La mappa politica del Marocco senza la zona sud del contestatoSahara OccidentaleLa mappa politica del Marocco comprendente anche la zona sud del contestatoSahara Occidentale
Attraversato dalle catene montuose dell'Atlante e delRif, il territorio del Paese si compone di zone temperate e dalclima mediterraneo e di zone desertiche. Culturalmente il Paese si compone di due anime principali: quella araba, maggioritaria nelle regioni pianeggianti, e quella berbera, maggioritaria nelle zone montuose. La religione più diffusa è l'islam e vi è un'importante comunitàebraica. Il Marocco è unamonarchia costituzionale. L'economia è dominata dall'agricoltura, dall'estrazione difosfato e dalturismo.
Il toponimo Marocco deriva dal nome della città diMarrakesh,[9] traslitterazione francofona dell'araboMarrākuš, derivato a sua volta dal termineberberoMur-Akush (ossiaTerra di Dio), che nelMedioevo era conosciuta inEuropa come "Città di Marocco"; il nome diMarrakesh (o ancheMarrakech) venne assegnato alla città dal suo fondatoreYūsuf ibn Tāshfīn.
Nuove datazioni del 2017 su ritrovamenti rinvenuti nel 1961 nel sito archeologico diJebel Ighoud (in araboجبل إيغود?,Jabal Īghūd), sposterebbero l'origine dell'Homo sapiens a circa 300 000 anni fa.[10][11]. Alcuni petroglifi sono stati trovati nel Sahara[12].
Il dominio delle dinastie islamiche ha avuto sul Paese una grandissima influenza a partire dalVII secolo (divenendo in alcuni periodi centro di vasti imperi), mentre è alXIX secolo, (non contando lecolonie portoghesi a partire dal 1578, poi passate allaSpagna) che risalgono le prime infiltrazioni coloniali dellaFrancia e della Spagna.
Il Marocco diventa protettorato nel 1912, poi è tra i primi Paesi delcontinente africano a diventare indipendente nel 1956, dopo diverse rivolte, guidato dal sultanoMohammed V. Il Marocco ha mantenuto lamonarchia dopo l'indipendenza.
La geografia del Marocco è caratterizzata dalla presenza di due grandi catene montuose: la catena delRif, a ridosso della costa mediterranea, e quella dell'Atlante che attraversa tutto il Paese da sud-ovest a nord-est e ha vette che superano i4000ms.l.m.Nella parte più meridionale del Marocco si incontra il grandedeserto delSahara in corrispondenza del quale la presenza di insediamenti umani diventa estremamente rarefatta.
Il Marocco è segnato dalla presenza dellacatena montuosa dell'Atlante che lo attraversa diagonalmente da nord-est, in corrispondenza del confine settentrionale con l'Algeria, a sud-ovest, dove incontra l'oceano Atlantico all'altezza delle città diAgadir eSidi Ifni.
La catena montuosa dell'Atlante si sviluppa attraverso le cime dell'Anti Atlante, che toccano un massimo di2060m, nel sud ovest del paese, quelle dell'Alto oGrande Atlante, a cui appartiene ilJbel Toubkal che con i suoi4 167 m è il più alto del paese e delNordafrica; appare daMarrakech come una barriera scoscesa, ricca diroccecristalline,scisti egranito, ricoperto costantemente di neve[13]. Sempre nel sud ovest del paese, le montagne delMedio Atlante nel nord del Marocco che arrivano a3350m di altitudine, e quelle dell'Atlante Sahariano che arrivano ai1 888 m.
I principali fiumi del Marocco hanno generalmente un andamento da sud verso nord o nord ovest, seguendo il tragitto che dai monti dell'Atlante, con il loro regime irregolare, li porta a sfociare nelMar Mediterraneo o nell'Oceano Atlantico. Quando invece scorrono verso sud, verso i confini con l'Algeria assumono la caratteristica di fiumi stagionali.
Questi corsi d'acqua, per la scarsità delle precipitazioni e per la morfologia dalla catena montuosa dell'Atlante, non sono adatti per la navigazione, ma sono intensamente sfruttati per l'irrigazione e la produzione di energia idroelettrica.
Tra i maggiori fiumi del Marocco troviamo laMuluia, che nasce dai monti dell'Atlante, nei pressi della città diMidelt, e dopo circa 600 km sfocia nelMar Mediterraneo, vicino ai confini con l'Algeria; il fiumeOum Er-Rbia, lungo circa 1000 km, mentre il più lungo del Paese è ilDraa, lungo circa 1100 km. Oum Er-Rbia che nasce non distante dallaMuluia, e che si dirige verso l'Oceano Atlantico, dove alla sua foce sorge la città diAzemmour. Un altro fiume importante del Paese è ilSebou, che nasce anch'esso dai monti dell'Atlante e si tuffa nell'Atlantico non lontano dalla città diKenitra.
In Marocco i laghi sono poco numerosi e di piccole dimensioni, a causa dell'intensità dell'evaporazione e dell'alluvionamento. Nel complesso le risorse idriche del Paese presentano una grande varietà di aspetti, ma in sostanza (pur essendo considerevoli) non sono certo abbondanti. Perciò, data anche lastagionalità delle precipitazioni, l'acqua rappresenta per il Marocco un problema fondamentale, che condiziona l'intero sviluppo del settore agricolo del Paese.
La notevole estensione del territorio del Marocco e la sua particolare morfologia può dividere il Paese in diverse microaree climatiche. Il clima del Marocco può essere suddiviso in cinque sotto-zone:
Le precipitazioni, anche se molto scarse, sono garantite dalle alte pressioni Atlantiche, che portano venti dimaestrale escirocco. La piovosità diminuisce da Nord a Sud (Tangeri817 mm,Rabat516 mm,Casablanca506 mm,Mogador360 mm,Agadir220 mm).[13]
Nel 1960 il Marocco contava circa 12 milioni di abitanti, mentre attualmente la popolazione arriva a circa 37 milioni, con un incremento demografico quasi triplicato. Il Marocco è il terzo paese africano per numero diarabi, dopo l'Egitto e l'Algeria. La maggior parte della popolazione vive a ovest dellacatena montuosa dell'Atlante, che divide il Paese daldeserto del Sahara.Casablanca è il più importante centro urbano, commerciale e industriale del Paese. La speranza di vita è di 74 anni, 73 per gli uomini e 75 per le donne, mentre il tasso di popolazione urbana è di circa il 60%.Nel 2024 è stato effettuato il VII°Censimento della popolazione generale e delle abitazioni.
La popolazione marocchina è composta principalmente da due gruppi etnolinguistici: iberberi, maggioritari nelle zone montuose dell'Atlante e delRif, e gliarabi, diffusi prevalentemente nelle zone pianeggianti e nelle grandi città; la componente arabofona si è costituita sia attraverso l'immigrazione di tribù arabe nel corso delbasso medioevo, che attraverso l'arabizzazione delle tribù berbere delle regioni pianeggianti. Nelle zonesahariane del Paese si trovano isahrawi. Nellecittà imperiali marocchine e nelle città costiere del nord (in particolare aFès,Meknès,Rabat,Salé,Chefchaouen,Tangeri eTétouan) si trovano i discendenti deimoriscos diSpagna, a loro volta discendenti deiMori dial-Andalus, espulsi a seguito dellaReconquista.[14] È presente una consistente minoranzaebraica, la più numerosa delmondo arabo. La comunità ebraica, tradizionalmente a maggioranza arabofona, comprende minoranze diebrei berberi e disefarditi. Nel paese sono inoltre presenti popolazioni nere originarie dell'africa subsahariana, tra le quali ignawa e iharatin, discendenti degli schiavi neri deportati in Marocco nei secoli passati.[15]
Le lingue ufficiali del Marocco sono l'arabo e ilberbero. L'arabo è parlato da oltre il 65% della popolazione, il berbero da poco più del 30%.[16] Nel paese vige una situazione didiglossia: l'arabo standard è utilizzato in ambito formale, mentre l'arabo marocchino, costituente un insieme variegato di dialetti, domina in ambito colloquiale. Nel sud del paese viene parlato il dialettoarabo hassaniyya. Nel nord del paese e in misura minore anche nei centri storici delle grandi città sono parlati dialetti arabi di tipoprehilalico. I dialetti berberi parlati in Marocco sono raggruppati in tre gruppi principali: iltarifit nelRif, iltamazight del Marocco centrale nelMedio Atlante e iltashelhit nel centro-sud. Ilfrancese rappresenta di fatto la seconda lingua del Paese, parlata da una parte rilevante della popolazione e prevalente nell'amministrazione, nell'economia, nell'istruzione e in ambito mediatico. Nelle regioni settentrionali e meridionali del Paese è diffuso anche lospagnolo come seconda o terza lingua.[17]
La religione più diffusa in Marocco è l'islam, professato nella correntesunnitamalikita. L'islam professato in Maghreb si coniuga spesso con tradizioni locali, quali il culto deimarabutti. La monarchia è legittimata dal suo lignaggiosceriffiano e il monarca è consideratoAmir al-Mu'minin ("Comandante dei credenti"). Radicata nel mosaico culturale del Paese è la storica comunitàebraica, la più numerosa e organizzata del mondo arabo. La maggior parte degli ebrei sono emigrati tra glianni 1950 e1960. L'ebraismo è ufficialmente riconosciuto e i rabbini sono stipendiati dallo Stato. Vi è poi una piccola minoranzacristiana, costituita principalmente da immigratieuropei o da convertiti locali; i cristiani in Marocco sono perlopiùcattolici edevangelici.
La popolazione straniera è in costante crescita ed è di circa 80 000 persone.[3][25] Con il progressivo sviluppo economico del Paese, negli ultimi anni si è registrato un notevole incremento dell'immigrazionesub-sahariana, mentre grazie a un regime fiscale favorevole sempre più imprenditori stranieri risiedono in Marocco (in particolarespagnoli efrancesi).
Sull'onda delle proteste popolari scoppiate in tutto ilMaghreb, il 1º luglio 2011, tramite referendum, è stata varata una nuovaCostituzione con la quale ilsovrano ha rinunciato a tutta una serie di poteri esecutivi a vantaggio delprimo ministro, mantenendo però il controllo di tutte le decisioni strategiche. Il sovrano infatti continua a conservare gran parte dell'attività decisionale e una parte dei poteri del primo ministro sono comunque legati al consenso del sovrano.
Il Marocco è una delle tremonarchie dell'Africa; dal luglio 1999 ilmonarca èMohammed VI che è succeduto al padreHassan II, a sua volta preceduto dal padreMohammed V, padre dell'indipendenza. Ladinastia alawide, a cui appartiene il sovrano, è originaria del sud e vanta un'originesceriffiana, ossia una discendenza diretta dalProfeta.Secondo la nuova costituzione, promulgata da Mohammed VI, il Marocco è una democrazia costituzionale, parlamentare e sociale, con la separazione dei poteri, la tutela di tutte le minoranze e l'equiparazione tra i sessi.
La sovranità appartiene al popolo e ilsovrano è capo religioso del Paese, veglia sul rispetto dell'Islam ed è il garante del libero esercizio di tutti i culti. Egli è anche il capo delle forze armate. Egli presiede il Consiglio superiore del potere giudiziario e il Consiglio superiore di sicurezza. La sua funzione è in parte simile a quello di un presidente di una democrazia semipresidenziale, con il nuovo testo costituzionale che si ispira in parte al semipresidenzialismo francese.
Ilpotere esecutivo è detenuto dalgoverno. Il re presiede il consiglio dei ministri, o ne delega la presidenza alprimo ministro, nomina il primo ministro nell'ambito del partito vincitore delle elezioni, nomina i ministri su proposta del primo ministro, revoca i ministri su proposta del primo ministro o a sua discrezione sentito il primo ministro. Il primo ministro dirige il governo e coordina l'attività dei ministri, anche arbitrandone le divergenze; controfirma iḌāhir) ed esercita il potere regolamentare (i regolamenti sono controfirmati dai ministri incaricati dell'attuazione); può emanare decreti-legge su delega del parlamento per oggetti determinati e durata limitata.
Ilpotere legislativo, bicamerale dal 1996, è prerogativa dellaCamera dei rappresentanti (Majlis al-nuwwāb), composta da 395 deputati eletti ogni 5 anni a suffragio universale, e dallaCamera dei consiglieri (Majlis al-mustasharīn), composta da 270 seggi rinnovati a elezione indiretta per un terzo ogni 3 anni. Il parlamento ha visto progressivamente aumentare i suoi poteri di controllo, fino alle ultime revisioni costituzionali del 1992, 1996 e 2011: oltre alla funzione legislativa, infatti, vota il bilancio del regno, può costituire commissioni d'inchiesta sull'operato del governo, e può far cadere il governo con una mozione di sfiducia.
L'ordine giudiziario è indipendente e tutelato dal Consiglio superiore del potere giudiziario. Negli ultimi anni sono state create diverse magistrature specializzate, di ispirazione codicistica e non coranica.
14 novembre 1975, il Marocco afferma (unilateralmente) la propria sovranità sul nord delSahara Occidentale
14 agosto 1979, il Marocco afferma (unilateralmente) la propria sovranità suOued Ed-Dahab-Lagouira
Con quella che fu definita laMarcia verde, il 6 novembre del 1975, circa350 000 marocchini disarmati diedero vita a una manifestazione di massa sotto la guida del governo del reHasan II, radunandosi presso la città diTarfaya per attraversare il confine delSahara Occidentale, al tempo territorio autonomo spagnolo conteso dal Marocco alla Spagna. Il Sahara Occidentale è stata una colonia spagnola fino al 1976. Quando la Spagna si ritirò, il Marocco ne annesse i due terzi settentrionali; il resto del territorio fu annesso nel 1979 a seguito del ritiro dellaMauritania. Tuttavia, il gruppo armatoFronte Polisario si oppose alle annessioni e proclamò il 27 febbraio 1976 laRepubblica Democratica Araba dei Sahrawi, riconosciuta dall'Organizzazione dell'unità africana (successivamenteUnione Africana), ma non riconosciuta dall'ONU e dallaLega araba. La guerriglia susseguente terminò con un cessate il fuoco del 1991 attraverso la missioneMINURSO; il referendum per la determinazione dello status definitivo del Sahara Occidentale non è tuttavia stato ancora effettuato.
Nel corso degli anni l'ONU ha presentato diverse proposte per la soluzione del Sahara (tra cui ipiani Baker), ma sono sempre stati rifiutati da una rispettiva parte o dall'altra. In Marocco viene fondato ilCORCAS, un consiglio creato con decreto reale (Ḍāhir) dal reMohammed VI composto da 140 membri, ed è la parte responsabile per negoziare con il Fronte Polisario e lo sviluppo economico e sociale del Sahara Occidentale. In risposta agli appelli delConsiglio di sicurezza ONU alle parti per porre fine alla situazione di stallo politico, il Marocco ha presentato, l'11 aprile 2007, al segretario generale,l'iniziativa marocchina di negoziazione di uno status d'autonomia per la regione del Sahara, e considerata dagli osservatori internazionali il miglior compromesso accettabile per la soluzione di questo conflitto. L'ONU ha suggerito alle parti di entrare in negoziati diretti e incondizionati sul tema.[26]
Il Marocco contesta inoltre la sovranità spagnola sulleexclave lungo la costa affacciata sul Mediterraneo: le città diCeuta eMelilla, la penisola diPeñón de Vélez de la Gomera e l'isola diPeñón de Alhucemas; sono sotto sovranità spagnola anche leisole Chafarinas, sulla costa del Mediterraneo, 45 km a est di Melilla, di cui il Marocco chiede la restituzione. L'isolotto diPerejil, uno scoglio disabitato presso lostretto di Gibilterra, è disputato tra il Marocco e la Spagna.
Il livello amministrativo più elevato del Marocco è rappresentato dalle regioni, 12 (comprese quelle del Sahara Occidentale), introdotte con una legge del 2015 e governate da unwali di nomina regia e da unpresidente eletto dal popolo.
Il Marocco è a sua volta suddiviso in 75 tra prefetture (sono 13 e corrispondono alle maggiori aree urbane del Paese) e province (sono 62 e corrispondono alle aree rurali).
Il Marocco può vantare l'istituto di istruzione superiore più antico del mondo, fondato nell'859 daFatima al-Fihriyya: l'Università al-Qarawiyyin, uno dei più importanti centri spirituali musulmani, l'università è situata aFès.
Il sistema sanitario marocchino è in una fase di importante sviluppo: soprattutto grazie al nuovo intervento del reMohammed VI sono stati costruiti nuovi ospedali, seguendo un'impostazione molto simile a quella in uso presso gli Stati europei.[27]
La prima esperienza democratica ha luogo sotto il reHassan II, che nel 1962 promulga una nuovacostituzione, in base alla quale nel 1963 si svolgono leprime elezioni parlamentari. I principali partiti sonoIstiqlal (Indipendenza) diAllal al-Fasi, fondato nel 1943, eUNFP diMehdi Ben Barka, nata da una sua scissione a sinistra nel 1959. Tuttavia nel 1965 la costituzione viene revocata. Negli anni successivi si tengono elezioni parlamentari, ma con un forte controllo del sovrano e dello Stato sulle formazioni politiche.
Solo nel 1997, al termine di un processo triennale di riconciliazione e liberalizzazione politica, Hassan II promulga una nuova costituzione e indice nuoveelezioni parlamentari per eleggere i deputati della Camera dei Rappresentanti. Il sistema elettorale è un proporzionale corretto, che non impedisce la frammentazione politica e rende quasi impossibile la conquista della maggioranza assoluta, forzando governi di coalizione e favorendo il ruolo del re.
Le elezioni hanno fatto seguito alleproteste in Marocco del 2011. La protesta marocchina esprime l'insofferenza crescente nei confronti del potere monarchico del reMohammed VI, salito al trono nel 1999, e il desiderio di riforme costituzionali che blocchino la prassi per cui il sovrano si assegna il potere decisionale per diverse questioni, mentre il Paese possiede un governo e un parlamento privi di poteri reali. A seguito delreferendum costituzionale del giugno 2011, il re Mohammed VI è tenuto a indicare come primo ministro il leader del partito di maggioranza relativa.
L'affluenza alle urne è stata del 43% dei 15,7 milioni di elettori (dato vicino da quelle delleelezioni del 2011). Il partito del primo ministroAbdelillah Benkirane,Partito della Giustizia e dello Sviluppo (PJD), di ispirazione islamica e alla guida dal novembre 2011 della coalizione al governo, ha conquistato 125 seggi su 395,[30] ed è la prima volta nella storia politica del regno che un partito viene riconfermato alla guida del governo.[31] La formazione rivale più accreditata, ilPartito Autenticità e Modernità (PAM) che ha vinto le elezioni amministrative nel 2015 ed è ritenuto vicino a reMohammed VI, ha ottenuto 102 seggi, mentre i conservatori dell'Istiqlal (PI), la formazione politica più longeva della monarchia, si sono fermati a 46 seggi. Tra gli altri partiti, sono riusciti a entrare in Parlamento anche gli indipendenti delRaggruppamento Nazionale degli Indipendenti (RNI) e ilMovimento Popolare (MP), rispettivamente con 30 e 21 seggi. Il responso delle urne rende necessaria la formazione di una coalizione di governo.[32]
La mancanza di una maggioranza chiara ha portato ad una fase di stallo nelle trattative per la formazione del nuovo governo, inizialmente affidate al primo ministro uscente Benkirane. Il 17 marzo 2017, perciò, il sovrano conferisce un nuovo incarico aSaâdeddine El Othmani, il quale il 5 aprile successivo presenta la nuova compagine di governo.[33]
Il Marocco è stato riammesso come membro dell'Unione africana il 30 gennaio 2017, dopo 33 anni di assenza del paese uscito precedentemente dall'organizzazione il 12 novembre 1984 (precedentemente chiamatoOrganizzazione dell'unità africana) a seguito del riconoscimento dell'organizzazione all'indipendenza dellaRepubblica democratica araba Sahrawi (autoproclamata dalFronte Polisario) e dell'entrata nell'organizzazione di quest'ultimo.[34][35]
In passato il Marocco ha espresso più volte il suo desiderio di incorporazione nell'Unione europea, desiderio che è stato respinto in quanto non è un paese europeo.[36] Oltre a questo ostacolo, vi sarebbero altri fattori, come un'economia in sviluppo o i suoi problemi con ilSahara Occidentale (il cui territorio è amministrato dal Marocco e rivendicato dalFronte Polisario), che rendono difficile la sua candidatura.
Nell'ottobre 2008, tuttavia, il Marocco è stato il primo paese del Mediterraneo a ottenere uno statuto di partenariato speciale con l'Unione europea (“advanced status”), in seguito alle riforme intraprese a livello politico, sociale ed economico. Tale statuto include l'istituzione di una conferenza UE-Marocco e la partecipazione diretta del Marocco in una serie di consigli ministeriali UE e di meeting di lavoro.[37]
Nel 2022, a seguito dello scandalo di corruzione che ha visto coinvolto ilParlamento Europeo, sono emersi espliciti coinvolgimenti e pressioni tra il governo di Rabat e le istituzioni dell’Unione europea, che hanno influito in particolare su una serie di risoluzioni e decisioni socio-economiche tra le due realtà[38][39].
Il Marocco fu il primo paese al mondo a riconoscere l'indipendenza degliStati Uniti nel 1777, durante laGuerra d'indipendenza americana.[40] I rapporti sono solidi e strategici, segnati dagli scambi commerciali in aumento e dalla cooperazione militare (l'esercitazione African Lion è la più grande esercitazione militare americana annuale al di fuori dellaNATO[41]).
Il 19 gennaio 2023 ilParlamento europeo ha votato una storica sentenza di condanna nei confronti del governo di Rabat e dei suoi rapporti con il popolo deiSahrawi, chiedendo di rispettare la libertà dei media nel Paese e di rilasciare immediatamente tutti iprigionieri politici e i giornalisti incarcerati[42][43].
La crescita economica, costante a partire dal 2003, ha consentito di frenare l'emigrazione e migliorare esportazioni, infrastrutture e afflusso di capitali esteri. Il Marocco negli ultimi anni è migliorato costantemente nelle classifiche Doing Business - o "indice di facilità di fare affari" - stabilite ogni anno dalla Banca mondiale.
I principali prodotti agricoli sono costituiti dacereali,canna da zucchero elegumi che sono destinati al mercato interno, mentre le colture mediterranee (agrumi, ipomodori e leolive), (dove il Marocco è l'unico produttore mondiale dell'olio di argan) per l'esportazione. L'allevamento è incentrato perlopiù su ovini, caprini e bovini. Con i suoi 17 porti il Marocco è tra i maggiori paesi nellaattività ittica, ancheindustriale, della quale il paese è il maggiore produttore ed esportatore mondiale disardine.[45]
Una coltivazione a parte è quella dellacannabis coltivata nella regione delRif a partire dal secolo XVII.[46] Secondo il Rapporto mondiale delle Nazioni Unite 2012 droga, il Marocco è il secondo produttore di cannabis del mondo (dopo l'Afghanistan).[47] Circa il 70% della cannabis consumata inEuropa proviene dalla regione delRif in Marocco[47]. Considerando che negli ultimi anni si stima che siano almeno 400000 persone che vivono della coltivazione dellacannabis, in mancanza di altre prospettive lavorative, il governo e il Parlamento nel 2021 hanno approvato una legge che legalizza l'utilizzo della cannabis per usi terapeutici e industriali (rimanendone vietato l'uso ricreativo), allo scopo di fare uscire dall'illegalità le decine di migliaia di famiglie che vivono della coltivazione della canapa (adottando una strategia diversa da quella attuata precedentemente per combattere la criminalità organizzata), e di creare ulteriore valore aggiunto all'agricoltura e, più in generale, all'economia marocchina, stimata all'entità entro i prossimi anni di alcuni miliardi di dollari[48].
Il Marocco è un paese povero dipetrolio egas naturale, dei quali è importatore, a differenza degli altri Paesi arabi che sono invece produttori ed esportatori.
L'attività estrattiva principale si basa sullo sfruttamento dei grandi giacimenti difosfati, di cui è il secondo produttore mondiale (dopo laCina), ma ampiamente al primo posto per le riserve (detiene circa il 70% delle riserve mondiali conosciute) ed è il principale esportatore mondiale.[49] Le miniere di fosfati sono gestite dall'OCP Group[50] e i principali siti di estrazione si trovano aKhouribga, aBen Guerir, aYoussoufia e aBou Craa (nelSahara occidentale).[51]
L'industria marocchina è tra le più attive dell'Africa. Molto sviluppate sono le industrie agroalimentari e tessili, ma il settore industriale è in forte crescita anche nei settori dell'industria chimica, petrolchimica, elettronica, automobilistica (Renault,Nissan),[52] aeronautica (Boeing,Bombardier),[53] informatica e cantieristica, con i porti diTangeri Med e diCasablanca, che sono entrambe tra i più trafficati dell'Africa. Pregiati sono i tappeti e i prodotti dell'artigianato.
Il settore dei servizi in Marocco è in forte sviluppo. I servizi sono altamente dinamici in particolare nel settore turistico, commerciale, telecomunicazioni (Maroc Telecom,Orange Maroc,Inwi), bancario (Attijariwafa Bank,BMCE bank) e finanziario.Casablanca è il più grande centro finanziario delMaghreb e tra i più importanti dell’Africa.
Si può trovare: turismo di tipo culturale (civiltà amazigh, fenicia, romana, araba, spagnola e francese); di tipo naturale (dalle vette innevate dell'Atlante al deserto del Sahara) e balneare con le spiagge atlantiche e mediterranee.
Il numero di turisti negli ultimi anni si valuta su poco più di 12 milioni (2019), la metà proveniente dall'Europa, con in testaFrancia eSpagna.
Il Marocco ha firmato nel 1996 un trattato con l'UE, che è entrato in vigore nel 2000, che ha portato all'entrata in vigore di una zona di libero scambio nei termini delProcesso di Barcellona. Nel mese di gennaio del 2006 è entrato in vigore un accordo di libero scambio con gliUSA, che sta portando sia a un'espansione delleesportazioni verso un mercato potenzialmente molto redditizio, sia a un aumento dei flussi diinvestimento in entrata.
Ilgoverno è impegnato a perseguire politiche volte a favorire una più rapida crescita economica e a ridurre ladisoccupazione e lapovertà. La crescita inadeguata è stata infatti identificata, sia dalFMI sia dalgoverno, come il principale punto di debolezza dell'economia del paese negli ultimi dieci anni, senza considerare poi le forti disparità direddito presenti tra l'élite urbana e il resto dellapopolazione.
LaBanca Mondiale e ilFMI stimano che il Marocco necessiti di un tasso di crescita medio annuo superiore al 7% per poter intervenire in modo significativo sulladisoccupazione e sullapovertà. In ogni caso, ilgoverno ha fatto progressi riguardo ad alcune di queste problematiche: ha realizzato significativi miglioramenti dell'ordinamento economico attraverso il rafforzamento dei diritti di proprietà e la riforma della normativa sul lavoro, grazie ai quali si è assistito a un rapido incremento della nascita di nuove aziende; ha migliorato il sistema di supervisione del settore bancario e ha liberalizzato i comparti dell'energia e delletelecomunicazioni.
Ilgoverno ha anche ammesso che per accelerare la crescita sono necessarie ulteriori riduzioni delle tariffe doganali e una semplificazione del regime delcommercio. Sono stati infine identificati numerosi interventi dipolitica industriale volti a ridurre i costi e incrementare la produttività dell'industria marocchina, e le autorità confidano che questa razionalizzazione permetterà di aumentare il valore dell'output industriale. Ilgoverno sembra ormai pronto a lanciare anche una radicale riforma del settore agricolo per ridurre la dipendenza daicereali, altamente sensibili a periodi disiccità, e aumentare la superficie coltivata con piante ad alto valore aggiunto, come gliulivi. Occorre però considerare che tale politica accelererà il processo diinurbamento dellapopolazione: se tale fenomeno non verrà adeguatamente gestito, aumenterà sensibilmente il rischio dell'insorgere di tensioni sociali e politiche.
La rete stradale marocchina si estende per68550km (dati del 2007), di cui il 60% asfaltate. Il sistema è generalmente considerato soddisfacente, anche se soffre di parziale congestione ed è parzialmente carente nelle aree dell'entroterra: attraverso ilPNRR (Programma nazionale di strade rurali) il governo ha realizzato e sta valutando la costruzione di diverse migliaia di km di strade rurali,[54] al fine di ridurre l'isolamento di alcune città rurali.
Il consolidamento dellarete autostradale, gestita daAutoroutes du Maroc (ADM), è considerato una priorità nazionale. Con1808km di autostrade praticabili, è la seconda rete africana, preceduta solo da quella delSudafrica.
Lo sviluppo delle infrastrutture stradali in Marocco deve anche passare attraverso il rafforzamento della rete disuperstrade, strade alternative meno costose. La rete funziona con1093km di vie in servizio.[55]
LaDirezione stradale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del Marocco ha reso noto che stanno avviando lo studio sull'organizzazione e il finanziamento dell'intera rete stradale nazionale. Il progetto si inserisce nel quadro dello Schema nazionale del trasporto stradale, che descrive la strategia settoriale del Marocco fino al 2035 e definirà scenari e modalità operative di sviluppo della rete stradale e autostradale a medio-lungo termine, sulla base di 4 piani quinquennali tra il 2016 e il 2035. Il progetto di studio rappresenta una delle raccomandazioni principali delPiano Strade 2035, elaborato nel 2013. IlPiano Strade 2035 prevede la realizzazione di5500km di strade, di cui 3 400 autostrade e 2 100 superstrade, con un investimento globale di circa 96 miliardi didirham (oltre 9 miliardi di euro).[56]
Per lungo tempo le ferrovie marocchine hanno sofferto una considerazione di minore interesse da parte del governo. Solo recentemente laONCF, società pubblica che gestisce la rete ferroviaria marocchina, sembra aver ripreso le sue funzioni in maniera incisiva.
La rete ferroviaria marocchina è tra le più sviluppate dell'Africa e le infrastrutture esistenti comprendono2067km di binari, di cui1022km di linea elettrificata e578 km a doppio binario.
Il programma di sviluppo del sistema ferroviario del Marocco prevede sia progetti per nuove linee standard (2743km), sia per linee ad alta velocità (1500km).[58]
Sono in fase di progetto nuove linee ad alta velocità:
Il trasporto aereo marocchino ha avuto negli ultimi anni un enorme sviluppo. Il Marocco dispone di 70aeroporti, di cui 19 sono internazionali. L'Aeroporto Internazionale Mohammed V di Casablanca nel 2015 è stato il 4º aeroporto africano in termini di traffico e da essi una buona parte del traffico aereo (circa 200 voli al giorno) ha come destinazione o partenza gli aeroportieuropei. Il Marocco nel 2016 è stato la quarta maggiore destinazione mondiale dei voli da e per gli aeroporti europei, dopo gliStati Uniti, laRussia e gliEmirati Arabi Uniti, ed è stato anche il primo stato non europeo a essere pienamente integrato nelle strutture di lavoro diEurocontrol, gestore della rete europea.[62]
Il Marocco è collegato con molti porti del Mar Mediterraneo da numerose linee di navigazione. I principali collegamenti sono dalla Spagna con i traghetti e gli aliscafi dai porti diAlgeciras,Almería,Barcellona eMalaga aTangeri,Nador,Melilla eCeuta. Il porto diTangeri Med, tra i più grandi del Mediterraneo e del continente africano, è collegato anche con la Francia daSète e con l'Italia dai porti diGenova,Savona eLivorno.
Il Marocco sta inoltre affrontando una crisi acuta di stress idrico, poiché il consumo della sua popolazione supera di gran lunga la quantità di acqua disponibile. Le sue risorse idriche pro capite si sono gravemente ridotte tra il 1960 e il 2019, passando da 2500 m³ pro capite all'anno a 500 m³ e trovandosi al 23º posto tra i paesi più minacciati dalla carenza d'acqua, secondo ilWorld Resources Institute (WRI)[65].
Con l'ascesa al trono diMuhammad VI la sensibilità e la politica ambientale nel Paese stanno progressivamente migliorando.[senza fonte] Dai soli tre parchi che il Marocco aveva nel 1999, nel 2006 il conto sale a 10 e nel decennio successivo sale a 14; a questi si devono aggiungere quasi 150 "riserve biologiche".Tra i parchi più famosi citiamo ilparco nazionale di Toubkal, che è il più antico (istituito nel 1942) e il più alto (quota4167ms.l.m.), e ilparco nazionale di Souss-Massa, a sud diAgadir, istituito nel 1991.
Rilevante è l'attività di conservazione di una pianta oleifera spontanea ed endemica dell'Ovest del paese, l'Argania spinosa, che ha assunto interesse economico, culturale e storico. Per preservare le popolazioni naturali di Argania dalla spoliazione dovuta alla sempre maggiore richiesta economica ne sono incoraggiati gli impianti e le coltivazioni specializzate.
Una delle più importanti manifestazioni dell'architettura marocchina è quella religiosa.Lamoschea è l'edificio in cui i credenti di fede musulmana si trovano per la preghiera ed è costituita da elementi comuni e ricorrenti:
Ilsahn, ovvero il cortile con la vasca per le abluzioni (vRiad)
Lamuṣallā, ovvero la vera e propria sala dedicata alla preghiera
Ilmiḥrāb, ovvero la nicchia posta nella parete a indicare la direzione dellaMecca (qibla)
Ilminbar, ovvero il pulpito, presente nella moschea principale, da dove l'imam pronuncia il sermone
Ilminareto ovvero la torre, normalmente in Marocco a base quadrata, utilizzata dalmuezzin per chiamare a raccolta i fedeli.
Un altro edificio oggetto dell'architettura religiosa è lamadrasa,[66] un edificio costruito spesso nei pressi di unamoschea e in cui si insegnava laSharīa (Legge islamica) e lateologia.Alcuni elementi architettonici sono simili quelli di unamoschea, come la vasca delle abluzioni e la sala delle preghiere, altri sono invece tipici, come la galleria, al piano superiore, costruita intorno al cortile con le celle ospitanti gli studenti. Le decorazioni solitamente sono impreziosite dal frutto del lavoro di abili artigiani che hanno utilizzato mattonelle (zullayj, oZellige) e stucchi "a stalattite"Muqarnas.
Oltre all'architettura religiosa occorre anche citare l'architettura urbana con ilsuq (o bazar) che, anche se a una prima vista può sembrare una costruzione di case senza criterio, in realtà è costruito secondo criteri caratteristici dell'architettura urbana dell'Africa settentrionale.
La struttura prevede un intreccio di vie alternativamente coperte per permettere di mantenere il clima al suo interno fresco e aerato. Il riferimento delsuq è lamoschea e intorno a essa si sviluppano i vari negozi con una rigorosa gerarchia dettata dalla merce posta in vendita. Pertanto si va dai negozi di candele e di oggetti di culto in generale, prossimi allamoschea, per passare via via allontanandosi, ai librai, ai merciai e per finire, nei pressi delle mura, i negozi utili ai carovanieri.
Un discorso specifico va fatto a proposito di quella che è stata chiamata "architettura berbera", che si esprime nelksar e nellaqasba (o kasbah).
Ilksar è un villaggio fortificato cinto da un muro con quattro torri con una sola entrata che porta alla via principale centrale normalmente coperta. Il muro di cinta risulta di terra nella parte inferiore mentre è di mattoni nella parte superiore dove finestre strette e lunghe consentono nel contempo l'ingresso della luce e una buona difesa da potenziali nemici.
Laqasba, simile alksar, è una struttura più urbana dai colori intensi e dalle torri decorate modellandone l'impasto.
PerRiad si intende anche una particolare costruzione, nei tempi antichi generalmente a difesa, con pianta non circolare e giardino o "cortile" interno a cielo aperto: vi sono infatti fontane e fonti, anche riscaldate. Gli appartamenti, le varie sale e stanze necessari o conviviali sono quindi di cinta attorno a costituire, con arcate o archi, un edificio abitabile, talvolta con agio e comodità non sempre possibili.
Pare che la tradizione storica risalga, sin dall'antichità, appunto per proteggere oasi quando le sorgenti erano rare o poco fluenti.
Tipiche figure della mitologia marocchina sonoLalla Malika, spirito benvoluto eAisha Kandisha, tipico spirito temuto del folclore marocchino. Altra tipica creatura, citata anche nelCorano, viene chiamataJinn.
Tra gli scrittori la cui fama è giunta fino in Europa possiamo ricordare:
Tahar Ben Jelloun, nato nel 1944 aFès, è uno scrittore franco-marocchino, impegnato nella lotta contro il razzismo. Riporta nei suoi romanzi i racconti, le leggende, i riti dell'area del Maghreb africano e gli antichi miti ancestrali;
Mohamed Choukri (1935-2003), a volte indicato come Muhammad Shukri, è stato uno scrittore marocchino d'origine berbera, per due volte candidato al Premio Nobel per la letteratura;
Ibn Battuta, tra i massimi viaggiatori di tutti i tempi.
Nell'ambito dei viaggi ed esplorazioni il Marocco ha una figura molto importante come quella diIbn Battuta (1304-1368/1369), che fu anche giurista e storico: i suoi viaggi in Africa e Asia, e la sua opera maggiore, laRiḥla (Viaggio), sono molto conosciuti anche in ambito internazionale.
In Marocco la musica classica, sia che sia strumentale o vocale, è chiamataarabo-andalusa, per via del suo sviluppo attorno all'anno 1000 nellaSpagna islamica. Le composizioni, in buona parte, sono organizzate in cinque movimenti dal diverso metro. Nella sua composizione l'orchestra presenta strumenti a corda come ilrebab, uno strumento ad arco che viene considerato parte della famiglia dei liuti, l'oud, uno strumento cordofono a manico corto anche questo membro della famiglia dei liuti, ilqanun, cetra trapezoidale con numerosi cori di corde tesi su un piano armonico di pergamena, ilviolino e vari strumenti a percussione. Inoltre una tipica forma musicale sorta in Marocco è rappresentata dalMalhun.
Tra le cantanti marocchine che si sono distinte nel corso del XX secolo spiccaZohra Al Fassiya e nel XXI secoloAhmed Chawki.
La Dakka Marrakchia (o più semplicemente dakka, anche detta dekka, daqqa o deqqa) è una forma musicale rituale e folcloristica, tipica della città diMarrakech.
L’ahidous (in berbero: ⴰⵃⵉⴷⵓⵙ,aḥidus) è una danza tradizionale praticata dalle tribù berbere delMedio eAlto Atlante, in cui uomini e donne, affiancati gomito a gomito, formano linee morbide e ondeggianti, accompagnandosi con canti (in berberoizli, pluraleizlan) al ritmo delbendir.
Conmusica gnawa (ognaoua) ci si riferisce in genere ad una peculiare sonorità tradizionale praticata daiGnawa, un gruppo etnico discendente dagli schiavi neri subsahariani.
Il Hait (o Hayt) è una musica tradizionale di gran espressione corporale ed un marcato ritmo creati principalmente con flauti e tamburi come ildarbuka.
La cucina marocchina è estremamente varia, grazie all'interazione con altre culture e nazioni nei secoli. La cucina marocchina ha come base, secondo molte leggende, il cibo tipico dei nomadi (pecora, verdure e datteri) ed è soggetta a influenzeberbere,mediterranee,arabe efrancese e si differenzia in base alla regionalità che va dal nord al sud, dalla costa all'entroterra, dalle zone montane al deserto.
I piatti che ne derivano sono un concentrato di vari sapori che vanno dal dolce al salato. In un piatto unico è possibile trovare carne, frutta e verdura, condita anche con dello zucchero.
Il Marocco è molto ricco di varie spezie, tra i quali l'harissa.
Lungo la costa è possibile gustare sia crostacei come l'astice, l'aragosta e igamberoni sia altri tipi di pesce comesardine esogliole.In ogni strada è facile imbattersi in venditori di fichi d'India e datteri ma anche asparagi selvatici.
Mandorle, miele e zucchero sono la base di molti dolci marocchini: tipici dolcetti sono le "corna di gazzella" dove la pasta di mandorle si mescola con l'estratto dei fiori d'arancio. È possibile trovare anche ottima pasticceria con cioccolata nonché biscotti caratteristici oltre a differenti varietà di croccantini.
Dolce tradizionale è la "pastilla au lait" con sfoglie, una crema di latte, mandorle tritate e, talvolta, estratto di rose ecannella. Assai prelibata è la crema dolce diArgan.
La bevanda tipica del Marocco è iltè alla menta o con gelsomino che hanno anche un tipico rito di preparazione.
In ambito cinematografico importanti riconoscimenti internazionali sono andati a film comeIl caftano blu (2022), della registaMaryam Touzani, film entrato, nel 2023, nella Short-list dei nove candidati per l'Oscar al miglior film straniero, o ancoraLes Chevaux de Dieu (2012) diretto daNabil Ayouch. Altri registi notiJillali Ferhati eDaoud Aoulad-Syad. Nel 2012 un film marocchinoOmar m'a tuer diretto dal registaRoschdy Zem è entrato nella Short-list dei nove candidati per l'Oscar al miglior film straniero
A seguito della marcia che ha varcato il confine delSahara Occidentale, conteso in quel periodo, con la Spagna
18 novembre
Festa dell'Indipendenza (عيد الاستقلال)
Giorno dell'intronizzazione e del discorso del ReMohammed V, ritornato dall'esilio con la sua famiglia due giorni prima, nel 1955, che segna la fine dei protettoratifrancese espagnolo nel 1956[71]
^Petroglifi preistorici trovati nel area di Taouz, descritti e pubblicati da Gonzalo de Salazar Serantes, "The Chariots of Sahara",Adoranten, Tanum: Scandinavian Society of Prehistoric Art, 2000.
^abGRANDE DIZIONARIO ENCICLOPEDICO UTET, vol. 12, Terza edizione interamente riveduta e accresciuta, Torino, UNIONE TIPOGRAFICO-EDITRICE TORINESE, 1970, pp. 95-98.
^Parlamento europeo Nel 1987 il Marocco aveva chiesto di diventare membro delle Comunità europee. Tale domanda è stata respinta dal Consiglio con la motivazione che non era uno Stato europeo.
Marocco, I Meridiani, Editoriale Domus, marzo 2006.
Paul Clammer (a cura di),Marocco, Torino, EDT/Lonely Planet, 2009,ISBN 978-88-6040-391-9.
Francesco Tamburini, L'evoluzione del diritto costituzionale marocchino, «Africana», 2010, pp. 133–153.
Francesco Tamburini,Il Marocco, la “democrazia teocratica”, in Francesco Tamburini, Maurizio Vernassa,I paesi del grande Maghreb: storia, istituzioni e geopolitica di una identità regionale, Plus, Pisa, 2010.
Francesco Tamburini,La "nuova" Costituzione marocchina del 2011. Democrazia in eterno working progress, in «Africana», 2011.
Alberto Franceschi,Le riforme di Re Mohamed VI del Marocco, Padova, Imprimitur, 2012,ISBN 978-88-87300-72-7.
(EN) L. Carl Brown, Will D. Swearingen, Abdallah Laroui, Nevill Barbour e Susan Gilson Miller,Morocco, suEnciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.