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Mondo

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Il Mondo, carta finale degliArcani maggiori deiTarocchi, simbolo della totalità pienamente realizzata per la suarotondaperfezione.[1]

Con il sostantivomondo si usa designare la totalità delladimensione in cui vivono gliesseri umani, comprendente tutti i suoi abitanti animati e inanimati, inteso anche come il loro luogo primigenio in sensocosmologico efilosofico,[2] distinto dagli altripianeti ed oggetti materiali ometafisici che costellano l'Universo. Si distingue dal concetto diTerra che ricopre invece il significato di mera entità fisica.

In un contestometaforico, esso può anche fare riferimento a ogni ambito, insieme osfera globale in sé compiuta, esistente nellarealtà o nell'universo.

Definizione

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Cartina muta del mondo.

La definizione di mondo nellalingua italiana proviene dall'espressionelatinalocus mundus nella sua accezione di «luogo pulito, chiaro, visibile» (cioè «mondato»), ovvero quella porzione dellaTerra, ma anche delcielo, illuminata dallaluce e quindi visibile, identificabile e riconoscibile dall'essere umano.[3]

Ma in tale definizione è implicito in aggiunta anche il valore di «ornamento» e di «elegante» inteso come il luogo ordinato dove regna labellezza, insito anche nelgreco κόσμος (kósmos) con significato di «ordine, ornamento, bellezza», contrapposto alΧάος (chàos) e che rimanda al pensieropitagorico ellenistico.

Significato filosofico

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Nelle varie dottrine filosofiche il termine ha assunto due significati prevalenti:

  1. La totalità delle cose esistenti, quale che sia il significato attribuito alla parolaesistenza nelle diverseermeneutiche. In questo caso il Mondo rappresenta l'oggetto stesso dell'ontologia.
  2. La totalità di uno o più campi di indagine o di attività o di relazioni, come quando si dice "Mondo fisico", "Mondo Storico", "Mondo degli affari" e così via.

I primi ad utilizzare il concetto di Mondo inteso come totalità furono gliEpicurei, ma solo nellafilosofia moderna, ad esempio inLeibniz, questo concetto prevalse soppiantando quello di Mondo come "ordine" introdotto daPitagora.

Nel secondo significato, il mondo sta a indicare quanto riguarda una particolareciviltà e vi si è sviluppato nell'ambito dei suoi confini fisici o metafisici con riferimento alle sue leggi, alla cultura, agli usi, ai costumi, alla filosofia, all'arte: il "mondo romano", il "mondo ellenistico", il "mondo cristiano", il "mondo arabo" o anche il "mondo d'oggi", inteso come la somma delle realtà umane che contraddistinguono itempi odierni; oppure il "mondo dell'Ottocento", il "mondo dellapreistoria", ecc.

Il mondo è anche, sempre nella medesima accezione, quanto prodotto e significato nei confini di una particolare attività o disciplina umana: il "mondo dell'arte", "della filosofia", "della scienza", "della religione", "del lavoro", "della politica", "della meteorologia", "del calcio", "dell'amore", "dell'urbanistica".

Mondo terreno e celeste

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Lo stesso argomento in dettaglio:Mondo sublunare, Mondo celeste e Mondo delle idee.
Illustrazione di unamappa orbis terrae T-O nel manoscrittoLa Fleur des Histoires (1459-1463)

Dal punto di vistaontologico, a partire daPlatone è invalsa la distinzione tra due mondi olivelli di esistenza: quello intellegibile delleidee, oiperuranio, in cui dimorano i modelli veri dellarealtà, forme invisibili e immutabili come l'unità, labontà, labellezza, e quello sensibile, dotato invece di uno statuto ontologico inferiore, in cui i singoli enti sono solocopie sbiadite di quelle forme supreme, ed esistono solo nella misura in cuipartecipano di esse.

Anche latradizione aristotelica distingueva ilmondo terreno osublunare, soggetto ai continui fenomeni di generazione e corruzione, dinascita emorte, dalmondo celeste, proprio degliastri progressivamente più elevati, nel quale viceversa vigeva unaperfezionegerarchica eascendente, espressa dal moto circolare con cui si muovevano le diversesfere orbitali.[4]

Questa distinzione, che si rifletteva nella differenza trafisica emetafisica,[5] fu adottata anche nellacultura romana ad esempio daCicerone eLucano come la dolorosa consapevolezza di un'invalicabile frontiera tra Terra e Cielo, tra necessità e possibilità,[6] fino a trapassare nellafilosofia e nellascienza medievali, permeando lastoria della filosofia quale indicatore di un'irriducibiledifferenza ontologica tra la dimensionetrascendente dell'etere spirituale e quella degli enti sensibili composti daiquattro elementi classici (fuoco,aria,acqua,terra).[4]

In particolare,mappa mundi era il termine latino con cui inepoca medievale si indicavano lecarte del mondo sublunare. Molte di esse, poiché avevano rappresentazioni circolari colMediterraneo raffigurato a forma di T che divideva i tre continentiAsia,Africa eEuropa, vengono oggi chiamate «mappamondi T-O» (omappa orbis terrae).[7]

L'anima e la copula del mondo

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Lo stesso argomento in dettaglio:Anima del mondo, Copula mundi e Macrocosmo e microcosmo.
L'uomo comemicrocosmo posto al centro delmacrocosmo (dal trattatoHomo microcosmus, 1670)

Nella cosmologianeoplatonica, inaugurata dalTimeo e rielaborata daPlotino, il ruolo di mediatrice tra spirito e materia era assegnato all'ipostasi dell'Anima, che per un verso è collegata alla dimensioneintellegibile, e per un altro si volge verso il basso diventando «Anima del mondo», andando a vitalizzare lanatura nella sua totalità, costituendone il principio unificante da cui, come da un solo grandeorganismo, prendono forma i diversi esseri viventi, ognuno con le proprie specificità.[8]

L'umanistaMarsilio Ficino ricorse all'espressionecopula mundi per indicare la capacità dell'essere umano di riunificare dentro la sua stessaanima gli estremi opposti del mondo, ricomponendo la frattura traspiritualità ecorporeità, traDio e ilcreato.[9] Riprendendo anche concetti dellafilosofia ermetica, Ficino vedeva infatti nell'uomo unmicrocosmo che contiene in sé ilmacrocosmo, uncentro intermediario nel quale si realizza quellacorrispondenza già individuata daErmete Trismegisto nellaTavola di Smeraldo col celebre motto: «Ciò che sta in Basso è come ciò che sta in Alto».[10]

Pluralità dei mondi

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Lo stesso argomento in dettaglio:Pluralità dei mondi.

NelRinascimento, con larivoluzione astronomica, ildualismo tra mondo sublunare e realtà sovrasensibile fu rimesso in discussione, oltre che dalle teorie diCopernico, anche sul piano filosofico daNicola Cusano e soprattuttoGiordano Bruno: quest'ultimo, pur richiamandosi aPlatone, affermò l'esistenza di unapluralità dei mondi, prefigurando ilprincipio di omogeneità dell'universo, secondo cui non vi sono saltiontologici o alteritàqualitative tra le diverse realtà delcosmo, essendo in esso possibili infiniti altrisistemi planetari, con altri pianeti abitati come la Terra, tutti composti daiquattro elementi, tutti irradianti luce, e nessuno inferiore agli altri per dignità.[11]

Significato religioso

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Lo stesso argomento in dettaglio:Axis mundi e Albero del mondo.
L'Yggdrasil, ricostruzione moderna dell'albero del mondonorreno

Nellecosmologie mitologiche e religiose ricorre spesso la descrizione del mondo come centrato su un asse e delimitato all'esterno da un confine, simile a unoceano cosmico, a unserpentegigantesco o altre figure. Quest'asse, noto in latino comeaxis mundi, ha la funzione di collegare le dimensioni contrapposte dellaTerra e delCielo, ilmondo dei vivi conquello dei morti.[12] Ne sono esempi ilMonte Meru della cosmologia religiosa del Sud-est asiatico, loHara Berezaiti della tradizione religiosa iranica o anche l'Himinbjörg della mitologia scandinava[12].

Analoga funzione è svolta dai cosiddettialberi del mondo,[13] come l'Yggdrasil dellamitologia norrena, l'Irminsul deiSassoni,[14] o ilnoce di Benevento tra iLongobardi.[15]

In senso più specifico, nellaBibbia la parola «mondo» (tradotta ingreco antico comecòsmos) può indicare non solo l'universo ma anche l'umanità e l'opposizione a Dio.[17]

Mondo come mondanità

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In alcunereligioni, il concetto di mondo viene associato alla mondanità, ossia a tutto ciò che contraddistingue la realtà terrena rispetto ad altri regni o dimensioni, soprattuttoultraterrene.[18]

Nelcristianesimo, in particolare, il termine rimanda ai concetti didecadenza,corruzione ealeatorietà propri della società umana, in contrapposizione al mondo a venire,[18] al quale è destinato a ricongiungersi dopo la frattura causata dalpeccato originale. Il mondo viene talora accostato allacarne e aldiavolo come fonte ditentazione da cui i cristiani dovrebbero guardarsi.[19] Esso passò così a definire lo status di mercanti, principi e tutti coloro che si occupavano di cose «mondane» a differenza deireligiosi. Dal mondo deriva anche il termine «mondezza» sia nel senso di purezza, sia nel senso di spazzatura che si porta via pulendo.[20]

Gesù Cristo raccomandava ai propri discepoli di essere «nel mondo, ma non del mondo», alludendo al fatto di dover vivere in un regno a cui essi però non appartengono, perché governato dal Signore delletenebre. All'oscuro «re diquesto mondo» l'esoteristaRené Guenon contrapponeva il «Re del mondo» nella sua interezza, inteso come appellativo divino attribuito a unafigura mitica dotata di sovranità universale, a cui è affidato il compito di riportare il mondo alla sua purezza originaria.[21]

Note

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  1. ^ Claudio Widman,Motivi simbolici nelle lame dei Tarocchi, sutemenosjunghiano.com.
  2. ^Mondo, inDizionario delle scienze fisiche, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1996.
  3. ^Ottorino Pianigiani,Mondo, suVocabolario etimologico della lingua italiana,http://etimo.it.URL consultato il 6 giugno 2014.
  4. ^abPasquale Porro, Costantino Esposito,I mondi della filosofia, vol. I,Dalle origini alla Scolastica, § 5.19, Laterza, 2016.
  5. ^Abbagnano, Fornero,La fisica di Aristotele (RTF), inProtagonisti e testi della filosofia.
  6. ^Walter Hooper,C. S. Lewis, pp. p. 529-31, HarperCollins, 1996.
  7. ^Cartografia medievale, suterraincognita.earth.
  8. ^Paolo Mottana,La visione smeraldina, p. 53 e segg., Mimesis, 2004.
  9. ^Ubaldo Nicola,Atlante illustrato di filosofia, pag. 228, Giunti Editore, 1999.
  10. ^La "Tavola Smeraldina" d'Ermete Trismegisto, suit.atlantis-and-atlanteans.org.
  11. ^Hilary Gatti,Giordano Bruno and Renaissance science, pag. 57 e 99-114, Cornell University Press, 2002.
  12. ^abLawrence E. Sullivan, 2004, pp. 712 e ss.
  13. ^«Nei miti e nelle leggende sull'Albero della Vita abbiamo spesso trovato implicita l'idea che esso si trova nel centro dell'Universo e collega Cielo, Terra e Inferno. Questo dettaglio di topografia mitica ha valore particolarissimo nelle credenze dei popoli nordici, sia altaici che germanici e centro-asiatici, ma la sua origine è probabilmente orientale (mesopotamica)» (Mircea Eliade,Albero - "Axis Mundi", inTrattato di storia delle religioni, Torino, Boringhieri, 1984, pp. 384 e segg..)
  14. ^Rodolfo di Fulda,De miraculis sancti Alexandri, 3.
  15. ^Francesco Maria Morese,L'eredità degli antenati. Il lascito ancestrale di Italici, Romani e Longobardi nel Folklore di Salerno tra religiosità popolare e sopravvivenze pagane, prefazione di Luigi Maria Lombardi Satriani, Pellegrini Editore, 2019.
  16. ^Proverbi 8,26, sulaparola.net.,Gv 17,5, sulaparola.net., "prima che il mondo fosse"Gv 1,10, sulaparola.net.,Gv 17,6, sulaparola.net.: "agli uomini che mi hai dato dal mondo";Gv 17:21-23, sulaparola.net.: "perché il mondo creda che tu mi hai mandato", "perché il mondo sappia che tu mi hai mandato;Gv 3,16-17, sulaparola.net.: "Dio ha tanto amato il mondo...",Gv 17,18, sulaparola.net.,Gv 17,9, sulaparola.net.: "non prego per il mondo";Gv 17,14, sulaparola.net.: " il mondo li ha odiati perché essi non sono del mondo";Gv 17,16, sulaparola.net.: "essi non sono del mondo, come io non sono del mondo";Gv 17,15, sulaparola.net.: "non prego che tu li tolga dal mondo"
  17. ^Giacomo Biffi,Pecore e pastori: riflessioni sul gregge di Cristo, Cantagalli, Siena 2008, p. 64.ISBN 9788882724207,OCLC 878683846[16]
  18. ^ab(EN) C.J. Hemer,"Worldly", inGeoffrey W. Bromiley (a cura di),The International Standard Bible Encyclopedia, 1979–1988.
  19. ^Oxford English Dictionary Online, Oxford University Press, 2019.
  20. ^Mondezza, sutreccani.it, Treccani.
  21. ^Franco Volpi,Dizionario delle opere filosofiche, alla voce «Le Roi du monde», pag. 460, Pearson Italia S.p.a., 2000.

Bibliografia

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Voci correlate

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