Mauro Masi (Civitavecchia,26 agosto1952) è undirigente pubblicoitaliano.
Di famiglia ebraica, dopo avere conseguito nel1977 aRoma lalaurea inGiurisprudenza con 110 e lode Masi ottiene nel medesimo anno il diploma di merito come "tecnico della programmazione economica" e continua gli studi l'anno successivo con il corso "Gestione e controllo dell'attività bancaria" allaBocconi. Masi prosegue quindi aWashington gli studi in "Tecnica e analisi economica" presso l'IMF Institute[1].
Nel1978 entra inBanca d'Italia, ove successivamente ottiene la qualifica di Dirigente. Dal1988 inizia la sua attività di collaborazione con laPresidenza del Consiglio dei ministri prima come consigliere per la comunicazione economica, poi come direttore dell'ufficio stampa. È stato membro del comitato per la politica dell'informatica e delle telecomunicazioni e nel1996 è stato nominato Capo del Dipartimento per l'Informazione e l'Editoria dellaPresidenza del Consiglio dei ministri, dove ha rivestito anche il ruolo di vice presidente del comitato per un codice di autoregolamentazione su TV e minori.
Ha lavorato alle leggi suldiritto d'autore (248/2000), sull'editoria (62/2001) e sui punti vendita dei prodotti editoriali (108/1999) diventando per alcuni anni Commissario straordinario dellaSIAE.
È stato vicepresidente della Commissione che ha realizzato la "Campagna d'informazione nazionale straordinaria sull'introduzione dell'euro"; dal maggio2004 è membro dellatask force dell'ONU per l'implementazione diInternet neiPaesi in via di sviluppo. Ha ottenuto incarichi amministrativi di vertice fra cui, più volte, quella di Segretario generale dellaPresidenza del Consiglio dei ministri e Capo di Gabinetto delVicepresidente del Consiglio dei ministri durante i governiBerlusconi II eIII (2001-06).
In seguito è stato membro delConsiglio superiore delle Comunicazioni. A partire dal2006 ricopre la carica di Delegato Italiano per la Proprietà Intellettuale, rappresentando l'Italia nelConsiglio di amministrazione dell'Organizzazione europea dei Brevetti (EPO).
Il 2 aprile2009 ilCdA dellaRAI lo ha nominatodirettore generale in sostituzione diClaudio Cappon. Le sue prime nomine e la scelta di togliere i canaliRai Sat dalla piattaformaSky hanno suscitato polemiche.È stato oggetto di una indagine della Corte dei Conti relativa ad una ipotesi didanno erariale di 680.000 euro per le buonuscite ingiustificate concesse adAngela Buttiglione eMarcello Del Bosco. In relazione ai casi diPaolo Ruffini eClaudio Cappon, secondo i magistrati della Corte dei Conti Masi, pur di allontanare dirigenti sgraditi, avrebbe prodotto cause di lavoro costose e votate al fallimento.[2]
In un documento sulle dichiarazioni patrimoniali e reddituali rese dai titolari di cariche elettive e direttive di alcuni enti, a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri ai sensi dell'art. 12 della legge 5 luglio 1982 n. 441,[3] risulta che il manager vanti per il 2010, redditi annui pari a 695.466 euro.[4]
Ha suscitato molte polemiche il suo intervento del 27 gennaio 2011 nella trasmissioneAnnozero, via telefono, per criticare l'impostazione della trasmissione[5]. Molto critico nei suoi confronti è stato il commentatoreAldo Grasso sul sito del Corriere della Sera.[6]
Fin dalla sua nomina è stato oggetto di forti critiche per una gestione accusata di "partigianeria" della tv pubblica. Fra i vari comportamenti discutibili che gli sono ascritti, l'ultimo è quello legato alla firma del contratto di assunzione di Giada Kulyte (in arte Rasa Kulyte) per la trasmissioneIl lotto alle otto.[7]
Nel marzo 2010 viene coinvolto nello scandalo delTrani-Gate, sulle telefonate tra Masi e Berlusconi intercettate dalla procura diTrani[8].
Ha lasciato la direzione generale dellaRAI il 2 maggio2011 (gli è succedutaLorenza Lei) e Masi è stato nominato amministratore delegato dellaConsap. Sarà riconfermato per altre due volte sino al 2019.[9] Nel frattempo è nominato anche presidente di Igea Banca, nata nel 2015 con uno sportello a Roma e tre in Sicilia dopo aver acquisito la commissariata Popolare dell'Etna: nel 2019 acquisisce la storica banca dei Torlonia,Banca del Fucino, con una situazione economica molto compromessa.
Il 23 dicembre 2020 è stato nominato presidente della Consap.[10]
Altri progetti
Predecessore | PresidenteConsap | Successore | ![]() |
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Mauro Masi | dal 2020 | in carica |
Predecessore | Presidente e Amministratore delegato diConsap | Successore | ![]() |
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Andrea Monorchio (Presidente) Mauro Masi (Amministratore delegato) | 2014 - 2020 | Vincenzo Sanasi D’Arpe (Amministratore delegato) |
Predecessore | Amministratore delegato diConsap | Successore | ![]() |
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Raffaele Ferrara | 2 maggio2011 -2014 | Mauro Masi |
Predecessore | Direttore generale dellaRai | Successore | ![]() |
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Claudio Cappon | 10 aprile2009 - 2 maggio2011 | Lorenza Lei |
Predecessore | Direttore diRai Educational &Rai Storia | Successore |
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Paolo Ruffini | 5 giugno2010 - 2 maggio2011 | Lorenza Lei |
Predecessore | Segretario generale allaPresidenza del Consiglio dei ministri | Successore | ![]() |
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Luigi Merolla | 11 giugno2001 - 23 aprile2005 (Governo Berlusconi II) | Mauro Masi | I |
Mauro Masi | 23 aprile2005 - 17 maggio2006 (Governo Berlusconi III) | Carlo Malinconico | II |
Carlo Malinconico | 8 maggio2008 - 9 aprile2009 (Governo Berlusconi IV) | Manlio Strano | III |
Controllo di autorità | VIAF(EN) 268433263 ·ISNI(EN) 0000 0003 8313 5033 ·SBNCFIV277803 ·LCCN(EN) n2003108943 ·GND(DE) 1036531686 ·J9U(EN, HE) 987007592191205171 |
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