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Magnesia al Meandro

Coordinate:37°51′09.69″N 27°31′37.57″E37°51′09.69″N,27°31′37.57″E
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Magnesia al Meandro
CiviltàGreca,Romana
UtilizzoCittà
Localizzazione
StatoTurchia (bandiera) Turchia
DistrettoGermencik
Amministrazione
Visitabile
Mappa di localizzazione
Map
Modifica dati su Wikidata ·Manuale
Magnesia al Meandro e le città della Ionia

Magnesia al Meandro (ingreco antico:Μαγνησία ἡ πρὸς Μαιάνδρῳ o Μαγνησία ἡ ἐπὶ Μαιάνδρῳ?; in latinoMagnesia ad Meandrum) era un'antica città greca inAsia Minore sulfiume Meandro a monte diEfeso, nei pressi dell'odierna città diGermencik inTurchia.

Descrizione

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Baebia, sec.I a. C., da Magnesia, Museo archeologico di Istanbul

Magnesia si trova nella anticaIonia presso il fiume Leteo[1] a 22 km daMileto, adagiata su una fertile pianura ed era una grande produttrice di pane.[2]Nella città sorgeva un tempio diDindyme, la madre degli dèi. Ma la città fu poi trasferita e sul nuovo sito fu costruito ilTempio di Artemide Leucofriene,[3] progettato da Ermogene.[4]Vicino alla città c'era un posto chiamato Aule (latino:Aulae) con una grotta sacra adApollo contenente un'immagine molto antica. Gli uomini sacri al dio si gettavano da ripide scogliere e sradicavano alberi molto alti che trascinavano giù per i sentieri più stretti.[5]

Storia

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La città fu fondata da coloni dellaMagnesia inTessaglia e diCreta.[6] Per questo motivo non fu accettata nellaLega Ionica. Verso il700 a.C. fu conquistata aGige,re di Lidia.Verso il626 a.C. fu distrutta dalle incursioni deiCimmeri[3] e ricostruita l'anno dopo daMileto. SecondoAteneo di Naucrati la condotta troppo licenziosa dei suoi abitanti portò alla conquista della città da parte diEfeso.[7]Nel546 a.C. passò aiPersiani che la concessero aTemistocle.[2][8] Nel499 a.C. partecipò allarivolta ionica: la città gli fruttava 50talenti l'anno.[9] Isatrapi diLidia la utilizzavano come seconda residenza.

Nel459 a.C. vi morì lo stessoTemistocle.

Nel334 a.C. la città si arrese adAlessandro Magno e passò poi adAntigono Monoftalmo. Nel301 a.C. entrò nei possedimenti deiSeleucidi. ITolomei la conquistarono tra il272 a.C. e il258 a.C.

Nel188 a.C. con laPace di Apamea fu ceduta alRegno di Pergamo, passato allaRepubblica romana nel133 a.C.

Durante laSeconda guerra mitridatica si alleò con iRomani assieme alla vicinaMagnesia al Sipilo.Silla la proclamò città libera.

Nel17 d.C. un terremoto distrusse la città assieme alle altre della Ionia. L'imperatoreTiberio provvide a ricostruirle.[10]

Nel114 era presente una comunità cristiana.

Nel262 venne saccheggiata daiGoti.

La magnetite

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Fu in questa città che fu scoperta una pietra misteriosa con il potere di attrarre il ferro: lamagnetite.[senza fonte]

Sito archeologico

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I primi scavi archeologici furono eseguiti nel1891-1893 da una squadra di archeologi tedeschi guidata daCarl Humann, lo scopritore dell'Altare di Pergamo. In 21 mesi furono portati alla luce il teatro, il tempio di Artemide, l'agorà, il tempio diZeus e ilpritaneo.

Gli scavi furono ripresi nel1984 da Orhan Bingöl, dell'Università di Ankara e del Ministero della Cultura turca.I reperti rinvenuti sono oggi esposti adIstanbul e adAydın, aBerlino e aParigi. Copie delpronao (portico) del tempio di Zeus e uno spazio del tempio di Artemide si possono visitare alPergamonmuseum di Berlino.

Note

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  1. ^Strabone,Geografia, 14, 1, 40
  2. ^abStrabone,Geografia, 14, 1, 11
  3. ^abStrabone,Geografia, 14, 1, 41
  4. ^Vitruvio,De Architectura, 3, 3, 8
  5. ^Pausania,Periegesi della Grecia, 10, 32, 6
  6. ^Strabone,Geografia, 14, 12
  7. ^Ateneo di Naucrati,Deipnosofisti, 12, 29
  8. ^Plutarco,Vite parallele, Temistocle, 27, 1
  9. ^Tucidide,Guerra del Peloponneso, 1, 137
  10. ^Tacito,Annali, 2, 47

Bibliografia

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  • Carl Humann: Magnesia am Maeander. Bericht über die Ergebnisse der Ausgrabungen der Jahre 1891–1893. Berlin: Reimer, 1904
  • Volker Kästner: Der Tempel des Zeus Sosipolis von Magnesia am Mäander, in: Brigitte Knittlmayer and Wolf-Dieter Heilmeyer: Die Antikensammlung, Mainz: Philipp von Zabern, 1998, p. 230-231
  • Johannes Althoff: Ein Meister des Verwirklichens. Der Archäologe Theodor Wiegand, in: Peter Behrens, Theodor Wiegand und die Villa in Dahlem. Klaus Rheidt and Barbara A. Lutz (ed.), Mainz: Philipp von Zabern, 2004, p. 151

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Controllo di autoritàVIAF(EN321145857896323020888
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