| Ministero delle comunicazioni | |
|---|---|
| Stato | |
| Tipo | Ministero |
| Istituito | 12 dicembre 1944 |
| da | governo Bonomi III |
| Soppresso | 2008 |
| da | Governo Berlusconi IV |
| Successore | Ministero dello sviluppo economico |
| Sede | Roma |
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IlMinistero delle comunicazioni è stato undicastero delGoverno Italiano cui erano attribuiti funzioni e compiti in materia diposte,telecomunicazioni, retimultimediali,informatica,telematica,radiodiffusione sonora etelevisiva,tecnologie innovative applicate al settore delle comunicazioni (art. 32-bis,decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300).
A partire dalgoverno Berlusconi IV è stato accorpato alMinistero dello sviluppo economico.
Il ministero fu istituito il 12 dicembre1944[1] dalgoverno Bonomi III con il nome diMinistero delle poste e delle telecomunicazioni, per effetto dello scioglimento del vecchioMinistero delle poste e dei telegrafi (che era stato rinominato anch'esso "Ministero delle comunicazioni" durante ilgoverno Mussolini). Al contrario del vecchio dicastero, il ministero mantenne solo le competenze sulle comunicazioni, laddove le competenze sulle vie di comunicazione ordinarie (strade e ferrovie) furono assegnate al neocostituitoMinistero dei trasporti.
Nel 1992 intervenne la riforma delle telecomunicazioni[2], con la quale i servizi di telecomunicazioni e quelli telefonici passarono da una gestione statale diretta al settore delle partecipazioni statali per essere in seguito riorganizzate nella nuova societàTelecom Italia S.p.A., proprio nell'estate del 1994. La riorganizzazione del Ministero avvenne con la Legge 29 gennaio 1994, n.71[3].
Nel1997 l'amministrazione autonoma delle poste e dei telegrafi, incardinata presso il Ministero, venne scorporata e trasformata in unente pubblico economico e successivamente nellasocietà per azioni (a partecipazione interamente statale) dellePoste italiane. In quell'anno[4], il nome del dicastero venne modificato inMinistero delle comunicazioni. Lariforma Bassanini di cui al d.lgs. 300/1999 prevedeva il suo accorpamento alMinistero delle attività produttive, ma ilgoverno Berlusconi II decise di modificare ulteriormente la normativa, mantenendolo autonomo.
Infine, con la legge finanziaria del 2008[5], ilgoverno Prodi II decise di riformare ulteriormente la disciplina relativa all'organizzazione dei ministeri; la riforma fu attuata dalgoverno Berlusconi IV e il Ministero delle comunicazioni venne accorpato alMinistero dello sviluppo economico (nuovo nome assunto dal precedente Ministero delle attività produttive), cui è stato aggiunto il dipartimento delle comunicazioni[6].
Il Ministero delle Comunicazioni era così organizzato:
Segretariato Generale
Organi Interni
L'elenco comprende i nominativi dei Ministri che ressero il dicastero delle comunicazioni, delle poste e delle telecomunicazioni, a far data dal 1946.
Inoltre, è possibile accedere all'elenco dei Ministri delle poste e Telegrafi del Regno d'Italia (1889-1929), nonché dei Ministri delle comunicazioni, sempre del Regno d'Italia (1929-1944). Da notare che il dicastero muta nome nel 1944 per prendere quello di Ministero delle poste e delle telecomunicazioni.
| Controllo di autorità | VIAF(EN) 252815813 ·LCCN(EN) n81048104 |
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| Sono inclusi tra parentesi i dicasteri accorpati (con link) e le precedenti denominazioni dei dicasteri attualmente operativi. |