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Stato di conservazione | |
Fossile | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Mammalia |
Ordine | Carnivora |
Famiglia | Felidae |
Sottofamiglia | Machairodontinae |
Genere | Megantereon |
Specie | |
Vedi testo |
Ilmegantereon (gen.Megantereon) è unfelide estinto, appartenente al gruppo delletigri dai denti a sciabola. Visse tra ilPliocene inferiore e ilPleistocene medio (circa 4,5 milioni di anni fa - 500.000 anni fa), anche se alcuni fossili databili alMiocene superiore (circa 6 milioni di anni fa) potrebbero appartenere aMegantereon. Visse inEuropa,Asia,Africa eNordamerica. È considerato un possibile antenato diSmilodon.
Questo animale possedeva una corporatura simile a quella dell'odierno giaguaro (Panthera onca), ma doveva essere un po' più pesante; il collo, inoltre, era più allungato, mentre la regione lombare era più corta. Possedeva forti zampe anteriori, la cui metà inferiore era di dimensioni davvero grandi (paragonabili a quelle di unleone adulto).Megantereon aveva potentimuscoli del collo, sviluppati in modo tale da portare forza all'azione di squarcio esercitata daicanini superiori. Questi ultimi erano allungati e taglienti, con una sezione a forma di mandorla, ed erano protetti da flange ossee lungo la mandibola quando la bocca era chiusa.
SolitamenteMegantereon era alto circa 72 centimetri al garrese; alcuni esemplari di grandi dimensioni rinvenuti inIndia potrebbero aver raggiunto i 150 chilogrammi di peso, ma la maggior parte delle specie eurasiatiche e nordamericane del Pliocene erano di peso sicuramente inferiore. Le specie più piccole provenienti dall'Africa e dal Pleistocene inferiore europeo pesavano tra i 60 e i 100 chilogrammi, a seconda del metodo utilizzato per stimare il peso dell'animale (Navarro e Palmqvist, 1995; Navarro e Palmqvist, 1996). Altre misurazioni suggeriscono un peso compreso tra i 100 e i 160 chilogrammi per le specie del Pleistocene inferiore europeo (Garcia e Virgos, 2007).
Descritto per la prima volta nel1828 da Croizet e Jobert, il genereMegantereon è basato sullaspecie tipoMegantereon cultridens, tipica del Pliocene europeo, da alcuni ritenuta l'unica appartenente a questo genere (con varie sottospecie). AMegantereon sono solitamente attribuite anche altre specie, tra le quali probabilmente valide sonoM. whitei (tipicamente africana, ma con alcuni rappresentanti europei del Pleistocene inferiore) eM. falconeri (Pliocene superiore - Pleistocene medio dell'Asia). La specieM. microta è stata descritta nel 2015 e proviene dalla Cina meridionale, da terreni del Pleistocene inferiore. Altre specie variamente ritenute valide sonoM. inexpectatus, M. nihowanensis, M. vakhshensis, M. hesperus, M. ekidoit eM. megantereon.
I più antichi resti fossili confermati diMegantereon provengono dal Pliocene inferiore del Nordamerica (circa 4,5 milioni di anni fa); nel corso del Pliocene il genereMegantereon si diffonde in Africa (ad esempio inKenya) e verso la fine del periodo appare in Europa e Asia (circa 2,5 milioni di anni fa). È stata quindi suggerita un'origine nordamericana per questo genere; tuttavia, fossili frammentari descritti nel 2010 e provenienti da Kenya eCiad, datati tra i 5,7 e i 7 milioni di anni, potrebbero appartenere aMegantereon e dimostrerebbero quindi un'origine africana nel Miocene superiore (De Bonis et al., 2010).
Megantereon potrebbe essersi evoluto da forme arcaiche di tigri dai denti a sciabola comeParamachaerodus oPromegantereon nel corso del Miocene. Alla fine del Pliocene sembra che questo animale si sia evoluto in Nordamerica nel più grosso e più specializzatoSmilodon, mentre nelVecchio Mondo sopravvisse fino al Pleistocene medio. InSudafrica i resti più recenti sono quelli ritrovati nel sito diElandsfontein (700 - 400.000 anni fa); i resti europei più recenti si rinvengono aUntermassfeld (circa 900.000 anni fa) e quelli asiatici sono stati ritrovati aZho-Khou-Dien inCina (500.000 anni fa), associati a quelli diHomo erectus. L'unico esemplare praticamente completo è stato ritrovato aSenéze, inFrancia, ma molti esemplari della specieM. cultridens sono stati ritrovati anche inItalia, ad esempio inValdarno.
In Europa,Megantereon potrebbe essere stato un predatore diartiodattili di grandi dimensioni, dicavalli o forse anche di giovanirinoceronti edelefanti (Christiansen e Adolfsen, 2007). È improbabile cheMegantereon si limitasse a mordere la sua preda: i lunghi canini superiori non erano sufficientemente forti e robusti per evitare di spezzarsi durante la lotta con la preda. È possibile quindi cheMegantereon e i suoi stretti parenti mordessero la preda e poi si allontanassero, lasciandola sanguinare fino a quando le energie venivano a mancare; si suppone cheMegantereon usasse i lunghi canini per praticare un morso potente sulla gola delle prede, tagliando gran parte dei nervi e dei vasi sanguigni. Anche se i denti rischiavano di venir danneggiati, la preda veniva uccisa in modo abbastanza veloce da evitare qualunque tipo di lotta (Turner, 1997).
Nel sito diDmanisi, inGeorgia, vi sono prove che indicano un'interazione traMegantereon eHomo erectus. Un cranio diH. erectus, infatti, mostra ferite nella zona occipitale che combaciano con le dimensioni dei denti a sciabola diMegantereon. A causa della posizione delle tracce del morso, sembra probabile che l'ominide sia stato attaccato dalla parte anteriore e superiore del cranio, e che il morso sia stato esercitato da un esemplare che ha visto l'ominide come un potenziale rivale; altre tracce di morsi di macairodonti sono state rinvenute su predatori rivali (inclusi altrimacairodonti), e le ferite indicano tutte un comportamento aggressivo a causa di una competizione percepita. L'ominide probabilmente cercò di fuggire, visto che non vi sono tracce di predazione o di saprofagia, ma la ferita deve essere risultata fatale.
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