Magic Johnson è stato capace di rivoluzionare lapallacanestro[1][7]: giocò infatti daplaymaker, un ruolo tradizionalmente riservato al giocatore più basso e agile di una squadra[8]. Con i suoi 206centimetri di altezza è stato il play più alto nella storia della NBA[1][9], ma al tempo stesso si è dimostrato un giocatore dinamico e dotato di un'eccellente visione di gioco[1]: è divenuto celebre per le doti nelpalleggio, i passaggi dietro la schiena, glialley-oop e i passaggino-look[1][9][10]. Risulta anche il cestista con la più alta media di assist a partita sia in regular season (11,2) sia ai playoff (12,3).
Magic ha annunciato più volte il ritiro dall'attività agonistica. La prima nel novembre1991, quando rivelò al mondo di aver contratto il virus dell'HIV[14][15]. Tornò però a giocare il 9 febbraio1992, avendo ricevuto ilnulla osta per poter prendere parte all'All-Star Game 1992[15]; partecipò poi alle Olimpiadi, al termine delle quali si ritirò nuovamente. Si dedicò all'attività di commentatore televisivo per laNBC (1992-1994), allenò brevemente iLakers nellastagione 1993-1994, e fu nominato vicepresidente della squadra nellastagione 1994-1995[15]. Riprese a giocare nel1996, disputando 36 incontri in maglia Lakers[16] e terminando così la carriera NBA. Nel maggio1999 stipulò un accordo di sponsorizzazione di un anno[17] con la squadra svedeseBorås M7[18][19], con cui giocò 6 partite diSvenska basketligan[20][21]. Nel2000 ripeté l'esperienza con iGreat Danes danesi, di cui divenne presidente e giocatore[21][22].
Nel1991 ha dato vita alla "Magic Johnson Foundation", con lo scopo di raccogliere fondi per la lotta contro l'AIDS e per sensibilizzare l'opinione pubblica ai temi della prevenzione e della cura del virus[23][24]. Nel marzo2012, alla guida del gruppo imprenditoriale Guggenheim Baseball Management LLC, ha acquisito la proprietà deiLos Angeles Dodgers, squadra dibaseball diMLB[25]. Nel 2017 è divenuto presidente dei Los Angeles Lakers[26], carica che ha mantenuto sino all'aprile 2019[27].
Acquisì le prime basilari nozioni della pallacanestro proprio dal padre[30] e sviluppò le doti diassistman già sui campi della Main Street School, scuola elementare di Lansing[30][33]. Dal padre imparò i fondamentali del gioco, vari schemi difensivi, ilpick and roll, il concetto di aggressività sul campo[34], ma anche situazioni particolari come il tiro a due mani (sebbene non fosse più utilizzato), ilgancio in corsa, il tiro dopo aver subito un contatto falloso[35]. Il giovane Johnson crebbe seguendo alla Cobo Arena diDetroit le partite diDave Bing,playmaker -guardia deiPistons[36]. Altri suoi idoli eranoEarl Monroe eMarques Haynes; quest'ultimo (che non giocò mai in NBA ma fu un campione degliHarlem Globetrotters[37]) era apprezzato da Johnson per le eccellenti doti di palleggio[38]. A 11 anni conobbe di persona un altro dei suoi miti[39]:Kareem Abdul-Jabbar,centro deiMilwaukee Bucks e di cui Johnson sarebbe diventato compagno di squadra aiLos Angeles Lakers nel corso di tutti glianni ottanta.
Earvin Johnson Jr., soprannominato dagli amici "E.J."[40], disputò le prime vere partite di pallacanestro sui campi della Main Street di Lansing. Con ai piedi le sueChuck Taylor All-Stars di colore rosso[41], si cimentava in sfide daplayground[42] di fronte a numerosi spettatori[40]. Un ruolo importante nella crescita cestistica di Johnson fu svolto da Jim Dart, allenatore della squadra di pallacanestro della scuola e marito di Greta, insegnante di Johnson[43]. Dart gli insegnò i movimenti delpivot, l'uso della mano sinistra e il movimento deltagliafuori[32].
La scelta del liceo cadde inizialmente sulla Sexton High School, scuola a maggioranza di studenti di colore, situata a pochi passi da casa[44]. Tuttavia, a causa delle politiche di integrazione scolastica messe in atto nel corso deglianni settanta, Johnson fu costretto a optare per la Everett High School[32][44]. La scelta non gli fu molto gradita, sia perché la Everett era a maggioranza bianca, sia per la scarsa tradizione cestistica della squadra di pallacanestro della scuola[32][44]. Johnson non fu inizialmente ben accolto: una serie di contrasti con un proprio compagno lo spinse quasi ad abbandonare l'attività cestistica, ma ilcoach George Fox lo convinse a rimanere in squadra[44].
Nonostante fosse il giocatore più alto in rosa, Magic fu subito schierato comeplaymaker per via delle sue eccellenti doti atletiche e nei passaggi[44]. Progressivamente acquisì un ruolo da leader della squadra e già al primo anno venne eletto miglior giocatore del campionato[44]. Johnson giocò alla Everett High School dal1973 al1977[45]. Nella stagione 1976-1977 guidò i compagni a un record di 27 vittorie e una sconfitta, che valse la vittoria nel campionato statale[1][30]; Magic collezionò 805 punti e 208 assist nell'arco della stagione, mantenendo una media di 28,8 punti e 16,8 rimbalzi per partita[30]. Nella finale contro i Birmingham Brother Rice diBloomfield realizzò 34 punti, oltre a 14 rimbalzi e 4 assist[30].
È negli anni alla Everett che nacque il soprannome "Magic", che venne affibbiato a Johnson da Fred Stabley Jr., un giornalista delLansing State Journal[46], dopo una partita in cui mise a segno 36 punti, collezionò 16 rimbalzi e servì 16 assist[1].
Il soprannome "Magic"
Nel corso della stagione dasophomore alla Everett High School, Johnson era ormai una stella della squadra, ed era costantemente protagonista di eccellenti prestazioni sul campo. In una partita realizzò unatripla doppia da 36 punti, 18 rimbalzi e 16 assist.
A fine gara gli si avvicinò Fred Stabley Jr., cronista delLansing State Journal, che gli disse: «Credo che tu debba avere un soprannome. Stavo pensando di chiamarti "Dr. J." ma è già utilizzato, così come "Big E."[47]. Che ne pensi se ti chiamo "Magic"?».
Johnson, ancora quindicenne, con un po' di imbarazzo si disse d'accordo. Fu così che nacque il soprannome con cui Johnson divenne universalmente noto[48].
Nel 1977-1978 collezionò 30 presenze, realizzando 511 punti; chiuse la stagione con la media del 45,8% neltiro da due e del 78,5% neitiri liberi, oltre a 7,9 rimbalzi e 7,6 assist a partita[49][50]. Gli Spartans vinsero la Big Ten Conference[1][51] grazie a 25 vittorie e 5 sconfitte in campionato[30] dopo undici anni[52], ma non riuscirono a qualificarsi per lefinali NCAA poiché vennero sconfitti nella finale regionale dai Wildcats dell'Università del Kentucky con il punteggio di 52-49[30][53].
Le ottime prestazioni valsero a Johnson il premio come migliorfreshman[54] della Big Ten Conference[55]. Magic iniziò a essere conosciuto e apprezzato come uno dei migliori giocatori della pallacanestro collegiale[55]. Il 27 novembre1978 gli venne dedicata la copertina diSports Illustrated: fu immortalato infrac nel momento di unaschiacciata, con il titolo "Michigan State's classy Earvin Johnson" (initaliano: Earvin Johnson, il giocatore di classe di Michigan State)[56].
I Sycamores erano capitanati daLarry Bird, già elettomiglior giocatore della stagione[61]. La finale NCAA 1979 fu la prima occasione di sfida tra Magic e Bird, che inNBA avranno poi modo di scontrarsi in tre finali per il titolo[62], e rimane ancora oggi la partita di pallacanestro del college più seguita di tutti i tempi. Furono gli Spartans a vincere, anche grazie ai 24 punti di Johnson[63], eletto poi miglior giocatore delle Finali[61] e insignito dell'All-America[64].
L'esordio in NBA confermò le aspettative: disputò 77 incontri, mantenendo una media di 18 punti e 7,3assist a partita[68]. Magic guidò i Lakers aiplay-off per il titolo, e durante le finali contro iPhiladelphia 76ers si consacrò campione[1]. In gara-6 fu schierato nel ruolo dicentro, a causa dell'infortunio subito daKareem Abdul-Jabbar in gara-5; il ventenne Magic Johnson disputò una partita eccellente: 42 punti, 15 rimbalzi, 7 assist e 3 palle rubate[1]. I Lakers vinsero il titolo sul campo dei 76ers, e Magic fu il primorookie[69] della storia a essere elettomiglior giocatore delle finali NBA[1]; fu inoltre il terzo giocatore della storia a vincere consecutivamente un titolo NCAA e uno NBA, dopoBill Russell eHenry Bibby[65] (nel1987 toccherà anche aBilly Thompson)[70]. Nella stessa stagione era già stato selezionato per l'All-Star Game[71].
L'11 novembre1980, nel corso della partita tra iLos Angeles Lakers e gliAtlanta Hawks, Johnson si infortunò alginocchio sinistro dopo un contrasto con ilcentroTommy Burleson[72]. Inizialmente lo scontro sembrò non aver procurato danni seri, ma una settimana dopo si scoprì che lacartilagine del ginocchio aveva subito una grave lesione[72]. Magic fu costretto a saltare 45 incontri[1] e rientrò in occasione della sfida deiplayoff 1981 contro gliHouston Rockets[1]; tuttavia la sua prestazione sottotono in gara-3 (solo 2 su 13 al tiro, e l'errore nell'ultimo tiro decisivo) costò la sconfitta e l'eliminazione della squadra già al primo turno[1].
Nell'estate del1981 Magic Johnson rinegoziò il contratto con i Lakers, accordandosi per la cifra record di 1 milione di dollari a stagione per ben 25 anni, per un totale di 25 milioni[1][73][74]; il nuovo contratto (il più ricco nella storia della NBA sino ad allora) entrò in vigore a partire dal 1984[73][75]. L'accordo venne poi modificato ulteriormente nel1988, quando Magic si accordò con il proprietario dei LakersJerry Buss per la riduzione della durata sino al1994[75].
Lastagione 1981-1982 vide ancora una volta vincenti i Lakers, che si aggiudicarono il titolo sconfiggendo nuovamente in finale iPhiladelphia 76ers. Non fu però un'annata semplice per Magic, che fin da principio si scontrò con l'allenatorePaul Westhead riguardo ad alcuni aspetti legati ai nuovi schemi che, a detta di Johnson, penalizzavano il gioco offensivo suo e dell'intera squadra[1][76]. La società si schierò dalla parte del giocatore: Westhead venne esonerato dopo 11 partite[77] e sostituito daPat Riley[1][76], conJerry West responsabile degli schemi offensivi[78][79]. Nonostante lo stesso Magic Johnson avesse negato la propria responsabilità nell'esonero dell'allenatore, durante le successive partite il giocatore venne fatto oggetto di fischi e contestazioni su molti campi della NBA, anche dai tifosi dei Lakers[1][80]. Magic disputò una stagione da 18,6 punti, 9,5 assist e 9,6 rimbalzi a partita[68], divenendo il terzo giocatore della storia NBA (dopoOscar Robertson eWilt Chamberlain) a realizzare 700 punti, 700 rimbalzi e 700 assist nella stessa stagione[81].
Lafinale del 1984, al meglio delle sette partite, vide i Lakers portarsi in vantaggio grazie alla vittoria in trasferta in gara-1. Gara-2 fu invece vinta dai Celtics anche a causa dell'errore di Magic che, non accortosi che il tempo regolamentare stesse scadendo, non tirò in tempo sul punteggio di parità; la partita finì quindi aitempi supplementari con la vittoria di Boston per 124-121[83]. La sfida si trasferì alForum diInglewood (Los Angeles); in gara-3 Magic mise a referto 21assist nel 137-104 per i californiani, ma nell'incontro successivo i suoi errori nel finale (una palla persa, due errori decisivi aitiri liberi) costarono la sconfitta per 129-125 ai supplementari[83]. Le due partite seguenti videro rispettare il fattore campo (i Celtics vincenti in gara-5, i Lakers in gara-6) e pertanto il titolo venne assegnato nella partita finale delBoston Garden. Con i Lakers sotto nel punteggio di tre punti, Magic ebbe due volte in mano il pallone decisivo per pareggiare il punteggio, ma lo perse a causa dell'intervento difensivo diDennis Johnson prima e diCedric Maxwell subito dopo[83]. IBoston Celtics vinsero poi per 111-102 aggiudicandosi il loro quindicesimo titolo, eLarry Bird fu elettomiglior giocatore delle finali[83].
L'occasione per la rivincita si presentò già nellasuccessiva stagione 1984-1985, quando Lakers e Celtics si ritrovarono ancora una volta infinale. Durante il campionato Magic mantenne una media di 18,3 punti, 12,6 assist e 6,2 rimbalzi a partita[68]. La serie iniziò male per i Lakers, che persero 148-114 in casa dei Celtics[85], denominata successivamente "Memorial Day Massacre"; i californiani seppero poi recuperare e portarsi avanti per 3-2[85]. Gara-6 fu disputata alBoston Garden, e venne vinta dai Lakers per 111-100: fu la prima vittoria nellafinali NBA per i Lakers contro i Celtics, dopo otto sconfitte consecutive[1].
Johnson mentre effettua un gancio-cielo controDennis Johnson.
Il dominio dei Lakers inWestern Conference neglianni ottanta fu interrotto ancora una volta, dopo i playoff del 1981, nella stagione1985-1986 dagliHouston Rockets, che sconfissero la squadra di Los Angeles nella finale di Conference per 4-1[86]. Ciò impedì a Magic di sfidare per la terza volta consecutiva Bird e i Celtics nellafinale per il titolo; ilplaymaker si era comunque confermato con le sue medie abituali: 18,8 punti, 12,6 assist e 5,9 rimbalzi a partita in 72 presenze[68].
La sfida Lakers-Celtics tornò nuovamente nellastagione 1986-1987[87]. In campionato Magic realizzò il suo record stagionale di punti in carriera: 1.909 in 80 partite, vale a dire una media di 23,9 per partita[68]. Johnson fu inoltre eletto per la prima voltamiglior giocatore dell'anno, precedendo in classificaMichael Jordan eLarry Bird[88]. La prima partita della finaleplayoff 1987 si concluse 126-113 per i Lakers, con un Magic Johnson da 29 punti, 13 assist e 8 rimbalzi; stesso destino ebbe gara-2, con i californiani vincenti per 141-122[89]. Si arrivò alla gara-6 diLos Angeles con Magic e i suoi davanti nella serie per 3-2; la partita fu subito molto combattuta e il primo tempo si concluse sul 55-51 per i Celtics, con Magic autore di soli 4 punti[89]. Nel secondo tempo però i Lakers seppero ribaltare il risultato: Magic realizzò 16 punti totali, corredati da 19 assist e 8 rimbalzi; il punteggio finale fu 106-93 per i padroni di casa, che pertanto vinsero il titolo. Johnson si aggiudicò per la terza volta in carriera il premio comemiglior giocatore delle finali[1].
Lafinale del 1987 è anche ricordata per un gesto atletico di Johnson, che permise ai Lakers di vincere gara-4 all'ultimo secondo, con il risultato di 107-106[1][89]. Magic realizzò infatti il canestro decisivo grazie a un "gancio cielo"[1][89][90], movimento classico del compagno di squadraKareem Abdul-Jabbar[91], di fronte aLarry Bird,Robert Parish eKevin McHale, che tentarono invano distopparlo[89]. A fine gara negli spogliatoi lo stesso Magic definì il suo tiro come uno «junior, junior, junior sky-hook» (initaliano lo sky-hook è ilgancio cielo[92])[1][89]. Il suo rivale sul campoLarry Bird dichiarò invece sorridendo: «Ti aspetti di perdere per un gancio cielo. Quello che non ti aspetti è che a farlo sia Magic.»[89] Al termine della sfida decisiva, che sarà l'ultima finale che i due giocheranno contro, lo stesso Bird ammise: «Magic è un grande, grande giocatore di pallacanestro. Il migliore che io abbia mai visto.»[89][93][94]
Pat Riley, allenatore deiLakers e di Johnson dal 1981 al 1990
Prima dell'inizio dellastagione NBA 1987-1988 l'allenatore deiLos Angeles LakersPat Riley dichiarò pubblicamente che la squadra avrebbe certamente confermato il titolo conquistato al termine deiplayoff NBA 1987[95]; all'epoca, gli ultimi ad aver vinto due titoli NBA consecutivi erano iBoston Celtics, campioni nel1967-1968 e1968-1969. Durante il campionato, Magic Johnson seppe confermarsi ai suoi livelli con quasi 20 punti, 12 assist e 6 rimbalzi di media a partita[68]. I Lakers vinsero 62 partite su 80 e neiplayoff sconfissero iSan Antonio Spurs, gliUtah Jazz e iDallas Mavericks[96]; approdarono pertanto per la seconda volta consecutiva in finale, contro iDetroit Pistons guidati dalplaymakerIsiah Thomas. L'amicizia tra Magic e Thomas era all'epoca talmente consolidata che i due si scambiarono un bacio sulla guancia[97] prima dell'inizio di gara-1 dellafinale[98]; il rapporto iniziò però a deteriorarsi in gara-5, quando i due si scontrarono in un violento contrasto (Thomas spinse Magic, che rispose con una gomitata), che provocò la caduta del playmaker dei Pistons[98][99]. I Lakers vinsero ancora il titolo grazie al successo per 4-3 nella serie[100]; per Magic si trattò del quinto e ultimo titolo NBA in carriera. La sua media durante le sette partite fu di 21 punti, 13 assist e quasi 6 rimbalzi a partita[101]; nonostante le ottime statistiche, gli fu preferito il compagno di squadraJames Worthy comemiglior giocatore delle finali[102].
Il confronto Lakers-Pistons si ripeté anche neiplayoff 1989. Magic aveva vinto il suo secondotitolo di miglior giocatore dell'anno[103] e si presentò in finale con una media in campionato di 22,5 punti, quasi 13 assist e 8 rimbalzi a partita[68]. A differenza dell'anno precedente la serie non ebbe storia: i Pistons vinsero infatti 4-0. Magic fu costretto a giocare solo la prima partita, e pochi scampoli delle due successive: nel corso di gara-2 subì infatti un infortunio allaparte posteriore della coscia che gli impedì di giocare gli ultimi due quarti dell'incontro; provò a tornare in gara-3, ma riuscì a rimanere in campo solo per pochi minuti[104].
Dopo un controllo di routine antecedente l'inizio dellastagione NBA 1991-1992, Magic Johnson ricevette una terribile notizia: aveva contratto il virus dell'HIV[1][108].
Michael Mellman, medico dei Lakers, fu il primo a ricevere i risultati della diagnosi il 24 ottobre1991[109]; si preoccupò quindi di richiamare immediatamente aLos Angeles il giocatore, impegnato in una partita amichevole aSalt Lake City contro gliUtah Jazz; tornato in città il giorno successivo, Magic fu informato della cosa nello studio dello stesso Mellman[108]. Il playmaker stentò a crederci, e richiese un ulteriore test, che però confermò i risultati del primo; ancora incredulo, fece eseguire un terzo test, che fornì la stessa diagnosi[108]. In quei giorni di ottobre Magic Johnson non venne convocato dai Lakers, ma la società non fornì mai una spiegazione dettagliata dei motivi dell'esclusione; addirittura il 5 novembre l'allenatoreMike Dunleavy disse alla stampa di aspettarsi a giorni il rientro del giocatore[108].
Il 7 novembre1991 Magic Johnson annunciò pubblicamente la notizia, in unaconferenza stampa che scioccò il mondo dello sport[1][23][108][110]. Magic spiegò anche che la moglie e il figlio che lei aspettava non risultavano sieropositivi al test HIV[108], e il dottor Mellman precisò che Magic non era malato diAIDS, specificando la differenza tra l'essere malati e l'aver contratto il virus[111]. Il dottore aggiunse anche che la situazione non produceva alcun effetto immediato sulla vita del giocatore, al quale fu comunque sconsigliato di continuare l'attività agonistica per evitare un possibile peggioramento delle condizioni delsistema immunitario[111].
A 32 anni, con 12 stagioni da professionista alle spalle, Magic Johnson ufficializzò pertanto il proprio ritiro dall'attività cestistica[108].
Magic Johnson, dopo il ritiro dall'attività cestistica
Nonostante il ritiro, Magic Johnson fu il quarto giocatore più votato dellaWestern Conference tra i candidati all'All-Star Game 1992[112]. I suoi compagni di squadraByron Scott eA.C. Green dichiararono che Magic non avrebbe dovuto partecipare alla partita[113] perché ormai era un giocatore ufficialmente ritiratosi[114].Karl Malone,ala grande degliUtah Jazz, disse che il rischio di ferite e di tagli durante una partita era molto frequente, facendo intendere che la presenza di Magic non lasciava sicuri gli altri giocatori[115].
Dopo aver ricevuto il parere medico favorevole, Magic Johnson scelse di prendere parte all'All-Star Game[15]. Disputò una partita eccellente[1]: mise a segno 25 punti, più 9assist, 5rimbalzi e 2 palle recuperate in 29 minuti di gioco[116]. A fine gara venne nominatomiglior giocatore dell'All-Star Game per la seconda volta in carriera[1].
Magic decise di ritornare ufficialmente a giocare, accettando la convocazione dellanazionale statunitense per ilFIBA Tournament of the Americas, torneo continentale di qualificazione aiGiochi olimpici del 1992[117]. Disputò tutti i sei incontri della manifestazione, e mise a referto 58 punti e 54 assist totali[117]. Gli Stati Uniti vinsero tutte le partite, e si qualificarono alle Olimpiadi diBarcellona: era nato il cosiddettoDream Team[118] (initaliano: "Squadra dei sogni").
Un mese dopo la vittoria olimpica, Magic dichiarò di voler tornare a giocare neiLos Angeles Lakers[81]. Nel frattempo laNBA introdusse una nuova regola, detta poi colloquialmente "Magic Johnson rule" (initaliano: "Regola Magic Johnson") e ancora in vigore, che prevede che un giocatore sanguinante (o con la maglietta sporca di sangue) debba obbligatoriamente uscire dal campo fino a che l'emorragia non sia stata bloccata[121].
In settembre e ottobre Magic Johnson disputò alcune partite amichevoli di esibizione, ma prima dell'inizio dellastagione 1992-1993 annunciò ancora una volta il ritiro. La ragione non era legata a un aggravarsi delle sue condizioni di salute, bensì alle troppe polemiche sollevate da alcuni giocatori sulla presenza in campo di un giocatoresieropositivo all'HIV[81][122].
Magic Johnson non rimase lontano dal mondo della pallacanestro; nel dicembre1992[123] venne infatti assunto dallaNBC come commentatore per gli incontri della NBA. Nel1993 fece parte di una cordata di imprenditori che propose invano la creazione di una nuovafranchigia NBA con sede aToronto[124][125].
Il 27 marzo1994 tornò ufficialmente in NBA nelle vesti di allenatore deiLos Angeles Lakers[126]; dichiarò di non essere rientrato con l'intenzione di proseguire la carriera da allenatore, ma semplicemente per assecondare la richiesta del proprietario della squadraJerry Buss[127]. Nella stagione1993-1994 i Lakers, allenati daRandy Pfund, erano reduci da un record di 27 vittorie e 37 sconfitte; Buss esonerò Pfund, affidò l'interim della guida tecnica aBill Bertka per due incontri, e infine assunse Magic Johnson[128].
Magic esordì con una vittoria per 110-101 nella sfida contro iMilwaukee Bucks[129]. I Lakers vinsero altre quattro delle successive cinque partite ma chiusero la stagione perdendone dieci consecutive[129]: fu il record negativo nella storia della squadra, che non aveva mai subito una striscia così lunga di sconfitte[130]. Il 16 aprile1994 Johnson dichiarò ufficialmente di non voler continuare la carriera da allenatore[131].
Magic non smise di sorprendere il mondo della pallacanestro: il 30 gennaio1996 tornò ancora una volta a indossare la maglia giallo-viola numero 32 deiLos Angeles Lakers, nella sfida contro iGolden State Warriors[132]. In unForum tutto esaurito, disputò 27 minuti di partita, mettendo a referto 19 punti, 10 assist e 8 rimbalzi[133]. Magic Johnson riuscì finalmente a superare anche lo scetticismo dei suoi colleghi, ormai divenuti più informati e consapevoli di cosa significasse essere sieropositivi al test dell'HIV; lo stessoKarl Malone, che negli anni precedenti aveva espresso grosse perplessità, dichiarò: «Oggi siamo tutti più informati. Ho parlato a lungo con Magic, ogni cosa è chiarita: è il benvenuto.»[132]
Nel corso dellastagione Johnson disputò 32 incontri[134]; ingrassato sino a 115 chili, non fu impiegato nel suo ruolo classico diplaymaker bensì in quello diala forte[1]. La partita più attesa[135] fu quella contro iChicago Bulls diMichael Jordan, anch'egli rientrato in NBA dopo aver annunciato il ritiro nel1993; vinsero i Bulls 99-84, e Magic realizzò 15 punti, due in meno di Jordan[136]. Magic concluse la stagione regolare con 14,6 punti, 6,9 assist e 5,7 rimbalzi di media a partita[68].
I Lakers riuscirono a qualificarsi per iplayoff 1996, ma furono eliminati al primo turno dagliHouston Rockets, che vinsero 3-1 nella serie[137]. Nelle quattro partite di playoff, Magic mise a referto in totale: 61 punti, 26 assist e 34 rimbalzi[68].
L'attività agonistica di Magic Johnson non cessò definitivamente nel1996. Nel maggio1999 stipulò un accordo di sponsorizzazione di un anno con una società cestistica con sede aBorås, nel sud dellaSvezia: ilBorås Basket; la squadra assunse pertanto la denominazione ufficiale "Magic M7"[17][139]. Secondo il contratto, valido dal maggio1999 al 21 maggio2000, il Borås si impegnò a pagare 900.000corone per poter utilizzare il nome "Magic"; inoltre la società aveva l'obbligo di versare a Johnson il 70% dei profitti netti[17]. Magic scelse di sponsorizzare una squadra svedese perché rimase fortemente impressionato dal paesescandinavo, quando nel1996 vi si recò per disputare alcuni incontri di esibizione con una squadra di ex giocatoriNBA[140].
Johnson disputò sei partite ufficiali dellaSvenska basketligan 1999-2000, il massimo campionato svedese. Esordì il 26 ottobre1999 contro il Sallén Uppsala, mettendo subito a referto unadoppia doppia da 14 punti e 11 rimbalzi; il Magic M7 vinse 84-60, davanti ad oltre 3.300 spettatori[141]. Tornò poi in Svezia nel gennaio2000, per un tour di cinque partite.
Giocò e vinse due incontri consecutivi contro iSundsvall Dragons, realizzando rispettivamente 17 e 30 punti[142]. Nella vittoria 105-102 del 21 gennaio contro iNorrköping Dolphins Magic realizzò duetiri liberi decisivi a cinque secondi dal termine; giocò tutti i 40 minuti della partita, e mise a segno 34 punti in totale[143]. Il 23 gennaio2000 i Magic M7 affrontarono il Mölndals Kvarnby; vinsero 88-65 e Magic Johnson concluse l'incontro con 17 punti, 11 rimbalzi e 7 assist[144].
Il 24 gennaio2000 Magic disputò la sua ultima partita ufficiale in campionato contro l'Alvik Stoccolma: i Magic M7 ebbero la meglio 120-96 e lui segnò 15 punti[145].
Terminata l'esperienza svedese, alla fine del2000 Magic Johnson decise di sponsorizzare la societàdanese deiGreat Danes, in modo analogo a quanto fatto con ilBorås Basket. La squadra, che prendeva parte allaLega NEBL, cambiò pertanto nome in "Magic Great Danes"[21]. Il suo esordio avvenne il 5 novembre2000 aCopenaghen contro loŽalgiris Kaunas[21][146]; in 40 minuti[147] mise a referto 9 punti (1/6 altiro da due, 0/1 neltiro da tre e 7/8 neiliberi), 14 assist e 8 rimbalzi, che non bastarono a evitare la sconfitta per 68-97[21]. La seconda e ultima partita ufficiale di Magic inDanimarca fu giocata il 7 novembre contro ifinlandesi dell'Espoon Honka[21][147][148]; i Magic Great Danes vinsero 90-79 dopo untempo supplementare, e il tabellino di Johnson (che giocò tutti i 45 minuti dell'incontro[147]) fu di 8 punti (4/6 nel tiro da due, 0/1 nel tiro da tre), 11 assist e 12 rimbalzi[21].
Le presenze ufficiali di Magic Johnson nellanazionale degli Stati Uniti riconosciute dallaUSA Basketball sono 20[149]. La prima di esse è datata 5 aprile1978 controCuba[150], in occasione della prima partita del World Invitational Tournament[151]; l'ultima fu la finale deiGiochi olimpici 1992 diBarcellona, quando gli Stati Uniti sconfissero laCroazia aggiudicandosi la medaglia d'oro[152]. In totale ha realizzato 197 punti.
Nel primo incontro, disputato controCuba il 5 aprile adAtlanta, gli Stati Uniti vinsero 109-64; Johnson realizzò i suoi primi 4 punti con la Nazionale[150]. Due giorni dopo si giocò aChapel Hill inCarolina del Nord, gli statunitensi vinsero 88–83 contro laJugoslavia guidata daDragan Kićanović (22 punti) eMirza Delibašić (19 punti); Magic non realizzò alcun punto nell'incontro[154]. L'ultima partita si giocò il 9 aprile alla Rupp Arena diLexington inKentucky; gli americani vinsero la manifestazione, grazie al successo 107-82 suisovietici. Il miglior marcatore fuSergej Belov con 32 punti, mentre Johnson ne mise a referto 11[155].
Nel primo incontro vinto 106-68 contro i lituani, Johnson realizzò 16 punti[157]. Nelle successive quattro partite la nazionale statunitense perse solamente contro la prima selezione sovietica per 104-99, concludendo così al secondo posto in classifica. Magic chiuse il torneo con 76 punti totali realizzati (media di 15,2 a partita) e 18 rimbalzi; realizzò 34 tiri da due su 54 tentativi (media del 63%) e 8tiri liberi su 9 (media dell'88,9%)[156].
Magic (al centro) scherza conBarack Obama durante un incontroNCAA
Il quintoTournament of the Americas del1992 passò alla storia come il debutto ufficiale assoluto delDream Team, la selezione nazionale statunitense composta dai più grandi campioniNBA dell'epoca, considerata una delle più forti squadre di pallacanestro di tutti i tempi[117]. L'edizione 1992 era valida come qualificazione alleOlimpiadi 1992[117].
Gli Stati Uniti vinsero agevolmente tutti i sei incontri disputati, mantenendo una media di margine con gli avversari di 51,5 punti a partita, mettendo a segno 121,1 punti di media[117]. Magic giocò tutti gli incontri, e realizzò 54 punti totali; la sua media punti fu tra le più basse della squadra, ma si distinse per il numero diassist: ne servì ai compagni 54, vale a dire la media di 9 a partita.
AiGiochi olimpici del 1992 diBarcellona Magic disputò 6 delle 8 gare disputate dalDream Team, a causa di un infortunio alginocchio subito durante l'incontro del 27 luglio contro laCroazia[158], in cui aveva già realizzato 4 punti[120]. Nella partita precedente, l'esordio degliStati Uniti nella manifestazione, Johnson aveva contribuito con 6 punti nella vittoria 116-48 contro l'Angola[120]. Rimasto fuori dal campo controGermania eBrasile, tornò per pochi minuti senza segnare contro laSpagna[159]. Nei quarti di finale contro ilPorto Rico realizzò 13 punti nel 115-77 finale[120].
La semifinale contro laLituania fu vinta 127-76 dagli Stati Uniti, e per Magic furono altri 14 punti a referto[120]. In finale ilDream Team sconfisse con ampio margine la Croazia: 117-85 il punteggio, anche grazie a 11 punti del giocatore deiLakers[120]. La finale rappresentò l'ultima partita di Magic Johnson in Nazionale.
Il 9 aprile 2019 si dimette da presidente deiLos Angeles Lakers[27][161]. Appena 13 giorni più tardi viene annunciato che aiuterà comunque i Lakers a reclutare giocatori[162].
Magic Johnson è divenuto padre per la prima volta nel febbraio1981 con la nascita di Andre, figlio avuto fuori dal matrimonio[163] con Melissa Mitchell[164]. Il 5 settembre1991 si è sposato con "Cookie" Kelly: i due organizzarono un matrimonio da 275 invitati presso la Union Missionary Baptist Church diLansing, a cui presero parte amici stretti comeIsiah Thomas eMark Aguirre[165]. La coppia ha avuto un figlio (Earvin III, nato nel1992[166]) e nel1995 ha adottato una bambina di nome Elisa[164][167].
Magic Johnson ha fondato nel1987 la Magic Johnson Enterprises, la cui sede è aBeverly Hills inCalifornia[168]. L'azienda è proprietaria di varie attività commerciali negliStati Uniti, tra cui gli "AMC Magic Johnson Theatres" (cinema multisala della AMC Entertainment), oltre 30Burger King, la catena dipalestre "24 Hour Fitness Magic Johnson Sport Clubs"[169]. Fino al2010 ha detenuto la comproprietà della Urban Coffee Opportunities, azienda proprietaria di oltre 100Starbucks negli Stati Uniti; la Magic Johnson Enterprises ha poi ceduto la propria quota allaStarbucks Corporation[170].
Nel1994 Magic ha acquisito circa il 5% della quota azionaria deiLos Angeles Lakers[170][171], divenendo inoltre vice presidente della squadra[172]. Nel2010 ha ceduto la quota a Patrick Soon-Shiong[171], uno degli uomini più ricchi degli Stati Uniti[173].
Nel2001 gli è stata dedicata una stella nella celebreHollywood Walk of Fame, come riconoscimento alla creazione dei Magic Johnson Theatres[174].
Nel marzo2012, alla guida del gruppo imprenditoriale "Guggenheim Baseball Management LLC", ha acquisito la proprietà deiLos Angeles Dodgers grazie all'offerta vincente di 2 miliardi didollari. Oltre allo stesso Magic Johnson, del gruppo fanno parte gli imprenditori Mark R. Walter,Peter Guber, Stan Kasten, Bobby Patton e Todd Boehly[25].Nel 2014 è divenuto il proprietario, insieme ad altri imprenditori, deiLos Angeles Football Club.[175]
Dopo aver dichiarato pubblicamente la propriasieropositività all'HIV nel novembre1991, Magic Johnson creò la Magic Johnson Foundation: unafondazione benefica nata inizialmente con il fine di raccogliere finanziamenti da destinare a programmi per la lotta contro la diffusione dell'AIDS[23][24]. Con il passare degli anni la fondazione ha allargato i propri obiettivi, dedicandosi a svariate problematiche di tipo sociale: organizza programmi scolastici mirati all'inserimento di studenti provenienti da famiglie in difficoltà; promuove politiche per facilitare l'accesso alle cure mediche; ha costruito più di 15 centri di formazione tecnologica per insegnare l'uso del computer e garantire adeguato addestramento professionale[23][176]. Il programma "I stand with Magic", organizzato dalla Magic Johnson Foundation dal dicembre2006, ha garantito oltre 38.000 test gratuiti per il controllo della sieropositività in 16 delle maggiori città statunitensi[176].
Nel1992 entrò a far parte della Commissione Nazionale sull'AIDS, su invito dall'allorapresidente degli Stati Uniti d'AmericaGeorge H. W. Bush[177]. Nei mesi successivi Johnson cercò di informare e sensibilizzare riguardo all'HIV e all'AIDS[177], sindrome all'epoca ancora poco conosciuta e considerata pericolosa quasi esclusivamente per gliomosessuali e itossicodipendenti[178]. Scrisse il libroWhat You Can Do to Avoid AIDS (initaliano:Cosa puoi fare per evitare l'AIDS), prese parte a un programma televisivo suNickelodeon chiamatoA Conversation with Magic Johnson (in italiano:Una conversazione con Magic Johnson) in cui i giovani spettatori potevano rivolgergli domande sul tema[177].
Nel 2012 ha sostenuto la campagna elettorale per la rielezione diBarack Obama[183], e tre anni più tardi si è espresso a sostegno diHillary Clinton[184].
In 906 incontri di stagione regolareNBA Magic Johnson ha messo a referto 17.707 punti, 6.559rimbalzi, 10.141assist e 1.724 palle rubate[68]. Neiplayoff ha disputato 190 incontri, collezionando 3.701 punti, 2.346 assist, 1.465 rimbalzi e 358 palle rubate[16].
Figura al primo posto di sempre nella classifica per numero di assist a partita sia in stagione regolare grazie alla media di 11,2[198], sia nelle partite di playoff con la media di 12,3[199]. È al settimo posto nella classifica per numero di assist totali realizzati[200].
Nel1988-1989 ha tenuto la migliore media in assoluto neitiri liberi, con il 91,1% di canestri realizzati (513 su 563)[201]. Nel1990-1991 è stato colui che ha perso più palloni (341), mentre nel1980-1981 e nel1981-1982 è stato quello con la migliore media di palloni recuperati per partita (rispettivamente 3,4 e 2,7)[201].
«Earvin "Magic" Johnson è un leggendario ex giocatore di pallacanestro che ha guidato i Los Angeles Lakers a cinque campionati. Fuori dal campo, è un imprenditore e filantropo di successo che sostiene le comunità svantaggiate attraverso la sua Magic Johnson Foundation.» — 4 gennaio 2025[206][207]
^I tre fratelli più giovani sono: Quincy, Larry e Pearl; i tre più grandi: Kim e le gemelle Evelyn e Yvonne. Earvin Johnson Sr. aveva avuto altri tre figli (Michael, Lois e Mary) da un precedente matrimonio. Cfr.:Earvin Johnson, p. 33.
^(EN) Laura B. Randolph,Like Father, inEbony, giugno 1988, p. 103.URL consultato il 7 gennaio 2012(archiviato il 23 aprile 2015).
^Johnson incontrò Abdul-Jabbar alla Cobo Arena diDetroit, in occasione di un incontro tra iDetroit Pistons e iMilwaukee Bucks. Magic ha riferito nella sua biografia di essere stato talmente emozionato da non essere riuscito ad aprire bocca per chiedere a Jabbar l'autografo. Cfr.:Earvin Johnson, p. 52.
^I due ruppero definitivamente i rapporti nel2009, dopo alcune rivelazioni di Johnson sullo stesso Thomas, pubblicate nell'autobiografia del campione dei Lakers.
«Earvin “Magic” Johnson is a legendary retired basketball player who led the Los Angeles Lakers to five championships. Off the court, he is a successful entrepreneur and philanthropist who supports underserved communities through his Magic Johnson Foundation.»
(EN) James Haskins,Magic: A Biography of Earvin Johnson, Hillside, 1981,ISBN978-0-89490-044-0.
(EN) Earvin "Magic" Johnson, Roy S. Johnson,Magic's Touch: From Fundamentals to Fast Break With One of Basketball's All-Time Greats, Perseus Books Group, 1992,ISBN978-0-201-63222-4.
* - Membri che sono stati inseriti sia in qualità di allenatori, sia in qualità di giocatori. ** - Membri che sono stati inseriti sia in qualità di allenatori, sia in qualità di contributori. *** - Membri che sono stati inseriti sia in qualità di contributori, sia in qualità di giocatori.