Figlio del matematico Mohammed Salah Baouendi[2] e di Hélène Baouendi (nata Bobard), Moungi G. Bawendi si è trasferito con la sua famiglia negliStati Uniti da bambino[2], dopo aver trascorso i suoi primi anni inFrancia e poi inTunisia[5]. Ha studiato scienze e ha conseguito unalaurea e unmaster inchimica presso l'Università di Harvard, rispettivamente nel 1982 e nel 1983,[5] e un dottorato in chimica presso l'Università di Chicago nel 1988[6]. La sua tesi di dottorato intitolataDalle più grandi alle più piccole molecole poliatomiche: meccanica statistica e meccanica quantistica in azione, è stata preparata sotto la supervisione dei professori Karl Frederick Freed e Takeshi Oka[7]. Ha poi ottenuto una borsa di studio post-dottorato di due anni presso iBell Laboratories, sotto la supervisione di Louis E. Brus, dove ha iniziato ad interessarsi ainanomateriali prima di entrare alMassachusetts Institute of Technology (MIT) nel 1990 come professore assistente.[6] Ha continuato a condurre ricerche sui nanomateriali e in particolare suipunti quantistici,[6] il ché ha condotto nel 1993 allo sviluppo delle prime tecniche di produzione dei primi punti quantici di alta qualità e di controllo della loro dimensione e del colore della lorofluorescenza[8]. Questi risultati gli hanno permesso di essere nominato professore associato al MIT nel 1995 e poi professore universitario presso la stessa istituzione nel 1996[6].
Bawendi ha poi ampliato le sue aree di interesse fondando il proprio laboratorio dinanochimica[9] e ha iniziato a svolgere ricercheinterdisciplinari volte a sondare la scienza e a sviluppare la tecnologia dei nanocristalli e di altre nanostrutture sintetizzate chimicamente[6]. Questo lavoro, che gli ha permesso di diventare un riferimento internazionale in nanochimica durante glianni 2000[10], mira a sviluppare nuovi metodi per la sintesi, la caratterizzazione e il trattamento di punti quantistici, nanoparticellemagnetiche e aggregati tubolari come nuovi elementi costitutivi di materiali. Essi consentono inoltre lo studio delle proprietà ottiche e magnetiche fondamentali dellenanostrutture, utilizzando una varietà di metodi spettroscopici, compreso lo sviluppo di strumenti di correlazione ottica deifotoni per studiare singoli emettitori nanoscopici, l'incorporazione di punti quantici e particelle materiali magnetici in varie strutture di materialiottici e dispositivielettronici e lo sviluppo dinanoparticelle e altri agenti per ladiagnostica per immagini[6].
(EN)The quantum mechanics of larger semiconductor clusters ("quantum dots"), inAnnual Review of Physical Chemistry, vol. 41,ISSN 0066-426X (WC ·ACNP).
(EN)Synthesis and characterization of nearly monodisperse CdE (E=sulfur, selenium, tellurium) semiconductor nanocrystallites, inJournal of the American Chemical Society, vol. 115,ISSN 0002-7863 (WC ·ACNP).
(EN)Self-organization of CdSe nanocrystallites into three-dimensional quantum dot superlattices, inScience, vol. 270,ISSN 0036-8075 (WC ·ACNP).
(EN)Fluorescence intermittency in single cadmium selenide nanocrystals, inNature, vol. 383,ISSN 0028-0836 (WC ·ACNP).
(EN)Synthesis and characterization of monodisperse nanocrystals and close-packed nanocrystal assemblies, inAnnual Review of Materials Science, vol. 30,ISSN 0084-6600 (WC ·ACNP).
(EN)Electroluminescence from single monolayers of nanocrystals in molecular organic devices, inNature, vol. 420,ISSN 0028-0836 (WC ·ACNP).