Area abitata fin dall'epocaprenuragica enuragica per la presenza nel territorio di alcunetombe dei giganti e di alcuninuraghi, nelMedioevo appartenne alGiudicato di Cagliari e fece parte dellacuratoria di Siurgus, della quale fu capoluogo dopoSiurgus. Alla caduta del giudicato (1258) passò ai pisani e quindi agli aragonesi, che ne fecero un feudo concesso nelsecolo XIV aiCarroz. La città, che nel1355 aveva inviato i propri rappresentanti al parlamento convocato a Cagliari dal re d'AragonaPietro IVil Cerimonioso, nelXV secolo andò decadendo. Insieme ad altre città che erano appartenute alla curatoria formò un marchesato, che nel1604 fu trasformato in ducato, detto appuntoDucato di Mandas. Primo duca di Mandas fu Pietro Maza de Carroz, nominato dal reFilippo III di Spagna, morto senza eredi tre anni dopo. Dai Maza la signoria passò poi ai Tellez-Giron. L'ultimo duca fu Pedro Tellez-Giron di Alcantara, e il paese fu riscattato a quest'ultimo nel1839 con la soppressione del sistema feudale.
Il paese di Mandas è citato, in quanto tappa di uno dei suoi viaggi in Italia, dallo scrittore britannicoDavid Herbert Lawrence nel libroSea and Sardinia ("Mare e Sardegna") del1921.
Ai sensi della Legge Regionale n. 9 del 12 luglio 2001, che ha previsto l'istituzione dellenuove province sarde, il comune di Mandas avrebbe dovuto essere aggregato alla neonataprovincia del Medio Campidano; con successiva Legge Regionale n. 10 del 13 ottobre 2003 si stabilì invece che restasse inquella di Cagliari, di cui fece parte fino alla successiva riforma del 2016.
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con DPR del 25 marzo 1998.[6]Lo stemma si presenta inquartato: nel 1° di rosso, a sette spighe di grano d'oro, impugnate e legate di azzurro; il 2° partito d'argento e di verde; il 3° partito d'azzurro e d'argento; il 4° d'azzurro, alla pecora al naturale, ferma sulla campagna di verde. Il gonfalone è un drappo partito di giallo e di rosso.
Il monumento più importante è la chiesa parrocchiale di San Giacomo alla periferia del paese, è disposta verso la campagna circondata da un muraglione. A parte le strutture gotico-aragonesi del '500, conserva varie e valide opere di intagliatori spagnoli e locali: un gruppo ligneo con il crocifisso la Madonna e S. Giovanni, le statue di S. Gioacchino e S. Anna nell'altare maggiore, e vari altari lignei scolpiti e dorati.
L'economia di Mandas è caratterizzata soprattutto dall'agricoltura, in particolar modo coltivazione difrumento e laviticoltura.Vi è anche presenza di attività di allevamento ovino, suino e bovino.