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Mirano

Coordinate:45°29′33.9″N 12°06′35.57″E45°29′33.9″N,12°06′35.57″E (Mirano)
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Disambiguazione – Se stai cercando l'asteroide omonimo, vedi21526 Mirano.
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Mirano
comune
Mirano – Veduta
Mirano – Veduta
Piazza Martiri della Libertà
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Veneto
Città metropolitana Venezia
Amministrazione
SindacoTiziano Baggio (centro-sinistra) dal 13-6-2022
Territorio
Coordinate45°29′33.9″N 12°06′35.57″E45°29′33.9″N,12°06′35.57″E (Mirano)
Altitudinem s.l.m.
Superficie45,63km²
Abitanti27 054[1] (31-7-2025)
Densità592,9 ab./km²
FrazioniBallò,Campocroce,Scaltenigo,Vetrego,Zianigo
Comuni confinantiMartellago,Mira,Noale,Pianiga,Salzano,Santa Maria di Sala,Spinea
Altre informazioni
Cod. postale30035
Prefisso041
Fuso orarioUTC+1
CodiceISTAT027024
Cod. catastaleF241
TargaVE
Cl. sismicazona 3(sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 541GG[3]
Nome abitantimiranesi
Patronosan Michele arcangelo
Giorno festivoil lunedì concomitante alla fiera di San Matteo
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Mirano
Mirano
Mirano – Mappa
Mirano – Mappa
Posizione del comune di Mirano nella città metropolitana di Venezia
Sito istituzionale
Modifica dati su Wikidata ·Manuale

Mirano (Miràn inveneto[4]) è uncomune italiano di 27 054 abitanti[1] dellacittà metropolitana di Venezia inVeneto.

Geografia fisica

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Il territorio di Mirano è pianeggiante (dai 6 a 12 metris.l.m.) e si estende nell'area centro-occidentale dellaProvincia di Venezia, in una posizione strategica dell'entroterra veneto: a circa18 km daVenezia, 22 daPadova e 28 daTreviso. Si trova inoltre a11 km daMestre.

Il capoluogo è posto lungo lastrada "Miranese" (strada provinciale 32), importante direttrice di collegamento fra Mestre e Padova.

Mirano si trova nel cuore del comprensorio delMiranese, che comprende storicamente altri sei Comuni:Martellago,Noale,Salzano,Santa Maria di Sala,Scorzè eSpinea. L'omonimo collegio elettorale, ora abolito, un tempo comprendeva anche il confinante comune di Pianiga (a sud-ovest di Mirano).Il paesaggio si presenta con le caratteristiche del territorio pianeggiante della campagna veneta con i segni rurali ed urbani frutto dei secoli trascorsi: dalla urbanizzazione romana con ilgraticolato romano (grandi appezzamenti baulati divisi da siepi e percorso da lunghe strade rettilinee che s'intersecano ad angolo retto), alle opere di regolamentazione delle acque del fiumeMusone del periodo dellaRepubblica di Venezia e alla presenza di ben 36 ville e parchi edificate dalla nobiltà veneziana tra ilSeicento e ilSettecento.

Il dialetto miranese tipico è sostanzialmente padovano, con alcune influenze veneziane. Ciò è molto probabilmente dovuto al fatto che Mirano, localizzata grossomodo a metà strada tra Venezia e Padova, dall'epoca romana e fino al Regno Lombardo-Veneto è gravitata più nell'orbita della città del Santo che in quella di Venezia, malgrado la navigazione verso Venezia, resa possibile all'inizio del '600 grazie alla costruzione del canale Taglio, abbia reso molto stretti anche i legami con la capitale della Serenissima, che infatti omaggiò Mirano con l'innalzamento della famosa colonna con il leone marciano tuttora presente nella piazza principale della città.

Ad ogni modo, soltanto nel 1853 Mirano è stata compresa nella provincia di Venezia.

Dell'antica appartenenza al territorio padovano sono rimasti due toponimi. Il "Borgo Padovano", ossia il quartiere del centro storico di Mirano (oggi via XX Settembre) che insiste sul luogo da cui tuttora parte la strada per Padova (via Cavin di Sala) e dove, con ogni probabilità, un tempo era collocata una delle porte delle mura cittadine (Porta Padovana, oggi "quadrivio Ballarin"). "Fossa Padovana" è invece il nome della località e del sottostante corso d'acqua che un tempo sanciva il confine tra le province di Venezia e di Padova e che, oggi, separa il comune di Mirano da quello di Spinea, lungo la strada Miranese.

Idrografia e flora di interesse sovracomunale

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I principali corsi d'acqua sono ilMuson Vecchio, continuato dalTaglio Nuovo, e ilLusore. Altri canali minori:Balzana,Caltressa,Cognaro,Menegon,Veternigo,Pionca,Volpino,Comunetta, Cesènego.

Boschi

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Nel territorio comunale di Mirano insistono due boschi planiziali, creati dall'uomo a imitazione delle grandi foreste di latifoglie che un tempo ricoprivano l'intera Pianura Padana: il Bosco del Parauro, di proprietà provinciale, situato a Nord del capoluogo, poco distante dal confine con il comune di Salzano e il Bosco "Errera", di proprietà privata, posto nella campagna ad Est del capoluogo, poco distante dalla provinciale Miranese e dalla località Crea di Spinea, confinante con il cimitero miranese. Entrambi sono caratterizzati dalla presenza di fauna selvatica indigena (lepre, volpe, riccio, uccelli di varie specie) e da alberi e cespugli a foglia caduca tipici della Pianura Padano-Veneta.

Origini del nome

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Storia

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Epoca Romana

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Il toponimo, anticamenteMiranum, deriverebbe damira cioè "specola", "osservatorio" e condivide l'etimo con la vicinaMira. Il riferimento sarebbe ad una torre di avvistamento romana, posta a salvaguardia del territorio bonificato e poi segnato dalgraticolato (31 a.C.) opera dell'imperatore Augusto. Testimonianza di ciò è, oltre all'attuale impianto stradale che ricalca le antiche geometrie, il toponimo della stradaDesman che indica l'antico decumano massimo, congiungente il territorio del comune di Mirano (frazione diZianigo) aSan Giorgio delle Pertiche. Dal punto di vista amministrativo, Mirano apparteneva al Municipium di Padova.

Medioevo

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Dopo lacaduta dell'Impero romano d'Occidente e le conseguenti distruzioni barbariche il territorio miranese fu riorganizzato da Vitaliano Primo da Padova, un legionario fedele all'impero romano d'Oriente.Nel588 vi fu l'assedio di Padova da parte deiLongobardi con il coinvolgimento di Mirano e successivamente il territorio passò in proprietà aiCollalto, signorilongobardi, che lo aggregarono ai loro possedimenti (zona diSusegana,provincia di Treviso).Nel972 l'imperatoreOttone I, elargisce al vescovo diFrisinga alcuni beni del miranese e concede il diritto di macellazione lungo le rive del fiumeMusone da qui la probabile origine del toponimo "Scortegara" in località della frazione di Zianigo.Nel1008 il territorio della frazione diBallò viene infeudato da vescovo diTreviso.Nel1117 l'abate Pietro dell'Abbazia Sant'Ilario di Venezia acquistò dai Conti della Marca Trevigiana, Arsedisio e Vidotto diCollalto, alcune zone del miranese.Nel1152 la bolla dipapa Eugenio III indirizzata al vescovo di Treviso attesta l'esistenza della chiesa San Michele di Mirano e la chiesa diZianigo.Nel1170 le pievi diBallò eScaltenigo risultano suffraganee dell'antica pieveBorbiago.Nel periodo dello splendore comunale della città diPadova, Mirano ritornò nuovamente sotto l'influenza patavina provvedendo alla costruzione di un castello a propria difesa.Nel1229 Mirano fu oggetto alle scorribande degliUngari, e alle lotte fra Padova e Treviso.Dal1237 al1256, fu sottomessa alla tirannia diEzzelino III da Romano.

«A liste di color vermiglio e bianco

segnata de' due conti è la bandiera:
Nantichier di Vigonza è loro al fianco,
e conduce con lui la terza schiera;
Vighezzolo e Vigonza e Castelfranco
seco ha in armi e, di là da la riviera
de la Brenta, le terre ove serpeggia
la Tergola e 'l Muson fremendo ondeggia.
.
Camposanpier, Balò, Sala e Mirano,
Strà, la Mira, Oriago, il Dolo e Fiesso,
Arin, Caltana, Melareo, Stigliano,
e 'l popol di Bogione era con esso.
Ne lo stendardo il cavalier soprano
l'antico segno ha di sua schiatta impresso,
ch'una sbarra di vaio è per traverso
in campo d'oro, e 'l fregio è bianco e perso.»

(Alessandro Tassoni,La secchia rapita - Canto ottavo, versi 20 e 21)

Nel1272 Mirano tornò sotto il governo del libero comune di Padova, che provvide a una nuova fortificazione del paese con un presidio di 300 fanti e 200 cavalieri.Nel1256 Bolzonella, unica figlia ed erede del conte Pietro daPeraga, portò in dote aMarino Badoer vari possedimenti fra cui Mirano con il suo castello.Per tutto il tempo in cui Padova fu sotto la signoria dei Carraresi, Mirano continuò ad essere soggetta alla famiglia Badoer da Peraga.Preziosa testimonianza di quel periodo è l'antica torre di Zianigo (ora campanile della chiesa arcipretale), costruita dai Carraresi, dei quali rimane impresso lo stemma (carro rosso) sotto uno degli archetti pensili.Tra il1319 e il1320Cangrande della Scala, in guerra contro Padova, assalì e distrusse completamente il castello di Mirano. Le uniche tracce di quel periodo sono rimasti solo i toponimi "Castellantico, Bastia Entro, Bastia Fuori".Nel1325 il territorio di Mirano ritorna proprietà della famiglia di Filippo daPeraga.Nel1331 il castello di Mirano viene occupato dai veneziani e distrutto il castrum il 6 febbraio, ma nel1337 ritorna sotto il controllo di Padova.

La Repubblica di Venezia (1403-1797)

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Nel1403 Mirano cadde in mano alle milizie veneziane. Dal1405, con la conquista di Padova da parte della Serenissima, Mirano e il suo territorio fu assoggettato allaRepubblica di Venezia fino alla sua caduta (1797).

Il 6 settembre1477 il Senato della Repubblica di Venezia decretò e autorizzò ilmercato del lunedì e laFiera di San Matteo per i giorni di 21-22-23 settembre; oggi la "Grande Fiera di S. Matteo" viene svolta alla domenica seguente il terzo sabato del mese di settembre ed è costituita da un famoso Luna Park che richiama annualmente decine di migliaia di visitatori anche dalle province limitrofe.La tradizione vuole che un accordo intercorso tra i cittadini di Mirano e quelli di Mestre abbia stabilito di consentire a questi ultimi di continuare a svolgere la loro fiera principale nel giorno di S. Michele arcangelo (29 settembre), patrono comune di entrambe le città, mentre, al fine di evitare un'inopportuna concorrenza tra due manifestazioni di piazza contestuali tanto importanti quanto geograficamente vicine, Mirano avrebbe anticipato la propria fiera di una settimana, fissandola al giorno dedicato aSan Matteo apostolo il 21 settembre (che, infatti, non è il patrono cittadino).

Nel1509 Mirano subì le devastazioni dell'esercito imperiale durante le guerre dellaLega di Cambrai. In questo periodo il miraneseAlvise Dardani diede un contributo indispensabile alla riconquista di Padova da parte della Repubblica di Venezia e perciò fu ricompensato dal Senato con l'onorificenza diCancelliere Grando, massima carica della Serenissima per un cittadino non nobile.

Nel1612 la Serenissima terminò l'escavazione delTaglio Nuovo, detto anche "Canale di Mirano", un'opera di grande ingegneria idraulica: un canale pensile e rettilineo, per convogliare le acque, dal Bacino inferiore di Mirano del fiumeMuson Vecchio aMira nellaRiviera del Brenta. Il Taglio ha consentito per secoli un collegamento fluviale diretto tra Mirano e le città di Venezia e di Padova, con grandi benefici soprattutto commerciali.La parola “Taglio” deriva dal fatto che il canale è stato escavato con una direzione perpendicolare al naturale deflusso delle acque verso lalaguna di Venezia dei canali Pionca, Comunetta, Cesènego, Lusore, Menegon e il fiumeTergola, che furono convogliate con la costruzione di altrettanti sifoni in pietra sottostanti al letto del “Taglio”. Successivamente laSerenissima proseguì i lavori, col nome di canale Taglio Nuovissimo, da Mira Taglio per tutta la conterminazione lagunare fino aChioggia. Il canale Taglio rese così Mirano un importante capolinea della navigazione fluviale veneziana. Questo collegamento fluviale del Taglio favorì il suo sviluppo industriale e commerciale dal periodo successivo all'unione del Veneto (1866) alRegno d'Italia fino all'epoca dei trasporti su strada.

Nel1766 laSerenissima censiva 5 161 abitanti ripartiti su 1036 famiglie così suddivise: Mirano capoluogo (497),Campocroce (125),Scaltenigo (129),Vetrego (62),Ballò (62),Zianigo (181).Il domino veneziano portò, soprattutto nel XVII - XVIII secolo, un lungo periodo di pace durante il quale Mirano diventòVicaria e raggiunse il suo massimo splendore. In quel periodo furono costruite, con un grande potenziamento dell'agricoltura, una trentina di ville aristocratiche, di case padronali e rurali, ancor oggi esistenti.

Rivoluzione Francese e Regno d'Italia (napoleonico) (1797-1814)

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Nel1797 Mirano, dopo la caduta dellaRepubblica di Venezia, venne occupata dalle truppe diNapoleone. I francesi abrogarono la Vicaria e istituiscono una municipalità rivoluzionaria. Su ordine della municipalità vennero abbattute tutte le insegne della Serenissima, compreso il leone di San Marco, che era innalzato su una colonna in piazza a Mirano nel XV ed era stato restaurato nel1617.Mirano diventò, secondo l'organizzazione napoleonica: Comune, sede di "Cantone" nel "Distretto" diCamposampiero, "Dipartimento" diPadova.

Regno Lombardo-Veneto (1814-1866)

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Dal1814 al1852 il Comune di Mirano diventa capoluogo dell'omonimo "Distretto", della nuova provincia di Padova, al quale vengono uniti i comuni diSalzano,Noale,Scorzè, e viene istituito un "Regio Commissariato di Polizia" e una "Pretura".Nel1842 venne costruita laferrovia traPadova eMestre, creando così un'ulteriore divisione del territorio della frazione diVetrego.Dal 7 maggio1853 il "distretto" di Mirano venne aggregato allaProvincia di Venezia.[5]

Regno d'Italia (1866-1946)

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Dal 1866 al 1882 e dal 1892 al 1919 le leggi elettorali prevedevano unCollegio uninominale Mirano, che aggregava 15 comuni.Tra le personalità politiche che furono elette in questo collegio si ricordano il conte venezianoIsacco Maurogonato Pesaro, il commerciante di DoloEgisto Zabeo, il conte venezianoPiero Foscari.

Fino alla fine dell'Ottocento il centro di Mirano capoluogo era formato da un'isola. Un ramo minore del Muson fiancheggiava l'attuale "Via Castelantico", lambiva a sud il parco di "villa Errera" per ricongiungersi al "Bacino di sotto". Al fine di permettere l'arrivo del tram da Mestre questo ramo minore fu interrato e fu creata l'attuale grande piazza, con l'ovale pavimentato al centro, intitolata allora aVittorio Emanuele II con un monumento.

Nel1903 viene ricostruita e ricollocata al suo vecchio posto, in piazza a Mirano, la colonna con illeone di San Marco: la nuova statua è opera dello scultore Urbano Bottazzo.

Nel1933 viene inaugurata l'autostrada Venezia-Padova (attuale tratto dellaA4) creando così la terza divisione del territorio della frazione diVetrego.

La lotta di Liberazione (25 luglio 1943-27 aprile 1945)

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Lo stesso argomento in dettaglio:Brigata partigiana Martiri di Mirano.

Tra il 25 luglio1943 e il 27 aprile1945 morirono per fucilazione o trucidati 15partigiani. A loro è stata dedicata la piazza principale, un tempo piazzaVittorio Emanuele II, ora piazza Martiri per la libertà.

Repubblica Italiana

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(cronologia provvisoria)

  • 1963: inaugurazione edificio Istituto Professionale di Stato, attualeGiovanni Ponti.
  • 1966: adozione normativa per la salvaguardia del Centro Storico di Mirano Capoluogo.
  • 1968: separazione gestione tra Ospedale di Mirano e Casa di Riposo Luigi Mariutto
  • 1969: acquisizione da parte dell'Amministrazione Comunale del Parco e della Villa Belvedere sito nel Centro Storico.
  • 1969: adozione primoPiano Regolatore Generale
  • 1969: approvazione del progetto per il nuovo Ospedale dell'architettoGiancarlo De Carlo.
  • 1975: acquisizione, con esproprio, da parte dell'Amministrazione Comunale del Parco e della Villa Morosini, ora XXV Aprile,
  • 1975: partecipazione alle attività della Biennale di Venezia con la partecipazione del registaJerzy Grotowski.
  • 1975: inaugurazione, in Piazza Martiri, del monumento al partigiano; un'opera dello scultoreAugusto Murer su progetto del professor Valeriano Pastor.
  • 1978: acquisizione da parte della Casa di Riposo Luigi Mariutto del parco e della villa Bianchini, ora I Maggio, nella frazioneZianigo e del parco e della villa Tessier nel Centro Storico
  • 1978: inaugurazione dell'edificio del Centro di Distretto Scolastico, progetto architetto Romano Chiviri (IUAV Venezia) per gli istituti superiori.
  • 1980: nascita del quartierePEEP (Piano di Edilizia Economica e Popolare) di viaAldo Moro utilizzando le terre espropriate, con legge dello Stato, alla famiglia Errera.
  • 1985: acquisizione e ristrutturazione dell'Amministrazione Comunale e delle Barchesse della Villa Errera, attualmente ad uso Biblioteca comunale, sala consiliare, sale di riunione.
  • 1995: Mirano, città della Pace (deliberaConsiglio comunale del 27 luglio 1995).
  • 2001: costruzione della fontana della Pace nell'ex piazzetta delle Erbe.
  • 2002: riconoscimento del titolo diCittà al Comune di Mirano (decretoPresidente della Repubblica del 16 marzo2002).
  • 2006 (9 settembre): inaugurazione del Nuovo Teatro comunale e cinema multisalale Cime in Centro Storico.
  • 2009 (27 giugno): inaugurazione della "Casa della Musica" (sede della Filarmonica di Mirano e delCoro Croda Rossa) intitolata all'ex Sindaco Gioacchino Gasparini e del nuovo Centro Civico della via Gramsci, intitolato all'ex sindaco Renzo Milan;

Simboli

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IlBonamico riporta il brevetto rilasciato dall'Imperatore d'Austria:

Dall'Imp. Regia Aulica Cancelleria riunita.Sua Maestà I.R.A. con graziosissima risoluzione in data 20 ottobre 1846, si è degnata di concordare al Comune di Mirano, Provincia di Padova nel regno Lombardo-Veneto, che possa far uso della antica sua arma.È perciò viene rilasciato il presente alla Comune di Mirano onde legittimare l'uso dell'arma di cui ha il diritto di servirsi e di cui appiedi si aggiunge la descrizione cioè:"uno scudo rosso, che viene attraversato da una croce d'argento, nel quarto superiore a destra vi si trova una simile piccola croce d'argento; lo scudo viene contornato da una cornice d'oro lavorata ad arabesco".Allorquando si adopera quest'arma per suggello di dovrà far uso nel contorno della seguente legenda:"Sigillo del Comune di Mirano".Quest'arma non verrà cambiata senza ulteriore approvazione.Vienna 23 giugno 1847(L.S.) Carlo Conte D'Hizaghi Cristino Ott. I.R. Console Aulico.

Secondo quanto riportato daFalco Moretti, lostemma di Mirano ha la stessa simbologiaaraldica di quello della città diTreviso: unoscudorosso e lacroce d'argento con l'aggiunta, nel quarto superiore di destra dello scudo (a sinistra per chi lo guarda) di una piccola croce sempre d'argento. Nell'araldica civica italiana lacroce è tipica delle città aderenti alpartito guelfo. L'uso delmetallo argento è di gusto francese perché furono i crociati francesi ad adottare la croce argentata negli scudi per distinguersi dagli altri crociati. La ripetizione dei simboli (la croce) non è rara nella logica medioevale e, forse, potrebbe essere un omaggio agli antichi rapporti con la città di Treviso.

Lo stemma è stato ufficialmente riconosciuto con D.P.C.M. del 22 giugno 1960.[6]

«Di rosso, alla croce d'argento, accompagnata nel cantone destro del capo da una croce scorciata dello stesso. Lo scudo allabordura d'oro, con linea di contornorabescata. Ornamenti esteriori da Città.»

Il gonfalone, concesso con D.P.R. del 6 gennaio 1961[6], è un drappo di rossofiancheggiato di bianco.

Onorificenze

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Croce di guerra alvalor militare

Mirano è tra lecittà decorate al valor militare per la guerra di liberazione, insignita il 28 giugno 1985 dellaCroce di guerra al valor militare[7] per i sacrifici delle sue popolazioni e per l'attività nella lotta partigiana durante laseconda guerra mondiale:

Croce di guerra al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Fin dal settembre 1943 Mirano si prodiga generosamente aiutando gli sbandati, gli oppressi e trasformandosi in centro di lotta. Senza cedere alle rappresaglie nazifasciste del 1944 e rifiutando ogni compromesso, sostiene ed alimenta la lotta partigiana fino alla insurrezione dell'aprile 1945. Nobile esempio di patriottiche e civiche virtù. Mirano settembre 1943 - aprile 1945»
— 28 giugno 1985
Titolo di Città - nastrino per uniforme ordinaria
«Decreto del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi»
— 13 giugno 2002

Monumenti e luoghi d'interesse

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Architetture religiose

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Duomo di San Michele Arcangelo
Ilduomo di San Michele Arcangelo, patrono della parrocchia, è il rifacimento avvenuto nelXVII secolo di una precedente chiesetta rinascimentale, annessa a un convento. I lavori iniziarono il 6 luglio1680 e terminarono con la consacrazione del vescovo dellaDiocesi di Treviso, Giovanni Battista Sanudo, il 3 giugno1696. Dal1768 è gestito dai preti della Diocesi. L'interno del duomo conserva diverse opere d'arte diGiovanni De Min,Giuseppe Torretto, già maestro diAntonio Canova,Giambattista Tiepolo ePaolo Fiammingo, allievo delTintoretto.[senza fonte]
Chiesa di San Leopoldo Mandich (quartierePorara)
La chiesa diSan Leopoldo Mandich è un edificio piuttosto recente. Fu costruita tra il1990 e il1993, anno della sua consacrazione da parte delVescovoPaolo Magnani. Il progetto dell'edificio è firmato dall'architetto Padre Angelo Polesello. È preceduta da un quadriportico, a ricordo delle chiese conventuali e monastiche delperiodo romanico, mentre l'interno è a pianta semplice, in puro stile francescano, per dare centralità all'altare delle celebrazioni. Al suo interno ospita alcune sculture di autori locali contemporanei e unorgano positivo di scuola napoletana del1788. È sede della parrocchia Porara, con circa 3 000 abitanti.

Architetture civili

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Nel territorio del comune vi sono 79ville venete censite. Molte di esse conservano ancora i monumentali parchi romantici risalenti per lo più alla metà dell'Ottocento. Il più importante è il parco pubblico diVilla Belvedere, di proprietà comunale, costituito dall'unione dei parchi, attraverso un ponte ligneo sul Muson, delle ville Erizzo eMorosini. Censito nell'elenco dei giardini più belli d'Italia, il parco di Villa Belvedere contiene, su una collinetta boscosa artificiale, un famoso castellettoneogotico con grotte sotterranee probabilmente progettato dallo Jappelli e costruito intorno al 1850: si tratta di una finta rovina medievale di ispirazione ossianica, realizzata secondo il gusto romantico dell'epoca.[senza fonte]

Molini di sotto

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La differenza del livello d'acqua (sembra un paio di metri) tra i due bacini ("Molino di sopra" con quello "di sotto"), alla fine dell'Ottocento ha permesso la realizzazione di un complesso edilizio ad uso molini di tipo industriale. Un edificio che rappresenta da allora la suggestiva "porta est" di Mirano, immortalata in tante cartoline.Nel 1938 laSocietà Anonima Oleifici e Molini Adriatici con sede in Venezia fu autorizzata ad ampliare l'impianto preesistente per la spremitura di semi oleosi mediante l'installazione di - tre presse continue Breda e tre presse idrauliche Biolchi Pagnoni.[8]Ora, dopo decenni di incuria e abbandono, l'edificio è un rudere industriale in attesa di autorizzazioni per un riuso residenziale.

Altri monumenti

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  • in piazza Martiri: il monumento al Partigiano diAugusto Murer, in ricordo deipartigiani trucidati a Mirano durante la Resistenza.
  • Viale delle Rimembranze: statua diVittorio Emanuele II di Savoia, primo Re d'Italia. La statua, innalzata nel 1880, fu collocata nel viale dopo la fine dellaseconda guerra mondiale, mentre, in precedenza, era situata al centro della piazza principale, allora denominata, per l'appunto, Piazza Vittorio Emanuele
  • Viale delle Rimembranze: grande monumento in marmo e bronzo dedicato ai caduti della Prima Guerra Mondiale. Fu innalzato nel 1927
  • Monumenti a Giuseppe Garibaldi e Umberto I: trattasi di altorilievi bronzei su lapide marmorea collocati a fine Ottocento sulla facciata dell'allora municipio sito in via Bastia Fuori. L'effigie del re, rimossa dopo la fine dell'ultima guerra a causa dei sentimenti antimonarchici di allora, è ora collocata nei depositi comunali.[senza fonte]
  • Colonna del Leone alato di San Marco, che campeggia nella piazza principale della città dal XVI secolo. Restaurata nel '600, fu innalzata dalla Serenissima in segno di omaggio per l'importanza attribuita a Mirano dalla capitale della Repubblica Veneta. È considerata una delle più belle tra le colonne marciane ancora esistenti nei capoluoghi veneti.[senza fonte]
  • Monumento alla Resistenza posto al centro del cimitero del capoluogo. In ricordo dei molti partigiani miranesi trucidati dai nazi-fascisti negli ultimi anni della Seconda Guerra Mondiale.
  • monumenti minori ai caduti delle due guerre sono presenti anche nelle frazioni. Il più importante e grande si trova nella piazza di Zianigo.
  • Mausoleo Civico, posto nella parte storica del cimitero del capoluogo come luogo di sepoltura di molti politici miranesi e del benefattore Luigi Mariutto.

Società

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Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[9]

Etnie e minoranze straniere

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Al 31 dicembre 2022 i residenti stranieri sono 1.799, pari al 6,58% della popolazione.[10]

Geografia antropica

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Frazioni

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Lo Statuto del Comune, secondo l'ultima modifica (delibera di C.C. n. 34 del 23 maggio 2013 - art. 3, comma 1), precisa cheil Comune di Mirano è costituito dalle comunità delle popolazioni e dai territori del Capoluogo e delle frazioni diBallò,Campocroce,Scaltenigo,Vetrego,Zianigo, nonché dagli aggregati rurali identificati storicamente nelle mappe catastali.

Amministrazione[11]

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Sindaci dal 1866 al 1946

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PeriodoPrimo cittadinoPartitoCaricaNote
9 novembre 186623 maggio 1868Luigi Garzonisindaco
10 novembre 18683 maggio 1885Francesco Mariuttosindaco
4 maggio 188525 ottobre 1886Cristoforo Manolesso Ferrosindaco
26 ottobre 188615 ottobre 1893Filippo Grimanisindaco
2 ottobre 189529 settembre 1920Paolo Errerasindaco
30 settembre 19201º aprile 1922Paolo Testasindaco
2 aprile 192320 aprile 1928Ernesto MonicoPNFPodestà
21 ottobre 19292 novembre 1934Carlo LanzaPNFPodestà
13 luglio 193514 novembre 1938Giovanni BonifacioPNFPodestà
14 novembre 193829 novembre 1940Gino FassinaPNFPodestà
28 aprile 19458 gennaio 1946Emilio ProsdocimisindacoNominato dalCLNAI
9 gennaio 194631 marzo 1946Luigi BianchinisindacoNominato dalCLNAI

Sindaci dal 1946

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NominativoPartito / CoalizionePeriodoElezione
Sindaci eletti dal Consiglio comunale (1946-1994)
Tullio MorgantePartito Comunista Italiano1946-19511946
Mariano DonàDemocrazia Cristiana1951-19601951
1956
Francesco MagnaniDemocrazia Cristiana1960-19611960
Gioacchino GaspariniDemocrazia Cristiana1961-1970(1960)
1964
Giancarlo TonoloPartito Socialista Italiano1970-19801970
1975
Renzo MilanDemocrazia Cristiana1980-19891980
1985
Alberto TrevisanDemocrazia Cristiana1989-1994(1985)
1990
Filippo Di Gregorio(Commiss. prefettizio)-1994-
Sindaci eletti direttamente dai cittadini (dal 1994)
Franco MarchioriSinistra1994-19981994
Gianni FardinCentro-sinistra1998-20081998
2003
Roberto CappellettoCentro-destra2008-20112008
Vittorio Capocelli(Commiss. prefettizio)-2011-
Antonino Gulletta(Commiss. straordinario)2011-2012
Maria Rosa PavanelloCentro-sinistra2012-20222012
2017
Tiziano BaggioCentro-sinistra2022-in carica2022

Sport

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Nel comune hanno sede le seguenti società sportive:

  • Rugby Mirano (squadra di serie B)
  • Miranese Calcio
  • Mirano nuoto
  • A.S.D. Pallacanestro Mirano
  • A.S.D. Miranese Volley
  • U.S. Zianigo A.S.D. calcio
  • A.S.D. Calcio Vetrego
  • A.S.D. Calcio Campocroce
  • A.S. L'Officina della Scherma, in frazione Scaltenigo
  • Islanders Venezia A.F.T[12]
  • Unione Ciclistica Mirano[13]
  • Black Angels/Rebels Baseball Mirano

Note

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  1. ^abBilancio demografico mensile anno 2025 (dati provvisori), sudemo.istat.it,ISTAT.
  2. ^Classificazione sismica (XLS), surischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), inLegge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A,Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151.URL consultato il 25 aprile 2012(archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^Zoco dell'oca de Miran, sugiochidelloca.it, Giochi dell'oca.URL consultato il 25 novembre 2011.
  5. ^Poppi Mario – La riviera del brenta nel periodo napoleonico- 2011- p 123
  6. ^abMirano, suArchivio Centrale dello Stato.
  7. ^Istituzioni decorate di croce di guerra (al valor militare), suistitutonastroazzurro.it.
  8. ^Gazzetta ufficiale 2 febbraio 1939 - Decreto Ministeriale 5 dicembre 1938-XVII
  9. ^Dati tratti da:
  10. ^demo.istat.it,https://demo.istat.it/app/?i=P03&l=it Titolo mancante per urlurl (aiuto).
  11. ^Comune di Mirano UPAF -elenco amministratori comunali dal 26 dic 1866 al 24 ago. 2017 - edizione 2.0 agosto 2017
  12. ^Copia archiviata, suislandersvenezia.com.URL consultato il 31 gennaio 2019(archiviato dall'url originale il 1º febbraio 2019).
  13. ^Unione Ciclistica Mirano

Bibliografia

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  • E. Bonamico,Mirano - Monografia, Padova, ed. Penada, 1874.
  • Mozzato don Pietro (a cura di),Vetrego – Storia e Vita, Mirano, 2000.
  • Ville venete nel territorio di Mirano, Marsilio, Venezia, 2001.
  • Giorgio Vecchiato e Marino Favaretto,Per una storia della Resistenza nel Miranese, Comune Mirano, 1985.
  • Giorgio Vecchiato,C'era una volta Vetrego (pagine per una storia del paese), Almigivec Computer Editions, Mirano, 1997.
  • Martino Lazzari e Cristina Morgante,Mirano 1938-1948. La Resistenza e la vita della società miranese, Comune di Mirano, 1997.
  • Storia di un fiume, Aspetti dell'organizzazione del territorio di Mirano nei secoli XVI e XVII, Comune di Mirano, 1988.
  • Casa di riposo Luigi Mariutto – Mirano- Ieri, oggi, domani- Mirano, 1990.
  • Mary Falco Moretti,Stemmi di Comuni e Province venete, Venezia, Edizioni in Castello, 1985.
  • Primo Cresta,Un partigiano dell'Osoppo al confine orientale,Del Bianco Editore, 1969.
  • Iscrizioni marmoree presenti presso la sede municipale.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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