Nato in una famiglia di origini ebraiche, studiòfilosofia aBordeaux, dove insegnava suo zioÉmile Durkheim. Mauss però si trasferì aParigi per iscriversi a studi direligione comparata e disanscrito. Come tanti altri membri e collaboratori della rivistaL'Année sociologique, fondata nel1898 daÉmile Durkheim, fu attratto dalle ideesocialiste, in particolar modo quelle esposte daJean Jaurès, un leader storico del socialismo francese.Fu attivamente coinvolto negli eventi delcaso Dreyfus accaduti inFrancia nell'ultimo decennio delXIX secolo, e collaborò con vari quotidiani, qualil'Humanité, ele Mouvement Socialiste, in questo caso assieme, per l'ultima volta, aGeorges Sorel.Gli anni dellaprima guerra mondiale furono particolarmente difficili per Mauss, poiché molti suoi colleghi ed amici sono deceduti, tra i quali lo stesso Durkheim. Ildopoguerra fu piuttosto gravoso a livello politico, in quanto una spinta reazionaria ha parzialmente offuscato il lavoro di Durkheim e quindi Mauss, come molti altri seguaci del maestro, si impegnò soprattutto nell'approntare istituti quali l'Institut Français de Sociologie e l'Institut d'Ethnologie (del quale fu segretario generale[1]). Si profuse fino all'ultimo dei suoi giorni in una campagna contro l'antisemitismo e contro lepolitiche razziali.
Fra le sue opere fondamentali vi è ilSaggio sulla natura e la funzione delsacrificio, scritto a quattro mani conHenri Hubert.Il libro non tratta strettamente dell'origine del sacrificio, ma scavalca questa tematica per andare a indagare la dinamica e le strutture di questorito. Mauss parte dal concetto originario di sacrificio, nella sua accezione piùetimologica: il sacrificio comesacrum facere, rendere sacro, come atto religioso che comporta la rinuncia di un bene a favore di un essere sovrumano.
Ma questo non basta. La questione che interessa i due studiosi è la finalità del sacrificio: se sia semplicemente una forma dido ut des, come asseriva l'antropologo ingleseEdward Burnett Tylor, o piuttosto una specie di ringraziamento, come scrivevaWilhelm Schmidt a proposito del sacrificio primiziale, o ancora, secondo quanto sosteneva Durkheim, legittimazione dell'esistenza del divino in quanto costruzione e icona del sociale. Di fronte a un tale dibattito, molto più complesso ed esteso di quanto non si sia riportato qui sopra, Mauss e Hubert si limitano ad attribuire al sacrificio il carattere dimezzo per stabilire un contatto fra ilsacro e ilprofano, questi due termini intesi secondo quanto emerso dagli studi del loro predecessore (Emile Durkheim appunto). Dato il carattere di potenza ed intoccabilità del sacro, che rischia di irretire l'uomo, i due sociologi individuano la presenza necessitante di unmediatore, nella maggior parte dei casi un animale sacrificale, che faccia da ponte fra il sacro e il profano.Il contatto col sacro comporta anche un rituale d'entrata e d'uscita, ne è esempio il segno della croce all'ingresso in una chiesa.
Agli inizi delXX secolo Hubert e Mauss pubblicaronoTeoria generale della magia. In quest'opera i due etnologi francesi assunsero un orientamento più sociologico rispetto al passato rivolgendo la loro attenzione non tanto alla struttura dei riti magici, quanto al contesto sociale nel quale essi si svolgono. Hubert e Mauss studiarono anche i rapporti della magia con la scienza e la religione, giungendo alla conclusione che queste posseggono delle analogie con la magia in quanto hanno terreni comuni di intervento: la natura (scienza e magia) e il sacro (religione e magia).
Molto conosciuta e importante per la storia dell'antropologia, la teoria deldono di Marcel Mauss oggi viene considerata obsoleta da alcuni autori, ma del tutto attuale e valida da altri.La teoria, espressa nel suo celebreSaggio sul dono (1923), nasce dalla comparazione di variericerche etnografiche, tra le quali lo studio del ritualepotlach diFranz Boas e delKula diBronisław Malinowski.Lo scambio dei beni, anche se di valore intrinseco non fondamentale, è uno dei modi più comuni e universali per creare relazioni umane (o per creare ponti con il divino a volte, secondo alcune teorie sul significato delsacrificio). Addirittura il dono diventa, secondo Mauss, unfatto sociale totale, vale a dire un aspetto specifico di una cultura che è in relazione con tutti gli altri e pertanto, attraverso la sua analisi è possibile leggere per estensione le diverse componenti della società.L'autore suppone che il meccanismo del dono si articoli in tre momenti fondamentali basati sul principio dellareciprocità:
dare;
ricevere - l'oggetto deve essere accettato;
ricambiare.
Il dono implica una forte dose di libertà. È vero che c'è l'obbligo di restituire, ma modi e tempi non sono rigidi e in ogni caso si tratta di un obbligo morale, non perseguibile per legge, né sanzionabile. Il valore del dono sta nell'assenza di garanzie per il donatore. Un'assenza che presuppone una grande fiducia negli altri.
Nel formulare questa interessante teoria, Mauss potrebbe essere stato influenzato dalla teoria dell'HAU che è lo spirito della cosa donata, secondo i Maori della Nuova Zelanda. La cosa donata è animata, non inerte, poiché tende a recuperare il luogo d'origine, ovvero " a produrre per il clan o per il luogo da cui è uscita, un equivalente che lo sostituisca". Per Lévi-Strauss l'assunzione di una teoria indigena come spiegazione del fenomeno è sia un progresso che un limite, in quanto loHAU non è la ragione ultima degli scambi, che secondo lui nascono invece da principi inconsci.
Rapports réels et pratiques de la psychologie et de la sociologie (1924-25).
Effet physique chez l'individu de l'idée de mort (1926).
Les techniques du corps (1936).
Une catégorie de l'esprit humain: la notion de personne celle de "moi", in Journal of the Royal Anthropological Institute, vol. LXVIII, (1938).
Manuel d'ethnographie (1947; tradotto in italiano nel 1969).
Mauss, M. 1990.The Gift: forms and functions of exchange in archaic societies. London: Routledge.
Marcel Mauss,Saggio sul dono. Forma e motivo dello scambio nelle società arcaiche, (titolo originaleEssai sur le don. Forme et raison de l'échange dans les sociétés archaïques, 1ª ed. 1925), Einaudi, 2002,ISBN 88-06-16226-8 -ISBN 978-88-06-16226-9
Sociologie et anthropologie, 1950,Teoria generale della magia. e altri saggi, 1965-1991, trad. Franco Zannino, Presentazione diErnesto de Martino, Introduzione di Claude Levi-Strauss, Piccola Biblioteca Einaudi, Torino,ISBN 88-06-12370-X
Manuali
Giorgio Dragoni, Silvio Bergia; Giovanni Gottardi,Dizionario Biografico degli scienziati e dei tecnici, 1ª ed., Bologna, Zanichelli, 1997.
Ugo Fabietti, Storia dell'antropologia (Zanichelli 2001)
Studi su Mauss
Derrida, Jacques, 1992 [1991].Given Time I. Counterfeit Money. Chicago & London: University of Chicago Press.
Lévi-Strauss, Claude. 1987 [1950].Introduction to the Work of Marcel Mauss. London. Routledge.
Testart, A. 1998. 'Uncertainties of the 'Obligation to Reciprocate': A Critique of Mauss' inMarcel Mauss: A Centenary Tribute. James, W. and Allen, N. J. (eds.). New York: Berghahn Books.
Moebius, Stephan/Papilloud, Christian (Ed.). 2005.Gift – Marcel Mauss' Kulturtheorie der Gabe. Wiesbaden: VS.