Majak (in russoМаяк?,lett. "torcia" o "faro"; nella grafia anglofonaMayak) è una zona dellacittà chiusa diOzërsk che ospita un impianto per la produzione dimateriale nucleare (soprattuttoplutonio) destinato alla fabbricazione dibombe atomiche attraverso ilriprocessamento delcombustibile esaurito irraggiato neireattori nucleari.
Majak è situato nell'Oblast' di Čeljabinsk, a circa 150 km a nord-ovest della città diČeljabinsk, negliUrali meridionali, tra le cittadine diKasli eKyštym. L'impianto si trova nel comprensorio amministrato dalla città diOzërsk, meglio conosciuto comeČeljabinsk-40 e successivamente comeČeljabinsk-65.
Il territorio di Majak è uno dei siti con piùcontaminazione radioattiva[1][2] a seguito della dispersione nell'ambiente diradionuclidi in tre separate circostanze dal1949 al1967:
La realizzazione dell'impianto era prevista dal nuovoprogramma nucleare sovietico dell'immediatodopoguerra, in risposta a quellostatunitense. I lavori per la sua costruzione iniziarono nel 1945 e rapidamente, per colmare il distacco con gliStati Uniti, nel1948 l'impianto era già operativo. Il complesso originariamente consisteva di cinquereattori nucleari all'uranio moderati a grafite destinati alla produzione diplutonio, più il successivo impianto di riprocesso delle scorie per l'estrazione dei materiali radioattivi necessari alla costruzione diarmi nucleari.
Nel periodo dal 1949 al 1956, l'impianto ha riversato, come ordinaria operazione di routine, nel fiumeTeča[2] e nei laghi minori e maggiori come ilKyzyltaš e l'Irtyaš, enormi dosi di elementiradioattivi quali[1]rutenio-106,zirconio-95,cesio-137 estronzio-90, insieme anche ad alcuni isotopi diplutonio. Laradioattività totale emessa dal 1949 al 1956 è stata pari a circa100 PBq (petabecquerel),[1][2] di cui 95 PBq furono rilasciati nei soli anni 1950 - 1951.
Il fiume Teča è tuttora la risorsa idrica principale della zona e almeno 28 000 persone[3] furono esposte, su tutto il periodo dal 1949 al 1956 a una dose collettiva di 6200[3]sievert-uomo, cioè una media di 0,22Sv a persona.
L'alto livello di radiazioni è racchiuso nei primi 35 km del fiume. Vennero prese misure di sicurezza con l'evacuazione e la realizzazione di bacini idrici per contenere l'acqua contaminata. Le persone che rimasero ad abitare la zona, furono interdette dall'uso dell'acqua proveniente dal fiume e dai bacini.
Il 29 settembre 1957, un guasto al sistema di raffreddamento ad acqua di uno dei serbatoi (300 m³) di riprocessamento delle scorie contenente dalle 70 alle 80 tonnellate di scorie nucleari in fase liquida, provocò l'esplosione del serbatoio stesso[4]. La potenza dell'esplosione fu stimata tra le 70 e le 100 tonnellate di TNT, pari a circa 310gigajoule. In seguito all'esplosione furono riversati nell'atmosfera radionuclidi (cerio-144,zirconio-95,stronzio-90,rutenio-106 ecesio-137) per un rilascio totale di radioattività pari a 74 PBq,[1] rispetto ai circa 5300 PBq fuoriusciti durante ildisastro di Černobyl'.
Un'area di 23 000 km²[1][2] comprendente le oblast' di Čeljabinsk, Sverdlovsk e Tjumen' risultò contaminata al livello di 3,7 kBq/m² di deposito di stronzio-90. Le 273 000 persone di quest'area furono esposte a una dose collettiva di 2500[1]sievert-uomo, cioè una media di 10 millisievert a persona. La popolazione dell'area contaminata con più di 74 kBq/m² di stronzio-90, della quale facevano parte il territorio diKyštym,Ozërsk,Kasli e tutta l'Oblast' di Čeljabinsk, per un totale di 10 000[4] persone, fu evacuata e trasferita altrove.
L'incidente nucleare di Majak è stato uno dei più gravi della storia, classificato al livello 6 su 7 dellascala INES con il nome diincidente di Kyštym.
Nel1967, dopo un lungo periodo di siccità, il livello del lago Karačaj diminuì drasticamente, esponendo all'aria i sedimenti radioattivi che erano stati precedentemente scaricati sul fondo del lago. Il vento trasportò la polvere dei sedimenti e la diffuse su un'area di 2700 km² (area corrispondente a un livello di radioattività di 3,7 kBq di Stronzio-90). Il rilascio totale di radioattività nell'ambiente fu in questa circostanza pari a 0,022[1][2] PBq, cioè 22 TBq, molto minore dell'incidente del 1957.
Oggi sul fondo del lago sono stati calati blocchi di cemento per evitare un ripetersi dell'evento del 1967.
Recentemente, per decisione del ministero atomico russo (Minatom), a Majak sorge un impianto per la produzione dicombustibile ossido misto, un carburante ottenuto dallamiscelazione di derivati diplutonio euranio utilizzato nei reattori ad acqua leggera (LWR) come alternativa all'uranio arricchito, altrimenti largamente impiegato in questi ultimi.Per il medesimo progetto del Minatom, un centro di stoccaggio internazionale per scorie nucleari provenienti sia dalla stessa ex-URSS che dalle altre maggiori potenze mondiali, è stato pianificato nel2001. La realizzazione di tale impianto è stata finanziata dagliStati Uniti in quanto laRussia non è in grado ancora di sostenere tali spese.Nonostante l'offerta di 20 miliardi di dollari, la Russia ha respinto l'offerta di importare 20 milioni di tonnellate di scorie radioattive poiché gli esperimenti sostenuti per far fronte al loro smaltimento sono stati dichiarati non soddisfacenti.[5]
L'impianto avrebbe dovuto trattare diversi tipi di scorie tra i quali due tipi di HLW (High Level Waste),scorie di alto livello, che necessitano di essere sottoposte ad un particolare processo di vetrificazione racchiudendole in blocchi diPyrex.Esse costituiscono il 95% della radioattività e sono circa il 3% del volume totale delle scorie. Alcuni tipi di scorie possono venire riprocessate ed appunto nel comprensorio di Majak vengono trattate.Il Minatom sta valutando se rimodernare l'ormai obsoleto impianto di Majak.
Fino al decennio scorso gli abitanti venivano sottoposti ogni 24 mesi circa a visite mediche di controllo nella città capitale dell'Oblast locale, Čeljabinsk, senza conoscere il motivo di queste visite. Con i dati raccolti, il governo Russo aggiornava[senza fonte] Giappone, Stati Uniti, Germania, Francia e Svezia sugli effetti causati dalle radiazioni sugli esseri umani.Il villaggio più contaminato del pianeta[senza fonte] è Musljumovo (Муслюмово55°38′01.09″N 61°38′00.53″E55°38′01.09″N,61°38′00.53″E) ed è abitato. Nel comprensorio nucleare di Majak le persone che vi abitano non godono di buona salute e portano geni mutati che danno origini a numerosi aborti e malformazioni[senza fonte].I divieti in vigore nell'area sono ignorati dagli abitanti, tutti contadini in condizioni economiche di assoluta povertà, costretti a coltivare terra, pascolare e usufruire del fiume Techa per irrigare i campi, nutrirsi e nutrire il bestiame.Le misure di sicurezza adottate in questi anni sono pressoché insignificanti dinanzi al rischio effettivo.
Se ildisastro di Černobyl' ha emesso radioattività nell'atmosfera circa 5300 PBq, la somma degli incidenti avvenuti nel sito di Majak hanno portato a un rilascio totale di 175 PBq.L'intossicazione da radiazioni subita dagli abitanti della zona è paragonabile[senza fonte] a quella che afflisse i superstiti dello sgancio dellebombe atomiche diHiroshima eNagasaki.
Agosto 2010, Mosca ha dichiarato lo stato di emergenza per il grande impianto di Majak negli Urali, minacciato dalle fiamme degli incendi che in quel periodo stavano distruggendo ettari di foreste in tutta la Russia.
Il 28 marzo2006 in un processo avviato dal procuratore generale, tenutosi a porte chiuse, è stata emessa una sentenza a conferma che l'impianto di ritrattamento delle scorie nucleari di Majak, negli Urali, non ha mai smesso di scaricare i prodotti del ritrattamento radioattivo, nel fiume Techa, fonte di approvvigionamento idrico per migliaia di abitazioni domestiche nell'area.[6]
Nel procedimento penale contro Vitaly Sadovnikov, ex direttore di Majak, è stato sollevato dalle sue funzioni da un ordine diRosatom.[7]
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