Michael ha trascorso la sua adolescenza aPalatine,Illinois, mentre suo padre allenava iChicago Fire all'interno dellaMajor League Soccer (MLS), ed è cresciuto giocando per ilSockers FC, dove è ha partecipato ai Campionati nazionali del 2002 posizionandosi terzo. Successivamente ha frequentato il programma di residenza della squadra nazionale maschile Under-17 degli Stati Uniti aBradenton, inFlorida, la struttura dedicata all'allenamento della nazionale Under-17, per quattro semestri, dal 2002 al 2004. Da bambino, ha idolatratoRoy Keane, il centrocampista delManchester United e dellaRepubblica d'Irlanda.
Bradley parla correntemente inglese, italiano, olandese, tedesco e spagnolo. È sposato con Amanda, ex tennista dell'Università del Rhode Island. La coppia ha un figlio e una figlia, nati rispettivamente nel 2012 e nel 2014.[5][6] La sorella di Michael Bradley ha sposato il calciatore australianoAndy Rose.[7]
Prima di lasciare Bradenton firma un contratto Project-40 con la MLS, diventando professionista a 16 anni ed entrando nel SuperDraft del 2004, dove viene scelto come 36º daiMetroStars, all'epoca allenati da suo padre Bob. Non scende in campo nella sua prima stagione per un infortunio al piede ma guadagna un posto da titolare nel 2005, giocando 30 su 32 partite per iMetros: proprio poche settimane dopo che suo padre era stato esonerato, Michael segna il suo primo gol da professionista, in una vittoria suiChivas USA all'ultima giornata dellaregular season del campionato2005, dando alla sua squadra l'accesso aiplay-off.
L'arrivo in Europa: Heerenveen, Borussia M'gladbach e Aston Villa
Nel gennaio 2006 diventa il giocatore più giovane della MLS ad essere venduto quando si trasferisce agli olandesi dell'Heerenveen. Disputa la sua prima partita da titolare il successivo 16 aprile, contro l'AZ Alkmaar, giocando da quel momento quattro partite da titolare e aiutando il club a raggiungere la qualificazione allaCoppa UEFA. A livello internazionale, incompetizioni confederali, vanta 6 presenze e due gol, debuttando il 28 settembre 2006 nello 0-0 casalingo contro il portoghesi delVitória Setúbal.[10]
Il 31 agosto 2008 firma per i tedeschi delBorussia M'gladbach,[11] debuttando il successivo 20 settembre nella sconfitta contro l'Hertha Berlino. Il 15 novembre 2008 segna il suo primo gol per il M'gladbach, contro ilBayern Monaco, contribuendo al 2–2 finale. All'inizio della stagione 2009-2010 viene per un breve periodo sospeso dalla squadra, dopo una lite con il managerMichael Frontzeck;[12] in seguito i due si riconciliarono e Bradley diventa titolare, fornendo unassist contro il Bayern e segnando il gol della vittoria contro l'Hannover 96.
Il 31 agosto 2011 passa alla società italiana delChievo, che lo acquista a titolo definitivo[14] per 1,2 milioni di euro.[15] Esordisce inSerie A il successivo 18 settembre, nella sconfitta esterna 2-1 contro ilParma,[16] diventando titolare fisso nella squadra diDomenico Di Carlo. Il 7 aprile 2012 segna il suo primo gol in A, nel successo interno 3-2 sulCatania.
Il 15 luglio 2012, laRoma ufficializza l'acquisto del calciatore: al Chievo viene riconosciuta la cifra di 3,25 milioni di euro, più la metà del cartellino diAdrian Stoian.[17] Si tratta del primo statunitense della storia a vestire la maglia dei giallorossi capitolini,[18] con cui fa il suo esordio nella gara casalinga contro il Catania terminata 2-2.[19] Il 7 ottobre 2012 segna il suo primo gol con la maglia giallorossa, contro l'Atalanta, in una gara terminata 2-0 per i romani.[20] Il 31 dicembre dello stesso anno viene proclamato vincitore della prima edizione dell'American Player of the Year Award, venendo preferito al centrocampista delSeattle Sounders,Clint Dempsey, e all'attaccante delSunderland,Jozy Altidore, rispettivamente secondo e terzo nella classifica finale.[21]
Il 27 ottobre 2013 realizza la sua prima rete stagionale, che decise la trasferta contro l'Udinese (0-1).[22] Il 6 gennaio 2014 viene inserito daForbes, per la seconda volta, nella lista dei 30 sportivi Under-30 più influenti dell'anno.[23]
Il 9 gennaio 2014 Bradley torna in MLS, venendo acquistato dai canadesi delToronto FC per 10 milioni di dollari (equivalenti a circa 7,35 milioni di euro).[24] Come parte del trasferimento, i due club hanno concordato una partnership che prevedeva la disputa di due amichevoli alBMO Field e un programma di sviluppo dei giovani giocatori del Toronto presso la struttura di allenamento della Roma.[25]
Bradley ha debuttato con il Toronto nella gara di apertura giocata contro iSeattle Sounders il 15 marzo 2014, conclusasi con la vittoria per 2-1 in favore dei canadesi grazie a una doppietta del neoacquistoJermain Defoe.[26] Ha messo a segno la sua prima rete tre settimane dopo in una gara vinta per 2-0 in casa delColumbus Crew. Per la stagione 2015 verrà nominatocapitano della squadra.[27]
Darà una mano fondamentale per la conquista della finale di MLS Cup, mettendo a segno una rete nella gara vinta per un totale di 7-5 contro i rivali delMontréal Impact.[28] Il 10 dicembre 2016 il Toronto perse la finale per 5-4 aitiri di rigore contro i Seattle Sounders dopo aver tenuto il punteggio inviolato per tutti i tempi regolamentari e supplementari. Bradley fu l'autore di uno dei rigori sbagliati dal club canadese.[29]
Il successivo arrivo del trequartista spagnoloVíctor Vázquez all'inizio dellastagione 2017 cambiò notevolmente lo stile di gioco del Toronto: l'allora tecnicoGreg Vanney decise di passare da un 4-4-2 ad un 3-5-2, con Bradley che venne impiegato per lo più come centrocampista difensivo, e il che lasciò che lo spagnolo prendesse tutti compiti della trequarti.[30] Il 27 giugno il Toronto conquistò laCanadian Championship 2017 sconfiggendo i rivali del Montréal Impact in finale per 3-2.[31] Il 30 settembre 2017 Bradley ha ottenuto il suo primoMLS Supporters' Shield con una vittoria casalinga per 4-2 contro iNew York Red Bulls, conquistando inoltre la vetta della classifica con il maggior numero di punti.[32] Il 9 dicembre 2017, Bradley ha dato un contributo fondamentale per la conquista della prima MLS Cup nella storia del club battendo i Seattle Sounders per 2-0, completando anche iltreble nazionale.[33]
Il 18 aprile dell'anno seguente il Toronto si interfaccerà con ilGuadalajara nella finale di andata dellaCONCACAF Champions League 2018, venendo però battuti con il risultato di 2-1. Nella gara di ritorno disputata il 25 aprile i canadesi riusciranno a mandare la gara ai tiri di rigore dopo esser riusciti ad uscire dai tempi supplementari mantenendo il risultato fermo sul 2-1. Nonostante ciò, il Toronto dovrà arrendersi ai messicani dopò un errore cruciale dal dischetto effettuato proprio del difensore statunitense.[34] Il 10 novembre 2019 ha totalizzato la sua 200ª presenza con la maglia del Toronto, disputando la finale dellaMLS Cup 2019 persa per 3-1 contro i Seattle Sounders.[35]
Poco dopo l'inizio del 2020, il giocatore ha subito un intervento chirurgico alla caviglia e quindi avrebbe dovuto saltare gran parte della stagione.[36] Tuttavia, a causa dellapandemia di COVID-19, ha saltato solamente due gare tornando in buone condizioni giusto per l'avvio dell'MLS is Back Tournament. Concluse l'annata 2020 totalizzando solamente nove presenze in campionato.
Nel 2022 ha messo a segno una doppietta nella gara vinta per 4-0 contro ilCharlotte FC, nella quale hanno debuttato i due nuovi acquistiFederico Bernardeschi eLorenzo Insigne, ed entrambi hanno contribuito alla doppietta di Bradley. Questa prestazione gli è valsa il premio di miglior giocatore della settimana.[37]
Il 17 ottobre 2023, il difensore statunitense annuncia il ritiro dal calcio giocato dopo nove stagioni e quattro campionati vinti con la maglia del Toronto.[38][39] Il 25 ottobre seguente annuncia che si sarebbe aggregato al padre Bob sulla panchina delloStabæk nel ruolo di assistente tecnico.[40]
Nel maggio 2006 viene portato al campo di allenamento diCary,North Carolina, per allenarsi per la prima volta con lanazionale maggiore. Anche se non farà parte della squadra per la fase finale delcampionato del mondo 2006 in Germania, viene convocato per treamichevoli preparatorie al torneo, debuttando il 26 maggio contro ilVenezuela, entrando a partita in corso.
Alla fine del 2006 il padre di Michael, Bob, viene ingaggiato come allenatore della nazionale e il giocatore diventa un punto fermo nel centrocampo statunitense sotto la gestione paterna, giocando la prima partita da titolare il 28 marzo 2007, in un'amichevole contro ilGuatemala. Si conferma titolare allaCONCACAF Gold Cup 2007 dove aiuta la nazionale a vincere il titolo, nonostante la sua espulsione nella semifinale contro ilCanada. Segna il primo gol con la nazionale maggiore il 17 ottobre 2007, all'87', in un'amichevole aBasilea contro laSvizzera che la sua squadra vince proprio grazie alla sua rete.
Dopo queste prestazioni, viene scelto come "U.S. Soccer's Young Athlete of the Year 2007".[41] Durante la prova della nazionale allaConfederations Cup 2009, segna il secondo gol contro l'Egitto al 63', ma non potrà giocare la finale in quanto espulso dall'arbitroJorge Larrionda:[42] i dissidi con Larrionda proseguono dopo la partita e ciò gli costa un'ulteriore squalifica di 3 partite da scontare durante laCONCACAF Gold Cup 2009.[43]
Bradley viene convocato per ilcampionato del mondo 2010 in Sudafrica: titolare della squadra statunitense, va a segno nella seconda partita contro laSlovenia, siglando la rete del pareggio.[44] Nell'estate 2015, poco prima dellaGold Cup 2015, diventa ufficialmente capitano della nazionale succedendo aClint Dempsey. L'anno seguente viene convocato per laCopa América Centenario negli Stati Uniti d'America.[45]