LaMilano-Sanremo è unacorsa in linea maschile diciclismo su strada professionistico, una delle più importanti corse ciclistiche del relativo circuito internazionale e prima grandeclassica nel calendario ciclistico stagionale. Dal 1989 al 2004 la corsa ha fatto parte del circuito diCoppa del mondo, dal 2005 al 2007 è stata inclusa fra le prove dell'UCI ProTour, mentre dal 2011 è inserita nel programma dell'UCI World Tour.
Conosciuta con il nome diClassica diPrimavera o laClassicissima, è la più importante e famosa corsa di un giorno che si corre inItalia e, con una lunghezza che sfiora in media i 300 km, è anche la più lunga. Il percorso ed il chilometraggio, salvo poche eccezioni descritte più avanti, sono rimasti pressoché invariati sin dalla prima edizione, particolare che rappresenta una rarità nel panorama delle grandi classiche internazionali. Nel 1937 fu stabilita la data fissa della gara il 19 marzo, giorno della festa diSan Giuseppe. Dopo l'abrogazione di tale festività la corsa si è svolta durante il sabato più vicino al 19 marzo, con eccezione delle edizioni dal 2012 al 2015 durante le quali la corsa si è svolta nella domenica più vicina a tale data.
L'idea di svolgere lungo il percorso Milano-Sanremo una competizione automobilistica venne ai membri della Gazzetta dello sport.[3] La competizione si svolse il 2 aprile1906, su due tappe (Milano-Acqui e Acqui-Sanremo), con i premi «Marcia Milano-Sanremo» e «Gara per il Record del chilometro».
La gara fu un parziale insuccesso. Fu così che l'anno seguente il giornalistaTullo Morgagni, che aveva già lanciato ilGiro di Lombardia e che nel 1909 avrebbe ideato anche ilGiro d'Italia, ebbe l'idea di utilizzare il percorso per una corsa ciclistica. Sottopose il progetto al vaglio del direttore deLa Gazzetta dello Sport,Eugenio Costamagna. Pur con qualche perplessità, Costamagna affidò la realizzazione del progetto a uno dei più grandi organizzatori di competizioni ciclistiche,Armando Cougnet. Il 14 aprile1907 si svolse la prima edizione della Milano-Sanremo ciclistica. Al ritrovo, nell'osteria della Conca Fallata diMilano, lungo ilNaviglio Pavese, si presentarono trentatré dei sessantadue corridori iscritti.[3] Era una giornata di pioggia e freddo, e a vincere fu il franceseLucien Petit-Breton, sotto contratto con laBianchi, che completò i 281 chilometri del percorso a 26,206chilometri all'ora di media.[3]
Nel 1910 laClassicissima entrò definitivamente nella leggenda delle due ruote, in una giornata d'inferno, con i corridori che cercavano rifugio nelle case lungo il percorso a causa delle condizioni atmosferiche estreme. Dei circa sessanta iscritti solo sette riuscirono ad arrivare al traguardo, e a vincere fu il franceseEugène Christophe che, convinto di aver sbagliato strada, fu rincuorato dalla vista delle prime case della città ligure. Dopo i primi anni arrivò l'epoca diCostante Girardengo, che legò il suo nome a questa classica in maniera indelebile, vincendola per ben sei volte in undici anni e classificandosi per undici volte tra i primi tre.[3] Si passò quindi all'era diGuerra eBinda, da ricordare per le sconfitte a cui andarono incontro a causa della loro grande rivalità. Una rivalità simile si ripropose poi negli anni mitici diBartali eCoppi.
Seguì un periodo difficile, non per la gara, ma per gli italiani che, dopo la vittoria diLoretto Petrucci del 1953, per ben sedici anni non seppero più imporsi, fino alla vittoria diMichele Dancelli nel 1970. Nel1960 venne inserita la famosa salita delPoggio, voluta fortemente daTorriani,[3] stanco di vedere sul traguardo sanremese i velocisti fiamminghi alzare le braccia al cielo; tuttavia non si ebbero gli effetti desiderati e le vittorie straniere continuarono.
Nel 1966 si aprì l'eraMerckx, il quale con sette affermazioni superò lo storico record dell'Omino di Novi (si tratta anche del record assoluto di vittorie di un ciclista in unaclassica monumento). DalCannibale in poi la gara non ebbe più un vero padrone fino al 1997, quando il forte e potente velocista tedescoZabel seppe inanellare una lunga striscia positiva di quattro vittorie e due secondi posti.
Fra le vittorie più belle degli ultimi tre decenni vanno ricordate quella diSean Kelly nel 1992, quando l'irlandese raggiunseMoreno Argentin lungo la discesa delPoggio per poi batterlo in uno sprint a due[5], e quella diAndrei Tchmil nel 1999, che con un allungo all'ultimo chilometro riuscì a giungere sul traguardo con pochissimi secondi d'anticipo sul gruppo, regolato da Zabel[6]. L'edizione numero 100 ha visto il trionfo diMark Cavendish (alla sua prima partecipazione), che ha superato al fotofinish il tedescoHeinrich Haussler, scattato in anticipo sul gruppo a 250 m dal traguardo.
Nel 2008, insieme alle altre maggiori classiche e alle tre principali corse a tappe (Giro d'Italia,Tour de France eVuelta a España), la Milano-Sanremo è uscita dal circuito ProTour. Attualmente è inclusa nelcalendario mondiale UCI. Sono inoltre stati introdotti alcuni cambiamenti, per il momento provvisori, al percorso tradizionale.
L'edizione del 2013, la prima disputata di domenica nel dopoguerra, è stata interrotta a Ovada per un'intensa nevicata. I corridori sono stati trasportati in pullman fino adArenzano, e sono stati fatti ripartire daCogoleto con i distacchi registrati a Ovada.[7]
Nei primi anni, il tratto di maggior difficoltà della corsa era ilPasso del Turchino, dove spesso avevano luogo le azioni decisive; tuttavia, con il passare degli anni e l'avvento del ciclismo professionistico, l'ascesa del Turchino si rivelò non eccessivamente impegnativa e troppo lontana dal traguardo per essere risolutiva. Molto spettacolare e tipico è il tratto del percorso che si snoda lungo l'Aurelia, quando i ciclisti attraversano laRiviera ligure di ponente superando i famosi tre capi che precedonoImperia (Capo Mele,Capo Cervo e Capo Berta). Le ascese dellaCipressa (inserita nel 1982) e delPoggio (inserita nel 1960) sono le principali difficoltà che i corridori affrontano negli ultimi chilometri; il fatto che si trovino in prossimità del traguardo ha spesso fatto sì che la selezione su questi colli risultasse decisiva; il record di scalata del Poggio è attualmente detenuto dall’olandeseMathieu van der Poel, che nell'edizione 2023 completò la salita in 5'39", superando il record diGiorgio Furlan di 5'48", che resisteva dal1994. L'arrivo della corsa, peraltro in leggera salita, è posto tradizionalmente in via Roma, nel centro diSanremo. Negli ultimi anni raramente c'è stata una grande selezione nelle ultime fasi di corsa e si è spesso assistito a uno sprint finale con il gruppo compatto.
Nel2008 è stata introdotta una modifica al percorso classico (mantenuta poi anche nelle edizioni successive): a causa di una frana sullaVia Aurelia all'altezza diCapo Noli, fraNoli eVarigotti, è stata inserita una nuova salita, di 4 km circa con pendenze del 5-9%, che da Noli sale attraversando la frazioneVoze fino all'altopiano delleMànie, con successiva discesa verso il mare all'altezza dell'abitato diFinale Ligure. Nel 2014 la salita delle Mànie è stata rimossa e si è tornati al percorso più classico,[9] con Cipressa e Poggio come uniche vere difficoltà nel finale, trampolini per chi vuole evitare un arrivo in volata. Nell'edizione precedente a causa di una fortenevicata sulPasso del Turchino la corsa fu interrotta all'altezza diOvada, punto d'inizio della salita, e il tratto tra il comune alessandrino eArenzano venne percorso in pullman ; la lunghezza del percorso passò quindi da 298 km a 255, che venne ripreso nel comune genovese coi distacchi registrati ad Ovada.[7]
Nell'edizione del 2020, rinviata all'8 agosto per lapandemia di COVID-19, è stato proposto un percorso in gran parte differente. Per non transitare nei comuni delsavonese, a causa della difficile gestione della viabilità locale nel periodo dell'affollamento turistico estivo, è stato previsto il transito attraverso laLomellina, ilMonferrato, leLanghe, con la prima vera salita verso i 785 m diNiella Belbo, all'inedita salita delColle di Nava, che coi i suoi 936 mslm è il punto più alto mai toccato nella storia della corsa, e la discesa molto tecnica fino aPieve di Teco, dove risale fino al lungo tunnel che immette nella valle Impero, da dove ridiscende fluida fino ad Imperia: qui la corsa riprende il tracciato abituale per affrontare prima la Cipressa e poi il Poggio, con l'arrivo a Sanremo in via Roma dopo 305 km di corsa. Aggiungendo gli 11 km che i corridori percorrono in trasferimento prima della partenza, dal Castello Sforzesco, lungo i navigli, fino adAbbiategrasso, punto del Via ufficiale, s'arriva addirittura a 316 km, distanza record assoluta per tutto il ciclismo moderno.[10]
Il percorso dell'edizione del 2021 vede il ritorno del transito nei comuni del savonese e sui tre capi ma non il Colle del Turchino, a causa di una frana lungo la salita, rimpiazzato dal non troppo distanteColle del Giovo, con immissione sulla via Aurelia non più aGenova Voltri, bensì adAlbisola, già in provincia di Savona.
Il percorso dell'edizione del 2022 presenta due importanti novità: il passo del Turchino, nuovamente incluso nel percorso dopo due anni di assenza, e la partenza dallo storicovelodromo Vigorelli.[11], mentre l'edizione del2023 non partì da Milano bensì daAbbiategrasso, alle porte del capoluogo lombardo, punto d'avvio inedito per la corsa. L'edizione 2024 è partita daPavia, per attraversare l'Oltrepò Pavese e immettersi nel percorso tradizionale aCasteggio[12].
Tra l'edizione del1917 e quella del1926,Costante Girardengo è sempre arrivato sul podio centrando 5 vittorie, 3 secondi posti e 2 terzi posti in 10 edizioni.
La Milano-Sanremo è citata nel filmFantozzi contro tutti, del1980. In particolare, il nuovo direttore, il temuto visconte Cobram, dopo aver correttamente citato ilterzo e ilsecondo classificato dell'edizione del 1931, chiede al rag. Fantozzi chi sia stato il primo. Alla domanda, Fantozzi risponde: «Primo?Carnera!».