L'Impero Moghul, anche conosciuto comeMughal è stato il più importante impero indiano di religione musulmana, che regnò su quasi tutto il territorio dell'Asia meridionale durante la dominazioneislamica inIndia. Il termineMughal (oMoghul) deriva dall'arabo e dalpersiano, come alterazione del vocabolo "Mongolo", per enfatizzare l'origine mongola e turca delladinastia timuride.
L'impero Moghul, il cui fondatore fuBābur dettoil Conquistatore, fiorì dal 1526 al 1707. Egli era un discendente del conquistatoreturcoTamerlano, e governava una delle tante città dellaTransoxiana, in buona parte dell'odiernoUzbekistan.
Scacciato dalle sue terre in seguito all'invasione dei nomadiUzbeki, Bābur, desideroso di conquistare un altro regno, decise di conquistare l'India. Con un piccolo ma ben armato esercito invase l'India, allora sotto il dominio delSultanato di Delhi, e si scontrò con l'esercito delsultanoIbrāhīm Lōdī nellabattaglia di Panipat (21 aprile 1526), uscendone vincitore.
Babur regnò per altri quattro anni, estendendo il suo nuovo impero dall'Afghanistan alBengala e incrementando le migrazioni turche in India dall'Asia centrale, accrescendo così il peso dellareligione islamica in questo Paese. L'impero raggiunse l'apogeo con il terzo imperatoreAkbar ("il [più] Grande"), che completò la conquista del Bengala e sottomise ilGujarat e i principati indùRajput, i quali furono ammessi nell'apparato amministrativo Moghul come esattori delle tasse. Akbar fondò la nuova capitale diFatehpur Sikri e cercò di creare una nuova religione sincretistica, accostando l'Induismo all'Islam.
Gli ultimi grandi imperatori Moghul furonoShāh Jahān ("Imperatore del mondo"), che regnò dal1628 al1658, e suo figlioAurangzeb (1658 -1707). Artefice di una politica espansionista, quest'ultimo dedicò gli ultimi anni del suo regno a una lotta incessante contro i principi indùMaratha (abitanti nell'attualeMaharashtra), che avevano creato laConfederazione Maratha nell'India meridionale.
Aurangzeb impose in tutta l'India lareligione islamica, provocando rivolte e guerre. Alla sua morte, avvenuta nel1707, l'impero si disgregò, e ciò che ne rimaneva fu definitivamente conquistato dai Britannici dopo laI guerra d'indipendenza indiana - meglio nota in Occidente come l'Ammutinamento dei Sepoy o i Moti Indiani - nel 1859.
I Moghul sono rimasti famosi per lo sfarzo della loro corte imperiale e per lo splendore delle loro capitali,Delhi eAgra, che esistono ancora oggi, nonché per i loro stupendi monumenti: basti ricordare ad Agra ilTaj Mahal, costruito dall'imperatore Shāh Jahān come tomba per la propria amata sposa, l'imperatriceMumtaz Mahal, morta giovane nel 1631. Inoltre, i Moghul erano rinomati per la loro scuola artistica, che l'imperatoreHumāyūn arricchì invitando un buon numero di artistipersiani, con il ruolo di maestri, presso la sua corte. Tra i pittori più importanti della scuola si annoveraBasawan.
La dinastia Moghul fu l'ultima forza unificatrice dell'India prima della conquista europea. La sua fine aprì indirettamente le porte dell'India alla penetrazione e alla dominazionebritannica.
1754: ilvisir Safdar Jang rende la provincia dell'Oudh (Awadh) indipendente. Fīrūz Jang, filo-maratto, impone come nuovo imperatoreʿĀlamgīr II e riconquistaLahore agli Afghani. IJath a sud diAgra si rendono autonomi. Gli Afghani saccheggiano Delhi.
1756: Delhi è occupata dagli Afghani; l'Imperatore è posto sotto tutela degli afghaniRohilla;Clive diviene padrone del Bengala dopo labattaglia di Plassey.
1759: ʿĀlamgīr II è assassinato da Fīrūz Jang e il nuovo imperatore,Shāh ʿĀlam II è in esilio in cerca di alleati e li trova nei Britannici diRobert Clive; di fatto cessa politicamente l'Impero moghul.
1761 iMaratha delPeshwa sono sconfitti aPānīpat dagli Afghani diAhmad Shah Durrani e dai loro alleati indiani, che rioccupano Delhi e vi istituiscono un proprio governatore in nome dell'imperatore esule.
1765: i Maharatti e i Jath assediano Delhi; l'imperatore diviene pensionato britannico per la cifra 26lack (2 600 000) di rupie all'anno (12 agosto 1765); i Britannici annettono ilBihar.
1766: i Jath sono sconfitti daiRajput pressoJaipur; i Britannici annettono ilCircars.
1771: i Britannici annettono Kara, Allāhābād eBenares.
1773: i Moghul occupano Bharatpur, Alwar eAgra; i Sikh marciano su Delhi; la Compagnia delle Indie si dichiara sovrana e indipendente dai Moghul e non versa più i tributi all'Imperatore.
1774: i Moghul ripristinano la legge sui feudi (Jagir).
1782: la corte moghul è dominata dal nuovovisir Afrasyab Khān.
1783: i Moghul chiedono aiuti al maharattoSindhia contro la tirannia di Afrasyab che viene assassinato; ilPeshwa maharatto è nominato viceré dei Moghul e Sindhia diviene suo rappresentante alla corte di Delhi e Agra.
1785:Sindhia è il sovrano effettivo dei territori moghul.
1787: Ghulām Qadīr, emiro dei Rohilla, occupa Delhi e domina la corte.
1788: Shāh ʿĀlam II è accecato da Ghulām Qadīr; Sindhia marcia su Agra, ma è sconfitto dall'esercito moghul di Ghulām Qadīr, tuttavia in seguito occupa Delhi e ricolloca Shāh ʿĀlam II sul trono.
1790: il generale francesede Boigne organizza l'esercito maharatto di Sindhia secondo i canoni europei e sconfigge i maharatti ribelli e iRajpur diJaipur.
1791: Sindhia domina anche la corte maharatta diPune, nominando il nuovoPeshwa.
1792: Calcutta diviene il centro amministrativo (Presidency) della Compagnia inglese delle Indie.
1794: Sindhia muore aPune a seguito di un agguato.
1795: l'erede di Sindhia, Dawlat Rao, si trasferisce a Delhi;Zaman Shah, nuovo emiro afgano, invade il Punjab, ma è sconfitto dai Sikh;Bajirao II è il nuovoPeshwa.
1803: dopo aver sconfitto i Maharatti, il generale britannico Lake entra trionfante a Delhi, ponendo il vecchio e cieco imperatore Shāh ʿĀlam sotto protezione britannica, chiamandolo "re di Delhi".
1806: Akbar II è il nuovo Imperatore moghul, di fatto posto sotto la pesante tutela britannica; egli governa solo all'interno del suo palazzo (il Forte Rosso - Lal Qila) di Delhi.
^Victor Lieberman,Strange Parallels, Volume 2, Mainland Mirrors: Europe, Japan, China, South Asia, and the Islands: Southeast Asia in Global Context, C. 800-1830, p. 712
^Imperial Identity in the Mughal Empire di Lisa, p. 4
^Sufism and Society: Arrangements of the Mystical in the Muslim World, 1200–1800, edito da John Curry, Erik Ohlander, p. 141