Mosto cotto | |
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Origini | |
Luogo d'origine | ![]() |
Regione | Abruzzo |
Dettagli | |
Categoria | bevanda |
Riconoscimento | P.A.T. |
Settore | Bevande analcoliche, distillati e liquori |
Ilmosto cotto è uno deiprodotti agroalimentari tradizionali italiani riconosciuto su proposta dellaregione Abruzzo dalMinistero delle politiche agricole alimentari e forestali.[1][2][3][4][5].
Si produce pigiandouva ben matura, con qualità zuccherina superiore a quella richiesta per la vinificazione ordinaria (23-25% di zuccheri), filtrandone successivamente il succo ottenuto.[6] Il succo veniva tradizionalmente cotto inpaioli di rame opignatte diterracotta; materiali ora generalmente sostituiti dall'acciaio inox. Dopo il raggiungimento del bollore, la cottura viene continuata a fuoco lento per varie ore, fino alla restrizione del liquido alla quarta parte del suo volume originario. Il prodotto viene poiaffinato da invecchiamento che può durare fino a 24 mesi.
Si presenta come un liquido violaceo di densità e viscosità simile a quella dell'olio d'oliva, dal sapore particolarmente dolce. La produzione di mosto cotto è attualmente regolata dall'articolo 12 della legge 12 dicembre 2016, n. 238 ("Disciplina organica della coltivazione della vite e della produzione e del commercio del vino"), che costituisce il cosiddetto "testo unico della vite e del vino"[7].