Come è normale nella periodizzazione della storia, le date di inizio e di fine delle età sono convenzionali e non possono separare nettamente i fenomeni tipici di un'età e della successiva; nel caso del Medioevo si deve notare che alcuni caratteristiche tipiche dei suoi primi secoli, come il crollo demografico, ladeurbanizzazione, il declino del potere centralizzato, le invasioni e le migrazioni di massa delle tribù, erano già iniziati nellatarda antichità.
Il Medioevo fu caratterizzato da un ruolo predominante della religione. Nel VII secolo nasce nellapenisola araba lareligione islamica, la più recente delle grandi religioni universali, che poi si diffonde verso ovest, sino ad interessare tutta l'Africa mediterranea, e verso est, dalMedio Oriente all'Indonesia. Durante tutto il Medioevo, ilCristianesimo si espanse progressivamente in tutta Europa; con ilGrande Scisma del 1054 lachiesa cattolica si divise daquella ortodossa. Dal punto di vista dell'organizzazione sociale, politica ed economica, fenomeni tipici del Medioevo furono ilfeudalesimo, ilsistema curtense, la diffusione capillare deicastelli e la nascita dellacavalleria. Il Medioevo è solitamente suddiviso inAlto eBasso Medioevo, divisi dall'anno Mille; nei paesi di cultura anglosassone si usa spesso distinguere anche unpieno Medioevo, concetto solitamente non utilizzato in altri paesi[8].
NelBasso Medioevo, la popolazione europea aumentò notevolmente, grazie a innovazioni tecnologiche e agricole che portarono a un aumento della produzione e alla ripresa del commercio. In questo contesto, fiorirono iliberi comuni, lerepubbliche marinare, lelibere città imperiali e le città dellaLega anseatica. Con leCrociate, l'Europa occidentale si scontrò con le regioni islamiche. Nel Basso Medioevo iniziò il processo che portò alla formazione degliStati nazionali.
DalRinascimento all'Illuminismo gravò sul Medioevo un pregiudizio negativo: i suoi secoli erano definiti "secoli bui", in contrasto con l'antichità classica e la fioritura rinascimentale; oggi questo concetto non è più condiviso[9]. Nell'Ottocento, con ilRomanticismo, il Medioevo al contrario fu ritenuto un periodo di splendore, per la sua tedenza almisticismo, allaspiritualità, alla fantasia e all'immaginazione e inoltre perché considerato l'epoca mitica ove affondano le radici dei moderni popoli europei[10].
Il concetto di Medioevo comparve per la prima volta nelXV secolo, con i terminilatinimedia aetas omedia tempestas[11], con il significato di "età di mezzo", in ciò riflettendo l'opinione dei contemporanei, per cui tale periodo avrebbe rappresentato una lunga parentesi storica, una stasi culturale che si colloca tra la grandezza dell'età classica e l'epocaumanistica erinascimentale, che quella grandezza intendeva far risorgere.
Questa visione completamente negativa del Medioevo è stata successivamente superata, anche perché senza la mediazione del Medioevo, che ha conservato le testimonianze scritte dell'antichità e ne ha coltivato il mito, noi sapremmo veramente poco dell'età classica, se non attraverso le testimonianze materiali rimasteci.Inizialmente il Medioevo era però riferito all'arte e alla cultura ed è in questo senso che lo usòGiorgio Vasari. Il momento in cui questo termine fu usato nel senso di periodo storico per la prima volta è dibattuto, così come l'autore che lo usò per primo in questo senso. Alcuni storici ritengono che il primo ad utilizzare il termineMedia tempestas ("Medioevo") in senso storico sia stato il bibliotecarioGiovanni Andrea Bussi, nel 1469[12][13].
È probabile, tuttavia, che l'espressione sia divenuta di uso corrente solamente verso la fine delXVII secolo[14], conCellarius, che rese canonica la divisione delle epoche storiche in storia antica, medievale e moderna[15].L'espressione "età di mezzo" è tuttora usata come sinonimo di Medioevo, anche perché conserva la sua validità, scevra da ogni giudizio di valore: nella consuetaperiodizzazione indica l'arco di tempo che è preceduto da due età, ossia laPreistoria e l'Età antica ed è seguito da due età: l'Età moderna e l'Età contemporanea e dunque si trova in mezzo alle cinque età della Storia.
La data convenzionale più diffusa come inizio del Medioevo è il 476 (fine V secolo), cioè l'anno che vide la deposizione dell'ultimo imperatore romano (Romolo Augusto) e la conseguente fine dell'Impero romano d'Occidente; tale evento, infatti, è considerato fondamentale perché segnò la fine del dominio romano sull'Europa occidentale e sull'Africa nord-occidentale, dopo quasi mezzo millennio. Inoltre, da quel momento, si intensificò la trasformazione già in atto dell'Impero romano d'Oriente in entità politica sempre più greco-orientale e meno romana.
Alcuni storici hanno proposto altre date: la morte dell'imperatoreTeodosio I (395), ilsacco di Roma per opera del re visigotoAlarico (410), l'avvento degliArabi (VII secolo), la calata deiLongobardi e l'effettiva fine dei domini imperiali in Occidente (568), la morte dell'Imperatore d'OrienteEraclio I (641), l'incoronazione diCarlo Magno (800); alcuni studiosi britannici, infine, fissano l'inizio del Medioevo nell'anno Mille, visto che intorno a tale data la società europea di espressione latina cominciò a dare segni di rinascita in tutti i campi, e designano l'epoca che va dalla fine dell'Impero romano d'Occidente all'anno Mille come "secoli bui" o "età barbarica"[16]; l'anno Mille però è usualmente considerato il limite tra l'Alto Medioevo e il Basso Medioevo.
La suddivisione comunemente utilizzata del Medioevo è traAlto Medioevo eBasso Medioevo. L'Alto Medioevo va dal 476 all'anno mille ed è caratterizzato dal ritorno a un'economia di sussistenza e da continue invasioni da parte diSlavi,Arabi,Normanni eMagiari. Il Basso Medioevo vede invece lo sviluppo di forme di governo basate su signorie e vassallaggio, con la costruzione di castelli e la rinascita della vita nelle città; poi un crescente potere dei re e la rinascita di interessi commerciali, specie dopo lapeste delXIV secolo.
Un castello medievale persiano:Arg-e Rayen (Persia)
Tra Alto e Basso Medioevo, la storiografia anglosassone inserisce il periodo delPieno Medioevo, che comprende i secoli centrali del Medioevo (XI-XII secolo); similmente, in Germania si individua unFrühmittelalter ("Medioevo iniziale", V-VIII sec.), unHochmittelalter ("alto Medioevo", IX-XI sec.) e unSpätmittelalter ("basso Medioevo", XII-XV sec.)[17]. Di recente anche alcuni testi italiani dipendenti dalla storiografia anglosassone utilizzano questo criterio[18]. Il Pieno Medioevo sarebbe caratterizzato dalla piena e completa fioritura del sistema deiComuni medievali e dallalotta fra i due poteri universali,Impero ePapato[8].Jacques Le Goff ha proposto di sostituire l'idea del Medioevo "corto" (quello che va dal V al XV secolo) con un "Medioevo lungo" (dal III al XIX secolo), arguendo che l'elemento centrale dell'età di mezzo fu ilfeudalesimo e che questo scomparve solo con lasocietà industriale[19].
In alcune aree culturali si vissero fenomeni analoghi a quelli tipici del Medioevo occidentale: le invasioni di popoli nomadi, un lungo periodo di anarchia e di guerre continue, la crisi degli antichi imperi e nello stesso tempo la continuazione dell'idea imperiale, l'instaurarsi di un'economia di sussistenza, il fervore religioso, il ruolo unificante della religione, la costruzione dei castelli, la nascita di una nuova cultura in cui si fondono quella antica e quella portata dagli invasori o derivante da un periodo di lotte politiche. Si usa pertanto il termine "Medioevo" anche questi contesti geografici, ossia ilGiappone, laCina, l'India e laPersia. Naturalmente, in questi casi, le date di inizio e di fine del periodo non sono quelle utilizzate per nel contesto europero e mediterraneo.
- 1185: inizio delperiodo Kamakura, durante il quale, nel 1274 e nel 1281, il Giappone dovette fronteggiare due tentativi diinvasione mongola; successivamente, il Paese visse un periodo di caos politico e di infinite battaglie, che costituisce ilperiodo degli Stati combattenti.
- 1603: inizio delperiodo Azuchi-Momoyama, durante il quale ci fu la riunificazione dell'Impero Giapponese.[20].
- 220: con la fine delladinastia Han (età classica cinese), l'Impero Cinese perde la sua unità, sotto i colpi delle popolazioniXiongnu,Xianbei eQiang che premevano ai confini dell'impero o insorgevano, e dellarivolta dei Turbanti Gialli.
- 589: inizio delladinastia Sui, che riunificò la Cina dopo quasi quattro secoli di lotte intestine, divisioni politiche e dinastiche.[21]
- 550: l'Impero Gupta, che segnò l'età classica indiana, entra in crisi e poi si estingue a causa dell'invasione degliUnni Alcioni (questa data consente di stabilire più precise corrispondenze tra l'inizio del Medioevo indiano e quello del Medioevo occidentale)
- 1206: tappa decisiva dell'islamizzazione dell'India: l'avvento delSultanato di Delhi
- 1556: anno dell'ascesa diAkbar al trono dell'Impero Moghul, il più importante impero indiano di religione musulmana[23].
- 1707: inizio della disgregazione dell'Impero Moghul; la sua fine aprì indirettamente le porte dell'India alla penetrazione e alla dominazione britannica[24].
Il Medioevo indiano può essere diviso in due periodi[25]: Alto Medioevo (650-1200 d.C.) e Tardo Medioevo (1200-1707 d.C.);
Da qualche decennio, alcuni storici considerano parte del Medioevo anche il lasso di tempo che va dalIV alVI secolo, a cui hanno dato il nome diTarda Antichità, o Tardo-antico; esso comprende un periodo usualmente inserito nell'Età antica (dal IV secolo al 476) e la prima parte di quello che comunemente è detto Alto Medioevo (dal 476 al VI secolo)[27]. Il concetto di Tarda Antichità fece inizialmente riferimento al campo artistico e a differenze formali già rintracciabili nelIII secolo[28]. Durante i secoli tardo-antichi sopravvive un'autorità imperiale forte in Oriente, fino alla morte diGiustiniano I nel 565. Secondo questo criterio, alla Tarda Antichità seguono i due periodi in cui comunemente si divide l'età medievale: l'Alto Medioevo, che però viene fatto iniziare dalVII secolo, e ilBasso Medioevo, separati come di consueto dall'anno Mille. L'Alto Medioevo, nei suoi limiti temporali ridefiniti, è caratterizzato da due fatti principali: la costituzione deiregni romano-barbarici e la diffusione dell'Islam nel bacino del Mediterraneo che, secondo la tesi dello storicoHenri Pirenne, avrebbe portato al definitivo tramonto degli equilibri del mondo antico, con uno spostamento verso nord del baricentro politico europeo.
Sebbene il terminetarda antichità implichi, tradizionalmente, una valenza negativa e tra i secoli dalIII alV l'area europea e delbacino del Mediterraneo subirono senz'altro un periodo di crisi, le trasformazioni in quest'epoca furono alla base per la nascita dell'identità europea[29]. Dopo aver raggiunto la sua massima estensione territoriale nelII secolo, il controllo di Roma sui propri territori si fece sempre più labile. Problemi economici, fra cui l'inflazione, e la sempre maggiore pressione sulle frontiere resero l'Impero fortemente instabile. Alladinastia dei Severi (193-235) succedette un periodo durato cinquant'anni dianarchia militare, denominatocrisi del III secolo dove si assistette a una sempre più chiara tendenza di dominio dell'esercito nel processo di scelta e acclamazione dell'imperatore. Le spese militari aumentarono costantemente, principalmente in risposta alla guerra con l'Impero sasanide. L'esercito raddoppiò le sue dimensioni e la cavalleria e unità più piccole sostituirono lalegione come principale unità tattica. Le spese militari portarono a un aumento delle tasse e divennero necessari più burocrati nell'amministrazione centrale per far fronte alle esigenze dell'esercito.
L'imperatoreDiocleziano inaugurò un programma di riforme che rafforzarono il carattere assolutistico e gerarchico dell'Impero, che, nel 286, venne diviso in due grandi regioni amministrative. Nella risultantediarchia due imperatori si dividevano su base geografica il governo dell'impero. Le riforme di Diocleziano crearono una forte burocrazia governativa, riformarono la fiscalità e rafforzarono l'esercito, non riuscendo però a risolvere completamente i problemi dell'impero, fra cui una tassazione eccessiva, il crollo della natalità e le pressioni sulle frontiere. Il mantenimento dell'esercito, necessario per le continue pressioni di tribù che in precedenza avevano avuto contatti pacifici con i Romani, richiedeva inoltre molte spese. Dopo un periodo di guerra civile, l'imperatoreCostantino, dopo aver ristabilito l'unità della carica imperiale, fece diBisanzio una nuova capitale, col nome diCostantinopoli. Con l'Editto di Milano del 313, Costantino proclamò ilCristianesimoreligio licita, cosa che ne favorì la diffusione. Divenne poi religione di Stato nel 380 (editto di Tessalonica).
Per gran parte del IV secolo, la società romana vide un divario sempre più ampio tra ricchi e poveri e un declino delle città più piccole. Un altro cambiamento fu lacristianizzazione dell'impero. Il processo fu accelerato dalla conversione di Costantino il Grande e alla fine del secolo il cristianesimo emerse come la religione dominante dell'impero. I dibattiti sullateologia cristiana si intensificarono e coloro che persistevano con le opinioni teologiche condannate neiconcili ecumenici dovettero affrontare dure persecuzioni. Talivisioni eretiche sopravvissero attraverso intense campagne di proselitismo al di fuori dell'impero, o grazie al sostegno dei gruppi etnici locali nelleprovince orientali, come l'arianesimo tra i popoli barbarici, o ilmonofisismo in Egitto e Siria. L'Ebraismo rimase una religione tollerata, sebbene la legislazione romana limitasse i diritti degliEbrei.
Leinvasioni barbariche, chiamate nella storiografia tedescaVölkerwanderung ("migrazioni di popoli")[30], furono delle irruzioni più o meno cruente o migrazioni delle popolazioni cosiddette "barbariche" (germaniche,slave,sarmatiche e di altri popoli di origineasiatica) all'interno dei confini dell'Impero romano, tra la fine delIV e ilVI secolo, che si conclusero con la formazione deiRegni romano-barbarici. L'inizio del fenomeno è considerato la sconfitta del 378 nellabattaglia di Adrianopoli per mano deiGoti. L'impero fu costretto ad accogliere un grande numero di tribù germaniche comefoederati e ammetterli come mercenari nell'esercito romano[31]. Alcune di queste tribù "barbare" rifiutavano la cultura romana, mentre altre la ammiravano e aspiravano a emularla. In cambio di terra da coltivare e, in alcune regioni, del diritto di raccogliere ilgettito fiscale per lo Stato, le tribù federate fornirono sostegno militare all'impero. Altre incursioni rappresentarono invece invasioni militari su piccola scala di gruppi tribali riuniti per raccogliere bottino, come nel caso degliUnni, che facevano irruzione nei territori dell'Impero terrorizzando gli abitanti. L'invasione più famosa culminò nelSacco di Roma deiVisigoti nel 410: per la prima volta in quasi 800 anni Roma era caduta in mani nemiche. IFranchi, gliAlemanni e iBurgundi si stanziarono inGallia mentre gliAngli, iSassoni e gliJuti sistabilirono in Gran Bretagna e iVandali conquistarono la provincia dell'Africa. Il re unnoAttila guidò le invasioni nei Balcani nel 442 e 447, nella Gallia nel 451 e in Italia nel 452. La minaccia unna rimase viva fino alla morte di Attila nel 453, quando la confederazione unna da lui guidata cadde a pezzi.
La pesante crisi sofferta dall'Impero romano d'Occidente culminò con la deposizione dell'ultimoimperatore romanoRomolo Augusto nel 476 da parte diOdoacre, generale dell'esercito romano, che, guidando una rivolta diSciri,Eruli eRugi, e non proclamandosi a sua volta imperatore, mise definitivamente fine all'esistenzaformale dell'Impero d'Occidente. Il 476 è considerato per questo la data convenzionale dell'inizio del Medioevo[32]. Mentre lapars occidentis dell'Impero collassava travolta dalle invasioni barbariche, l'Impero romano d'Oriente, noto comeImpero bizantino (denominazione apparsa successivamente allacaduta di Costantinopoli, per rimarcarne la distinzione con l'Impero romano classico), sopravvisse.
Il periodo successivo alla deposizione dell'ultimo imperatore non si risolse nella fine della civiltà romana, ma nella sua fusione con quella di altre popolazioni, che determinò il sorgere di una nuova civiltà latino-germanica. Nonostante la struttura politica nell'Europa occidentale fosse cambiata, il collasso dell'Impero non fu drammatico come si pensava in passato. L'artigianato degli invasori era spesso simile a quello romano, con manufatti barbarici spesso modellati sui manufatti romani. Allo stesso modo, la cultura intellettuale dei nuovi regni era direttamente basata sulle tradizioni intellettuali romane. Un'importante differenza col passato fu la diminuzione graduale delgettito fiscale. La maggior parte delle nuove entità politiche non pagava i loro eserciti con i proventi delle tasse, ma con terre. Questo diminuiva la necessità di ingenti entrate fiscali, e quindi il sistema di tassazione entrò in crisi.
I gruppi barbarici ora conosciuti collettivamente comeAnglosassoni si stabilirono in Gran Bretagna prima della metà del V secolo. La cultura locale ebbe scarso impatto sul loro modo di vivere, ma è evidente l'assimilazione linguistica deiBritanni ai nuovi arrivati. Intorno al 600si formarono numerosi piccoli regni come ilWessex e laMercia. I regni più piccoli nell'attuale Galles e in Scozia erano ancora sotto il controllo dei Britanni e deiPitti. L'Irlanda era divisa in unità politiche ancora più piccole, forse fino a150 regni tribali.
GliOstrogoti si stabilirono nella seconda metà del V secolo sottoTeodorico e fondarono un regno basato sulla cooperazione fra latini e Ostrogoti, che durò fino agli ultimi anni del regno di Teodorico. IBurgundi si stabilirono inizialmente inGallia, per poi fondare un nuovo regno traGinevra eLione. In Gallia nacquero i regni deiFranchi e deiBretoni. Sotto il figlio diChilderico I,Clodoveo I, fondatore delladinastia merovingia, ilRegno dei Franchi si espanse e si convertì al cristianesimo. A differenza di altri popoli germanici, i Franchi accettarono il cattolicesimo, il che facilitò la loro cooperazione con l'aristocrazia autoctonagallo-romana. I Britanni in fuga dalla Britannia – l'odierna Gran Bretagna – si stabilirono in quella che oggi è laBretagna.
Altri regni furono fondati daiVisigoti in Spagna, daiSuebi inGalizia, daAngli eSassoni inBritannia eVandali inNordafrica. Nel 568 iLongobardi, guidati daAlboino, si insediarono in Italia, dove diedero vita a unregno indipendente che estese progressivamente il proprio dominio sulla massima parte del territorioitaliano continentale e peninsulare[33]. Il dominio longobardo fu articolato in numerosiducati, che godevano di una marcata autonomia rispetto al potere centrale dei sovrani insediati aPavia; nel corso dei secoli, tuttavia, i sovrani estesero progressivamente l'autorità del re, conseguendo progressivamente un rafforzamento delle prerogative regie e della coesione interna del regno[34]. Provenienti dalle steppe asiatiche, i nomadiAvari conquistarono la maggior parte delle tribù slave, turche e germaniche nelle pianure lungo il Basso e Medio Danubio entro la fine del VI secolo, e furono regolarmente in grado di costringere gli imperatori orientali a pagare tributi . Intorno al 670, un altro popolo della steppa, iBulgari, si stabilirono suldelta del Danubio. Nel 681, dopoaver sconfitto l'esercito imperiale bizantino, fondarono ilPrimo impero bulgaro sul Basso Danubio, sottomettendo le tribù slave locali.
Illatino dell'Impero d'Occidente fu gradualmente sostituito dallelingue romanze, mentre ilgreco rimase la lingua dell'Impero d'Oriente, anche se successivamente si aggiunsero lelingue slave.
La storiografia è incerta sulla data di nascita dell'Impero bizantino, e diversi sono gli eventi considerati determinanti per la sua nascita: il 330 (rifondazione di Bisanzio come Costantinopoli), il 395 (morte di Teodosio I), il 476 (caduta dell'Impero d'Occidente), il 565 (morte diGiustiniano I e del sogno dellaRestauratio imperii). La data prevalentemente accettata dal mondo accademico dell'inizio del "periodo bizantino" è tuttavia il 610, anno dell'ascesa al trono diEraclio I, il quale modificò notevolmente la struttura dell'Impero, proclamò ilgrecolingua ufficiale in sostituzione dellatino e assunse inoltre il titolo imperiale dibasileus, al posto di quello diaugustus usato fino a quel momento[35]. L'Impero bizantino conobbe una rinascita economica che durò fino all'inizio del VII secolo. Lo Stato era caratterizzato da relazioni strette con la Chiesa cristiana, e le diatribe teologiche assunsero una forte importanza nella politica bizantina. Lo sviluppo della giurisprudenza portò alCodice teodosiano prima e alCorpus Iuris Civilis, conGiustiniano poi.
Durante il regno di Giustiniano si assistette all'ultimo concreto tentativo di riconquistare le regioni occidentali, per ristabilire l'unità dell'Impero romano (Restauratio Imperii). I Bizantini riuscirono a riconquistare le province dell'Africa Settentrionale e parte dellaSpagna dai Vandali, e, al termine dellaguerra greco-gotica combattuta contro gliOstrogoti, l'interaItalia, stabilendo una supremazia in ambito mediterraneo. Sotto il regno di Giustiniano fu inoltre costruita, a Costantinopoli, laBasilica di Santa Sofia[36][37].
Dopo la morte di Giustiniano la situazione dell'impero, schiacciato dalle avanzate diAvari eSlavi da una parte eSasanidi dall'altra, si complicò. Gli Avari dalla seconda metà del VI secolo iniziarono a espandersi nelle steppe dell'odierna Ungheria, impadronendosi del bacino dei Carpazi e arrivando nel 626 a cingere d'assedio la stessa Costantinopoli. Dopo la morte dell'imperatoreMaurizio, i Persiani avanzarono in Asia Minore, occuparono la Siria e si spinsero fino in Egitto. La ripresa avvenne conEraclio I, che respinse gli Avari e sconfisse i Sasanidi aNinive nel 627, costringendoli nel 628 a cedere tutti i territori da loro occupati nel corso della guerra.
Nell'Europa occidentale, alcune delle più antiche famiglie d'élite romane si estinsero, mentre altre furono più coinvolte negli affari ecclesiastici che secolari. I valori legati allaletteratura e all'istruzione latina per lo più scomparvero e, sebbene l'alfabetizzazione rimase importante, divenne un'abilità pratica piuttosto che un segno di status d'élite. Alla fine del VI secolo, i principali mezzi di insegnamento religioso nella Chiesa erano diventati la musica e l'arte, più importanti del libro. La maggior parte degli sforzi intellettuali era finalizzata a imitare la cultura classica, ma furono anche create alcune opere originali, insieme a composizioni orali ora perdute. Spiccano in quest'epoca gli scritti diSidonio Apollinare (morto nel 489),Cassiodoro (morto nel 585) eBoezio (morto nel 525). Cambiamenti avvennero anche tra i laici, poiché la cultura aristocratica si concentrava sulle grandi feste tenute nelle sale piuttosto che sulle attività letterarie. Il ricco abbigliamento delleélite era accompagnato da gioielli e oro. I legami familiari all'interno delleélite erano importanti, così come le virtù della lealtà, del coraggio e dell'onore.
Le donne partecipavano alla società aristocratica principalmente nei loro ruoli di mogli e madri di uomini. Nella societàanglosassone la mancanza di molti bambini sovrani significava un ruolo minore per le donne come regine madri, ma ciò era compensato dal ruolo crescente svolto dallebadesse dei monasteri. Solo in Italia sembra che le donne siano sempre state considerate sotto la protezione e il controllo di un parente maschio.
Ricostruzione di un villaggio contadino altomedievale in Baviera
La società contadina è molto meno documentata della nobiltà. Rimangono pochi documenti scritti dettagliati che documentano la vita contadina prima del IX secolo, per cui le informazioni sopravvissute a disposizione degli storici provengono principalmente dall'archeologia. I modelli di proprietà terriera in Occidente non erano uniformi; alcune aree avevano modelli diproprietà fondiaria notevolmente frammentati, ma in altre aree grandi appezzamenti di terra contigui erano la norma. Queste differenze consentivano un'ampia varietà di società contadine, alcune dominate da proprietari terrieri aristocratici e altre dotate di una grande autonomia. Anche l'insediamento della terra variava notevolmente. Alcuni contadini vivevano in grandi insediamenti, che contavano fino a 700 abitanti. Altri vivevano in piccoli gruppi di poche famiglie e altri ancora vivevano in fattorie isolate, sparse nelle campagne. C'erano anche aree in cui il modello era un mix di due o più di questi sistemi. La legislazione faceva una chiara distinzione tra liberi e non liberi, ma non vi era alcuna cesura netta tra lo status giuridico del contadino libero e quello dell'aristocratico, ed era possibile per la famiglia di un contadino libero ascendere all'aristocrazia nel corso di diverse generazioni, attraverso il servizio militare. La domanda di schiavi veniva soddisfatta attraverso guerre e incursioni. Inizialmente, l'espansione dei Franchi e i conflitti tra i regni anglosassoni rifornirono di prigionieri il mercato degli schiavi. Dopo la conversione degli Anglosassoni al cristianesimo, i cacciatori di schiavi presero di mira principalmente le tribù pagane slave, da cui la parola "schiavo". L'etica cristiana ha portato cambiamenti significativi nella posizione degli schiavi nel VII e VIII secolo. Non erano più considerati proprietà dei loro signori ed era stato sancito il loro diritto a un trattamento dignitoso.
La vita e la cultura della città romane cambiarono notevolmente nell'Alto Medioevo. Sebbene le città italiane rimasero abitate, subirono una contrazione significativa delle dimensioni. Roma, ad esempio, si ridusse da una popolazione di centinaia di migliaia a circa30000 entro la fine del VI secolo, itempli romani furono convertiti in chiese cristiane e le mura della città rimasero in uso. Anche nel Nord Europa le città si contrassero, mentre i monumenti civici e altri edifici pubblici furono saccheggiati per ricavare materiali da costruzione. L'istituzione di nuovi regni spesso significava una certa crescita per le città scelte come capitali. Le comunità ebraiche sopravvissero alla caduta dell'Impero romano d'Occidente in Spagna, Gallia meridionale e Italia. I re visigoti tentarono di convertire gliebrei ispanici al cristianesimo, ma la comunità ebraicasi rigenerò rapidamente dopo la conquista musulmana.
Espansione durante il Califfato Patriarcale, 632–661
Espansione durante il Califfato Omayyade, 661–750
NelVI secolo, lapenisola arabica era abitata, nelle sue aree centrali e settentrionali, datribù nomadi indipendenti, mentre in quelle meridionali erano attive culture stanziali dedite alcommercio. Ibeduini, abitanti delle steppe arabe, erano invece dediti al piccolo e grande nomadismo a causa del loro speciale modo di sussistenza che si basava strettamente sull'allevamento e sullarazzia ai danni di altri gruppi, nomadi e no, e dellecarovane dei mercanti[38]. Gli Arabi erano in massima partepoliteisti e laKaʿba diMecca, nella regione delHijāz, era un santuario (bayt) cui giungevano annualmente pellegrini provenienti da tutta lapenisola araba, per motivi principalmente religiosi, ma anche commerciali, favoriti come essi erano dalla tregua che caratterizzava lohajjpreislamico[39][40]. All'inizio delVII secolo,Maometto riuscì a fare degli Arabi una nazione, fondando uno Stato teocratico[41]. I successori politici di Maometto, icaliffi, avviarono una rapida espansione territoriale, che seppe sfruttare le debolezze dell'Impero bizantino e di quello persiano sasanide, indeboliti dal conflitto sopraccitato, che sottovalutarono i beduini. Nel 637 veniva conquistataSeleucia-Ctesifonte, capitale dell'Impero persiano. All'Impero bizantino vennero strappateSiria[42] (637),Egitto,Cirenaica eTripolitania (642 -645)[43]. Per un trentennio il califfato fu elettivo, prima di diventare ereditario con la dinastia degliOmayyadi che trasferirono nel 661 la capitale daMedina[44] aDamasco. Durante l'epoca omayyade continuarono le conquiste: intorno al 670 gli Arabi conquistarono l'Ifriqiya, ossia l'antica provincia romana dell'Africa proconsularis[45]. Nel 710/711, dopo aver concluso la conquista delMaghreb, un corpo di spedizione arabo-berbero guidato daTariq ibn Ziyad, governatore diTangeri, superò il breve braccio di mare che divide l'Africa e lapenisola iberica. IlRegno visigoto, che all'epoca occupava la penisola e parte dell'odiernaFrancia meridionale, fu nel giro di pochi mesi travolto dagli invasorimusulmani. Lapenisola iberica divenne una provincia delcaliffato e fu chiamataal-Andalus. Mentre gliArabi organizzavano questo loro dominio occidentale, i cristiani, per conto loro, diedero vita a nuovi organismi politico-statuali; il maggiore, e più importante storicamente, fu ilRegno delle Asturie, poi diventatoasturleonese[46].
Nel 717, sul fronte orientale, i musulmani avevano posto l'assedio a Costantinopoli, ma la distruzione della flotta araba grazie al "fuoco greco" impedì permanentemente l'espansione araba verso lapenisola balcanica[47][48]. L'espansione islamica proseguirà comunque su tale direttrice, ma solo sei secoli dopo, con i turchiOttomani. L'importante vittoria diLeone III Isaurico venne ridimensionata in Occidente nella storiografia successiva, perché l'imperatore era considerato un ereticoiconoclasta: il mito di aver fermato gli Arabi venne ascritto invece a un fatto secondario, labattaglia di Poitiers[49][50]. GliOmayyadi avevano trasformato i territori conquistati in un impero ereditario, con un'amministrazione fiscale sempre più preoccupata a drenare risorse per forze armate destinate a diventare pletoriche. Tutti i 90 anni circa omayyadi furono squassati da continue rivoltealidi (tempo dopo si potrà parlare diSciismo) ekharigite. GliAbbasidi, parte importante del movimento alide, sconfissero l'ultimo califfo omayyade nel 750[51]. Il potere passò così nelle mani di una nuova aristocrazia aperta alle influenze culturali persiane, con lo spostamento della capitale, e del baricentro dell'impero, daDamasco aBaghdad. Nella vastissima dominazione abbaside si svilupparono col tempo autonomie regionali molto forti, ricordate semplicemente col termine diemirati.[52] Uno dei primi emirati a nascere fu quello dial-Andalus nellapenisola iberica, con capitaleCordova, fondato da un membro della casa omayyade sfuggito alle stragi perpetrate dagli Abbasidi contro la famiglia califfale sconfitta. L'emirato riuscì a imporre la propria egemonia su buona parte della penisola, tanto che nel 929ʿAbd al-Raḥmān III assunse il titolo dicaliffo[53]. Un altro importante emirato fu quello dell'Ifriqiya, concesso ereditariamente dal califfato all'emiroIbrahim ibn al-Aghlab (da cui il nome della dinastia degliAghlabidi), con centro aQayrawan inTunisia. Qui si affermò nel 909 la dinastia deiFatimidi, che occupò nel 969 l'Egitto e assunse il titolo diImam, confermando la crisi del potere abbaside e quindi l'ormai avvenuta frammentazione dellaUmmaislamica[54].
Le migrazioni e le invasioni del IV e V secolo sconvolsero le reti commerciali intorno al Mediterraneo. Divenne comune in tutte le antiche terre romane la sostituzione delle merci provenienti dal commercio a lungo raggio con prodotti locali. Ciò era particolarmente evidente nelle terre che non si trovavano sul Mediterraneo, come la Gallia settentrionale o la Britannia. Nel VII e VIII secolo nell'Europa settentrionale si stavano sviluppando nuove reti commerciali. Merci come pellicce, avorio ditricheco e ambra venivano scambiate dalla regione baltica verso l'Europa occidentale, contribuendo allo sviluppo di nuovi centri commerciali nell'Anglia orientale, nella Francia settentrionale e in Scandinavia. Divennero comuni i conflitti per il controllo delle rotte commerciali. I vari regni romano-barbarici in Occidente avevano tuttimonete che imitavano le forme romane e bizantine esistenti.
La domanda costante di forza lavoro fresca e materie prime da parte delle fiorenti economie islamiche aprì un nuovo mercato per l'Europa intorno al 750. L'Europa emerse come uno dei principali fornitori di schiavi domestici esoldati schiavi per al-Andalus, l'Africa settentrionale e ilLevante.Venezia si sviluppò come il più importante centro europeo della tratta degli schiavi. Inoltre, legname, pellicce e armi venivano consegnati dall'Europa al Mediterraneo, mentre l'Europa importava spezie, medicine, incenso e seta dal Levante. La domanda di merci esotiche fu rafforzata principalmente da fattori interni, come la crescita della popolazione e il miglioramento della produttività agricola. I grandi fiumi che collegano regioni lontane facilitarono l'espansione del commercio transcontinentale: i mercanti anglosassoni visitavano le fiere a Parigi, i pirati depredavano i commercianti che viaggiavano sulDanubio e i mercanti dei Franchi orientali arrivavano fino aSaragozza ad al-Andalus.
Un'illustrazione dell'XI secolo che raffiguraGregorio Magno che detta a un segretario
L'idea dell'unità cristiana sopravvisse anche se le differenze nell'ideologia e nella pratica tra le Chiese orientale e occidentale divennero evidenti nel VI secolo. La formazione di nuovi regni rafforzò in Occidente il tradizionale concetto cristiano dellaseparazione tra Stato e Chiesa, mentre questo concetto era estraneo agli ecclesiastici orientali che consideravano lo Stato romano come uno strumento della divina provvidenza. L'imperatore bizantino considerava naturale la sua funzione di controllo sui cinquepatriarcati, favorendo ilPatriarca di Costantinopoli, mentre il papato cercava di affermare la sua supremazia sulle altre diocesi. Dall'VIII secolo le dispute teologiche sull'iconoclastia e sulfilioque e quelle politiche riguardo al controllo dell'Impero sul Patrimonio di san Pietro acuirono le differenze fra Chiesa romana e greca, che sfoceranno poi nelloScisma d'Oriente.
Il vescovo di Roma cercò in questo periodo di far valere la sua preminenza sugli altri vescovi in base alprimato di Pietro, anche se pochi vescovi occidentali guardavano al papa come a unleader religioso o politico. Il contributo più rilevante nell'Alto Medioevo al rafforzamento della figura delpontefice venne dal papato diGregorio Magno. Fu il primo papa a esercitare ilpotere temporale sulPatrimonio di san Pietro e promosse l'evangelizzazione missionaria inBritannia, affidandola adAgostino di Canterbury. Monaci iro-scozzesi, comeColombano, operarono nel VI e VII secolo in Europa centrale per fondare monasteri e convertire le tribù germaniche ancora pagane. Nell'Alto Medioevo le persone non visitavano regolarmente le chiese. Contribuirono invece alla diffusione dell'insegnamento cristiano gli incontri con il clero itinerante e ipellegrinaggi ai santuari dei santi più venerati. Gli ecclesiastici usavano manuali speciali chiamatilibri penitenziali per determinare gli atti di penitenza appropriati - tipicamente preghiere edigiuni - per i peccatori. Ponevano un'enfasi speciale sulla sessualità e prescrivevano severe penitenze per gli adulteri, ifornicatori e coloro che erano impegnati in atti sessuali non riproduttivi, come gliomosessuali. Al contrario, iBogomili dei Balcani condannavano la riproduzione sessuale, poiché consideravano Satana il creatore del mondo fisico.
NelVI secolo inEuropa occidentale si diffuse ilmonachesimo cristiano. Gli ideali monastici si diffusero dall'Egitto all'Europa occidentale fra V e VI secolo grazie allaletteratura agiografica, come laVita di Antonio scritta dal vescovoAtanasio di Alessandria. La maggior parte dei monasteri europei si concentrava sull'esperienza comunitaria della vita spirituale, chiamatacenobitismo. Fondamentale fu l'attività diBenedetto da Norcia, che nel 529 si stabilì aMontecassino e istituì unaRegola comune di vita cenobitica che nel corso dei secoli venne impiegata in tutto l'Occidente[55]. A est, le regole monastiche compilate daTeodoro Studita (morto nell'826) si diffusero dopo essere state adottate nelmonastero della Grande Lavra, un monastero imperiale di nuova costituzione sulMonte Athos negli anni '60 del X secolo. La Grande Lavra stabilì un precedente per la fondazione di ulteriori monasteri athoniti, trasformando il monte nel centro più importante del monachesimo ortodosso.
Monaci e monasteri ebbero un profondo effetto sulla vita religiosa e politica dell'Alto Medioevo, agendo in vari casi come centri di propaganda e sostegno del regno nelle regioni appena conquistate e basi per missioni e proselitismo. Imonasteri si diffusero in Europa e divennero non solo centri religiosi, ma anche economici e di diffusione e conservazione della cultura. Infatti, nellebiblioteche dei monasteri furono raccolti, conservati e copiati moltissimi testi classici che, in tal modo, si salvarono dalla distruzione. I monaci furono anche autori di nuove opere, tra cui storia, teologia e altri argomenti, scritte da autori comeBeda il Venerabile (morto nel 735), originario dell'Inghilterra settentrionale. Il missionario bizantinoCirillo (morto nell'869) sviluppò lalingua slava ecclesiastica antica come nuovalingua liturgica, arricchendo il vocabolario slavo con termini religiosi greci. A tale scopo creò anche un alfabeto, probabilmente l'alfabeto glagolitico. Queste innovazioni gettarono le basi per una fiorente letteratura religiosa slava.
Nella cristianità occidentale, l'influenza dei laici sugli affari della Chiesa raggiunse il culmine nel X secolo. Gli aristocratici consideravano le chiese e i monasteri sotto il loropatrocinio come loroproprietà personale e lasimonia, la vendita degli uffici ecclesiastici, divenne una pratica comune. La simonia suscitava un timore generale riguardo allasalvezza, poiché molti credevano che i sacerdoti nominati irregolarmente non potessero conferiresacramenti validi come ilbattesimo. Le comunità monastiche furono le prime a reagire a questo timore, attraverso l'osservanza rigorosa delle loro regole. La fondazione delmonastero di Cluny aMâcon nel 909/910 è stata a lungo considerata premonitrice della riforma della Chiesa, sebbene Cluny nacque come monastero privato diGuglielmo I di Aquitania. L'abbazia era esente dal controllo vescovile grazie alla subordinazione diretta allaSanta Sede. A Cluny fu affidato allapreghiera corale un ruolo di primo piano, mentre il lavoro veniva delegato in larga parte a laici, come previsto dallaregola benedettina riformata daBenedetto d'Aniane. Tra i secoli X e XI sorsero numerosissimi monasteri, dipendenti dall'abbazia di Cluny, che aderirono al suo esempio, affidandosi direttamente alla Santa Sede (la cosiddettacongregazione cluniacense)[56].
L'espansione del regno dei Franchi tra il 481 e l'814
Alla morte di Clodoveo il Regno dei Franchi si spaccò. Si formarono, fra VI e VII secolo, i regni diAustrasia,Neustria eBorgogna, governati da esponenti della dinastia merovingia. Le varie branche della famiglia merovingia si resero spesso protagoniste di conflitti interni, mentre il potere dei Merovingi si affievoliva a favore dei cosiddettimaestri di palazzo, che presero il poterede facto durante il VII secolo. Alcuni dei maestri di palazzo più influenti furono iPipinidi, discendenti diPipino di Landen. Il potere della dinastia si rinsaldò con la leggendaria vittoria diCarlo Martello allabattaglia di Poitiers del 732 (o 733) suimusulmani di al-Andalus, evento considerato dalla storiografia tradizionale come il freno all'avanzata musulmana in Europa. In realtà questo episodio non va sopravvalutato: le incursioni infatti non terminarono negli anni successivi[50]. Per le ambizioni di Carlo Martello, però, lo scontro dimostrava la sua capacità di ergersi a "difensore della Cristianità".
La dinastiacarolingia, nome con cui sono conosciuti i successori di Carlo Martello, prese ufficialmente il potere sui regni di Austrasia e Neustria nel 751 conPipino il Breve.Papa Stefano II consacrò personalmente Pipino, legittimando il suo potere. La propaganda pipinide coniò in questo periodo la definizione di "re fannulloni" per i Merovingi, esaltando al contempo la vittoria di Carlo Martello sui musulmani[57]. Pipino il Breve sconfisse i Longobardi e la sua successivadonazione dei territori dell'Italia centrale allaSanta Sede segnò l'inizio delloStato Pontificio.
Alla morte di Pipino il Breve nel 768, i suoi due figliCarlo Magno eCarlomanno si spartirono l'eredità. Quando Carlomanno morì per cause naturali, Carlo Magno si ritrovò a essere l'unico re dei Franchi. Carlo Magno intraprese dal 774 un'espansione sistematica che avrebbe unificato buona parte dell'Europa occidentale.Soggiogò i Sassoni, conquistò i Longobardi e creò unanuova provincia di confine nel Nord della Spagna. Tra il 791 e l'803, le truppe franche distrussero gli Avari, facilitando lo sviluppo di piccoli principati slavi, governati principalmente da ambiziosi signori della guerra sotto la sovranità franca. L'incoronazione imperiale di Carlo Magno nella notte di Natale dell'800 segnò un punto di svolta nella storia medievale. L'assunzione del titolo imperiale da parte di Carlo Magno peggiorò inoltre le relazioni con l'Impero bizantino, che non riconobbe l'avvenimento. Nell'812, a seguito di attente e prolungate trattative, i Bizantini riconobbero il nuovo titolo di Carlo Magno, ma senza riconoscerlo come secondo "imperatore dei Romani".
L'Impero era suddiviso incomitati, di estensione varia, amministrati daconti, agenti territoriali del potere regio. La contea poteva a volte corrispondere ad antiche circoscrizioni pubbliche romane, mentre ai margini dell'Impero erano state costituite lemarche, territori con fortificazioni e guarnigioni militari considerevoli. Il controllo sul territorio fu rafforzato con un sistema di emissari, imissi dominici, che si occupavano del controllo dei funzionari pubblici e della diffusione deicapitolari. Pur senza abbandonare l'uso barbarico di una corte itinerante, Carlo scelse dal 794 una residenza privilegiata,Aquisgrana, sede del palazzo reale. Carlo Magno dette impulso a una vera e propria riforma nei vari ambiti culturali (inarchitettura, nellearti filosofiche, nellaletteratura, nellapoesia) che è stata definita dagli storici novecenteschi "Rinascita carolingia". Istituì laschola palatina presso il palazzo reale di Aquisgrana, diretta daAlcuino di York, e favorì l'insegnamento delle arti secondo la divisione neltrivium, e nelquadrivium, in un rinnovato interesse per gli studi classici. In generale ripresero vigore le scuole presso le sedi vescovili, lescuole cattedrali, e nei monasteri. È nel periodo carolingio che venne elaborata una nuova forma discrittura, laminuscola carolina, per facilitare il lavoro di copia degli amanuensi e la lettura dei testi essenziali, costituendo la base di ogni successiva corsiva minuscola.
Carlo Magno promosse cambiamenti nellaliturgia cristiana, imponendo la forma romana del servizio ecclesiastico sui suoi domini, così come ilcanto gregoriano nella musica liturgica per le chiese. Un'attività importante per gli studiosi in questo periodo era la copia, correzione e diffusione di opere fondamentali su argomenti religiosi e laici. I grammatici del periodo modificarono la lingua latina, trasformandola dallatino classico dell'Impero romano allatino medievale.
Già con il figlio di Carlo Magno,Ludovico il Pio, la debolezza del potere centrale aveva innescato una deriva dell'Impero carolingio, della quale approfittarono le aristocrazie per esercitare il potere in maniera sempre più libera e arbitraria. Alla morte di Ludovico il Pio (840)Lotario I assunse la corona imperiale, come previsto dal padre, mentre i due fratelli superstiti Ludovico e Carlo si allearono per obbligarlo a cedere una parte del potere. Ilgiuramento di Strasburgo, rivolto alle truppe dei due fratelli, è rimasto famoso perché conserva il primo accenno scritto alle nascenti lingue francesi e tedesca.
Nell'843, con iltrattato di Verdun, Lotario dovette scendere a patti: mantenne la corona imperiale, ma si limitò a governare laFrancia Media, comprendente la fascia di territorio centrale chiamataLotaringia e l'Italia. Carlo il Calvo prese laFrancia occidentalis e Ludovico il Germanico laFrancia orientalis. Con la morte di Lotario, Ludovico prese la corona imperiale, quindi nell'875 gli succedette Carlo il Calvo. Carlo il Calvo morì nell'877 con l'impero carolingio ormai in dissoluzione. Gli succedetteCarlo il Grosso, figlio di Ludovico il Germanico, che fu deposto da unadieta di Grandi dell'Impero nell'887. A quel punto l'impero di Carlo Magno fu definitivamente disgregato e le diverse fazioni cercarono di porre il proprio controllo sulla corona:Arnolfo di Carinzia fu proclamato re dei Franchi orientali,Oddone di Parigi fu proclamato re dei Franchi occidentali, mentreBerengario del Friuli eGuido II di Spoleto finirono per contendersi la corona di re d'Italia. Le dinastie carolinge si estinsero nei diversi reami, tuttavia il titolo imperiale sopravvisse, diventando simbolo di un'autorità sempre più teorica, fino a rimanere vacante a partire dal 924. I nuovi sovrani, perdendo la visione universalistica dei loro predecessori, cominciarono a far sempre più riferimento alle realtà nazionali costituenti i propri domini. Il collasso dell'impero carolingio fu accompagnato dalle cosiddette "seconde invasioni", con gruppi non numerosi, ma molto agguerriti e affamati di preda, provenienti sia da est, ma anche, e questa fu una novità nel panorama europeo, da sud e da nord. Vari aggregati tribaliscandinavi, definitiVichinghi oNormanni, si resero protagonisti di saccheggi sulle coste atlantiche e settentrionali fra la fine dell'VIII e l'XI secolo, stabilendosi poi nelleIsole britanniche,Islanda e nell'Italia meridionale. Nel 911 conRollone fu stabilito un ulteriore insediamento normanno in quella che sarebbe stata poi chiamata "Normandia". Germania e Italia furono invece sotto ilcostante attacco degliUngari, fino alla sconfitta degli invasori nellabattaglia di Lechfeld del 955 per opera diOttone I di Sassonia. A questo quadro si aggiungevano le scorrerie navali deiSaraceni, che riguardavano prevalentemente il Mediterraneo. Gli Aghlabidiconquistarono la Sicilia e gli Omayyadi di al-Andalus annetterono leIsole Baleari.
Gli sforzi dei re locali per combattere gli invasori portarono alla formazione di nuove entità politiche. Nell'Inghilterraanglosassone, il reAlfredo il Grande (r. 871–899) raggiunse un accordo con gli invasori vichinghi alla fine del IX secolo, che si tradusse ininsediamenti danesi inNorthumbria,Mercia e parti dell'Anglia orientale. Entro la metà del X secolo, i successori di Alfredo avevano conquistato la Northumbria e ripristinato il controllo inglese sulla maggior parte della Gran Bretagna meridionale. Agli inizi del X secolo, si stabilì nelRegnum Teutonicorum, nuova denominazione del Regno dei Franchi orientali, ladinastia ottoniana con Ottone I. Dopo la vittoria di Lechfeld, gli Ungari furonoconvertiti al cristianesimo e vennero fatti insediare sul medio corso delDanubio, dando origine a un regno che da essi prese il nome diUngheria. Dopo essere intervenuto anche in Italia, nel 962 Ottone si fece incoronare imperatore dapapa Giovanni XII. Gli storici considerano questo evento come la fondazione delSacro Romano Impero, sebbene il termine sia stato adottato successivamente[58]. Nel 972 Ottone si assicurò il riconoscimento del suo titolo dall'Impero bizantino, sigillandolo col matrimonio fra suo figlioOttone II e la principessa bizantinaTeofano. L'Italia, e in seguito laBorgogna, entrarono nella sfera d'influenza ottoniana, mentre ilRegno dei Franchi Occidentali, frammentato in signorie locali, rimaneva fuori dal Sacro Romano Impero[59]. Nella penisola iberica, ilRegno delle Asturie si espanse lentamente a sud nell'VIII e IX secolo e continuò comeRegno di León, quando il centro reale fu spostato da Oviedo settentrionale a León negli anni dieci del X secolo.
Gli sforzi missionari inScandinavia durante il IX e il X secolo contribuirono a rafforzare la crescita di regni comeSvezia,Danimarca eNorvegia, che hanno guadagnato potere e territorio. Alcuni re si convertirono al cristianesimo, altri invece si convertiranno dopo il 1000. Anche gli scandinavi si espansero e stabilirono insediamenti in tutta Europa: oltre a quelli in Irlanda, Inghilterra e Normandia, si insediarono anche nei territori che divenneroRussia eIslanda. Commercianti e predoni svedesi percorsero i fiumi della steppa russa e tentarono persino di impadronirsi di Costantinopoli nell'860 e nel 907. Coloni norvegesisi stabilirono in Islanda e crearono unsistema politico che ostacolò l'accumulo di potere da parte dicapi ambiziosi.
Bisanzio rinacque le sue fortune sotto l'imperatoreBasilio I e i suoi successoriLeone VI eCostantino VII, membri delladinastia macedone. Il commercio riprese e gli imperatori provvidero all'estensione di un'amministrazione uniforme per tutte le province. La corte imperiale fu il centro di una rinascita della cultura classica, un processo noto comerinascenza macedone. L'esercito fu riorganizzato, cosa che permise agli imperatoriGiovanni I eBasilio II di espandere le frontiere dell'impero.
Gli sforzi missionari del clero sia orientale sia occidentale portarono alla conversione deiMoravi, deiBulgari danubiani, deiCechi, deiPolacchi, deiMagiari e degli abitanti dellaRus' di Kiev. La Moravia fu vittima delleinvasioni magiare intorno al 900, la Bulgaria dell'espansionismo bizantino tra il 971 e il 1018. Dopo la caduta della Moravia, i duchi della dinastia ceca deiPřemyslidi consolidarono il potere in Boemia. In Polonia la distruzione dei vecchi centri di potere e la costruzione di nuove roccaforti accompagnarono la formazione dello Stato sotto la dinastia deiPiasti. NelPrincipato d'Ungheria, i principi della dinastia degliArpadi schiacciarono con grande violenza l'opposizione dei capi magiari rivali. I principiRjurikidi della Rus' di Kiev sostituirono i Cazari come potenza egemone nell'Europa orientale dopo che i predoniRus' saccheggiarono la capitale CazaraAtil nel 965.
Dopo che l'Editto di Milano aveva legalizzato la professione del cristianesimo nell'Impero romano, emersero nuovi luoghi di culto pubblici. Lebasiliche, grandi aule che originariamente servivano per funzioni amministrative, furono adattate al culto cristiano sotto Costantino il Grande. Durante il regno dei suoi successori furono costruite nuove basiliche nelle maggiori città del mondo romano, e anche nei Regni romano-barbarici fino alla metà del VI secolo. Alla fine del VI secolo, le chiese bizantine adottarono un modello architettonico alternativo che imitava la pianta rettangolare e la cupola della Cattedrale diSanta Sofia, la più grande struttura a tetto singolo del mondo romano. Poiché le ampie basiliche divennero di scarsa utilità con il declino dei centri urbani, cedettero il posto a chiese più piccole. All'inizio dell'VIII secolo, l'Impero carolingio fece rivivere la forma architettonica della basilica. Una caratteristica della basilica è l'uso di untransetto, ovvero le "braccia" di un edificio a forma di croce, perpendicolari alla lunga navata.
Dopo la disgregazione dell'Impero carolingio, la diffusione deicastelli aristocratici indica nell'Europa occidentale il passaggio dalle fortificazioni comunali alla difesa privata. I signori locali, sia laici sia ecclesiastici, in occasione delle invasioni di Ungari, Normanni e Saraceni, di fronte alle quali i sovrani e i principi nati dal collasso della formazione carolingia si dimostrarono spesso incapaci, avevano cominciato a erigere castelli (dallatinocastrum, fortezza) per proteggere i propri possedimenti e a organizzare una difesa indipendente, dando inizio al fenomeno dell'incastellamento. La costruzione di castelli trovava talvolta il consenso del sovrano, ma spesso l'incastellamento avveniva su iniziativa dei signori del luogo, senza alcuna preventiva autorizzazione. Inizialmente i castelli si presentavano come semplici insiemi di edifici dalla struttura ancora abbastanza primitiva, recintati da palizzate in legno e contrafforti di terra. Progressivamente la pietra sostituì il legno nelle fortificazioni, si sfruttò meglio la fisionomia del suolo collocando i castelli su alture, si ampliarono le zone abitabili e i magazzini. La presenza di una o più torri era l'elemento più caratteristico di una fortezza medievale. I castelli spesso si sviluppavano in complessi multifunzionali conponti levatoi, cortili fortificati, cisterne o pozzi, sale, cappelle, scuderie e officine.
L'arte carolingia fu dominata dagli sforzi per riconquistare la dignità e il classicismo dell'arte imperiale romana ebizantina, ma fu anche influenzata dall'arte insulare delle isole britanniche. L'arte insulare ha integrato l'energia degli stili di ornamentoceltico irlandese egermanico anglosassone con forme mediterranee come il libro e ha stabilito molte caratteristiche dell'arte per il resto del periodo medievale. Le opere religiose sopravvissute dell'Alto Medioevo sono per lo piùmanoscritti miniati eavori scolpiti, originariamente realizzati per lavori in metallo che da allora sono stati fusi. Gli oggetti in metalli preziosi erano la forma d'arte più prestigiosa, ma quasi tutti sono andati perduti tranne pochi, come croci ereliquiari. I libri altamente decorati erano per lo piùevangeliari che sono sopravvissuti in numero maggiore, come ad esempio ilLibro di Kells. La corte di Carlo Magno sembra essere stata responsabile dell'accettazione della scultura monumentale figurativa nell'arte cristiana e alla fine del periodo figure quasi a grandezza naturale come laCroce di Gerone erano comuni nelle chiese più importanti.
Durante il tardo Impero romano, i principali sviluppi militari furono i tentativi di creare una forza di cavalleria efficace, nonché il continuo sviluppo di tipi di truppe altamente specializzati. La creazione di soldati di tipocatafratto pesantemente corazzati come cavalleria era una caratteristica importante dell'esercito romano del V secolo. Le varie tribù di invasori avevano enfasi diverse sui tipi di soldati, che andavano dagli invasori anglosassoni della Gran Bretagna principalmente di fanteria ai Vandali e ai Visigoti che avevano un'alta percentuale di cavalleria nei loro eserciti. Il più grande cambiamento nel settore militare durante il periodo delle invasioni barbariche fu l'adozione dell'arco composito unno al posto del precedente e più debole arco compositoscita. La cavalleria pesante avara introdusse l'uso dellastaffa in Europa, che fu adottata dai cavalieri bizantini prima della fine del VI secolo. Altri importanti sviluppi furono l'uso crescente di spade lunghe e la progressiva sostituzione dell'armatura a scaglie con lacotta di maglia e l'armatura lamellare.
L'importanza della fanteria e della cavalleria leggera iniziò a diminuire durante il primo periodo carolingio, con un crescente predominio dellacavalleria pesante d'élite. L'uso dellaleva di tipo miliziano della popolazione libera diminuì durante il periodo carolingio. Sebbene gran parte degli eserciti carolingi fosse a cavallo, durante il primo periodo sembra essere stata soprattuttofanteria montata, piuttosto che vera cavalleria. Un progresso tecnologico che ha avuto implicazioni oltre l'esercito è stata l'introduzione delferro di cavallo, che ha consentito l'uso dei cavalli su terreni rocciosi.
Ilfeudalesimo regolava le relazioni sociali fondamentali in molte parti d'Europa. In questo sistema, una parte concedeva all'altra la proprietà, solitamente la terra, in cambio di servizi, per lo più di natura militare, che il destinatario, ovassallo, doveva rendere al signore. Conti e marchesi ottennero colcapitolare di Quierzy, emanato daCarlo il Calvo nell'877 la possibilità di trasmettere le cariche comitali e i feudi in eredità (seppur provvisoriamente, in casi eccezionali, come la partenza del re per una spedizione militare)[60]. Soltanto dal 1037 ci fu la vera ereditarietà, quando i feudatari ottennero l'irrevocabilità e trasmissibilità ereditaria deibeneficia con laConstitutio de feudis dell'imperatoreCorrado II[61].
Molti contadini non erano più sistemati in fattorie isolate, ma si erano riuniti in piccole comunità più difendibili, lecurtis. Nelsistema curtense, latenuta comprendeva i lotti posseduti da contadini affittuari (i "mansi") e il demanio del signore. Il possesso di schiavi stava diminuendo poiché gli ecclesiastici proibivano la riduzione in schiavitù dei correligionari, ma una nuova forma di dipendenza (servitù della gleba) la soppiantò alla fine dell'XI secolo. A differenza degli schiavi, i servi avevano capacità giuridica e il loro status ereditario era regolato da accordi con i loro signori. Le restrizioni alle loro attività variavano, ma la loro libertà di movimento era abitualmente limitata e di solito dovevanocorvées o servizi di lavoro. L'economia curtense era diffusa soprattutto nel Regno deiFranchi e in particolare tra laLoira e laSenna, che con alcune varianti si radicò un po' in tutta l'Europa cristiana.
Nei paesi di cultura anglosassone si usa spesso distinguere nel Medioevo tre periodi:Alto Medioevo,Pieno Medioevo eTardo Medioevo; questa tripartizione solitamente non è utilizzata nella storiografia di altri paesi, tra cui l'Italia, in cui invece è consuetudine suddividere il Medioevo in due periodi: Alto Medioevo eBasso Medioevo[8][18].
In particolare, il concetto anglosassone di "Pieno Medioevo" si riferisce ai secoli centrali del Medioevo (XI-XII secolo)[18], caratterizzati dalla piena e completa fioritura del sistema deiComuni medievali e dallalotta fra i due poteri universali,Impero ePapato[8]. Al di fuori della storiografia anglosassone, il Pieno Medioevo corrisponde ai secoli iniziali del Basso Medioevo.
Inizialeistoriata francese del XIII secolo con le treclassi della società medievale: coloro che pregavano (ilclero), coloro che combattevano (icavalieri) e coloro che lavoravano (icontadini)
DalX alXIV secolo ci fu unacrescita economica e demografica senza precedenti. La popolazione stimata dell'Europa crebbe da 35 a 80 milioni tra il 1000 e il 1347. Tale incremento fu sostenuto all'inizio dall'espandersi e addensarsi di insediamenti umani e coltivazioni; il processo (avviatosi a seconda dei casi in momenti diversi ma per lo più traX eXI secolo) di incremento delle aree già coltivate, di occupazione di terreni non sottoposti a sfruttamento regolare, di dissodamento ecolonizzazione di nuove terre, raggiunse il culmine nel corso del XII secolo, e proseguì, anche nelle aree più densamente popolate, fino alla metà del Duecento. Non vi furono "motori" né spiegazioni causali straordinarie, né improvvise svolte epocali, ma una lenta e costante crescita della popolazione e del prodotto globale.
L'affermarsi dei poteri signorili portò a una netta distinzione fra chi esercitava il potere e chi lo subiva. Furono elaborate ideologie e immagini della società, a partire dall'XI secolo conAdalberone di Laon (nella sua operaCarmen ad Robertum regem), che distinguevano treordini: ibellatores, coloro che proteggevano con le armi i deboli dai soprusi e la chiesa dai nemici della Cristianità, glioratores, i membri del clero specialisti della preghiera, e ilaboratores, che procuravano il cibo alle altre due categorie, sostenendo l'intera società. In questo contesto cambiavano anche le forme di definizione della supremazia sociale. Circa il 90% della popolazione europea rimase costituita da contadini rurali.
SecondoMarc Bloch tra ilXII e ilXIII secolo avvenne un passaggio dalla condizione di "nobiltà di fatto", ovvero dall'organizzazione in forme aperte e fluide, alla condizione di "nobiltà di diritto", con la definizione di un ceto chiuso a base ereditaria. Al concetto di nobiltà è connesso il concetto di cavalleria. Icavalieri, di origini sociali diverse, erano specialisti della guerra che aiutavano i signori nell'esercizio del loro dominio. Il possesso del costosissimo equipaggiamento militare e il prestigio crescente dei cavalieri portò a una progressiva identificazione tra cavaliere e nobile. L'introduzione di un'investitura formale, l'adoubement, contribuì alla percezione della cavalleria come gruppo limitato[62]. La tendenza, fra XI e XII secolo, a riservare l'addobbamento ai soli figli dei cavalieri, era segno dell'ormai avvenuta identificazione della cavalleria con la nobiltà, ormai considerata una classe chiusa.
Il clero si divideva in due tipologie: ilclero secolare, che si prendeva cura dei bisogni spirituali dei credenti, prestando servizio soprattutto nelle chiese parrocchiali; e ilclero regolare, che viveva sotto una regola religiosa come monaci,canonici ofrati. Per tutto il periodo i chierici rimasero una quota molto piccola della popolazione, di solito circa l'1%. Gli ecclesiastici supervisionavano diversi aspetti della vita quotidiana e i tribunali ecclesiastici avevano la giurisdizione esclusiva sulle questioni matrimoniali.
Le donne dovevano ufficialmente essere subordinate a un maschio, fosse questo il padre, il marito o un altro parente. Il lavoro delle donne consisteva generalmente nei lavori domestici e nella cura dei figli. Le contadine potevano integrare il reddito familiare filando o producendo la birra in casa e dovevano anche aiutare nei lavori nei campi al momento del raccolto. Le donne di città potevano impegnarsi nel commercio, ma spesso solo con il permesso del marito e, a differenza dei loro concorrenti maschi, non sempre erano autorizzate a formare apprendisti. Le nobildonne potevano ereditare la terra in assenza di un erede maschio, ma la loro capacità di dare alla luce figli era considerata la loro principale virtù. Nella Chiesa l'unico ruolo aperto alle donne era quello dellesuore e i monasteri femminili furono importanti centri di cultura, come testimonia la figura diIldegarda di Bingen.
L'aumento del commercio portò nuovi metodi di gestione del denaro e furono nuovamente coniate monete d'oro in Europa, prima in Italia e poi in Francia. Nacquero nuovi tipi di contratto commerciale, più flessibili e omologati dappertutto; nacquero le società di persone e di capitali, lecompagnie commerciali e le commende. Le compagnie avevano succursali nelle più importanti piazzeforti ed erano organizzate in maniera tale da poter far muovere merci e capitali senza bisogno di far muovere i suoi dirigenti né il denaro, che grazie allelettere di cambio si poteva riscuotere in qualsiasi filiale della compagnia. Nacquero le prime banche in senso moderno e le prime forme diassicurazione. L'attività bancaria prosperò, nonostante i divieti ecclesiastici di guadagnare denaro "dal denaro".
Mentre nuove città si sviluppavano dai centri commerciali locali, la crescita economica portò una nuova ondata di urbanizzazione. Re e aristocratici sostennero il processo principalmente nella speranza di maggiori entrate fiscali. La maggior parte delle comunità urbane ricevette privilegi che riconoscevano la propria autonomia, ma poche città riuscirono a liberarsi di tutti gli elementi di controllo reale o aristocratico. Nonostante la rinascita delle città, durante tutto il Medioevo la popolazione urbana probabilmente non superò mai il 10% della popolazione totale.
Con la rinascita delle città e la ripresa delle attivitàartigianali, i nuovi ceti urbani si riunirono per liberarsi dai vincolifeudali e dall'autoritàimperiale, creando una nuova realtà politica: iliberi comuni in Italia e lelibere città imperiali in Germania. L'incremento demografico, infatti, aveva portato alla formazione di nuovi centri urbani e alla rinascita di quelli esistenti. Così, la città tornava a essere, come nell'antichità, il centro propulsore della società civile. All'interno delle mura vennero a convivere uomini di estrazione sociale molto diversa: contadini inurbati in seguito all'eccedenza di manodopera nei campi, feudatari minori che cercavano di sottrarsi ai vincoli verso i grandi feudatari trasferendosi in città, oltre che notai, giudici, medici, piccoli artigiani e mercanti.
Nelle città si tenevanomercati, spesso con frequenza settimanale, in cui le derrate agricole venivano offerte al consumo dei ceti urbani, con esclusione dell'aristocrazia che poteva far fronte ai propri consumi con i prodotti dei propri fondi. Anche altre merci venivano scambiate, sebbene generalmente i costi di trasporto, i dazi, i costi di cambio, le differenze di pesi e misure e politicheprotezionistiche rappresentassero ostacoli alla circolazione delle merci da luoghi remoti. I mercanti forestieri intervenivano nellefiere, associate a feste religiose locali, che avevano cadenza annuale: accanto a grandi fiere che richiamavano centinaia di mercanti, anche piccoli borghi potevano avere una propria fiera locale.
Diverse città mediterranee che prosperarono grazie al commercio marittimo sono note col nome direpubbliche marinare[64]. Queste città riaprirono le rotte marittime tra Europa, Asia ed Africa, che si erano interrotte con la fine dell'Impero romano d'Occidente. Le prime a sorgere, nel IX secolo, furono ilDucato di Amalfi, ilDucato di Gaeta e laRepubblica di Venezia, a cui si aggiunsero nell'XI secolo anche laRepubblica di Genova, laRepubblica di Pisa, laRepubblica di Ancona e, inDalmazia, laRepubblica di Ragusa; il XII secolo vide la fine dell'indipendenza di Amalfi e di Gaeta e l'inizio della storia marinara della piccolaRepubblica di Noli; le repubbliche marinare che ebbero un'indipendenza che superò il Medioevo e arrivò sino alle soglie dell'Età contemporanea furono Genova, Ragusa e Venezia[65].
Il proficuo rapporto tra commercio, navigazione e cultura, tipico delle repubbliche marinare, è testimoniato dalle informazioni riguardanti ogni settore del sapere che numerosi viaggiatori, nativi di queste città, riportarono in Europa dall'Africa e dall'Asia; tra quelli di età medievale si devono ricordare almeno:Marco Polo, che arrivò inEstremo Oriente percorrendo laVia della seta;Giovanni Caboto, che esplorò la costa atlantica delCanada;Lanzerotto Malocello, che giunse alleisole Canarie;Ciriaco d'Ancona, che rese noti agli europei celebri monumenti antichi dell'Asia e dell'Africa mediterranee ed è considerato il padre dell'archeologia;Leonardo Fibonacci, che in Egitto apprese le conoscenze scientifiche arabe, tra cui lanumerazione decimale e l'uso dello zero, che poi rielaborò e diffuse in Europa; infine,Cristoforo Colombo, che attraversando l'Atlantico diretto in Estremo Oriente, si imbatté in un continente fino ad allora sconosciuto agli europei: l'America; il suo viaggio, però, per le conseguenze planetarie che ebbe, è convenzionalmente considerato la fine del Medioevo europeo. Alcuni di questi viaggiatori, come Marco Polo, Cristoforo Colombo e Ciriaco d'Ancona, lasciarono preziosi resoconti di viaggio che fecero scoprire agli europei terre sino ad allora ignote e conoscere meglio paesi di cui non si avevano informazioni dettagliate, se non grazie a testi greci e latini scritti secoli prima.
Cronologia delle repubbliche marinare nel Medioevo
La crescita economica offrì ai mercanti ebrei l'opportunità di diffondersi in tutta Europa. Erano particolarmente attivi nel prestito di denaro, perché potevano ignorare la condanna dei chierici cristiani degli interessi sui prestiti. Gli usurai e i prestatori di pegno ebrei rafforzarono l'antisemitismo, che portò ad accuse di blasfemia e apogrom.
La tecnologia nel Pieno Medioevo si sviluppò principalmente attraverso innovazioni minori e con l'adozione di tecnologie avanzate provenienti dall'Asia attraverso la mediazione musulmana. I principali progressi tecnologici includevano i primi orologi meccanici, la produzione di alcolicidistillati e l'uso dell'astrolabio. Gliocchiali convessi furono probabilmente inventati intorno al 1286. I primimulini a vento furono costruiti in Europa nel XII secolo e ifilatoi apparvero intorno al 1200.
Lo sviluppo di un sistema dirotazione triennale per la semina delle colture aumentò l'utilizzo del suolo di oltre il 30%, con un conseguente aumento della produzione. Contemporaneamente si diffuse l'aratro pesante, a vomere asimmetrico, dotato di avantreno mobile su ruote e che necessitava di essere trasportato da buoi o talvolta cavalli. Il suo utilizzo portò a un susseguirsi di invenzioni per facilitare il compito dell'animale quale ilgiogo frontale per i buoi e ilcollare da spalla per i cavalli. Aumentò la coltivazione di legumi, come piselli, fagioli o lenticchie, accanto a quella dei cereali.
La costruzione dicattedrali e castelli portò al progresso della tecnologia edilizia, con la costruzione di grandi edifici in pietra. Le strutture ausiliarie includevano nuovi municipi, ospedali e ponti. La costruzione navale migliorò con l'uso del metodo di assi e tavole piuttosto che dell'antico sistema romano ditenone e mortasa. Altri miglioramenti alle navi includevano l'uso dellavela latina e deltimone a poppa, che aumentavano entrambi la velocità alla quale le navi potevano navigare.
Nel settore militare aumentò l'impiego della fanteria con ruoli specializzati. Insieme alla cavalleria pesante, ancora dominante, gli eserciti spesso includevanobalestrieri a cavallo e di fanteria, nonchégenieri e ingegneri. L'uso delle balestre aumentò in parte a causa dell'aumento degliassedi. Ciò portò all'uso dielmi chiusi, armature pesanti earmature per cavalli durante il XII e XIII secolo. La polvere da sparo era conosciuta in Europa dalla metà del XIII secolo.
Nel corso dell'XI secolo si diffuse un desiderio di riforma nella Chiesa secolare che portò alla cosiddettariforma gregoriana. Il lungo periodo di progressivo distanziamento fra Roma e Costantinopoli portò nel 1054 alloScisma d'Oriente:papa Leone IX, attraverso il suo legatoUmberto di Silva Candida, e ilpatriarcaMichele I Cerulario si scomunicarono a vicenda. La Chiesa cattolica romana ruppe ogni rapporto con la Chiesa greco-bizantina, che si autodefinìChiesa ortodossa. Lo scisma non fu mai più ricomposto e la frattura fra Occidente e Oriente divenne insanabile.[66]
L'investitura laica (la nomina dei chierici da parte dei governanti secolari) fu condannata in un'assemblea di vescovi a Roma nel 1059, e lo stesso sinodo stabilì il diritto esclusivo del Collegio cardinalizio di eleggere i papi tramite ilDecretum in electione papae: l'elezione pontificia da allora si sarebbe svolta durante un sinodo deicardinali, titolari di chiese di Roma e dintorni (sedi suburbicarie). Il figlio e successore di Enrico,Enrico IV, voleva preservare il diritto di nominare vescovi nelle sue terre, mapapa Gregorio VII nel 1075 ribadì il divieto per i laici di investire gli ecclesiastici e nello stesso anno formulò ilDictatus papae, raccolta di 27 proposizioni che stabilivano lasupremazia del pontefice sulla Chiesa e gli attribuivano la facoltà di deporre i sovrani laici. Iniziava così la cosiddettalotta per le investiture. I problemi rimasero irrisolti fino al 1122, quandopapa Callisto II e il nuovoimperatore Enrico V firmarono ilconcordato di Worms, che regolamentò le nomine dei vescovi e degli abati nei territori imperiali[67].
Il Basso Medioevo fu un periodo di grandi movimenti religiosi. Vecchi siti di pellegrinaggio comeRoma,Gerusalemme eSantiago di Compostela videro la crescita del numero di pellegrini ed emersero nuovi siti come ilMonte Gargano eBari. Gruppi religiosi come iValdesi e gliUmiliati furono condannati comeeretici dal papato. Movimenti popolari emersero per sostenere l'attuazione della riforma della Chiesa, ma il loroanticlericalismo a volte portò al rifiuto deidogmi cattolici da parte dei gruppi più radicali come iValdesi e iCatari. Per sopprimere le eresie, nel 1231 fu istituito il tribunale dell'Inquisizione. La nascita di nuovi ordini monastici (certosini ecistercensi) e diordini religiosi cavallereschi nell'XI secolo avevano già manifestato l'esigenza di ritornare alla povertà della Chiesa primitiva. Nel XIII secolo furono legittimati dal papato gliOrdini mendicanti (francescani edomenicani), che avevano giuratovoti di povertà e si guadagnavano da vivere mendicando.
Il Basso Medioevo è stato il periodo formativo nella storia del moderno Stato occidentale. I re di Francia, Inghilterra e Spagna consolidarono il loro potere e stabilirono istituzioni di governo durature. Il concetto dimonarchia ereditaria si stava rafforzando parallelamente allo sviluppo delle leggi che regolavano l'eredità delle terre. Quando nella maggior parte dei paesi venne riconosciuta la successione femminile, le primeregine regnanti assunsero il potere.
InItalia meridionale si andava formando ilRegno di Sicilia. INormanni, stabilitisi ormai in Normandia dalla Scandinavia, vedevano angusto il proprio territorio e cercavano sbocchi di espansione. Fu così che la famigliaAltavilla riuscì a inserirsi nel Mezzogiorno d'Italia sfruttando le rivalità tra i vari signori locali e impadronendosi diPuglia eCalabria. Nel 1059papa Niccolò II riconobbe i territori normanni e nominòRoberto il Guiscardoduca di Puglia e di Sicilia, nonostante l'isola fosse allora ancora sotto il controllo degliArabi. Tra il 1061 e il 1091Ruggero I d'Altavilla, fratello di Roberto, strappò laSicilia agli Arabi. Nel 1071, infine, gli ultimi baluardi bizantini,Brindisi eBari, caddero in mano normanna. Nel 1113Ruggero II riuscì a riunire nelle sue mani tutti i possedimenti normanni, creando uno Stato fortemente accentrato. Nel 1130 nacque ilRegno di Sicilia, per volontà dell'antipapa Anacleto II espressa nelconcilio di Melfi.
Il papato, a lungo legato a un'ideologia di indipendenza dall'influenza secolare, affermò la sua pretesa di autorità temporale sull'intero mondo cristiano. Lamonarchia papale raggiunse il suo apogeo sotto il pontificato dipapa Innocenzo III.
Nel Sacro Romano Impero gli Ottoniani furono sostituiti dalladinastia salica nel 1024. Dopo un breve intervallo tra il 1125 e il 1137, ai Saliani succedettero gliHohenstaufen. I ricorrenti conflitti con il papato permisero alle città dell'Italia settentrionale e aiprincipi ecclesiastici e secolari tedeschi di estorcere considerevoli concessioni agli imperatori. Nel 1183 con lapace di Costanza l'imperatoreFederico I Barbarossa riconobbe l'autonomia deicomuni italiani. Suo nipoteFederico II a soli tre anni fu proclamato re di Sicilia (1198) sotto la reggenza della madre Costanza d'Altavilla e nel 1220 fu consacrato imperatore. Egli fu duramente sconfitto dai comuni aParma nel 1248. Dopo la morte di Federico nel 1250 e il breve regno di suo figlio,Corrado IV, si aprì il periodo delGrande Interregno (1254-1272), durante il quale nessuno dei pretendenti al titolo imperiale riuscì a farsi incoronare, mentre il Regno di Sicilia fu conquistato nel 1266 dal conteCarlo d'Angiò. Solo nel 1273 fu eletto un nuovo imperatore,Rodolfo d'Asburgo, grazie all'intervento del papa, ponendo le basi per il futuro dominio degli Asburgo in Europa.
InFrancia nel 987Ugo Capeto,conte di Parigi, riuscì a prendere il potere fondando la dinastia che da lui prese il nome dicapetingia. Fino all'inizio dell'XI secolo i capetingi controllarono solo la Francia centro-settentrionale, con il resto del regno diviso in potenti ducati.Luigi VII riorganizzò la burocrazia regia, con una rete diprevosti ebalivi, che riscuotevano le imposte e amministravano la giustizia. Verso la fine delXII secolo, conFilippo Augusto, l'autorità dei re franchi riuscì a estendersi daiPirenei alcanale della Manica in seguito allabattaglia di Bouvines del 1214.
InInghilterra laconquista normanna portò alla nascita di un regno governato da una dinastiafrancofona. Nel 1066Guglielmo il Conquistatore,duca di Normandia, sbarcava in Gran Bretagna sbaragliando con labattaglia di Hastings la resistenza anglosassone e fu incoronato re d'Inghilterra quell'anno. Organizzò le circoscrizioni locali (contee) con funzionari regi (sceriffi) e creò uncatasto, ilDomesday Book, con il quale censì tutte le strutture fondiarie del regno. La nobiltà inglese fu sostituita con una nuova aristocraziafrancofona[68]. Nell'XI secolo fu fondato l'Exchequer (scacchiere) sottoEnrico I e nacque ilparlamento. IPlantageneti ereditarono il trono inglese conEnrico II, aggiungendo l'Inghilterra al proprioImpero angioino, che comprendeva feudi che la famiglia aveva ereditato in Francia. Nel 1215Giovanni Senzaterra emanò laMagna Carta, statuto legale inglese utilizzato per limitare i poteri del sovrano e proteggere i privilegi degli uomini liberi[69].
Battaglia di Las Navas de Tolosa, di Francisco de Paula Van Halen, esposta nel palazzo del Senato di Spagna in Madrid
Gli Stati cristiani iberici, che erano stati confinati nella parte settentrionale della penisola, iniziarono a respingere gli Stati islamici del Sud, un periodo noto comeReconquista. Intorno al 1150, il Nord cristiano si era raggruppato nei cinque regni principali diLeón,Castiglia,Aragona,Navarra ePortogallo. L'Iberia meridionale rimase sotto il controllo degli Stati islamici, inizialmente sotto ilCaliffato di Cordoba, che si divise nel 1031 in un numero variabile di piccoli Stati conosciuti cometaifas. Sebbene gliAlmoravidi e gliAlmohadi, due dinastie del Maghreb, avessero stabilito un dominio centralizzato sull'Iberia meridionale rispettivamente negli anni 1110 e 1170, i loro imperi si disintegrarono rapidamente, consentendo un'ulteriore espansione dei regni cristiani. Labattaglia di Las Navas de Tolosa (1212) segna uno spartiacque nella storia dellaReconquista: le principali città more (Cordova,Siviglia e in genere tutta la valle delGuadalquivir) furono conquistate dai cristiani. Ciò che rimaneva delBilad al-Andalus si riorganizzò attorno alla taifa diGranada.
L'Europa orientale vide l'espansione dell'Impero mongolo, conincursioni mongole in Bulgaria, Russia, Polonia, Ungheria, Croazia, Serbia e Bulgaria.Batu Khan, nipote diGengis Khan, stabilì la sua capitale aSaraj, sulVolga, fondando l'Orda d'Oro, uno Stato mongolo nominalmente sotto l'autorità del lontanoGran Khan. I Mongoli esigevano pesanti tributi dai principati della Rus'. La conquista mongola fu seguita da un periodo pacifico (Pax mongolica) nell'Europa orientale, che facilitò lo sviluppo di contatti commerciali diretti tra Europa e Cina attraverso le nuovecolonie genovesi nella regione del Mar Nero. Alla fine del XIII secolo furono sperimentate nuove rotte terrestri e marittime verso l'Estremo Oriente, descritte neIl Milione, scritto dal venezianoMarco Polo, e nelal-Riḥla, del viaggiatore berberoIbn Baṭṭūṭa, che percorse anche l'Africa[70].
Papa Urbano II proclamò nel 1095 laprima crociata alConcilio di Clermont, dichiarando la liberazione di Gerusalemme come suo obiettivo finale e offrendo l'indulgenza a tutti coloro che vi presero parte. All'appello risposero sia la nobiltà europea, sia un'ampia fetta di gente comune, animata dall'entusiasmo inculcato da alcuni predicatori comePietro l'eremita[71]. Partiti verso Costantinopoli senza una strategia precisa, le truppe guidate da principi francesi, normanni e fiamminghi conquistarono in poco tempo tutta la costa delMar di Levante, e nel 1099 presero Gerusalemme[72]. Una caratteristica delle crociate furono ipogrom contro gli ebrei locali che spesso avvenivano quando i crociati lasciavano i loro paesi per l'Oriente. I pogrom antisemiti furono particolarmente violenti inRenania.
Gli occidentali consolidarono le loro conquiste negliStati crociati nel Nord della Siria e in Palestina, ma la loro sicurezza dipendeva dall'assistenza militare esterna che portò a ulterioricrociate. La resistenza musulmana fu alimentata da ambiziosi signori della guerra, comeSaladino checonquistò Gerusalemme nel 1187. Nuove crociate prolungarono l'esistenza degli Stati crociati per un altro secolo, finché le ultime roccaforti dei crociati caddero nelle mani deiMamelucchi d'Egitto nel 1291.
Il papato utilizzò l'ideologia crociata contro i suoi oppositori e i gruppi non cattolici anche in altri teatri di guerra. LaReconquista iberica ridusse al-Andalus all'Emirato di Granada nel 1248. L'espansione dei sovrani tedeschi del Nord e scandinavi contro le tribù pagane vicine si sviluppò nelleCrociate del Nord che portarono all'assimilazione forzata di numerosi popoli slavi,baltici efinnici nella cultura cattolica. Laquarta crociata fu dirottata su Costantinopoli e i crociaticonquistarono la città nel 1204, fondando l'Impero latino di Costantinopoli.Michele VIII Paleologo, sovrano di uno Stato bizantino in Asia Minore riconquistò la città nel 1261, maparti della Grecia rimasero sotto il dominio degli occidentali. Lacrociata albigese contro i catari dell'Occitania fornì l'opportunità alla monarchia francese di espandersi nella regione.
Il movimento crociato divenne un elemento caratterizzante della vita medievale. Spesso per finanziare le crociate venivano riscosse tasse straordinarie e dal 1213 il giuramento crociato poteva essere soddisfatto anche mediante un pagamento in contanti, il che dava luogo alla vendita delle indulgenze plenarie da parte delle autorità ecclesiastiche. Un'altra conseguenza delle crociate fu la fondazione di un nuovo tipo di ordine monastico, gliordini religiosi cavallereschi deiTemplari e degliOspitalieri, che fondevano la vita monastica con il servizio militare. Sebbene radicato negli Stati crociati, l'Ordine Teutonico concentrò gran parte della sua attività nel Baltico dove fondò ilproprio Stato nel 1226.
L'abate Riccardo di Wallingford costruisce il suoorologio astronomico, miniatura del XIV secolo
AChartres nacque nel XII secolo unascuola cattedrale dove per la prima volta si iniziò a guardare allo studio della natura, delle scienze e, senza tralasciare lo studio delle Scritture e il culto per l'auctoritas, ci si ispirava alla tradizioneneoplatonica. Per quanto riguarda il livello superiore di istruzione, nelXIII secolo allescuole cattedrali si affiancarono leuniversità, che nacquero come associazioni private di studenti, che subito mirarono a un riconoscimento ufficiale e alla concessione di benefici di carattere giuridico e economico. A partire dal XIII secolo nasce anche la produzione e il commercio dei testi dei maestri a uso degli studenti. Si diffusero lepeciae, fascicoli venduti daglistationarii (artigiani specializzati che copiano libri per mestiere)[73], scritti sucarta, materiale più economico, la cui tecnica di produzione era stata importata in Europa dagli Arabi, che l'avevano appresa dai Cinesi. Le nuove istituzioni educative incoraggiavano le discussioni accademiche. Particolarmente accesi furono i dibattiti trarealisti enominalisti sul concetto degliuniversali. Il discorso filosofico fu stimolato dalla riscoperta diAristotele e dalla sua enfasi sull'empirismo e sulrazionalismo. Studiosi comePietro Abelardo ePietro Lombardo introdussero lalogica aristotelica nellateologia. Da allora la logica fu alla base del rinnovamento nella teologia e filosofia che va sotto il nome discolastica, che esprime una grande fiducia nella ragione umana. I grandi maestri della scolastica furonoAlberto Magno,Tommaso d'Aquino eDuns Scoto, che applicarono il metodo abelardiano. Gli accademici scolastici hanno riassunto le opinioni loro e di altri autori su argomenti specifici in raccolte note comesummae, fra cui laSumma Theologica diTommaso d'Aquino.
La scoperta di una copia delCorpus Iuris Civilis nell'XI secolo aprì la strada allo studio sistematico del diritto romano aBologna. Intorno al 1140, il monacoGraziano, insegnante a Bologna, scrisse quello che divenne il testo standard deldiritto canonico: ilDecretum Gratiani. Grazie ai rinnovati contatti col mondo bizantino e islamico si ebbe un rifiorire del sapere scientifico in Europa, che era caduto nell'oblio. La conquista più duratura di quel periodo storico fu l'introduzione deinumeri arabi posizionali e dello zero, entrambe scoperte di origineindiana. Questo nuovo sistema di numerazione fu introdotto in Occidente dal pisanoLeonardo Fibonacci, con ilLiber abaci del 1202. L'astronomia trasse vantaggio dalla traduzione dell'Almagesto diTolomeo dal greco al latino alla fine del XII secolo. Venne studiata anche la medicina, soprattutto nell'Italia meridionale, dove la medicina islamica influenzò lascuola medica salernitana.
Nel X secolo la fondazione di chiese e monasteri portò allo sviluppo dell'architettura in pietra che elaborò forme romane, da cui deriva il termine "romanico". Ove disponibili, gli edifici romani in mattoni e pietra venivano riciclati per i loro materiali. Dai timidi inizi conosciuti comeromanico lombardo, lo stileromanico fiorì e si diffuse in tutta Europa in una forma notevolmente omogenea. Gli edifici romanici hanno muri in pietra, aperture sormontate da archi semicircolari, piccole finestre e, soprattutto in Francia, volte ad arco in pietra. Praticamente tutte le chiese dell'Occidente erano decorate con affreschi, di cui pochi sopravvivono.
Dall'inizio del XII secolo, i costruttori francesi svilupparono lo stilegotico, caratterizzato dall'uso divolte a crociera,archi a sesto acuto,archi rampanti e grandivetrate colorate. Veniva utilizzato principalmente nelle chiese e nellecattedrali e continuò a essere utilizzato fino al XVI secolo in gran parte dell'Europa. Esempi classici di architettura gotica includono lacattedrale di Chartres e lacattedrale di Reims in Francia, nonché lacattedrale di Salisbury in Inghilterra. Le vetrate colorate divennero un elemento cruciale nella progettazione delle chiese, che continuarono a utilizzare estesi dipinti murali, ormai quasi tutti perduti. Grandi diffusori del gotico furono icistercensi, che lo portarono in Italia dove però non ebbe mai una forte presa, almeno secondo le forme transalpine, che vennero mediate in edifici più legati alla tradizione romanica. Durante il XIII secolo gliordini mendicanti furono responsabili del rinnovamento artistico. Davanti alle loro chiese nacquero vaste piazze per accogliere la popolazione che attendeva con trepidazione gli infuocati sermoni; inoltre iniziò l'uso di dare cappelle a famiglie e personalità, affinché con la creazione di abbellimenti essi potessero espiare i propri peccati.
Durante questo periodo la pratica della miniatura dei manoscritti passò gradualmente dai monasteri alle officine laiche; illibro d'ore si sviluppò come forma di libro devozionale per laici. La lavorazione dei metalli ha continuato a essere la forma d'arte più prestigiosa. In Italia le innovazioni diCimabue eDuccio di Buoninsegna, seguite dal maestro trecentescoGiotto (morto nel 1337), accrebbero notevolmente la raffinatezza e lo status dellapittura su tavola e dell'affresco. La crescente prosperità durante il XII secolo portò a una maggiore produzione di arte profana; sono sopravvissuti molti oggetti intagliati in avorio come pezzi da gioco, pettini e piccole figure religiose.
Storici comeJean Gimpel (1918–1996) hanno descritto l'economia del Medioevo come una vera e propria rivoluzione industriale. Le invenzioni toccarono numerosi ambiti: dall'aratro meccanico, alla ferratura dei cavalli, al verricello, alla carrucola, alle staffe lunghe, all'arco rampante, alla volta a crociera, all'aggiogatura a spalla, al sapone, alla vite elicoidale, al bottone, al martinetto, allo specchio, agli occhiali, al prosciutto, allo champagne, al parmigiano.[74]
Esecuzione di alcuni dei capi della rivolta dellaJacquerie, da un manoscritto del XIV secolo delleChroniques de France ou de St Denis
Dopo due secoli di grande sviluppo e prosperità nel continente europeo, ilTrecento fu un secolo di rottura, con l'interruzione di fenomeni in crescita come lo sviluppodemografico, l'ampliamento e la fondazione di nuove città, lo straordinario aumento dei traffici in quantità e in qualità. Oggi si inizia a considerare che il regresso possa essere stato causato innanzitutto da una variazione delclima (piccola era glaciale), con la fine del cosiddettoperiodo caldo medievale, che aveva permesso lo scioglimento dei ghiacci (si pensi alla navigazione deiVichinghi), la coltivazione dellavite fin sopraLondra, abbondanti raccolti facilitati dalla piogge scarse e regolari e le tiepide primavere. Gli aspetti più gravi riguardarono lacarestia del 1315-1317, il ristagno economico, lapeste nera e le conseguentirivolte popolari[75][76]. Lamonocoltura, precedentemente redditizia, ha aggravato la situazione in molte regioni, poiché il clima fuori stagione poteva rovinare completamente la stagione del raccolto.
Questi disordini furono seguiti nel 1347 dallapeste nera, unapandemia che si diffuse in tutta Europa nei tre anni successivi, uccidendone circa un terzo della popolazione. Le città furono particolarmente colpite a causa delle loro condizioni di affollamento. La disordinata religiosità che fu animata dalla sensazione di terrore e di disorientamento a fronte dell'inspiegabile susseguirsi di calamità e sciagure, fu permeata da elementi apocalittici e irrazionali, che credevano in un'azione diabolica congiunta e particolarmente efficace. La fine del mondo e la venuta dell'Anticristo sembravano più vicine che mai e si cercarono dei nemici da combattere, che erano, oltre ai cattivi cristiani, gli ebrei e lestreghe, contro le quali si scatenò una vera e propriacaccia. La mortalità rapida ed estremamente elevata distrusse l'economia e il commercio e la ripresa fu lenta. I contadini sopravvissuti alla pandemia pagavano affitti più bassi ai proprietari terrieri, ma la domanda di prodotti agricoli era diminuita e i prezzi più bassi coprivano a malapena i costi. Grandi porzioni di terra furono abbandonate e lasciate incolte, mentre, a causa del declino del numero di lavoratori, i salari aumentavano progressivamente. I tentativi dei proprietari fondiari di abbassare i salari con la forza fallirono. Tutto questo non fece altro che aumentare il risentimento dei ceti subalterni verso i più ricchi, che sfociò in una serie di rivolte, tra cui le rivolte dellajacquerie in Francia, larivolta dei Ciompi a Firenze e larivolta cristiano-popolare in Inghilterra.
L'ascesa del settore bancario in Italia durante il XIII secolo continuò per tutto il XIV secolo, alimentata in parte dalle crescenti guerre del periodo e dalla necessità di spostare denaro tra i regni. Molte società bancarie prestarono denaro ai sovrani, correndo grandi rischi, poiché alcune banche andarono in bancarotta quando i re si dimostrarono inadempienti sui loro prestiti.
Stati-nazione forti e basati sulla regalità sorsero in tutta Europa nel Tardo Medioevo, in particolare in Inghilterra, Francia e nei regni cristiani della penisola iberica:Aragona,Castiglia ePortogallo. I lunghi conflitti del periodo portarono a metodi di tassazione più efficaci ed efficienti, e quindi l'aliquota di tassazione spesso aumentava. L'obbligo di ottenere il consenso dei contribuenti ha consentito a organi rappresentativi come ilParlamento d'Inghilterra e gliStati generali francesi di acquisire potere e autorità.
Per tutto il XIV secolo, i re francesi cercarono di espandere la loro influenza a spese dei possedimenti territoriali della nobiltà. I re francesi incontrarono difficoltà quando tentarono di confiscare i possedimenti dei re inglesi nel Sud della Francia, portando allaguerra dei cent'anni. Il conflitto tra ilRegno d'Inghilterra e ilRegno di Francia durò, non continuativamente, 116 anni - dal 1337 al 1453 - e che si concluse con l'espulsione degli inglesi da tutti i territori continentali, fatta eccezione per la cittadina diCalais[77]. Il conflitto fu costellato da tregue molto brevi e interrotto da due veri e propri periodi di pace della durata rispettivamente di 9 e 26 anni, che lo dividono in tre fasi principali, laguerra edoardiana (1337-1360), laguerra carolina (1369-1389) e laguerra dei Lancaster (1415-1429), alle quali deve essere aggiunta lafase conclusiva della guerra (1429-1453). Tale suddivisione è tipica della storiografia anglosassone, mentre altre periodizzazioni prevedono una divisione in una prima (1337-1389) e in una seconda fase (1415-1453)[78][79]. All'inizio della guerra, gli inglesi vinsero le battaglie diCrécy ePoitiers, conquistarono la città diCalais e conquistarono il controllo di gran parte della Francia. Le tensioni che ne derivarono quasi causarono la disintegrazione del regno francese. All'inizio del XV secolo, la Francia arrivò nuovamente sul punto di dissolversi, dopo la vittoria diEnrico V nellabattaglia di Agincourt nel 1415, che aprì brevemente la strada all'unificazione dei due regni. Tuttavia, alla fine degli anni venti del Quattrocento, i successi militari diGiovanna d'Arco (morta nel 1431) portarono alla vittoria dei francesi e alla conquista degli ultimi possedimenti inglesi nella Francia meridionale nel 1453. La popolazione della Francia alla fine della guerra era probabilmente la metà di quello che era all'inizio. D'altro canto, il conflitto con la Francia contribuì anche a creare in Inghilterra una cultura nazionale separata da quella francese, che in precedenza aveva avuto un'influenza dominante. Il dominio dell'arco lungo inglese iniziò durante le prime fasi della guerra dei cent'anni e sul campo di battaglia di Crécy nel 1346 apparvero per la prima volta i cannoni. Dopo aver perso la guerra dei cent'anni, l'Inghilterra subì una lunga guerra civile conosciuta come laguerra delle due rose, una sanguinosa lottadinastica combattuta tra ilCasato dei Lancaster e ilCasato di York, che durò fino al 1485 e terminò solo quando Enrico Tudor, discendente dei Lancaster ma maritato a una York, vinse labattaglia di Bosworth e si fece incoronare comeEnrico VII.
In Iberia, i regni cristiani continuarono a guadagnare terre dai regni musulmani della penisola. Il Portogallo si concentrò sull'espansione oltreoceano durante il XV secolo, mentre gli altri regni erano dilaniati da difficoltà legate alla successione reale e da altre preoccupazioni. La Reconquista fu completata quando il 2 gennaio 1492Granada, ultima roccaforte musulmana, si arrendeva e i re cattolici,Isabella la Cattolica eFerdinando il Cattolico entravano in città. Questo atto segnò anche l'inizio di un'epoca caratterizzata dall'intolleranza religiosa: il 31 marzo 1492 i re cattolici firmano un editto che ordina l'espulsione degli ebrei dai loro regni entro quattro mesi.[80].
Nell'Europa orientale, i regni diPolonia,Ungheria eBoemia crebbero potenti. In Scandinavia,Margherita I di Danimarca (1387–1412) unificò Norvegia, Danimarca e Svezia nell'Unione di Kalmar, che continuò fino al 1523. La Scozia emerse dalla dominazione inglese sottoRoberto I di Scozia (1306–1329), che si assicurò il riconoscimento papale della sua regalità nel 1328.
Nel XIV secolo, l'Italia settentrionale ecentro-settentrionale era divisa in un certo numero dicomuni in guerra, i più potenti dei quali eranoMilano,Firenze,Pisa,Siena,Genova,Ferrara,Mantova,Verona eVenezia. Il Nord Italia bassomedievale era ulteriormente diviso dalla lunga battaglia per la supremazia tra le forze del Papato e delSacro Romano Impero. Sin dal tempo diFederico I e soprattutto diFederico II ogni comune si schierò con l'una o l'altra fazione ed era a sua volta diviso internamente tra le due parti in guerra,guelfi e ghibellini, due fazioni nelle quali confluivano tutta una serie di scelte politiche locali (spesso si diventava guelfi o ghibellini in funzione di lotta ai propri avversari che appartenevano alla fazione opposta) che solo a livello teorico venivano ricollegati alle lotte sovranazionali tra papato e impero.
La guerra tra gli Stati era comune, mentre le invasioni dall'esterno dell'Italia si limitavano a sortite intermittenti degli imperatori del Sacro Romano Impero. La politica rinascimentale si sviluppò in questo contesto. DalXIV secolo, quando gli eserciti divennero composti principalmente damercenari, gli Stati signorili più prosperi potevano schierare forze considerevoli, nonostante la loro bassa popolazione. Stati comunali minori sparivano aggregandosi ad altri più grandi, per conquiste o per trattative diplomatiche.
La penisola Italiana nel 1494
Mentre nel resto d'Europa si affermavano le monarchie nazionali, l'Italia vide la formazione di regimi signorili (lesignorie cittadine) o oligarchici. Durante i periodi di crisi si iniziò ad appoggiarsi su un unico personaggio, magari esterno alla città, che tenesse la "balìa", ovvero il potere assoluto, in un momento di difficoltà. Questi "signori" permisero di superare alcuneimpasse politiche, ma spesso essi cercarono di consolidare il loro potere e magari trasformarlo in ereditario: fu la nascita delle signorie dal 1240 in poi (Torriani e poiVisconti aMilano,Gonzaga aMantova,Este aFerrara,Scaligeri aVerona,da Carrara aPadova,Ordelaffi aForlì,Malatesta aRimini,da Polenta aRavenna,da Montefeltro aUrbino,Da Varano aCamerino, ecc.). Rimanevano tuttavia funzionanti le istituzioni comunali, sebbene spesso si limitassero a ratificare le decisioni del signore. Nel XIV secolo i signori ottennero il titolo divicario imperiale e tra il XIV e ilXV secolo i titoli diduca emarchese. L'assegnazione di questi titoli è indice della stabilizzazione dei poteri signorili. Alla fine le signorie si evolsero inprincipati con dinastie ereditarie. Ciò avvenne quando i signori, riconoscendo l'imperatore e pagando una quantità di denaro, vennero legittimati e riconosciuti come autorità da sudditi e principi. Questo cambiamento fu reso possibile grazie all'incapacità dei sovrani tedeschi di mantenere l'ordine nell'Italia del Nord e grazie alla poca difficoltà che i signori incontravano per essere riconosciuti come autorità legittima. Ma non tutte le repubbliche comunali divennero principati. Questo accadde con tempi molto più lunghi o non accadde mai nelle città marinare o inToscana, dove i ceti imprenditoriali erano più attivi e forti e riuscirono a impedire che un gruppo primeggiasse. Il discorso cambia per quanto riguarda il Centro-sud, dove erano presenti loStato della Chiesa, ilRegno di Napoli e ilRegno di Sicilia. Questi ultimi due regni divennero, nel XV secolo, due vice-reami sotto gli Aragonesi.
Nella prima metà del XV secolo si ebbe un lungo periodo di guerre che interessò l'intera penisola e fu segnato dai ripetuti tentativi degli Stati più forti di estendere la propria egemonia. LaPace di Lodi, firmata nellacittà lombarda nel 1454, mise fine allo scontro fraVenezia e Milano che durava dall'inizio del secolo. Il trattato fu ratificato dai principaliStati regionali. L'importanza della Pace di Lodi consiste nell'aver dato alla penisola un nuovo assetto politico-istituzionale, che, limitando le ambizioni particolari dei vari Stati, assicurò per quarant'anni un sostanziale equilibrio territoriale e favorì di conseguenza lo sviluppo delRinascimento italiano. A farsi garante di tale equilibrio politico sarà poi, nella seconda parte del Quattrocento,Lorenzo il Magnifico, attuando la sua famosapolitica dell'equilibrio.
La caduta di Costantinopoli e l'ascesa degli Ottomani
Labattaglia di Nicopoli raffigurata nella cronaca miniata ottomana "Hünername" della fine del XVI secolo
Sebbene gli imperatoriPaleologi avessero riconquistato Costantinopoli nel 1261, i Bizantini non furono mai in grado di riprendere il controllo di gran parte delle ex terre imperiali. Le ex terre bizantine nei Balcani furono divise tra il nuovoRegno di Serbia, ilSecondo Impero bulgaro e laRepubblica di Venezia. Il potere degli imperatori bizantini fu minacciato dagliOttomani, una tribùturca proveniente dall'Asia centrale, che si stabilirono in Anatolia nel XIII secolo esi espansero costantemente per tutto il XIV secolo. Gli Ottomani ridussero la Bulgaria a uno Stato vassallo nel 1366 e conquistarono la Serbia dopo labattaglia della Piana dei Merli nel 1389. Gli europei occidentali dichiararono una nuova crociata nel 1396; un grande esercito fu inviato nei Balcani, dove fu sconfitto nellabattaglia di Nicopoli. L'avanzata culminò con lacaduta di Costantinopoli nel 1453, con cui l'Impero bizantino cessò d'esistere.
La cattività avignonese e il grande scisma d'Occidente
Durante il tumultuosoXIV secolo, le controversie all'interno dellaleadership della Chiesa romana portarono al trasferimento della sede del papato adAvignone dal 1309 al 1376, chiamata anche "cattività avignonese". I papi avignonesi furono tutti francesi, ma solo nei primi anni essi furono effettivamente soggetti al re di Francia; con l'inizio della guerra dei cent'anni la monarchia francese entrò in un periodo di grave crisi, che sollevò il papato dalla sua influenza effettiva. La tendenza generale del tempo, riscontrabile in tutta la società, era però una crisi dei cosiddetti poteri universali (il papato stesso e l'Impero): ormai tra essi e i cittadini si erano definitivamente interposte le monarchie nazionali, che volevano ormai controllare anche gli ecclesiastici. Dall'altro la Chiesa perdeva anche rilievo morale, con una decadenza spirituale che avrebbe portato nei secoli successivi a gravi conseguenze (come lariforma protestante)[81][82]. La fine del papato avignonese portò alGrande Scisma d'Occidente, durato dal 1378 al 1418, quando vi furono prima due e poi tre papi rivali, ciascuno sostenuto da diversi Stati. Nel 1414 il re di GermaniaSigismondo di Lussemburgo-Boemia convocò unconcilio a Costanza, per discutere la ricomposizione dello scisma, che portò nel 1417 alla deposizione dei tre papi e l'elezione diMartino V, un nobile cardinale romano[83].
In questo periodo la Chiesa d'Occidente fu lacerata da controversie teologiche, alcune delle quali si trasformarono in eresie.John Wycliffe (morto nel 1384), un teologo inglese, fu condannato come eretico nel 1415 per aver insegnato che i laici avrebbero dovuto avere accesso al testo della Bibbia e per opinioni sull'Eucaristia contrarie alla dottrina della Chiesa. Gli insegnamenti di Wycliffe influenzarono due dei maggiori movimenti eretici del Tardo Medioevo: lalollardia in Inghilterra e glihussiti in Boemia. Il movimento boemo iniziò con l'insegnamento diJan Hus, che fu bruciato sul rogo nel 1415, dopo essere stato condannato come eretico dal Concilio di Costanza. La Chiesa ussita, sebbene bersaglio di una crociata, sopravvisse oltre il Medioevo. Le accuse di eresia contro i CavalieriTemplari portarono alla loro soppressione nel 1312 e alla divisione della loro grande ricchezza tra il reFilippo IV di Francia (1285–1314) e gli Ospitalieri.
Mistici comeMeister Eckhart (morto nel 1327) eTommaso da Kempis (morto nel 1471) scrissero opere che insegnavano ai laici a concentrarsi sulla loro vita spirituale interiore, che gettarono le basi per la Riforma protestante. Oltre al misticismo, si diffuse la credenza nelle streghe e nella stregoneria e alla fine del XV secolo la Chiesa iniziò a dare credito ai timori populisti della stregoneria con la sua condanna delle streghe nel 1484 e la pubblicazione nel 1486 delMalleus Maleficarum, il più popolare manuale per cacciatori di streghe.
Verso il mondo moderno: l'Umanesimo e le esplorazioni geografiche
Durante il Basso Medioevo, teologi comeDuns Scoto (morto nel 1308) e soprattuttoGuglielmo di Ockham (morto nel 1348) guidarono una reazione contro laScolastica. I loro sforzi minarono l'idea platonica prevalente sugliuniversali. L'insistenza di Ockham sul fatto che la ragione opera indipendentemente dalla fede permise di separare la scienza dalla teologia e dalla filosofia. Gli studi giuridici furono segnati dal costante avanzamento del diritto romano in aree della giurisprudenza precedentemente disciplinate daldiritto consuetudinario. L'unica eccezione a questa tendenza si verificò in Inghilterra, dove lacommon law rimase preminente.
L'istruzione rimase principalmente incentrata sulla formazione del futuro clero. L'apprendimento di base delle lettere e dei numeri rimaneva di competenza della famiglia o di un prete del villaggio, ma le materie deltrivio - grammatica, retorica, logica - venivano studiate nelle scuole cattedrali o nelle scuole fornite dalle città. Si diffusero scuole secondarie commerciali e alcune città italiane avevano più di una di queste scuole. Le università si diffusero in tutta Europa nel XIV e XV secolo. I tassi di alfabetizzazione laicale aumentarono, ma rimasero comunque bassi.
La pubblicazione di letteratura in volgare aumentò, conDante,Petrarca eBoccaccio nell'Italia del XIV secolo,Geoffrey Chaucer eWilliam Langland in Inghilterra, eFrançois Villon eChristine de Pizan in Francia. Gran parte della letteratura rimase di carattere religioso e, sebbene gran parte di essa continuasse a essere scritta in latino, si sviluppò una nuova domanda per levite dei santi e altri trattati devozionali nelle lingue vernacolari. Ciò fu alimentato dalla crescita del movimento dellaDevotio moderna. L'invenzione dellastampa a caratteri mobili nel 1455, per opera del tedescoJohann Gutenberg porterà alla nascita delle prime case editrici in Europa nel corso del XV secolo.
L'ottimismo, la fiducia nell'uomo e nelle sue possibilità, il principio della "virtù" umana contrapposta alla "fortuna" furono manifestazioni filosofiche e letterarie dell'Umanesimo. Sebbene fosse principalmente un tentativo di rivitalizzare le lingue classiche, l'Umanesimo portò anche a innovazioni nei campi della scienza, dell'arte e della letteratura, aiutate dagli impulsi degli studiosibizantini che dovettero cercare rifugio in Occidente dopo lacaduta di Costantinopoli nel 1453. In scienza, autorità classiche comeAristotele furono sfidate per la prima volta dall'antichità. Accanto all'aristotelismo si diffuse infatti il pensieroneoplatonico, secondo il quale l'uomo era al centro del mondo e doveva osare per cogliere i frutti della sua intelligenza. Sebbene ilRinascimento del XV secolo fosse un fenomeno altamente localizzato - limitato principalmente al Nord Italia, le cuicorti sono punti di riferimento vitale per gli artisti del tempo - sviluppi artistici si stavano verificando anche più a nord, in particolare nelle città mercantili deiPaesi Bassi.
Militarmente, la guerra dei cent'anni vide la nascita di nuove armi e nuove tattiche, le quali segnarono l'abbandono degli eserciti organizzati su basefeudale e incentrati sulla forza d'urto dellacavalleria pesante. Sui campi dell'Europa occidentale videro la luceeserciti professionali, per la prima volta dai tempi dell'Impero romano. Si trattò, d'altra parte, del primo conflitto in cui si usarono learmi da fuoco. In particolare, lebombarde fecero la loro prima comparsa su suolo francese nel corso dellabattaglia di Crécy, tra le file inglesi.
Uno dei maggiori sviluppi nella sfera militare durante il Basso Medioevo fu l'aumento dell'uso della fanteria e della cavalleria leggera. Gli inglesi impiegarono anchearchi lunghi, ma gli altri paesi non furono in grado di creare armi simili con lo stesso successo. L'armatura continuò a subire nuovi sviluppi, spronati dalla crescente potenza delle balestre, e fu sviluppata un'armatura a piastre per proteggere i soldati dalle balestre e dai fucili a mano che comparvero in quel periodo. Learmi inastate raggiunsero un nuovo rilievo con lo sviluppo della fanteria fiamminga e svizzera armata di picche e altre lunghe lance.
Il Tardo Medioevo, da un punto di vista artistico, corrisponde al periodo culturale del PrimoRinascimento in Italia, mentre il Nord Europa e la Spagna continuarono a utilizzare lo stile gotico, che divenne sempre più elaborato nel corso del XV secolo, fino quasi alla fine del periodo. In tutta Europa l'arte profana continuò ad aumentare in quantità e qualità, e nel XV secolo le classi mercantili d'Italia e delle Fiandre divennero importanti mecenati, commissionando loro piccoli ritratti a olio e una gamma crescente di oggetti di lusso come gioielli, cofanetti in avorio,cassoni emaioliche. Si sviluppò una manifattura italiana della seta, così che le chiese e leélite occidentali non avevano più bisogno di fare affidamento sulle importazioni da Bisanzio o dal mondo islamico.
I grandi schemi scultorei esterni delle chiese del primo gotico lasciarono il posto alla presenza di più sculture all'interno degli edifici, man mano che le tombe diventavano più elaborate e altri elementi come i pulpiti a volte erano riccamente scolpiti. Lepale d'altare in rilievo in legno dipinte o intagliate divennero comuni, soprattutto perché le chiese creavano moltecappelle laterali. I dipinti olandesi di artisti comeJan van Eyck rivaleggiavano con quelli italiani, così come i manoscritti miniati del Nord, che nel XV secolo iniziarono a essere raccolti su larga scala dalleélite laiche, che commissionavano anche libri, soprattutto storici. A partire dal 1450 circa, i libri stampati divennero rapidamente popolari, sebbene ancora costosi. C'erano circa30000 edizioni diverse diincunaboli, o opere stampate prima del 1500, epoca in cui i manoscritti miniati venivano commissionati solo dai sovrani e da pochi altri.Xilografie molto piccole, quasi tutte religiose, erano accessibili anche dai contadini in alcune parti del Nord Europa a partire dalla metà del XV secolo.Incisioni più costose fornivano un mercato più ricco.
Il periodo medievale è spesso descritto come un periodo di ignoranza e superstizione. Questa è un'eredità sia delRinascimento sia dell'Illuminismo. Gli studiosi del Rinascimento vedevano il Medioevo come un periodo di declino dalla cultura e dalla civiltà del mondo classico. Gli studiosi dell'Illuminismo consideravano la ragione superiore alla fede e quindi consideravano il Medioevo un periodo di ignoranza e superstizione. Il Medioevo è un esempio significativo di come ogni epoca guardi al passato con prospettive completamente diverse: era considerato un periodo di oscurità, di declino della ragione e di barbarie durante il XVIII secolo, con l'Illuminismo, ma nel secolo successivo, con ilRomanticismo, fu ritenuto un periodo di splendore, in quanto epoca di misticismo e dell'origine delle nazioni europee[9].
Gli storici di oggi sostengono che la ragione fosse generalmente tenuta in grande considerazione durante il Medioevo. Contrariamente alla credenza comune, lo studioso tardomedievale viveva raramente il potere coercitivo della Chiesa e si sarebbe ritenuto libero (soprattutto nelle scienze naturali) di seguire la ragione e l'osservazione.
Un malinteso, ancora molto comune, è credere che tutte le persone nel Medioevo ritenessero che la Terra fosse piatta. Questo non è vero, poiché i docenti delle università medievali, basandosi sui testi dell'Età antica, sostenevano comunemente che l'evidenza mostrava che la Terra era una sfera. Non c'era quasi uno studioso cristiano del Medioevo che non riconoscesse la sfericità della Terra e ne conoscesse anche la circonferenza approssimativa, giàcalcolata da Eratostene nel II secolo. Tale voce venne messa in circolazione nel XIX secolo dallaFlat Earth Society ("Associazione della Terra Piatta") a scopo propagandistico per accrescere il proprio consenso popolare. Altre idee sbagliate come l'uccisione della scienza antica da parte dell'ascesa del cristianesimo o che la Chiesa cristiana medievale abbia soppresso la crescita della filosofia naturale sono esempi di miti ampiamente popolari che passano ancora come verità, sebbene non siano supportati dalla ricerca storica.
L'interpretazione negativa del Medioevo, nel linguaggio comune, è ancora diffusa, associando questa età a un'idea di decadenza, di oscurantismo e di assenza di libertà[84].
Nell'Ottocento, con ilRomanticismo, il Medioevo fu ritenuto un periodo di splendore, per gli stessi motivi per cui i pensatori illuministi lo condannavano: la sua tendenza almisticismo, allaspiritualità, alla fantasia e all'immaginazione, e inoltre perché considerato l'epoca mitica ove nacque l'identità dei moderni popoli europei.
In Italia i patrioti risorgimentali italiani trovavano nelle lotte tra iliberi comuni e l'Impero germanico un modello da seguire[85]; tra gli episodi più utilizzati ci furono ilGiuramento di Pontida (1167), laBattaglia di Legnano (1176), iVespri Siciliani (1282) e laDisfida di Barletta (1503). Anche dal punto di vista pittorico, la lotta dei Comuni contro l'Impero fu considerata una metafora delle battaglie risorgimentali; si devono ricordare a questo proposito i dipintiLa Battaglia di Legnano, diMassimo d'Azeglio, ilGiuramento di Pontida, diAmos Cassioli e ilGiuramento degli Anconitani, diFrancesco Podesti. Gli artisti romantici trovavano nella letteratura e nella storia medievale una fonte di ispirazione, come testimonia lapittura di Storia. L'epopea dei liberi comuni e quella dellerepubbliche marinare vennero esaltate[86]. Nella musica, poi, significativa a tal proposito fu l'ingente produzione di Giuseppe Verdi, le cui opere di ispirazione patriottica sono state spesso ambientate durante i secoli medievali, così come alcune opere diGaetano Donizetti[87].
Lo stesso fenomeno si è manifestato nella traduzione di epopee nazionali medievali nelle moderne lingue nazionali, tra cui ilLa canzone dei Nibelunghi (1782) in Germania, ilPoema del mio Cid (1799) in Spagna, ilBeowulf (1833) in Inghilterra, laChanson de Roland (1837) in Francia. Ampiamente lette, esse influirono molto nella successiva produzione letteraria e artistica[89].
^Data di fine alternativa è lapresa di Costantinopoli da parte dei Turchiottomani (29 maggio 1453) e la fine dellaguerra dei cent'anni (19 ottobre 1453). Si veda: Sandro Carocci,Medioevo, inEnciclopedia dei ragazzi, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2006.
^Leo Magnino,Storia della letteratura giapponese, Nuova Accademia, 1957 (pag. 91 e seg.)
^Il termine "repubblica" non va inteso nel significato moderno: fino a Machiavelli e a Kant, tale termine era sinonimo di "Stato", e non era contrapposto a governo nobiliare; per questo motivo sono chiamate "repubbliche marinare" anche i ducati di Amalfi e di Gaeta. Si veda:Enciclopedia Pomba, editrice Utet, Torino, 1942, voceRepubblica.
^Giuseppe Sergi,L’idea di Medioevo: fra storia e senso comune, Donzelli, Roma 2005
^ Francesco Pirani,Le repubbliche marinare: archeologia di un’idea, in Tommaso di Carpegna Falconieri e Riccardo Facchini (a cura di),Medievalismi italiani - secoli XIX - XXI, Roma, Gangemi, 2018,ISBN9788849236170.
^R. Bordone,Il Medioevo nell’immaginario dell’Ottocento italiano, in“Bullettino dell’Istituto storico italiano per il Medio Evo”, n° 100 (1995–1996), pp. 109–149; F. Onorati,Verdi indossa il cimiero. Un’opera sul tamburo: La battaglia di Legnano in prima esecuzione a Roma (27 gennaio 1849), in“Strenna dei Romanisti”, 21 aprile 2009, pp. 499–516.
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