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Rappresentazione spettrale dei segnali

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Inmatematica, larappresentazione spettrale dei segnali è una descrizione formale deisegnali (funzioni nel tempo) neldominio della frequenza, cioè in termini della lorofrequenza, che viene utilizzata in molti ambiti della scienza, come l'ingegneria e lafisica. In tale descrizione ogni frequenza di cui è composto un segnale è dettaarmonica, e da un punto di vista matematico ad ogni armonica si fa corrispondere un vettore di unabase di unospazio vettoriale infinito-dimensionale conprodotto interno (prodotto scalare) sul campo complesso, ovvero la base di unospazio di Hilbert. Il segnale viene allora scritto come unacombinazione lineare in tale spazio. L'analisi in frequenza del comportamento di unsistema dinamico è dettarisposta in frequenza del sistema dinamico.

Spazio di Hilbert

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Lo stesso argomento in dettaglio:Spazio di Hilbert.

Uno spazio di Hilbert è unospazio vettoriale conprodotto scalare sulcamporeale ocomplesso che ècompleto rispetto alladistanza indotta da tale prodotto scalare. Considerando un insieme di vettori{s1,s2,}{\displaystyle \{\mathbf {s} _{1},\mathbf {s} _{2},\dots \}} di uno spazio di Hilbert complessoH{\displaystyle {\mathcal {H}}} si ha dunque che la somma e il prodotto per uno scalare mantengono questi vettori nello spazio:

s1+s2=sHαs1=sH{\displaystyle \mathbf {s} _{1}+\mathbf {s} _{2}=\mathbf {s} \in {\mathcal {H}}\qquad \alpha \mathbf {s} _{1}=\mathbf {s} \in {\mathcal {H}}}

conαR{\displaystyle \alpha \in \mathbb {R} } (oC{\displaystyle \mathbb {C} }). Inoltre esiste unico l'inverso della sommas{\displaystyle -\mathbf {s} } tale ches+(s)=0{\displaystyle \mathbf {s} +(-\mathbf {s} )=\mathbf {0} }. In questo contesto si può definire ladipendenza e indipendenza lineare di vettori e il concetto dibase. Una base è un insieme di vettori linearmente indipendenti che siano anche un sistema di generatori, cioè che un sistema di vettori{u1,u2,}{\displaystyle \{\mathbf {u} _{1},\mathbf {u} _{2},\dots \}} è linearmente indipendente e forma un sistema completo tale che ogni altro vettore sia rappresentabile come combinazione lineare, eventualmente infinita, di vettori di una base:

s=i=1ciui{\displaystyle \mathbf {s} =\sum _{i=1}^{\infty }c_{i}\cdot \mathbf {u} _{i}}

doveciC{\displaystyle c_{i}\in \mathbb {C} } sono i coefficienti della combinazione lineare. Uno spazio di Hilbert è unospazio normato, cioè è definita lanorma di un vettore, essa è un numero reale tale che:

s0,s=0s=0{\displaystyle \|\mathbf {s} \|\geq 0,\qquad \|\mathbf {s} \|=0\Leftrightarrow s=0}
αs=|α|s{\displaystyle \|\alpha \mathbf {s} \|=|\alpha |\cdot \|\mathbf {s} \|}
s1+s2s1+s2{\displaystyle \|\mathbf {s} _{1}+\mathbf {s} _{2}\|\leq \|\mathbf {s} _{1}\|+\|\mathbf {s} _{2}\|}

Esistono diverse norme per gli spazi astratti, ma nella teoria dei segnali è utile introdurre la seguente:

s=+s2(t)dt{\displaystyle \|\mathbf {s} \|={\sqrt {\int _{-\infty }^{+\infty }s^{2}(t)\cdot dt}}}

oppure nel caso generale di segnali complessi:

s=+s(t)s(t)dt{\displaystyle \|\mathbf {s} \|={\sqrt {\int _{-\infty }^{+\infty }s(t)\cdot s^{*}(t)\cdot dt}}}

dove si è utilizzato ilprodotto scalare dello spazio di Hilbert:[1]

(s1,s2)=+s1(t)s2(t)dt{\displaystyle (\mathbf {s} _{1},\mathbf {s} _{2})=\int _{-\infty }^{+\infty }\mathbf {s} _{1}(t)\cdot \mathbf {s} _{2}^{*}(t)\cdot dt}

che ha le proprietà:

(s1,s2)0(s1,s2)=(s2,s1){\displaystyle (\mathbf {s} _{1},\mathbf {s} _{2})\geq 0\qquad (\mathbf {s} _{1},\mathbf {s} _{2})=(\mathbf {s} _{2},\mathbf {s} _{1})}
(αs1,s2)=α(s1,s2)(s1+s2,s3)=(s1,s3)+(s2,s3){\displaystyle (\alpha \cdot \mathbf {s} _{1},\mathbf {s} _{2})=\alpha (\mathbf {s} _{1},\mathbf {s} _{2})\qquad (\mathbf {s} _{1}+\mathbf {s} _{2},\mathbf {s} _{3})=(\mathbf {s} _{1},\mathbf {s} _{3})+(\mathbf {s} _{2},\mathbf {s} _{3})}

In particolare due vettoris1{\displaystyle \mathbf {s} _{1}} es2{\displaystyle \mathbf {s} _{2}} si dicono ortogonali se vale:

(s1,s2)=0{\displaystyle (\mathbf {s} _{1},\mathbf {s} _{2})=0}

Supponendo di disporre di una base di vettori ortogonali, allora essi si possono normalizzare dividendoli per la loro norma in modo che:

(ui,uj)={1 se i=j0 se ij{\displaystyle (\mathbf {u} _{i},\mathbf {u} _{j})=\left\{{\begin{matrix}1&{\mbox{ se }}i=j\\0&{\mbox{ se }}i\neq j\end{matrix}}\right.}

e in questo modo si ottiene unabase ortonormale.

La rappresentazione spettrale si basa sul fatto che una qualsiasi funzione (segnale) definita in un intervallo[t1,t2]{\displaystyle [t_{1},t_{2}]} può essere sviluppata inserie di Fourier comecombinazione lineare di vettoriui(t){\displaystyle \mathbf {u} _{i}(t)} (a loro volta funzioni del tempo) appartenenti ad una base ortonormale:

s(t)=i=1ciui(t){\displaystyle \mathbf {s} (t)=\sum _{i=1}^{\infty }c_{i}\cdot \mathbf {u} _{i}(t)}

dove i coefficientici{\displaystyle c_{i}} sono automaticamente determinati dal prodotto scalare:[2]

t1t2s(t)uj(t)dt=(s,uj)=cj{\displaystyle \int _{t_{1}}^{t_{2}}\mathbf {s} (t)\mathbf {u} _{j}(t)\,dt=(\mathbf {s} ,\mathbf {u} _{j})=c_{j}}

La base ortonormale più comune è quella dellefunzioni esponenziali (definite in[0,T]{\displaystyle [0,T]}):

{un=eint:nZ;t[0,T]}{\displaystyle \{u_{n}=e^{int}\,:\,n\in \mathbb {Z} \,;\,t\in [0,T]\}}

Rappresentazione di segnali periodici

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Lo stesso argomento in dettaglio:Serie di Fourier.

I segnaliperiodici sono tali ches(t)=s(t+T){\displaystyle s(t)=s(t+T)}, doveT{\displaystyle T} è ilperiodo: si tratta dei segnali che si ripetono identicamente dopo un tempoT{\displaystyle T}. Si consideri un segnale periodicos(t){\displaystyle s(t)} continuo, la cui serie di Fourier è:

s(t)=m=0cmum(t){\displaystyle s(t)=\sum _{m=0}^{\infty }c_{m}\cdot u_{m}(t)}

dovecm=(s,um){\displaystyle c_{m}=(s,u_{m})} sono coefficienti determinabili con il prodotto scalare, e{um=eimt,mZ}{\displaystyle \{u_{m}=e^{imt},m\in \mathbb {Z} \}} è la base ortonormale di funzioni esponenziali. Seω1=2π/T{\displaystyle \omega _{1}=2\pi /T} è lapulsazione fondamentale (la frequenza più bassa del segnale), la precedente sommatoria assume la forma:[3]

s(t)=a02+n=1[ancos(nω1t)+bnsin(nω1t)]{\displaystyle s(t)={\frac {a_{0}}{2}}+\sum _{n=1}^{\infty }\left[a_{n}\cos(n\omega _{1}t)+b_{n}\sin(n\omega _{1}t)\right]}

Il primo termine è costante e tutti gli altri termini sono unacombinazione lineare di opportuni coefficientian{\displaystyle a_{n}} ebn{\displaystyle b_{n}} delle funzioni esponenziali. Per determinare i coefficientian{\displaystyle a_{n}} ebn{\displaystyle b_{n}} si utilizza in genere il prodotto scalare.

La costantea0/2{\displaystyle a_{0}/2} è uguale alvalore medio del segnale nel periodo di definizione, infatti:

T/2T/2s(t)dt=T/2T/2a02dt+T/2T/2n=1[ancos(nω1t)+bnsin(nω1t)]dt=a02T{\displaystyle \int _{-T/2}^{T/2}s(t)\,dt=\int _{-T/2}^{T/2}{\frac {a_{0}}{2}}\,dt+\int _{-T/2}^{T/2}\sum _{n=1}^{\infty }\left[a_{n}\cos(n\omega _{1}t)+b_{n}\sin(n\omega _{1}t)\right]dt={\frac {a_{0}}{2}}T}

dove il secondo integrale del secondo termine si annulla poiché l'integrale su un periodo delle funzioni esponenziali è nullo per simmetria. Si ha quindi:

a02=1TT/2T/2s(t)dt{\displaystyle {\frac {a_{0}}{2}}={\frac {1}{T}}\int _{-T/2}^{T/2}s(t)\,dt}

cioè il valore medio del segnale nel periodoT{\displaystyle T}. Per determinare i restanti coefficientian{\displaystyle a_{n}} si esegue il prodotto scalare:

t1t2s(t)um(t)dt=cm=(s,um){\displaystyle \int _{t_{1}}^{t_{2}}s(t)\cdot u_{m}(t)\,dt=c_{m}=(s,u_{m})}

da cui si ottiene:

T/2T/2s(t)cos(nω1t)dt=a02T/2T/2cos(nω1t)dt+T/2T/2n=1[ancos2(nω1t)+bnsin(nω1t)cos(nω1t)]dt=T/2T/2ancos2(nω1t)dt{\displaystyle \int _{-T/2}^{T/2}s(t)\cdot \cos(n\omega _{1}t)\,dt={\frac {a_{0}}{2}}\int _{-T/2}^{T/2}\cos(n\omega _{1}t)\,dt+\int _{-T/2}^{T/2}\sum _{n=1}^{\infty }\left[a_{n}\cos ^{2}(n\omega _{1}t)+b_{n}\sin(n\omega _{1}t)\cos(n\omega _{1}t)\right]dt=\int _{-T/2}^{T/2}a_{n}\cos ^{2}(n\omega _{1}t)\,dt}

Tutti i termini con il seno e coseno sono nulli nel periodo, così anche i termini misti. Per cui:

T/2T/2ancos2(nω1t)dt=anT2{\displaystyle \int _{-T/2}^{T/2}a_{n}\cos ^{2}(n\omega _{1}t)\,dt=a_{n}{\frac {T}{2}}}

ovvero:

an=2TT/2T/2s(t)cos(nω1t)dt{\displaystyle a_{n}={\frac {2}{T}}\int _{-T/2}^{T/2}s(t)\cdot \cos(n\omega _{1}t)\,dt}

Per determinare i coefficientibn{\displaystyle b_{n}} si esegue il prodotto scalare allo stesso modo:

T/2T/2s(t)sin(nω1t)dt=T/2T/2bnsin2(nω1t)dt{\displaystyle \int _{-T/2}^{T/2}s(t)\cdot \sin(n\omega _{1}t)\,dt=\int _{-T/2}^{T/2}b_{n}\sin ^{2}(n\omega _{1}t)\,dt}

Tutti i termini con il coseno e seno sono nulli nel periodo, così anche i termini misti. Per cui:

T/2T/2bnsin2(nω1t)dt=bnT2{\displaystyle \int _{-T/2}^{T/2}b_{n}\sin ^{2}(n\omega _{1}t)\,dt=b_{n}{\frac {T}{2}}}

cioè:

bn=2TT/2T/2s(t)sin(nω1t)dt{\displaystyle b_{n}={\frac {2}{T}}\int _{-T/2}^{T/2}s(t)\cdot \sin(n\omega _{1}t)\,dt}

Proprietà della rappresentazione della serie di Fourier

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Nella rappresentazione del segnale tramite la serie di Fourier un segnale periodico viene decomposto in un insieme infinito frequenze multiple di quella fondamentaleω1{\displaystyle \omega _{1}}, ovveroωn=nω1{\displaystyle \omega _{n}=n\omega _{1}}, e sono dettearmoniche (termine non collegato con il concetto difunzione armonica). Ognuna di queste componenti spettrali ha un'ampiezza pari a:

An=an2+bn2{\displaystyle A_{n}={\sqrt {a_{n}^{2}+b_{n}^{2}}}}

e una fase iniziale:

φn=arctanbnan{\displaystyle \varphi _{n}=\arctan {\frac {b_{n}}{a_{n}}}}

Definendo:

an=Ancosφnbn=Ansinφn{\displaystyle a_{n}=A_{n}\cdot \cos \varphi _{n}\,\,\,\,\,b_{n}=A_{n}\cdot \sin \varphi _{n}}

si può riscrivere la serie come:

s(t)=a02+n=1Ancos(nω1tφn){\displaystyle s(t)={\frac {a_{0}}{2}}+\sum _{n=1}^{\infty }A_{n}\cdot \cos(n\omega _{1}t-\varphi _{n})}

Se il segnale è una funzione pari del tempo, cioè ses(t)=s(t){\displaystyle s(t)=s(-t)}, allora tutte le armoniche che contengono il seno (che è una funzione dispari) si annullano. Per cui la serie diventa:

s(t)=a02+n=1ancos(nω1t){\displaystyle s(t)={\frac {a_{0}}{2}}+\sum _{n=1}^{\infty }a_{n}\cdot \cos(n\omega _{1}t)}

con coefficienti:

an=2TT/2T/2s(t)cos(nω1t)dt{\displaystyle a_{n}={\frac {2}{T}}\int _{-T/2}^{T/2}s(t)\cdot \cos(n\omega _{1}t)\,dt}

Allo stesso modo se il segnale è una funzione dispari del tempo, cioè ses(t)=s(t){\displaystyle s(t)=-s(-t)}, tutte le armoniche che contengono il coseno si annullano (così anche il valore medio) e la serie diventa:

s(t)=n=1bnsin(nω1t){\displaystyle s(t)=\sum _{n=1}^{\infty }b_{n}\cdot \sin(n\omega _{1}t)}

con coefficienti:

bn=2TT/2T/2s(t)sin(nω1t)dt{\displaystyle b_{n}={\frac {2}{T}}\int _{-T/2}^{T/2}s(t)\cdot \sin(n\omega _{1}t)\,dt}

Forma complessa della serie di Fourier

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Si possono utilizzare ancora le formule di Eulero:

cosz=eiz+eiz2sinz=eizeiz2i{\displaystyle \cos z={\frac {e^{iz}+e^{-iz}}{2}}\,\,\,\,\,\sin z={\frac {e^{iz}-e^{-iz}}{2i}}}

per ottenere una forma alternativa alla serie di Fourier:

s(t)=a02+n=1[aneinω1t+einω1t2+bneinω1teinω1t2i]{\displaystyle s(t)={\frac {a_{0}}{2}}+\sum _{n=1}^{\infty }\left[a_{n}{\frac {e^{in\omega _{1}t}+e^{-in\omega _{1}t}}{2}}+b_{n}{\frac {e^{in\omega _{1}t}-e^{-in\omega _{1}t}}{2i}}\right]}

il termine tra parentesi può essere riscritto mettendo in evidenza gli esponenziali:

aneinω1t+einω1t2+bneinω1teinω1t2i=anibn2einω1t+an+ibn2einω1t{\displaystyle a_{n}{\frac {e^{in\omega _{1}t}+e^{-in\omega _{1}t}}{2}}+b_{n}{\frac {e^{in\omega _{1}t}-e^{-in\omega _{1}t}}{2i}}={\frac {a_{n}-ib_{n}}{2}}e^{in\omega _{1}t}+{\frac {a_{n}+ib_{n}}{2}}e^{-in\omega _{1}t}}

poiché:

anibn2=1TT/2T/2s(t)einω1tdt{\displaystyle {\frac {a_{n}-ib_{n}}{2}}={\frac {1}{T}}\int _{-T/2}^{T/2}s(t)e^{-in\omega _{1}t}\,dt}
an+ibn2=1TT/2T/2s(t)einω1tdt{\displaystyle {\frac {a_{n}+ib_{n}}{2}}={\frac {1}{T}}\int _{-T/2}^{T/2}s(t)e^{in\omega _{1}t}\,dt}

I nuovi coefficienti sono:

cn=anibn2cn=cn=an+ibn2{\displaystyle c_{n}={\frac {a_{n}-ib_{n}}{2}}\,\,\,\,c_{n}^{*}=c_{-n}={\frac {a_{n}+ib_{n}}{2}}}

Tramite queste trasformazioni matematiche si può riscrivere la serie di Fourier come:

s(t)=n=cneinω1t{\displaystyle s(t)=\sum _{n=-\infty }^{\infty }c_{n}\cdot e^{in\omega _{1}t}}

dove:

cn=1TT/2T/2s(t)einω1tdt{\displaystyle c_{n}={\frac {1}{T}}\int _{-T/2}^{T/2}s(t)e^{-in\omega _{1}t}\,dt}

Da notare che la serie è definita anche pern{\displaystyle n} negativi.

Rappresentazione di segnali non periodici

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Anche la rappresentazione di segnali non periodici viene svolta utilizzando labase ortonormale formata dalle funzioni armoniche, a patto che la funzione non periodica decresca all'infinito con sufficiente regolarità. Questo vincolo è dovuto al fatto che il metodo utilizzato per la rappresentazione in frequenza consiste nella costruzione di un segnale periodico dato dalla ripetizione infinita di un segnale non periodico, che deve essere definito in un intervallo di tempo al di fuori del quale è nullo.

La rappresentazione di segnali non periodici avviene solitamente attraverso l'utilizzo dellatrasformata di Fourier o latrasformata di Laplace, che fornisce una scrittura del tipo:

s(t)=12π+ϕ(ω)eiωtdω{\displaystyle s(t)={\frac {1}{2\pi }}\int _{-\infty }^{+\infty }\phi (\omega )\cdot e^{i\omega t}\,d\omega }

dove la funzioneϕ(ω){\displaystyle \phi (\omega )} si chiamadensità spettrale ed è uguale all'antitrasformata:[4]

ϕ(ω)=+s(t)eiωtdt{\displaystyle \phi (\omega )=\int _{-\infty }^{+\infty }s(t)\cdot e^{-i\omega t}\,dt}

Queste relazioni sono valide sotto certe condizioni, la più importante delle quali è che esista e sia finito ovunque:

+|f(t)|dt<+{\displaystyle \int _{-\infty }^{+\infty }|f(t)|\,dt<+\infty }

dovef{\displaystyle f} sta pers{\displaystyle s} oϕ{\displaystyle \phi }. Se questa condizione è valida la trasformatas{\displaystyle s} e l'antitrasformataϕ{\displaystyle \phi } sono funzioni continue, limitate e vale:

+|s(t)|2dt=+|ϕ(ω)|2dω{\displaystyle \int _{-\infty }^{+\infty }|s(t)|^{2}\,dt=\int _{-\infty }^{+\infty }|\phi (\omega )|^{2}\,d\omega }

Proprietà della trasformata

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Dalla linearità dell'integrale consegue immediatamente la linearità delle trasformate integrali. Esplicitamente, denotando conF{\displaystyle {\mathcal {F}}} l'operatore trasformata si ha:

F(αf+βg)=αF(f)+βF(g){\displaystyle {\mathcal {F}}(\alpha f+\beta g)=\alpha {\mathcal {F}}(f)+\beta {\mathcal {F}}(g)}

per ognif,gL1(R){\displaystyle f,g\in L^{1}(\mathbb {R} )} eα,βC{\displaystyle \alpha ,\beta \in \mathbb {C} }.

Spettro della derivata e dell'integrale

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Laderivata del segnale nel tempo corrisponde, nel dominio della frequenza, alla moltiplicazione periω{\displaystyle i\omega } della trasformata del segnale non derivato. Infatti, sias(t){\displaystyle s(t)} un segnale eS(ω){\displaystyle S(\omega )} la sua trasformata. Allora la derivata del segnale è:

+ds(t)dteiωtdt=[seiωt]++s(t)[iωeiωt]dt=0+iωS(ω){\displaystyle \int _{-\infty }^{+\infty }{\frac {ds(t)}{dt}}e^{-i\omega t}\,dt=\left[se^{-i\omega t}\right]_{-\infty }^{+\infty }-\int _{-\infty }^{+\infty }s(t)\left[-i\omega e^{-i\omega t}\right]dt=0+i\omega S(\omega )}

Per cui la trasformata dids(t)/dt{\displaystyle ds(t)/dt} èiωS(ω){\displaystyle i\omega S(\omega )} e la trasformata didns(t)/dtn{\displaystyle d^{n}s(t)/dt^{n}} è(iω)nS(ω){\displaystyle (i\omega )^{n}S(\omega )}.

Lo spettro dell'integrale di un segnale è invece dato dalla divisione periω{\displaystyle i\omega } della trasformata del segnale (non integrato). Sias(t){\displaystyle s(t)} un segnale eS(ω){\displaystyle S(\omega )} la sua trasformata, allora la trasformata dell'integrale del segnale:

ts(τ)dτ{\displaystyle \int _{-\infty }^{t}s(\tau )d\tau }

è il rapporto:

1iωS(ω){\displaystyle {\frac {1}{i\omega }}S(\omega )}

Prodotto di due segnali

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Una particolarità particolarmente utile della rappresentazione spettrale è che laconvoluzione nel tempo di due funzioni equivale al prodotto algebrico delle loro trasformate nel dominio della frequenza. Infatti, scrivendo la trasformata del prodottos(t)=u(t)v(t){\displaystyle s(t)=u(t)\cdot v(t)} di due segnali come:

S(ω)=+u(t)v(t)eiωtdt=12π+u(t)[+V(ξ)eiξtdξ]eiωtdt=12π+V(ξ)[+u(t)ei(ωξ)tdt]dξ{\displaystyle S(\omega )=\int _{-\infty }^{+\infty }u(t)\cdot v(t)e^{-i\omega t}dt={\frac {1}{2\pi }}\int _{-\infty }^{+\infty }u(t)\left[\int _{-\infty }^{+\infty }V(\xi )e^{i\xi t}\,d\xi \right]e^{-i\omega t}\,dt={\frac {1}{2\pi }}\int _{-\infty }^{+\infty }V(\xi )\left[\int _{-\infty }^{+\infty }u(t)e^{-i(\omega -\xi )t}\,dt\right]d\xi }

dove nel primo passaggio si è scritta la funzione di partenza come antitrasformata della trasformata (tra parentesi quadre), mentre nel secondo il termine tra parentesi quadre è la trasformataU(ωξ){\displaystyle U(\omega -\xi )} della funzioneu{\displaystyle u} traslata dalla moltiplicazione per l'esponenziale. Quindi:

S(ω)=12π+V(ξ)U(ωξ)dξ{\displaystyle S(\omega )={\frac {1}{2\pi }}\int _{-\infty }^{+\infty }V(\xi )\cdot U(\omega -\xi )d\xi }

questo integrale è un prodotto di convoluzione e si scrive simbolicamente come:

s(t)=u(t)v(t)S(ω)=U(ω)V(ω){\displaystyle s(t)=u(t)\cdot v(t)\qquad S(\omega )=U(\omega )*V(\omega )}

Vale anche l'inverso, se si ha il prodotto ordinario di due spettri:

S1(ω)S2(ω)s1(t)s2(t){\displaystyle S_{1}(\omega )\cdot S_{2}(\omega )\qquad s_{1}(t)*s_{2}(t)}

Parità

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La trasformata di un segnale reales(t){\displaystyle s(t)} si può scrivere genericamente come:

S(ω)=+s(t)cos(ωt)dti+s(t)sin(ωt)dt=A(ω)iB(ω){\displaystyle S(\omega )=\int _{-\infty }^{+\infty }s(t)\,\cos(\omega t)\,dt-i\cdot \int _{-\infty }^{+\infty }s(t)\,\sin(\omega t)\,dt=A(\omega )-iB(\omega )}

conA(ω)=A(ω){\displaystyle A(\omega )=A(-\omega )} è la parte reale della trasformata ed è unafunzione pari, mentreB(ω)=B(ω){\displaystyle B(\omega )=-B(-\omega )} è la parte immaginaria dello spettro ed è unafunzione dispari. Se si esegue l'antitrasformata si ottiene nuovamente il segnale reale nel tempo:

s(t)=12π+[A(ω)iB(ω)][cos(ωt)+isin(ωt)]dω{\displaystyle s(t)={\frac {1}{2\pi }}\int _{-\infty }^{+\infty }[A(\omega )-iB(\omega )]\cdot [\cos(\omega t)+i\cdot \sin(\omega t)]\,d\omega }

Sviluppando il prodotto entro l'integrale si ha:

s(t)=12π+[A(ω)cos(ωt)+B(ω)sin(ωt)]+i[A(ω)sin(ωt)B(ω)cos(ωt)]dω{\displaystyle s(t)={\frac {1}{2\pi }}\int _{-\infty }^{+\infty }[A(\omega )\cos(\omega t)+B(\omega )\sin(\omega t)]+i\cdot [A(\omega )\sin(\omega t)-B(\omega )\cos(\omega t)]\,d\omega }

Affinché il segnale sia reale deve necessariamente succedere che la parte reale ed immaginaria siano entrambe nulle, cioè:

+A(ω)sin(ωt)dω=0+B(ω)cos(ωt)dωt=0{\displaystyle \int _{-\infty }^{+\infty }A(\omega )\sin(\omega t)\,d\omega =0\,\,\,\,\,\int _{-\infty }^{+\infty }B(\omega )\cos(\omega t)\,d\omega t=0}

e questa condizione è soddisfatta solo se la parte reale è pari e la parte immaginaria è dispari. È vero anche il contrario, quindi se la parte reale della trasformata di un segnale è pari e la parte immaginaria è dispari allora si ottiene un segnale reale.

Note

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  1. ^S. Lang, Pag. 158.
  2. ^W. Rudin, Pag. 89.
  3. ^W. Rudin, Pag. 88.
  4. ^W. Rudin, Pag. 180.

Bibliografia

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Voci correlate

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