Antiche regioni europee Marcomannia | |
Localizzazione | territori a nord del medio corso delDanubio |
Periodo | fine delII secolo d.C. |
Popoli | Marcomanni, iQuadi, iNaristi, iCotini e forseOsii edAnartii. |
Provincia romana? | 178-180? |
Marcomannia era il nome che, come ci tramanda laHistoria Augusta,[1] l'imperatore romanoMarco Aurelio intendeva dare allaprovincia che progettava di istituire al termine delleguerre marcomanniche. Corrispondeva ai territori dell'attualeSlovacchia occidentale,Cechia orientale (Moravia) eAustria nord-orientale (Bassa Austria).
Il suo territorio comprendeva l'attualeMoravia eSlovacchia, a nord delDanubio, vale a dire a nord dellimes dell'impero romano, che da Vindobona (odiernaVienna) conduceva ad Aquincum (odiernaBudapest). Un caposaldo dell'occupazione romana in questa regione era la zona diMušov (dove erano presentivexillationes dellalegio XGemina) a una cinquantina di km a nord diCarnuntum (sede dellalegio XIV Gemina), come pure aTrenčín (inSlovacchia), dove è stata trovata un'iscrizione che celebra la vittoria diMarco Aurelio e dei 2855 soldati dellalegione II Adiutrix nella località chiamata comeLeugaricio.
I popoli che dovevano far parte di questa nuovaprovincia romana erano: iMarcomanni, iQuadi, iNaristi, iCotini e forseOsii edAnartii.
Occupata l'interaGermania settentrionale e centrale fino all'Elba, mancava soltanto la parte meridionale, ovvero laBoemia, per completare l'opera di conquista dell'intera area germanica. Era necessario, pertanto, annettere anche il potente regno deiMarcomanni diMaroboduo. Tiberio aveva progettato tutto e nel6 cominciava questa campagna che credeva, l'ultima.[2][3]
Con una manovra "a tenaglia",[4]Senzio Saturnino avrebbe dovuto muoversi daMoguntiacum (o dalla fortezza legionaria diMarktbreit, posizionata lungo ilfiume Meno) con 2-3legioni (si trattava forse delle legioniXVII,XVIII eXIX oXVIGallica) che dovevano congiungersi all'esercito diRezia (formato probabilmente dallaIGermanica e dallaVAlaudae).
Tiberio procedeva, invece, dal fronte sud-orientale, daCarnuntum sulDanubio,[5][6] con altre 4-5 legioni (VIIIAugusta dalla Pannonia,XVApollinaris eXXValeria Victrix dall'Illirico,XXI Rapax dallaRezia,XIIIGemina,XIIIIGemina e dalla Germania Superior e un'unità sconosciuta), e doveva inoltrarsi prima inMoravia (dove sono state trovate tracce di unaccampamento legionario aMušov)[7] e poi nel cuore dellaBoemia, il centro del potere diMaroboduo.[8]
A cinque giorni prima di riunirsi, gli eserciti furono fermati dalla rivolta inPannonia eDalmazia.[9]
Una volta liberate leprovince romane di Rezia, Norico e Pannonia, dopo duri e ripetuti scontri nel corso di oltre un anno di guerra (nel170/171).Marco Aurelio decise di passare al contrattacco nel172, penetrando in territorio germanico, risalendo i fiumi:
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Fu così che i Romani occuparono buona parte dei territori a nord delDanubio, sottomettendo totalmente le popolazioni abitanti l'odiernaMoravia eBassa Austria (Naristi,Marcomanni eCotini), confinanti con la provincia romana dellaPannonia superiore.
E mentre Marco stava cominciando la sua ultima campagna contro le popolazioni della piana dellaTisza nel175, giunse all'imperatore la triste notizia cheAvidio Cassio, governatore diSiria, si era ribellato e autoproclamato imperatore in buona parte delle province orientali. Marco Aurelio fu costretto ad abbandonare la guerra contro gliIazigi e le popolazioni della piana dellaTisza e recarsi in Oriente per affrontare Avidio Cassio e metter fine alle sue pretese al trono.
La rivolta di Avidio Cassio sospendeva per la seconda volta la guerra contro le popolazionisarmatiche esuebe. LaHistoria Augusta ricorda, infatti, che Marco avrebbe desiderato fare dellaMarcomannia e dellaSarmatia due nuoveprovince,[1] ma l'impero era troppo debole per poter assorbire delle terre germaniche.
Sappiamo che nel358, l'imperatoreCostanzo II, decise di recarsi aBrigetio, trasferendo lì i propri quartieri generali. Egli era intenzionato a spegnere gli ultimi focolai di guerra presso iQuadi, che si agitavano ancora nelle regioni circostanti. Il loro capoVitrodoro, figlio del reViduario, ed il vassalloAgilimundo, oltre ad altri nobili e notabili, che erano a capo di quei popoli, all'apparire dell'esercito nel "cuore del loro regno", si gettarono ai piedi dei soldati romani ed ottennero il perdono, consegnando i loro figli come ostaggi e promettendo che sarebbero rimasti fedeli ai patti.[11]
Venti anni più tardi ancheValentiniano I (nel375), decise di marciare in territorio nemico contro iQuadi,[12] ponendo a capo di tutto l'esercito, il generale di originefranca,Merobaude (affiancato dalcomes rei militaris,Sebastiano),[13] che sembrava avere più degli altri esperienza militare.[14]
Le operazioni militari si protrassero fino all'autunno di quell'anno (375) e le armate romane, come era successo due secoli prima all'epoca delleguerre marcomanniche, penetrarono profondamente nel territorio deiQuadi, lungo i fiumiNitra eWaag (oVáh) ad ovest dellafortezza legionaria diCarnuntum ed a nord di quelle diBrigetio eCelamantia.[15]
(Ammiano Marcellino,Storie, XXX, 5.14)