Manlio Italo Cipolla | |||||||||||||||||||||||||||||||
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1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | |||||||||||||||||||||||||||||||
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Manlio Italo Cipolla (Pavia,2 maggio1927 –Campione d'Italia,24 febbraio2013[1]) è stato unallenatore di calcio,calciatore,nutrizionista emedicoitaliano, di ruoloattaccante.
Pavese, da calciatore giocò prevalentemente nelle serie minori; disputò alcune gare in Serie A con l'Ambrosiana (poi Internazionale) ed il Como.
Laureato inMedicina eChirurgia,assistente straordinario presso l'Università degli Studi di Pavia negli anni 1950-1951[2], si specializzò inIgiene emicrobiologia e in Medicina sportiva[3]. Entrò sul finire degli anni Cinquanta nello staff della Simmenthal Monza, per poi passare per un trentennio in quello dell'Inter come responsabile del settore medico; presso l'ateneo pavese fu docente di Scienze della nutrizione, collaborò con centri di ricerca ed aziende alimentari[3]. Fece parte anche dello staff dellaPallacanestro Cantù a fine anni Sessanta[4], ed esercitò privatamente la professione a Campione d'Italia, dove morì a 85 anni[5]. Autore di varie pubblicazioni, è ricordato per studi sull'alimentazione degli sportivi e sul recupero dallo sforzo[6].
Entrato nelle giovanili dell'Ambrosiana, disputò coi nerazzurri ilTorneo Benefico Lombardo 1944-1945 e ilCampionato Italiano 1945-1946; sarebbe poi tornato a calcare i campi di massima serie nel1951-1952, col Como[7]. «Buon attaccante», fu particolarmente prolifico durante i campionati trascorsi sui campi di Perugia, Pavia (con cui ottenne una promozione in Serie B nel1952-1953) e Varese, con cui visse le ultime stagioni agonistiche[8].
Vestì per un breve periodo il ruolo di allenatore, guidando ilSimmenthal-Monza e lanciandoSantino Maestri[9] per poi dedicarsi alla carriera di medico sportivo.
Entrato nellostaff medico dell'Interin équipe con i colleghi Angiolino Quarenghi e Roberto Klinger nei primi anni Sessanta, vi rimase fino al 1994[6]; in questo ruolo fu tra i protagonisti delle vicende della grande Inter. È ricordato per alcuni dissidi che lo staff medico ebbe con l'allenatoreHelenio Herrera in merito all'utilizzo d'integratori che avrebbero dovuto migliorare le prestazioni della squadra (episodi che ricordò nel libroCalcio verità, pubblicato nel 1976 per l'editore Fortunalibri)[10] e che culminarono con la presentazione delle dimissioni nel 1967[11], per le sue analisi dei bioritmi, che nel 1980 gli permettevano di prevedere vittorie e sconfitte[12], e per il suo lavoro suAndreas Brehme eLothar Matthäus, a fine anni '80[6].