L'ispirazione fondamentale della Resistenza è stata la conquista della Libertà. Libertà per tutti e di tutti.
Altre cariche
Presidente del Consiglio dei ministri Ministro dell'interno Ministro degli affari esteri Ministro dell'agricoltura e delle foreste Segretario della Democrazia Cristiana Eurodeputato
Frequenta le scuole elementari del Patronato Leone XIII e ilLiceo ginnasio Antonio Pigafetta di Vicenza. Nel1937 consegue la laurea in Lettere presso l'Università di Padova con una tesi suGiuseppe Giacosa. Tra il 1941 e il 1943 presta servizio militare come allievo ufficiale, poi come sottotenente di artiglieria aMantova,Sabaudia,L'Aquila eCecina. Tra il 1943 e il 1945 partecipa alla Resistenza e dirige il giornaleIl Momento.
Rumor proveniva da una famiglia profondamente cattolica: il nonno e il padre erano titolari di una stamperia che produceva giornali di area cattolica, e anche i testi delle encicliche papali. Dopo l'armistizio di Cassibile, entrò a far parte dellaDemocrazia Cristiana (DC) e dellaresistenza vicentina, rappresentando il suo partito a livello regionale nel comitato di liberazione. Nel dopoguerra si impegnò nel radicamento dellaDC vicentina, diventando uno dei leader di spicco del partito nelVeneto, venendo eletto deputato all'Assemblea Costituente nel1946.
Nel1948 fu eletto per la prima volta deputato, carica che avrebbe poi mantenuto in tutte le legislature successive fino al1976. Nonostante la sua giovane età, Rumor si mise subito in vista come uno dei leader di spicco dellaDemocrazia Cristiana e, in particolare, della corrente dossettiana diCronache sociali, dal nome dell'omonima rivista fondata a Roma nel 1947.
Al Congresso nazionale del1949, dove fu eletto per la prima volta nel Consiglio nazionale della DC, Rumor presentò un'importante relazione sui problemi del lavoro in Italia: in questa relazione, coerentemente con il pensiero dossettiano, emerse in modo evidente la sua volontà di fare della DC un protagonista nel processo di cambiamento economico e sociale, affermando la necessità di avviare «un grande disegno riformistico, ispirato ad un solidarismo sociale che era patrimonio della cultura politica del cattolicesimo democratico»[2]. Come ebbe modo di chiarire in un successivo articolo apparso suCronache sociali, Rumor sosteneva quindi la necessità che lo Stato si affermasse come «promotore e regolatore d'una bene ordinata e organica azione di solidarietà tra le classi e all'interno delle classi»[3].
Nel1950Guido Gonella successe aPaolo Emilio Taviani nel ruolo disegretario della DC; obiettivo della nuova segreteria era quello di costruire una gestione unitaria del partito a supporto del governo guidato daAlcide De Gasperi. In questo contesto, Rumor fu nominato per la prima volta vicesegretario assieme aGiuseppe Dossetti, in rappresentanza dell'area diCronache sociali.
Il ritiro dalla politica attiva diGiuseppe Dossetti lasciò il gruppo diCronache sociali orfano del suo leader carismatico; tuttavia, i principali esponenti della corrente si diedero presto da fare per riorganizzare le proprie posizioni all'interno del partito. Mariano Rumor svolse in questo senso un ruolo determinante per la nascita della nuova corrente diIniziativa democratica, che riuniva non solo i reduci del dossettismo (qualiLa Pira,Fanfani,Moro), ma anche elementi della maggioranza centrista degasperiana (comeTaviani oScalfaro).
Fu proprio Rumor a stendere la bozza del manifesto politico diIniziativa democratica, pubblicato poi sul primo numero dell'omonima rivista attorno alla quale iniziava a strutturarsi la corrente. In questo testo, accanto alla dichiarazione di appoggio aDe Gasperi e alPatto Atlantico (e di conseguenza dell'inserimento dell'Italia all'interno delblocco occidentale), venne riaffermato il principio dossettiano di un partito cristianamente riformista, capace dimuovere il paese verso un'evoluzione democratica[4]. Con questi argomenti gliiniziativisti si candidarono non solo a rivendicare l'eredità politica del dossettismo, ma anche a proporsi come un interlocutore affidabile per le altre componenti del partito.
Rumor svolse subito un ruolo di primo piano nella corrente. Tale visibilità lo portò a ricoprire i primi incarichi governativi; esordì al governo come sottosegretario all'Agricoltura nelVII governo De Gasperi (1951-1953), incarico che mantenne anche nell'VIII governo De Gasperi e nelgoverno di Giuseppe Pella. Nel breveprimo governo Fanfani (gennaio-febbraio 1954) fu promosso a sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.
Dopo il Congresso nazionale diNapoli del1954, che vide l'affermazione diIniziativa democratica e la successiva elezione diFanfani a segretario del partito, Rumor fu rieletto vicesegretario nazionale. Mantenne quest'incarico per i successivi cinque anni, fino allo scioglimento della corrente diIniziativa democratica.
All'interno diIniziativa democratica affiorarono non pochi dissensi verso la linea politica della segreteria diFanfani, che cautamente iniziava ad aprire alla prospettiva di una collaborazione col ilPSI[5]. Con l'esasperarsi di queste tensioni, esponenti di primo piano della corrente, tra cui lo stesso Rumor, misero in minoranza il Segretario nel corso del Consiglio Nazionale del 14 - 17 marzo1959. Si determinò in questo modo una spaccatura diIniziativa democratica tra gli uomini rimasti vicini all'ex Segretario e il gruppo dissidente (ormai da tutti ribattezzato deiDorotei, dal luogo in cui si erano riuniti prima del consiglio nazionale, il convento delle suore di Santa Dorotea a Roma) raccolto attorno adAntonio Segni, Mariano Rumor eAldo Moro, che fu eletto nuovo Segretario.
Rumor divenne così uno dei leader della nuova corrente. Questa posizione gli valse la nomina a ministro dell'Agricoltura nelsecondo governo Segni, carica che avrebbe conservato nei successivi governiTambroni, nelFanfani III eFanfani IV. In questo ruolo, Rumor contribuì alla definizione di uno dei primi piani per lo sviluppo e l'innovazione del settore agricolo nazionale, il cosiddettoPiano Verde.
Rumor fu Segretario politico dellaDemocrazia Cristiana tra il1964 e il1969, guidando il partito nella complessa fase di collaborazione di governo con ilPSI. Nei cinque anni alla guida della DC, Rumor cercò di rassicurare l'elettorato moderato, nel tentativo di recuperare i consensi persi nelle elezioni precedenti. Il nuovo Segretario (e con lui tutto il gruppo dirigentedoroteo) si impegnò a fondo per unanormalizzazione della spinta riformista del primo Centro-Sinistra, mettendo spesso in difficoltà il Presidente del ConsiglioAldo Moro.
Rumor incarnava le caratteristiche tipiche dei dorotei: la cautela, la moderazione, la propensione per la mediazione più che per la decisione, l'attenzione alle questioni pratiche, concrete, piuttosto che alle grandi strategie, la rappresentanza degli interessi del ceto medio di provincia, il legame privilegiato con la pubblica amministrazione, con il mondo cattolico, con i coltivatori diretti. Alleelezioni politiche del 1968 la DC riuscì ad aumentare, seppur di poco, i propri voti: questo risultato fu vissuto come un successo della segreteria di Rumor e fece emergere il suo nome quale candidato naturale alla guida del governo.
Rumor presidente del Consiglio dei ministri alla presentazione alla Camera dei deputati del suoterzo governo, 1º aprile1970.
Nel1968 divenne per la prima voltaPresidente del Consiglio dei ministri, guidando tre diversi esecutivi dicentro-sinistra fino al1970. Sotto Rumor fu inaugurata la commissione parlamentare di inchiesta riguardo alla vicenda deifascicoli SIFAR, si procedette ad un revisione delle pensioni (legge 30 aprile 1969, n. 153) e del settore scolastico (legge 15 febbraio 1969, n. 9) che venne potenziato istituendo lascuola materna statale (legge 18 marzo 1968, n. 444), venne definitivamente deciso il varo delleregioni, fu approvato loStatuto dei lavoratori (legge 20 maggio 1970, n. 300) accompagnato da incentivi salariali, pensionistici e previdenziali cercando di porre un argine alla violenza politica e ai disordini.
Sempre in questo periodo il Parlamento approvò le norme che istituivano ilreferendum (legge 25 maggio 1970, n. 352), in corrispondenza con le ampie polemiche che circondavano la successiva introduzione deldivorzio in Italia. In campo internazionale il governo di Rumor si distinse per la firma, il 28 gennaio 1969, deltrattato di non proliferazione nucleare. In un contesto difficile, caratterizzato dall'emergere della contestazione operaia e studentesca e tristemente segnato dallastrage di piazza Fontana, la crisi della formula politica di centro-sinistra creò una situazione di profonda instabilità che finì col travolgere i governi di Rumor.
Lo statista di Vicenza tornò al governo nel1972 comeMinistro dell'interno nelI e nelII esecutivo guidato daAndreotti (1972-1973), compagini caratterizzate dall'esclusione delPSI dal governo e da una ripresa della collaborazione tra democristiani ePLI.
Il 17 maggio 1973, in qualità di Ministro dell'Interno, Rumor inaugurò all'interno della questura di Milano un busto in onore del commissarioLuigi Calabresi, poco dopo questa cerimoniala questura fu oggetto di un attentato che causò 4 morti e 52 feriti il cui obiettivo sarebbe stato proprio lo stesso Rumor: secondo le indagini svolte negli anni novanta[7], l'estrema destra lo avrebbe ritenuto colpevole di aver violato gli accordi clandestini precedentemente presi non proclamando lo stato d'assedio quando era presidente del Consiglio il 12 dicembre 1969 in occasione dellastrage di piazza Fontana[8].
In qualità di capo dell'esecutivo il Presidente Mariano Rumor, in risposta all'evento storico dellacrisi energetica di quell'anno, varò un piano nazionale di “austerity economica” per il risparmio energetico che prevedeva cambiamenti immediati: il divieto di circolare in auto il giorno della domenica, la fine anticipata dei programmi televisivi, nonché la riduzione dell'illuminazione stradale e commerciale. Insieme a questi provvedimenti con effetti immediati, il governo impostò anche una riforma energetica complessiva che prevedeva fra l'altro la costruzione, da parte dell'Enel, dicentrali nucleari per limitare l'uso del greggio.
Anche questa formula di centro-sinistra si concluse rapidamente nel1974, in seguito agli scossoni provocati sul quadro politico dalreferendum sul divorzio. I governi Rumor sono ricordati per aver gravato fortemente suldebito pubblico dei decenni successivi a causa delcondono fiscale del 1973 e dei generosi trattamenti pensionistici (baby pensioni,metodo retributivo epensioni sociali), con costi valutati in almeno 150 miliardi di euro al 2018, nonché per la dipendenza da prestiti internazionali.[9]
Nel 1976 loscandalo Lockheed coinvolse anche diverse alte cariche dello stato italiano; Rumor fu accusato, in qualità di presidente del Consiglio nel1968, di essere il percettore, insieme aiministri della difesaLuigi Gui eMario Tanassi, di una tangente di un milione di dollari dalla societàLockheed Corporation al fine di creare le condizioni per la vendita in Italia degli aereiHercules 130. Tale accusa era determinata dal fatto che, secondo la società Lockheed, ad aver ricevuto questa tangente fosseAntelopeCobbler, un nome crittografato in cui poteva celarsi il nome di Mariano Rumor, ma anche quello diGiovanni Leone,presidente della Repubblica. Rumor fu prosciolto dalla commissione inquirente il 29 gennaio1977, mentre Gui e Tanassi furono rinviati a giudizio dallaCorte costituzionale: il primo fu assolto mentre il secondo fu riconosciuto colpevole di corruzione.
Per quanto concerneva il presidente Leone, nonostante fosse stata riconosciuta la sua estraneità, una violenta campagna di stampa denigratoria deL'Espresso diCamilla Cederna e deiRadicali lo costrinse alle dimissioni nel giugno del1978. Rumor fu eletto dapprima deputato alParlamento europeo nel corso della sua prima legislatura (1979-1984) ed in seguito fu senatore nellaVIII,IX eX legislatura dal1979 al1990 in cui ricoprì però un ruolo marginale; sono i lunghi anni della PresidenzaCraxi, della segreteria diCiriaco De Mita e del cosiddettoCAF.
^Gianfranco Bertoli sarebbe stato "agganciato a Mestre dal gruppo affinché, munito della bomba ananas lui affidata, non avesse esitazioni a recarsi a Milano e ad attentare alla vita dell'on. Mariano RUMOR dinanzi alla Questura di Milano (int. DIGILIO 12.10.1996 f.4-6 e 14.10.1996 f.1-3). L'operazione, non facile vista l'instabilità di carattere di Gianfranco BERTOLI e la necessità che egli fosse sorretto psicologicamente ed economicamente, aveva la finalità, dopo il rifiuto opposto da Vincenzo VINCIGUERRA l'anno precedente ad accettare tale compito, di colpire il "traditore" e il "vigliacco" Mariano RUMOR che, nel dicembre 1969, quando era Presidente del Consiglio, dopo molte titubanze, aveva rifiutato di decretare lo stato di pericolo pubblico, reso impossibile la prevista presa di posizione dei militari e fatto fallire il disegno strategico/politico che stava intorno agli attentati del 12.12.1969 (interr. DIGILIO 21.2.1997 f.1-3)"Guido Salvini,Sentenza ordinanza (PDF), Milano, Tribunale, 1998, p. 131.URL consultato il 13 dicembre 2019(archiviato dall'url originale il 20 giugno 2012).
^ Maurizio Dianese e Gianfranco Bettin,La strage. Piazza Fontana. Verità e memoria, Milano, Feltrinelli, 2002.
A cura di Costanza Ciscato,Mariano Rumor, discorsi sulla Democrazia Cristiana, Franco Angeli, 2010,ISBN 978-88-568-1723-2
Pino Contin,La Democrazia Cristiana vicentina dopo De Gasperi (1954-1968). Il partito di M. Rumor, Vicenza, Cooperativa Tipografica degli Operai Editrice, 2011,ISBN 978-88-9006-256-8
R. Fornasier,Mariano Rumor e le ACLI vicentine, Franco Angeli, 2011,ISBN 978-88-568-3602-8
Francesco Malgeri,La stagione del centrismo: politica e società nell'Italia del secondo dopoguerra, 1945-1960, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2002,ISBN88-498-0335-4.