
Lamaglia nera fu il simbolo dell'ultimo classificato nella competizioneciclistica delGiro d'Italia e molto ambito dai ciclisti che non avevano altre occasioni per mettersi in mostra e per conquistare il cospicuo premio in denaro che garantiva al traguardo finale.

La "maglia nera" è stata ispirata dalla figura diGiuseppe Ticozzelli, calciatore piuttosto noto nei primianni venti per aver militato nell'Alessandria, nelCasale, nellaSPAL e persino inNazionale che, nel1926, decise di partecipare alGiro d'Italia come indipendente.[1] Ticozzelli prese parte a sole quattro tappe del Giro in quanto venne investito da una moto e costretto al ritiro, ma divenne celebre per il suo comportamento in gara: durante una delle tappe infatti ad un certo punto riuscì ad avere oltre un'ora di vantaggio sugli inseguitori, ma dal momento che correva come indipendente non aveva il supporto di una squadra che potesse portargli i rifornimenti. All'ora di pranzo si fermò quindi a mangiare in un ristorante lungo il tragitto, riprendendo la corsa solo all'arrivo del resto del gruppo.[2]
Anche l'abbigliamento di Ticozzelli era caratteristico: corse infatti con indosso la maglia del Casale, la squadra di calcio in cui militava al tempo, di colore nero con una stella bianca. Proprio questa maglia fu d'ispirazione quando nel 1946, alla ripresa del Giro d'Italia dopo la pausa dovuta allaSeconda guerra mondiale, si decise di istituire un premio anche per l'ultimo in classifica.[3]
Il premio per la maglia nera si rivelò molto desiderabile, arrivando anche a toccare cifre superiori a quelle spettanti al corridore sesto in classifica generale, a cui si dovevano aggiungere altri premi, dati dagli sponsor. Vi fu quindi una vera e propria gara al contrario per conquistare questo particolare simbolo; si ricordano spesso al riguardo le lotte al ritardo fraSante Carollo eLuigi Malabrocca. I due cercavano di perdere più tempo possibile rispetto all'altro nascondendosi nei bar, nei fienili e perfino forando le loro stesse ruote. Malabrocca divenne anche maestro nel dare indicazioni false riguardo alla sua strategia di gara. Nel 1948 questo riconoscimento fu aggiudicato al toscano Aldo Bini, che a detta di alcuni giornalisti e appassionati del tempo continuò ostinatamente la corsa fino alla fine nonostante la mano destra rotta in una caduta collettiva e i patimenti che specialmentenelle tappe in montagna lo costringevano a scendere dalla bicicletta e spingerla a piedi fino allo scollinamento[senza fonte]. Quell'annogli altri corridori[non chiaro] si astennero dal correre per la maglia nera perché il comportamento avrebbe dato troppo nell'occhio e sarebbe stato dichiarato antisportivo. L'abilità della maglia nera stava anche nel fatto che doveva, oltre a non farsi "scoprire" dall'avversario diretto (pena la squalifica per comportamento antisportivo), arrivare comunque al traguardo entro il tempo massimo. Va anche però detto che spesso il vincitore della maglia non era il corridore più "abile", ma quello più sfortunato, in un'epoca in cui le strade, dopo la fine del secondo conflitto mondiale, erano spesso sterrate e dissestate. Proprio per questo motivo all'epoca era anche più difficile tenere sotto continuo controllo tutti i corridori, rendendo più agevoli i comportamenti scorretti per aggiudicarsi la maglia.[3]
La maglia nera fu poi abolita nel1952 in seguito alle proteste dei corridori, i quali ritenevano che la lotta per conquistarla desse luogo a spettacoli indecorosi che con lo sport non avevano nulla a che fare.[4] Fu reintrodotta eccezionalmente al termine delGiro del 1967, cinquantesima edizione della corsa, e ad aggiudicarsela fuLucillo Lievore.[5]
Il termine di maglia nera è passato per estensione a indicare l'ultimo classificato in molti altri contesti, spesso con una connotazione negativa e a volte goliardica.
Solo per il2008 è stato introdotto l'analogonumero nero, "conquistato" daMarkus Eichler delTeam Milram.[4]
| Anno | Corridore | Squadra | Tempi | Altre classifiche |
|---|---|---|---|---|
| 1946 | Milan-Gazzetta | 69h41'54" | - | |
| 1947 | Welter | 121h47'27" | - | |
| 1948 | Benotto | 128h59'43" | - | |
| 1949 | Wilier Triestina | 135h22'57" | - | |
| 1950 | Bartali | 122h28'37" | - | |
| 1951 | Bottecchia | 124h37'48" | - | |
| 1967 | Mainetti | - |
| Anno | Corridore[6] |
|---|---|
| 2008 |
| Maglie distintive delle gare ciclistiche | |
|---|---|
| Maglia a pois ·Maglia arancione ·Maglia azzurra ·Maglia bianca ·Maglia blu ·Maglia ciclamino ·Maglia gialla ·Maglia granata ·Maglia iridata ·Maglia nera ·Maglia ocra ·Maglia oro ·Maglia rosa ·Maglia rossa ·Maglia verde |