Collocata a42ms.l.m., Montalto di Castro si trova nella zona costiera dellaMaremma laziale, ed è bagnata dalle acque del fiumeFiora. Nel territorio comunale scorre anche iltorrente Arrone e più a nord il torrenteChiarone, che segna il confine tra il Lazio e laToscana. Le spiagge si trovano sullacosta tirrenica laziale, sono composte da sabbia ferrosa, e confinano con pinete[4][5].
Per alcuni eruditi ilcastrum Montis Alti fu fondato nelV-VI secolo d.C. dai profughi della città costieraGravisca, distrutta dai pirati. Altri raccontano che il castello fu fondato nell'VIII secolo daDesiderio,Re dei Longobardi. Entrambe le ipotesi non sono supportate da documenti. Montalto esce dalla leggenda ed entra nella storia solo nell'852 d.C.: in una bolla dipapa Leone IV diretta al vescovo diTuscania, compare, per la prima volta, il nomeMontis Alti[6].
Per altri l'abitato sorge dove si trovavaForum Aurelii, in localitàCasa dell'Uliveto, posta a controllo dellavia Aurelia, cui i romani attribuirono le terre sottratte alla cittàetrusca diVulci, dopo che questa fu sconfitta dall'esercito condotto dalconsoleTiberio Coruncanio, a cui per questa vittoria fu tributato iltrionfo.[7].
Tra i secoliXI secolo eXII Montalto subì gravi distruzioni. La più nota è quella del1109 quandopapa Pasquale II, per sconfiggere Stefano dei Corsi, fece distruggere, dalle milizie normanne,Castrum Montis Alti in cui si era arroccato.Durante l'Età Medievale nacque e si sviluppò uno scalo portuale: situato nella foce del fiume Fiora, costituì un approdo importantissimo per le rotte tirreniche, specie per l'imbarcazione dei grani[8]. Il centro storico raggiunge la sua massima espansione urbanistica: nel Trecento, infatti, ospita più di mille uomini. Per questi motivi diventa un territorio ambito: oltre al Papa se lo contendono il Comune di Roma, gliOrsini, iPrefetti di Vico. Le continue battaglie di quest'epoca, la Cattività Avignonese e la difficile congiuntura economica mettono in grave crisi il paese che scende da mille a 250 uomini[9].
La difficile condizione migliorerà, in parte, nel 1421 quandopapa Martino V, interessato a mantenere nella zona un centro abitato per sorvegliare la Dogana dei Pascoli, scrisse una bolla per favorire il ripopolamento nella zona. Da questo momento il territorio di Montalto si lega indissolubilmente al sistema agro-pastorale, alla transumanza e al lavoro stagionale. La malaria e le dure condizioni di vita degli abitanti renderanno costante il pericolo di spopolamento. Saranno le continue migrazioni dagli Appennini e dalla Corsica a scongiurare questa possibilità.
Per volontà dipapa Paolo III, il 22 dicembre 1535 il paese di Montalto e il suo territorio viene concesso in feudo aPier Luigi Farnese, suo figlio. Dopo qualche anno si costituisce ilducato di Castro. Montalto vive una breve fase fiorente. NelSeicento, invece, avviene un rapido declino. Il colpo finale è dato dalle tremende guerre controCastro: nel 1649, la Città, viene rasa al suolo e il suo territorio torna a far parte delloStato Pontificio. Le condizioni socio-economiche di Montalto però non ne giovano, anzi, su tutto il territorio, dato in affitto ad un appaltatore generale, domina la pastorizia e la coltivazione estensiva del grano. I primi anni del Settecento sono ricordati come gli anni terribili di Montalto. Nel 1709 la popolazione raggiunge il suo minimo storico: centottantadue abitanti[10]. Il Governo pontificio si accorge della miserevole condizione di questa popolazione e si accinge ad una serie di importanti investimenti: il ponte sul fiume Fiora, sotto il quale passa anche l'acquedotto per la Fontana del Mascherone e la costruzione di un nuovo ospedale nel monastero San Sisto.
Il comune di Montalto di Castro inizia, verso la metà delsecolo XVIII, la lotta contro gli appaltatori in difesa degli Usi civici. Le liti legali intentate in questi anni sono numerosissime e conducono il Comune ad un indebitamento cronico. Sarà nuovamente un papa a tentare di risollevare la popolazione di Montalto:Pio VI. Nel1778, con unMotu Proprio, annulla i debiti, abolisce dazi e gabelle, pone i proventi del Comune sotto l'Amministrazione della Camera Apostolica, aumenta i diritti di uso civico, stimolando la coltivazione delle terre e il ripopolamento. Questa serie di riforme generò dei risultati positivi, pur non modificando le strutture di base e i problemi endemici di quella società: malaria, povertà, epidemie. La popolazione nel1783 arriva alla soglia della seicento unità, nasce una borghesia agricola, viene avviata una vasta opera edilizia: costruzione della chiesa di S. Maria Assunta e della nuova fontana delle Tre Cannelle, innalzamento di un piano del Castello Orsini e la costruzione di nuove abitazioni sia nel centro che fuori, per rispondere all'aumento demografico. L'economia subisce un'ulteriore impennata con il passaggio dal sistema di affitto a quello di enfiteusi voluto dal tesoriereFabrizio Ruffo. È di questi anni la nascita dell'agglomerato urbano oggi denominatoPescia Romana. Passata in enfiteusi allo spagnolo Consalvo Adorno, diventa un'azienda agricola moderna. Nel 1795, per volontà dell'Adorno, sorge un grande casale al centro della tenutaCampo Pescia, il palazzo oggi chiamato Borgo Vecchio.
Tra il1798 e il1814 tutto il territorio della Chiesa subisce numerosissimi passaggi di truppe e due lunghe invasioni: quelle dell'esercito francese. Al ritorno del Papa, nel 1814, ritroviamo una Montalto spopolata e debole. Inizia così un secolo che vedrà nei continui attacchi agli usi civici, nella definitiva privatizzazione delle terre demaniali e nel perdurare dei vecchi sistemi di sfruttamento, la nascita delle grandi proprietà e la proletarizzazione dei suoi abitanti. I primi anni delNovecento devono essere ricordati, oltre che per il tributo di sangue versato dai montaltesi nellaGrande Guerra, soprattutto per leInvasioni delle terre. Un movimento che, parzialmente interrotto durante ilVentennio e ripreso al termine dellaseconda guerra mondiale, vedrà nella Riforma Agraria, con l'esproprio delle terre ai grandi proprietari e la lottizzazione, un suo parziale compimento.
Convento e Chiesa San Sisto, costruita dai frati Agostiniani nel XIII secolo. È un complesso monumentale ed è utilizzato per mostre ed esposizioni[11][12][13]
Nel territorio comunale si trova l'importante sito archeologico diVulci, dove è stata rinvenuta latomba François, famosa per rappresentare una della più straordinarie manifestazioni dellapittura etrusca[15].
Porto etrusco di Regisvilla, i cui resti si trovano in localitàPunta delle Murelle, che serviva da approdo per la città di Vulci, che si trovava nell'entroterra[16].
Oltre a Montalto di Castro, il territorio presenta le frazioni diPescia Romana, sull'Aurelia in prossimità del confine con laToscana,Montalto Marina, sulla costa tirrenica poco a su della foce del Fiora,Montalto di Castro scalo, tra la città e la marina.
In questo comune laSunPower Corp. - SunRay Renewable ha realizzato una delle più importanticentrali fotovoltaiche d'Italia termini diMW conuna potenza di picco pari a84,2 MW.[21].
A confermare la sua vocazione energetica ad aprile 2011, il comune di Montalto di Castro detiene il primato nazionale sul fotovoltaico con 101,5 MW installati e in esercizio[senza fonte].
Anche l'agricoltura riveste un ruolo economico di rilievo, oltre ai cereali, vengono coltivati meloni, angurie, pomodori ma soprattutto l'asparago verde della Maremma, commercializzato attraverso strutture cooperative della zona.[senza fonte]
Di seguito la tabella storica elaborata dall'Istat a temaUnità locali, intesa come numero di imprese attive, ed addetti, intesi come numero addetti delle unità locali delle imprese attive (valori medi annui).[22]
2015
2014
2013
Numero imprese attive
% Provinciale Imprese attive
% Regionale Imprese attive
Numero addetti
% Provinciale Addetti
% Regionale Addetti
Numero imprese attive
Numero addetti
Numero imprese attive
Numero addetti
Montalto di Castro
671
2,87%
0,15%
2.018
3,4%
0,13%
677
2.057
684
2.124
Viterbo
23.371
5,13%
59.399
3,86%
23.658
59.741
24.131
61.493
Lazio
455.591
1.539.359
457.686
1.510.459
464.094
1.525.471
Nel 2015 le 671 imprese operanti nel territorio comunale, che rappresentavano il 2,87% del totale provinciale (23.371 imprese attive), hanno occupato 2.018 addetti, il 3,4% del dato provinciale (59.399 addetti); in media, ogni impresa nel 2015 ha occupato tre persone (3,01).
Montalto di Castro è interessato dal percorso dellaStrada statale 1 Via Aurelia, che scorre poco fuori dall'abitato, collegandola di fatto a tutti i maggiori centri nazionali.
A.S.D. Maremmana 1934, squadra storica del paese, i cui colori sociali sono il bianco, il nero e il granata, che gioca nei campionati dilettantistici della regione[24].
U.S.D. Montalto, i cui colori sociali sono il giallo e il blu, che gioca nei campionati dilettantistici della regione[25].
^Montalto di Castro. Storia di un Territorio. A cura di Carlo Alberto Falzetti e Daniele Mattei, Tarquinia, 2007, pagine 265-266.
^'Archeologia urbana a Grosseto. Origine e sviluppo di una città medievale nella 'Toscana delle città deboli', Carlo Citter, Antonia Arnoldus-Huyzendveld, Editore All’Insegna del Giglio, 1 nov 2007
^L. Palermo,Mercati del grano a Roma tra Medioevo e Rinascimento, vol. I - Il mercato distrettuale del grano in età comunale, Roma, 1990
^Montalto di Castro. Storia di un Territorio. A cura di Carlo Alberto Falzetti e Daniele Mattei, Tarquinia, 2007,passim.
^F. Corridore,La popolazione dello Stato Romano (1656-1909), Roma, 1906