L'insediamento umano in questo territorio risale a circa undicimila anni fa e da allora si succedettero svariati popoli, sia agricoltori dellaMesoamerica sia nomadi. Dopo la conquista spagnola, il Messico cominciò la sua lotta per l'indipendenza politica nel 1810. In seguito, per quasi un secolo il Paese è stato coinvolto in una serie di guerre interne e d'invasioni straniere che hanno avuto un impatto forte in tutti gli ambiti della vita messicana. Per la maggior parte delXX secolo (principalmente per la prima metà) si assistette a un periodo di forte crescita economica nel contesto di una politica dominata da un unico partito politico.
Per volume diprodotto interno lordo (PIL) nominale, il Messico è considerata la quattordicesima economia mondiale.[2] Tuttavia la distribuzione della ricchezza è estremamente diseguale, tanto che gli indici di sviluppo umano possono variare enormemente fra zona e zona del Paese.[6][7] Per una buona parte del XX secolo la principale fonte di ricchezza del Paese è stato ilpetrolio, anche se il processo di industrializzazione del Paese ha permesso la diversificazione dell'economia. Le rimesse dei lavoratori all'estero sono aumentate di anno in anno e rappresentano il 3% del PIL, costituendo un'importante fonte di valuta estera per il Paese accanto ai proventi delle esportazioni di petrolio e del turismo.[8][9] Dopo la cattura diPablo Escobar, la lotta per il controllo delle rotte della droga per gliStati Uniti d'America attraverso il Messico ha prodotto una vera e propriaguerra civile tra i varicartelli della droga, che ha portato a oltre110000 morti.
Il Messico è uno dei Paesi piùdiseguali del mondo. Lo 0,3% della popolazione possiede il 59,5% della ricchezza del Paese, mentre 46,8 milioni di persone vivono in povertà (2024).[10] La disuguaglianza è considerata il principale fattore alla base della criminalità in Messico.[11]
Dalla sua creazione comeStato federale il nome ufficiale del Paese è Stati Uniti Messicani, anche se nella Costituzione del 1824 venivano utilizzate indiscriminatamente le espressioni di Nazione Messicana e Stati Uniti Messicani (Nación Mexicana eEstados Unidos Mexicanos).[14] La Costituzione del 1857 ufficializzò l'uso del nome Repubblica Messicana, sebbene nel testo si usasse anche l'espressione Stati Uniti Messicani.[15] La Costituzione vigente, promulgata nel 1917, stabilì che il nome ufficiale del Paese fosse Stati Uniti Messicani.
La parola Messico deriva daMēxihco [me:ʃiʔko], nome con il quale gliAztechi designavano la loro capitale. Ci sono diverse ipotesi circa il significato della parolaMēxihco e un'etimologia proposta suggerisce che potrebbe essere interpretato come "luogo [dove vive] Mēxitli (o Mēxtli, oMetztli)", un nome delladivinità della guerra degli Aztechi.[16] Un'altra corrente individua le parolemetztli (luna),xictli (centro) e-co (in, il posto): in questo modo il nome Messico significherebbe "Nel centro della Luna" o "Nel centro del lago della luna", tuttavia quest'ultima interpretazione è scarsamente riconosciuta.[17]
Alcuni autori (soprattutto inSpagna) preferiscono la varianteMéjico al vero e corretto termineMéxico.[18] Entrambe le forme sono ritenute corrette dalla lingua spagnola, che comunque suggerisce la formaMéxico e l'uso della "x" in tutte le parole da essa derivate.[19] Storicamente la maggior parte dei Paesi di lingua spagnola usa la "x".
Il passato del Messico mostra una grande diversità di civiltà. Come il resto d'America, i primi abitanti del Paese furono probabilmente dei cacciatori asiatici che attraversarono lostretto di Bering al momento delle grandiglaciazioni. Il territorio messicano fu abitato da cacciatori e raccoglitori a partire da circa11000 anni fa.[20] L'agricoltura cominciò a svilupparsi nelIX millennio a.C., anche se la coltivazione delmais, la più importante della regione, non si iniziò fino alV millennio a.C. Ilvasellame, importante segno della nascita di una società sedentaria, fu introdotto attorno al 2500 a.C., che viene accettata come data di inizio della civiltàmesoamericana. Mentre le popolazioni del deserto del nord continuarono a sopravvivere grazie a caccia e raccolta, nella parte meridionale del Messico l'agricoltura permise la transizione dalle società egualitarie del periodo preclassico antico (tra ilXXV e ilXVI secolo a.C.) – basate sulle differenze digenere,età eparentela – alle società più complesse del periodo preclassico mediano.
DalXII secolo a.C. fino alla conquista spagnola nel 1492 il Messico fu la patria di civiltà avanzate.
La cultura e l'arte olmeca sono ancora poco conosciuti. Sebbene i loro resti siano pochi (testa olmeca diLa Venta, si veda in particolare ilMuseo diAntropologia diXalapa), si stima che la loro influenza sulla civiltà degli altri Paesi sia stata decisiva (l'invenzione dellascrittura e delcalendario, il culto delgiaguaro e il dio dellapioggia). Tutte le civiltà dellaMesoamerica pertanto fanno riferimento a quella olmeca.
Teotihuacan fu la più grandecittà-Stato pre-colombiana e dominò la civiltà che porta lo stesso nome. Costituisce uno dei siti archeologici più visitati del Messico. Fece sentire la propria influenza dalNuovo Messico allaCosta Rica. Nell'VIII secolo Teotihuacan cominciò a decadere e nella regione sorsero diversi Stati ostili fra loro. NelX secolo questi Stati avevano esaurito le proprie forze, proprio mentre daldeserto del nord giungevano le prime tribùchichimeche. Nel frattempo, nel nord-est i popoliOasisamericani crearono una civiltà propria, le cui vestigia più importanti in territorio messicano sono localizzate aPaquimé.
Stanziatisi prevalentemente nell'odiernoStato di Oaxaca, si costituirono in città-stato teocratiche. Oggi400000 persone parlano ancora lozapoteco. Uno dei principali siti archeologici è quello diMonte Albán.
QuellaMaya fu una delle civiltà più evolute dell'epoca pre-colombiana, caratterizzata dallo sviluppo di importanti centri cerimoniali (il cui simbolo è iltempio a forma di piramide a gradoni). Fondarono la città diChichén Itzá, una delle più importanti città del Messico pre-ispanico, ePalenque.
Questo popolo passò nel giro di poco meno di 200 anni dallo status ditribù nomade a quello di impero esteso su un vasto territorio del Messico centrale. La capitale dell'impero azteco fuTenochtitlán, che divenne l'odiernaCittà del Messico dopo la sua distruzione nel 1521 per opera deiconquistadores spagnoli. L'impero crollerà poco dopo, nel 1525.
Cuitláhuac eCuauhtémoc furono gli ultimi leader dell'Impero azteco. Il primo venne sconfitto dagli invasori il 30 giugno 1520, e morì poco dopo durante l'epidemia divaiolo. Cuauhtémoc, abbandonato dalla maggior parte dei suoi alleati, venne catturato e ucciso dagli spagnoli nel 1521. Nell'autunno del 1521 cadde l'Impero azteco per opera degli eserciti spagnoli composti principalmente datlaxcalteca. Dopo due mesi e mezzo di assedio,Tenochtitlán fu espugnata, e nel giro di un anno gli spagnoli presero il controllo dell'intero Paese e in seguito procedettero alla sottomissione dei regni indipendenti. Quasi tutti i popoli mesoamericani vennero assoggettati nei cinque anni successivi alla caduta di Tenochtitlan. Tuttavia i gruppi semi-nomadi del Nord continuarono la resistenza fino quasi alXX secolo, quando gliYaqui negoziarono l'armistizio con l'esercito messicano.
Dal 1535 l'amministrazione della Nuova Spagna venne affidata a un viceré. Il primo fuAntonio de Mendoza nominato daCarlo V.
Durante questo periodo, la madrepatria spagnola si arricchì grazie alle attività minerarie (oro eargento) e all'agricoltura (coltivazione dicanna da zucchero ecacao). Porte di accesso al commercio del Paese furonoVeracruz (sulgolfo del Messico) eAcapulco (sull'Oceano Pacifico). Sul piano umano la popolazione indigena si ridusse dell'80% a causa delleepidemie e dei massacri. Si stima che prima dell'arrivo degli europei il Messico centrale possedesse 25 milioni di abitanti. Di questi ne erano rimasti poco più di un milione nel 1650 circa (bisogna ricordare che una parte si fuse con i coloni spagnoli e gli schiavi africani).
I tre secoli di dominazione spagnola (1525 – 1821) hanno coinciso con l'istituzione del Messico come nazione latina, ispanica, cattolica e meticcia, così come la conosciamo oggi. L'architettura, la gastronomia, le festività, e la struttura della famiglia sono ancora in gran parte influenzate da questi tre secoli di dominazione spagnola.
Nonostante la diffusa distruzione derivante dalla colonizzazione del Messico, una forma d'arte coloniale si sviluppò dalXVI secolo.
L'indipendenza e la nascita della Repubblica messicana
Rivolte separatiste scoppiarono contemporaneamente in diverse regioni dell'America Latina, tra cui il Messico. Nel 1809 morì l'eroe indipendentistaMelchor de Talamantes. Il 16 settembre 1810, uncreolo, il sacerdoteMiguel Hidalgo y Costilla (oggi eroe nazionale), partì da quella che è oggi la città diDolores Hidalgo nello Stato diGuanajuato alla guida di un esercito formato da abitanti del villaggio e da popolazioni indigene contro la dominazione spagnola. Cominciò con successo la conquista della città, che avvenne nel 1811. Il movimento cominciò ad allargarsi. Creoli (coloni bianchi al potere dell'economia locale), meticci e indigeni si allearono contro iGachupines (spagnoli nati nelle metropoli alla guida del potere politico). Il primo atto di indipendenza venne firmato il 6 novembre 1813, con il nome diAtto Solenne della Dichiarazione di Indipendenza del Nord America. L'atto di indipendenza del Messico fu finalmente firmato il 28 settembre 1821 e si dichiarava il paese una monarchia vacante, il cui trono fu offerto aFerdinando VII di Spagna. In seguito, il 18 maggio 1822 la scelta cadde sul generaleAgustín de Iturbide, che fu proclamato come primoimperatore del Messico indipendente con il nome di Agustín I. Non fece in tempo a consolidare il nuovo regime, che sciolse il Congresso costituente accusandolo di non riuscire a governare il paese e facendo arrestare diversi deputati. Il generaleAntonio López de Santa Anna si sollevò in favore dell'istituzione repubblicana mentre venne concordato il "Piano di Veracruz" che prevedeva il ripristino del congresso democratico. Il 19 marzo 1823 l'imperatore Agustín, pressato dagli oppositori, abdicò e Santa Anna proclamò laRepubblica. Il 4 ottobre 1824 il Messico si dotò della sua primacostituzione.
Nell'autunno 1835 i coloni anglofoni delTexas (85% della popolazione) si ribellarono contro l'autorità del Messico (in seguito allabattaglia di Alamo), proclamando nel marzo 1836 la "Repubblica del Texas". IlGuatemala e l'effimeraRepubblica dello Yucatán dichiararono lasecessione. Quest'ultima verrà reintegrata dal Messico dopo due tentativi.
IlTexas, dichiaratosi indipendente, venne in seguito annesso agliStati Uniti. Nel 1846 il Messico rivendicò il territorio compreso tra ilRio Grande e il RioNueces (fiume situato300 km a nord del Rio Grande). Scoppiò la guerra tra il Messico e gliStati Uniti che durò dal 1846 al 1848.
Le truppe degli Stati Uniti invasero e occuparono il Paese dal 1847 al 1848. Dopo labattaglia di Chapultepec, 14 settembre 1847, le truppe degli Stati Uniti issarono la bandiera americana sul Palazzo Nazionale:Città del Messico venne occupata.
Nel dicembre 1861Spagna,Francia eRegno Unito pretesero il pagamento dei debiti che il Messico aveva nei loro confronti e insediarono loro navi davanti al porto diVeracruz, dove imperversava il "vomito nero" (lafebbre gialla). Fu permesso loro di scendere a terra per poter portare avanti le trattative.
Nonostante queste, però, nel 1862 il Paese fu invaso da unaspedizione voluta daNapoleone III (Spagna e Regno Unito ritirarono invece le loro richieste) che culminò nella conquista del Paese e nella costituzione dell'Impero messicano dell'arciducaMassimiliano d'Asburgo, il quale venne poi fucilato per ordine del presidente repubblicanoBenito Juárez il 19 giugno 1867 assieme ai generali conservatoriMiguel Miramón eTomás Mejía.
Eroe della guerra contro i francesi,Porfirio Díaz divenne presidente del Messico nel 1876. La sua presidenza si protrasse fino al 1911, comportando un lungo periodo di stabilità. La sua opera si caratterizzò verso la pace, il progresso e l'apertura del Paese agli investitori stranieri. Le riforme modernizzarono e arricchirono il Paese, ma questo non andò a vantaggio di tutti e si acuì il divario tra ricchi e poveri. La ripartizione dei voti alle elezioni e l'insoddisfazione di alcuni ceti, in particolare della classe media, suscitò laRivoluzione.
Il sistema porfiriano fu all'origine di disuguaglianze nello sviluppo che causarono tensioni: disuguaglianze tra settori (le esportazioni di prodotti minerari e materie prime crebbero notevolmente, mentre i prodotti alimentari e di consumo quotidiano divennero più scarsi) e disuguaglianze tra regioni. La produzione di mais scese da 2,5 milioni nel 1877 a 2 milioni nel 1910, mentre la popolazione aumentò (tradotto in produzione pro capite, si tratta di una diminuzione del 50%).[21] La proprietà su larga scala fece notevoli progressi, mentre le società fondiarie accumularono milioni di ettari. Entro la fine della presidenza di Díaz, il 97% delle terre coltivabili apparteneva all'1% della popolazione e il 95% dei contadini non aveva più terra. Divennero lavoratori agricoli in enormihaciendas o formarono un misero proletariato urbano le cui rivolte verranno stroncate una ad una.[22]
Porfirio Díaz, al potere da trent'anni, volle partecipare alleelezioni presidenziali del 1910, al pari diFrancisco Madero. Díaz fece imprigionare Madero, per poi rilasciarlo. Díaz vinse poi le elezioni, mentre Madero raccolse solo poche centinaia di voti in tutto il Paese. Molte persone ritennero che vi fossero stati palesi brogli e, incitate da Madero, si ribellarono. Cominciò la guerra civile messicana, detta ancheRivoluzione messicana, il 20 novembre 1910.
Durante larivoluzione maderista (la prima fase della grande Rivoluzione messicana) Díaz dovette affrontare numerose ribellioni, compresa quella diPancho Villa a nord edEmiliano Zapata principalmente nello Stato diMorelos. Nel maggio 1911, dopo la presa diCiudad Juárez, Díaz, che voleva evitare una guerra civile (già in atto), scelse di andare in esilio inFrancia.
La rivoluzione degenerò in una lotta di potere tra i rivoluzionari. Il presidenteFrancisco Madero (rivoluzionario) venne assassinato daVictoriano Huerta (reazionario) che si autoproclamò presidente. Con il Piano di Guadalupe i rivoluzionari guidati daVenustiano Carranza,Pancho Villa edEmiliano Zapata decisero di vendicare Madero. Tuttavia, dopo la deposizione di Huerta nel 1914, i contrasti tra iCostituzionalisti di Carranza e Convenzionisti di Villa e Zapata sfociarono in una nuova sanguinosissima guerra civile. Zapata venne assassinato nel 1919, Carranza nel 1920, ePancho Villa nel 1923.
La rivoluzione si concluderà ufficialmente nel 1917, data della nuovaCostituzione del Messico, ma le violenze si protrassero fino al 1930 (assassinio diÁlvaro Obregón nel 1928). Sotto i governi diPlutarco Elías Calles edEmilio Portes Gil, inizia l'attuazione della riforma agraria riconosciuta dalla Costituzione del 1917. Le condizioni di vita migliorano e il tasso di mortalità infantile scende da 224,4 ‰ a 137,7 ‰ tra il 1923 e il 1931. Viene fatto un serio sforzo a favore dell'istruzione. Il budget per l'istruzione ammonta al 14% della spesa statale e il numero di scuole rurali è triplicato. Il tasso dialfabetizzazione degli over 10 è passato dal 25% del 1924 al 51% del 1930.[21]
Un'altra ondata di violenze seguì le misureanticlericali adottate dal governo diPlutarco Elías Calles nel 1926: larivolta dei cristeros. Il periodo di disordini proseguì fra il 1926 e il 1929, a causa della rivolta "cristiana". La Costituzione approvata nel 1917 prevedeva una netta separazione traStato eChiesa. Nel 1926, il governo volle dare piena attuazione al dettato costituzionale, giungendo a prevedere la requisizione di molti beni ecclesiastici, la chiusura di molte scuole cattoliche e la soppressione degliordini religiosi, impedendo di fatto la possibilità di divenire frate o suora, privando dello stato civile e del diritto di voto i religiosi e arrivando ad arrestare chi avesse fatto battezzare i propri figli o chi avesse espresso l'intenzione di seguire la vita religiosa. In alcune città i dipendenti statali furono costretti a scegliere se rinunciare alla fede o al posto di lavoro.
Il mondocattolico, dopo iniziali proteste di piazza, raccolte di firme e boicottaggi, diede vita allaLega Nazionale per la Libertà Religiosa, composta e sostenuta dai soci dell'Azione Cattolica. In un secondo momento, visto il peggioramento delle condizioni deicattolici e il clima di persecuzioni che si era creato, nacque un ramo favorevole ad azioni belliche, detto "cristero" (da "Viva Cristo Re", motto dei combattenti) che ingaggiò battaglie, soprattutto nel Sud del Messico, con gruppi dell'esercito per ottenere una riforma dellaCostituzione. Il governo represse con forza ogni forma di opposizione, dando vita a pubbliche esecuzioni, anche di esponenti non violenti della Lega, accusati soltanto di professare pubblicamente la fede cattolica.
Molti iscritti all'Azione Cattolica e alla Lega vennerobeatificati, nel corso della seconda metà del Novecento, dalla Chiesa cattolica, poiché testimoniarono la propria fede fino al martirio, senza mai usare la violenza come mezzo di lotta culturale o politica. Nel 1929, impossibilitato a sedare le numerose rivolte ed essendo sul punto di perdere la guerra civile, il governo giunse a un accordo con laChiesa cattolica, che prevedeva il rispetto, almeno formale, della libertà religiosa. Alcuni dei "cristeros" più estremisti non condivisero, però, l'accordo, continuando, ancora per un decennio, a opporsi alle scelte governative. Il governo, d'altra parte, non rispettò mai gli accordi e, cessate le ostilità, arrestò e fucilò tutti gli ex combattenti che riuscì a trovare. Le leggi anticlericali approvate da Calles rimasero comunque in vigore, nonostante la guerra civile e gli accordi.
Da ricordare, nel contesto storico, l'instancabile attività volta alla conquista dei diritti delle donne diElvia Carrillo Puerto (1881-1967), leader del suffragio in Messico.
Alla morte diÁlvaro Obregón,Calles divenne ilJefe máximo de la Revolución. Nel marzo del 1929 fondò ilPartito Nazionale Rivoluzionario, al fine di controllare i vari politici e ponendo sé stesso a capo del partito. Al fine di evitare conflitti tra i generali nominò Presidente della Repubblica un civile,Emilio Portes Gil, per il periodo dal 1928 al 1930. Calles dovette lottare controuna cospirazione militare guidata dal generale José Gonzalo Escobar. Gli anni trenta furono segnati dalla presidenza diLázaro Cárdenas del Río dal 1934 al 1940, che si propose di rendere il Messico un Paese socialista su imitazione dell'URSS. IlPartito Rivoluzionario Istituzionale (PRI) prese il potere nel 1946 e governò il Paese senza sosta per 54 anni fino al 2000, configurando così un regime autoritario centralista durante il quale è iniziata laguerra zapatista nel Chiapas tra glizapatisti e il governo il 1º gennaio 1994.[23].
Formazioni geografiche tra le più caratteristiche del territorio messicano sono lapenisola di Bassa California nel nord-ovest e lapenisola dello Yucatán a sud-est. La prima è percorsa da nord a sud da unacatena montuosa che prende il nome di Sierra de Baja California, Sierra de San Francisco o de la Giganta. Il suo punto più alto è il vulcano diTres Vírgenes. La penisola dello Yucatán, al contrario, è una piattaforma dicalcare quasi completamente pianeggiante.
Situato all'interno dell'arco compreso tra laSierra Madre Orientale, l'Occidental e laFascia Vulcanica Trasversale si trova l'altopiano centrale del Messico, idealmente diviso in due parti dalle piccole colline diZacatecas e San Luís. La parte settentrionale è più arida e posta a un livello altimetrico inferiore rispetto a quella meridionale. Si trova ildeserto di Chihuahua e il semideserto di Zacatecas. A sud delle colline si trova una fertile regione delBajío con numerose valli fresche o temperate, come la Meseta Tarasca, la valle di Toluca e la Poblano-Tlaxcalteca. Nella metà meridionale di questo altipiano si concentra la maggior parte della popolazione messicana.
Tra la Fascia Vulcanica Trasversale e la Sierra Madre del Sur è situata la Depresión del Balsas e la Tierra Caliente deMichoacán,Jalisco e Guerrero. A est, attraversando laSierra Mixteca si trovano le Valli centrali di Oaxaca, circondate da montagne impervie che rendono difficile sia l'accesso sia le comunicazioni.
Nel versante Pacifico si trova ilfiume Lerma che getta le sue acque nellago di Chapala, dal quale fuoriesce il fiume Rio Grande de Santiago. Altri grandi fiumi sono ilBalsas, di vitale importanza per le città degli altopiani del Messico, ilSonora,Fuerte, Mayo eYaqui, che sostengono la prospera agricoltura nel Nord-ovest del Paese e il fiumeColorado, condiviso con Stati Uniti.
I fiumi interni, vale a dire quelli che non scorrono verso il mare, presentano spesso basse portate. Il principale è il fiumeCasas Grandes che scorre tra gli Stati diChihuahua,Nazas eDurango. La maggior parte dei fiumi in Messico presenta basse portate e quasi nessuno è navigabile.
In Messico sono presenti numerosilaghi elagune, anche se spesso di dimensioni modeste. Il più grande corpo d'acqua interno è illago di Chapala nello Stato diJalisco, anche se a causa dello sfruttamento intensivo è a rischio di estinzione. Altri laghi principali comprendono il lago Patzcuaro, il lago Zirahuén e il lago Cuitzeo, tutti all'interno delMichoacán. In aggiunta, la costruzione di dighe ha portato alla formazione di laghi artificiali, come il lago de Mil Islas inOaxaca.
Il Messico è un Paese con una gran diversità climatica. La posizione geografica del Paese lo colloca in due zone ben distinte separate daltropico del Cancro. Questo parallelo potrebbe separare idealmente il Paese in una regione tropicale e una regione temperata. Tuttavia, la topografia e la presenza deglioceani hanno una grande influenza nella formazione della mappa climatica messicana.
In questo modo, in Messico si possono trovare i climi freddi delle cime montane a poche centinaia di chilometri dai climi più caldi dellapiana costiera. Iclimi più estremi sono quello delloStato di Chihuahua, dove si registrano temperature tra le più basse del Paese che possono toccare i−20 °C, e quello deldeserto di Sonora, dove talvolta si superano i45 °C. Si presenta poi una regione dal clima caldo e piovoso lungo le pianure costiere delgolfo del Messico e delPacifico. Questa regione presenta temperature comprese tra15,6 °C e40 °C. Un'altra regione dal clima caldo è quella compresa tra614 e 830 m sullivello del mare, dove le temperature variano tra16,7 °C della media di gennaio e21,1 °C di luglio. La regione fredda è quella compresa tra i1830 m sullivello del mare e i2745 m.
Un clima temperato semi-umido presenta temperature che variano tra10 e 20 °C, con precipitazioni non superiori ai1000mm all'anno. A un'altitudine superiore ai1500 m, la presenza di questo ambiente dipende dalla latitudine della regione. In aree con tali condizioni meteorologiche, le gelate sono una costante che si verifica ogni anno.
Un secondo tipo di clima è quello caldo-umido e caldo semi-umido. In aree con questo clima, piove durante l'estate o per tutto l'anno. Le piogge raggiungono i1500 mm annui con temperature medie tra24 e 26 °C. Le aree con questo clima si trovano prevalentemente lungo la piana costiera del golfo del Messico, dell'Oceano Pacifico, dell'istmo di Tehuantepec, nel nord delChiapas e nellapenisola dello Yucatán.
Il clima tropicale secco presenta varietà rispetto ai climi elencati in precedenza. Si localizza lungo le pendici dellaSierra Madre Occidentale eOrientale, nei bacini superiori dei fiumiBalsas ePapaloapan, così come in alcune regioni dell'istmo di Tehuantepec, dellapenisola dello Yucatán e dello Stato delChiapas. Il clima tropicale secco è, quindi, quello che si presenta sulla regione più vasta tra i climi estremi caldi del Messico.
Le zone temperate sono quelle regioni in cui la pioggia annuali sono inferiori ai350 mm. La temperatura media annuale varia tra15 e 25 °C, e il tasso delle precipitazioni è altamente variabile. La maggior parte del territorio messicano che si trova a nord deltropico del Cancro presenta queste caratteristiche.
La stagione umida va da maggio a ottobre. In media piove 70 giorni all'anno. La caratteristica dominante, tuttavia, è la mancanza di precipitazioni in più parti del territorio, un dato di fatto connesso alle presenza di alte montagne che ostacolano l'avanzata delle nuvole cariche di pioggia e che fanno da cornice all'altopiano messicano. Nella zona temperate degli altopiani la media è635 mm di pioggia all'anno. Nelle regioni più fredde, ad alta quota, si registrano tassi di460 mm. Nell'area semidesertica a nord dell'altopiano messicano si registrano appena254 mm di pioggia all'anno. In contrasto con l'aridità di questa regione (in cui si concentra l'80% della popolazione messicana), in alcune aree del Paese si registrano quasi1000 mm di precipitazioni annuali, con punte di3000 mm.
Con una popolazione di quasi 132 milioni di abitanti, il Messico è ladecima nazione più popolata del mondo ed è, subito dopo il Brasile, il Paese più popolato dell'America Latina. Il 62% della popolazione è costituita da meticci, di discendenza mista europea (prevalentemente spagnola) e indigena. Gli amerindi, appartenenti a varie nazioni indigene (come imaya), rappresentano il 28% dei messicani. Il restante 10% degli abitanti è invece in maggioranza di origine europea e in minoranza africana e asiatica.[24] Circa4000 italiani vennero nella seconda metà dell'Ottocento e crearono alcune colonie diitalo-messicani ancora esistenti (comeChipilo, vicino aPuebla).
Il Messico è lo Stato che ospita il maggior numero di statunitensi che vivono al di fuori degli USA. Ciò è dovuto in primo luogo ai legami economici, sempre più importanti, fra i due Paesi a seguito agli accordi di libero commercio firmati con USA e Canada (NAFTA, operativo dal gennaio 1994). Inoltre, gli statunitensi considerano il Messico un'ottima meta di ritiro dalla vita frenetica: questo vale in particolare per San Miguel e per altre località della Bassa California. In Messico coesistono 59 differenti etnie indigene, le quali affondano le loro radici nella storia precedente alcolonialismo europeo. DallaSinaloa alChiapas vivono 10 milioni dinativi americani. Il Messico è il Paese dell'America Latina con la più bassa presenza di popolazione di origine italiana.
In Messico ci sono anche un numero significativo di persone provenienti da:Argentina,Guatemala,Colombia,Cuba ePerù (da dove molti vennero a rifugiarsi da guerre civili e dittature deglianni ottanta del Novecento). Nel corso delXIX secolo e la maggior parte del XX secolo, comunitari europei e asiatici sono stati i più rappresentativi, ma a partire dal 2000, le comunità più rappresentative sono di originestatunitense elatinoamericana.
^Si calcola solo la popolazione maggiore di 5 anni, nell'anno 2000 arrivava a 84 794 454.
Fonte: INEGI (2000)
La religione predominante è quellacattolica (83,9%), seguonoprotestanti (7,6%), altre religioni (2,5%) eatei (4,6%). Ilmormonismo si sta diffondendo in modo significativo nelle principali città presso il confine nord-orientale.
Tra le ricorrenze religiose più sentite ricordiamo quella del 12 dicembre, ilDía de la Virgen de Guadalupe, che celebra l'ultima apparizione in Messico diNostra Signora di Guadalupe, nel 1531.
In Messico, a livello costituzionale,de iure non esiste una lingua che venga designata comelingua ufficiale.[25] Tuttavia, laLey General de los Derechos Lingüísticos riconosce lo status di lingua nazionale allospagnolo e alle lingue indigene native del territorio, così come a quelle di altri popoli originari che si sono stabiliti nel loro territorio. Lo spagnolo è la lingua dominante nelle attività ufficiali, anche se vi è un intento di farne la lingua ufficiale del Paese. Lo spagnolo è parlato da quasi la totalità dei messicani.
Circa il 7% della popolazione parla una lingua americana. Il Governo riconosce 62 lingue indigene, tra le quali le più parlate sono ilnahuatl e ilmaya (entrambe con 1,5 milioni di parlanti). Altre, come illacandón, sono usate da meno di 100 persone. Il governo ha promosso programmi educativi bilingue (in spagnolo e in una lingua locale) presso le comunità indigene rurali.
L'inglese è molto conosciuto nelle grandi città, presso il confine statunitense e nelle località balneari. Sta diventando popolare soprattutto fra i giovani, mentre le più prestigiose scuole private offrono un'educazione bilingue.
Da segnalare è inoltre la comunità diChipilo nelloStato di Puebla, documentata da vari linguisti (tra cui Carolyn McKay). La città, infatti, venne fondata nel 1882 da immigrati provenienti dalVeneto. Mentre tutti gli altri europei di origine non spagnola hanno finito per perdere la loro lingua originaria, gliitalo-messicani di Chipilo (e di alcune zone vicine) conservano straordinariamente inalterata lalingua veneta parlata dai loro nonni, rappresentando perciò una minoranza linguistica non riconosciuta ufficialmente.
Essendo unoStato federale, il Messico è diviso in 31 Stati (Estados) e la capitale (capital). Ogni Stato ha una costituzione propria e ungovernatore eletto direttamente.
Il suo mandato dura sei anni e non esiste la possibilità di una rielezione neanche come eventuale presidente sostituto.
Nel caso in cui un presidente della Repubblica si trovasse in condizione di non poter terminare il proprio mandato, la presidenza ricadrebbe nelle mani di una persona eletta dal Congresso.
Partito della Rivoluzione Democratica (PRD), fondato nel 1989. È stato il principale partito dellasinistra messicana fono al 2018, come il PRI è membro dell'Internazionale Socialista.
Idistretti elettorali federali del Messico sono le 300 unità nelle quali si divide il territorio messicano e in ognuna delle quali viene eletto un deputato federale, membro della Camera dei deputati del Messico.
Il Messico ha un'economia di libero mercato e fa parte dei Paesi con un reddito medio-alto. È all'11º posto fra le più grandi economie del pianeta in termini diprodotto interno lordo misurato a parità dipotere d'acquisto.[2]
Secondo i dati delFondo Monetario Internazionale, il Messico nel 2012 possedeva il secondo reddito pro capite più elevato fra i Paesi dell'America Latina in termini nominali a10 059$ e il più alto in termini di parità di potere d'acquisto, a15 363 $.[2]
Dopo la crisi economica del 1994, il Messico ha intrapreso una notevole fase di recupero, modernizzando e diversificando la propria economia. Le recenti amministrazioni hanno anche permesso un miglioramento delle infrastrutture e l'apertura alla concorrenza in settori come quello portuale, ferroviario, delle telecomunicazioni, dell'energia elettrica, della distribuzione di gas naturale e degli aeroporti. La più grande fonte di reddito messicano è ilpetrolio.[27] Secondo laGoldman Sachs, nel 2050 le cinque più grandi economie del pianeta saranno quella di:Cina,Stati Uniti,India,Brasile e Messico.[28]
Mappa dell'Indice di sviluppo umano (HDI) negli Stati del Messico (2004).
0,80 e più
0,75–0,799
0,70–0,749
Secondo il direttore per il Messico presso laBanca Mondiale, la popolazione in condizioni di povertà è diminuita dal 24,2% al 17,6% tra il 2000 e il 2004, passando dal 42% al 27,9% nelle zone rurali nello stesso periodo.[30] Tuttavia la disparità di reddito rimane un problema, ed enormi divari restano non solo tra ricchi e poveri, ma anche tra il Nord e il Sud del Paese e tra zone urbane e rurali; sono in esecuzione misure di contrasto alla povertà, ad esempio con il programmaProbecat riservato aidisoccupati. I netti contrasti in termini di reddito e di sviluppo umano sono altresì un grave problema messicano. Nel 2004 l'indice di sviluppo umano adottato delleNazioni Unite registrato nel Benito Juárez, un distretto diCittà del Messico, e San Pedro Garza Garcia, nello Stato diNuevo León, riportava un livello simile a quello registrato inGermania eNuova Zelanda in termini di sviluppo economico, educativo e di aspettativa di vita. Al contrario, Metlatonoc, nello Stato diGuerrero presentava un HDI simile a quello dellaSiria.[31]
La crescita media annua delPIL per il periodo 1995-2002 è stata del 5,1%. L'inflazione ha raggiunto il livello più basso attestandosi al 3,3% nel 2005 e i tassi di interesse bassi hanno spinto il credito al consumo nella classe media. Il Messico ha sperimentato all'inizio delXXI secolo un periodo di stabilità monetaria: il deficit di bilancio è stato ulteriormente ridotto e il debito estero si è attestato a meno del 20% del PIL.
Le rimesse da cittadini messicani che lavorano negli Stati Uniti hanno raggiunto i 20 miliardi didollari nel 2004 e sono la settima maggiore fonte di reddito estero, dopo petrolio, esportazioni industriali, manufatti, elettronica, industria automobilistica e alimentare.[32] Nel 2008 sono stati inviati in Messico 67,5 miliardi di dollari dagli emigrati negli Stati Uniti.[33]
Circa il 90% del commercio messicano è stato messo sotto accordi di libero scambio con oltre 40 Paesi, di cui ilNorth American Free Trade Agreement (NAFTA) resta il più significativo. Quasi il 90% delle esportazioni messicane prendono la strada degli Stati Uniti e delCanada[34] e quasi il 65% delle importazioni provengono da questi due Paesi.[34] Altri importanti accordi commerciali sono stati firmati con l'Unione europea, ilGiappone,Israele e diversi Paesi dell'Europa centrale e delSud America. Il Messico è diventato un attore importante nel commercio internazionale, tanto che se misurato in dollari, il valore delle esportazioni messicane sarebbe il 15º al mondo e il 10º se l'Unione europea venisse trattata come una singola entità statale,[35] pari circa al totale delle esportazioni di tutti i membri delMercosur considerati insieme,Venezuela compreso.[35]
Nel 2018, il 48% della popolazione vive in povertà e il 10% più ricco della popolazione detiene quasi l'80% della ricchezza nazionale.[36] Più di tre milioni di bambini sono costretti a lavorare a causa della povertà familiare.[37]
La corruzione è una sfida importante per l'economia messicana: secondo gli studi dellaBanca Mondiale, la corruzione politica ed economica potrebbe rappresentare il 9% del PIL.[38]
Circa il 60% della forza lavoro lavora nell'economia informale e il 15% negliStati Uniti. Questi ultimi assorbono l'80% delle esportazioni messicane, il che pone il Paese latinoamericano in una situazione di estrema dipendenza che spesso lo costringe ad accettare le richieste di Washington.[39]
L'agricoltura costituisce ancora l'occupazione di parte preminente della popolazione, che in grandi regioni la esercita ancora secondo modalità primitive, come nella valle di Tehuacán, per gli archeologi la patria del mais, coltivato in centinaia di ecotipi primitivi dacampesinos che arano i campi con un unico strumento della tecnologia occidentale, l'aratro di legno portato dagli uomini di Cortéz[40] In regioni diverse, verso gliStati Uniti, l'agricoltura è alquanto evoluta, le varietà impiegate sono moderne, si usano fertilizzanti e antiparassitari, ma la spietata concorrenza imposta dal sistema del libero scambio voluto dagli Stati Uniti non consente ai piccoli proprietari, che hanno famiglie numerosissime, di accumulare il capitale necessario per nuove attrezzature. L'impiego di pratiche irrigue primitive, cui sono costretti contadini che non possono acquistare impianti di microirrigazione, sta abbassando, ad esempio, le falde della regione di Celaya, una delle più avanzate, di 6 metri all'anno, destinando una regione popolosa a convertirsi in deserto.[41]
La ricchezza mineraria tradizionale del Messico è l'argento. Attualmente, le maggiori miniere sono a Pachuca (Hidalgo) e a Paral (Chihuahua), mentre ilpiombo, spesso associato, ha come luoghi di maggior produzione mineraria gli Stati di Chihuahua, in cui si trova la famosaminiera di Naica e del Nuovo Leon. Complessivamente, i dati del 2004 davano2850tonnellate d'argento e150000 di piombo.
Da un secolo si è affiancata l'estrazione del petrolio, soprattutto nelgolfo del Messico,con 168,728 milioni di tonnellate prodotte nel 2004[senza fonte].
Il turismo è una delle risorse principali del Messico. Il governo centrale e i singoli Stati si affidano sempre di più alle risorse economiche generate dalturismo nazionale e internazionale, anche perché igiacimenti di petrolio si stanno esaurendo ed è molto costoso perforare alla ricerca di giacimenti più profondi. Stati giovani comeQuintana Roo vivono quasi esclusivamente del turismo. La popolazione è costituita da immigranti provenienti da tutto il Paese e da moltissimi stranieri. APlaya del Carmen (una delle località più turistiche del Messico moderno), vi è la comunità più numerosa di italiani residenti in Messico. Altri stati come: laBassa California,Nayarit,Oaxaca,Yucatán eCampeche studiano il modello di Quintana Roo e si aprono al turismo.[42]
UnLepisosteus, una delle specie endemiche del MessicoUngiaguaro, mammifero nativo del Messico
Il Messico è uno dei 17paesi megadiversi del mondo. Con circa200000 specie differenti, il Messico è la patria di 10-12% della biodiversità globale.[43] È capofila nella biodiversità dei rettili con 707 specie conosciute, al secondo posto con 438 specie di mammiferi, quarto con 290 specie di anfibi e sempre quarto per la propria flora, con26000 specie diverse.[44] Il Messico è anche considerato il secondo Paese al mondo per gli ecosistemi e il quarto per specie totali.[45] Circa2500 sono le specie protette dalla legislazione messicana.[45] Il governo messicano creò il Sistema Nazionale di Informazione sulla Biodiversità, incaricato di studiare e promuovere l'utilizzo sostanziale degli ecosistemi. In Messico170000 km² sono considerati "Aree Naturali Protette". Sono inclusi 34 riserve della biosfera (ecosistemi inalterati), 64 parchi nazionali, 4 monumenti naturali, 26 aree per proteggere la flora e la fauna, 4 zone di protezione naturale e 17 santuari (zone con una ricca diversità delle specie).[43] inoltre ci sono circa 357 sorgenti naturali e circa 200 create dal uomo.
Nel 2006 in Messico c'erano quattrocartelli che controllavano praticamente oltre metà del territorio messicano, con la complicità delle istituzioni, attraverso un accordo tacito denominato "pax mafiosa". Contro iltraffico di droga il presidenteFelipe Calderón ha lanciato una vasta azione di lotta, che dal 2006 al 2012 ha causato100000 morti negli scontri tra cartelli della droga, narcotrafficanti e forze di sicurezza (polizia municipale, statale, federale ed esercito).[46]
Il narcotraffico ha fatto diventare il Paese uno dei più violenti al mondo, nonché il più pericoloso per i giornalisti. I cartelli della droga messicani, che hanno interessi finanziari in decine di Paesi, si disputano il controllo del territorio con omicidi "ordinari" ed eccellenti (direttori ed ex direttori di polizia o carceri, magistrati, politici, semplici poliziotti).[47]
Proprio nelle regioni vicino alla frontiera con gli Stati Uniti infuria lo scontro tra due cartelli un tempo alleati: gli omicidi raggiungono il tasso più elevato del mondo aCiudad Juárez (Stato di Chihuahua) che, come gli altri Stati messicani del Nord, rappresenta una delle aree dove la criminalità organizzata è particolarmente attiva nel gestire il traffico di cocaina verso gli Stati Uniti, primo consumatore mondiale.
Tra le organizzazioni più sanguinarie spiccano iLos Zetas, formati da un nucleo di disertori delle forze speciali messicane. I proventi del narcotraffico hanno portato a una forte corruzione della polizia (soprattutto locale) e dei dirigenti politici, contro cui il Governo messicano lotta con epurazioni e bonifiche. Le carceri non sfuggono a una grave corruzione e talvolta sono di fatto autogestite da detenuti, che vi perpetrano quasi regolarmente massacri ed esecuzioni.[48]
Attualmente l'esercito risulta la forza di contrasto più efficace e credibile nella lotta contro i narcotrafficanti. Di recente la narcomafia messicana è stata classificata nel rating ONU delle mafie mondiali come tra le più potenti dopo quelle italiane.[senza fonte]
Jean-François Boyer riporta come nel Messico di Carlos Salinas de Gortari «le privatizzazioni del periodo 1989-1995 [...] abbiano permesso ai narcos, con la complicità dello Stato e dei narcopolitici, di diventare una potenza economica legale».[49]
Nel campo artistico il Messico ha avuto pittori ma anche muralisti. Agli inizi delXX secolo si afferma ilmuralismo messicano con i cosiddettiTre Grandi:Diego Rivera,José Clemente Orozco eDavid Alfaro Siqueiros. Pittrice celebre, conosciuta in tutto il mondo e grande icona della moda fuFrida Kahlo, moglie di Diego Rivera e esponente del cosiddettorealismo magico. Pittrice delsurrealismo fu inveceRemedios Varo. Un altro famoso pittore messicano fuRaúl Anguiano. Altro famoso muralista messicano fu ilDr. Atl. E ancora pittore, che allo stesso tempo fu anche scultore, èFrancisco Eppens Helguera, ricordato come l'ideatore dellabandiera del Messico. Tra i più grandi paesaggisti messicani ricordiamoJosé María Velasco. Sempre nel campo della pittura possiamo ricordare ancheRufino Tamayo che era anche un bravissimo incisore musicale. Altra pittrice nota, ma anche poetessa, fuCarmen Mondragón che allo stesso tempo fu un'affermata modella: il suo nome è rimasto legato alle famose foto di nudo, estremamente audaci per l'epoca, scattate dal fotografoEdward Weston.
Il ricco patrimonio culturale del Messico è testimoniato anche dalla presenza di numerosi siti iscritti nellaLista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.
Un tipico genere musicale messicano è ilRanchera: tra gli esponenti più autorevoli della musica messicana del XX secolo ricordiamoVicente Fernández,El Rey de la Cancion Ranchera,José Alfredo Jiménez (1926-1973) eChavela Vargas, autori di spicco della musicaranchera. Nel XIX secolo spicca il compositoreJuventino Rosas. Importante esponente dell'operistica messicana del XIX secolo fuÁngela Peralta. Nel XX secolo si afferma la musica popolare conMaría Grever.
Anche nella cinematografia il Messico, in particolare nel XX secolo, si affermò in campo internazionale. Tra il 1936 e il 1959, si assiste alla cosiddettaÉpoca de Oro del cine mexicano[50], con autori comePedro Infante (1917-1957), che fu anche cantante e vera icona del cinema messicano del XX secolo. Icona in campo femminile dell'Época de Oro fu ancheMaría Félix. E ancoraDolores del Río, attrice del cinema hollywoodiano. Da ricordare anche l'attoreCantinflas (1911-1993), che ricevette ilGolden Globe per una parte nel filmIl giro del mondo in 80 giorni, del 1956. Attore e sceneggiatore noto fu ancheRoberto Gómez Bolaños. Altra importante protagonista del cinema messicano fu l'attriceKaty Jurado (1924-2002), il cui nome è oggi iscritto tra leCelebrità della Hollywood Walk of Fame. Tra i maggiori cineasti del XXI secolo da menzionareAlejandro González Iñárritu (5 premi Oscar) eAlfonso Cuarón, con film pluripremiati comeRoma (primo film messicano vincitore, nel 2019, del Premio Oscar al miglior film straniero), e inoltre vincitore di vari premi Oscar, quest'ultimo primo regista messicano nella storia a vincere ilPremio Oscar come miglior regista nel2014.[51].Il primo film messicano candidato per l'Oscar al miglior film straniero fu, nel 1961,Morte in vacanza, diretto dal registaRoberto Gavaldón.
Anche in campo scientifico il Messico si è affermato con personalità di spicco, in particolare durante il XX secolo: tra questi ricordiamo l'astronomoGuillermo Haro (1913-1988), che fece numerose e importanti scoperte concernenti le nebulose planetarie riguardanti il nucleo galattico e contribuì, ancora in ambito astronomico, alla scoperta dei cosiddettioggetti di Herbig-Haro.
L'importanza, a livello mondiale, della cucina messicana, spesso intensa e ricca di spezie, è stata confermata nel 2010 quando la cucina messicana è entrata a far parte delPatrimonio dell'umanità dell'UNESCO.
I messicani vantano anche una buona tradizione nelpugilato: specialmente a livello professionale, negli anni la nazione messicana ha regalato a questo sport molti grandi campioni mondiali: tra i più famosi ricordiamoJulio César Chávez, campione del mondo in tre distinte categorie: superpiuma, leggeri e superleggeri.
Di grande importanza nel Paese è la cosiddettalucha libre, forma di wrestling tipico messicano, dove la particolarità sta nel vedere atleti combattere indossando principalmente una maschera che li rende misteriosi e irriconoscibili. Importanti eventi si svolgono nel centro di Città del Messico nella "Arena Ciudad de Mexico". Altri sport seguiti vanno dalbasket albaseball[55], anch'esso uno deglisport più diffusi in Messico, mentre il campionato di baseball, denominatoLiga Mexicana de Béisbol, viene giocato da marzo ad agosto. La nazionale messicana di baseball partecipa regolarmente aicampionati mondiali ottenendo buoni risultati. Nel 2006 la nazionale è stata invitata alWorld Baseball classic, il mondiale organizzato dallaMajor League Baseball piazzandosi nella seconda fase eliminatoria.
^È attestata anche la forma graficaMéjico, più conforme alle norme generali di grafia dellalingua spagnola ma utilizzata quasi esclusivamente inSpagna. LaReal Academia Española considera corrette entrambe le forme, pur consigliando l'uso di quella più arcaica,México, in virtù della maggior diffusione in tale paese e all'interno del mondo ispanico in generale.[4]
Emilio Malesani, Fabrizio Cortesi, Mario Salfi, Gioacchino Sera, Iliehard Dangel, Richard Dangel, Carlo Tagliavini, Pino Fortini, Gennaro Mondaini, Giuseppe Molteni, Carlo De Angelis, Anna Maria Ratti, Renato Biasutti, Guido Valeriano Callegari, Ezequiel A. Chavez, Salvatore Battaglia, Federico E. Mariscal, Luigi Chatrian,MESSICO, inEnciclopedia Italiana,Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1934.
(EN) Henry Bamford Parkes, Ernst C. Griffin, Michael C. Meyer, Marvin David Bernstein, Howard F. Cline, Angel Palerm, Gordon R. Willey, Manuel Castellano, Mark Gonzales, Great Museums, Magnus Pharao Hansen, ANTHONY TSOUMBRIS, Mic Anderson, Adam Augustyn, Yamini Chauhan e World Data Editors,Mexico, suEnciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.