Monsignore è un titolo religioso usato nellaChiesa cattolica come nellaChiesa ortodossa, mutuato dalfrancesemonseigneur, che significa "mio signore".
Esso è riservato, all'interno della Chiesa cattolica, a coloro che hanno ricevuto ilsacramento dell'ordine sacro nel grado dell'episcopato, ma viene conferito a seguito di speciale concessione dellaSanta Sede anche a membrisecolari delpresbiterato, ovvero i pretidiocesani, che vengono così elevati al rango diprelati, nonché a eminenti personalità laiche.
In passato, e particolarmente nelMedioevo, era un titolo onorifico che veniva conferito a re, principi e cavalieri, oltre che a importanti uomini ecclesiastici. In ambito più strettamente ecclesiastico, "monsignori del papa" erano chiamati i chierici addetti alle basiliche romane e alla cappella papale; questa onorificenza fu poi diffusa a tutta la Chiesa universale. Nel regno di Franciamonseigneur contratto inmonsieur era il titolo riservato perantonomasia al fratello del re.
L'Istruzione sul conferimento di onorificenze pontificie promulgata dalla Segreteria di Stato vaticana in data 13 maggio2001 dispone che ivescovi diocesani possano proporre il conferimento di una onorificenza pontificia ad ecclesiastici, in segno di apprezzamento e riconoscenza per il servizio prestato. Unvicario generale può parimenti richiedere tale conferimento, dichiarando però esplicitamente di procedere in merito con espressa autorizzazione del proprio vescovo. La richiesta, accompagnata dalcurriculum vitae dei candidati con descrizione accurata delle benemerenze acquisite nei riguardi della Chiesa, deve essere inviata allaNunziatura Apostolica, che la farà pervenire – corredata dal proprionulla osta – allaSegreteria di Stato. Le domande provenienti dai territori soggetti alla vigilanza delle Congregazioni per le Chiese orientali e per l'evangelizzazione dei popoli, devono essere prima inviate al Dicastero competente, che provvederà poi a trasmetterle alla Segreteria di Stato.
Se il titolo viene concesso, ne viene specificato anche il grado, secondo questo ordine crescente di importanza:
Di norma, si deve rispettare la "gradualità": si deve richiedere, cioè, per il candidato, prima il titolo di cappellano e poi quello di prelato. Tra un grado e l'altro devono trascorrere almeno 10 anni. Per alcuni casi particolarmente meritevoli e significativi, i vescovi possono richiedere direttamente il titolo diprotonotario apostolico soprannumerario, salva restando la condizione che il candidato abbia compiuto almeno 55 anni di età e 20 di sacerdozio. Per ogni diocesi, il numero totale di monsignori (cappellani, prelati e protonotari) non deve superare il 10% del clero.
Papa Francesco, il 7 gennaio2014, ha demandato alla Segreteria di Stato l'emanazione di una norma che limiti la possibilità di conferire il titolo di monsignore, in ambito diocesano, ai sacerdoti di età inferiore ai 65 anni, i quali potranno fregiarsi dell'unico titolo di cappellano di Sua Santità[1]. Resta invece invariato il regolamento per il conferimento del titolo ai funzionari in forza nei vari organismi della Santa Sede. Secondo alcuni canonisti, tuttavia, il provvedimento del 2014 non è sufficientemente chiaro ed esaustivo quanto a titoli e onorificenze ora conferibili a categorie molto variegate di sacerdoti (canonicati, capitoli, ecc...) tradizionalmente e storicamente collegate al grado di monsignore anche sulla base di decreti, regolamenti, usi e consuetudini locali, tradizioni storiche.
Infine, compete il titolo di monsignore ai Gentiluomini di Sua Santità, in quanto succeduti alla categoria dei Camerieri di Spada e Cappa, sia Segreti sia d'Onore[2], già equiparati ai Prelati di Mantellone[3], Membri della Famiglia Pontificia[4].
Il monsignore può essere distinto dagli altri preti a motivo delle sue vesti, come previsto dall'Istruzione dellaSegreteria di StatoUt sive sollicite circa le vesti, i titoli e le insegne dicardinali,vescovi eprelati minori, promulgata il 31 marzo1969 a firma delsegretario di Stato vaticanoAmleto Giovanni Cicognani[5].
Icappellani di Sua Santità hanno, sia comeabito corale, sia comeabito piano, latalare nera con occhielli, bottoni, bordi e fodera di colorepaonazzo efascia di seta paonazza. Latalare paonazza, il mantellone paonazzo, lafascia con fiocchi e le fibbie sulle scarpe sono aboliti.
Iprelati superiori dei dicasteri dellaCuria romana che non hanno la dignità episcopale, gli uditori dellaSacra Rota romana, il promotore generale di giustizia e il difensore del vincolo nelSupremo Tribunale della Segnatura Apostolica, iprotonotari apostolicide numero, ichierici dellaCamera apostolica e iprelati dell'Anticamera pontificia hanno comeabito corale latalare paonazza conmantelletta paonazza,rocchetto efascia paonazza. Come abito piano latalare senzapellegrina con occhielli, bottoni, bordi e fodera di colore rubino,fascia paonazza con frange di seta alle due estremità e ferraiolone paonazzo. Laberretta è nera con fiocco rosso. Lafascia con fiocchi, le calze paonazze e le fibbie sulle scarpe sono abolite.
Iprotonotari apostolici soprannumerari e iprelati d'onore di Sua Santità hanno comeabito corale latalare paonazza, lafascia paonazza con frange e lacotta (non ilrocchetto) senza pieghe. Come abito piano latalare nera senzapellegrina con occhielli, bottoni, bordi e fodera di colore rubino, confascia paonazza. Iprelati d'onore di Sua Santità non possono indossare il ferraiolone paonazzo, a differenza dei protonotari apostolici soprannumerari che ne hanno facoltà. Lamantelletta paonazza, lafascia di seta con fiocchi, le calze paonazze, le fibbie sulle scarpe e il fiocco rosso sullaberretta sono aboliti.
Queste norme aboliscono tutti i privilegi, anche centenari eab immemorabili, antecedenti al 30 ottobre1970, data di pubblicazione della Lettera CircolarePer Instructionem della sacraCongregazione per il clero sulla riforma delle vesti corali, a firma delprefetto cardinaleJohn Joseph Wright.
Il titolo di monsignore è ugualmente concesso ai vescovi, ai presbiteri che siano vicari generali o episcopali delle diocesi, canonici effettivi ed onorari di capitoli cattedralidurantemunere di alcune diocesi, nonché ai cappellani delSovrano Militare Ordine di Malta.
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