| Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica | |
|---|---|
| Sigla | MASE |
| Stato | |
| Tipo | Ministero |
| Direzioni generali |
|
| Istituito | 1986 |
| da | Governo Craxi II |
| Soppresso | 13 febbraio 2021 |
| Successore | Ministero della transizione ecologica |
| Ministro | Gilberto Pichetto Fratin |
| Sottosegretari | |
| Bilancio | 499 milioni di euro[1] |
| Impiegati | 724[2] |
| Sede | Roma |
| Indirizzo | Via Cristoforo Colombo, 44 |
| Sito web | mase.gov.it |
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IlMinistero dell'ambiente e della sicurezza energetica è undicastero delgoverno italiano. È preposto alla tutela dell'ambiente e allasicurezza energetica.
Nato nel 1986 comeMinistero dell'ambiente, negli anni ha assunto diverse denominazioni e competenze. L'attuale ministro èGilberto Pichetto Fratin, in carica dal 22 ottobre2022.
L'antesignano del dicastero è rappresentato dalDipartimento per l'ecologia, incardinato presso laPresidenza del Consiglio dei ministri. Nel1983, nelgoverno Craxi I,Alfredo Biondi fu nominato ministro senza portafoglio per l'ecologia.
Successivamente, conlegge 349/1986, fu istituita una vera e propria struttura ministeriale, con l'istituzione delMinistero dell'ambiente. Al dicastero furono attribuite alcune funzioni in precedenza espletate dalMinistero dei lavori pubblici e dalMinistero per i beni culturali e ambientali.
Con lariforma Bassanini, realizzata mediante il d.lgs. n. 300/1999, la struttura assunse la denominazione diMinistero dell'ambiente e della tutela del territorio (MATT), accorpando ulteriori funzioni dal Ministero dei lavori pubblici. La riforma entrò in vigore nel 2001, colgoverno Berlusconi II.
Nel 2006, ilgoverno Prodi II vi trasferì alcune competenze in materia di tutela del mare, ribattezzandoloMinistero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare (MATTM).
Nel 2021, ilgoverno Draghi gli ascrisse anche competenze in materia energetica, in precedenza proprie delMinistero dello sviluppo economico, e lo ribattezzòMinistero della transizione ecologica (MiTE). Tale scelta fu presentata dai vertici delMovimento 5 Stelle come uno dei principali motivi per cui il movimento avrebbe sostenuto ilgoverno Draghi dopo la caduta delgoverno Conte II.[3] Il ministero emergeva dal dipartimento per la Transizione ecologica e gli investimenti verdi, che faceva parte del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare guidato daSergio Costa. Il primo incarico previsto per il nuovo ministero era la responsabilità di gestire parte dei fondi assegnati all'Italia dalRecovery Fund,[4] strumento di aiuti dell’Unione europea per rilanciare l'economia degli Stati membri dopo la crisi dovuta allapandemia di COVID-19. Per accedere ai fondi del programmaNext Generation EU eranecessario che ilPiano Nazionale di Ripresa e Resilienza sia in linea con gli obiettivi delGreen Deal europeo.[5] Il Piano approvato dalgoverno Conte II, diviso in sei «missioni», prevedeva l'inclusione di una missione 'rivoluzione verde e la transizione ecologica',[6] e la tutela di questa missione era prevista come primo incarico principale del nuovo ministero.[5]
Il 4 novembre 2022, con ilgoverno Meloni, il dicastero viene rinominatoMinistero dell’ambiente e della sicurezza energetica (in acronimo MASE).
Il Ministero ha funzioni in materia di ambiente,ecosistema, tutela delpatrimonio marino, atmosferico, nonché sullavalutazione di impatto ambientale (VIA),valutazione ambientale strategica (VAS) e per l'autorizzazione ambientale integrata (IPPC).
Ha competenze in materia di tutela del suolo dalladesertificazione nonché delpatrimonio idrogeologico. Coordinava e sovraintendeva alle funzioni del cosiddettoCodice dell'ambiente, ossia il D. Lgs. 3 aprile 2006, n. 152, recanteNorme in materia ambientale, che ha accorpato le precedenti normative.[7]
Il Ministero è stato riorganizzato con DPR 3 agosto 2009 n. 140, in GURI n. 228 del 1º ottobre 2009, relativo alRegolamento recante riorganizzazione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, che sostituisce il precedente DPR 17 giugno 2003 n. 261.
È articolato, in uffici di diretta collaborazione del ministro e cinque direzioni generali, coordinate dal segretario generale.
Il Segretariato generale si articola in cinque uffici di livello dirigenziale non generale e costituiva centro di responsabilità amministrativa.
Le direzioni generali sono le seguenti:
Con il successivo DPCM n. 97 del 2019 è stata ridefinita la struttura organizzativa del Ministero, sopprimendo il segretario generale e prevedendo 2 Dipartimenti: il Dipartimento per la transizione ecologica e gli investimenti verdi e il Dipartimento per il personale, la natura, il territorio e il suolo, nel cui ambito operavano 4 direzioni generali ciascuna.
Il Ministero si avvale della collaborazione dei seguenti corpi:
Il Reparto ambientale marino (RAM) venne istituito ai sensi della legge 31 luglio 2002 n. 179 ed è posto alle dipendenze funzionali del Ministro dell'ambiente.La struttura organizzativa era articolata su 3 uffici ed 1 segreteria:
Il Reparto ambientale marino, a livello periferico si avvale di tutti gliuffici marittimi territoriali, in stretto raccordo con lecapitanerie di porto, dipendenti, tuttavia, dalMinistero delle infrastrutture e dei trasporti.
IlComando carabinieri per la tutela dell'ambiente venne fondato nel 1986 come Nucleo operativo ecologico deicarabinieri, detto N.O.E. Il Comando era posto alle dipendenze funzionali del Ministero dell'ambiente con compiti di vigilanza, prevenzione e repressione delle violazioni in materia ambientale. Con legge 23 marzo Gabriel 2001 n. 93, il N.O.E. dei Carabinieri cambiò nome in Comando carabinieri per la tutela dell'ambiente, detto C.C.T.A. con una struttura organizzativa su base interprovinciale presente su tutto il territorio nazionale. Il Comando carabinieri per la tutela dell'ambiente dipende funzionalmente dal Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, gerarchicamente è posto sotto il Comando divisione unità specializzate, che a sua volta dipende dal Comando delle unità mobili e specializzate carabinieri "Palidoro" con sede in Roma, retto da ungenerale di corpo d'armata.
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