Mantova è l'unica città, intesa come museo urbano diffuso, presente sulla piattaformaGoogle Arts & Culture,[14] con più di 1.000 opere digitalizzate e 40 mostre virtuali allestite in 8 differenti musei virtuali.
Mantova si trova nella Lombardia sud-orientale, non lontano dallago di Garda e dal confine con le regioniVeneto edEmilia-Romagna. Le città di riferimento più vicine sonoVerona, 40 km a nord-est,Brescia, 70 km a nord-ovest, eModena, 65 km a sud.
NelXII secolo l'architetto e ingegnere idraulicoAlberto Pitentino, su incarico del Comune di Mantova, organizzò un sistema di difesa della città curando la sistemazione del fiumeMincio in modo da circondare completamente il centro abitato con quattro specchi d'acqua, così da formarequattro laghi: Superiore, di Mezzo, Inferiore e Paiolo; Mantova, di fatto, era un'isola.
Inetà comunale venne tracciato il Rio, un canale che taglia in due la città, collegando il lago Inferiore a quello Superiore. Altredighe echiuse consentirono un'adeguata difesa dalle acque.
Profilo di Mantova
NelXVII secolo una forte inondazione diede inizio a una rapida decadenza: ilMincio, trasportando i materiali solidi, trasformò i laghi in paludi malsane che condizionarono ogni ulteriore sviluppo; fu prosciugato, allora, il lago Paiolo a sud, in modo che la città restasse bagnata dall'acqua solo su tre lati – come una penisola – ed oggi ancora si presenta così. Sono, quindi, tre gli specchi d'acqua, non d'origine naturale, ricavati nell'ansa del fiumeMincio che danno a Mantova una caratteristica del tutto particolare, che ad alcuni sembra quasi magica in quanto compare come una città nata dall'acqua. Nel 1984 è stato istituito ilParco regionale del Mincio[15] di cui il territorio del Comune di Mantova fa parte.
Frutti delloto appassiti in inverno, sul Lago Superiore
Flora e fauna del territorio ruotano inevitabilmente attorno alla presenza a Mantova dei laghi e delle acque che la cingono. Nei laghi mantovani sono insolitamente presenti i fiori di loto (Nelumbo nucifera), originari del Sud Est asiatico. Dalle sponde del parco pubblico di Belfiore, sul lago Superiore, è ben visibile l'isola galleggiante dei fiori di loto con la spettacolare fioritura in luglio-agosto-settembre. La loro bellezza è indubbia ma dal punto di vista ambientale l'introduzione del fior di loto è stata un'operazione discutibile dato che si tratta di unaspecie aliena dotata di forte capacità infestante che fa sì che siano oggetto di massicci interventi periodici di sfalcio per preservare l'integrità dei laghi. La loro introduzione in Italia è opera nel 1914 deipadri Saveriani diParma che decisero di utilizzare la fecola ottenuta dairizomi a scopo alimentare, come da secoli facevano i cinesi. Maria Pellegreffi, giovane laureata in Scienze Naturali si occupò del trapianto dei rizomi nel Lago Superiore di Mantova nel 1921. La farina non ebbe successo nella cucina mantovana ma il fiore colonizzò i laghi. Il paesaggio emozionante e surreale che la distesa di fiori di loto concorre a creare ha dato vita anche a una leggenda sulla loro nascita in territorio. Si racconta che un giovane viaggiando per l'oriente conobbe una ragazza dagli occhi a mandorla e con la pelle profumata come i petali del fior di loto. Venuta a Mantova, la povera ragazza, nello specchiarsi nel lago, vi cadde, perdendo la vita. Il ragazzo allora gettò dei semi del fiore nel lago in modo che, fiorendo ogni estate, potessero ricordare con il loro profumo e la loro delicata bellezza la sua sposa e sconfitto dal dolore si tolse la vita sparendo anch'egli nelle acque del lago[16].
Fauna e flora acquatica lacustre
Oltre al re incontrastato del lago, è facile vedere le specie autoctone come la castagna d'acqua (Trapa natans), detta anchetrigöl, particolarmente sviluppata sul lago di Mezzo con i suoi frutti forma di piramide e commestibili, le isolette di ranuncolo d'acqua (Nuphar luteum) con i loro fiori di colore giallo dorato, che aprendosi solo in parte mantengono la particolare forma rotondeggiante e le ninfee bianche con un fiore profumato che forma raggruppamenti vegetali assieme alle altreninfee ed erbe galleggianti (morso di rana,salvinia,Ceratophyllum demersum etc). Sul margine, assieme alle canne palustri,salici piangenti ecariceti (la famosacarésa utilizzata per impagliare sedie e confezionare cappelli e altri prodotti artigianali), cresce l'ibisco di palude, autoctono e molto raro, che si trova oltre che nelle Valli del Mincio solo inToscana,Friuli eVeneto.
Ormai scomparsa in questi territori, come in quasi in tutta Italia, la scargia[17] (Stratiotes aloides). Gli uccelli trovano nei canneti e nelle acque del territorio palustre il luogo ideale per deporre le uova e trovare cibo. È la fauna aviare quindi quella più rappresentativa della zona anche più limitrofa alla città.
L'airone rosso, legallinelle d'acqua, lefolaghe con tipico piumaggio nero in contrasto con il bianco che si estende sulla regione frontale, e altri anseriformi utilizzano il lago per "fabbricare" nidi galleggianti al limitare del canneto sulla riva o su accumuli vegetali mai troppo al largo, l'airone cenerino invece, nidifica sugli alberi vicini ai numerosi corsi d'acqua per l'irrigazione che si ramificano per i campi della provincia, luoghi di nidificazione e di caccia anche delle poiane, dei tarabusi e delle più "riservate" civette.
La famiglia degli aironi presenti nelle acque del Parco del Mincio, oltre al rosso e al cenerino comprende anche legarzette,svassi,sgarze ciuffetto e lenitticore. Solitamente questi uccelli si osservavano solo nei mesi tra aprile e settembre perché sono specie migratorie, ma negli ultimi anni hanno preferito sostare anche d'inverno.
È possibile navigare i laghi di Mantova, con crociere che permettono di vedere tutta la città dall'acqua. Unendo l'aspetto storico, artistico e architettonico alla natura di un'oasi naturale più unica che rara.
Lepri, fagiani e volpi possono essere i protagonisti di qualche incontro notturno nelle campagne mantovane, ma anche dei lupi (se ne contano, a seconda delle versioni, tra pochi esemplari[18] e qualche decina[19] in provincia, concentrati quasi completamente sulle colline mantovane nel nord della provincia). Rimpinzate dalle generose mani dei visitatori ancheanatre ecigni sono da annoverare tra le specie presenti in "suolo" virgiliano, popolando, ormai senza troppi timori della presenza umana, le sponde dei laghi e regalando un forse inatteso contatto con la natura al turista della città d'arte.
Essendo una città dell'entroterra delNord Italia, ha un clima subcontinentale dove a gennaio non sono infrequenti le nevicate. Essendo circondata da un lago porta come conseguenza che, in tutti i periodi dell'anno, il clima sia caratterizzato da una forte umidità: d'inverno si manifesta con grande frequenza il fenomeno della nebbia. Insistendo in uno spazio chiuso, com'è laPianura Padana, d'estate il clima è afoso e umido, con poca ventilazione.La minima storica si ebbe il 16 febbraio 1929 con 19 gradi sotto zero mentre la massima si registrò il 7 luglio 1957 con 38,2 gradi all'ombra.Negli inverni degli anni dal 1930 al 1955 era abbastanza usuale che i laghi attorno alla città gelassero, almeno in parte; dopo una gelata eccezionale nel rigidissimo inverno 1985, una nuova gelata completa della superficie lacustre, prolungatasi per più di una settimana, si ebbe nella prima quindicina di febbraio 2012.
Il mito della fondazione della città è legato a doppio filo con la storia della profetessaManto,[25] che la tradizione greca vuole figlia dell'indovino tebanoTiresia.Le vicende narrate nel mito vedono una dicotomia di questo personaggio (come anche accadde per quello diLongino): fonti greche narrano che Manto, fuggita daTebe, si fermò in Anatolia, nell'attualeTurchia; altre invece descrivono il suo arrivo, dopo lungo errare, nel territorio, allora completamente palustre, che oggi ospita la città. In questo luogo creò un lago con le sue lacrime; secondo la leggenda queste acque avevano la magica proprietà di conferire capacità profetiche a chi le beveva.Manto avrebbe incontrato e sposato la divinità fluvialeTybris (ilTevere) re degli Etruschi, e il loro figlioOcno (detto ancheBianore) avrebbe fondato una città sulle sponde del fiumeMincio chiamandola, in onore della madre, Mantua. Questa versione mitica della fondazione della città di Mantova è riportata nell'Eneide diVirgilio. Secondo un'altra teoria, Mantova trae l'origine del suo nome daManth, dioetrusco, signore dei morti del pantheon tirreno.
Il mito della fondazione di Mantova trova spazio anche nellaDivina Commedia diDante Alighieri nelXX Canto dell'Inferno, nel qualeDante stesso e la sua guida mantovanaVirgilio incontrano gli indovini. Proprio indicando una di queste anime, Virgilio descrive i dintorni della città, ilLago di Garda ed il corso del Mincio che si tuffa nelPo aGovernolo per affermare, riferendosi alla leggenda dell'indovina Manto:
«Fer la città sovra quell'ossa morte; e per colei che 'l loco prima elesse, Mantüa l'appellar sanz'altra sorte»
Mappa delle principali fasi di sviluppo del centro storico e il sistema delle acque di Mantova
Lo scrittore latinoServio Mario Onorato dice che Mantova era una delle città fondate dall'antico popolo degliUmbri. Venne successivamente abitata dagliEtruschi, ai quali seguirono iCelti. IRomani provvidero alla loro cacciata iniziando opere di fortificazione. Durante questo periodo ebbe i natali il poetaVirgilio (70 a.C.-19 a.C.).
Nell'anno1000 iniziò su Mantova il dominio deiCanossa:Tedaldo di Canossa prima e la contessaMatilde ampliarono le loro proprietà e provvidero all'edificazione di chiese e conventi. Dopo la morte di Matilde nel1115, seguirono frequenti scontri con le popolazioni confinanti:veronesi,cremonesi ereggiani.Ezzelino da Romano nel1246 conquistò la città col suo esercito ma dopo due mesi di battaglie venne sconfitto e cominciò per Mantova un'epoca di benessere. In questo periodo venne eretto ilPalazzo del podestà e ilPonte dei Mulini e la città venne dotata di possenti mura.
Nel1276 iniziò l'ascesa di una delle famiglie più potenti del tempo, iBonacolsi, che costruirono importanti palazzi merlati. Il 16 agosto1328 venne ferito a morte l'ultimo dei Bonacolsi,Rinaldo detto "Passerino" ad opera diLuigi Gonzaga, spalleggiato dalla famigliaDella Scala di Verona, che ambiva ad impossessarsi della città.
Iniziava così la plurisecolare dominazione della famigliaGonzaga, che regnò su Mantova fino al1707. Fu il periodo più importante di Mantova che divenne una delle città più in vista e uno dei massimi centri d'arte in Europa.Pisanello,Leon Battista Alberti,Andrea Mantegna,Giulio Romano eLuca Fancelli lasciarono un'impronta indelebile nell'architettura della città.
Mantova subì una guerra di successione e un saccheggio a opera deilanzichenecchi, che nel1630 diffusero la peste. Iniziò il lento declino di Mantova, accompagnato dal tramonto della signoria dei Gonzaga[26] che, nel 1707, lasciò la città in mano agli austriaci. Seguì la dominazione francese e nuovamente austriaca nel1815, quando Mantova divenne caposaldo delQuadrilatero, assieme aPeschiera,Verona eLegnago.
Stranamente la città è catalogata comecittà ghibellina, ma lostemma è tipicamente guelfo (anti-imperiale come quello di Milano o di Genova).
Blasonatura stemma
«D'argento alla croce piena di rosso accantonata alla destra del capo della testa di Virgilio al naturale posta di fronte, attorcigliata di un serto di alloro, con ornamenti esteriori da città.[27]»
Blasonatura gonfalone
«Drappo bianco bordato di rosso, caricato nel centro dello stemma con l'iscrizione centrata in oro: "Città di Mantova".»
«Alla Città di Mantova» — Elenco delle ricompense conferite ai benemeriti in occasione del terremoto calabro-siculo 28 dicembre 1908 con RR. decreti 7 e 21 luglio, 9 agosto, 23 settembre 1910; 23 febbraio, 16 marzo, 27 maggio 1911, in Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n. 130 del 30 giugno 1911[28] (già di Bronzo, Regio Decreto 5 giugno 1910[29]
«In ricompensa del sacrificio da essa compiuta per la causa della redenzione nazionale. Mantova fu uno dei centri più importanti del movimento carbonaro e molti furono i mantovani coinvolti nei moti del 1821 e volontari nella prima guerra d'indipendenza. Proprio nelle file della Legione Bersaglieri Mantovani, comandata dal generale Longoni, combatté Goffredo Mameli nell'aprile del 1848. La notizia della sconfitta di Custoza colse la colonna mantovana alle porte della città che, con Verona, Peschiera e Legnago costituiva il temibilissimo Quadrilatero fortificato austriaco» — San Rossore, Regio Decreto 15 luglio 1926, n. 1343[30]
Un'ulteriore onorificenza, lamedaglia di bronzo al merito civile, è stata concessa alla città virgiliana il 31 marzo2005[31] per l'azione meritoria svolta dalla popolazione in favore dei soldati italiani e alleati reclusi neicampi di concentramento tedeschi nel periodo 1943-45.
«La popolazione mantovana, con encomiabile spirito altruistico ed eccezionale abnegazione si prodigava nell'offrire rifugio assistenza e nascondiglio ai soldati italiani ed alleati prigionieri nei campi di concentramento tedeschi. Luminoso esempio di amor patrio e di solidarietà umana. 1943-1945, Mantova» — Roma, Decreto del Presidente della Repubblica, 31 marzo 2005
dedicato a San Pietro, l'attualeduomo in stile romanico con aggiunte gotiche, fu costruito tra il1395 e il1401 dopo che un incendio, secoli prima, aveva distrutto un precedente tempio paleocristiano. Fu ristrutturato nel1545 daGiulio Romano, che lasciò intatta la facciata ma modificò le forme, ispirandosi alle basiliche paleocristiane. L'attuale facciata, inmarmo di Carrara, risale al1761. Il fianco presenta inserti gotici come rosoni, cuspidi e pinnacoli, resti dell'antica facciata. All'interno si può ammirare il soffitto a cassettoni che sovrasta le tre navate: la principale è ornata di statue di sibille e profeti risalenti al Cinquecento. Sotto l'altare maggiore è conservato il corpo incorrotto diSant'Anselmo da Baggio patrono della città. La Cattedrale, ubicata nella monumentale piazzaSordello, è la sede vescovile di Mantova.
è la chiesa più antica della città, costruita nell'XI secolo durante la dominazione deiCanossa[32]. A pianta centrale rotonda, la Rotonda di San Lorenzo è posta ad un livello più basso diPiazza delle Erbe e conserva al suo interno unmatroneo e tracce di affreschi di scuolabizantina risalenti ai secoli XI-XII. Nel corso dei secoli subì trasformazioni radicali; sconsacrata, divenne magazzino tanto che all'inizio del Novecento risultava inglobata in edifici successivi alla sua costruzione. Espropriati nel 1908, la rotonda di San Lorenzo fu restaurata e riaperta nel 1911 e infine riconsegnata alla sua destinazione religiosa originaria nel 1926.
iniziata nel1460 daLuca Fancelli su progetto diLeon Battista Alberti, fu completata nel1529. Sconsacrata nelXVIII secolo fu adibita a diversi usi fino al 1925 quando, dopo un discutibilerestauro che ha aggiunto le due scalinate d'ingresso, è stata trasformata infamedio dei caduti mantovani di tutte le guerre.
l'edificio, situato accanto alDuomo in Via Fratelli Cairoli, fu ristrutturato nel1825 in stile neoclassico come si rileva in particolare nella facciata e nel cortile interno.
Chiesa della Santissima Trinità - Via Roberto Ardigò. Costruita nella seconda metà del Cinquecento come chiesa del collegio gesuitico, dopo la soppressione ottocentesca, è oggi parte dell'Archivio di Stato.[33] Per questa chiesa era stato realizzato il ciclo di tele di Rubens con ilBattesimo di Cristo, oggi alMuseo reali di belle arti diAnversa, laTrasfigurazione alMusée des beaux-arts diNancy e laTrinità adorata dalla famiglia Gonzaga ancora a Mantova inPalazzo Ducale. Nella Scuola inferiore della chiesa era collocata in antico laPresentazione della Vergine al Tempio dipinta daDomenico Fetti nel 1615 -1616 circa, oggi anch'essa in Palazzo Ducale.[34]
è forse più giusto parlare di "città-palazzo", in quanto il complesso architettonico è costituito da numerosi edifici collegati tra loro da corridoi e gallerie, ed arricchito da cortili interni, alcuni pensili, e vasti giardini. La reggia dei Gonzaga, per estensione dei tetti, è la seconda inEuropa superata unicamente dalVaticano. Non appare improprio definire la reggia gonzaghesca come iPalazzi Ducali, stante l'abitudine di quasi ogni Duca di edificare una propria dimora che si andava aggregando a quanto precedentemente costruito. Già prima dell'avvento al potere dei Gonzaga erano stati edificati i primi nuclei del Palazzo, ma la storia del complesso si identifica soprattutto con quella della famiglia che governò la città fino al 1707. Tra le altre, celeberrima è la cosiddettaCamera degli Sposi (Camera picta) nelCastello di San Giorgio, parte della "città-palazzo", affrescata daAndrea Mantegna e dedicata aLudovico III Gonzaga e a sua moglieBarbara di Brandeburgo. Diventata Mantova austriaca, le ristrutturazioni sono proseguite fino alla seconda metà delXVIII secolo per opera dei governatori inviati dall'Imperatore.
Palazzo Te: Sala dei GigantiPalazzo TePalazzo Bonacolsi
è opera diGiulio Romano che nel1525 lo ideò su commissione del marchese Federico IIGonzaga che lo utilizzò per i suoi svaghi. Vi fece dimorare l'amante "ufficiale"Isabella Boschetti. Il "Palazzo dei lucidi inganni" sorgeva al centro di un'isola ricca di boschi e circondata dalle acque di un lago, ora prosciugato: misterioso, ricco di simboli e di miti che risaltano nelle sale stupendamente affrescate anche dallo stessoGiulio Romano, come la celeberrimaSala dei giganti e quella diAmore e Psiche e, non ultima, lasala dei cavalli che celebra le scuderie gonzaghesche all'epoca famose in tutta Europa.
fu edificato quand'era podestàGuido da Correggio (1242), inepoca comunale, con funzioni pubbliche e allo scopo di consentire le assemblee e le adunanze cittadine. Al piano terreno il palazzo ospitava, come ora, numerose botteghe, mentre nell'ampio salone al piano superiore, si amministrava la giustizia. Sulle pareti di questo ambiente sono visibili i resti di affreschi medievali della fine del XII e del XIII secolo recentemente restaurati. A questo salone si accede tramite una ripida scala posta sotto laTorre dell'Orologio innalzata nel Quattrocento, epoca alla quale risalgono anche i portici che si affacciano su Piazza Erbe. Il Palazzo è ora adibito a sede espositiva ospitando mostre d'arte organizzate dal Comune di Mantova.
Piazza delle Erbe con Palazzo del Podestà, Palazzo della Ragione, Torre dell'Orologio e Rotonda di San Lorenzo
si trova inPiazza Sordello, fu edificato daPinamonte dei Bonacolsi intorno al1272 e riadattato daLuigi Gonzaga dopo la conquista del potere nel1328. È stato l'antica dimora della famigliaBonacolsi, che governò la città dal1272 al1328. Il palazzo è attualmente ancora dimora della famiglia dei contiCastiglioni, discendente daBaldassarre Castiglione, uomo politico e studioso delXVI secolo, autore deIl Cortegiano. Al piano terra l'originario portone dell'ingresso con grande arco sesto acuto bicolore e decorato con scudi con lo stemma dei Bonacolsi.
fu costruito tra il1506 e il1508 per volere del marcheseFrancesco II che lo abitò e vi morì nel1519. Fu utilizzato dai Gonzaga per trent'anni e già nel1536 abbandonato e spogliato dai successivi duchi. Nel salone principale del palazzo vi erano le nove tele delMantegna raffigurantiI Trionfi di Cesare che furono vendute alla corona inglese ed oggi sono conservate adHampton Court. Subì molteplici trasformazioni fino al1998 quando sono iniziati i restauri. Dal2005 è adibito a Museo della Città. Nelle sale che conservano ancora tracce di affreschi del glorioso passato come la Camera del Crogiuolo, la Camera delle Frecce, la Camera del Sole e nella Loggia dei Marmi, sono esposti dipinti, statue, busti, fregi e altri reperti architettonici.
fu costruito nel 1784 su un preesistente palazzo delXV secolo dall'architettoAntonio Colonna per la famiglia di origini trentineD'Arco. Caratterizzato dall'ampia facciata neoclassica ispirata all'arte delPalladio, il palazzo è sede museale per i tesori d'arte che contiene: tuttora arredato con i mobili della casata ospita importanti collezioni artistiche tra cui spiccano le tele settecentesche diGiuseppe Bazzani, una biblioteca di oltre seimila volumi e una collezione di strumenti scientifici. Nella Sala dello Zodiaco sono visibili affreschi (1520) attribuiti aGiovanni Maria Falconetto. Nel Palazzo vi si celebrò nel1810 il processo aAndreas Hofer eroe dell'indipendenza tirolese contro la dominazione francese.
dimora del pittoreAndrea Mantegna, sorse su un terreno donato dal marchese Ludovico Gonzaga che lo nominò pittore di corte nel1457. È un edificio quadrato di mattoni rossi con al centro un cortile cilindrico spalancato su un tondo di cielo, riproposto nella celeberrimaCamera degli sposi in Palazzo Ducale.
Giuseppe Verdi ne musicò la storia e i mantovani gli diedero la residenza; verso la fine di Piazza Sordello si trova la casa del "Rigoletto", il buffone di corte Gonzaga. Il personaggio ha in realtà poco di mantovano, l'omonima opera di Verdi infatti venne tratta da undramma diVictor Hugo e riadattata in territorio mantovano, trasformando il re di Francia nel duca di Mantova, e cambiando il nome del protagonista daTriboulet a Rigoletto. La strutturaquattrocentesca accoglie la scultura del Rigoletto, opera di Aldo Falchi, sistemata nel piccolo cortile interno.
in via Frattini 9. Si tratta di un esempio unico di dimora mantovana costruita nelXV secolo, in stilefancelliano, dove visse la beataOsanna Andreasi componente di un'illustre famiglia che fu partecipe della classe dirigente e culturale dello Stato gonzaghesco.
in via Trieste 8. Fu dimora diGiovan Battista Bertani, architetto al servizio dei duchiGonzaga, che tra il1554 e il1556 trasformò il preesistente edificio del1300 di proprietà dei marchesi Striggi. Singolare fu l'idea di inserire nella facciata due lapidi con incisi testi diVitruvio e due colonne ioniche, delle quali una segata a metà con incisioni e decorazioni che didatticamente riportano le regole desumibili dal trattato vitruviano,De architectura. Successivamente la proprietà della casa del Bertani cambiò numerose volte rivivendo una nuova breve stagione artistica quando negli anni cinquanta delXX secolo fu acquistata dal pittore mantovanoVindizio Nodari Pesenti.
sita in via Carlo Poma 18, fuFederico Gonzaga a convincere Giulio Pippi dettoGiulio Romano a venire a Mantova. Abbisognando di un'abitazione Giulio Romano, nell'anno1544, nell'allora Contrada Larga, si costruì la dimora che nonostante un intervento nell'Ottocento dell'architettoPaolo Pozzo, mantiene inalterato lo stile architettonico del Romano.
Angolo tra piazza delle Erbe e piazza Mantegna. È detta anche "Casa di Boniforte daConcorezzo", antico proprietario che la fece costruire nell'anno1455. L'edificio è caratterizzato da una sorprendente facciata tutta in cotto con decorazioni di stile veneziano.
in piazza Marconi. L'edificio, presumibilmente corrispondente allaDomus Mercati, fu riedificato nel1462 dall'architettoLuca Fancelli[36] su committenza del marcheseLudovico Gonzaga. Durante i lavori di restauro (1997-2001), sono tornati alla luce importanti affreschi attribuiti alla scuola diAndrea Mantegna.[37]
Casa del Rabbino
in via Giuseppe Bertani 54. Fu edificata negli anni intorno al1680 dall'architetto fiammingoFrans Geffels, a Mantova come prefetto delle Fabbriche Gonzaghesche. Edificio di quattro piani, la facciata è caratterizzata da pannelli in stucco che raffigurano luoghi ed episodi biblici. Fu costruita all'interno delghetto istituito alcuni decenni prima, accogliendo, come da tradizione, le famiglie dei capi religiosi della foltacomunità ebraica mantovana.
in piazza Martiri di Belfiore. Fu edificato nel1926-27 comePalazzo dei Sindacati su progetto dell'ing. Carlo Finzi. Assunse l'attuale denominazione divenendo sede delle maggiori organizzazioni provinciali legate all'agricoltura come ilConsorzio Agrario, laFederazione Coltivatori Diretti, la Federazione degli Agricoltori e l'Ispettorato Agrario.
Palazzo della Banca d'Italia
In via Baldassare Castiglioni 3. Fu edificato tra il1914 e il1923 su progetto dell'architettoGaetano Moretti esponente delLiberty e dell'Eclettismo. Quest'ultimo stile si evidenzia nelle finiture e nelle decorazioni delle facciate che richiamano le architetture gotica, barocca, rinascimentale ed esotica. Costruito per ospitare la sede provinciale dellaBanca d'Italia, cessò tale funzione alla fine del 2008 con la chiusura della filiale di Mantova dell'Istituto d'emissione. Nel frattempo, il 29 gennaio2007 il palazzo fu classificato d'interesse storico-artistico dalla Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Lombardia.
sito in piazza Canossa. Il palazzo fu costruito nelSeicento su committenza dei marchesiCanossa, famiglia di antica stirpe proveniente daVerona. La facciata, inbugnato, richiama le soluzioni cinquecentesche diGiulio Romano ed è caratterizzata da un portale di marmo guardato a vista da due cani usciti dallo stemma di famiglia. Altro dettaglio di particolare valore architettonico è un monumentale scalone barocco che conduce al piano nobile del palazzo.
in via Trento. Fu dal Quattrocento dimora della nobile famigliaCavriani. Venne ricostruito nel1756 dall'architettoAlfonso Torreggiani. L'esterno presenta una serie di finestre con robuste inferriate, mentre quelle del piano superiore hanno coperture triangolari e a semiluna. L'interno si apre con un ampio salone ricco di stucchi e affreschi di pittori mantovani tra i qualiGiuseppe Bazzani eFrancesco Maria Raineri.
in via Carlo Poma 11. Il palazzo noto anche come "palazzoGuerrieri-Gonzaga", fu acquistato da Giovanni Battista Guerrieri nel1599 che ne affidò la ristrutturazione all'architettoAntonio Maria Viani. La facciata pre-barocca è caratterizzata e decorata da dodicierme realizzate in malta di calce con una finitura superficiale in marmorino alternanti figure maschili e femminili. Divenuto proprietà dei contiColloredo con Carlo Ludovico Colloredo marito di Eleonora Gonzaga (1699-1779) della linea diVescovato, il 30 marzo1872 viene acquistato dal Comune e destinato a sede degli Uffici Giudiziari delTribunale. Da allora divenne il "Palazzo di Giustizia" della città.
in via Principe Amedeo 30,32. Palazzo settecentesco ha subito intervento ottocenteschi sui prospetti per opera dell'architettoGiovanni Cherubini. I locali interni sono stati decorati da pittori di valore comeGiuseppe Bazzani eGiovanni Cadioli. Attualmente è sede della Prefettura e dell'Amministrazione Provinciale.
in via Roma 39. È sede di uffici e della sala consigliare del comune di Mantova. Il palazzo che apparteneva dalsecolo XV al ramo deiGonzaga di Bozzolo, dopo numerosi passaggi di proprietà, fu acquistato dalla civica amministrazione nel 1819, la quale ne dispose la ristrutturazione, sia interna che esterna, tra 1825 e 1832, con affidamento dell'incarico all'architetto neoclassicoGian Battista Vergani.[39]
in via Pomponazzo 23. Fu il primo marchese del casato dei Sordi, Benedetto, a volere la costruzione del palazzo omonimo. Commissionò il progetto e il seguimento dei lavori, iniziati nel1680, all'architetto fiammingoFrans Geffels, prefetto delle fabbriche gonzaghesche. Ne nacque uno dei rari esempi di barocco della città Virgiliana. Di particolare valore sopra il portale d'ingresso, un tondo conLa Madonna col Bambino,altorilievo diGiovanni Battista Barberini, opera inserita in una facciata d'ordine dorico e ad intonaco e parzialmente abugnato rustico ricca di altre decorazioni e bassorilievi in marmo e stucco. Il Palazzo è privato e quindi chiuso al pubblico.
in viaPietro Frattini 7. Residenza dei marchesiValenti Gonzaga fin dal1500, il palazzo fu oggetto di una radicale trasformazione nelXVII secolo, costituendo un impianto architettonico gigantesco, fastoso all'esterno, stupefacente il cortile interno riccamente decorato a stucco, e ricco d'affreschi e statue d'autore all'interno. Rappresenta da allora uno degli esempi più importanti di architettura e decorazioni del periodobarocco a Mantova. Come per altre opere di tale stile, l'autore fu l'architettoFrans Geffels (1625-1694). Recentemente restaurato, è adibito ad uffici.
denominate ancheLoggia di Giulio Romano, furono appunto progettate dal grande architetto delmanierismo. L'opera, eseguita del1536, consistette nella trasformazione del ponte medievale che attraversava il Rio con la costruzione di due porticati paralleli che furono destinati al commercio del pesce.
Il Rio visto dal ponte delle Pescherie
Villa Nuvolari
in viale Piave 28. Originariamente denominata Villa Rossini; fu infatti commissionata dal campione di tiro a volo Romolo Rossini, all'architetto Luigi Corsini, nel1926. La sua costruzione iniziò nel1929, mentre negli anni quaranta fu acquistata daTazio Nuvolari, il quale non vi visse mai, limitandosi ad utilizzarne il giardino come autorimessa. Alla morte del campione automobilistico, la vedova Carolina Nuvolari cedette la villa all'ospedale cittadinoCarlo Poma in cambio di un vitalizio. Dal2005 l'edificio è diventato sede di istituti bancari[40].
il ponte fu progettato dall'ingegnereAlberto Pitentino, costruito nelXII secolo allo scopo di regolare le acque del fiumeMincio ed evitarne l'impaludamento. Fu quindi creato artificialmente un dislivello di alcuni metri tra illago Superiore e illago di Mezzo, che dall'anno1229 alimentò 12 mulini. L'antica costruzione medievale andò distrutta dai bombardamenti aerei dellaseconda guerra mondiale.
il ponte era incluso nel sistema militare difensivo unendo il borgo fortificato di San Giorgio con lacorte dei Gonzaga. Dapprima in legno, fu edificato in muratura daLudovico Gonzaga sul finire delXIV secolo, così dividendo il lago di Mezzo dallago Inferiore. Nel1922 le arcate furono interrate e il ponte assunse la forma attuale.
in via Accademia 47. Il "Teatro Scientifico dell'Accademia", capolavoro diAntonio Bibiena (1697-1774) fu inaugurato il 3 dicembre1769. Poche settimane dopo, il 16 gennaio1770, ospitò un concerto del giovaneMozart, non ancora quattordicenne. L'austera facciataneoclassica, opera delPiermarini, sembra celare la fantasiosa espressione tardobarocca del teatro che tanto entusiasmo suscitò in Mozart padre. Nello stesso edificio ha sede l'Accademia Nazionale Virgiliana fondata nel 1768.
in piazza Cavallotti. Il Teatro Sociale nacque per iniziativa di un gruppo di cittadini costituenti una società di novanta palchettisti. L'architettoLuigi Canonica fu incaricato di progettare un teatro di gusto neoclassico che dopo quattro anni di lavoro fu aperto al pubblico la sera del 26 dicembre1822. La sala del Teatro Sociale di Mantova è composta da cinque ordini: tre ordini di palchi, due ordini di gallerie (loggia, loggione). Canonica decise di affidarsi all'Hayez per le decorazioni interne. Il Teatro Sociale è tuttora aperto ed in funzione. È un teatro privato, posseduto da circa ottanta palchettisti che ne curano la manutenzione ed il buon funzionamento. È un teatro riconosciuto dalla legge 14 agosto 1967 nº800 come uno dei 29 Teatri di Tradizione italiani[44].
Teatro di Corte dei Gonzaga
non è più attivo dal 1896. L'area ora occupata dalMuseo archeologico nazionale di Mantova era inclusa nel perimetro delPalazzo Ducale e a partire dal1549, committente il cardinaleErcole Gonzaga e progettista l'architettoGiovan Battista Bertani, su quest'area sorse il primo teatro della Corte dei Gonzaga. Andato distrutto da un incendio fu ricostruito tra il1591 e il1592. Un terzo teatro progettato dall'architettoAntonio Maria Viani fu inaugurato nel1608 con la rappresentazione della tragedia diClaudio MonteverdiL'Arianna. In epoca austriaca un quarto teatro, Nuovo Teatro Arciducale, fu inaugurato il 27 febbraio1733. I primi disegni furono diFerdinando Galli da Bibbiena e il lavoro fu portato a termine da un suo allievo,Andrea Galluzzi. Un quinto teatro, su disegno diGiuseppe Piermarini, ebbe la luce il 10 maggio1783. Il Regio, così venne denominato nel corso del secolo XIX, a causa della concorrenza del nuovoTeatro Sociale venne abbandonato poco alla volta. Nel1896 il Teatro Regio, venduto dal demanio, fu acquistato dal Comune di Mantova che lo trasformò radicalmente prima a mercato dei bozzoli, poi a mercato ortofrutticolo ed infine destinato alla funzione attuale di sede del Museo Archeologico Nazionale di Mantova.
la torre, a pianta rettangolare, fu eretta nel1472 su progetto diLuca Fancelli e l'orologio a funzionamento meccanico progettato daBartolomeo Manfredi vi fu collocato l'anno successivo. Nella nicchia sottostante, ricavata nel1639, è stata collocata una statua dellaMadonna Immacolata.
la torre, alta 42 metri, fu edificata nella prima metà delXII secolo. Le prime testimonianze scritte sono del1143. Sorge in viaEnrico Tazzoli. Il nome gli deriva dalla famiglia che ne sarebbe stata proprietaria, anche se la fantasia popolare ha alimentato l'idea che il nome nascesse dalla presenza di zucchero immagazzinato nei pressi, infatti è detta "Tor dal Sücar" nel dialetto locale. Venne acquistata daPinamonte dei Bonacolsi nel1273 dalla famiglia dei Ripalta.
la torre, alta 37 metri, sorge in viaArdigò. Da documentazione dell'epoca era già esistente nel1200, derivando il nome dalla famiglia che la possedeva. Da questi ceduta alla famiglia Ripalta e poi ai da Oculo, nel1289 divenne proprietà deiGonzaga, non ancorasovrani di Mantova. L'edificio annesso alla torre divenne dimora saltuaria diAloisio Gonzaga, signore diCastel Goffredo[45]. Qui mori il 30 novembre1526 il condottieroGiovanni dalle Bande Nere. Successivamente fu accorpata al collegio e al convento deigesuiti e dal1883 è parte del complesso dell'Archivio di Stato di Mantova. Negli ultimi tempi è stato lanciato il progetto di trasformare la torre in una terrazza panoramica che consenta la visione a 360 gradi del centro storico di Mantova[46].
L'edificio fu progettato daPier Luigi Nervi su commissione delleCartiere Burgo e realizzato tra il1961 e il1964. L'obbiettivo prioritario era quello di collocare in un unico ambiente lungo 250 metri, un'unica macchina a ciclo continuo per trasformare la pasta di legno in carta da giornale. La soluzione trovata da Nervi per la copertura ha fatto sì che la costruzione fosse denominata"fabbrica sospesa" in particolare per i quattro cavi d'acciaio sospesi a due telai di cemento armato alti 50 metri. Il 9 febbraio2013 le macchine della cartiera Burgo si sono fermate segnando la fine della produzione di carta[47]. Nel2015 lo stabilimento è acquisito dal gruppo trevigianoPro Gest della famiglia Zago per essere riconvertito nella produzione di carta riciclata per imballaggi con il nome di Pro Gest Mantova e con un investimento di 150 milioni di euro.[48].
eretta in epoca medievale, era parte delle fortificazioni orientali di Mantova, in particolare adibita alla difesa delponte di San Giorgio, tanto da essere a lungo esclusivamente denominataRocchetta di San Giorgio. La sua attuale denominazione si affermò successivamente all'ambientazione sulla "deserta sponda delMincio", dell'osteria del sicario Sparafucile, luogo del tragico epilogo delRigoletto, una delle più noteopere diGiuseppe Verdi.
il forte diPietole, pur sorgendo oggigiorno nel comune diBorgo Virgilio, faceva parte del sistema difensivo della città di Mantova insieme al Castello di San Giorgio e alForte di Belfiore. Fu costruito daifrancesi nel1808.[49]
la torre venne innalzata dai Bonacolsi negli ultimi decenni delXIII secolo e acquisì la denominazione attuale nel1576 quando il ducaGuglielmo Gonzaga fece costruire la grande gabbia in ferro con funzione di "carcere all'aperto" dove i condannati venivano esposti al pubblico ludibrio.
Porta Giulia è l'unica attuale testimonianza delle fortificazioni d'epoca medievale e rinascimentale. Già esistente in epoca bonacolsiana, fu rifatta nell'anno1549, probabilmente progettata daGiulio Romano. Deve il nome all'esistenza, all'epoca della sua prima edificazione, dell'attigua chiesa di Santa Giulia, successivamente andata distrutta.
"Voltone di San Pietro" o "Porta di San Pietro", sino alla fine delXIII secolo, era una delle tre antiche porte[50] che, inserita nella prima cinta muraria della città, chiudeva l'accesso a Piazza San Pietro (oraPiazza Sordello), centro dellacivitas vetus.
Portali delle Aquile
i due "Portali delle Aquile", muniti di cancellate, avevano la funzione di delimitare lo spazio paesistico circostantePalazzo Te. Il progetto dei portali e dell'area verde che contemplasse viale alberati da adibire al pubblico passeggio, fu affidato nel1805 aGiovanni Antonio Antolini,Regio Architetto ed Ispettore dei Reali Palazzi di Mantova. Le aquile che sormontano i portali, furono disegnate dall'architetto bolognese e scolpite nel1808 dal veronese Gaetano Muttoni. Nel1990 i Portali delle Aquile furono restaurati su iniziativa delF.A.I. Fondo per l'Ambiente Italiano.
è l'antico fulcro della vita artistica e politica di Mantova, di dimensioni modeste (150 × 60 m) accoglie tra i principali edifici monumentali della città, come ilPalazzo Ducale (Palazzo del Capitano eDomus Magna), il palazzo Acerbi, al cui interno è collocata lacappella Bonacolsi, sovrastato dallaTorre della Gabbia, il palazzoBonacolsi (oraCastiglioni), la sede vescovile di palazzo Bianchi (dal nome della famiglia che lo edificò nel Settecento) e ilDuomo. Una recente casuale scoperta archeologica (dicembre 2006) ha riportato alla luce i pavimenti a mosaico e i resti di unadomus romana d'età imperiale attualmente visitabile all'interno di una struttura provvisoria.
con l'ampliamento della città al di là del primitivo nucleo storico, verso l'anno1190, fu creata Piazza Broletto che ancora oggi è attorniata da edifici del periodo comunale come il Palazzo del Massaro, l'Arengario e ilPalazzo del Podestà, detto anchePalazzo del Broletto, con la Torre Comunale. Sulla facciata di quest'ultimo palazzo, spicca una statua duecentesca di scuola veronese raffiguranteVirgilio in cattedra, tradizionalmente chiamata nel dialetto locale "la vecia" (la vecchia). Al centro della piazza dal1894 è stata posta una fontana con vasca in marmo veronese e tre delfini posti verticalmente.
da sempre luogo di scambi commerciali, si apre a sud con la "Casa di Giovan Boniforte da Concorezzo" (o "Casa del Mercante") del1455, continua con laromanicaRotonda di San Lorenzo, la Torre dell'Orologio, il Palazzo della Ragione e si chiude con Palazzo Broletto (o del Podestà) edificato nelXII secolo, che la separa e dà il nome all'adiacente piazza.
Mantova, antica edicola dei giornali in piazza Canossa.
Sulla piazza si affacciano il seicentescoPalazzo Canossa, lachiesa della Madonna del Terremoto e, sul terzo lato, un palazzo porticato del1720. DalCinquecento ai giorni nostri la piazza cambiò nome diverse volte assumendo in sequenza le denominazioni diPlateola cum uno puteo (piazzetta col pozzo), "piazza alberriggia" e, nelXVII secolo, "piazza del fieno" quando con la costruzione di Palazzo Canossa si trasformò in modo definitivo. Sulla piazza è anche presente un'antica edicolaliberty di giornali, risalente al1882 e restaurata a cura delFAI Fondo Ambiente Italiano[51].
in origine esisteva il porto dell'"Ancona" con il tempo parzialmente interrato. Piazza Virgiliana fu voluta dal generaleSextius Alexandre François de Miollis, governatore durante l'occupazione francese, che indusse le autorità cittadine a trasformare lo spazio informe, spesso parzialmente sommerso dalle esondazione dellago di Mezzo, in una piazza adibita alle esercitazioni militari e a ospitare unmonumento che ricordasse essere Mantova la patria diVirgilio. L'incarico fu dato all'architettoPaolo Pozzo. Furono colmati gli avvallamenti e demolite costruzione di scarso valore che cingevano lo spiazzo per consentire l'inserimento di alberi, piante e arbusti. Il monumento inaugurato nel1801, fu distrutto nel1919 per essere sostituito dall'attuale opera inmarmo di Carrara, il cui progetto fu affidato all'architettoLuca Beltrami. L'inaugurazione avvenne nel1927.
Parco VallettaMartiri di Belfiore, sulla riva destra del Lago Superiore, parco paesaggistico romantico realizzato dallo Stato verso al metà degli anni '50 delXX secolo sui detriti e materiali di riporto delle demolizioni in città; superficie 81.000 mq con circa 950 alberi.[52]
Parco Costa Brava, con circa 450 alberi, sulla riva destra del Lago Superiore.
GiardiniFrancesco Bartoli, lungolago Arlecchino, sulla riva destra del Lago Superiore.
Giardini Luigi Fraccalini, lungolago Mincio, con circa 400 alberi, sulla riva destra del Lago di Mezzo.
Giardini Marani, lungolago dei Gonzaga, con circa 250 alberi, sulla riva destra del Lago Inferiore.
Parco di via Diga Masetti con più di mille alberi, sulla riva destra del Lago Inferiore.
Area verde Campo Canoa, sulla riva sinistra del Lago Inferiore.
I comuni diPorto Mantovano,Curtatone,Borgo Virgilio,San Giorgio Bigarello,Roncoferraro,Bagnolo San Vito eMarmirolo, adiacenti alla città, costituiscono con il comune di Mantova un'unica zona residenziale. In questa conurbazione, alla data del 01/01/15, sono risultati 127 569 residenti, divisi in 48 747 abitanti del Comune cittadino e 78 822 dell'hinterland. Questa evoluzione demografica ha suscitato opinioni favorevoli alla trasformazione di comune cittadino e hinterland in un'unica municipalità, denominata indicativamente come "Grande Mantova".
La mobilità della popolazione residente nel territorio comunale della città di Mantova, negli ultimi decenni, è stata caratterizzata da una fase d'immigrazione negli anni cinquanta e sessanta delXX secolo. La crescita della popolazione di circa 12 000 unità tra icensimenti Istat del1951 e del1971 fu dovuto a nuovi insediamenti industriali e allo sviluppo del terziario cittadino che hanno rappresentato una valida alternativa per la popolazione rurale della provincia mantovana ormai non più assorbita da un settore agricolo velocemente meccanizzatosi.
Dai dati ISTAT1971 ai dati del2001, il decremento della popolazione si fece rilevante, circa 19 000 abitanti, la gran parte dei quali emigrata nei territori dei comuni confinanti, comunque all'interno dell'ipotetica "Grande Mantova".
Il declino demografico si arresta nel primo decennio delXXI secolo, conseguenza di una rilevante immigrazione dall'estero che è andata a compensare la perseverante mobilità in uscita a favore dei comuni dell'hinterland dei cittadini di nazionalità italiana.
Alla fine del2010 risultavano residenti nel comune di Mantova 48 611 abitanti, di cui 26 129 femmine e 22 482 maschi. Il numero delle famiglie continua ad aumentare (23 312), aumento soprattutto dovuto al regolaretrend in diminuzione del numero di componenti delle famiglie mantovane: 2,05.
Ad inizio 2011 si è costituito con atto notarile, un comitato a favore dell'unificazione nell'unico comune di Mantova dei quattro comuni circostanti (Curtatone, Porto Mantovano, San Giorgio di Mantova, Virgilio). Tuttavia, ad oggi, questo progetto non si è concretizzato a causa di divergenze di carattere politico delle diverse amministrazioni comunali. Questo "distacco" ha portato i comuni confinanti di San Giorgio di Mantova a fondersi con i più distanti e decentratiBigarello, per dar vita al comune diSan Giorgio Bigarello a partire dal 1º gennaio 2019, e Virgilio conBorgoforte per dar vita al comune diBorgo Virgilio, a partire dal 4 febbraio 2014. Questo avvicendarsi allontana le prospettive di una reale fusione in un unico ente locale dei comuni della "Grande Mantova".
A partire daglianni 2010, la popolazione del comune capoluogo ha ripreso ad aumentare, per la prima volta dagli anni Settanta, lentamente ma in maniera costante, grazie all'apprezzabile contributo migratorio (sia dall'Italia che dall'estero), in parte compensato dal saldo naturale negativo. Questa crescita, tuttavia, ha subìto un rallentamento a causa del diffondersi della pandemia daCOVID-19 negli anni 2020 e 2021 che ha portato il trend, in crescita da quasi una decina d'anni, a subire una battuta d'arresto.
Sempre a partire dagli anni 2010 c'è stato un incremento neltabagismo, soprattutto negli adolescenti tra i 14 e i 20 anni, secondo un'indagine del Hbsc[54]
La popolazione comunale è stata caratterizzata negli anni 2000, da una crescenteimmigrazione dall'estero. Al 31 dicembre 2023 gli stranieri residenti nel comune erano 8174, ovvero il 16,67% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti:[55]
Con l'anno accademico 2018-19 è stato inaugurato il corso di laurea magistrale in conservazione e restauro dei beni culturali degli Istituti Santa Paola Mantova.[80][81]
Mantova Comics & Games (febbraio), salone del fumetto e del gioco, dal 2006 si tiene annualmente alPalaBam idealmente proseguendoLudicamente, rassegna che fu ospitata per alcuni anni dal 2003 nelle piazze di Mantova, dedicata interamente al gioco non tecnologico.
Gran Premio Nuvolari. Dal 1991 competizione di regolarità riservata alle auto storiche
Premio Arlecchino d'Oro (giugno), nato nel 1999 per iniziativa del "Centro Studi Mantova Capitale Europea dello Spettacolo" ora Fondazione, ha lo scopo di rendere omaggio aTristano Martinelli, attore mantovano a cui si deve l'invenzione della maschera diArlecchino. Inserito nel programma di una rassegna di teatro, musica e danza, il premio viene consegnato ad un artista del mondo dello spettacolo di valore e fama internazionale. Dal 2006 il premio è inserito nelFestival Teatro - Arlecchino d'Oro, che laFondazione Mantova Capitale Europea dello Spettacolo organizza e dirige negli ultimi dieci giorni di giugno su mandato del Comune di Mantova.
Festivaletteratura (settembre), dal 1997 organizza e ospita incontri con autori, reading, spettacoli, concerti, laboratori per adulti e bambini.
Segni d'infanzia (novembre), festival internazionale d'arte e teatro per l'infanzia. Nato nel 2006 da un'idea di Dario Moretti, Segni d'infanzia è un grande evento artistico rivolto al mondo dell'infanzia, con particolare attenzione ai bambini dai 18 mesi ai 12 anni. La direzione artistica ed organizzativa del festival, promosso dal Comune di Mantova, è di Teatro all'improvviso, compagnia professionale di Teatro per ragazzi.
Mantova Medievale: dal 2006 si ripete ogni anno, col sostegno del Comune, fra il mese di agosto e il mese di settembre, l'edizione diMantova Medievale, una manifestazione organizzata daLa Compagnia della Rosa a.d. 1403. Negli spazi adiacenti al lungolago Gonzaga e al prato antistante ilCastello di San Giorgio viene allestito un villaggio medievale. Rievocatori provenienti da tutta Italia e da paesi europei tra cui Portogallo, Svizzera, Germania, Repubblica Ceca animano l'accampamento e mostrano i loro equipaggiamenti. Le attrazioni più attese sono il lancio della scure danese, il tiro con l'arco e i giochi di abilità medievali. A conclusione della manifestazione davanti al castello di San Giorgio viene inscenata la battaglia campale.[111]
Mantova Musica Festival: per quattro edizioni dal2004 fu organizzata, sulle orme del consolidato e più noto festival letterario mantovano, una rassegna di musica interessata alle nuove tendenze e frontiere: l'elettronica, iljazz e la musica contemporanea. Con spazi per dibattiti, presentazioni di libri, bande musicali, satira e l'incontro tra la musica e il teatro.
Trame Sonore, festival di musica da camera tra maggio e giugno di ogni anno, organizzata dall'Orchestra da Camera di Mantova.
Mantova fu la prima città italiana ad avere la sua controparte fedele inSecond Life. Riproduceva quanto più fedelmente possibile la Mantova reale, utilizzando misure, foto e disposizione degli edifici come dal vero. Operante su tre livelli, centro storico, Palazzo Te e Castello di San Giorgio, si estendeva su due Sim. Furono ricostruiti il museoTazio Nuvolari, il Teatro Bibiena, la Basilica di Sant'Andrea. La Sim era teatro di eventi culturali e di aggregazione avendo la possibilità di proporre manifestazioni reali e virtuali.[112]
Mostre:
Nel2002 presso le Fruttiere di Palazzo Te e a Palazzo Ducale è stata allestita laCeleste Galeria, Il museo dei Duchi di Mantova. 5 anni di studi scientifici, 60 studiosi coinvolti nelle ricerche, 519.000 visitatori, con una media giornaliera di 3923 biglietti per la mostra che ha riportato nella sua cornice ideale, da tutto il mondo, parte della prestigiosa e imponentecollezione dei Gonzaga della seconda metà delSeicento.
Tra il settembre2006 ed il gennaio2007, la città – assieme aVerona ePadova – ha organizzato un percorso culturale[113] sull'arte diAndrea Mantegna, in occasione del quinto centenario della morte, avvenuta proprio a Mantova. Già nel1961 venne realizzata un'esposizione che meritò a Mantova l'appellativo di "Città del Mantegna". Per una mostra pittorica quello fu il primo grande evento di massa che portò nella città virgiliana più di 200 000 visitatori.
Veduta aerea del polo chimico e Porto Valdaro di Mantova
Ricoprono un ruolo importante nell'economia cittadina il commercio al dettaglio e i servizi delterziario. Tra questi ultimi risaltano la testata giornalistica locale "Gazzetta di Mantova", considerato il più antico quotidiano d'Italia, e laBanca Agricola Mantovana fondata nel1871 che, in seguito ad un'Offerta pubblica di acquisto del 1999, è entrata a far parte del gruppo bancarioMontepaschi. Il processo di acquisizione si è concluso con la fusione per incorporazione di Banca Agricola Mantovana Spa inBanca Monte dei Paschi di Siena avvenuta il 22 settembre2008. Dall'anno2000 opera con sede in Mantova e alcune altre filiali in provincia, laBanca Popolare di Mantova ceduta nel2008 dalBanco Popolare allaBanca Popolare di Milano.Rilevanti sono le attività connesse all'allevamento e all'agricoltura e alle industrie trasformatrici delle loro produzioni: si parla soprattutto della produzione diburro,formaggio e disalumi (tra cui spicca ilSalame mantovano). L'importanza del settore economico primario per l'economia mantovana è dimostrata dalla presenza a Mantova di una delle più importantiborsa merci agricole dellaPianura Padana che dal 30 settembre 2010 è sede della Commissione Unica Nazionale dei suini da macello[115]. Il primo ottobre 2006 esordisce a Mantova il primomercato contadino italiano che anticipò il decreto ministeriale che solo alla fine del 2007 ne regolamenterà l'attività.
Nei primi anni del secondo dopoguerra s'insediarono laCartiera Burgo e industrie chimiche e petrolchimiche. La prima fu la società di raffinamento del petrolioICIP, oggiIES Italiana Energia e Servizi s.p.a., che costruita a partire dal1947 iniziò la produzione il 20 dicembre1953 ed è stata acquisita nell'anno2007 dal gruppo ungherese MOL. Importante insediamento chimico è laVersalis del gruppoEni che continua l'attività dello stabilimento chimico sorto nel1956 su iniziativa dellaEdison, proseguita poi sotto altre denominazioni comeMontedison,Montedipe e Polimeri Europa.
Molto attivi anche il settore dell'abbigliamento, con importanti insediamenti presenti nel territorio comunale della città,Lubiam, Valstar eCorneliani, in particolare specializzati nella moda per uomo, e il settore meccanico dove spiccano laBelleli, passata attraverso una grave crisi negli anni passati, e laSOGEFI, ormai multinazionale attiva nella componentistica per autoveicoli quotata presso laBorsa di Milano fin dal1986 che nel2008 ha annunciato la chiusura, definitivamente portata a termine nel gennaio dell'anno successivo, dello storico primo stabilimento mantovano.
Altre due stazioni sono presenti nell'hinterland cittadino: lastazione di Sant'Antonio Mantovano nel comune di Porto Mantovano e quella diLevata nel comune di Curtatone.
Entro il 2023 Mantova sarà collegata direttamente aReggio Emilia e allastazione di Reggio Mediopadana, sottostante quella diReggio Emilia AV Mediopadana, viaSuzzara eGuastalla in poco più di un'ora di viaggio. Attualmente il collegamento è già esistente, ma molto più lento (da due ore a due ore e quaranta) a causa del doppio cambio a Suzzara e a Guastalla, dei lunghi tempi di attesa e per i treni diesel attualmente utilizzati. Una volta elettrificate laferrovia Reggio Emilia-Guastalla (entro l'estate 2020) e almeno la tratta fra Guastalla e Suzzara dellaferrovia Parma-Suzzara-Poggio Rusco (entro il 2022), sarà invece possibile un collegamento diretto e veloce.[118][119]
Il porto di Mantova è situato in localitàValdaro all'imbocco del canale Mantova-Venezia, noto anche comeidrovia Fissero-Tartaro-Canalbianco-Po di Levante, che consente a navi della V classe per 365 giorni all'anno il collegamento diretto col marAdriatico, distante 135 km, e con lalaguna di Venezia. La conca di San Leone nei pressi diGovernolo mette in collegamento il porto di Mantova tramite il canaleFissero colfiume Po. Un raccordo ferroviario unisce il porto alla lineaMantova-Monselice.
Porto Catena è l'antico porto commerciale di Mantova, già attivo dal1200, ora adibito a sole funzioni turistiche. È situato in una piccola insenatura dellago Inferiore nella quale s'immette il Rio, canale artificiale che attraversa la città dal XII secolo.
La città è dotata di un servizio di autobus gestito dall'APAM, acronimo diAzienda Pubblici Autoservizi Mantova. Il servizio di trasporto pubblico urbano che interessa anche il territorio dei comuni limitrofi quali Porto Mantovano, San Giorgio di Mantova, Bigarello, Borgo Virgilio e Curtatone, ossia la cosiddetta "Grande Mantova", è fornito attraverso corse di nove linee. L'APAM adempie anche alla gestione di una rete linee interurbane, in massima parte con capolinea nel capoluogo.
L'aziendaATV adempie invece al collegamento con la città diVerona attraverso l'itinerario perCastelbelforte.
Larete tranviaria di Mantova, attiva fra il1908 e il1953, era un insieme di relazioni costituito da due linee prettamente urbane di pertinenza comunale e da ulteriori tre a carattere suburbano gestite dallaProvincia, realizzate in parte sfruttando le infrastrutture delle preesistenti tranvie a vapore.
La città di Mantova dispone di alcuneaviosuperfici e campi volo, anche nell'ambito della propria provincia. Il locale Aero Club ha sede presso l'Aviosuperficie Città di Curtatone ed è intitolato al Generale Pilota Alessandro Bladelli, mantovano tra i fondatori della Pattuglia AcrobaticaGetti Tonanti, antesignana delle attualiFrecce Tricolori. Presso l'Aviosuperficie Città di Curtatone si svolgono attività di volo a motore sia conultraleggeri cheaviazione generale.
La città di Mantova vanta importanti figure distintisi in ambito sportivo. Il più famoso è senz'altroTazio Nuvolari, conosciuto anche come ilMantovano volante. Ai due "campioni" mantovani per eccellenza, Nuvolari e il ciclistaLearco Guerra, è dedicato un museo provvisoriamente ospitato in alcune stanze delPalazzo Ducale inpiazza Sordello.
IlMantova, fondato nel1911, ha disputato 12 campionati diSerie A, dei quali 5 diPrima Divisione neglianni venti, e 17 campionati diSerie B. Il calcio virgiliano ha raggiunto l'apice nell'arco di tempo che va dal campionato1958/1959 a quello del1961/1962, grazie ad una superformazione passata alla storia con l'appellativo diPiccolo Brasile guidata daEdmondo Fabbri, futuro c.t. dellaNazionale di calcio dell'Italia. Quella squadra passò in quattro anni dalla quarta serie all'Olimpo del calcio. Dopo due retrocessioni consecutive, dal1973 i biancorossi (questi i colori sociali dell'Mantova) hanno vivacchiato per anni inSerie C, subendo l'onta di due fallimenti (1983,1994) e risollevandosi in seguito all'arrivo dei presidenti Alberto Castagnaro eFabrizio Lori. Al primo si deve il ritorno in C1 (2003/2004), al secondo il passaggio dalla C1 alla B. Doveroso ricordare anche Romano Freddi, che seppur poco amato dalla piazza, fu l'artefice della salvaguardia del calcio a Mantova, quando nell'estate del1994 la società per la seconda volta fallì. La squadra di calcio della città era tornata inSerie B alla conclusione della stagione2004/2005, dopo ben 32 anni di assenza. La cadetteria fu conquistata al termine dei play-off, giocati e vinti controFrosinone ePavia. La stagione2005/2006 ha visto ilMantova mancare di poco l'immediata promozione allaSerie A nella finale dei play-off con ilTorino, vittoria per 4-2 a Mantova e sconfitta a Torino per 3-1 dopo i tempi supplementari. Dopo cinque anni di discreti campionati inSerie B, alla fine delcampionato 2009/2010, l'Mantova retrocesse inLega Pro. Il 30 giugno2010 la squadra virgiliana non riuscì ad iscriversi al campionato di Lega Pro, scomparendo in tal modo dal calcio professionistico. Fallita l'A.C.Mantova, il calcio rinacque comeMantova Football Club che subito vinse il campionato di serie D riportando immediatamente il calcio virgiliano tra i professionisti, inLega Pro, ma dopo alcune stagioni tormentate da svariati cambi di gestione risultati fallimentari, nell'estate del 2017 i biancorossi vengono esclusi dallaSerie C dopo essersi salvati sul campo ripartendo nuovamente dallaSerie D con il nome diMantova 1911.Dopo esser ripartito dalla Serie D, il Mantova nella stagione2020/2021 ottenne la promozione inSerie C, nel campionato2022/2023 retrocesse sul campo in Serie D, ma fu ripescata il 24 luglio 2023 e nella stagione diSerie C 2023/2024, ottenne la promozione diretta inSerie B, ritornandoci dopo 14 anni di assenza.
Buona la tradizione sportiva mantovana per quanto riguarda lapallavolo maschile. LaPallavolo Mantova conquistò la Serie A1 alla fine del campionato 1986-87. Disputò due campionati nellamassima serie, venendo poi sostituita per tre anni dalla Gabbiano Virgilio, comunque invischiate entrambe sul fondo della classifica. Negli anni novanta la Pallavolo Mantova ha militato diverse volte in serie A2. Con la stagione 2006/07, culminata con la vittoria dei play-off promozione, c'e l'approdo delTop Team Volley Mantova al campionato di SerieA2. Lo stesso Top Team Volley ha vinto la Coppa Italia di Serie B nel 2006 e nel 2007.
Dal 2012 Mantova ospita anche laPallacanestro Mantovana, nota fino al 2013 come Pallacanestro Primavera Mirandola dell'omonimacittadina modenese, attualmente militante nellaA2 Gold e che disputa le gare interne alPalaBam. Inoltre è presente la società San Pio X che milita in C silver con una notevole attività giovanile.
Nel 1931Learco Guerra vinse ilCampionato del mondo di ciclismo, aCopenaghen (Danimarca). Nello stesso anno viene istituita lamaglia rosa quale simbolo del primato in classifica ed è proprio Learco Guerra ad indossarla per primo risultando vincitore della tappa inaugurale del19º Giro d'Italia, partita da Milano e conclusasi nella natia Mantova. Il "Giro" ha concluso una tappa a Mantova in dieci occasioni. Nel1963 la città virgiliana è stata solamente sede di partenza della tappa conclusasi aTreviso.
Mantova è stata negli anni città di arrivo delle seguenti tappe delGiro d'Italia:
Mantova è stata anche sede d'arrivo di un'importante corsa ciclistica, laMilano-Mantova, disputata a partire dal1906 per 24 volte e disputata per l'ultima volta nel1962 con vittoria diPierino Baffi.
La societàCanottieri Mincio nasce nel 1883 come una società polisportiva. Le sue origini sono legate aglisport, in particolare quelli acquatici:nuoto,tuffi,vela,canottaggio ecanoa sono le discipline che la distinguono e che hanno esportato il suo nome inItalia e nelmondo. Diverse sono anche le personalità che ne hanno fatto la storia: daGabriele D'Annunzio, che nel 1928 coniò il motto della società (ancora oggi in uso) "Perseverando arrivi", ad Azeglio Mondini, classe1923 che dal1937 fu un grande maestro di canottaggio e che formò sportivi d'alto livello come Marco Penna; oppure Giacomo Bottoli ed Andrea Bonezzi (velisti d'alto livello) e Bruno Pizzamiglio che diede vita alla scuola mantovana di tuffi dove sono nati grandi sportivi come Francesco Priori e Massimo Nibioli.
Mantova ha acquisito negli ultimi anni una notevole importanza nell'ambito delle competizioni dimotocross disputate nel circuito del Migliaretto. Nel 1991, 1996, 1998, 2000, 2007, 2008 si è svolto il gran premio d'Italia, nel 2010, 2015 e 2016 il gran premio di Lombardia, prove facenti parte delCampionato mondiale di motocross.
Discreta la tradizione delrugby mantovano, grazie al "Rugby Mantova", società sportiva nata nel 1975 che gareggia stabilmente nella serie B nazionale. Il Rugby Mantova ha partecipato con una piccola quota allafranchigia italiana dirugby a 15 capitanata dalRugby Viadana, denominataAironi Rugby, che partecipò per due anni allaCeltic League.
In tarda primavera a Mantova viene disputata la stracittadina "Minciomarcia", corsa podistica non agonistica aperta a tutti. Giunta nel 2011 alla 38ª edizione, vede la partecipazione di un numero di partecipanti spesso superiore a 5 000. Dal1987, con la vittoria nella prima edizione del maratonetaOrlando Pizzolato, viene disputata una corsa competitiva denominata "Maratonina di Mantova". Dopo alcuni anni di sospensione è stata disputata in via continuativa dal 1997, giungendo nel 2011 alla sua 20ª edizione.
Dal 2013 a Mantova è attiva una squadra dicalcio a 5 che partecipa al campionato nazionale di serie B e gioca le partite interne al palazzetto dello sport del quartiere di Lunetta, ilPalaLù.[128]
Stadio Danilo Martelli è il principale impianto sportivo della città. Inaugurato negli anni '30, subì numerose ristrutturazioni nel corso degli anni per stabilizzare la struttura, di cui l'ultima nel corso dell'estate 2024. Ci gioca al suo interno le partite ilMantova ed ha una capienza di 14 822 posti a sedere.
PalaBam, principale palazzetto dello sport di Mantova, inaugurato nel settembre2005, deve il suo nome all'acronimo BAM dellaBanca Agricola Mantovana istituto di credito cittadino incorporato nel2008 daBanca MPS. Ha una capienza di quasi 4 000 spettatori che con tribune mobili poste sul parterre, raggiunge la cifra di 5 000. Il PalaBam ha spesso ospitato concerti e spettacoli teatrali di richiamo nazionale e internazionale anche nell'attiguo centro fieristico che ospita esposizione di settore tra le quali ha acquisito rinomanza nazionaleMantova Comics & Games.
PalaLù è il secondo palazzetto dello sport di Mantova, risiedente nel quartiere popolare di Lunetta. Inaugurato nel 2012, al suo interno ci giocano le partite dellaPallamano femminile mantovana.
Campo scuolaTazio Nuvolari è un impianto per l'atletica leggera dotato di manto intartan situato in Via Learco Guerra nei pressi delbosco Virgiliano.
Campo da motocrossTazio Nuvolari, in Via Learco Guerra, località Migliaretto, è un impianto agonistico che ospita anche competizioni delCampionato mondiale di motocross.
^ Pierino Pelati,Acque, terre e borghi del territorio mantovano. Saggio di toponomastica, Asola, 1996.
^Delibera d'iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale dell'Umanità dell'UNESCO in data 7 luglio 2008 nel corso della 32ª sessione del Comitato del Patrimonio Mondiale a Quebec City
^ Segretariato generale della Presidenza della Repubblica-Servizio sistemi informatici,I Simboli della Repubblica - il Vittoriano, suQuirinale.URL consultato il 31 marzo 2020.
^Dati meteorologici di Mantova - media trentennale di riferimento 1961-1990
^ Pierino Pelati,Acque, terre e borghi del territorio mantovano. Saggio di toponomastica, Asola, 1996.
^Giuliano Annibaletti,Un declino irreversibile? I rapporti tra Mantova e l'Impero tra il 1627 e il 1708, Annali di storia moderna e contemporanea, 15, 2009 (Milano: Vita e Pensiero, 2009).
^Elenco delle ricompense conferite ai benemeriti in occasione del terremoto calabro-siculo del 28 dicembre 1908, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italian. 130 del 3 giugno 1911.
^Regio decreto del 5 giugno 1910che approva gli annessi elenchi degli enti e delle persone ai quali vennero conferite medaglie ed attestazioni di menzione onorevole per l'opera da essi data in occasione del terremoto del 28 dicembre 1908, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italian. 131 (straordinario) del 5 giugno 1910
^Roberto Brunelli,Diocesi di Mantova, in Adriano Caprioli, Antonio Rimoldi, Luciano Vaccaro (a cura di),Storia religiosa della Lombardia, vol. 8, Brescia, La Scuola, 1986, p. 26,ISBN88-350-7765-6.
^Roberta Piccinellii,Domenico Fetti, Presentazione della Vergine al Tempio, inFederico Barocci 1535-1612. L'incanto del colore. Una lezione per due secoli, catalogo di mostra a cura di A. Giannotti e C. Pizzorusso, Milano 2009, pagg. 282 - 283.
^Touring Club Italiano,Lombardia, p. 550, Milano, 1970.
^ Ercolano Marani,IL PALAZZO MUNICIPALE DI MANTOVA, inCittà di Mantova, n.2, giugno 1963, Comune di Mantova, pp. 24-27.URL consultato il 27 gennaio 2018.
In neretto icapoluoghi di regione, in corsivo lecittà metropolitane. (1): lo statuto dell'Emilia-Romagna indica lacittà metropolitana di Bologna come capoluogo della regione.