Con le sue interpretazioni, in particolare nel filmIl grande Caruso (1951), ebbe il merito di far conoscere e amare ai giovani lamusica lirica; infatti, molti furono coloro che intrapresero lo studio del canto lirico dopo aver ascoltato le sue interpretazioni. I suoi dischi sono ancor oggi oggetto di collezione da parte di molti intenditori.
Freddy crebbe nella casa del nonno materno, proprietario di una drogheria, il quale coltivava la passione per lapittura e possedeva una ricca raccolta di dischi diEnrico Caruso; Freddy diventò presto un grande ammiratore del cantante e ascoltava spesso tutti i dischi del nonno, divertendosi a cantare le romanze con la sua naturale voce tenorile.
La madre, che possedeva una bella voce dasoprano, non intraprese l'attività di cantante perché il padre non glielo permise, ma - visto il naturale talento del figlio - pur di riuscire a fargli studiare canto, non si risparmiò di lavorare per diverse ore al giorno. Freddy poté così studiare con l'ex cantante liricaIrene Williams, che nel 1940 gli procurò un'audizione all'Academy of Music diFiladelfia e fece in modo che il maestroSerge Koussevitzky, giunto in quella città per dirigere un concerto, ascoltasse la voce del ragazzo. Per l'occasione, Freddy cantò l'aria «Vesti la giubba», daPagliacci e Koussevitzky, rimasto profondamente impressionato, pare avesse esclamato: «Questa è davvero una voce eccezionale: devi venire con me nel Berkshire». Con l'espressione "nel Berkshire" egli intendeva alludere ai corsi di perfezionamento annualmente tenuti al Festival di Tanglewood (Massachusetts) presso il Berkshire Music Center, ove si ritrovano musicisti e cantanti semiprofessionisti per studiare, perfezionarsi e riposarsi insieme.
Freddy si impegnò con serietà per migliorare e affinare le sue doti naturali, distinguendosi come miglior allievo e riuscendo così a esordire il 7 agosto 1942 neLe allegre comari di Windsor diNicolai, con il ruolo diFenton, riscuotendo unanimi consensi. Fra gli altri, il critico delNew York Times lodò in particolar modo «la superba potenza della sua voce».
In questo periodo assunse il nome d'arte di Mario Lanza, in onore della madre, e poco tempo dopo partì per il servizio militare presso la base aerea di Marfa (Texas). Qui intrattenne le truppe con alcuni spettacoli e venne soprannominato dai suoi commilitoniIl Caruso dell'Air Force. Ingaggiato per unmusical al Winged Victory aHollywood, firmò un contratto di cinque anni con la casa discograficaRCA Victor. Inoltre, nello stesso periodo, partecipò anche al musicalOn the Beam. Terminato il servizio militare nel 1945, poco tempo dopo si sposò aBeverly Hills con Elizabeth "Betty" Hicks.
Lanza si trasferì aNew York e continuò a perfezionarsi nel canto grazie al sostegno economico del suo agente Sam Weiler, che gli fece studiare pianoforte e canto conEnrico Rosati, già maestro diBeniamino Gigli; nel 1942, grazie alle sue doti canore, vinse una borsa di studio. Firmò un contratto con la "Columbia Concert" e partecipò a una tournée che lo portò negli Usa, inMessico e inCanada, insieme al sopranoFrances Yeend e al baritonoGeorge London.
Nel 1947 venne chiamato dallaMetro-Goldwyn-Mayer per interpretare una serie di sette film musicali (il cui responsabile del doppiaggio fuErcole Pace) che lo impegnarono per altrettanti anni; nel frattempo continuò a tenere concerti, a incidere dischi e a partecipare a programmi televisivi. Iniziò anche una serie di tour di concerti programmati dalla MGM, che culminarono con una grande performance il 24 luglio 1948, accanto al sopranoKathryn Grayson.
Nel 1949 interpretò il suo primo film musicale,Il bacio di mezzanotte, dove recitò nel ruolo di un autotrasportatore di pianoforti. Al termine delle riprese, Lanza riuscì a coronare quello che era sempre stato il suo sogno: interpretare un'opera lirica. Fu interprete di Pinkerton nellaMadama Butterfly diPuccini, cantando insieme al sopranoTomiko Kanazawa: nelle uniche due rappresentazioni, ottenne i favori della critica.
La sua popolarità e gli impegni sempre più pressanti non gli permisero di interpretare altre opere liriche e i critici riterranno che questa sarà una vera perdita per il mondo delbelcanto.
Il 5 maggio 1949 incise un disco di romanze che sarà considerato dallaNational Records Critics Association come migliore registrazione dell'anno. Nel 1950 girò il filmIl pescatore della Louisiana, interpretando la sua più famosa canzone,Be My Love, e duettando conKathryn Grayson in alcune romanze di celebri opere, tra cuiMadama Butterfly, in cui il cantante riprese il ruolo di Pinkerton.
Subito dopo si produsse in quella che è considerata la sua migliore interpretazione cinematografica, nel filmIl grande Caruso (1951): la raccolta con i brani del film, comprendente circa quindici pezzi del repertorio di Caruso, venderà in tutto il mondo più di un milione di copie e gli varrà ildisco d'oro.
Il 26 giugno 1951 firmò un contratto con laCoca-Cola per interpretare uno spettacolo televisivo con cadenza settimanale,The Mario Lanza Show, di cui vennero realizzate 59 puntate, trasmesse dalle reti CBC ed NBC.
In questo show, oltre ad ospitare personaggi famosi, Lanza mostrò al suo pubblico - talmente entusiasta da non permettere l'effettuazione di riprese in diretta e da costringere la produzione a mandare in onda le puntate in differita – di essere in grado di interpretare canzoni di tutti i generi, da brani diVerdi alle canzoni popolari, daCole Porter ai canti religiosi.
Nel 1954 ruppe con laMGM, che gli proibirà di girare film con qualsiasi altra casa cinematografica, vietandogli inoltre di incidere dischi e partecipare a concerti. Solo due anni dopo Lanza riuscì a liberarsi dalle costrizioni della MGM e a firmare un contratto con laWarner Bros., per la quale interpretò il filmSerenata, accanto aJoan Fontaine eVincent Price.
Ma il suo amore restò sempre l'opera e, nel 1957, partì con la famiglia per l'Italia, dove nel 1958 giròArrivederci Roma, un film conRenato Rascel eMarisa Allasio; nell'occasione, incise anche la celeberrima canzone che dà il titolo al film. Nel 1959 interpretò il suo ultimo ruolo cinematografico nella pellicolaCome prima, a fianco diZsa Zsa Gábor.
Il mondo della lirica sembrava non voler rinunciare al talento di Lanza e gli propose alcune esibizioni: laScala diMilano lo volle per ilRigoletto, mentre ilTeatro di San Carlo diNapoli gli diede l'opportunità di interpretare un'opera a sua scelta. Lanza scelsePagliacci, ma il destino non gli concesse di coronare il suo sogno: già reduce da unattacco cardiaco alcuni mesi prima, il cantante venne ricoverato d'urgenza per un malore presso la clinica romana Valle Giulia, dove morì a soli 38 anni, il 7 ottobre 1959; il decesso fu attribuito aembolia polmonare, in quanto il cantante era affetto da unaflebite agli arti inferiori (condizione predisponente), ma non fu eseguita un'autopsia e la morte, secondo alcuni, potrebbe essere ascrivibile allatachiaritmia datireotossicosi provocata dalle massicce dosi digonadotropina corionica assunte dal cantante allo scopo di perdere peso[2].
(EN) Ray StuartImmortals of the Screen, Bonanza Books, New York 1965
(EN) Matt Bernard.Mario Lanza (New York: Macfadded-Bartel, 1971)
(EN) Raymond Strait and Terry Robinson.Lanza: His Tragic Life (Englewood Cliffs, NJ: Prentice-Hall, 1980)
(EN) Derek Mannering.Mario Lanza; A Biography (London: Hale 1991)
(EN) William E. Studwell. "Mario Lanza". InThe Italian American Experience: An Encyclopedia, ed. Salvatore J. LaGumina (New York: Garland, 2000) 332-33
(EN) George Carpetto. "Mario Lanza". InItalian Americans of the Twentieth Century, ed. George Carpetto and Diane M. Evanac (Tampa, FL: Loggia Press, 1999), pp. 202–203.