LaMauritania (berbero:Cengiṭ oAgawej oAgawec,arabo: موريتانيا o شنقيط), ufficialmenteRepubblica Islamica della Mauritania (in araboالجمهورية الإسلامية الموريتانية?,al-Jumhūriyyah al-Islāmiyyah al-Mawrītāniyyah) è unoStato dell'Africa occidentale, confinante con ilSahara Occidentale a nord, l'oceano Atlantico ad ovest, ilSenegal a sud-ovest, ilMali a sud e ad est, e l'Algeria a nord-est. La capitale èNouakchott.
Da non confondersi con l'antica regione dellaMauretania, è attraversata al proprio interno dal confine tramondo arabo eAfrica nera; lacapitale, ecittà più grande, èNouakchott, posta sulla costa atlantica. In essa ha corso una moneta non decimale ed è uno dei 77 Stati in cui l'omosessualità è considerata un crimine, per legge punibile con lapena di morte, e uno dei 53 paesi in cui è in vigore tale forma di pena (anche se l'ultima esecuzione di pena capitale nel Paese risale al 1987, inflitta a tre ufficiali dell'esercito condannati per alto tradimento[6]).
La situazione socioeconomica del Paese è abbastanza critica, dal momento che circa il 45% della popolazione vive con meno di duedollari al giorno.[7]
Dal III al VII secolo d.C. letribù berbere dal Nord Africa migrarono verso l'odierna Mauritania, spostando il popolo deiBafours, abitanti originari di quella zona e antenati del popoloSoninke. I Bafours erano essenzialmenteagricoltori e furono una delle prime popolazioni delSahara ad abbandonare il tradizionale stile di vitanomade. Questo popolo migrò a sud a causa del progressivo inaridimento della zona del Sahara. A loro volta, tribù berbere,arabe e altri popoli centro-sahariani migrarono verso l'Africa occidentale.
Nell'XI secolo la piccola tribù dei Bafours si era evoluta in un grande e relativamente ricco impero (impero Sononke), che si estendeva dall'odierno Stato delGhana sino alla Mauritania, includendo parte diSenegal eMali. Allo stesso modo, nel Nord Africa gli Arabi avevano conquistato gran parte della sponda sud delMar Mediterraneo, nonché parte diSpagna,Portogallo eSicilia. Le popolazioni berbere, seppur influenti, rimasero sostanzialmente senza potere, essendo state conquistate dall'impero Soninke.
Nel 1076 monaci guerrierimusulmani attaccarono e conquistarono l'antico impero del Ghana. Durante i successivi cinquecento anni, gli Arabi, affrontando la fiera resistenza delle popolazioni locali (berbere e non berbere) riuscirono a dominare finalmente la Mauritania. La guerra mauritana dei trent'anni (1644-1674) fu l'ultimo e fallimentare tentativo di respingere gli invasori arabi.
All'inizio del XX secolo la zona fu sottoposta alla dominazionefrancese. Durante il periodocoloniale, la popolazione locale rimase nomade, ma molti popoli sedentari, i cui antenati erano stati allontanati dalla Mauritania secoli prima, iniziarono a "ritornare" in Mauritania.
Nel 1960 il Paese divenne indipendente. L'odierna capitaleNouakchott fu fondata dove sorgeva un piccolo villaggio coloniale, Ksar. In quell'anno il 90% della popolazione era ancora nomade. Con l'indipendenza, un gran numero di popoli indigeni (Haalpulaar, Soninke,Wolof) arrivarono in Mauritania, attraversando ilfiume Senegal. Istruiti infrancese, molti di loro divennero funzionari, soldati e amministratori del nuovo Stato.
La parte del Paese più vicina alla cultura araba reagì, cercando di arabizzare molti aspetti della società, soprattutto lingua e leggi. Si sviluppò una frattura tra chi considerava la Mauritania uno Stato arabo e chi poneva maggiore importanza sugli aspetti non arabi. Questo disaccordo sulla visione della società mauritana si esternò durante gli "eventi del 1989", quando si verificarono episodi di violenza tra le due fazioni.
La tensione è ancora una delle principali caratteristiche della vita politica mauritana.
I numerosi dipinti e incisioni rupestri nella parte inferiore di grotte e scogliere ci dicono che la Mauritania non è sempre stata una regione desertica, ma fertile e piena di corsi d'acqua. Il ritrovamento di ciottoli lavorati su due lati ci testimonia la presenza di esseri umani sin dal Paleolitico inferiore. Si stabilirono in epoca preistorica e protostorica popolazioni melanoderme di cacciatori e pastori nomadi a cui si aggiunsero popolazioni berbere, che, fondendosi progressivamente con quelle autoctone, diedero origine aiMauri.
Dal III al VII secolo d.C. letribù berbere dal Nord Africa migrarono verso l'odierna Mauritania, spostando il popolo dei Bafours, abitanti originari di quella zona e antenato del popolo Soninke. I Bafours erano essenzialmenteagricoltori e furono una delle prime popolazioni delSahara ad abbandonare il tradizionale stile di vitanomade. Questo popolo migrò asud a causa del progressivo inaridimento della zona del Sahara. A loro volta, tribù berbere, arabe e altri popoli centro-sahariani migrarono verso l'Africa occidentale. Nell'XI secolo la piccola tribù dei Bafours si era evoluta in un grande e relativamente riccoimpero (impero Sononke), che si estendeva dall'odierno Stato delGhana sino alla Mauritania includendo parte delSenegal e delMali. Allo stesso modo, nel Nord Africa gliArabi avevano conquistato gran parte della sponda sud delMar Mediterraneo, nonché parte dellaSpagna, delPortogallo e dellaSicilia. Le popolazioni berbere, seppur influenti, rimasero sostanzialmente senzapotere, essendo state conquistate dall'impero Soninke.
Nel 1076guerrieri-eremitimusulmani attaccarono e conquistarono l'anticoimpero del Ghana. Durante i successivi cinquecento anni, gli Arabi, affrontando la resistenza delle popolazioni locali (berbere e non berbere), riuscirono a dominare la Mauritania. La guerra mauritana dei trent'anni (1644-1674) fu l'ultimo e fallimentare tentativo di respingere gli invasori arabi. In questo periodo i Mauri, dapprima predoni, si sedentarizzarono e vennero impiegati dai berberialmoravidi come mercenari nelle guerre con gli Stati vicini.
Gli inizi della colonizzazione si possono far risalire ai tentativi portoghesi del XV secolo; due secoli più tardi la regione vide la rivalità tra olandesi, francesi e inglesi per ottenere il monopolio del traffico degli schiavi e dellagomma arabica.
Nel 1903 la Mauritania viene definita dai francesi «protectorat des pays maures»; la zona fu governata da capi locali sotto il protettorato francese. Nel 1920 la Mauritania entra a far parte ufficialmente dell'Africa Occidentale Francese (AOF), ma solo nel 1934 i francesi avranno ragione della resistenza armata e nel 1936 completeranno l'occupazione militare.
Nel 1958 la Mauritania ebbe accesso all'autonomia nel quadro della Comunità franco-africana. Durante il periodo coloniale, la popolazione locale rimase nomade, ma molti popoli sedentari, i cui antenati erano stati allontanati dalla Mauritania secoli prima, iniziarono a ritornare nel Paese.
Il 28 novembre 1960 il Paese divenne indipendente eMoktar Ould Daddah fu il primo presidente; tuttavia, i francesi mantennero il controllo sull'economia. L'odierna capitaleNouakchott fu fondata dove sorgeva un piccolo villaggio coloniale, Ksar. In quell'anno il 90% della popolazione era ancora nomade. Con l'indipendenza, un gran numero di popoli indigeni (Haalpulaar, Soninke, Wolof) arrivarono in Mauritania, attraversando ilfiume Senegal. Istruiti in francese, molti di loro divennero funzionari, soldati e amministratori del nuovo Stato. La vita politica dello Stato è stata inizialmente caratterizzata dai contrasti con ilMarocco per ragioni di frontiera.
Nel 1972 il presidente Moktar Ould Daddah uscì dalla zona monetaria francese, istituendo l'ouguiya come valuta della Mauritania; nel 1974 nazionalizzò la MIFERMA (Società delle miniere di ferro della Mauritania). A causa di numerose difficoltà come ilPolisario, i conflitti al confine nord, la siccità che nel 1975 decimò il bestiame e i relativi ingenti problemi economici, il governo si indebolì e il 10 luglio 1978 un golpe instaurò una dittatura militare. Nel 1984 l'ascesa al potere di Maaouya Ould Sid'Ahmed Taya reindirizzò la Mauritania verso la democrazia, istituendo elezioni amministrative nel 1986 e una nuova costituzione aperta al multipartitismo e alla libertà di stampa. Le successive elezioni presidenziali del 1992 e 1997 videro ancora l'affermazione di Maaouya Ould Sid'Ahmed Taya. Le presidenziali del 1997 furono caratterizzate dal boicottaggio dell'opposizione, che criticava la mancanza di trasparenza di tali elezioni.
La parte del Paese più vicina alla cultura araba nel tempo cercò di arabizzare molti aspetti della società, soprattutto lingua e leggi. Si sviluppò una frattura tra chi considerava la Mauritania uno Stato arabo e chi poneva maggiore importanza sugli aspetti non arabi.Questo disaccordo sulla visione della società mauritana si esternò durante gli "eventi del 1989", quando si verificarono episodi di violenza tra le due fazioni. La tensione è ancora una delle principali caratteristiche della vita politica mauritana, ma un considerevole numero di persone, di entrambe le parti, è favorevole a una società pluralistica.
Un colpo di Stato militare avvenuto la mattina del 3 agosto 2005, pianificato dalConseil Militaire pour la Justice et la Démocratie, ha posto fine al governo ormai ventennale diMaaouya Ould Sid'Ahmed Taya, approfittando della temporanea assenza del presidente, che si trovava in Arabia Saudita per i funerali di reFahd; i golpisti hanno sferrato un assalto e conquistato i centri strategici del Paese, portando al potereEly Ould Mohamed Vall, prima segretario della sicurezza personale del presidente.Il consiglio militare, nel primo comunicato, "si impegna di fronte al popolo a creare condizioni favorevoli alla nascita di una democrazia aperta e trasparente", precisando di restare al governo della repubblica islamica per due anni e di indire successivamente elezioni democratiche.
L'11 marzo 2007, al primo turno delle elezioni, nessuno dei diciannove candidati superò il 50%, rendendo necessario il ballottaggio traSidi Mohamed Ould Cheikh Abdallahi, economista (e più volte ministro, appoggiato anche dai militari), eMohamed Khouna Ould Haidalla, storico esponente dell'opposizione. Il 25 marzo 2007 Abdallahi divenne presidente con il 53% dei voti, al termine di un voto tranquillo e regolare, con un'affluenza del 67%.
Il 24 dicembre 2007 quattro turisti francesi furono assassinati nella regione di Aleg. Per questo motivo, il governo francese cancellò l'edizione 2008 delrally di Dakar, nonostante le rassicurazioni del governo locale.
Il 6 agosto 2008 le Forze armate presero il controllo del palazzo presidenziale nella capitale Nouakchott e unità dell'esercito circondarono i principali edifici pubblici. Furono arrestati il presidente Sidi Ould Cheikh Abdallah, il primo ministroYahya Ould Ahmed El Waghef e il ministro dell'Interno. A guidare il colpo di Stato fu proprio l'ex capo della Guardia presidenziale, il generaleMohamed Ould Abdel Aziz, che era stato rimosso dal presidente Abdallahi insieme a diversi ufficiali. Come primo atto, i golpisti annullarono proprio le ultime nomine militari decise dal presidente.
Il 9 agosto 2008 il presidente di turno dell'Unione africana,Bernard Membe, annunciò che "l'Unione africana sospenderà la Mauritania fino a quando la democrazia non sarà ripristinata nel Paese". Oltre alla condanna dellaCommissione europea e dellaCasa Bianca, arrivò anche la condanna dial-Qāʿida, che indicò come complici del golpe "Paesi miscredenti" come gliStati Uniti, laFrancia eIsraele. Il 14 agosto 2008 la giunta militare nominò Moulaye Ould Mohamed Laghdaf, ex ambasciatore inBelgio, nuovo primo ministro. Il 21 agosto 2008 la polizia arrestò l'ex premier Yahya Ould Ahmed El Waghef, che il giorno prima aveva guidato una grande manifestazione pacifica contro il colpo di Stato. Yahya Ould Ahmed El Waghef era stato arrestato il giorno del golpe insieme al presidente e liberato cinque giorni dopo. Subito dopo la liberazione si era impegnato in una grande campagna per far tornare Abdallahi presidente.
Il 15 settembre 2008 dodici soldati mauritani di pattuglia nell'estremo nord del Paese (nei pressi di Toutine) vennero catturati in un'imboscata. Cinque giorni dopo furono ritrovati morti, sgozzati. L'attentato fu rivendicato dallabranca di al-Qāʿida nel Maghreb islamico. L'Unione europea espresse subito la propria "solidarietà" alla Mauritania "nella lotta contro il terrorismo". Il 5 ottobre 2008, alla vigilia della scadenza di un ultimatum posto dall'Unione africana, a Nouakchott, i manifestanti anti-golpisti del Fronte nazionale di difesa della democrazia (Fndd), sostenitori di Sidi Mohamed Ould Cheikh Abdallahi, vennero dispersi dalla polizia con gas lacrimogeni. I manifestanti volevano il reintegro del presidente Sidi Ould Cheikh Abdallahi nelle sue funzioni entro il 6 ottobre, come espresso dal Consiglio di pace e di sicurezza dell'organizzazione continentale.
Il 18 luglio 2010Mohamed Ould Abdel Aziz, capo della giunta militare e autore del golpe del 6 agosto 2008, che aveva rovesciato il presidente Sidi Mohamed Ould Cheikh Abdallahi, fu eletto quarto presidente, con il 52% dei suffragi; egli si propose di combattere il terrorismo con il pugno di ferro.
Dopo una transizione pacifica nel 2019 è stato eletto presidenteMohamed Ould Ghazouani, riconfermato nelle elezioni del 2024. Mohamed Ould Ghazouani si propone di sradicare il terrorismo e di compiere riforme, in particolare per rendere gratuita l'assistenza sanitaria prer i poveri. In politica estera è vicino alle posizioni occidentali. Nel 2023 il predecessore Mohamed Ould Abdel Aziz è stato incriminato per appropriazione indebita e definitivamente condannato nel 2025 a 15 anni di reclusione.
Principalmentesahariana esaheliana a sud, il suo territorio è per il 75% deserto sabbioso e roccioso. La cima principale è ilKediet ej Jill di 915 m. Situata a nord nei pressi di Zouérate, a causa del selvaggio sfruttamento minerario sta subendo una lenta erosione. I principali massicci montuosi, Adrar e Tagant, non superano l'altitudine di 600 m, ai loro piedi si estendono grandi altopiani che caratterizzano la parte settentrionale e orientale della Mauritania.
L'unico corso d'acqua è ilSenegal, che si snoda per1440 km all'interno del confine mauritano; gli altri sono corsi d'acqua stagionali (wed). Il Sebkha de Norhamcha è il lago più esteso.
In Mauritania esistono tre regioni climatiche: quella diNouakchott, con influenza marittima ealisei costanti; la regione del fiumeSenegal con alte temperature per sei o sette mesi l'anno (il clima più umido favorisce lasavana); la regione sahariana dal clima torrido (le temperature possono superare i 45°) con forti escursioni termiche giornaliere, ma in cui, in inverno, le temperature notturne possono avvicinarsi allo zero.
Da marzo a settembre le temperature tendono ad aumentare nelle zone interne; in marzo e aprile vi possono essere tempeste di sabbia. Da novembre a febbraio fa molto caldo di giorno, ma le notti sono fresche. La stagione delle piogge (dettahivernage), da luglio a settembre, si presenta sotto forma di temporali torrenziali, ma brevi, più rilevanti a sud; in questo periodo le dune si ricoprono di un leggero strato di vegetazione e iwadi si trasformano in torrenti.
Andamento della popolazione Mauritana dal 1950 al 2020
La popolazione della Mauritania ammonta, secondo le stime del 2011, a 3 541 540 (nel 2020 4 650 000) abitanti, con un incremento annuo del 2,4%, una natalità del 34,1 per mille, una mortalità del 9,2 per mille, una mortalità infantile del 63,4 per mille e un'aspettativa di vita alla nascita di 60,37 anni.
Dal punto di vista etnico, la popolazione è così composta:arabi 30%,neri 30%, neri arabizzati i cosiddetti haratin 40%. Il rapporto tra la comunità di colore e quella di origine araba risulta ancora oggi caratterizzato da forti contrasti (basti considerare che laschiavitù fu abolita solo nel 1961[8] ed è comunque tuttora ampiamente praticata).
Il 99,84% degli abitanti professa la religioneislamica, soprattutto sunnita. La costituzione sancisce che la Mauritania è una repubblica islamica e decreta che l'islam è la religione dei cittadini dello Stato. Il governo limita la libertà di religione. La professione di una differente religione è tollerata, con limitazioni nelproselitismo e nella diffusione di materiale religioso. Comunque, i rapporti con le piccole comunità non musulmane sono generalmente pacifici. In Mauritania esistono piccole comunità di cattolici (Chiesa cattolica in Mauritania) e di altri cristiani.
La lingua ufficiale nonché nazionale è l'arabo. Per la comunicazione orale l'arabo è parlato in una variante nota comehassaniyya. Ilfrancese, lingua ufficiale assieme all'arabo fino al 1991, mantiene un ruolode facto di seconda lingua del Paese.
Sono inoltre parlati diversi idiomi nero-africani (wolof,pulaar (opeul ofulfulde) esoninke). Benché manchino stime precise, esiste ancora un certo numero di parlanti ilberbero, la cui lingua, denominatazenaga, presenta numerose particolarità rispetto agli altri dialetti berberi.
La Mauritania si divide in 13 regioni (wilāya) e un distretto (della capitale). Ogni regione è divisa in dipartimenti (moughataa, termine derivante dall'arabo classicomuqaṭaʿa), a loro volta suddivisi in comuni.
Una via adAlegBareina, un villaggio nel sud-est della Mauritania
Nouakchott (881 000 abitanti) è la capitale del Paese e l'unica grande città. La seconda città del Paese èNouadhibou (72 337 abitanti) e il capoluogo dell'omonima regione. Oltre il 90% della popolazione della regione vive in questa città che fino al 1969 si chiamava Port Etienne. Principale porto commerciale e di pesca della zona, si affaccia sulla Baia del Levriero nell'Oceano Atlantico. Le industrie principali sono quelle conserviere.
Rosso (48 922 abitanti in arabo Rusu) è il capoluogo della regione Trarza. La città si trova sulla sponda destra del fiume Senegal a circa220 km dalla capitale Nouakchott. È un importante porto fluviale e mercato agricolo (gomma arabica).
Kaédi (34 227 abitanti) è il capoluogo della regione Gorgol vicino al confine con il Senegal e sulla riva destra del fiume Senegal. Grazie al terreno reso fertile dalle inondazioni stagionale del Senegal e dei suoi affluenti si sono sviluppate in modo considerevole le culture di cereali e gomma arabica.Buona la pesca. La città possiede inoltre l'unico ospedale della regione e un aeroporto.
Zouérat (33 929 abitanti) è il capoluogo della regione Tiris-Zemmour. Notevole centro minerario (ferro) attraversato dalla ferrovia che collega Nouakchott (distante650 km) al Marocco.
Kiffa (32 716 abitanti) capoluogo della regione Assaba si trova ai piedi dell'altopiano di Hodh, nel sud della Mauritania.La città è famosa per le sue case colorate e per le “perline di vetro” (palline di vetro colorate), le cui origini risalgono a circa mille anni fa.
Atar (24 021 abitanti) capoluogo della regione Adrar nellazona montana dell'Adrar sulla strada carovaniera per il Marocco.La città possiede l'aeroporto e vanta una delle moschee più antiche di tutta la nazione (datata 1674); inoltre alcuni anni fa è stato aperto anche un museo con reperti archeologici rinvenuti nel vicino deserto del Sahara.Recentemente è stato scoperto un fiume sotterraneo, grazie a un satellite russo lanciato per studiare la topografia dei deserti, la cui acqua “disseterà” tutta la città.
Sélibabi (15 289 abitanti) capoluogo della regione Guidimagha nella Mauritania meridionale, quasi al confine con il Senegal e il Mali, a500 km dalla capitale.La città, che possiede un aeroporto, è un importante mercato agricolo (cereali e arachidi) e del bestiame.
Néma (13 759 abitanti) capoluogo della regione Hodh-Charghi all'estremità sud-orientale del Paese. La città è l'ultima raggiungibile dalla camionabile in partenza dalla capitale.È una delle due città (l'altra è Ayoun el-Atrouss) dalle quali si può raggiungere il Mali.
Tijikja (altresì chiamataTijigje) (13 532 abitanti) capoluogo della regione Tagant al limite del deserto sahariano. Possiede un aeroporto ed è la maggiore produttrice di palme da datteri della Mauritania.
Aleg (12 898 abitanti) capoluogo della regione Brakna è un grosso centro agricolo (cereali e gomma arabica) nel settore sud-occidentale del Paese.La città è stata al centro delle cronache mondiali il 24 dicembre 2007, quando, in un attentato rivendicato da un gruppo terroristico dial-Qā`ida, furono uccisi quattro turisti francesi e un quinto fu ferito gravemente.
Ayoun el-Atrouss (11 867 abitanti) capoluogo della regione Hodh-Gharbi è una città “oasi” su una delle due strade sconnesse che portano in Mali. Ha un aeroporto ed è un fiorente mercato del bestiame.
Akjoujt (7 904 abitanti) capoluogo della regione Inchini si chiamava fino al 1969 Fort Repoux. Si tratta di un centro minerario (rame eferro) a250 km da Nouakchott e concentra quasi tutta la popolazione della regione.
Altri centri degni di menzione sono:F'Derick, già Fort Gouraud, centro minerario (ferro) sul versante occidentale del Kedia d'Idjil collegata alla capitale da una ferrovia;El-Mreiti, importante oasi nel Sahara occidentale;Chinguetti, dove sono stati riportati alla luce i resti di antichi insediamenti musulmani;Bir-Moghrein, fino al 1969 Fort Trinquet, oasi e stazione carovaniera sulla rotabile per l'Algeria;Boutilimit, importante stazione climatologica;Kankossa,500 km a sud della capitale sul fiume Karakoro affluente del Senegal eTimbedra, oasi nella regione di Hodh-Charghi.
Per andare in Mauritania è necessario vaccinarsi contro lafebbre gialla (consigliata anche la profilassi anti-malarica in alcune zone specifiche), contro l'epatite A, l'epatite B, e contro iltifo.La sanità è scadente. Infatti la maggior parte della popolazione per interventi e cure si reca nella capitale, che ha più strutture ospedaliere di altre città. Scarsa infatti è l'igiene e la dotazione di strumenti e farmaci.
La Costituzione della Repubblica Islamica di Mauritania, adottata il 12 luglio 1991, definisce il Paese come uno Stato pienamente ancorato ai principi dell'Islam. Nel preambolo riafferma l'adesione ai valori islamici e il rispetto dellaDichiarazione universale dei diritti dell'uomo e dellaCarta Africana dei Diritti dell'Uomo e dei Popoli. Il carattere islamico dello Stato è sancito da diverse disposizioni costituzionali che affermano che la Mauritania è una Repubblica islamica, che l'Islam è la religione del popolo e dello Stato e che il Capo di Stato deve essere di fede musulmana.
Il Presidente della Repubblica è il capo di Stato e il garante delle istituzioni, dell'indipendenza nazionale e dell'integrità territoriale. Egli esercita il potere esecutivo, presiede il Consiglio dei ministri ed è eletto asuffragio universale diretto, con maggioranza assoluta, per un mandato di sei anni. I candidati alla presidenza devono aver compiuto quarant'anni e presentare la propria candidatura al Consiglio Costituzionale. Tra le prerogative presidenziali figurano la nomina delPrimo ministro, la facoltà di sciogliere l'Assemblea Nazionale, la promulgazione delle leggi e il comando delle Forze armate. Qualora le istituzioni non siano più in grado di funzionare, il Presidente può assumere misure eccezionali, previo consulto con il Primo ministro, con i presidenti delle camere (prima della riforma del 2017) e con il Consiglio Costituzionale.
Fino al referendum costituzionale del 2017 la Mauritania disponeva di un Parlamento bicamerale composto dall'Assemblea Nazionale e dal Senato; quest'ultimo è stato abolito e il sistema legislativo è oggi unicamerale. L'Assemblea Nazionale esercita il potere legislativo e i suoi membri sono eletti a suffragio universale diretto per un mandato di cinque anni, con un'età minima di venticinque anni. Il Parlamento si riunisce di diritto due volte all'anno, in novembre e in maggio, e può essere convocato in sessione straordinaria tramitedecreto presidenziale. Durante le sessioni parlamentari i deputati godono di immunità, salvo rinuncia personale, e non possono essere arrestati o perseguiti penalmente. Il Parlamento approva le leggi, ma può delegare al governo, previo accordo con il Presidente della Repubblica, l'adozione di atti normativi che abbiano valore legislativo.
Prima della sua abolizione, il Senato rappresentava le collettività locali e i suoi membri erano eletti a suffragio indiretto per un periodo di sei anni, con rinnovo parziale biennale e con un'età minima di trentacinque anni.
Il Consiglio Costituzionale è composto da sei membri che restano in carica per nove anni, senza possibilità di rinnovo. Essi devono aver compiuto almeno trentacinque anni. Il Consiglio è incaricato di garantire la regolarità delle elezioni e dei referendum, di proclamare i risultati e di verificare la conformità alla Costituzione delle leggi e degli atti sottoposti al suo esame. Tre membri sono nominati dal Presidente della Repubblica, due dal Presidente dell'Assemblea Nazionale e uno dal Presidente dell'ex Senato.
La magistratura è proclamata indipendente dal potere esecutivo e legislativo. Il Presidente della Repubblica ne è il garante istituzionale e presiede il Consiglio Superiore della Magistratura. L'Alta Corte di Giustizia, composta da membri eletti dal Parlamento, ha la competenza di giudicare il Presidente della Repubblica per atti commessi nell'esercizio delle sue funzioni in caso di alto tradimento, nonché di giudicare i membri del governo per reati connessi alla sicurezza dello Stato. L'accusa richiede ora la deliberazione dell'Assemblea Nazionale a maggioranza assoluta, poiché il Senato non esiste più.
Accanto agli organi costituzionali operano l'Alto Consiglio Islamico, composto da cinque membri e incaricato di fornire consulenza religiosa al Presidente della Repubblica, e il Consiglio Economico e Sociale, organismo consultivo che esprime pareri su questioni economiche, sociali e di sviluppo, incluse le proposte di legge e i decreti relativi a tali materie.
La Mauritania è stata a lungo caratterizzata dalla presenza di forme di schiavitù radicate nella struttura sociale, in particolare nei rapporti tra i Bidhan, discendenti delle tribù arabo-berbere, e gliHaratin, tradizionalmente subordinati nelle relazioni economiche e sociali. La schiavitù è stata formalmente abolita più volte: nel 1905 dalle autorità coloniali francesi, nel 1965 nella Costituzione post-indipendenza e nel 1981 attraverso un'abolizione legale priva però di sanzioni applicative. Solo nel 2007 la schiavitù è stata criminalizzata e nel 2015 ulteriormente definita «crimine contro l'umanità», con l'istituzione di tribunali speciali incaricati di perseguirne i responsabili. Nonostante ciò, la pratica è tuttora presente in forme dirette o indirette, spesso collegate alla povertà, al lavoro non retribuito e alla dipendenza economica. Secondo alcune stime di attivisti comeBiram Dah Abeid, nel 2018 il numero delle persone coinvolte in rapporti assimilabili alla schiavitù oscillava tra cinquecentomila e seicentomila individui, pari a circa un quinto della popolazione.
La condizione dei diritti umani in Mauritania presenta criticità rilevanti, nonostante la presenza di garanzie formali nella Costituzione. I rapporti delle organizzazioni internazionali evidenziano un quadro segnato da limitazioni alle libertà civili e politiche, discriminazioni etniche, restrizioni alla libertà religiosa e di espressione, disparità di genere e difficoltà nel sistema giudiziario.
Uno dei problemi più rilevanti è la persistenza di pratiche riconducibili alla schiavitù, nonostante le leggi di criminalizzazione e le dichiarazioni ufficiali del governo. L'applicazione delle norme è spesso giudicata insufficiente, con un numero limitato di procedimenti e di condanne, mentre diversi attivisti antiservitù hanno denunciato arresti arbitrari, intimidazioni o difficoltà ad organizzare manifestazioni pubbliche.
La discriminazione etnica è un'altra forma di violazione segnalata da molte fonti. Le comunità afro-mauritane, in particolare Pulaar, Soninké e Wolof, lamentano da tempo condizioni di marginalizzazione nell'accesso al lavoro pubblico, nelle posizioni amministrative e nell'inclusione politica. Gli eventi del 1989-1991, caratterizzati da espulsioni, confische e violenze, hanno lasciato una lunga eredità di tensioni, e nonostante il rientro di numerose famiglie negli anni successivi, persistono difficoltà nel riconoscimento dei diritti fondiari e dei documenti di stato civile.
La libertà di espressione è garantita dalla legge ma limitata nella pratica. Giornalisti e blogger possono essere perseguiti per diffamazione, offesa alla religione o minaccia all'ordine pubblico. Il caso del blogger Mohamed Cheikh Ould Mkhaitir, condannato per apostasia e detenuto per diversi anni prima del rilascio, ha attirato l'attenzione internazionale sulle restrizioni alla libertà di opinione, soprattutto quando le critiche toccano la religione o temi politici sensibili.
La libertà religiosa è limitata dal carattere islamico dello Stato. L'apostasia è punita severamente e il proselitismo non islamico non è autorizzato. La piccola comunità cristiana, composta principalmente da stranieri, può praticare la propria fede in spazi controllati ma non ha accesso a forme di evangelizzazione.
I diritti delle donne sono compromessi da disparità socioeconomiche, dalla diffusione della violenza domestica e dalla permanenza delle mutilazioni genitali femminili, che pur essendo ufficialmente condannate rimangono praticate in alcune comunità. L'accesso delle donne alla giustizia è spesso ostacolato dalla coesistenza tra diritto civile e diritto islamico. In ambito politico, la presenza femminile è aumentata grazie all'introduzione di quote, ma restano numerosi ostacoli all'effettiva parità.
Anche i diritti dei minori sono oggetto di preoccupazione, soprattutto per la diffusione del lavoro minorile, per le condizioni dei bambini affidati ai maestri coranici e per la difficoltà di applicare pienamente le norme di protezione dell'infanzia. Il sistema carcerario presenta problemi strutturali quali sovraffollamento, condizioni igieniche insufficienti e assistenza sanitaria inadeguata, mentre organizzazioni internazionali riportano casi di detenzione arbitraria e di maltrattamenti da parte delle forze dell'ordine.
Pur in presenza di queste criticità, la Mauritania ha avviato alcune riforme mirate, tra cui il rafforzamento delle leggi contro la schiavitù, la cooperazione con meccanismi delle Nazioni Unite e l'istituzione di comitati per la lotta alla tratta di esseri umani. Tuttavia, gli osservatori internazionali continuano a considerare tali progressi insufficienti e ne monitorano costantemente l'applicazione.
La Mauritania è uno dei paesi più poveri dell'Africa. La maggior parte della popolazione vive al di sotto dellasoglia di povertà, ilPIL pro capite annuo è di circa 1600 dollari[10]. La precaria stabilità della regione e le disuguaglianze sociali e economiche hanno inoltre contribuito all'impoverimento della nazione.
La Mauritania è dotata di un certo quantitativo di riserve dipetrolio e di gas nelle acque territoriali, oltre che di una discreta quantità dioro e didiamanti. È a tali riserve che essa affida le proprie speranze di rilancio economico.
Importante centro economico a nord del Paese sull'oceano Atlantico è Nouadhibou, collegato aLas Palmas (Canarie) con un volo Air Mauritanie di 1ora e 15 minuti. Non secondario è lo scalo e l'attività legata allaferrovia della SNIM, la società nazionale mineraria, che con untreno, considerato il più lungo al mondo (2,4 km per 254 vagoni), trasporta i minerali ferrosi dall'interno (Zouerat) al porto. Laminiera a cielo aperto di Zouerat è considerata una delle più grandi miniere attive diferro al mondo.
Dei 103 milioni di ettari di superficie territoriale, tre quarti sono costituiti daldeserto del Sahara, il resto ricade nelSahel. I pascoli occupano il 38% della superficie totale, mentre i terreni coltivabili non superano i 500 000 ettari (ovvero lo 0,5% del totale). La superficie coperta da foreste supera appena i 200 000 ettari[11][12].
L'agricoltura è concentrata nel meridione del Paese, lungo il fiumeSenegal e i suoi affluenti, dove si coltivanoriso e altri cereali, fagiolo dell'occhio eortaggi. In seccagno, sul 40% dell'area coltivata, si coltivanosorgo,miglio,mais,leguminose da granella earachide. Nelle oasi, lapalma da datteri è coltivata in associazione principalmente con ortaggi eforaggi (erba medica). La quasi totalità della produzione è destinata al consumo interno[11][13].
L'allevamento, soprattutto di piccoli ruminanti (15,6 milioni di capi nel 2012),bovini (1,7 milioni di capi) ecammelli (1,4 milioni di capi), praticato in forma estensiva soprattutto nella zona saheliana, è la principale attività del settore rurale[13][14].
Il prodotto interno lordo (PIL) per abitante si aggira sui 1600 dollari all'anno[10] con una partecipazione del settore agricolo del 14,9% nel 2012. Nello stesso anno, il settore impiega il 50% della popolazione attiva, senza apprezzabili differenze di genere (donna 55,5%)[15]. Importatore netto difrumento, riso,zucchero, oli e latte in polvere, il Paese esporta prodotti dell'allevamento (8 milioni di dollari nel 2011) e della pesca (140 milioni di dollari nel 2010)[16][17].
Il 31,9% della popolazione vive sotto la soglia della povertà (nel 2019)[18]che colpisce in particolare la popolazione rurale (59,4%)[19]. Secondo il Programma Alimentare Mondiale, il 20-30% della popolazione soffre di forti problemi alimentari[20].
Greater Tortue Ahmeyim è un impianto per la produzione digas naturale liquefatto situato al largo della Mauritania e del Senegal, e gestito dallaBritish Petroleum in collaborazione conKosmos Energy. L'inizio della produzione è previsto per il primo trimestre del 2025.[21]
LaCina è il primo partner commerciale della Mauritania, primo paese sia per le esportazioni sia per le importazioni. Altre importanti controparti commerciali della Mauritania sono gliEmirati Arabi Uniti, laSvizzera, ilCanada, laSpagna, ilMarocco e laFrancia.[18]
Il Parco Nazionale Banc d'ArguinUna carovana di cammelli trasporta il sale nella regione dell'Adrar mauritano.
La flora e fauna della Mauritania riflette la transizione graduale tra i paesaggi iper-aridi delSahara e le savane semi-aride delSahel, in un contesto ambientale segnato da forti escursioni climatiche, scarsità idrica e pressioni antropiche. Sebbene la biodiversità non sia particolarmente elevata rispetto ad altri paesi africani, la Mauritania ospita una serie di ecosistemi caratteristici, spesso di rilevanza ecologica regionale o globale, come ilBanc d'Arguin lungo la costa atlantica e le oasi montane dell'Adrar.[22]
Il territorio mauritano è dominato da paesaggi desertici e semi-desertici, con ampie distese di sabbia, rocce e altopiani spogli, interrotti occasionalmente da depressioni e letti fluviali stagionali. Nella parte meridionale, in prossimità del confine con il Senegal e il Mali, si estende una fascia saheliana più umida, che ospita savane aride e corsi d'acqua stagionali come il fiumeSenegal. Le aree costiere, seppur aride, sono influenzate dallacorrente fredda delle Canarie, che favorisce la produttività marina e la presenza di estese lagune salmastre.[22]
La vegetazione della Mauritania è strettamente legata alla distribuzione delle precipitazioni. Nelle regioni settentrionali e centrali del paese, la flora è estremamente scarsa e comprende per lo più piante erbacee annuali e arbusti spinosi resistenti alla siccità, come diverse specie diacacie ecalotropi. Le oasi ospitano coltivazioni dipalma da dattero e piccoli appezzamenti agricoli, mentre le montagne dell'Adrar e del Tagant conservano nuclei relitti di vegetazione arborea e arbustiva, residui di epoche climaticamente più favorevoli. Nella fascia meridionale, la copertura vegetale diventa più continua e articolata. Le savane saheliane sono dominate da graminacee stagionali e da alberi come laBalanites aegyptiaca, iltamarindo, ilkarité e ilbaobab, anche se la densità e la diversità vegetale restano limitate rispetto ad altre aree del Sahel. Lungo il fiume Senegal e nei bacini temporaneamente inondati crescono specie idrofile, tra cuicanne,giunchi e altre piante palustri, che offrono habitat vitali per la fauna acquatica e aviaria.[22]
La fauna della Mauritania riflette le condizioni ecologiche estreme e la relativa scarsità di habitat stabili. Nelle regioni desertiche si incontrano specie altamente adattate alla vita in ambienti aridi, tra cui lagazzella dorcade, illupo africano, lavolpe pallida, ilfennec e numerosi piccoli roditori notturni. I rettili sono ben rappresentati, con diverse specie di lucertole, gechi, serpenti e varani. Le aree saheliane ospitano una fauna più variegata, comprendente antilopi come laredunca e ilkob,facoceri,manguste,iene e una ricca comunità di uccelli. Tuttavia, molti grandi mammiferi sono oggi rari o localmente estinti, a causa della caccia e della perdita di habitat. Ileoni, ad esempio, un tempo presenti nella regione meridionale, sono oggi considerati estirpati a livello nazionale. Una particolare importanza riveste l'avifauna, in parte residente e in parte migratrice. La Mauritania si trova infatti lungo le rotte migratorie afro-europee, e ospita, soprattutto lungo la costa atlantica, grandi concentrazioni di uccelli acquatici. IlParco nazionale del Banc d'Arguin, riconosciuto come patrimonio mondiale dell'umanità dall'UNESCO, è una delle più importanti aree di sosta e nidificazione per limicoli e altri uccelli marini a livello globale. Vi si possono osservarefenicotteri,pellicani,spatole,aironi,gabbiani,sterne e numerose specie di trampolieri. Le acque costiere della Mauritania sono tra le più pescose dell'Africa, grazie alla risalita di acque fredde che stimola una grande produttività planctonica. Questo ambiente marino sostiene una ricca fauna ittica e cetacea, comprendentedelfini,balene efoche monache, oltre a numerose specie commerciali di pesci e crostacei.[22]
La biodiversità della Mauritania è oggi minacciata dalla desertificazione, dal sovrapascolo, dalla deforestazione e dall'espansione delle attività agricole e minerarie. Tuttavia, il paese ha compiuto alcuni sforzi significativi in materia di conservazione ambientale. IlParco nazionale del Banc d'Arguin, creato nel 1976, rappresenta il principale esempio di area protetta efficace, con una gestione condivisa tra autorità statali e comunità locali di pescatori Imraguen. Altre iniziative includono ilParco nazionale del Diawling, situato nella valle del fiume Senegal, e varie riserve forestali e faunistiche nella regione sud-orientale del paese. I programmi di conservazione sono spesso sostenuti da organismi internazionali e mirano anche alla tutela delle risorse idriche e degli habitat oasiani.[22]
Un uomo con alcuni manoscritti all'ingresso della moschea di Ouadane nel 1965.
Nei pressi di Nema, di notevole importanza èKumbi Saleh, la capitale leggendaria dell'impero medievale del Ghana, nonché il sito archeologico più famoso della Mauritania. I primi ritrovamenti ebbero luogo nel 1913, e da allora è stata riportata alla luce un'imponente moschea, ciò che dà corpo all'ipotesi che migliaia di persone abbiano un tempo popolato la città, rendendola per l'epoca una delle più grandi del mondo. Di grande importanza artistica sono i dipinti rupestri trovati a Bir Moghrein risalenti al sec. XVI a.C.I reperti archeologici rinvenuti presso Kumbi Saleh, Aoudaghost e Azougui, sono esposti al museo nazionale di Nouakchott.Di notevole interesse culturale la biblioteca di Oualâta con antichi manoscritti.Il museo di Zouerate è organizzato in tre sale. La prima è dedicata alla preistoria, la seconda conserva documenti e oggetti mauritani contemporanei, la terza sala è dedicata alla miniera (la SNIM, Società Nazionale delle Industrie Minerarie, che ha finanziato la realizzazione del museo).
In campo cinematografico la Mauritania ha avuto importanti riconoscimenti internazionali come con il registaAbderrahmane Sissako i cui filmAspettando la felicità (2002) eTimbuktu hanno ricevuto vari premi.Timbuktu, tra l'altro, è stato il primo film della Mauritania candidato per l'Oscar al miglior film straniero nel 2014.
LaGuetna ofête des dattes (festa dei datteri) è una festa che si svolge tra luglio e agosto, in concomitanza con la raccolta dei datteri nelle oasi. In questo periodo le famiglie lasciano le città o gli accampamenti per riunirsi nei palmeti (attrezzati con capanne) dove, in un ambiente festoso, si celebrano matrimoni e hanno luogo i concerti deigriot.Come nella maggior parte dei Paesi musulmani anche in Mauritania è praticata la tradizione religiosa delhenné.
La Geografia - dizionario enciclopedico - Gruppo Editoriale Fabbri, Bompiani, Sonzogno, Etas S.p.A., Milano (1984)
Francesco Tamburini, "La repubblica Islamica della Mauritania (1984-2007): Da regime delle speranze democratiche tradite a laboratorio della democrazia africana?", inAfricana, 2007, pp. 127–146.
Francesco Tamburini, "La morte della prima democrazia araba", inAffari Esteri, n. 162, 2009, pp. 384–393.
Andrea Menegatti, "Autoritarismo, partecipazione e fondamentalismo in Mauritania. L'Islam confrerico e la democrazia", inAfriche e Orienti, nº3/4 2010, pp. 154–174.
(EN) Charles Henri Toupet, Hubert Jules Deschamps, Alfred G. Gerteiny e Charles C. Stewart,Mauritania, suEnciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
(EN) Hubert Jules Deschamps, Alfred G. Gerteiny, Charles C. Stewart e Charles Henri Toupet,Mauritania, suEnciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.