravvivono solamente alcuni alberi. Alcune stanze che affacciano sul giardino sono ad uso dellaScuola di Teatro "Teodelapio" diretta daPietro Biondi.
Composto da 18 stanze, ospita una collezione di arte moderna e contemporanea che comprende opere realizzate da artisti appartenenti alla corrente delnaturalismo informale, acquisite dal Comune attraverso le edizioni delPremio Spoleto, svoltosi tra il1953 e il1968 (tra cui unaCoda di cetaceo diPino Pascali). In una stanza sono esposte le opere delGruppo di Spoleto oGruppo dei sei composto daGiuseppe De Gregorio,Filippo Marignoli,Giannetto Orsini,Ugo Rambaldi,Piero Raspi,Bruno Toscano. A queste nel2000 si sono aggiunte le opere della ricca collezione donata da Giovanni Carandente che comprende artisti italiani e stranieri di fama internazionale, tra cuiAnthony Caro,Eduardo Chillida,Giò Pomodoro,Fausto Melotti,Carla Accardi,Alberto Garutti,Jan Dibbets,Alberto Burri,Giuseppe Capogrossi e nuove acquisizioni a partire dal 2019 con opere diFrancesco Lo Savio,Gianni Asdrubali, Di Stasio,Gastone Biggi,Pasquale Di Fabio, Gandolfi, più una sala interamente dedicata allaScuola di San Lorenzo (Bruno Ceccobelli,Gianni Dessì,Giuseppe Gallo, Nunzio (Di Stefano),Piero Pizzi Cannella, Marco Tirelli).
Una delle sale è interamente dedicata all'artista americanoAlexander Calder, autore delTeodelapio, prima scultura monumentale stabile del mondo, (situata in Piazza della Stazione), realizzata in occasione delFestival dei Due Mondi del1962, per la mostraSculture nella città. Sono presenti il modellino e i disegni, che illustrano la genesi dell'opera, e altre sculture qualistandingmobiles[4].È possibile inoltre ammirare il ritratto che Calder fece al grande amico Carandente: una scultura aerea infil di ferro, realizzata nel1967.
Il Museo Carandente è l'unico museo italiano a disporre di unaSala Calder[5].
Nel salone più grande sono esposti bozzetti e opere provenienti dalla mostra curata da Giovanni CarandenteSculture in città del 1962; sono rappresentati artisti quali:Arnaldo Pomodoro,Henry Moore,Pietro Consagra,Nino Franchina,Ettore Colla,Beverly Pepper,Lynn Chadwick,David Smith, ecc.
Tre sale mantengono l'attenzione esclusiva suLeoncillo Leonardi, scultore spoletino di cui Palazzo Collicola possiede una ricca collezione di circa 40 opere tra disegni, sculture, ceramiche che documentano cronologicamente il percorso dell'artista, dal periodo naturalistico a quellobarocchetto fino a quello neocubista. Nell'ampia e luminosa galleria vetrata sono collocate sei grandi sculture del periodoinformale.
Conclude il percorso del pian terreno ilWall drawing donato dall'artistaSol LeWitt[6][7][8]minimalista americano, uno dei nomi più importanti di questa collezione: alla stanza realizzata nel 2000 si è aggiunta di recente un'altra sala con una significativa selezione di opere.
Le sculture diRichard Serra eIsamu Noguchi sono esposte negli spazi che circondano il Palazzo.
Al piano nobile si trova una biblioteca tematica sull'arte moderna e contemporanea inaugurata nel dicembre 2016, ma presente e funzionante fin dal 2006 al piano terra. Si è formata con periodici lasciti di Giovanni Carandente sin dagli anni '80.
30.000 volumi tra cataloghi di mostre collettive e personali,monografie di artisti italiani e stranieri, materialemultimediale, una fototeca, riviste d'arte italiane e straniere. Presenti anche settori che vanno dalla letteratura, al teatro, alla danza, con un ricco fondo discografico che caratterizza questa istituzione come unaBiblioteca d'autore.
Vi sono custoditi anche importanti fondi archivistici; uno dei più rilevanti è la documentazione di Giovanni Carandente inerente ai suoi molteplici incarichi istituzionali; inoltre carteggi epistolari con noti artisti e galleristi, tra cui spicca quello con lo scultore amico Calder. L'Archivio comprende anche un fondo dell'importante scultore spoletino Leoncillo e l'Archivio delPremio Spoleto (1953-1964), manifestazione che ha costituito il nucleo principale del Museo.
La Biblioteca si arricchisce anche di un'interessante raccolta di fotografie, tra cui quelle diUgo Mulas dedicate alla mostraSculture nella città, e di immagini provenienti dalla fototeca diFederico Zeri.
Il fondo librario, oltre ad edizioni rare e spesso autografate da artisti, si caratterizza per ampie sezioni dedicate aAlberto Burri, Calder, Leoncillo,Henry Moore,Marino Marini,Giacomo Manzù,Picasso,Arnaldo Pomodoro,Giò Pomodoro, l'arte russa dei secoli XIX - XX, ecc.
Nei locali della Biblioteca è possibile ammirare anche opere d'arte donate a Carandente da artisti comeVictor Pasmore,Nino Franchina,Isamu Noguchi, Sol LeWitt. Altre opere sono state donate volutamente da artisti partecipanti allaBiennale del libro d'artista di Spoleto, interpretando il tema del libro che diventa opera d'arte. Vi sono tra gli altri importanti esponenti dellaPoesia visiva comeEugenio Miccini,Mario Nanni,Toni Bellucci,Carlos Franqui eHolton Rower[9].
Ospita dall'ottobre 2010 un'installazione che si sviluppa lungo le pareti ed il bancone. L'artistaVeronica Motanino ha trasformato lo spazio originario in un luogo visionario dalle geometrieoptical e dai colori sgargianti. Mostra non più presente.
La decorazione pittorica del piano nobile riflette il gusto diffuso da Roma nei primi decenni del1700. Promotori e sostenitori dell'iniziativa furono Francesco Collicola e il più noto esponente della famiglia,Carlo, che coronò la sua carriera ecclesiastica ricevendo nel1728 laporpora cardinalizia dalpapa Benedetto XIII. Nell'anticamera dettaSala del Camino è presente unfregio configure allegoriche delXVII secolo, come dimostrano leapibarberiniane, recuperato nel corso dei restauri. È molto probabile un riferimento a Taddeo Collicola e al nipote Silvestro, entrambiarchiatri delpapa Urbano VIII al secolo Maffeo Barberini, vescovo di Spoleto nel1608[10].
Al piano nobile sono presenti una serie di sale con soffitti lignei dipinti e una galleria interamente decorata contempere settecentesche. Lo sfarzoso arredamento, che un tempo ornava il palazzo, è stato interamente rimosso: comprendeva importanti opere di pittura e scultura del XVI, XVII e XVIII secolo ed una serie diarazzi provenienti dall'eredità diCristina di Svezia[11], poi acquistati dal Comune ed esposti alMuseo del tessile e del costume.
La Galleria, esposta con grandi vetrate ad occidente, si sviluppa per 32 metri. Per l'attribuzione della decorazione pittorica alcuni studiosi (Vittorio Casale eGiancarlo Sestieri) hanno proposto il nome diMichelangelo Cerruti[12][13].Altri ambienti di particolare rilievo sono ilSalone gentilizio, laSala degli specchi e laCappella.Nell'intero appartamento sono ottimamente conservati i soffitti a cassettoni e i fregi sottosoffitto. Le parti più cospicue dell'arredo e i tavoli da parete dei primi del Settecento, appartengono al palazzo e furono acquistati dal Comune di Spoleto insieme con l'edificio nel 1939.
È destinato alle grandi mostre e a quei progetti che indagano i temi più vitali della cultura odierna.
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