Il termine è ampiamente usato anche come sinonimo dioceano quando esprime un concetto generico, per esempio quando si parla deimari tropicali, diacqua di mare o dibiologia marina; equivale aoceano anche se lo si contrappone alleterre emerse.
In pochi casi, molto particolari, lo stesso termine è usato per indicare masse d'acqua chiusa, ossia deilaghi, quando essi siano salmastri ma di notevole estensione, come ilMar Caspio, o quando si estendono in regioni in cui la lingua locale non distingue chiaramente tra mari e laghi, come ilMar Morto.
I mari dipendenti sono le parti di un oceano che si distinguono dal resto perché contornati parzialmente dalla terraferma, in misura più o meno consistente. Si distinguono quindi dall'oceano aperto[2].
Quando un mare interno è molto vasto e circondato da terre appartenenti a più di uncontinente osubcontinente è detto "mare mediterraneo". Nell'uso pratico, questo termine si applica ai seguenti quattro mari[6]:Mar Mediterraneo, il mediterraneo perantonomasia[7] (tra Europa, Asia e Africa), ilMar Glaciale Artico (tra Europa, Asia e America), ilMediterraneo Australasiatico (tra Asia e Oceania) e ilMediterraneo Americano (tra i due subcontinenti dell'America del Nord e dell'America del Sud). Il nome di questi mari è riportato nelle carte geografiche solo nei casi del Mar Mediterraneo propriamente detto e del Mar Glaciale Artico; negli altri due casi, il nome è usato in oceanografia, geologia e biologia marina, mentre nelle carte si trovano i nomi dei mari dipendenti[8]
Secondo alcuni testi, i mari interni circondati da terre appartenenti ad uno stesso continente, e quindi non considerabili "mediterranei", sono denominati "mari periferici"[4]; altri, invece, usano quest'espressione come sinonimo di "mare dipendente"[9]; altri testi ancora usano l'espressione "mari periferici" per indicare una categoria intermedia tra i mari marginali e i mari interni: quella dei mari separati dall'oceano attraverso un cordone di isole[3].
In base a criteri geologici si parla invece di mari epicontinentali, bacini che si estendono sulla piattaforma continentale[4].
Si fornisce di seguito un elenco di mari dipendenti, suddivisi secondo l'oceano di appartenenza. In alcuni casi si noterà che alcuni mari dipendenti, e in particolar modo imari mediterranei, comprendono a loro volta altri mari. Sono inclusi alcunigolfi,baie ecanali che, per la loro straordinaria vastità, sono considerabili mari sotto ogni aspetto, nonostante il nome.
Nell’uso comune, ma non in quello scientifico[12], alcuni laghi vengono chiamati "mari" o "mari chiusi" quando sono di vastissime dimensioni oppure, anche se limitati di estensione, le loro acque sono salate, o infine per consuetudine legata alle lingue parlate nella zona in cui si estendono, in cui nella toponomastica si indicano con lo stesso termine tutte le distese d'acqua; in arabo, ad esempio, con il terminebahr si intendono i laghi, i mari e anche i grandi fiumi[13].Tra questi rientrano:
Mar Morto: lago salato di dimensioni limitate; è ritenuto, assieme al lago di Tiberiade, parte del residuo dell'anticalaguna Sedoom. Viene chiamato mare per i motivi toponomastici precedentemente menzionati.
Lago di Tiberiade: conosciuto anche come "mar di Galilea", è un lago d'acqua dolce con origini comuni al mar Morto. Anch'esso viene chiamato mare per motivi toponomastici.
Lago d'Aral: chiamato anche "mar d'Aral", era un lago salato la cui origine è la medesima del Caspio. A causa della deviazione dei suoi due unici tributari, si è quasi del tutto prosciugato. Viene anche chiamatomare per ragioni etimologiche e non legate alla sua precedente estensione.
Lago Salton: detto in inglese "Salton Sea", ossia "mare Salton", è un lago tettonico generatosi a causa di una recente esondazione del fiumeColorado. Deve l'appellativo di mare alla sua salinità.
LaLuna è caratterizzata da varie configurazioni morfologiche chiamate mari, pur non essendo caratterizzati dalla presenza di acqua; si tratta in realtà dipianurebasaltiche. Sono stati chiamati mari perché il colore più scuro faceva presupporre nell'antichità la presenza diacqua. Sulla Luna è presente dell'acqua, non allo stato liquido, ma sotto forma dighiaccio; l'origine di tale ghiaccio dovrebbe essere dovuta acomete che si sono scontrate con il satellite in posizioni poco o per nulla irradiate dai raggi delSole.
Acqua liquida potrebbe essere presente sulla superficie o nel sottosuolo di molti altri satelliti, tra cui ricordiamo principalmenteEuropa, una delle 79 lune diGiove. Si pensa che Europa ospiti al suo interno un vero e proprio oceano sotto la superficie ghiacciata, circondante tutto il satellite. Si pensa che sulla superficie diTitano siano presentiidrocarburi liquidi, anche se sarebbe più esatto descriverli come "laghi" al posto di "mari".
Lo studio del comportamento del mare e dei suoi fenomeni, tradizionalmente collegato con lanavigazione, lasciato alle considerazioni empiriche basate sull'esperienza dei marinai. Il suo studio scientifico non è mai stato sviluppato finché non vi è stato l'interesse. Una prima grande campagna di ricerca venne fatta per poter prevedere le migliori condizioni per losbarco in Normandia dellaseconda guerra mondiale, altri fondi di ricerca furono stanziati dalle multinazionali nelle campagne di trivellazione delle piattaforme petrolifere daglianni cinquanta a oggi. Ancora oggi, gran parte delle ricerche si basano su considerazioni sperimentali e probabilistiche. Il movimento delle onde si definisce comemoto ondoso e con le dovute approssimazioni il suo studio ha suddiviso le onde in diversi tipi, che si possono definireregolari.
Al mare è in genere attribuita una importante e non trascurabile forza mitigatrice sul clima. L'azione mitigatrice del mare fa sì che l'acqua (del mare o di un lago) in estate accumuli calore dall'ambiente soprastante per restituirlo progressivamente durante la stagione invernale: da questo risultano una temperatura massima estiva e una temperatura minima invernale medie (sia reali sia percepite con umidità relativa e umidità assolute), e una differenza termica finale decisamente minori rispetto al clima continentale.
Questo divario cresce via via che in latitudine-longitudine ci si allontana dal livello del mare (dai due tropici ai poli aumenta a causa tra luglio e gennaio per la diversa inclinazione dei raggi solari e la diversa durata del giorno), mentre scende con l'altitudine (in montagna durante l'estate la temperatura è più bassa). Per questi due fattori, il semplice valore assoluto dell'escursione termica non può essere adottato come misura dell'influenza del mare su un certo clima locale. Una delle più valide formule per il calcolo dell'indice di marittimità è quella del climatologo russo N. N. Ivanov[16]
La costa o litorale è la linea di confine tra la terra e l'acqua di unoceano,golfo, mare o grandelago. Comprende sia laspiaggia sommersa sia quella emersa e termina quando cambia l'assetto vegetativo o fisiologico. Leonde marine, ilmoto ondoso, lemaree sviluppano fenomeni ditrasporto dei sedimenti, che può esserelongitudinale otrasversale alla linea di riva. Sotto il profilo dellapendenza di una spiaggia, essa può essere divisa in dissipativa, intermedia o riflettente.
Enciclopedia moderna illustrata - volume 1, Vallardi, 1952 (p. 317).
Per il concetto di "oceano aperto":
Mariasole Bianco,Pianeta oceano, Rizzoli, 2020 (cap. 2 -Il grande blu)
^abcdVocabolario Treccani, lemmamare, accezione "2" (in questo testo si usano le espressioni "mari marginali", "mari interni o continentali", "mari periferici", "mari intercontinentali o mediterranei".
^abcdeRivista geografica italiana - volume 30, Società di studi geografici di Firenze, 1924 (p. 73). In questo testo si usano le espressioni "mari interni" e "mari aperti".