È stata campionessa mondiale dei 100 metri piani adAtene 1997 e aSiviglia 1999. È titolare di doppia nazionalità: statunitense e delBelize, paese originario della madre.
Atleta sia dibasket che diatletica, dapprima si concentrò sulla pallacanestro e giocò nelNorth Carolina vincendo il titolo nazionaleNCAA femminile nel1994 (era ilplaymaker titolare della squadra). Dopo aver perso il posto nella nazionale olimpica per iGiochi olimpici del 1996 diAtlanta, a causa di una frattura al piede, decise di dedicarsi completamente all'atletica.
Nel 1998 vinse iljackpot dellaIAAF Golden League rimanendo imbattuta in tutte le gare dell'anno. Stabilì nello stesso anno nelle due finali diCoppa del mondo il terzo tempo assoluto mondiale di sempre sui 100 m (10"65) ed il secondo sui 200 m (21"62). Inoltre risultò la migliore delle liste annuali nel salto in lungo con la misura di 7,31 m, realizzata due volte nel corso della stagione. Nonostante questo, nella finale di Coppa del mondo dovette inchinarsi alla regina della specialità,Heike Drechsler.
Nel 1999, tentò di vincere quattro titoli aiMondiali di Siviglia, ma si infortunò durante le semifinali dei200 metri piani, dopo aver vinto l'oro nei 100 metri ed il bronzo nel salto in lungo.
Marion Jones durante la finale olimpica dei 200 m aSydney 2000
Vinse 5 medaglie olimpiche nel 2000 aSydney: 3 d'oro (100 m, 200 m e staffetta 4×400 m) e 2 di bronzo (salto in lungo e staffetta 4×100 m). Nel 2001 aiMondiali di Edmonton, la sconfitta bruciante sui 100 m inflittale daŽanna Pintusevyč-Blok non le impedì di vincere l'oro sia nei 200 metri, sia nellastaffetta 4×100 metri. Quest'ultima vittoria venne successivamente revocata a causa della presenza nel quartetto di Kelli White, squalificata per doping nel 2003 con effetti anche retroattivi.
Abbandona temporaneamente l'attività nel 2003 per la nascita del figlio. Si ripresenta alle gare nel 2004 per partecipare aiGiochi olimpici di Atene, ma torna negli Stati Uniti senza medaglie. Nell'ottobre del 2007, dopo aver annunciato pubblicamente di aver fatto uso di sostanze dopanti in vista della preparazione ai Giochi olimpici di Sydney, Marion Jones - su pressione delComitato Olimpico degli Stati Uniti e dellaIAAF (massimo organismo di Atletica) - restituisce gli allori vinti all'Olimpiade australiana. Il 23 novembre 2003 la IAAF decide di annullare anche i risultati ottenuti in staffetta (oltre a quelli individuali) a partire dal 1º settembre 2000.
L'agenzia anti-doping americana investigò su Marion Jones per un possibile uso di droga, in relazione allo scandalo legato alla BALCO (Bay Area Laboratory Co-Operative), una industria farmaceutica americana. Il 3 dicembre 2004 Victor Conte, il fondatore della BALCO, apparve in un'intervista sull'emittenteABC, in cui affermò che Jones fece uso di cinque differenti sostanze illegali per il miglioramento delle prestazioni sportive, prima, dopo e durante i Giochi di Sydney del 2000.
Il 19 agosto 2006, Marion Jones viene trovata positiva all'eritropoietina (EPO) usata in occasione dei campionati americani dello stesso anno a fine giugno adIndianapolis.[1] Le controanalisi svolte il 6 settembre 2006 hanno però esito negativo e l'atleta viene prosciolta dall'accusa di doping. Un anno dopo, il 5 ottobre2007, confessa alla US. District Court diNew York di aver fatto uso a partire dal 1999 di sostanze dopanti, di aver mentito in riferimento al processoBALCO ed alla frode bancaria in cui era implicato il suo ex-compagnoTim Montgomery;[2] contemporaneamente annuncia il ritiro dall'attività agonistica. Tre giorni dopo restituisce le cinque medaglie vinte alle Olimpiadi di Sydney nel 2000.
Il 12 dicembre 2007, il Comitato Olimpico ufficializza la cancellazione dei risultati dell'atleta dall'albo ufficiale sino al 2004 a partire dalle Olimpiadi di Sydney; a questo si aggiunge la richiesta della restituzione dei premi in denaro ottenuti dalla Jones in quel periodo (circa un milione di dollari).
In data 11 gennaio 2008 viene condannata a sei mesi di carcere per aver mentito al giudice riguardo all'uso di sostanze dopanti. La stessa ha svolto per punizione quattrocento ore di lavori socialmente utili.
Finita di scontare la condanna nel settembre 2008, a partire dall'ottobre 2009 Marion Jones lavora sulla sua forma fisica con lo staff delleSan Antonio Silver Stars, squadraWNBA, in vista di un possibile esordio nellapallacanestro professionistica femminile. Ilcoach delle Silver StarsDan Hughes conferma la notizia.[3]
La Jones già nel 2003 era stata scelta neldraft WNBA dallePhoenix Mercury, ma allora non aveva considerato un ritorno al suo primo sport. Il 10 marzo 2010 diventa ufficiale il suo approdo nella lega professionistica femminile americana: firma un contratto annuale al minimo salariale con leTulsa Shock, con cui giocherà la stagione WNBA 2010.[4] Nella prima uscita stagionale, Marion Jones gioca per tre minuti e diciannove secondi, chiudendo la propria prestazione senza segnare. Le Shock perdono 80-74 contro leMinnesota Lynx. Alla fine della sua prima stagione WNBA la Jones fa registrare le medie di 3.4 punti, 1.6 rimbalzi e 0.6 assist a partita.
Il 22 luglio 2011 viene licenziata dalla squadra delle Tulsa Shock;[5] la Jones ha ringraziato il team per la possibilità datale e spera di trovare un'altra squadra per continuare a giocare nella WNBA.
Convolò quindi in seconde nozze con il velocistaTim Montgomery, allora primatista mondiale dei 100 m. Successivamente alla vicendaBALCO che investe in primis il marito, Jones divorzia una seconda volta nonostante abbia avuto da Tim un figlio, Tim Montgomery Jr.