| Monte Maggiorasca | |
|---|---|
| Stato | |
| Regione | |
| Provincia | |
| Altezza | 1 804 m s.l.m. |
| Prominenza | 957 m |
| Isolamento | 42,87 km |
| Catena | Appennino ligure |
| Coordinate | 44°33′03.15″N 9°29′23.6″E44°33′03.15″N,9°29′23.6″E |
| Mappa di localizzazione | |
| Modifica dati su Wikidata ·Manuale | |
Ilmonte Maggiorasca è la vetta più alta dell'Appennino Ligure (1804 ms.l.m.[1]), situata tra le province diGenova eParma.
Il Maggiorasca domina laval d'Aveto con il comune diSanto Stefano d'Aveto (GE), e lavalle del Ceno col comune diBedonia (PR); il gruppo montuoso del Maggiorasca, posto a settentrione delpasso del Tomarlo, comprende anche le vette delmonte Bue, delmonte Nero, delGroppo delle Ali e delmonte Roncalla costituendo un importante nodo orografico tra le vallate delNure (Piacenza), delCeno (Parma) e dell'Aveto (Genova amministrativamente maPiacenza idrograficamente).
La sommità del Maggiorasca, ampia e a forma di sella, è costituita di basalti;[2] al suo limite meridionale, su un ripiano posto a un'altitudine di circa 1.800 ms.l.m., sorge la statua diNostra Signora di Guadalupe, eretta nel1947[3], mentre sulla vetta vera e propria (1.804 ms.l.m.) è stato collocato un impianto per la ripetizione di segnali televisivi.

Meta molto frequentata in ogni stagione dagli appassionati diescursionismo provenienti sia dai versantiemiliani, sia dal versanteligure.
Nei pressi sono presenti alcune brevi vie di arrampicata invernale e più numerose vie estive, recentemente attrezzate da un gruppo di arrampicatori piacentini.
Fino al 1970 circa era presente uno skilift (sono visibili ancora le fondazioni dei piloni, due piloni, di cui uno vicino all'arrivo e l'altro subito dopo la partenza, e un piccolo manufatto all'arrivo in vetta).

La flora del massiccio montuoso del monte Maggiorasca è particolarmente interessante, per via della coesistenza di alcune specie botaniche di provenienza alpina e diendemismi tipici dell'Appennino settentrionale e della catena appenninica in generale.
Il gruppo montuoso del Maggiorasca è infatti l'unica area montuosa dell'Appennino ligure in cui sia possibile rinvenireChrysosplenium alternifolium (una rara sassifragacea a distribuzione euro-siberiana),Aquilegia alpina (specie subendemica delle Alpi Occidentali, che irradia nell'Appennino settentrionale con poche ed esigue popolazioni) ePrimula marginata, una vistosa specie subendemica delleAlpi sud-occidentali e dell'Appennino ligure orientale, la cui presenza è limitata ad alcuni affioramenti di rocce basaltiche, ubicati nel settore settentrionale del massiccio al confine tra le province di Genova e Piacenza.
Sempre sui pendii delle aree più elevate del gruppo del Maggiorasca vegetanoSoldanella alpina,Pulsatilla alpina eDraba aizoides, tre piante piuttosto comuni sulle Alpi ma assai sporadiche nell'Appennino, infine tra gli endemismi appenninici, che nel gruppo montuoso del Maggiorasca raggiungono il limite nord-occidentale della loro distribuzione, vanno citati almenoArmeria marginata eArenaria bertolonii.
Tra le specie a portamento fruticoso e arboreo va citato il cosiddetto "pino mugo appenninico" (Pinus mugo ssp. rostrata), entità un tempo certo più diffusa nelle aree culminali dei massicci montuosi dellaval d'Aveto e oggi rinvenibile in due popolamenti isolati presso il passo del Tomarlo e tra illago Nero e la vetta del monte omonimo e in sporadici individui che crescono oltre il limite superiore della faggeta; sempre nella zona settentrionale del massiccio del Maggiorasca si possono osservare alcuni nuclei naturali (e quindi non di origine silvicoturale) di abete bianco (Abies alba).
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