Morro sorge in un territorio certamente frequentato già inepoca romana: si ritiene infatti che nei pressi dell'odierna Morro sorgesse l'antica Marruvio, città citata daDionigi di Alicarnasso (da non confondersi conMarruvio dei Marsi).[4] Le tracce romane rinvenute sono tuttavia piuttosto scarse: tra queste, dei resti di unacquedotto in Vocabolo Canale, e una moneta d'oro con l'effigie di Vespasiano (oggi alMuseo civico di Rieti).[4]
Le prime notizie certe dell'esistenza di un centro fortificato risalgono però al 1101, quando il territorio di Morro fu acquistato dai consoli del comune diRieti.[5] Nel 1152 il castello di Morro figurava tra i possedimenti della famiglia Nobili diLabro donati al capitolo dellabasilica di San Giovanni in Laterano di Roma, in cambio di aiuto e protezione contro l'invasione Normanna.[5]
Durante i fatti dellaRepubblica Romana, Morro ospitòGiuseppe Garibaldi che, nel suo giro di ricognizione dei confini con ilRegno delle Due Sicilie, il 30 gennaio 1849 pernottò in paese presso casa Poiani (dove oggi si trova una lapide commemorativa) per incontrare il patriota Bernardino Blasi.[7]
Morro è unborgo che conserva in buona parte l'originaria struttura medievale, nonostante buona parte degli edifici abbiano subito ristrutturazioni in epoche successive.[4]
Castello
Dell'antico castello di Morro rimangono solo alcune tracce: la porta castellana, caratterizzata da unarco a tutto sesto evolta a botte; i resti della cinta muraria; e i resti di numerose torri.[6]
Chiesa di San Lorenzo
La chiesa parrocchiale di San Lorenzo presenta un portale del 1638 che porta lo stemma del vescovo di RietiGianfrancesco Guidi di Bagno.[4] L'interno ha unapianta a croce greca; sull'altare maggiore si trova una tela seicentesca raffigurante San Lorenzo e (ai lati) quadri che ritraggono San Luigi e San Vincenzo Ferreri.[4] È rilevante anche l'altare del Rosario, fatto restaurare nel 1795 dal vescovoSaverio Marini.[4]
Chiesa della Madonna della Torricella
Conserva al suo interno un notevole affresco che rappresenta la Vergine.[4]
Chiesa di San Francesco (Collatea)
La chiesa di San Francesco, situata nella frazione Collatea, fu eretta (come riporta un'iscrizione sul portale) il 18 dicembre 1421 da Giovanni, Bernardino e Carlo Mattioni.[4] Al suo interno ospita un pregevole dipinto della prima metà del Quattrocento, che raffigura la Madonna del Rosario.[4]
La principale arteria stradale a servizio del comune di Morro, che attraversa il paese al suo interno, è lastrada regionale 521 di Morro, una strada piuttosto tortuosa che lo collega da un lato al capoluogoRieti e dall'altro aLeonessa,Cascia eNorcia.
Con laRestaurazione e la riforma del 1816/1817 il comune fu annesso alladelegazione apostolica di Rieti, all'interno della provincia della Sabina, inizialmente come appodiato diPoggio Bustone (1816), poi come governo di secondo ordine dipendente da Poggio Bustone (1817); nel riparto territoriale del 1827 Morro risulta comunità soggetta alla podesteria diLabro e in quello del 1831 dipende direttamente dal governo diRieti.[6] Dopo l'annessione alRegno d'Italia, avvenuta nel 1860, fu inserito nelcircondario di Rieti, all'interno dellaprovincia dell'Umbria.[6] Con Regio Decreto del 1863 il comune cambiò nome da Morro a Morro Reatino, per evitare casi di omonimia con altri comuni del neonato Stato italiano.[6]
^abcMorro Reatino, suMatre Terra.URL consultato il 15 gennaio 2018.
^abcdef Adriana Barbafieri,Comune di Morro Reatino, suSIUSA - Sistema informativo unificato per le Soprintendenze Archivistiche, 21 giugno 2007.URL consultato il 15 gennaio 2018.
Francesco Palmegiani,Rieti e la Regione Sabina. Storia, arte, vita, usi e costumi del secolare popolo Sabino: la ricostituita Provincia nelle sue attività, Roma, edizioni della rivista Latina Gens, 1932.