Muʿādh ibn Jabal (in araboﻣﻌﺎﺫ ﺑﻦ ﺟﺒﻞ?;Medina,602 –al-Ghawr,640) è stato unSahaba. La suakunya era Abū ʿAbd al-Raḥmān.
Muʿādh era ancora un giovane componente della suatribù deiBanu Khazraj quandoMaometto iniziò la sua predicazione dell'Islam aMecca. Persona dotata i pronta intelligenza e di capacità oratoria (dote questa molto apprezzata tra gliArabi dei suoi tempi), egli era anche persona dotata di evidente fascino fisico.
Era diventato un adulto quando Maometto giunse aMedina con la settantina circa di suoi seguaci, per lo più meccani, con l'Egira effettuata nel luglio del 622. Convertito fin dai primi momenti della missione svolta nella sua città daMuṣʿab b. ʿUmayr, Muʿādh non tardò a offrire i suoi servigi di persona in grado di leggere e di scrivere al Profeta, per aiutarlo a registrare per iscritto la Rivelazione, diventando per ammissione dello stesso Profeta un esperto di ciò che nelCorano era qualificato come lecito (ḥalāl) e vietato (ḥarām).
Fu tra i seimusulmani definitiKuttāb al-Waḥy ("Scribi della Rivelazione").[1] Gli altri cinque erano:
Maometto ne apprezzava grandemente le doti di ragionevolezza, ed è noto tra itradizionistiislamici quanto gli disse prima di inviarlo a predicare inYemen. In quell'occasione gli chiese:
(D. Santillana,Istituzioni di diritto malikita, con riferimento anche al sistema sciafiita, Roma,Istituto per l'Oriente, 1938, vol. I, p. 32.)
ḥadīth che, incidentalmente, dimostra come lo stesso Profeta riconoscesse l'occasionale incomprensibilità del testo sacro islamico e la incompletezza della sua propriaSunna, smentendo quanti sostengono che la Rivelazione coranica sia sempre evidente nei suoi contenuti e onnicomprensiva l'esperienza di vita di Maometto, inducendoli a far rientrare qualsivoglia nuova fattispecie nella casistica presente nel Corano e nella sia pur dilatata Sunna del Profeta, pur di scansare la possibile accusa di "dannosa innovazione" (bidʿa).
Muʿādh morì a 38 anni nel corso della campagna militare voluta dal secondoCaliffo,ʿUmar b. al-Khaṭṭāb, e che portò alla conquista dellaMesopotamialakhmide, dellaPersia occidentalesasanide e dellaSiria-Palestina e dell'Egitto bizantini.
Causa del suo decesso fu l'epidemia dipeste esplosa ad ʿAmwās (Emmaus) nel 640, nel corso della quale si stima che i morti furono circa 25.000. Come lui morirono poco dopo anche la moglie e il figlio ʿAbd al-Raḥmān, che gli aveva dato modo di fregiarsi della suakunya.
La sua pretesa tomba viene mostrata nella localitàpalestinese di al-Ghawr (attuale Stato d'Israele).
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