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Martinengo

Coordinate:45°34′13.33″N 9°46′02.55″E45°34′13.33″N,9°46′02.55″E (Martinengo)
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Martinengo
comune
Martinengo – Stemma
Martinengo – Bandiera
Martinengo – Veduta
Martinengo – Veduta
Veduta aerea del centro con laparrocchiale di Sant’Agata
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Lombardia
Provincia Bergamo
Amministrazione
SindacoPasquale Busetti (lista civica) dal 10-6-2024
Territorio
Coordinate45°34′13.33″N 9°46′02.55″E45°34′13.33″N,9°46′02.55″E (Martinengo)
Altitudine149 m s.l.m.
Superficie22,05km²
Abitanti11 075[2] (31-7-2025)
Densità502,27 ab./km²
FrazioniCortenuova di Sopra[1]
Comuni confinantiCividate al Piano,Cologno al Serio,Cortenuova,Ghisalba,Morengo,Mornico al Serio,Palosco,Romano di Lombardia
Altre informazioni
Cod. postale24057
Prefisso0363
Fuso orarioUTC+1
CodiceISTAT016133
Cod. catastaleE987
TargaBG
Cl. sismicazona 3(sismicità bassa)[3]
Cl. climaticazona E, 2 251GG[4]
Nome abitantimartinenghesi
Patronosant'Agata
Giorno festivo5 febbraio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Martinengo
Martinengo
Martinengo – Mappa
Martinengo – Mappa
Posizione del comune di Martinengo nella provincia di Bergamo
Sito istituzionale
Modifica dati su Wikidata ·Manuale

Martinengo (AFI:[martiˈnɛŋɡo/martiˈneŋɡo];Martinèngh indialetto bergamasco,AFI:[maɾtiˈnɛŋk]) è uncomune italiano di 11 075 abitanti[2] dellaprovincia di Bergamo inLombardia. Situato nella pianura orientale bergamasca, dista circa 20 chilometri a sud dalcapoluogo orobico.Il 13 dicembre 2011 il presidente della RepubblicaGiorgio Napolitano ha firmato il decreto che conferisce a Martinengo il titolo di città.

Storia

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L'antichità

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I primi insediamenti sul territorio comunale risalgono all'epoca romana. Già alla fine del Quattrocento fraGiovanni Giocondo indicava nel suoCodice la presenza dell'“Ara Sacra dove” poi fu edificata lachiesa di San Fermo. La stele conservata nelCivico museo archeologico di Bergamo è il più importante ritrovamento del territorio di Martinengo.[5] Numerosi sono i reperti venuti alla luce tra ilXIX e ilXX secolo che richiamano chiaramente la presenza di insediamenti stabili. Alcune sepolture tardo romane, con annessi corredi funerari comprendenti monete, utensili e suppellettili, sono state rinvenute tra il 1875 e il 1883. Cinque di queste poste a distanza di 1,50 m. Una tomba conservava i resti del defunto con 16 monete di bronzo accanto al capo, e un vaso fittile ai piedi risalenti al IV secolo.[5] Si evidenziano tuttavia la presenza divillae rusticae sparse, senza che si fosse sviluppato un vero e proprio borgo: queste infatti facevano riferimento alpagus del vicino borgo di Cortenuova.

Il Medioevo

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La caduta dell'impero romano portò un periodo di instabilità politica, causato dalleinvasioni barbariche, durante le quali giunsero in Italia iLongobardi.[6]

Questa popolazione si stabilì sul territorio di Martinengo, come si evince dai ritrovamenti inerenti a quel periodo, e in particolar modo dal significato del toponimo: Martinengo, difatti sta a significareproprietà di Martino, con la caratteristica desinenza longobarda-engo. I nuovi colonizzatori, dopo la loro conversione al cristianesimo, vi fondarono alcuni edifici sacri dedicati al culto dei loro santi protettori, tra cui san Giorgio, sant'Agata

La maestosa chiesa prepositurale

e San Michele, ma soprattutto edificarono una cinta muraria comprensiva di castello, attorno al quale cominciò a svilupparsi un nucleo abitativo.[7]

Le origini

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Gli statuti e i privilegi del Comune di Martinengo (Statuta et privilegia magnificae communitatis Martinenghi, 1774)

Il primo documento scritto in cui viene fatta menzione di Martinengo è un testamento risalente al774, nell'epoca a cavallo tra la dominazione longobarda e quella deiFranchi.

Con questi nuovi occupanti, che diedero vita alSacro Romano Impero, si verificò lo sviluppo delfeudalesimo che segnò una nuova epoca per il borgo di Martinengo.

Inizialmente assegnata alladiocesi di Bergamo, Martinengo venne presto sottoposta alla giurisdizione della famiglia deiGisalbertini. Questi posero la loro dimora nel castello longobardo, a cui apportarono sostanziali modifiche tra cui un fossato e un imponente terrapieno difensivo, a cui si poteva accedere tramite due ingressi: la Porta del Tombino (poi porta Garibaldi) e la Porta del Bonovo (poi porta Giovanni XXIII), rendendolo il centro della vita della popolazione.

L'importanza che questa famiglia ebbe per il paese è visibile nello stemma comunale in cui campeggia un'aquila rossa su sfondo oro, simbolo della famiglia, che ben presto sostituì il nome del casato con quello del paese stesso.[8]

I contiMartinengo però, nel corso delXII secolo, decisero di trasferirsi nel vicino castello di Cortenuova, costruito in seguito alla concessione di quei territori da parte del vescovo di BergamoAmbrogio Martinengo, loro parente. La loro partenza pose di fatto termine alla signoria nel paese, che acquisì l'autonomia comunale come testimoniato da documenti datati1221.

Questa esperienza politica ebbe vita breve, dato che Martinengo venne coinvolto nelle lotte traguelfi e ghibellini e cominciò a gravitare nell'orbita della città di Bergamo.

IlXIII secolo si caratterizzò anche per un grande incremento demografico, dovuto in gran parte all'immigrazione di numerose famiglie in fuga dal vicino territorio di Cortenuova, borgo raso al suolo daFederico II nellabattaglia di Cortenuova il 27 novembre1237.

NelXIV secolo il potere passò nelle mani della famiglia milanese deiVisconti che concesse al paese numerosi privilegi, ma lo impegnò in ulteriori scontri con laRepubblica di Venezia, intenzionata ad impossessarsi di questi territori. Le dispute terminarono con lapace di Ferrara che, il 5 maggio1428, sancì il passaggio di Martinengo alla Serenissima, la quale, nel 1454, diede in concessione i territori comunali al condottieroBartolomeo Colleoni.

Quest'ultimo vi costruì numerosi edifici, tra cui la Casa del Capitano, sua residenza nel paese, il monastero di Santa Chiara e un convento francescano; compì anche nuovi interventi sulla cinta muraria del borgo, oltre a realizzare numerose opere di bonifica con le rogge che diedero maggiore impulso a un'agricoltura già piuttosto fiorente.

Epoca moderna

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Ordini e regole per la comunità di Martinengo del capitanio e podestà di Brescia Niccolò Barbarigo, 1785

La dominazione veneta durò, salvo qualche piccola parentesi, fino al1797, anno nel quale vi subentrò laRepubblica Cisalpina. In questo frangente particolare Martinengo si autodichiarò Repubblica del Libero Popolo di Martinengo con un'indipendenza che durò il tempo di un'estate. Anche la nuova Repubblica Cisalpina durò poco tempo, dal momento che già nel1815 venne sostituita dalRegno Lombardo-Veneto, inserito come parte integrante dell'Impero austriaco.

L'epoca contemporanea

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L'ultimo avvicendamento avvenne nel1859 quando Martinengo, unitamente al resto della provincia bergamasca, entrò a fare parte delRegno d'Italia.

Da quel momento il comune di Martinengo ha visto una progressiva trasformazione del proprio territorio da prevalentemente rurale a piccolo centro industriale.

Simboli

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Lo stemma con un'aquila rossa in campo d'oro era l'emblema dellafamiglia Martinengo[8] e pur essendo da sempre il simbolo dell'intera comunità, è stato ufficialmente approvato dal Comune il 21 maggio 2012 e concesso condecreto del presidente della Repubblica del 30 luglio dello stesso anno.

«D'oro, all'aquila dal volo abbassato di rosso, linguata dello stesso, allumata, rostrata e armata di nero, coronata concorona all'antica di tre punte visibili d'azzurro. Sotto lo scudo, su lista bifida e svolazzante d'oro, la scritta in lettere maiuscole di nero:Magnifica Communitas Martinenghi. Ornamenti esteriori da Città.[9]»

(D.P.R. 30 luglio 2012)

Il gonfalone è un drappo di azzurro.

Onorificenze

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Titolo di Città - nastrino per uniforme ordinaria
— D.P.R. del 13 dicembre 2011

Monumenti e luoghi d'interesse

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Veduta aerea del centro storico di Martinengo
Il Castello di Martinengo

Architetture religiose

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  • Chiesa prepositurale di Sant'Agata, grande edificio risalente al XIII secolo, ma ripreso completamente (ed anche orientato verso sud ovest, proprio per poter essere ingrandito a spese di alcuni edifici adiacenti) due secoli più tardi in stile gotico-lombardo, su progetto dell'architetto Tonino da Lumezzane, bresciano il quale fu incaricato daBartolomeo Colleoni già nel 1455 (solo un anno dopo il suo insediamento come signore di questo territorio). Successive sostanziali modifiche (secolo XIX) ne alterarono la struttura, ma soprattutto la decorazione, in stile neoclassico, in cui spicca la notevole facciata in marmo (Bianco Zandobbio e Botticino) eseguita su progetto di Giacomo Bianconi (inizi XIX) e terminata da Angelo Cattò (inizi della seconda metà Ottocento). All'interno presenta una grande quantità di opere pittoriche eseguite da artisti locali, nonché stucchi ed intarsi di ottima fattura. La chiesa a tre grandi navate è stata pensata dal Colleoni come una cattedrale. Il nuovopresbiterio e il restauro di tutti gli stucchi risalgono al 1995-2000 (architetto Francesco Pavoncelli). Per ilGiubileo del 2000 è stata adattata la parte bassa dell'altare dei Santi (architetto Pavoncelli, marmi Remuzzi). Di notevole impatto l'antico pulpito in legno con la parte bassa risalente al 1300 e il suo capocielo di epoca più tarda. Nell'edificio sacro si dice che il Colleoni volesse la chiesa così vasta perché la immaginò come una vera e propria cattedrale per quella che doveva essere la città capitale del suo nascente feudo.
  • Chiesa dell'Addolorata, risalente al termine delXVIII secolo.[10] Un tempo adibita a sede dellaCongregazione dei Giovani, presenta una struttura a tre navate sormontate da piccole cupole sostenute da leggiadre colonne in pietra. La sua fondazione è da collocare tra la metà del Settecento e la prima metà dell'Ottocento (primo riferimento, lavisita pastorale del vescovoSperanza, mentre nella visita del vescovo Redetti del 1738, la pur grande chiesa non viene per nulla menzionata. La Repubblica Cisalpina dichiarando la soppressione delle Confraternite determinò il declassamento della chiesa che infatti, pur rimanendo consacrata, viene poco utilizzata per le celebrazioni religiose (Festa di Maria Addolorata) e di più come luogo di concerto (ottima acustica) e di mostre. Famosa l'annuale Mostra dei Presepi che si tiene nel periodo natalizio.[11]
  • Ex-monastero di Santa Chiara, edificato per volere di Bartolomeo Colleoni in seguito alla morte della moglieTisbe Martinengo, presenta due serie di affreschi di autore anonimo di pregevole fattura (un'aula presenta una parete interamente ricoperta di affreschi quattrocenteschi attribuiti a un ignoto “Maestro di Martinengo” che si ispirò alle opere del Mantegna;La Grande Crocifissione, centrale del registro superiore, tra i riquadri dell'Arcangelo Gabriele e dellaVergine Annunciata, e, sotto, laDeposizione dalla croce traSan Francesco alla Verna eSan Girolamo penitente sono considerati tra i primi affreschi rinascimentali della Lombardia).
  • Chiesa di Santa Maria Maddalena, citato in documenti del XV secolo e un tempo sede della numerosaConfraternita dei Disciplini di Santa Maria Maddalena. Questi ultimi, vestendo di bianco e incappucciati si dedicavano ad esercizi ascetici con digiuni e flagellazioni. L'edificio a unica sala era originariamente diviso in due piani con celebrazioni contemporanee (Decreto vescovile del 26 maggio 1466, vescovoLodovico Donà). San Carlo Borromeo, in visita nel 1575, ordinava piccole modifiche. Del 1605 il bel campanile costruito dentro l'adiacente cimitero e del 1618 l'ampliamento dell'intera chiesa con volta a botte. Belli i resti degli affreschi e molto bello l'altare dove una preziosa medaglia della Pietà in marmo bianco testimonia la cura con cui il luogo era tenuto. La chiesa è quasi sempre chiusa, apre in particolari occasioni come per ilSabato Santo quando vi si benedicono le uova di Pasqua.
Via Tadino a Martinengo
  • Santuario della Madonna della Fiamma, risalente alXVI secolo si trova fuori le mura a nord dell'antico abitato. Interno barocco leggero restaurato tra il 1990 e il 1995 sotto la direzione dell'architetto Francesco Pavoncelli. Fondato nel 1512 per volontà del Comune, si trova fuori dalla passeggiata di circonvallazione. Bello l'affresco cinquecentesco incastonato nell'altare seicentesco (Bartolomeo Manni, 1697). Le pitture delle volte rappresentano l'incoronazione di Maria (Giacomo Gritti, 1858) mentre l'opera più preziosa è rappresentata dal dipinto diEnea Salmeggia detto il Talpino (1597), un olio su tela di grandi dimensioni (320x270) che rappresenta il Terz'Ordine FrancescanoSan Francesco d'Assisi e l'Ordie dei Terziari Francescani.
  • Chiesa dei Santi Fermo e Rustico, anticamente di san Salvatore, di originelongobarda, ma con modifiche risalenti alXV secolo. Costruita sopra i resti di un tempio romano dedicato alla deaMinerva. Sorge fuori dal borgo ed è forse la più antica del territorio (cit. pergamena del 1282), affreschi testimoniano ex voto in occasione delle ricorrenti pestilenze, mentre una bella tela centinata rappresenta laMadonna col Bambino con i due santi titolari Fermo e Rustico.
  • Chiesa della Madonna della Neve, delXVII secolo. La prima citazione è del 1667 (vescovoDaniele Giustiniani) e la indicaextra oppidum versus meridiem, cioè fuori le mura era anche chiamata Madonna di sant'Agata. Modifiche importanti del secolo XIX l'hanno ridotta di un'intera campata, facendola arretrare per allargare una strada di circonvallazione.
  • Chiesa di San Michele Arcangelo. Di ridotte dimensioni, è di origine longobarda e già citata in documenti delVII secolo. Serviva a segnare il territorio come cristianizzato in un'era dove la religione cristiana non era ancora capillarmente diffusa. La sua vicinanza attuale al cimitero non la lega a quest'ultimo che vi fu spostato più tardi (metà del Settecento).
  • Monastero dell'Incoronata con annessa chiesa. Edificato anch'esso per volere del condottiero Bartolomeo Colleoni, si caratterizza per la semplicità del proprio aspetto, a partire dalle linee e dai materiali di cui è composto. All'interno si possono ammirare numerosi affreschi tra cui spiccano quelli secenteschi diPietro Baschenis raffigurantiStorie della passione e altri affreschi. La ristrutturazione del presbiterio (architetto Giuseppe Pinetti) ha introdotto luoghi liturgici assolutamente moderni ed essenziali che hanno modificato l'austero aspetto originario in un luogo più aperto e luminoso. Interessanti l'organo bachiano e l'acquasantiera gotica, due arredi anch'essi di recente introduzione. Si percepisce chiaramente la divisione in due aule (tipica dei conventi), anche se le grandi cancellate che separavano i frati dal popolo sono state rimosse.
  • Chiesa di San Rocco. Posta fuori dal centro cittadino e di piccole dimensione è indicata già nella visita pastorale del vescovoVittore Soranzo del 1555. SanCarlo Borromeo durante la sua visita del 1575, ne ordinò la demolizione, ma la fede dei martinenghesi verso il santo taumaturgo era importante, per questo l'edificio fu ristrutturato così che fosse ancora idoneo alle celebrazioni.

Architetture civili

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Veduta aerea del centro storico di Martinengo
Municipio

Il centro storico del paese è un esempio di borgo medievale, nel quale si sono fuse le architetture dei secoli successivi, senza snaturarne l'anima originale. Compreso all'interno di una cinta muraria dotata di terrapieni visibili, presenta vie lastricate, edifici con portici molto caratteristici. In tale contesto si inseriscono:

Società

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Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[12]

Etnie e minoranze straniere

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Al 31 dicembre 2023 gli stranieri residenti nel comune erano 2 018, ovvero il 18,4% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti[13]:[14]

  1. India 515
  2. Marocco 455
  3. Romania 282

Cultura

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Cinema

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Filandone

A Martinengo e nei limitrofi comuni diPalosco,Mornico al Serio eCividate al Piano sono state girate le scene del film diErmanno OlmiL'albero degli zoccoli,Palma d'oro per il miglior film delfestival di Cannes del1978. Tali luoghi sono stati scelti per rappresentare laTreviglio di fine Ottocento. Tra le scene girate a Martinengo, quella nel vecchio opificio industriale delFilandone.

Eventi

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  • Tutte le prime domeniche del mese: Mercato dell'antiquariato sotto i portici medievali.
  • 5 febbraio: Sant'Agata, festività patronale.
  • Autunno a Martinengo: fra settembre e novembre, oltre 50 manifestazioni, fra le quali:
  • Prima e seconda domenica di ottobre: Festa del santuario della "Madonna della Fiamma".
  • Seconda domenica di ottobre: concorso di pittura, sezione contemporanea, sezione estemporanea
  • Secondo sabato di ottobre: Palio delle Porte, Gara internazionale di atletica su strada.
  • Terza domenica di ottobre: Palio dei Cantù, con sfilata storica di 500 figuranti e corsa con asini.

Infrastrutture e trasporti

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Fra il1888 e il1931 la località era servita da una fermata posta lungo latranvia Bergamo-Soncino.

Note

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  1. ^Comune di Martinengo - Statuto (PDF), sucomuniecitta.it.
  2. ^abBilancio demografico mensile anno 2025 (dati provvisori), sudemo.istat.it,ISTAT.
  3. ^Classificazione sismica (XLS), surischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), inLegge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A,Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151.URL consultato il 25 aprile 2012(archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^abPavoncelli, p. 10.
  6. ^Pavoncelli, p. 11.
  7. ^Storia di Martinengo, sucomune.martinengo.bg.it, Comune di Martinengo.URL consultato il 26 maggio 2023.
  8. ^abMartinengo, suEnciclopedia delle famiglie lombarde, Società Storica Lombarda.URL consultato il 12 dicembre 2020(archiviato dall'url originale il 7 giugno 2020).
  9. ^Martinengo (Bergamo) D.P.R. 30.07.2012 concessione di stemma e gonfalone, supresidenza.governo.it.URL consultato l'8 aprile 2020.
  10. ^Pavoncelli, p. 58.
  11. ^ Francesco Pavoncelli,Guida storico artistica della chiesa prepositurale S. Agata di Martinengo, Quadrifoglio S.p.A., 2000.
  12. ^Dati tratti da:
  13. ^Bilancio demografico e popolazione residente straniera al 31 dicembre 2023 per sesso e cittadinanza, sudemo.istat.it, ISTAT.URL consultato il 31 luglio 2024.
  14. ^Cittadini stranieri tuttiitalia.it

Bibliografia

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Approfondimenti
  • (LA)Statuta et privilegia magnificae communitatis Martinenghi, Bergamo, Francesco Locatelli, 1774.
  • Francesco Pavoncelli,Guida storico artistica della chiesa prepositurale S. Agata di Martinengo, Quadrifoglio S.p.A., 2000.
  • Riccardo Caproni, Lidia Gamba Persiani,Luigi Pagnoni,Martinengo nella storia civile ed ecclesiale, Edizioni Bolis, 1992.
  • Francesco Pavoncelli,Guida Storico-Artistico di Martinengo, Quadrifoglio S.p.A., 2008.

Altri progetti

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Altri progetti

Collegamenti esterni

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V · D · M
Italia (bandiera)Comuni dellaprovincia di Bergamo
Adrara San Martino ·Adrara San Rocco ·Albano Sant'Alessandro ·Albino ·Algua ·Almenno San Bartolomeo ·Almenno San Salvatore ·Almè ·Alzano Lombardo ·Ambivere ·Antegnate ·Arcene ·Ardesio ·Arzago d'Adda ·Averara ·Aviatico ·Azzano San Paolo ·Azzone ·Bagnatica ·Barbata ·Bariano ·Barzana ·Bedulita ·Berbenno ·Bergamo ·Berzo San Fermo ·Bianzano ·Blello ·Bolgare ·Boltiere ·Bonate Sopra ·Bonate Sotto ·Borgo di Terzo ·Bossico ·Bottanuco ·Bracca ·Branzi ·Brembate ·Brembate di Sopra ·Brignano Gera d'Adda ·Brumano ·Brusaporto ·Calcinate ·Calcio ·Calusco d'Adda ·Calvenzano ·Camerata Cornello ·Canonica d'Adda ·Capizzone ·Capriate San Gervasio ·Caprino Bergamasco ·Caravaggio ·Carobbio degli Angeli ·Carona ·Carvico ·Casazza ·Casirate d'Adda ·Casnigo ·Cassiglio ·Castel Rozzone ·Castelli Calepio ·Castione della Presolana ·Castro ·Cavernago ·Cazzano Sant'Andrea ·Cenate Sopra ·Cenate Sotto ·Cene ·Cerete ·Chignolo d'Isola ·Chiuduno ·Cisano Bergamasco ·Ciserano ·Cividate al Piano ·Clusone ·Colere ·Cologno al Serio ·Colzate ·Comun Nuovo ·Corna Imagna ·Cornalba ·Cortenuova ·Costa Serina ·Costa Valle Imagna ·Costa Volpino ·Costa di Mezzate ·Covo ·Credaro ·Curno ·Cusio ·Dalmine ·Dossena ·Endine Gaiano ·Entratico ·Fara Gera d'Adda ·Fara Olivana con Sola ·Filago ·Fino del Monte ·Fiorano al Serio ·Fontanella ·Fonteno ·Foppolo ·Foresto Sparso ·Fornovo San Giovanni ·Fuipiano Valle Imagna ·Gandellino ·Gandino ·Gandosso ·Gaverina Terme ·Gazzaniga ·Ghisalba ·Gorlago ·Gorle ·Gorno ·Grassobbio ·Gromo ·Grone ·Grumello del Monte ·Isola di Fondra ·Isso ·Lallio ·Leffe ·Lenna ·Levate ·Locatello ·Lovere ·Lurano ·Luzzana ·Madone ·Mapello ·Martinengo ·Medolago ·Mezzoldo ·Misano di Gera d'Adda ·Moio de' Calvi ·Monasterolo del Castello ·Montello ·Morengo ·Mornico al Serio ·Mozzanica ·Mozzo ·Nembro ·Olmo al Brembo ·Oltre il Colle ·Oltressenda Alta ·Oneta ·Onore ·Orio al Serio ·Ornica ·Osio Sopra ·Osio Sotto ·Pagazzano ·Paladina ·Palazzago ·Palosco ·Parre ·Parzanica ·Pedrengo ·Peia ·Pianico ·Piario ·Piazza Brembana ·Piazzatorre ·Piazzolo ·Pognano ·Ponte Nossa ·Ponte San Pietro ·Ponteranica ·Pontida ·Pontirolo Nuovo ·Pradalunga ·Predore ·Premolo ·Presezzo ·Pumenengo ·Ranica ·Ranzanico ·Riva di Solto ·Rogno ·Romano di Lombardia ·Roncobello ·Roncola ·Rota d'Imagna ·Rovetta ·San Giovanni Bianco ·San Paolo d'Argon ·San Pellegrino Terme ·Sant'Omobono Terme ·Santa Brigida ·Sarnico ·Scanzorosciate ·Schilpario ·Sedrina ·Selvino ·Seriate ·Serina ·Solto Collina ·Solza ·Songavazzo ·Sorisole ·Sotto il Monte Giovanni XXIII ·Sovere ·Spinone al Lago ·Spirano ·Stezzano ·Strozza ·Suisio ·Taleggio ·Tavernola Bergamasca ·Telgate ·Terno d'Isola ·Torre Boldone ·Torre Pallavicina ·Torre de' Busi ·Torre de' Roveri ·Trescore Balneario ·Treviglio ·Treviolo ·Ubiale Clanezzo ·Urgnano ·Valbondione ·Val Brembilla ·Valbrembo ·Valgoglio ·Valleve ·Valnegra ·Valtorta ·Vedeseta ·Verdellino ·Verdello ·Vertova ·Viadanica ·Vigano San Martino ·Vigolo ·Villa d'Adda ·Villa d'Almè ·Villa d'Ogna ·Villa di Serio ·Villongo ·Vilminore di Scalve ·Zandobbio ·Zanica ·Zogno
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