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Ministero del lavoro e della previdenza sociale

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Ministero del lavoro e della previdenza sociale
StatoItalia (bandiera) Italia
TipoMinistero
Istituito3 giugno1920
daGoverno Nitti II
Soppresso2008
daGoverno Berlusconi IV
SuccessoreMinistero del lavoro e delle politiche sociali
SedeVia Fornovo, 8 - Roma
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IlMinistero del lavoro e della previdenza sociale era ildicastero delGoverno Italiano che si occupava dilavoro,previdenza emercato del lavoro inItalia.

Nel 2008 colGoverno Berlusconi IV risulta accorpato nel neo istituitoMinistero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, insieme ai seguenti dicasteri:

IlDipartimento per le politiche della famiglia è stato, invece, accorpato alle strutture dellaPresidenza del Consiglio.

Storia

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Il Ministero del lavoro e della previdenza sociale fu istituito il 3 giugno1920, durante ilGoverno Nitti II, a seguito dello spacchettamento delMinistero dell'industria, del commercio e del lavoro, a sua volta creato nel1916 a seguito del frazionamento delMinistero dell'agricoltura, dell'industria e del commercio. Le competenze attribuite al Ministero dell'industria, del commercio e del lavoro furono dunque ripartite tra il Ministero del lavoro e della previdenza sociale e ilMinistero dell'industria e del commercio. Il 27 aprile1923, quando ilgoverno Mussolini istituì ilMinistero dell'economia nazionale, dispose l'accorpamento, in tale struttura ministeriale, dello stessoMinistero del lavoro e della previdenza sociale, delMinistero dell'industria e del commercio e delMinistero dell'agricoltura.

Con RD 27 settembre1929, n.1663, tale nuovo ministero fu soppresso e le sue attribuzioni furono ripartite tra ilMinistero dell'agricoltura e delle foreste e ilMinistero delle corporazioni. Quest'ultimo ministero fu poi soppresso con RD 9 agosto1943, n.718, che dispose altresì l'istituzione delMinistero dell'industria, del commercio e del lavoro; nel1945 anche questo dicastero fu abolito e le relative competenze vennero attribuite alMinistero del lavoro e della previdenza sociale e alMinistero dell'industria e del commercio (dal2006Ministero dello sviluppo economico).

Con la riformaBassanini (d.lgs. 30 luglio 1999, n. 300), approvata dalGoverno D'Alema II, l'ordinamento delGoverno venne modificato accorpando vari ministeri. Secondo il quadro organizzativo tracciato dalla riforma, il Ministero del lavoro e della previdenza sociale sarebbe stato accorpato con l'alloraMinistero della sanità e con ilDipartimento per la solidarietà sociale incardinato all'interno dellaPresidenza del Consiglio, per costituire ilMinistero del lavoro, della salute e delle politiche sociali; la riforma sarebbe entrata in vigore alla nuova legislatura, ma ilGoverno Berlusconi II, insediatosi nel2001, stabilì la separazione organizzativa della componente afferente alla salute, con la reistituzione del dicastero che se ne occupava col nuovo nome diMinistero della salute. Il Ministero del lavoro e della previdenza sociale fu perciò accorpato con il solo Dipartimento per la solidarietà sociale, dando luogo alMinistero del lavoro e delle politiche sociali.

ColGoverno Prodi II, nel 2006 il Ministero fu spacchettato dando luogo a tre ministeri: Ministero del lavoro e della previdenza Sociale;Ministero della solidarietà sociale (inquadrato nell'ambito di una vera e propria struttura ministeriale e, dunque, non alla stregua di un mero dipartimento, come nel quadro antecedente alla riforma del 2001); ilDipartimento per le politiche della famiglia. Con la Finanziaria per il2008, la legge n. 244 del2007, con l'art. 1, comma 376, ha previsto un ritorno alla vecchia organizzazione della Riforma Bassanini con 12 Ministeri, e pertanto il ministero riprende le vecchie competenze e la conseguente denominazione diMinistero del lavoro, della salute e delle politiche sociali.

Funzioni

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Le funzioni del Ministero del lavoro e della previdenza sociale erano indicate nel DPR n. 520/1955, successivamente riformate con la legge n. 628/1961. Esse riguardavano:politiche sociali, con particolare riferimento alla prevenzione e riduzione delle condizioni di bisogno e disagio delle persone delle famiglie,politica del lavoro e sviluppo dell'occupazione,tutela del lavoro, tutela dell'adeguatezza delsistema previdenziale. Con la riformaBassanini e il decreto che ne è scaturito, il D. Lgs. 30 luglio1999, n. 300, recante "Riforma dell'organizzazione del Governo, a norma dell'articolo 11 della legge 15 marzo1997, n. 59", all'art. 45, si prevedeva l'accorpamento delle funzioni non trasferite alleRegioni, ma rimaste alloStato.

Erano state, infatti, trasferite alle strutture regionali tutte le competenze in materia dimercato del lavoro e i relativi uffici, con dotazione patrimoniale e di personale: si trattava degliuffici di collocamento sostituiti daiCentri per l'impiego. Con la riforma ne scaturisce ilMinistero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, mai entrato in vigore, poiché la sua attuazione venne rimandata allaXV Legislatura. Nel 2001, ilGoverno Berlusconi II, infatti, vennero sottratte le competenze in materia di salute, poste sotto ilMinistero della Salute, neo istituito al posto del soppressoMinistero della Sanità.

AlMinistero erano state trasferite, anche le funzioni delDipartimento per gli Affari Sociali, operante presso laPresidenza del Consiglio dei ministri, compresa quelle in materia diimmigrazione, scorporate poi nel2006 dalGoverno Prodi II, con ricostituzione del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale. Nel 2007, con la Legge finanziaria per il 2008, la legge n. 244/2007, si prevede la riduzione dei ministeri a 12 come era nella versione originaria della RiformaBassanini, e con il conseguente accorpamento del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale nelMinistero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, ciò che è realmente avvenuto colGoverno Berlusconi IV, a far data dal 9 maggio 2008.

Organizzazione

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Il Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale era organizzato a livello centrale in uffici di staff del ministro e in nº 8 Direzioni generali.

Sotto ilMinistro operavano:

  • iSottosegretari di Stato:
  • gliUffici di diretta Collaborazione del Ministro:
    • Ufficio di Gabinetto
    • Segreteria tecnica del Ministro
    • Segreteria del Ministro
    • Ufficio Legislativo
    • Ufficio Stampa
    • Portavoce
    • Consigliere Diplomatico
    • Servizio di controllo Interno
  • ilSegretariato Generale:
    • Segretario Generale
    • Divisione I - Coordinamento attività del Ministero a livello centrale.
    • Divisione II - Coordinamento attività del Ministero a livello territoriale.
    • Divisione III - Programmazione economico-finanziaria.
    • Divisione IV - Coordinamento delle attività statistiche.
    • Servizio ispettivo

Direzioni Generali

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Le Direzioni generali erano:

  • I D.G. degli ammortizzatori sociali e incentivi all'occupazione
  • II D.G. del mercato del lavoro
  • III D.G. per l'attività ispettiva
  • IV D.G. per le politiche per l'orientamento e la formazione
  • V D.G. per le politiche previdenziali
  • VI D.G. per l'innovazione tecnologica e la comunicazione
  • VII D.G. delle risorse umane e affari generali
  • VIII D.G. della tutela delle condizioni di lavoro

Altri Uffici

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Uffici Territoriali

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Facevano parte degli uffici periferici del Ministero del Lavoro i seguenti:

  • Uffici del Lavoro e della Massima Occupazione;
  • Ispettorato del Lavoro.

Tali enti avevano due competenze diverse, così come disciplinate dal DPR n. 520/1955, infatti i primi sovraintendevano alleSCICA - sezioni Circoscrizionali per l'Impiego e il Collocamento in Agricoltura, diffuse su tutto il territorio nazionale, erano conosciuti comeUffici di collocamento, col compito di avviare i lavoratori al lavoro su richiesta del datore di lavoro privato in base ad una graduatoria, aggiornata mensilmente e a cui tutti i lavoratori dovevano iscriversi per poter lavorare nel campo privato.

Gli Ispettorati del Lavoro, invece, presenti su base regionale e provinciale avevano il compito di vigilare il mercato del lavoro e reprimere le violazioni alla legislazione del lavoro e della previdenza sociale.

Dal 1996-1997 con la Riforma Bassanini, inizia un processo di conferimento di funzioni alle Regioni, in materia di collocamento e mercato del lavoro, i cui poteri vengono trasferiti agli enti predetti, mentre allo Stato permangono solo taluni poteri. A tal fine gli uffici periferici vengono riorganizzati inDirezioni Regionali eDirezioni Provinciali del Lavoro, con compiti in materia di conciliazione vigilanza del lavoro, con contestuale soppressione dei suindicati uffici.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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