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Maximilien de Baillet-Latour

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Maximilien Baillet, conte di Latour, di solito noto comeMaximilien de Baillet-Latour ovveroCharles-Antoine-Maximilien, Comte de Baillet-LaTour (Virton,14 dicembre1737Vienna,22 luglio1806), è stato unfeldmarescialloaustriaco, consigliere intimo dell'Imperatore, Gran Croce dell'Ordine di Maria Teresa, proprietario del reggimento deiDragoni di Latour, Presidente del Consiglio Aulico, Presidente del Dipartimento della guerra..

Esordi

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Nato nel castello di Latour, pressoVirton, figlio di Jean-Baptiste-Alexandre-Antoine de Bailiet, signore de La Tour, elevato a conte de La Tour il 6 maggio1774 daMaria Teresa. Dopo gli studi al collegio deiGesuiti diLovanio, entrò nel1755, a 18 anni, nell'esercitoimperiale, con il grado di insegna delreggimento di SalmSalm[1], nei cui ranghi partecipò allaGuerra dei sette anni e distinguendosi allaBattaglia di Kolín il 18 giugno1757, ove venne promesso capitano dei granatieri. Nel1767 passò a maggiore, nel1769 a tenente-colonnello, nel1772 a colonnello, nel1782 amaggiore generale.

La Rivoluzione del Brabante

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Con quest'ultimo grado venne trasferito neiPaesi Bassi austriaci, ove andavano addensandosi le condizioni che avrebbero portato, nel1789 al trionfo dellarivoluzione del Brabante. Egli era, d'altra parte, originario di quei luoghi, al pari della moglie, Maria Francesca Sofia contessa di Guerin de la Marche, sposata il 3 febbraio1772[2].

Qui ebbe un ruolo di rilievo nella campagna di repressione dellaInsurrezione delle Fiandre e del Brabante, agli ordini delgenerale d'Alton e, alla sconfitta di questo dopo lainsurrezione di Gand equella di Bruxelles, contribuì a raccogliere le truppe in fuga nellagrande fortezza di Lussemburgo. Qui servì damaresciallo della dieta degli Stati della provincia del Lussemburgo, ovvero capo militare della provincia della quale era originario. Iribelli del Brabante poterono così dare efemerica esistenza agliProvince Unite del Belgio. Dalla sicura fortezza diLussemburgo, il Baillet-Latour ebbe anzitutto la soddisfazione di ricevere, dall'ormai morenteGiuseppe II la proprietà del reggimento di dragoni proprietà del duca d'Ursel (che si era compromesso con iribelli). Nacquero, così, ilreggimento Latour, spesso ricordato per idragons de Latour. Eppoi poté condurre una campagna di contenimento, durata alcuni mesi, che gli permisero di contenere le truppe delle autoproclamateProvince Unite del Belgio nei dintorni diNamur, vincendo alcuni piccoli scontri contro ilVander Mersch, prima, lo Schœnfeld, dopo l'arresto del primo. Nel frattempo, il nuovo imperatoreLeopoldo II trovò modo di liberare le truppe necessarie a garantire la riconquista, a prezzo delle ampie concessioni fatte aFederico Guglielmo II di Prussia allaConferenza di Reichenbach. Cosicché gli Imperiali poterono rientrare aBruxelles, un anno dopoesserne stati cacciati. Terminata la campagna, nel1790, l'Imperatore promosse il Baillet-Latour tenente-felmaresciallo e gli concesse il gran cordone dell'Ordine di Maria Teresa.

Le guerre dalla Rivoluzione francese

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La prima e seconda invasione francese dei Paesi Bassi austriaci

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Leopoldo II morì il 1º marzo1792. Il successoreFrancesco II non era stato ancora elettoImperatore, che si trovò a subire ladichiarazione di guerra dellaFrancia rivoluzionaria, votata dallaAssemblea Legislativa il 20 aprile1792. Baillet-Latour ebbe un ruolo di comando a fianco delSassonia-Teschen allasconfitta di Jemappes del successivo 6 novembre, che costrinse gli Imperiali ad evacuare una seconda volta iPaesi Bassi austriaci. L'anno che venne, allorché gli Imperiali delprincipe di Coburgo e dell'arciduca Carlo vollero recuperare iPaesi Bassi austriaci, persi dopoJemappes, pose idragoni di Latour all'avanguardia, ben comprendendo l'opportunità che quei paesi venissero liberati da un reggimento arruolato proprio in quei luoghi[3]. Ebbe quindi un ruolo allagrande vittoria di Neerwinden, e nella sconfitta dibattaglia di Wattignies, che diede la stura ad una lunga serie di sconfitte che portarono gli Imperiali a ripassare, infine, il Reno. Fu nel corso di questa campagna che i Francesi distrussero il castello avito di Latour (pressoVirton): avendo ilJourdan minacciato di compiere quella rappresaglia, se il Baillet-Latour avesse bombardato la piazzaforte diLandrecies, quest'ultimo rispose:il generale austriaco farà il proprio dovere, accada quel che accada alle proprietà del onte de LaTour[4].

La campagna del Reno

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Nel1795, con la guerra ormai passata in Germania, il Baillet-Latour venne posto al comando di un corpo d'armata, eppoi delle truppe sull'altoReno: qui seppe opporsi bene alPichegru, l'11 novembre a Franckenthal, poi il 17 prendendoSpira e, di seguito,Mannheim. Conclusa la campagna con una tregua del gennaio1796, i suoi grandi meriti indusseroFrancesco II a promuoverlo Feldzeugmeister eppoi, a maggio, feldaresciallo. La successiva campagna del1796, fu segnata da due paralleli tentativi francesi: a nord attraverso il RenoJourdan eMoreau (che aveva sostituito Pichegru), opposti agli Imperialivon Würmser; inItalia il giovaneBuonaparte, opposto agli Imperiali delBeaulieu e con funzioni quasi diversive. Il genio diNapoleone scompaginò le carte: avendo egli costretto ilBeaulieu a ripiegare sino aMantova, al suo posto venne comandato ilvon Würmser, con una bella parte della sua armata delReno. Mentre, aVienna. l'arciduca Carlo assumeva il comando generale inGermania ed organizzava un nuovo esercito di soccorso. Fu a quel punto che Baillelt-Latour ebbe il comando dei resti dell'armata del Reno. Coi quali non poté impedire alMoreau di passare ilReno, ma si limitò a controllarlo. Nel frattempo, ilJourdan avanzava separatamente dal collega, occupavaFrancoforte e si spingeva sino alla lontanissimaRatisbona. QuiJourdan venne rotto dall'arciduca Carlo adAmberg ed aWürzburg. Ciò che permetteva al Baillelt-Latour di accelerare la ritirata delMoreau, aggredendolo a Geisenfeld, a Biberach (il 2 ottobre), sino a costringendolo a riattraversare il Reno. Riunitesi le due armate imperiali presso Ettenheim, il 17 ottobre, prese parte all'assedio di Kehl. Nel frattempo, però, inItaliaNapoleone aveva costretto anche ilvon Würmser a chiudersi aMantova. Cosicché, anche l'arciduca Carlo venne comandato a sud, ancora una volta con una bella parte della sua armata delReno. Fu a quel punto che Baillet-Latour riebbe il comando dei nuovi resti di quell'armata del Reno. Stabilì il quartier generale aMannheim e si dedicò a riorganizzare le truppe rimastegli. Lì venne raggiunto dalle notizie dell'insuccesso del tentativo dell'arciduca, costretto ad accettare dalBuonaparte l'armistizio di Judenburg dell'aprile1797 e poi i preliminari di pace diCampoformio (oarmistizio di Leoben) del 17 ottobre1797. Baillet-Latour ebbe allora l'incarico di recarsi aRastatt, incaricato di definire le disposizioni militari conseguenti agli scambi territoriali concordati inquel Congresso: l'Austria rinunciava aiPaesi Bassi austriaci ed alDucato di Milano, ma acquisivaVenezia.

La battaglia di Marengo

La seconda coalizione

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A seguito della cessione deiPaesi Bassi austriaci, quella dei Latour fu una delle grandi famiglie che scelsero di continuare a servire l'Imperatore. Il quale non lo deluse, nominandolo, subito nel1798,consigliere intimo e prima comandante militare delmargraviato di Moravia e della Slesia austriaca. Successivamente passò a governatore della Alta Austria. Non prese parte, quindi, alla campagna dellaseconda coalizione, conclusasi con la disastrosa sconfitta diMarengo e lapace di Lunéville (che confermava le condizioni delCampoformio).

Quattro anni di pace

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Seguirono quattro anni di pace, che gli Imperiali dedicarono ad una prima riorganizzazione, sotto la sferza dell'arciduca Carlo lasciò per assumere il comando inItalia. In questo contesto, nel1804, Baillet-Latour ebbe l'assai eminente incarico diPresidente del Consiglio Aulico ePresidente del Dipartimento della guerra.

La terza colazione

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Ripreso il conflitto, il 2 agosto1805, l'esercito austriaco in Italia venne sconfitto aCaldiero e, in Germania, accerchiato e costretto alla resa adUlma. Infine, il 2 dicembre1805,Napoleone diede battaglia adAusterlitz e ridusse austriaci e russi in polvere. Tanto da costringere gli Imperiali a cedere, con la successivaPace di Presburgo del 26 dicembre1806, alRegno d'Italia il Veneto, allaBavieraTirolo eVorarlberg. Questi disastri fiaccarono definitivamente la tempra del Baillet-Latour. Morì il 22 luglio1806 aVienna, poco dopo la moglie Maria, deceduta appena 12 giorni dinnanzi. Secondo il suo volere, venne sepolto aVienna.

Eredi

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Ilconte Theodor de Baillet-Latour, figlio ed erede del felmaresciallo Maximilien de Baillet-Latour

Dalla moglie Maria ebbe sei figli, nell'ordine di nascita: Enrichetta Antonia (nata il 22 settembre1772, Giuseppe (morto prematuramente), Carolina Giuseppina,Teodoro, Carlotta, Nicolasina. Di essi il più celebre fu l'erede del titolo, conteTheodor Baillet-Latour, divenne come lui tenente-feldmaresciallo eppoi ministro della guerra nel1848, nel corso dellainsurrezione viennese del 6 ottobre1848, segnati dal suo assassinio da parte dei rivoltosi.

Onorificenze

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Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Militare di Maria Teresa - nastrino per uniforme ordinaria
— Vienna, 1796

Note

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  1. ^Paul Roger, Charles de Chênedollé (op. cit..) citano unil battesimo delle armi contro i Turchi, ma non si comprenderebbe in quale guerra.
  2. ^Marie Françoise Sophie, comtesse de Guerin de la Marche, nata il 25 marzo1751.
  3. ^Latour arringò le truppe:Messieurs de Latour ... Vous allez reconquérir votre patrie. Vous recommander de la bravoure, ce serait vous insulter, rif.: Paul Roger, Charles de Chênedollé, op. cit.
  4. ^Le général autrichien fera son devoir, adviendra ce qui voudra des propriétés du comte de LaTour, cfr.: Paul André Roger, op. cit..

Bibliografia

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Controllo di autoritàVIAF(EN76387871 ·ISNI(EN0000 0000 3958 2248 ·CERLcnp00545073 ·LCCN(ENnb2003088960 ·GND(DE119019124 ·BNF(FRcb12330473w(data)
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