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Mario Monicelli

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Mario Monicelli nel 2007

Mario Alberto Ettore Monicelli[1] (Roma,16 maggio1915Roma,29 novembre2010) è stato unregista,sceneggiatore escrittoreitaliano.

Tra i più celebri registi italiani della sua epoca.[2][3] Insieme aDino Risi[4],Luigi Comencini,Pietro Germi eEttore Scola, fu uno dei massimi esponenti dellacommedia all'italiana, che contribuì a rendere nota anche all'estero con film comeGuardie e ladri,I soliti ignoti,La grande guerra,L'armata Brancaleone eAmici miei.

Candidato sei volte alpremio Oscar (due volte per la migliore sceneggiatura originale, quattro per il miglior film straniero), nonché vincitore di numerosi premi cinematografici. Nel 1991 ricevette ilLeone d'oro alla carriera allaMostra internazionale d'arte cinematografica diVenezia.

Biografia

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Le origini

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Monicelli allamacchina da presa.

Mario Monicelli nacque aRoma il 16 maggio del 1915 in una famiglia originaria diOstiglia (inProvincia di Mantova).[5] Per lungo tempo, si è ritenuto che la sua città natale fosseViareggio, finché il critico cinematograficoSteve Della Casa, compiendo delle ricerche per la stesura del volumeL'armata Brancaleone - Quando la commedia riscrive la storia e per il Dizionario Biografico Treccani, riportò alla luce il fatto di come Monicelli fosse, in realtà, nato a Roma, più precisamente nel rione diCampo Marzio[6] in via della Croce.[1] Sempre secondo Della Casa, pare che Monicelli stesso alimentasse l'equivoco per una sorta di forte affezione verso la città toscana. Il luogo di nascita di Monicelli è stato confermato daLuca Lunardini, sindaco di Viareggio, che ha dichiarato in proposito: "È vero: Mario Monicelli non è nato fisicamente a Viareggio, non risulta iscritto alla nostra anagrafe", aggiungendo come "Da un punto di vista fisico, materiale, Monicelli non nacque a Viareggio ma a Roma; ma amava talmente tanto Viareggio che considerava questa città il luogo in cui era nata la sua anima, quindi lui stesso. E perciò elesse Viareggio a sua città natale, come riportano tutte le enciclopedie e le biografie sulla base della testimonianza diretta raccontata dall'interessato".[7] Un'ulteriore conferma è arrivata daChiara Rapaccini, ultima compagna del regista, che ha confermato in un'intervista come il tutto non fosse altro che "una beffa intenzionale di Mario, più semplicemente qualcuno, all'inizio, aveva scritto che era di Viareggio e lui si è divertito a lasciar correre, anche perché il suo rapporto con Viareggio era fortissimo", aggiungendo che Roma, come corretto luogo di nascita del regista, fosse riportato anche sul suo passaporto.[8]

Suo padre,Tomaso Monicelli, era ungiornalista, direttore deil Resto del Carlino e dell'Avanti! (successore diBenito Mussolini nel 1914 in tale ruolo), nonché critico teatrale edrammaturgo.[9] Mise fine alla sua vita nel 1946, dopo alcuni fallimenti editoriali, sentendosi isolato dal regime fascista, che aveva osato criticare nei suoi articoli. La madre, Maria Carreri, era una donna molto intelligente, sebbene di pochi studi.[6] Mario aveva tre fratelli:Giorgio fu untraduttore ededitore,Furio fu unoscrittore, e raggiunse un buon successo all'epoca con il romanzoIl gesuita perfetto, mentreMino, fu giornalista, scrittore e sceneggiatore.[10][11] Monicelli era inoltre imparentato con la famiglia Mondadori: la sorella del padre, Andreina, era la moglie diArnoldo Mondadori e lo stesso Monicelli racconta di essere stato per molti anni buon amico diAlberto eGiorgio Mondadori.[9]

Monicelli trascorse dunque la sua infanzia a Roma, dove frequentò le scuole elementari.[9] Successivamente, si trasferì con la famiglia aViareggio ma frequentò il ginnasio e due anni diliceo classico aPrato, alConvitto Nazionale Francesco Cicognini[12]; si stabilì poi aMilano, dove finì il liceo e iniziò gli studiuniversitari.[5] Nel capoluogo lombardo, Monicelli frequentòRiccardo Freda,Remo Cantoni,Alberto Lattuada,Alberto Mondadori eVittorio Sereni; insieme fondarono, con l'appoggio dello stesso editore Mondadori, il giornaleCamminare, in cui Monicelli si occupava dicritica cinematografica.[13] Monicelli raccontò di come, nelle sue critiche, si accanisse molto sui film italiani, mentre, di contro, esaltasse i film americani e francesi, che amava molto, affermando che forse lo faceva per una sua velata forma di antifascismo.[14]Camminare non durò molto poiché ilMinistero della Cultura Popolare lo soppresse perché considerato di sinistra.[15]

In seguito, Monicelli fece ritorno inToscana, dove completò gli studi universitari laureandosi inlettere presso la Facoltà di Lettere e filosofia dell'Università di Pisa.[5] Interessato al mondo della celluloide, rimandò continuamente il momento di laurearsi fino alla chiamata alle armi, appena dopo la quale fu laureato poiché, come lo stesso Monicelli affermò, "bastava presentarsi alla laurea vestiti da militari e non occorreva né tesi né altro [...] Così è stata la mia laurea, non so nemmeno se è valida".[13] Nel 1934 girò il suo "primo esperimento cinematografico", ovvero ilcortometraggioCuore rivelatore, ispirato all'omonima opera diEdgar Allan Poe,[5] realizzato insieme ad Alberto Mondadori e Alberto Lattuada, con quest'ultimo in ruolo di scenografo poiché allora studente diarchitettura.[15] I tre lo inviarono aiLittoriali sperando invano che venisse poi proiettato nei Cineguf; il film venne bollato come esempio di "cinema paranoico".

L'anno seguente Monicelli fu collaboratore artistico di Alberto Mondadori nel suo primolungometraggio,I ragazzi di via Pal (1935), tratto dall'omonimo romanzo dell'unghereseFerenc Molnár,[5] realizzato anch'esso nell'ambito del Cineguf milanese.[16] Il film fu inviato aVenezia alla Mostra per le pellicole a passo ridotto, parallela allaMostra Internazionale d'arte cinematografica;I ragazzi della via Pal fece guadagnare ai suoi realizzatori il primo premio e l'opportunità di lavorare nella produzione di un film professionale.[17] Monicelli quindi poté saltare le varie fasi di formazione professionale e fu inviato, assieme a Mondadori, a lavorare come "ciacchista" nella produzione del film diGustav MachatýBallerine, che si svolse aTirrenia.

Si accostò al mondo delcinema grazie all'amicizia conGiacomo Forzano,[18] figlio del commediografoGiovacchino Forzano, fondatore a Tirrenia di moderni studios cinematografici sotto il nome diPisorno, curiosa fusione dei nomi delle due città, eterne rivali,Pisa eLivorno, cheMussolini progettava di compiere. In questi anni, in Monicelli si andò delineando quel particolare spirito toscano che sarà determinante per la poetica cinematografica delle commedie del regista (molti scherzi della trilogia diAmici miei sono episodi che fanno realmente parte della sua giovinezza).

Subito dopoBallerine, Monicelli trovò lavoro, sempre come assistente, nel film diAugusto GeninaLo squadrone bianco.[19] In seguito svolgerà il medesimo ruolo di assistente in vari film, tra cuiI fratelli Castiglioni diCorrado D'Errico; durante la produzione del film conobbeGiacomo Gentilomo, con cui girò due pellicole:La granduchessa si diverte eCortocircuito, nelle quali svolse ufficialmente per la prima volta l'incarico di aiuto-regista e anche di co-sceneggiatore.[20]

Sotto lo pseudonimo diMichele Badiek[21] nel 1937 diresse il film amatorialePioggia d'estate.[5] Il film, in cui Monicelli ebbe il ruolo di regista, sceneggiatore e soggettista, vide la partecipazione diErmete Zacconi e parte della sua famiglia, dell'apporto di molti amici e molti concittadini.[22] Egli affermò che questa esperienza fu importante per la sua formazione poiché imparò a "scrivere per il cinema, a girare, a trattare con gli attori [...] E, soprattutto, a constatare, quando poi lo rivedevo in proiezione, che quello che mettevo in scena ogni giorno non corrispondeva se non in minimissima parte alle mie aspettative".[22] Nel frattempo fu anche il segretario dell'attrice spagnolaMaría Mercader, futura moglie diVittorio De Sica.[23] Nel libro dedicato a Monicelli dalla fondazione "Pesaro Nuovo Cinema Onlus", si afferma nella biografia del regista che, dopo la laurea conseguita a Pisa nel 1941, Monicelli venne inviato l'anno seguente aNapoli per essere imbarcato per l'Africa; Monicelli riuscì però a rimandare l'imbarco finché l'8 settembre non gettò l'uniforme e scappò a Roma, dove rimase nascosto.[24]

Nell'opera semi-autobiograficaL'arte della commedia, Monicelli raccontò che rimase nell'esercito arruolato nella cavalleria dal 1940 al 1943, cercando di evitare il trasferimento, temendo di essere inviato prima inRussia poi inAfrica, finché l'esercito non si disfece; a quel punto scappò a Roma.[25] Rimase nascosto nella capitale fino all'estate del 1944.[24] A Roma frequentò l'Osteria Fratelli Menghi, noto punto di ritrovo per pittori, registi, sceneggiatori, scrittori e poeti tra gliAnni Quaranta e gliAnni Settanta.

L'esordio ufficiale: il lavoro in proprio e i successi

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Monicelli con Totò durante una pausa sul set deI soliti ignoti (1958)

Nel 1945 Monicelli fu aiuto-regista nel primo film diPietro Germi,Il testimone.[26] InL'arte della commedia, Monicelli raccontò che tra lui e Germi si instaurò un profondo legame; egli affermò: "Credo di essere stato uno dei pochissimi amici con cui aveva davvero confidenza".[27] Ad esempio di questo legame Monicelli raccontò di due episodi. Quando Germi entrò in un periodo di crisi dopo la morte della moglie, chiamò Monicelli per dirigere il film che stava preparando (Signore & signori, del 1966), dicendogli che lui non poteva più dirigerlo; a Monicelli piacque molto, ma comunque si rifiutò e incoraggiò Germi a fare il suo film. L'altro esempio è quando Germi, impossibilitato a fareAmici miei per problemi di salute, chiamò Monicelli per dirigerlo.

p. Nel 1946 Monicelli fu scelto, insieme aSteno, da Riccardo Freda per realizzare la sceneggiatura diAquila nera.[25] Il film ebbe molto successo e la coppia Monicelli-Steno fu chiamata per scrivere alcune gag e battute per il filmCome persi la guerra diCarlo Borghesio, e prodotto daLuigi Rovere; da quel film, Monicelli e Steno formarono una coppia di sceneggiatori.[28] La collaborazione con Steno, che durerà fino al periodo tra 1952 e 1953, produrrà alcune delle commedie più interessanti deldopoguerra; tra queste vi èGuardie e ladri (1951) con Totò, film che alFestival di Cannes conquistò il premio alla miglior sceneggiatura.[24] InL'arte della commedia, Monicelli affermò che il sodalizio tra i due si interruppe esattamente durante la realizzazione dei filmLe infedeli eTotò e le donne.[29] Entrambi i film dovevano essere sceneggiati e girati a quattro mani da Steno e Monicelli, ma in realtà quest'ultimo si occupò solamente deLe infedeli poiché si era stancato di fare solo film comici; Steno si occupò invece diTotò e le donne. Tutto questo avvenne senza che i produttori lo venissero a sapere perché altrimenti, racconta Monicelli, non avrebbero dato fiducia alla coppia di registi.

Fu sceneggiatore, insieme aFederico Fellini, anche per film diPietro Germi:In nome della legge (scritto con Pinelli, Germi e Giuseppe Mangione). Nel 1957 Monicelli vinse il premio al miglior regista delFestival internazionale del cinema di Berlino conPadri e figli.[30] Considerato lo "spartiacque" nella sua carriera, fuI soliti ignoti (1958), film che segnò l'avvio verso la cosiddetta "commedia all'italiana".[24] L'anno dopo fu la volta diLa grande guerra (1959), che vinse unLeone d'oro ad ex aequo conIl generale Della Rovere diRoberto Rossellini ed ottenne una candidatura all'Oscar al miglior film in lingua straniera.[24] Nel 1963 Monicelli fu autore del filmI compagni, che ottenne la seconda candidatura ad unpremio Oscar, quelloalla migliore sceneggiatura originale.[24]I soliti ignoti,La grande guerra eI compagni sono tra i capolavori del regista viareggino.[24]

I soliti ignoti, del quale Monicelli fu anche sceneggiatore assieme adAge & Scarpelli e aSuso Cecchi D'Amico, rovesciò per la prima volta la dialettica diGuardie e ladri con la quale lo stesso Monicelli (insieme a Steno che lo affiancò alla regia) aveva impostato fin dal 1951 la rappresentazione del rapporto tra autorità e libertà, tra giustizia togata e semplice sopravvivenza delle classi più umili. Quattro anni dopo, Monicelli ribaltò i ruoli: inTotò e Carolina (1955) Totò non è più un ladruncolo ma un poliziotto, e la censura dell'epoca non prese affatto bene l'ironia intorno alle forze dell'ordine: il film subì pesanti e talvolta inspiegabili tagli, e benché in tempi recenti ne sia stata restaurata la copia originale, continua a essere trasmesso nella versione "epurata" e inquinata da un demenziale titolo di testa imposto dalla censura di allora, francamente insultante anche solo nei confronti del livello attoriale di Totò.

ConI soliti ignoti Monicelli abbandonò quindi la dialettica antagonista tra tutori e trasgressori della legge, rappresentando esclusivamente il lato mite, confusionario e frustrato di un manipolo di aspiranti ladri votati all'insuccesso.La grande guerra, lontano dagli stereotipi classici della commedia, passa da un estremo all'altro del registro tragicomico affrontando un argomento doloroso e complesso come la tragedia dellaprima guerra mondiale, ed è impreziosito dalle memorabili interpretazioni diAlberto Sordi eVittorio Gassman.I compagni, film sulla storia del sindacalismo e, ancor prima, sulla fratellanza tra operai delle fabbriche, è poco noto al grande pubblico ma molto apprezzato dalla critica (con Marcello Mastroianni, Renato Salvatori e Annie Girardot).

Da sinistra,Alberto Sordi,Luigi Petroselli,Camillo Milli,Paolo Stoppa e Mario Monicelli, al primo ciak deIl marchese del Grillo inCampidoglio

Negli anni sessanta Monicelli si dedicò anche a film a episodi:Boccaccio '70 (1962),Alta infedeltà (1964) eCapriccio all'italiana (1968), anche se l'episodio da lui diretto inBoccaccio '70 fu tagliato dal produttoreCarlo Ponti, scatenando la protesta dei registi italiani che decisero quasi tutti di boicottare ilFestival di Cannes del 1962, che avrebbe dovuto essere inaugurato appunto da questo film.[31] NeL'armata Brancaleone (1966) e, con minor efficacia, nel seguito intitolatoBrancaleone alle crociate (1970), Monicelli mise in scena un singolareMedioevo tragicomico, costellato dall'uso di un'inedita lingua maccheronica divenuta memorabile nel cinema italiano. Il film del 1966 venne anche selezionato per il festival di Cannes.[30]

Nel 1973 il filmVogliamo i colonnelli fu selezionato per il festival di Cannes.[30] Tra gli altri film di rilievo occorre ricordareLa ragazza con la pistola (1968), terza candidatura all'Oscar,Romanzo popolare (1974) e i primi due capitoli della trilogia diAmici miei (1975,1982) - quello conclusivo (1985) verrà infatti diretto daNanni Loy.Caro Michele valse per Monicelli l'Orso d'argento alFestival di Berlino nel 1976.[30]

Il film successivo, girato nel pieno deglianni di piombo, ne esprime il dramma ispirandosi a un'opera dello scrittoreVincenzo Cerami:Un borghese piccolo piccolo (1977) è un'opera interamente e profondamente drammatica, estranea alle suggestioni tragicomiche delle opere precedenti e successive comeIl marchese del Grillo (1981), che pure si avvale di un'ottima interpretazione dello stesso Sordi.Il marchese del Grillo gli fece vincere l'Orso d'argento per il miglior regista al festival di Berlino del 1982.[30] Negli anni ottanta e novanta, lo sguardo del regista cambiò ancora: dal maschilismo diAmici miei si passa all'esaltazione della donna contenuta nell'operaSperiamo che sia femmina (1986), con cui tornò a ricevere ampi consensi di critica e pubblico.[30] Il successivoParenti serpenti (1991) presentò nuovamente una caustica rappresentazione del modello familiare attraverso la problematicità dei rapporti tra generazioni, culminante in un finale addirittura tragico e scioccante. Nel 1994 uscì nelle sale il grottescoCari fottutissimi amici, che vide come protagonista l'attore genovesePaolo Villaggio. La pellicola, presentata al Festival di Berlino nello stesso anno, si aggiudicò un Orso d'argento, nella sezionemenzione speciale.[32]

Monicelli si dedicò anche al teatro, sia in prosa che lirico, con alcune felici produzioni, soprattutto neglianni ottanta.[30] Per la televisione produsse il cortometraggioConoscete veramente Mangiafoco? (1981), con Vittorio Gassman,La moglie ingenua e il marito malato (1989) eCome quando fuori piove (2000),[30] mentre come documentarioUn amico magico: il maestro Nino Rota (1999) e vari collettivi. Monicelli si prestò occasionalmente a qualchecameo attoriale, inL'allegro marciapiede dei delitti (1979),Sotto il sole della Toscana (2003),SoloMetro (2007), dando anche la voce al nonno diLeonardo Pieraccioni neIl ciclone (1996).

È da considerarsi probabilmente il regista che meglio di tutti ha interpretato lo stile e i contenuti del genere dellacommedia all'italiana. Il suo attore di riferimento è stato Alberto Sordi, da lui trasformato in attore drammatico inLa grande guerra eUn borghese piccolo piccolo, ma ebbe anche il merito di scoprire le grandi capacità comiche di due attori nati artisticamente come drammatici,[33] Vittorio Gassman neiSoliti ignoti eMonica Vitti nellaRagazza con la pistola. Il sorriso amaro che accompagna sempre le vicende narrate, l'ironia con cui ama tratteggiare le storie di simpatici perdenti, caratterizzano da sempre la sua opera. Forse non è un caso che molti critici considerinoI soliti ignoti il primo vero film della commedia all'italiana, eUn borghese piccolo piccolo l'opera che, con la sua drammaticità, chiude idealmente questo genere cinematografico.

Lapide commemorativa in via dei Serpenti 29 a Roma

Con l'avanzare dell'età, Monicelli diminuì gradualmente la sua attività ma senza mai fermarsi, grazie ad una forma fisica e mentale sempre buona. A dimostrazione di questo, a 91 anni tornò al cinema con un nuovo film,Le rose del deserto (2006). In occasione della sua uscita, in un'intervista aGigi Marzullo, confidò di non aver alcuna paura della morte, ma di temere moltissimo il momento in cui avrebbe smesso di lavorare, perché si sarebbe annoiato moltissimo. Nel 2006 partecipa anche al documentario dedicato ad Adolfo Celi, con la regia del figlio Leonardo Celi,Adolfo Celi, un uomo per due culture, dove nel ruolo di se stesso racconta il rapporto artistico con Adolfo. In un'intervista del 2008 dichiarò di aver abbandonato definitivamente l'attività registica con il cortometraggio documentaristicoVicino al Colosseo... c'è Monti. Nonostante ciò, nel 2010 realizzòLa nuova armata Brancaleone, un cortometraggio di protesta contro i tagli alla cultura e all'istruzione del governo, con la collaborazione del compositoreStefano Lentini, diMimmo Calopresti in veste di sceneggiatore e di Renzo Rossellini come produttore. Il corto venne presentato durante l'Open Day alCine-Tv Rossellini di Roma il 3 giugno 2010, dove furono presenti diversi giornalisti e politici, e oltre ai professori e ai ragazzi vi partecipò anche lo stesso Monicelli. Nello stesso anno prese parte alla realizzazione del cortometraggioL'ultima zingarata, omaggio al suoAmici miei, in cui reinterpretò il ruolo del professor Sassaroli.

A partire dal 2009, ilBif&st diBari assegna un Premio intitolato a Mario Monicelli per la migliore regia tra i film del festival.

La morte

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Ormai minato da uncancro alla prostata in fase terminale, la sera del 29 novembre 2010, verso le ore 21, Monicelli, a 95 anni, decise di togliersi la vita gettandosi dalla finestra della stanza che occupava nel reparto di urologia, al quinto piano dell'ospedale San Giovanni-Addolorata, dove era ricoverato.[34] Dopo le commemorazioni civili tenutesi nella sua casa romana alRione Monti e presso laCasa del cinema, il suo corpo venne cremato.

Vita privata

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Monicelli nel 1991, allaMostra del cinema di Venezia

Tra gli avvenimenti che segnarono di più la sua vita ci fu senz'altro ilsuicidio del padre,Tomaso Monicelli, notogiornalista escrittoreantifascista, avvenuto nel 1946. A tal riguardo disse:

«Ho capito il suo gesto. Era stato tagliato fuori ingiustamente dal suo lavoro, anche a guerra finita, e sentiva di non avere più niente da fare qua. La vita non è sempre degna di essere vissuta; se smette di essere vera e dignitosa non ne vale la pena. Il cadavere di mio padre l'ho trovato io. Verso le sei del mattino ho sentito un colpo di rivoltella, mi sono alzato e ho forzato la porta del bagno. Tra l'altro un bagno molto modesto.[35]»

Il 19 aprile 1988, poco dopo la fine delle riprese deI picari, Monicelli ebbe un grave incidente stradale nei pressi diBracciano.[36] Il regista subì la frattura di entrambi i femori, del bacino, degli avambracci e delle costole, e fu costretto a interrompere le sue attività per diversi mesi.[37]

La sua ultima compagna è stataChiara Rapaccini, conosciuta quando lui aveva 59 anni e lei 19. Hanno avuto una figlia, Rosa, quando lei ne aveva 34 e lui 74. Nel 2007 dichiarava di vivere da solo, di non sentire la lontananza di figli e nipoti (pur avendoli), di essere da qualche anno un elettore diRifondazione Comunista e di avere pianto l'ultima volta alla morte del padre[38], mentre in un'intervista svelava, in particolare, il motivo per cui viveva da solo a 92 anni:

«Per rimanere vivo il più a lungo possibile. L'amore delle donne, parenti, figlie, mogli, amanti, è molto pericoloso. La donna è infermiera nell'animo, e, se ha vicino un vecchio, è sempre pronta ad interpretare ogni suo desiderio, a correre a portargli quello di cui ha bisogno. Così piano piano questo vecchio non fa più niente, rimane in poltrona, non si muove più e diventa un vecchio rincoglionito. Se invece il vecchio è costretto a farsi le cose da solo, rifarsi il letto, uscire, accendere dei fornelli, qualche volta bruciarsi, va avanti dieci anni di più.[35]»

Il 5 dicembre 2009, parlò dal palco delNo Berlusconi Day e di fronte ad una piazza gremita pronunciò parole molto dure contro il governo e l'intera classe dirigente. Il 27 febbraio 2010, intervenne ancora una volta a sorpresa durante la manifestazione organizzata dalPopolo Viola contro ilLegittimo impedimento. Il 25 marzo 2010, partecipò all'eventoRaiperunanotte con un'intervista, nella quale assunse posizioni molto critiche e cupe nei confronti della società contemporanea:

«La speranza è una trappola, è una brutta parola, non si deve dire. La speranza è una trappola inventata dai padroni, di quelli che ti dicono "State buoni, state zitti, pregate che avrete il vostro riscatto, la vostra ricompensa nell'aldilà, perciò adesso state buoni, tornate a casa." [...] Mai avere la speranza, la speranza è una trappola, è una cosa infame inventata da chi comanda.»
«Quello che in Italia non c'è mai stato, è una bella botta, una bella rivoluzione, rivoluzione che non c'è mai stata in Italia... c'è statain Inghilterra, c'è statain Francia, c'è statain Russia, c'è statain Germania. Dappertutto meno che in Italia. Quindi ci vuole qualche cosa che riscatti veramente questo popolo che è sempre stato sottoposto, sono 300 anni che è schiavo di tutti.[39]»

Mario Monicelli, dopo essere lungamente statosocialista,[40] fino a prima dell'elezione diBettino Craxi a segretario (che ha sempre criticato),[41] negli ultimi anni si dichiarava sostenitore diRifondazione Comunista. Monicelli eraateo.[42]

Filmografia

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Regista

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Cinema

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Televisione

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Sceneggiatore

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Attore

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Doppiatore

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Documentari su Mario Monicelli

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  • Mario Monicelli: A Man, reagia di Gian Luca Valentini (1989)
  • Mario Monicelli, l'artigiano di Viareggio, regia di Marco Cucurnia (2001)
  • I sentieri della gloria - In viaggio con Mario Monicelli sui luoghi della grande guerra, regia di Gloria De Antoni (2005)
  • Mario Monicelli - Il re della commedia all'italiana, regia di Lorenzo Bassi e Franco Longobardi (2015)

Pubblicazioni

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Sceneggiature

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  • Mario Monicelli eAge & Scarpelli,Romanzo popolare, Milano, Bompiani, 1974, ISBN non esistente.
  • Mario Monicelli,La grande guerra, Bologna, Cappelli, 1979, ISBN non esistente.
  • Mario Monicelli e Age & Scarpelli,Il romanzo di Brancaleone,Vittorio Gassman (prefazione), Milano, Longanesi, 1984, ISBN non esistente.
  • Mario Monicelli e Age & Scarpelli,Brancaleone alle crociate. Sceneggiatura originale dell'omonimo film di Mario Monicelli, Mantova, Provincia di Mantova/Casa del Mantegna/Circolo del cinema di Mantova, 1989.
  • Mario Monicelli, Age & Scarpelli eSuso Cecchi D'Amico,I soliti ignoti, a cura diAlberto Pallotta, Un Mondo a Parte, 2002.
  • Mario Monicelli eFurio Scarpelli,L'armata Brancaleone, Roma, Gallucci, 2005,ISBN 88-88716-38-6.

Saggistica

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  • Mario Monicelli,Cinema italiano. Ma cos'è questa crisi?, Roma/Bari, Laterza, 1979, ISBN non esistente.
  • Mario Monicelli,L'arte della commedia, a cura di Lorenzo Codelli,Tullio Pinelli, Bari, Edizioni Dedalo, 1986,ISBN 88-220-4520-3.
  • Mario Monicelli,Autoritratto, Firenze, Polistampa, 2002,ISBN 88-8304-500-9.
  • Mario Monicelli, Massimo Bonfatti e Franco Giubilei,Capelli lunghi. Storia e immagini di un film mai nato, Reggio Emilia, Aliberti, 2008,ISBN 978-88-7424-358-7.

Contributi

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  • Aldo Belli,I colori della memoria, Mario Monicelli (presentazione), Lucca, Pacini Fazzi, 1994.
  • Antonio Maraldi (a cura di),Fotografi di scena del cinema italiano. Divo Cavicchioli, Mario Monicelli (prefazione), Cesena, Il Ponte Vecchio, 2000.
  • Francesca Bianchi e Luigi Puccini,Dizionario del cinema per ragazzi, Mario Monicelli (prefazione), Pisa, ETS, 2003,ISBN 88-467-0708-7.
  • Nicola Bultrini eAntonio Tentori,Il cinema della grande guerra, Mario Monicelli (prefazione), Chiari, Nordpress, 2008,ISBN 978-88-95774-05-3.
  • Emiliano Morreale,Cinema vivo. Quindici registi a confronto, a cura di Dario Zonta, Mario Monicelli (intervento), Roma, Edizioni dell'Asino, 2009,ISBN 978-88-6357-008-3.
  • Roberto Gramiccia,Fragili eroi. Ritratti d'artista, Mario Monicelli (prefazione), Roma, DeriveApprodi, 2009,ISBN 978-88-89969-87-8.

Onorificenze

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Grande ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria
«Di iniziativa del Presidente della Repubblica»
— Roma, 27 aprile 1987[43]
Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria
— Roma, 22 marzo 1994[44]
Medaglia d'oro ai benemeriti della cultura e dell'arte - nastrino per uniforme ordinaria
— Roma, 25 febbraio 2000[45]

Riconoscimenti (parziale)

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Mario Monicelli eRoberto Rossellini ricevono ilLeone d'oro ex aequo alFestival del cinema di Venezia nel 1959
Monicelli riceve l'Alabarda d'oro alla carriera nel 2009

Note

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  1. ^abAtto di nascita n. 2828, anno 1915, volume 10, parte 1, serie 1, suPortale Antenati.URL consultato il 31 dicembre 2021.
  2. ^Silvia Bizio e Claudia Laffranchi, 2002, p. 39
  3. ^Antonia Pozzi, 2014, p. 2083.
  4. ^ Alessandro Ticozzi,Mario Monicelli e Dino Risi, i Maestri della Commedia all’italiana, suQuarto Potere, Xodus New Media, 1º settembre 2009(archiviato dall'url originale il 5 dicembre 2010).
  5. ^abcdefMaria Coletti, Francesco Crispino e Ivelise Perniola, 2001, p. V.
  6. ^abStefano Della Casa, 2011
  7. ^Viareggio sì, Viareggio no, la 'beffa' sul luogo di nascita di Monicelli, inLa Nazione, Robin S.r.l., 12 ottobre 2011.
  8. ^ Giulia Iselle,Sorpresa: Mario Monicelli è nato a Roma, inla Repubblica,GEDI Gruppo Editoriale, 13 ottobre 2011.
  9. ^abcMario Monicelli e Lorenzo Lorenzo Codelli, 1986, p. 13.
  10. ^Nello Ajello,Roma:Morto Mino Monicelli, inla Repubblica,GEDI Gruppo Editoriale, 7 febbraio 2000.
  11. ^Mino Monicelli, suNewton Compton Editori, Newton Compton Editori S.r.l., 2015.
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  30. ^abcdefghMaria Coletti, Francesco Crispino e Ivelise Perniola, 2001, p. VII.
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  37. ^Ottavia Monicelli, 2013.
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  39. ^Filmato audio Michele Santoro presenta,Raiperunanotte - Monicelli: “La speranza è una trappola inventata dai padroni”, suYouTube, 4 gennaio 2012.
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Bibliografia

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Libri

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  • Manola Alberighi, Jaures Baldeschi e Federico Cioni,Omaggio a Mario Monicelli, Castelfiorentino, Circolo del Cinema Angelo Azzurro, 2001.
  • Silvia Bizio e Claudia Laffranchi,Gli italiani di Hollywood. Il cinema italiano agli Academy Awards, Roma, Gremese Editore, 2002,ISBN 978-88-8440-177-9.
  • Fabrizio Borghini,Mario Monicelli. Cinquantanni di cinema, Master, 1985, ISBN non esistente.
  • Gian Piero Brunetta,Guida alla storia del cinema italiano (1905-2003), Torino, Einaudi, 2003,ISBN 88-06-16485-6.
  • Orio Caldiron,Mario Monicelli, Roma, CIES, 1981, ISBN non esistente.
  • Maria Coletti, Francesco Crispino e Ivelise Perniola (a cura di),Mario Monicelli, Pesaro, Fondazione Pesaro Nuovo Cinema Onlus, 2001.
  • Masolino D'Amico,La commedia all'italiana. Il cinema comico in Italia dal 1945 al 1975, Milano, Mondadori, 1985, ISBN non esistente.
  • Leonardo De Franceschi (a cura di),Lo sguardo eclettico. Il cinema di Mario Monicelli, 1ª ed., Venezia, Marsilio Editori, 2001,ISBN 88-317-7763-7.
  • Stefano Della Casa,Mario Monicelli, Firenze, La nuova Italia, 1986, ISBN non esistente.
  • Stefano Della Casa,Storia e storie del cinema popolare italiano, Torino, La Stampa, 2001,ISBN 88-7783-134-0.
  • Stefano Della Casa (a cura di),L'armata Brancaleone. Un film di Mario Monicelli. Quando la commedia riscrive la storia, Torino, Edizioni Lindau, 2005,ISBN 88-7180-567-4.
  • Stefano Della Casa,Mario Monicelli, inDizionario biografico degli italiani, vol. 75, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2011.
  • Ivana Delvino,I film di Mario Monicelli, Roma, Gremese Editore, 2008,ISBN 978-88-8440-477-0.
  • Enrico Lancia,I premi del cinema, Roma, Gremese Editore, 1998,ISBN 978-88-774-2221-7.
  • Giacomo Martini (a cura di),Il cinema di Mario Monicelli, Porretta Terme, I Wuaderni del Battello Ebbro, 2007.
  • Sebastiano Mondadori,La commedia umana. Conversazioni con Mario Monicelli, Milano, Il Saggiatore, 2005,ISBN 88-428-1162-9.
  • Ottavia Monicelli,Guai ai baci. Così grande, così lontano: ritratto di mio padre, Sperling & Kupfer, 2013,ISBN 978-88-200-5367-3.
  • Antonia Pozzi,Ti scrivo dal mio vecchio tavolo, Àncora Editrice, 2014,ISBN 978-88-514-1484-9.
  • Chiara Rapaccini,Le mosche del deserto. Spunti dal set del film Le rose del deserto di Mario Monicelli, Firenze, Maschietto Editore, 2006,ISBN 978-88-88967-64-6.
  • Mariano Sabatini e Oriana Maerini,Mario Monicelli. La sostenibile leggerezza del cinema, Roma, Edizioni Scientifiche Italiane, 2001,ISBN 88-495-0061-0.
  • Adriana Settuario,L'espressione triste che fa ridere. Totò e Monicelli, Napoli/Roma, Graus/Centro Sperimentale di Cinematografia, 2007,ISBN 978-88-8346-186-6.
  • Alessandro Ticozzi,Ci vorrebbe la rivoluzione! Elementi di riflessione politico-sociale nell'opera di Mario Monicelli, Ravenna, SensoInverso Edizioni, 2016.
  • Bruno Torri,Cinema italiano. Dalla realtà alle metafore, Palermo, Palumbo Editore, 1973, ISBN non esistente.
  • Aldo Viganò,Commedia italiana in cento film, Recco, Le Mani, 1999,ISBN 88-8012-027-1.

Articoli

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V · D · M
Film diMario Monicelli
Anni 1930I ragazzi di via Pal (conCesare Civita eAlberto Mondadori; 1935) ·Pioggia d'estate (1937)
Anni 1940Totò cerca casa (conSteno; 1949) ·Al diavolo la celebrità (con Steno; 1949)
Anni 1950È arrivato il cavaliere (con Steno; 1950) ·Vita da cani (1950) ·Totò e i re di Roma (con Steno; 1951) ·Guardie e ladri (con Steno; 1951) ·Totò e le donne (con Steno; 1952) ·Le infedeli (1953) ·Proibito (1954) ·Un eroe dei nostri tempi (1955) ·Totò e Carolina (1955) ·Donatella (1956) ·Il medico e lo stregone (1957) ·Padri e figli (1957) ·I soliti ignoti (1958) ·Lettere dei condannati a morte (1959) ·La grande guerra (1959)
Anni 1960Risate di gioia (1960) ·Renzo e Luciana, episodio diBoccaccio '70 (1962) ·I compagni (1963) ·Alta infedeltà (1964) ·Casanova '70 (1965) ·Le fate (1966) ·L'armata Brancaleone (1966) ·La bambinaia, episodio diCapriccio all'italiana (1968) ·La ragazza con la pistola (1968) ·Toh, è morta la nonna! (1969)
Anni 1970Le coppie (1970) ·Brancaleone alle crociate (1970) ·La mortadella (1971) ·Vogliamo i colonnelli (1973) ·Romanzo popolare (1974) ·Amici miei (1975) ·Caro Michele (1976) ·Signore e signori, buonanotte (film collettivo; 1976) ·Un borghese piccolo piccolo (1977) ·I nuovi mostri (1977) ·Viaggio con Anita (1979)
Anni 1980Temporale Rosy (1980) ·Camera d'albergo (1981) ·Il marchese del Grillo (1981) ·Amici miei - Atto IIº (1982) ·Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno (1984) ·Le due vite di Mattia Pascal (1985) ·Speriamo che sia femmina (1986) ·I picari (1988) ·Verona, episodio di12 registi per 12 città (1989)
Anni 1990Il male oscuro (1990) ·Rossini! Rossini! (1991) ·Parenti serpenti (1992) ·Cari fottutissimi amici (1994) ·Facciamo paradiso (1995) ·Idillio edile, episodio diEsercizi di stile (1996) ·I corti italiani (1997) ·Panni sporchi (1999) ·Un amico magico: il maestro Nino Rota (1999)
Anni 2000Un altro mondo è possibile (2001) ·Lettere dalla Palestina (2002) ·Firenze, il nostro domani (2003) ·Le rose del deserto (2006) ·Vicino al Colosseo... c'è Monti (2008) ·La nuova armata Brancaleone (2010)
V · D · M
Leone d'oro alla carriera
1969–1980Luis Buñuel (1969) ·Orson Welles (1970) ·John Ford,Marcel Carné,Ingmar Bergman (1971) ·Charlie Chaplin,Anatolij Golovnja,Billy Wilder (1972) · non assegnato (1973-1981)
1981-1990non assegnato (1981) ·Alessandro Blasetti,Frank Capra,George Cukor,Jean-Luc Godard,Sergej Iosifovič Jutkevič,Alexander Kluge,Akira Kurosawa,Michael Powell,Satyajit Ray,King Vidor,Cesare Zavattini,Luis Buñuel (1982) ·Michelangelo Antonioni (1983) · non assegnato (1984) ·Federico Fellini,Manoel de Oliveira,John Huston (1985) ·Paolo e Vittorio Taviani (1986) ·Luigi Comencini,Joseph L. Mankiewicz (1987) ·Joris Ivens (1988) ·Robert Bresson (1989) ·Miklós Jancsó,Marcello Mastroianni (1990)
1991-2000Mario Monicelli,Gian Maria Volonté (1991) ·Francis Ford Coppola,Jeanne Moreau,Paolo Villaggio (1992) ·Claudia Cardinale,Roman Polański,Robert De Niro,Steven Spielberg (1993) ·Ken Loach,Suso Cecchi D'Amico,Al Pacino (1994) ·Woody Allen,Alain Resnais,Martin Scorsese,Giuseppe De Santis,Goffredo Lombardo,Ennio Morricone,Alberto Sordi,Monica Vitti (1995) ·Robert Altman,Vittorio Gassman,Dustin Hoffman,Michèle Morgan (1996) ·Gérard Depardieu,Stanley Kubrick,Alida Valli (1997) ·Sophia Loren,Andrzej Wajda,Warren Beatty (1998) ·Jerry Lewis (1999) ·Clint Eastwood (2000)
2001-2010Éric Rohmer (2001) ·Dino Risi (2002) ·Dino De Laurentiis,Omar Sharif (2003) ·Manoel de Oliveira,Stanley Donen (2004) ·Hayao Miyazaki,Stefania Sandrelli,Isabelle Huppert (2005) ·David Lynch (2006) ·Tim Burton,Bernardo Bertolucci (2007) ·Ermanno Olmi (2008) ·John Lasseter,Brad Bird,Pete Docter,Andrew Stanton,Lee Unkrich (2009) ·John Woo,Monte Hellman (2010)
2011-2020Marco Bellocchio (2011) ·Francesco Rosi (2012) ·William Friedkin (2013) ·Thelma Schoonmaker,Frederick Wiseman (2014) ·Bertrand Tavernier (2015) ·Jean-Paul Belmondo,Jerzy Skolimowski (2016) ·Jane Fonda,Robert Redford (2017) ·David Cronenberg,Vanessa Redgrave (2018) ·Julie Andrews,Pedro Almodóvar (2019) ·Ann Hui,Tilda Swinton (2020)
2021-2030Roberto Benigni,Jamie Lee Curtis (2021) ·Catherine Deneuve,Paul Schrader (2022) ·Liliana Cavani,Tony Leung Chiu-Wai (2023) ·Sigourney Weaver ePeter Weir (2024) ·Werner Herzog eKim Novak (2025)
Controllo di autoritàVIAF(EN117958828 ·ISNI(EN0000 0001 2148 7856 ·SBNCFIV020193 ·LCCN(ENn79063348 ·GND(DE119382601 ·BNE(ESXX1491378(data) ·BNF(FRcb11997563p(data) ·J9U(EN, HE987007578932005171 · CONOR.SI(SL47999075
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